IN AGENDA-TARANTO/ Domani "Voci della notte" in scena al Fusco con "Muratori"
Scritto da Giornalista1Il cartellone organizzato dal direttore artistico Lino Conte procede con la Compagnia “Voci nella notte” e la commedia “‘Muratori”. L’appuntamento è per domani venerdì 21 febbraio alle 21 sul palco del Fusco.
In una notte sospesa e infinita due muratori si insinuano illegalmente in una sala teatrale al confine con un supermercato per realizzare un muro abusivo. Il fine è quello di allargare gli spazi del contiguo esercizio commerciale su mandato del proprietario del palazzo che contiene i due locali. Ma la magia di quel luogo che sta per essere violato vive rappresentandosi in presenze presunte, rumori sinistri, luci irregolari, inducendo perplessità e domande nelle menti e nei cuori dei nostri due anti-eroi. Quando poi si palesa un’incantevole figura di donna, tale signorina Giulia, che appare ora all’uno ora all’altro, ecco che Giovanni e Cataldo nella più assoluta inconsapevolezza, quasi prede di un sortilegio, accennano a citazioni di parole testi e immagini che rimandano al luogo che stanno abitando in quella strana notte…
Il testo di Edoardo Erba naviga tra rigogliosi orizzonti di concreta e raffinata comicità e, mai disdegnandole anzi sublimandole, piccole sorprendenti e sostanziali soste in acque che demandano ad un’acuta riflessione sulla condizione umana. In scena Federico Passariello jr e Chicco Passaro, registi e attori, e Angela De Bellis.
L’ingresso dello spettacolo è previsto a partire dalle 20.30, con sipario alle ore 21. Il costo dei biglietti è di 12,50 euro per la platea e la galleria (ridotti Fita, Uilt, Over 70, bambini fino a 10 anni al costo di 10 euro) e di 8 euro per le logge. Per informazioni è a disposizione il numero 3427103959.
L’edizione 2025 del Festival del Teatro dialettale “Alfredo Majorano”, istituito dal Comune di Taranto e giunto alla quinta edizione, è realizzato dall’Associazione Artistico Culturale “Compagnia Teatrale Lino Conte” su mandato della Fita Puglia.
LIETO FINE/ La storia di Rukey, la cagnolina abbandonata con un biglietto: "Per favore portami a casa"
Scritto da Giornalista1L'hanno trovata in strada, con gli occhi tristi e le orecchie abbassate, sola e impaurita. Con lo sguardo provava, nel suo timido appello silenzioso, ad attirare l'attenzione dei passanti, con la speranza che qualcuno di buon cuore la potesse aiutare, come implorava anche il biglietto che portava al collo: "Mi chiamo Rukey, per favore portami a casa".
La storia di una dolce cagnolina abbandonata, purtroppo non molto diversa da quella di migliaia di animali che ogni anno vengono lasciati al loro destino dopo aver vissuto in casa, qualcuno per poco e altri per una vita intera. Solitamente, quando una famiglia non può più occuparsi del proprio amico peloso, decide di regalarlo o di rivolgersi a un rifugio, ma purtroppo c'è anche chi decide semplicemente di abbandonarli in strada o sul marciapiede. Così è stato per la piccola Rukey, per cui i suoi ex proprietari però hanno avuto un pensiero differente. Prima di abbandonarla in un parcheggio le hanno attaccato al collare un bigliettino con scritto: "Mi chiamo Rukey. Per favore aiutami, portami a casa".
Non è chiaro cosa abbia spinto la precedente famiglia della cagnolina a lasciarla in strada, se un trasferimento improvviso o dei problemi economici, ma per fortuna il suo dolce musetto e il biglietto che aveva al collo sono stati notati da alcuni passanti, che l'hanno subito portata al rifugio Kent County Animal Shelter, in Michigan, negli Stati Uniti.
