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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura

 

Si è riunito nel pomeriggio odierno a Palazzo di Città di Taranto il tavolo per lo sviluppo, che ha visto la partecipazione, oltre al civico ente, della Provincia di Taranto, della Camera di Commercio di Taranto, dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio e delle confederazioni sindacali provinciali di CGIL, CISL, UIL, UGL, USB e CONFSAL.

Ecco il testo del documento sottoscritto dai presenti 

Tutti i partecipanti hanno affrontato le questioni relative al cosiddetto "cantiere Taranto", hanno dichiarato la disponibilità a ricercare una solida posizione unitaria in vista della convocazione del CIS Taranto del prossimo 5 marzo e, naturalmente, hanno discusso lungamente dell'attualità delle iniziative di Governo in relazione alla vertenza ex Ilva, ponendo l'accento sulla centralità delle istanze provenienti in questo momento dal mondo del lavoro e delle imprese.

Su questo ultimo argomento, pur necessitando il tavolo di ulteriori approfondimenti sui contenuti e sulle soluzioni, che non potranno che vedere da subito il coinvolgimento delle singole categorie, nella previsione di eventuali intese, è stato espresso l'unanime richiamo al Governo ad un preventivo confronto e alla condivisione, oltre che con le parti sociali, anche con la comunità ionica e gli enti locali.

 

Antonio Castellucci- CISL

Giancarlo Turi - UIL

Paolo Peluso - CGIL

Franco Rizzo - USB

Salvatore Mattia - CONFSAL

Alessandro Calabrese - UGL

Sergio Prete - AdSPMI

Luigi Sportelli - Camera di Commercio

Piero Bitetti - ente Provincia Di Taranto 

Rinaldo Melucci -sindaco di Taranto

Chiusura progressiva dell’area a caldo del siderurgico ex Ilva, ora ArcelorMittal, così come fatto già a Genova anni addietro, e potenziamento dell’area a freddo. A due giorni dalla firma dell’accordo che modifica il contratto di acquisto tra Ilva in amministrazione straordinaria e ArcelorMittal, firma prevista per mercoledì a Milano, i parlamentari Cinque Stelle che hanno oggi partecipato all’incontro col sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, rilanciano  la loro linea. Contraria all’accordo, per come è stato impostato, che Ilva e ArcelorMittal stanno invece per firmare anche con la regia del Governo. Accordo che prevede il mantenimento dell’area a caldo, il rifacimento dell’altoforno 5, l’impegno di Ilva e di ArcelorMittal a farsi carico, in un misura del 50 per cento ciascuno, dei costi di adeguamento degli altiforni 1, 2 e 4 e la costruzione di un nuovo forno elettrico.  In una nota congiunta, l’eurodeputata Rosa D’Amato e i parlamentari nazionali Rosalba De Giorgi, Alessandra Ermellino, Giampaolo Cassese e Giovanni Vianello, affermano che “si propone la chiusura delle fonti inquinanti previo accordo di programma sul modello genovese con l’intento di pianificare la chiusura dell’area a caldo”. Conseguentemente si chiede “ il rafforzamento dell’area a freddo con mantenimento dei livelli reddituali dei lavoratori in esubero tramite il reimpiego per le bonifiche, lavori di pubblica utilità, nuove opportunità lavorative e buonuscita”. Per i parlamentari M5s, “occorre una Valutazione del Danno Sanitario preventiva realizzata in base alle linee guida Vis. Ovviamente - affermano - non accetteremo nessun nuovo decreto Salva Ilva”. “Su Taranto - concludono i parlamentari M5s -, oltre alle singole proposte che abbiamo già rappresentato al Governo non solo nell’ambito del Cantiere Taranto, ribadiamo l’importanza di proseguire sulla linea della riconversione economica grazie agli stimoli e all’impegno di un commissario straordinario che sia in grado di realizzare una pianificazione e quindi un cronoprogramma di breve, medio e lungo termine, il quale, altresì, possa reperire risorse attingendo a fondi in ambito Mef e ministero per il Sud. Inoltre - concludono i parlamentari - il Fondo di transizione equa”, il riferimento è alle nuove risorse europee, “non dovrà essere usato per salvare l’Ilva ma per sostenere un processo di cambiamento socio-economico a lungo termine”. “Intendiamo ribadire le nostre proposte anche come esempio di chiarezza nei confronti di tutti gli interlocutori coinvolti, a cominciare dal nostro gruppo parlamentare” dicono gli esponenti M5s. “Taranto vuole essere trattata come è stata trattata Genova nel 1999, ovvero la graduale chiusura dell’area a caldo, ma questo l’abbiamo sempre detto”ha detto Vianello. 