I volontari si sono subito presi cura di lei, come raccontato su Facebook da Angela Hollinshead, la direttrice del centro: "Alla persona che ha dovuto prendere la straziante decisione di lasciarla andare, vogliamo dire che Rukey ora è al sicuro, amata e coccolata dal nostro staff. Il suo carattere gentile ha già conquistato i nostri cuori e faremo in modo che venga adottata da una famiglia meravigliosa e amorevole".
"Se avete problemi nell'accudire i vostri animali - ha aggiunto nel post - noi possiamo darvi una mano. Il nostro obiettivo è tenere uniti animali domestici e famiglie, e faremo tutto il possibile per fornire risorse per sostenere e preservare il legame umano-animale". Il post di Rukey è diventato virale sui social, raccogliendo migliaia di like e condivisioni, e molte richieste di adozione. Una cosa è certa, la piccola Rukey presto avrà una nuova casa.
https://www.today.it/storie/storia-rukey-cagnolina-abbandonata-biglietto.html
IN AGENDA-TARANTO/ Domenico Iannacone all'Orfeo con "Che ci faccio qui in scena"
Scritto da Giornalista1Domenico Iannacone sarà il protagonista a Taranto del primo appuntamento di “Nuovi Mondi, il Festival del Viaggio e della Scoperta”. L’evento è fissato per venerdì 28 febbraio, alle 21.00, e si svolgerà nell’Orfeo.
Iannacone si esibirà nel monologo “Che ci faccio qui in scena”. E’ un viaggio tra gli esclusi, gli invisibili e gli ultimi, spesso ai lasciati ai margini, che sono anche i protagonisti delle sue inchieste giornalistiche neorealistiche.
‘’Organizzato dall’Associazione Contaminazioni/Arti in Transito, col patrocinio morale del Comune di Taranto, Nuovi Mondi, il Festival del Viaggio e della Scoperta promette di aprire nuovi orizzonti – si legge nella nota degli organizzatori – esplorando il viaggio sia come spostamento fisico sia come percorso dentro le pieghe dell’attualità.
Si tratta di un laboratorio culturale continuo che porterà il pubblico, cittadino e visitatore, lungo la via Jonica e del Mar Mediterraneo, alla scoperta del sé, dei luoghi coinvolti, attraverso le arti, le culture, la contemporaneità del viaggio. Maggiori dettagli – chiude la nota – e informazioni di “Nuovi Mondi, il Festival del Viaggio e della Scoperta” verranno svelati prossimamente in conferenza stampa.
È possibile acquistare i biglietti a questo link: urly.it/314nt5; al botteghino del teatro Orfeo, in via Pitagora 80. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. .
VENDITA EX ILVA/ L'offerta di Baku Steel supera di 400 mln quella di Jindal
Scritto da Giornalista1La differenza tra le due offerte presentate per l’acquisizione di Acciaierie d’Italia, l’ex Ilva, è di circa 400 milioni di euro. Lo apprende AGI. In sostanza, l’offerta del gruppo azero Baku Steel Company è più alta di 400 milioni rispetto a quanto presentato dagli indiani di Jindal International. Venerdì scorso i due gruppi, Baku Steel Company e Jindal International, hanno rilanciato le loro offerte precedenti risalenti a gennaio, mentre nessun rilancio è stato effettuato dal terzo competitore, il fondo americano Bedrock.
IN AGENDA- MASSAFRA/ Domani, ad Aperitivo d’Autore, c’è Antonio Franchini
Scritto da Giornalista1Domani alla Masseria Ciura nuovo appuntamento del format di Volta la carta.Lo scrittore presenterà il suo ultimo romanzo “Il fuoco che ti porti dentro”. Come sempre, l’enogastronomia aprirà la serata
Domani, giovedì 20 febbraio, Aperitivo d'Autore torna a far tappa a Massafra, in un posto inedito per il format di Volta la carta: la Masseria Ciura, autentica gemma alle porte della cittadina ionica. Sarà ospite Antonio Franchini, importante direttore editoriale e fine scrittore, autore di uno dei più bei romanzi italiani del 2024: Il fuoco che ti porti dentro (Marsilio). A Massafra lo scrittore converserà con Vincenzo Parabita, direttore artistico di Aperitivo d’Autore.
Impreziosiranno l'evento la proposta gastronomica de Le Vetrine del Gusto e i pregiati vini di Cantine Amastuola, che come consuetudine apriranno la serata. Si comincia alle 19.30.
L’ingresso è con ticket esclusivamente in prevendita sul circuito Postoriservatoal link https://bit.ly/4hsXwFK e nei punti vendita autorizzati Postoriservato. Sarà possibile acquistare i ticket fino alle ore 15 del giorno dell'evento. Per informazioni: 380.4385348 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Con maestria e misura, eccesso e discrezione, Franchini ha scritto un memoir popolato di personaggi indimenticabili che circondano una protagonista indiscussa: sua madre. Il libro dello scrittore napoletano sta ottenendo un grande successo e numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Mondello, il Premio Napoli e il Libro dell'Anno di Fahrenheit, oltre al secondo posto al Premio Campiello e al podio nella Classifica di Qualità 2024 de La Lettura.
ANNIVERSARI/ Il teatro di "Io sono Santa" e la musica di Gea per celebrare i 110 anni dell'Orfeo
Scritto da Giornalista1Un compleanno importante, suggellato da un appuntamento che si svolgerà il prossimo 27 febbraio a partire dalle 21 con lo spettacolo teatrale "Io sono Santa", scritto da Alessandra Machitella, l'esibizione della cantante Gea e un brindisi finale.
Parliamo dei 110 anni dell'Orfeo, il teatro più grande di Taranto, luogo magico della città, al quale sono legati ricordi ed emozioni, con un presente più che mai sfolgorante.
Nel foyer si è tenuta la conferenza stampa alla quale hanno partecipato Angelica Lussoso, assessora alla Cultura del Comune di Taranto; Adriano e Luciano Di Giorgio del Teatro Orfeo di Taranto, Alessandra Machitella autrice della piece teateale, Fabio Tagarelli e Renato Galeone della Fondazione Taranto25;, Clarizio Di Ciaula, regista di “Io sono Santa”; Claudia Sorlini, brand & business development Manager HB;, la cantante Gea.
con una festa che partirà alle ore 21 con la pièce teatrale scritta da Alessandra Macchitella, con regia di Clarizio Di Ciaula. Sul palco gli attori Francesca Anelli e Gianluca Busco.
“Il mondo non fa per me. L’ho capito quando ho cercato di far sentire la mia voce ma tutti hanno guardato il modo in cui si muove la mia bocca”.
In uno studio psichiatrico si alternano le confessioni di due gemelle, Santa e Luana, sospettate di un misterioso omicidio. Due donne identiche nell’aspetto ma opposte nella loro essenza: Santa, sensuale e spregiudicata, usa il proprio corpo come arma di potere, sfruttando la sua bellezza per ottenere tutto ciò che desidera, prendendosi l’intera scena, anche il titolo. Luana, seria e riservata, rifiuta quella stessa bellezza, vergognandosene, e cerca di farsi strada con le sue capacità intellettuali, mortificando ogni forma di apparenza.
Santa e Luana sembrano correre parallele, ma più si addentrano nelle loro storie, più la loro dualità sembra incrinarsi. I confini tra giusto e sbagliato, verità e menzogna, apparenza e sostanza diventano ambigui, avvolgendo lo spettatore in una fitta nebbia di incertezze. Il mistero dell’omicidio si intreccia con quello delle due sorelle, in una trama ricca di segreti inconfessabili, che scava nelle profondità dell’identità umana.
Sullo sfondo, la città di Taranto, con le sue luci e ombre, riflette l’anima fratturata delle protagoniste. “Io sono Santa” è una pièce che esplora la dualità dell’essere umano, i limiti e le potenzialità del corpo femminile, in un gioco continuo di seduzione e prigione.