“La corda si è ormai spezzata e non si torna più indietro”. Lo ha detto oggi il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, dopo l’incontro con i parlamentari del territorio sulla vicenda ex Ilva, ArcelorMittal. “O chiudiamo le fonti inquinanti, o andiamo verso un accordo di programma come quello di Genova”, dove l’area a caldo del siderurgico è stata già chiusa da tempo, “e quindi la Valutazione del danno sanitario diventa prioritaria per ogni tipo di accordo e di investimento, di transizione, o semplicemente si chiude, lo ripeto, si chiude” ha esclamato Melucci scandendo anche i termini perché fossero più chiari meglio percepiti. “Dobbiamo pensare a come mettere in sicurezza i lavoratori, le bonifiche, le risorse del Cantiere Taranto, ma indietro non si torna. D’ora in avanti bisognerà fare i conti con questa impostazione del territorio che è largamente sentita e non abbiamo più intenzione di accordi al ribasso” ha sostenuto ancora il sindaco di Taranto. “Se le carte dovessero confermare quello che è stato anticipato - ha detto ancora il sindaco riferendosi ai contenuti dell’intesa che Ilva ed ArcelorMittal dovrebbero firmare mercoledì dopo quasi due mesi di trattativa -, noi siamo insoddisfatti e rivendichiamo queste scelte per Taranto”

 Cancellate le prenotazioni dagli Stati Uniti con picchi fino al 100% negli agriturismi pugliesi a marzo e aprile, mentre si stanno bloccando completamente le richieste di prenotazioni dall’Italia e dall’estero nel breve periodo. “I turisti stanno cancellando le prenotazioni perché hanno paura di non riuscire a rientrare o di essere messi in quarantena. La cancellazione dei voli e la rimodulazione di alcune tratte sta facendo il resto”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. Il panico che si è generato – rileva Coldiretti Puglia - sta colpendo le prenotazioni di italiani e stranieri, che in campagna rappresentano quasi la metà degli ospiti, comprese quelle più lontane nel tempo E’ già stato annullato dai turisti stranieri Il 20% delle prenotazioni negli agriturismi in Puglia per il periodo estivo e si registra una sostanziale stasi delle richieste per Pasqua, a causa dei timori legati al coronavirus che stanno colpendo un settore che registra in Puglia una crescita a due cifre con il 16,5% di aumento delle strutture autorizzate il numero degli agriturismi in Puglia con 850.000 presenze annue registrate nelle aziende agrituristiche pugliesi – secondo l’elaborazione di Coldiretti/Terranostra Puglia - e un volume d’affari di 22 milioni di euro.

 

“Tutto l’indotto della ricettività è al collasso – aggiunge Filippo De Miccolis, presidente di Terranostra Puglia – con agriturismi, alberghi, strutture di lusso, agenzie e tour operator totalmente fermi, cancellazione di prenotazione a marzo e ad aprile e molte disdette fino a settembre. Ci stanno chiedendo di modificare le politiche di cancellazione con possibilità di rimborsi – spiega De Miccolis - per disdette conseguenti a Coronavirus. Al momento il maggior numero di disdette e il sostanziale rallentamento delle prenotazioni giungono da turisti di Germania, Francia, Est Europa, mentre il mercato statunitense risulta già completamente azzerato. Per il periodo di Pasqua tutto tace, le prenotazioni dall’estero e dall’Italia risultano azzerate”. I necessari e tempestivi aiuti alle imprese – sottolinea la Coldiretti - vanno accompagnati da una iniezione di fiducia per combattere la psicosi e far ripartire il Paese e per questo la rete degli agricoltori di Campagna Amica ha avviato la mobilitazione social “La campagna non si ferma” per promuovere la bellezza delle aree rurali e la bontà dell’enogastronomia in Italia anche con le testimonianze dirette degli imprenditori che stanno vivendo questo momento di difficoltà. “La campagna non si ferma” non è uno slogan, la campagna non si può fermare, le attività continuano, gli animali non smettono di alimentarsi e i gli agricoltori non smettono di produrre alimenti buoni e sani in per tutto il Paese; i mercati degli agricoltori rimangono aperti per portare il miglior cibo italiano ai cittadini, così come gli agriturismi di Terranostra, dove l’ospitalità contadina continua a rappresentare il meglio dell’offerta turistica enogastronomica Made in Italy. E le strutture spesso situate in zone isolate della campagna in strutture familiari lontano dagli affollamenti, con un numero contenuto di posti letto e a tavola, sono forse – spiega la Coldiretti - tra i luoghi più sicuri in Italia per evitare il rischio di contagio, fuori dalle mura domestiche. 