Il vero enigma non è solo scoprire chi sia la colpevole. La domanda che resta, insinuante e disturbante, è: quanto possiamo davvero fidarci di ciò che vediamo? Quanto possiamo condannare la nostra incoerenza?
La pièce teatrale è liberamente ispirata al libro “Santa”, con la prefazione del giornalista Aldo Cazzullo, che ricorda: “A questo punto sarete voi a non potere trattenervi, e cominciare a leggere, per non privarvi del vero grande piacere della vita: sapere come vanno a finire le storie. A maggior ragione le storie nate e intrecciate a Taranto”.
"Io sono Santa” rientra nel progetto “Opera Prima”, un impegno concreto della Fondazione Taranto25 per sostenere il talento e la creatività di esordienti pugliesi, partendo proprio dalla città di Taranto.
"Sono felicissima di annunciare lo spettacolo del 27 febbraio che celebra i 110 anni storia del teatro- ha sottolineato Angelica Lussoso, assessora alla Cultura del Comune di Taranto-che vede personaggi femminili con diverse sfaccettature. Sarà un momento importante per un teatro che è uno dei punti cardine della nostra città. I fratelli Di Giorgio metteranno a disposizione il tempio della cultura per lo spettacolo scritto da Alessandra Macchitella, che mi augurò sarà sold out e che potrà poi andare in giro per l’Italia. Per portare le nostre eccellenze, che sosteniamo con orgoglio, ovunque”.
Adriano Di Giorgio del Teatro Orfeo di Taranto ha raccontato il suo Orfeo, una realtà palpitante da progetti realizzati e progetti da realizzare
”Il nostro sogno è portare una band storica a Taranto e forse lo faremo presto, aspettiamo ancora un po’ per ufficializzare. Intanto siamo felici di questo traguardo, la nostra famiglia è legata al Teatro Orfeo da 20 anni. Un teatro che compie 110 anni ma diventa giovane, fresco nell’aspetto e nella programmazione, oltre che nella voglia di sognare sempre nuovi obiettivi. Intanto, festeggiamo questo evento con uno spettacolo che ha una squadra tarantina. Vogliamo vedere il teatro pieno, ci sarà anche la partecipazione della cantante Gea e per finire un buffet nel foyer”.
“Il progetto Opera Prima - ha evidenziato Fabio Tagarelli presidente dellaFondazione Taranto25- sostiene lavori primi di persone del territorio. Iniziamo con ‘Io sono Santa’, la prima opera teatrale di Alessandra Macchitella, nostra socia onoraria. Un’opera letteraria si trasforma in teatrale nel teatro della città dei fratelli Di Giorgio, nostri soci. Insieme per sostenere iniziative nel mondo culturale della città. Con il nostro gruppo cultura iniziamo a valutare anche altre opere prime”.
Grande attesa quindi per la prima di "Io sono Santa". Ecco le parole del regista Clarizio Di Ciaula : "Il 27 sarà un evento particolare, un debutto assoluto, dell’autrice e dell’opera. L’attore Gianluca Busco lavora con me da anni, l’attrice Francesca Anelli è stata selezionata dopo dei provini. Dovrà sostenere un duplice ruolo, in una situazione quasi schizofrenica. Ho portato il mio spettacolo su Laclos per i 100 anni dell’Orfeo e ringrazio i fratelli Di Giorgio perché sostenere degli autori contemporanei è una scelta sempre coraggiosa”.
Claudia Sorlini, brand & business development Manager HB:
“Nella vita nulla accade per caso. Quando abbiamo conosciuto il progetto di ‘Io sono Santa’ è subito scattata un’alchimia. Con la nostra profumeria siamo a Taranto da due anni, ci piacciono le contaminazioni, la bellezza della collaborazione”.