Pubblichiamo di seguito la nota congiunta che il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci e i parlamentari ionici che hanno risposto alla convocazione fatta dal primo cittadino hanno firmato al termine del vertice tenutosi a Palazzo di Città.

 

Si è riunito oggi a Palazzo di Città di Taranto un tavolo tra l'Amministrazione comunale e i parlamentari ionici, per approfondire una molteplicità di aspetti in divenire in relazione alla vicenda ex Ilva.

Il tavolo ha raggiunto una generale sintonia sulle esigenze inderogabili della comunità ionica, sulle azioni da porre in essere a tutti i livelli istituzionali per assicurare il raggiungimento di tali obiettivi epocali, nelle more di comprendere quali atti formalmente il Governo intenderà adottare.

Il tavolo ritiene ormai che l'unica linea possibile per il bene di Taranto sia quella che conduce ad un accordo di programma come quello adottato a Genova, che non prescinda dalla valutazione dell’impatto sanitario preventiva. C'è dunque una visione condivisa sullo stop alle fonti inquinanti dello stabilimento siderurgico, sulle risorse da garantire alle bonifiche dell'area ionica, alla riqualificazione dei lavoratori e al redigendo DL Taranto. Misure, queste ultime, che devono prescindere dagli esiti della attuale trattativa con ArcelorMittal.

Dovesse mancare la prospettiva dell'accordo di programma con siffatte caratteristiche, il tavolo concorda sulla irrimediabilità della chiusura definitiva della fabbrica ionica.

Il tavolo tornerà a confrontarsi in maniera ricorrente man mano che la vertenza ex Ilva si evolverà.

 

On. Gianpaolo Cassese

On. Rosa D’Amato

On. Rosalba De Giorgi 

On. Alessandra Ermellino

On. Ubaldo Pagano

On. Giovanni Vianello

Sindaco Rinaldo Melucci

Due vertici oggi a Taranto sull’ex Ilva, ora ArcelorMittal, per far sentire la voce della città in merito all’accordo che questa settimana sarà firmato tra Ilva in amministrazione straordinaria, proprietaria degli impianti, e ArcelorMittal, che ne è gestore in fitto. Il sindaco Rinaldo Melucci contesta l’accordo e per questa mattina ha convocato in Comune i parlamentari del territorio, mentre nel pomeriggio sarà a confronto con le le parti sociali: sindacati e rappresentanze delle imprese.                  Dell’accordo ormai alle porte, il sindaco contesta due elementi: che la città non è stata informata, né coinvolta, e che l’aspetto della tutela sanitaria della salute della popolazione e dei lavoratori della fabbrica non è stato affatto preso in considerazione. Il sindaco di Taranto ha chiesto al ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, di non firmare l’accordo - la firma è prevista a metà settimana - che dovrebbe segnare l’avvio di un nuovo percorso per l’ex Ilva, con l’ingresso dello Stato, la modifica del contratto di affitto e la chiusura del contenzioso aperto davanti al Tribunale di Milano col ritiro dei ricorsi presentati sia da ArcelorMittal che da Ilva.

 

 Prima di opporsi all’accordo, il sindaco ha anche firmato un’ordinanza che intima in 30 giorni ad Ilva e ad ArcelorMittal di individuare e rimuovere le fonti inquinanti che generano emissioni in città visto che Arpa Puglia ha accertato che di recente ci sono stati picchi emissivi per l’anidride solforosa e l’acido solfidrico. 