ANNIVERSARI/ Il teatro di "Io sono Santa" e la musica di Gea per celebrare i 110 anni dell'Orfeo
Scritto da Giornalista1Un compleanno importante, suggellato da un appuntamento che si svolgerà il prossimo 27 febbraio a partire dalle 21 con lo spettacolo teatrale "Io sono Santa", scritto da Alessandra Machitella, l'esibizione della cantante Gea e un brindisi finale.
Parliamo dei 110 anni dell'Orfeo, il teatro più grande di Taranto, luogo magico della città, al quale sono legati ricordi ed emozioni, con un presente più che mai sfolgorante.
Nel foyer si è tenuta la conferenza stampa alla quale hanno partecipato Angelica Lussoso, assessora alla Cultura del Comune di Taranto; Adriano e Luciano Di Giorgio del Teatro Orfeo di Taranto, Alessandra Machitella autrice della piece teateale, Fabio Tagarelli e Renato Galeone della Fondazione Taranto25;, Clarizio Di Ciaula, regista di “Io sono Santa”; Claudia Sorlini, brand & business development Manager HB;, la cantante Gea.
con una festa che partirà alle ore 21 con la pièce teatrale scritta da Alessandra Macchitella, con regia di Clarizio Di Ciaula. Sul palco gli attori Francesca Anelli e Gianluca Busco.
“Il mondo non fa per me. L’ho capito quando ho cercato di far sentire la mia voce ma tutti hanno guardato il modo in cui si muove la mia bocca”.
In uno studio psichiatrico si alternano le confessioni di due gemelle, Santa e Luana, sospettate di un misterioso omicidio. Due donne identiche nell’aspetto ma opposte nella loro essenza: Santa, sensuale e spregiudicata, usa il proprio corpo come arma di potere, sfruttando la sua bellezza per ottenere tutto ciò che desidera, prendendosi l’intera scena, anche il titolo. Luana, seria e riservata, rifiuta quella stessa bellezza, vergognandosene, e cerca di farsi strada con le sue capacità intellettuali, mortificando ogni forma di apparenza.
Santa e Luana sembrano correre parallele, ma più si addentrano nelle loro storie, più la loro dualità sembra incrinarsi. I confini tra giusto e sbagliato, verità e menzogna, apparenza e sostanza diventano ambigui, avvolgendo lo spettatore in una fitta nebbia di incertezze. Il mistero dell’omicidio si intreccia con quello delle due sorelle, in una trama ricca di segreti inconfessabili, che scava nelle profondità dell’identità umana.
Sullo sfondo, la città di Taranto, con le sue luci e ombre, riflette l’anima fratturata delle protagoniste. “Io sono Santa” è una pièce che esplora la dualità dell’essere umano, i limiti e le potenzialità del corpo femminile, in un gioco continuo di seduzione e prigione.
Il vero enigma non è solo scoprire chi sia la colpevole. La domanda che resta, insinuante e disturbante, è: quanto possiamo davvero fidarci di ciò che vediamo? Quanto possiamo condannare la nostra incoerenza?
La pièce teatrale è liberamente ispirata al libro “Santa”, con la prefazione del giornalista Aldo Cazzullo, che ricorda: “A questo punto sarete voi a non potere trattenervi, e cominciare a leggere, per non privarvi del vero grande piacere della vita: sapere come vanno a finire le storie. A maggior ragione le storie nate e intrecciate a Taranto”.
"Io sono Santa” rientra nel progetto “Opera Prima”, un impegno concreto della Fondazione Taranto25 per sostenere il talento e la creatività di esordienti pugliesi, partendo proprio dalla città di Taranto.
"Sono felicissima di annunciare lo spettacolo del 27 febbraio che celebra i 110 anni storia del teatro- ha sottolineato Angelica Lussoso, assessora alla Cultura del Comune di Taranto-che vede personaggi femminili con diverse sfaccettature. Sarà un momento importante per un teatro che è uno dei punti cardine della nostra città. I fratelli Di Giorgio metteranno a disposizione il tempio della cultura per lo spettacolo scritto da Alessandra Macchitella, che mi augurò sarà sold out e che potrà poi andare in giro per l’Italia. Per portare le nostre eccellenze, che sosteniamo con orgoglio, ovunque”.
Adriano Di Giorgio del Teatro Orfeo di Taranto ha raccontato il suo Orfeo, una realtà palpitante da progetti realizzati e progetti da realizzare
”Il nostro sogno è portare una band storica a Taranto e forse lo faremo presto, aspettiamo ancora un po’ per ufficializzare. Intanto siamo felici di questo traguardo, la nostra famiglia è legata al Teatro Orfeo da 20 anni. Un teatro che compie 110 anni ma diventa giovane, fresco nell’aspetto e nella programmazione, oltre che nella voglia di sognare sempre nuovi obiettivi. Intanto, festeggiamo questo evento con uno spettacolo che ha una squadra tarantina. Vogliamo vedere il teatro pieno, ci sarà anche la partecipazione della cantante Gea e per finire un buffet nel foyer”.
“Il progetto Opera Prima - ha evidenziato Fabio Tagarelli presidente dellaFondazione Taranto25- sostiene lavori primi di persone del territorio. Iniziamo con ‘Io sono Santa’, la prima opera teatrale di Alessandra Macchitella, nostra socia onoraria. Un’opera letteraria si trasforma in teatrale nel teatro della città dei fratelli Di Giorgio, nostri soci. Insieme per sostenere iniziative nel mondo culturale della città. Con il nostro gruppo cultura iniziamo a valutare anche altre opere prime”.
Grande attesa quindi per la prima di "Io sono Santa". Ecco le parole del regista Clarizio Di Ciaula : "Il 27 sarà un evento particolare, un debutto assoluto, dell’autrice e dell’opera. L’attore Gianluca Busco lavora con me da anni, l’attrice Francesca Anelli è stata selezionata dopo dei provini. Dovrà sostenere un duplice ruolo, in una situazione quasi schizofrenica. Ho portato il mio spettacolo su Laclos per i 100 anni dell’Orfeo e ringrazio i fratelli Di Giorgio perché sostenere degli autori contemporanei è una scelta sempre coraggiosa”.
Claudia Sorlini, brand & business development Manager HB:
“Nella vita nulla accade per caso. Quando abbiamo conosciuto il progetto di ‘Io sono Santa’ è subito scattata un’alchimia. Con la nostra profumeria siamo a Taranto da due anni, ci piacciono le contaminazioni, la bellezza della collaborazione”.
GRANDI MANOVRE/ Corsa a due tra Baku Steel e Jindal per l'acquisto dell'ex Ilva: a Taranto cresce la preoccupazione
Scritto da Giornalista1Più che attesa, a Taranto, sede del principale stabilimento siderurgico messo in vendita insieme al resto da Acciaierie d’Italia, l’ex Ilva, c’è preoccupazione. Preoccupazione per l’arrivo di un altro gruppo straniero dopo l’esperienza non positiva con ArcelorMittal - che un anno fa veniva allontanato per far posto ad una nuova amministrazione straordinaria - e per gli esuberi che ormai si annunciano certi. In base ai rilanci arrivati, la sfida sarà a due: tra gli indiani di Jindal International e gli azeri di Baku Steel, con quest’ultimi in vantaggio, perché già prima della scadenza di ieri per i rilanci, hanno presentato una migliore offerta sia occupazionale con meno esuberi (7.800 diretti garantiti per 2 anni a fronte di un perimetro di poco inferiore ai 10mila) che economica per l’acquisto (1 miliardo). Tra i dipendenti di AdI ci si interroga su quale modello porteranno gli azeri o gli indiani, come imposteranno le relazioni sindacali e con la città, e cosa accadrà se Baku dovesse confermare l’arrivo a Taranto di nave gasiera per rifornire i forni elettrici, passaggio cruciale della decarbonizzazione, che il bando AdI pone come priorità.