    Nella stessa ordinanza il sindaco dispone anche il fermo impianti entro 60 giorni se l’individuazione e la rimozione dei fattori di criticità non sarà fatta dalle due società. I commissari di Ilva in as si sono riservati di impugnare al Tar l’ordinanza di Melucci.

    Per Antonio Marinaro, presidente di Confindustria Taranto, che sostiene la richiesta del sindaco di ascolto della città, “le istituzioni devono partecipare al tavolo perché hanno consapevolezza del territorio. Intendo - precisa Marinaro - consapevolezza delle aspettative in termini ambientali ed economici, per cui le istituzioni locali al tavolo sono un fatto determinante per un accordo che possa essere definitivo e che dia risposte alle aspettative del territorio”. 

Sale a cinque il numero di persone contagiate dal Coronavirus in Puglia. Sono infatti risultati positivi al test una donna di 74 anni e un giovane di 29 anni. A comunicare questo aggiornamento è stato nella tarda serata di ieri il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.

“Il laboratorio di microbiologia e virologia del Policlinico di Foggia -scrive Emiliano- ha rilevato nella serata di domenica  un nuovo caso di COVID19: si tratta di una donna di 74 anni, sorella di un uomo contagiato e rilevato positivo all’ospedale di Cremona che era stato in visita in Puglia. Un altro fratello del contagiato in Lombardia è risultato negativo. Tutte le altre persone che sono state in stretto contatto con i contagiati si trovano adesso in quarantena presso i rispettivi domicili e la catena dei possibili contagi è stata così circoscritta. Il tampone è stato inviato al laboratorio di riferimento del Policlinico di Bari per il test di conferma e per il successivo inoltro all’Istituto superiore di Sanità. La donna in questo momento si trova isolata al proprio domicilio in condizioni che non necessitano di ricovero. Gli accertamenti e il prelievo sono stati eseguiti a cura dell'ASL di Foggia che monitora le condizioni cliniche della paziente in stretto contatto con il Policlinico di Foggia. Il caso era già sotto stretta osservazione da parte della Asl di Foggia e circoscritto da qualche giorno perché il sindaco del Comune di residenza, appena informato, con sua ordinanza aveva disposto la quarantena dei soggetti interessati.

Sempre ieri il Laboratorio di riferimento regionale ha rilevato un nuovo caso positivo di COVID19 in Puglia. Si tratta di un uomo di 29 anni che lavora in Lombardia. Il test verrà domani trasmesso all’Istituto Superiore di Sanità per la conferma di seconda istanza.

Dalle prime informazioni riferite dal paziente ai sanitari l’infezione sarebbe stata contratta nella sede di lavoro in Lombardia.

Qui in Puglia il paziente ha avvertito i primi sintomi.

L’ufficio di Prevenzione della Asl di Bari ha avviato l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche e l’attività di contact tracing per provvedere all’isolamento fiduciario domiciliare di eventuali contatti stretti.

Appena l’ufficio di Prevenzione avrà terminato le indagini anamnestiche ed epidemiologiche seguirà nuovo comunicato.

Sono invece risultati negativi gli altri 5 tamponi  analizzati oggi dal Laboratorio per SARS-CoV-2 in tutta la regione. Quotidianamente vengono comunicati a Ministero e protezione civile i dati sui casi sospetti e gli accertamenti in corso. Inoltre, a partire da oggi,  i casi positivi devono essere inseriti nella piattaforma web “Sorveglianza COVID-19” dell’Istituto Superiore di Sanità. Prosegue intanto il lavoro dell’Dipartimento Prevenzione della Asl di Bari per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche sul caso del 29enne allo stato seguito nel reparto Malattie infettive del Policlinico di Bari.

Vi voglio dire una cosa - è il commento del presidente Emiliano- tutti i casi che abbiamo rilevato sino ad oggi in Puglia, in tutto 5, provengono dalla Lombardia e grazie al lavoro del nostro sistema sanitario e di prevenzione possiamo essere ottimisti sul fatto di averli circoscritti impedendo la loro ulteriore propagazione. Non sappiamo se ci saranno altre contaminazioni da fuori regione ma se ciascuno di noi si comporterà in modo responsabile e prudente potremo ridurre moltissimo i rischi. 

Il primo paziente risultato positivo in Puglia, ricoverato al Moscati, è in netto miglioramento, e questo ci fa capire che questo virus può essere ben fronteggiato.