Ma al di là della preoccupazione, considerato che Ilva in as, la precedente amministrazione straordinaria, ha già in pancia 1.700 esuberi storici in cassa a zero ore da anni, e con scarse, se non nulle, possibilità di reimpiego, e che AdI in as ha attualmente in cassa altri 2.500 dipendenti e c’è già una richiesta di rinnovo cassa per un anno per 2.955 diretti a Taranto (il 18 febbraio è in programma un incontro al ministero del Lavoro), ci sono anche molta sfiducia e disillusione dopo quasi 13 anni vissuti in bilico (il sequestro degli impianti e l’inchiesta giudiziaria risalgono infatti al 2012). Non è affatto un caso che i lavoratori di Taranto del siderurgico siano decisamente più interessati al ripristino di incentivi economici per l’esodo agevolato (che ci sono già stati nel 2018, 100 mila euro lordi a chi andava via) e al migliore calcolo contributivo ai fini della pensione anticipata se durante il lavoro si è stati esposti all’amianto. L’interesse significativo che c’è su questi temi sta a dimostrare che gli operai ex Ilva di Taranto aspettano la prima occasione utile per uscire dall’acciaieria senza rimetterci o rimettendoci relativamente. E proprio oggi FdI ha presentato a Taranto la sua proposta di legge alla Camera per riaprire i benefici pensionistici connessi all’esposizione all’amianto a fronte di 10 anni di esposizione. Firmatario della proposta il deputato Giovanni Maiorano, che l’ha presentata insieme alla senatrice Vita Maria Nocco e all’europarlamentare Michele Picaro. Ma per una riapertura degli incentivi e delle pensioni connesse all’esposizione certificata all’amianto, spingono anche le sigle sindacali. È anche un modo per attutire l’impatto degli esuberi che saranno determinati oltrechè dalle scelte del nuovo investitore, anche dal passaggio ai forni elettrici con la decarbonizzazione, forni elettrici che per tonnellata di acciaio prodotta richiedono meno addetti rispetto agli attuali altiforni.
SU REAL TIME/ Una tarantina tra le 16 ladies del programma "The Golden Bachelor"
Scritto da Giornalista1La chef tarantina ed insegnante di Yoga Valentina De Palma , tra le 16 LADIES del programma “THE
GOLDEN BACHELOR – NON È MAI TROPPO TARDI PER INNAMORARSI” in prima tv assoluta da domani, mercoledì 19 febbraio alle 21:30, canale 31.
Real Time presenta la prima versione italiana dello spin-off del dating più seguito della tv americana, oltre 20 ani di un vero e proprio fenomeno televisivo, che sbarca in prima serata su RealTime per celebrare, con taglio audace e ironico, il trend dell’amore maturo. A guidare il pubblico attraverso le imprevedibili svolte di
questo viaggio romantico sarà Ascanio Pacelli, conduttore e “testimonial” di come il vero amore possa
nascere anche in televisione.
Il format è incentrato sulla figura del golden bachelor, affascinante e inguaribile romantico over 60 che in
questa prima edizione italiana è Massimiliano Pace, consulente finanziario romano, divorziato con due
figlie, che ha deciso di rimettersi sentimentalmente in gioco per avere una nuova possibilità. Grazie al
programma, Max incontrerà sedici splendide ladies e avrà modo di approfondire la conoscenza di ciascuna in una villa da sogno, dove si vivranno situazioni divertenti, dinamiche di gruppo e single dates,
appuntamenti esclusivi che sicuramente innescheranno piccole e grandi gelosie.
Al termine di ogni episodio, per alcune ladies l’esperienza finirà: durante la cerimonia delle rose, infatti,
Max assegnerà una rosa ad ogni signora che desidera tenere in gioco. Durante le puntate il cerchio delle
ladies si stringerà sempre di più, fino a quando, nella penultima, ne rimarranno solo tre. A quel punto, Max potrà conoscere più a fondo il loro mondo, passando del tempo con parenti e amici delle signore prescelte.