 

Decisivo un errore a due passi dalla porta di Genchi. I rossoblu terminano la gara con otto under in campo. La società prosegue nel suo silenzio stampa.


di Andrea Loiacono

 

Ennesima occasione persa per il Taranto di mister Panarelli, non tanto per le ambizioni di piazzarsi in grglia play-off, considerata l'utilità degli spareggi, ma per regalare una piccola gioia a una tifoseria che fra clima di contestazione, risultati deludenti e prestazioni discutibili si sta sempre più disamorando dai colori rossoblù. In terra Campana, a Santa Maria Capua Vetere il match tra il Gladiator e il Taranto termina a rete inviolate. Al seguito ci sono un centinaio di tifosi del Taranto che espongono uno striscione : “Presenti per i nostri ideali” più qualche altro appassionato fuorisede. Ad affrontarsi sono due squadre divise in classifica da sette punti con il Gladiator guidato da mister Clemente Santonastaso che ha inizio anno è partito con l'obiettivo della salvezza ma può contare su calciatori come Del Sorbo e Troianiello, quest'ultimo però si accomoda inizialmente in panchina. Mister Panarelli deve rinunciare all'indisponibile Stefano Manzo, operato in settimana alla clavicola per ridurre la frattura rimediata contro il Bitonto. A questa assenza si aggiunge quella di Benvenga per il retaggio della distorsione alla caviglia. Per la seconda gara di fila Genchi si accomoda in panchina. Il modulo è il 4-4-2 con centrocampo a rombo. Sposito tra i pali, Pelliccia, Ferrara, Luigi Manzo e Marino in difesa; Matute davanti alla difesa, Guita a destra, Oggiano a sinistra e Van Ransbechk a supportare il tandem Olcese-Goretta. Taranto in maglia gialla.

 

 

 

Sono proprio i ragazzi di Panarelli a cominciare con il piede sull'accelleratore e guadagna un corner con Goretta. La spinta iniziale del Taranto però viene subito attutita dal Gladiator con un cross pericoloso spazzato da Gigi Manzo. Al 15' una bella ripartenza orchestrata da Marino e Guita viene interrotta per fuorigioco. Il primo tiro della partita viene scoccato al 19' da Olcese che raccoglie una maldestra respinta della difesa neroazzurra e calcia a volo ma il tiro viene parato agilmente da Fusco. Bisogna attendere il 34' per segnalare un altro tiro, questa volta ci prova Goretta su servizio di Olcese ma la conclusione è imprecisa e alta. Il Taranto quanto meno prova a impensierire il Gladiator e lo fa più di inerzia che con trame precise. Al 37' Oggiano guadagna un calcio di punizione da posizione favorevole. La conclusione di Van Ransbeck è deviata in angolo. Sugli sviluppi, il portiere Fusco sventa una palla vagante diventata pericolosa. Al 40' Ferrara e Di Paola vengono ammoniti per reciproche scorrettezze. Per il forte difensore rossoblù, già diffidato, scatterà la squalifica. Nell'unico minuto di recupero della prima frazione, sugli sviluppi di una rimessa laterale Matute si adopera in una rovesciata che viene bloccata centralmente.

 

 

 

La ripresa comincia senza cambi. I primi 5-6 minuti del secondo tempo saranno quelli più densi di emozioni di tutto il match con azioni griffate Taranto. Al 46' dopo un calcio d'angolo per gli ionici c'è una punizione che Van Ransbeck calcia forte e precisa ma Fusco si supera deviando lateralmente. Al 48' c'è il quarto corner per il Taranto. L'angolo viene battuto da Guaita che con una traiettoria precisa pesca Oggiano a limite dell'area, l'esterno sardo lascia partire un fendente con Fusco che si oppone con un'altra grande parata. Al 54' mister Panarelli prova ad aumentare il peso offensivo della squadra inserendo Genchi per Olcese. Al 61' c'è il secondo cambio di Panarelli con Cuccurullo che prende il posto di un positivo Van Ransbeck. Al 63' giunge la prima occasione da gol per il Gladiator con Maraucci che raccoglie un cross di un compagno e prova la conclusione a volo in scivolata ma la sfera termina fuori. Al 67' giunge la palla gol più clamorosa del match ed è di marca Taranto. Ferrara lancia per Goretta che fugge verso l'aria con Genchi, serve proprio Genchi che incredibilmente cicca l'impatto con la sfera a porta vuota. Al 74' entra Masi nel Taranto al posto di uno stanco Oggiano. Al 79' il Taranto parte in contropiede ma Matute prima e Matute poi non finalizzano. All'82' entra Avvantaggiato per Goretta, deludente la sua prova. All'82' viene ammonito Pelliccia. All'83' il Gadiator guadagna un angolo sui cui sviluppi Gigi Manzo perde la marcatura di Sal che colpisce di testa colpendo il palo esterno. All'86' entra Serafino, giovane prodotto della juniores del Taranto. Il Taranto ci prova con un arrembaggio finale; all'87' un tiro di Cuccurullo termina però alto. La gara finisce dopo 5' di recupero sullo 0-0. Per il Taranto giunge il secondo pari a reti inviolate consecutivo dopo quello di domenica scorsa in casa col Bitonto. I rossoblù raggiungono quota 40 punti. Restano invariate le distanze dal quinto posto occupato attualmente dal Casarano a quota 42 che quest'oggi ha pareggiato 0-0 sul campo dell'Altamura.

Si sblocca a Taranto, dopo quasi quattro anni di 'stand by', il Parco Lulù, frutto della donazione del cantautore Niccolò Fabi per ricordare la figlia scomparsa nel 2010. Oggi la Provincia di Taranto annuncia che “il dirigente del Settore Ambiente della Provincia di Taranto, Roberto Carucci, ha firmato il provvedimento che certifica l'avvenuta bonifica delle aree del quartiere Tamburi, in cui sorgerà il Parco Lulù, progetto finanziato dalla Fondazione Pizzarotti e dal cantautore Niccolò Fabi”. Il procedimento di certificazione dell'avvenuta bonifica dei luoghi di competenza dell'Ente Provincia, viene specificato, "si è concluso tempestivamente nell'arco di una decina di giorni. Infatti, il 17 febbraio scorso l'agenzia Arpa Puglia ha trasmesso la relazione tecnica agli uffici che hanno chiuso l'iter in pochi giorni, con la pubblicazione sull'Albo Pretorio della Provincia della determinazione n. 167”. Con l’ultimo passaggio burocratico in capo alla Provincia, si evidenzia, "si è concluso il percorso amministrativo che consentirà la realizzazione del Parco Lulù, dedicato alla piccola Olivia, la figlia di Niccolò Fabi scomparsa alla tenera età di due anni, che sorgerà su terreno di proprietà del Comune di Taranto, nel quartiere Tamburi, nei pressi della scuola Gabelli”. Fabi decise di realizzare il parco a Taranto insieme alla moglie Shirin Amini dopo essersi reso conto della situazione del rione Tamburi, segnato dall’inquinamento industriale a causa della sua vicinanza agli impianti siderurgici ex Ilva, ora ArcelorMittal. Una situazione critica che anni fa ha spinto l’allora sindaco di Taranto, Ezio Stefano, a firmare anche delle ordinanze che vietavano il calpestio delle aiuole e delle aree in terra battuta. Fabi è stato a Taranto esibendosi al Concerto dell’1 Maggio Taranto. Di recente il cantautore ha espresso il suo disappunto per la stasi del progetto. “Quello di Taranto - ha detto - è l'unico progetto che non siamo riusciti a portare a termine in dieci anni. Forse - ha aggiunto - è stato presuntuoso da parte mia entrare in un contesto così articolato, ma mi sentivo di farlo per una città così martoriata. Taranto è in un meccanismo complicatissimo, e i suoi cittadini si trovano al centro di un vortice che mi dà una pena infinita. I lavori non sono partiti e faccio fatica a capire qualcosa di così articolato come la situazione tarantina - aveva detto ancora Fabi che ha visitato anche il rione Tamburi - una situazione che va al di là della burocrazia presente in tutta Italia. Il nostro era un progetto a margine e simbolico, non risolutivo del problema di Taranto e del conflitto sanità-lavoro, ma è entrato nel vortice di interessi e campanilismi. È sempre l'ego che rallenta un lavoro collettivo e corale. La risultante è che siamo fermi, tutto è approvato, ma ogni volta salta fuori un ulteriore cambio, un'attesa, un protocollo, una bonifica. Mi fa pena parlarne perché ho una responsabilità nei confronti dei miei donatori che ancora aspettano". Ma ora il via libera della Provincia di Taranto dovrebbe sbloccare il progetto del parco Lulù.