Anche questa puntata si chiuderà con una scelta, sancendo le due ladies finaliste. Nell’ultima puntata, Max partirà separatamente con ciascuna delle due per una sorta di “luna di miele” decisiva prima della scelta finale, quando - con l’omaggio dell’iconica rosa golden - deciderà chi sarà la compagna con cui condividere il resto della vita. La chef Valentina, nota al pubblico tarantino per le sue avventure culinarie, ora anche insegnante di yoga, viene presentata come una lady che odia le etichette. Valentina è orgogliosa dei suoi capelli silver e della libertà conquistata. Separata con tre figli maschi, desidera un uomo che non sia giudicante e che la apprezzi per quello che è veramente.
Dalla Puglia con la sua inarrestabile energia , fino a Roma per conquistare il primo Golden Bachelor italiano!
Stay tuned
Lu.Lo.
SUCCEDE A SANREMO/ Da Taranto il presidente di Dis-Education attacca: al Festival la disabilità esposta come fenomeno da compatire
Scritto da Giornalista1di Lucia Pulpo
Il festival di Sanremo 2025 ha offerto, a tutti gli spettatori, un viaggio a ritroso nel tempo, quando i disabili non erano considerate persone ma corpi che soffrono e fanno soffrire chi gli sta vicino per servirli.
Questo, in estrema sintesi, è quanto dichiarato con comunicato stampa da ”Al.Di.Qua. Artists” - Alternative Disability Quality Artsts, associazione di categoria di artiste e artisti con disabilità.
Le serate incriminate sono le prime 3, quando non si è parlato di persone con le loro passioni e il loro impegno ma sono stati mostrati disabili da accudire e far sorridere: l’attivista Sammy Basso in braccio a Jovanotti, gli anonimi attori del teatro patologico rappresentanti di una comunità che soffre quando non recitano.
Facce anonime perché il presentatore, Carlo Conti, ha interloquito soltanto col regista normodotato come fosse l’unico a far qualcosa per la società.
Sotto accusa è la direzione artistica della Kermesse canora perché ha puntato sull’effetto pietistico che tale impostazione avrebbe, ed ha, prodotto incuranti delle lotte che facciamo per smarcarci da questa mentalità che ci vorrebbe mettere all’angolo della società, un angolo buio dove nessuno debba vederci e confrontarsi con nostri desideri, aspirazioni e capacità. I nostri limiti fisici o psichici non devono compromettere la nostra intera esistenza, non sono e non devono essere il senso e significato unico della nostra vita; siamo persone e siamo il soggetto del nostro racconto non comparse sulla scena di chi vuol commuovere il pubblico al pensiero della sofferenza fino alla morte.
Purtroppo questo messaggio non è un’esclusiva del Festival della canzone italiana, tuttavia il palco dell’Ariston ha amplificato l’eco stonata che frantuma ogni possibile pazienza e resistenza come ci ha detto Marco D’Andria, presidente dell’associazione Dis-Education: “ Il festival ha mostrato, in prima serata tutti i limiti della nostra Nazione.
Penso che la Rai sfrutti la diffusione mediatica del Festival per tutelare interessi lontani dalla comunità dando sempre meno importanza alla musica e al suo enorme potere!
Negli ultimi anni, Noi con tante associazioni di categoria stiamo facendo un lavoro immenso per sensibilizzare e educare sulla corretta comunicazione che dia dignità e rispetti l'identità di ognun* e crediamo sia assurdo che dei "professionisti della comunicazione" in una emittente Nazionale utilizzino un linguaggio cosi retrogrado e abilista.
Qualcuno parla di "telemeloni" con riferimento alla censura e al sostegno di Israele, ma anche in questo caso c'è un errore di comunicazione?
Crediamo che la verità sia nel mezzo, personalmente dopo aver visto le prime due serate del festival ho scelto di non vedere le successive un po' per protesta un po' per salvaguardare me stesso.
Siamo ciò che mangiamo e dobbiamo aver cura e selezionare anche il cibo per la mente!”