 Il gruppo turco Yilport si affida ad una donna manager per rimettere in attività il terminal container del porto di Taranto dopo quasi cinque anni di stasi totale. È Raffaella Del Prete e arriva dal terminal di Vado Ligure la nuova general manager della società San Cataldo container terminal, spa che fa capo a Yilport, nuovo concessionario del molo polisettoriale dopo l’uscita, che risale ad alcuni anni fa, della compagnia Evergreen. La sfida é importante: riportare traffico e soprattutto container su una infrastruttura che pur ammodernata da qualche anno, con l’ampliamento della banchina, sinora è rimasta inutilizzata con effetti pesanti sul bilancio operativo dello scalo pugliese in termini di merci movimentate. Nel primo semestre 2019, il traffico è stato pari a 10,737 milioni di tonnellate, 20,433 milioni in tutto il 2018. Con Yilport, che a fine luglio scorso aveva già firmato con l’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio la concessione per l’uso dell’infrastruttura, la stessa Authority ha intanto perfezionato la consegna delle aree di competenza. La concessione, che vale 49 anni, prevede che il terminalista promuova “lo sviluppo dei traffici commerciali e della logistica con particolare riferimento alla movimentazione di container, merci varie e ro-ro”. In questo modo il porto di Taranto tende anche ad essere meno dipendente dagli imbarchi e sbarchi di ArcelorMittal, ex Ilva. Yilport, tredicesimo operatore mondiale, controlla anche la compagnia Cma Cga e nei mesi scorsi ha stretto un accordo con i cinesi di Cosco. L’avvio operativo delle attività sul molo polisettoriale è previsto per aprile dopo aver completato il revamping delle gru già usate da Evergreen. Yilport assumerà gradualmente il personale ex Taranto container terminal, il precedente concessionario controllato da Evergreen e Hutchinson. Si tratta di circa 500 addetti che ora sono a carico, con la relativa indennità di mancato avviamento al lavoro, dell’Agenzia per il lavoro portuale. Yilport ha dichiarato che raggiungerà 500mila  teus - l’unità di misura dei container - nei primi due anni per poi salire a 1,5 milioni di teus entro cinque anni e quindi saturare progressivamente la capacità massima di traffico della infrastruttura, che è pari a 2,5 milioni di teus. All’inizio del mese, il porto di Taranto ha inaugurato una nuova infrastruttura che è la banchina pubblica del quarto sporgente, i cui lavori di ammodernamento sono costati 76 milioni. È una infrastruttura che prossimamente si gioverà del riavvio del terminal container. Del Prete, prima di Vado Ligure, è stata sales area manager per l’impresa ferroviaria Ntv con responsabilità sul centro e sud Italia, mentre nel biennio 2009 -2010 ha lavorato in Msc Crociere come global terminal manager. In precedenza ha svolto diversi ruoli in Maersk Line sia in Italia che in Danimarca arrivando a ricoprire il ruolo di terminal productivity manager. Infine per tre anni è stata  presso il terminal container di Tanjung Pelepas in Malesia. Intanto, oltre a rimettere in moto il terminal container e il relativo traffico, il porto di Taranto - con la gestione del presidente dell’Authority, Sergio Prete - cerca di ampliare il suo spazio nelle crociere . Oltre alla manifestazione di interesse per i servizi a terra delle navi crociera avanzata a metà gennaio dalle società Port Operation Holding (Milano) e Global Ports Melita Limited (Malta), entrambe controllate da Global Ports Holding, nessuna altra società si è fatta avanti e quindi l’Autorità portuale ora effettuerà l’istruttoria di merito sulla  domanda “per il rilancio della vocazione crocieristica del porto di Taranto e la valorizzazione dell'asset infrastrutturale rappresentato dall'edificio "Polivalente", avente funzioni multiple, compresa quella di stazione di accoglienza per traffico crocieristico. Il traffico crociere nel porto di Taranto è dato in incremento nel 2020 e 2021 con l’arrivo in quest’ultimo anno della Celebrity, segmento premium della compagnia Royal Caribbean.

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