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Giornale di Taranto - Giornalista1

La Erredi Volley Taranto si impone nel pomeriggio per 3 set a 0 alla fortissima squadra del Casarano. Una dimostrazione di forza degli ionici che proietta la Società fra le favorite per il salto di categoria. Importante in questa direzione sarà lo scontro diretto con il Massa di sabato prossimo, diretta concorrente per la promozione in A. Tornando all’incontro con Il Casarano il primo set si è concluso con un 25 a 19, mentre il secondo set è stato molto equilibrato con la Errwdi che si è imposta solo per 28 a 26 con la squadra di casa che ha avuto anche il set ball. Il Terzo ed ultimo set ha visto i leccesi condurre per i primi punti poi i tarantini hanno ripreso il match imponendosi per 25 a 23. Sarà sicuramente una settimana intensa per la Erredi per il suo presidente Castaldo e per il patron Tagarelli che si attendono dai ragazzi una prova di grande portata. 

Pd: Assemblea Nazionale elegge Dario Stefàno in Direzione

L’Assemblea Nazionale del Partito Democratico, riunita all’Hotel Ergife di Roma ha proclamato come già programmato segretario nazionale Zingaretti. Presidente Nazionwle è stato invece eletto l’ex Premier Gentiloni. Fra i componenti la Direzione Nazionale è risultato eletto il vicepresidente dei democratici in Senato, Il pugliese Dario Stefàno.

Torna in scena a richiesta lo spettacolo “Canta di Napoli….L’altra faccia della luna”, a cura dell’ ’associazione culturale “CI PROVI…AMO” con la Compagnia KISSA, che si terrà giovedì 21 marzo 2019 alle ore 20.30 (ingresso ore 20.00) al Teatro Turoldo, in via Laclos, Taranto. Con Nando Lo Pio, Francesco Basile, Mariella Dell’Isola, Cinzia Greco. Per l’ esecuzione musicale saranno all‘opera i Maestri Luca Simonetti – Baritono, Gianluca Mortato al violino, Massimiliano Conte al pianoforte. Regia: Raffaela Caputo. Direzione tecnica Nicola Del Conte. Il costume di Pulcinella è di Marinella De Donno. Info e prenotazioni: 3495613303 -3398078810. Costo del biglietto 10.00 euro, ridotto 8.00.
Canta di Napoli l‘ altra faccia della luna è un vero viaggio nel cuore della musica lirica napoletana , una rappresentazione teatrale e musicale sui generis che tuffa malinconicamente lo spettatore nel passato, senza dimenticare di strappare un sorriso.
L‘ altra faccia della luna, cioè il suo lato oscuro, spia, attraverso gli occhi di un testimone d’eccezione, la dimensione nascosta delle cose : l’ inespresso. A Pulcinella, oniricamente immaginato seduto da sempre sulla coda della luna e a Zeza la sua compagna , “il compito di svelare agli ignari spettatori i retroscena, i “gossìp” e gli aneddoti sconosciuti ai più. Il baritono Luca Simonetti ha appena vinto il Concorso “Comunità europea” per giovani cantanti lirici di Spoleto. Trentadue anni, dopo tre giorni di audizioni, è stato decretato il cantante lirico più talentuoso e debutterà a settembre nella stagione lirica 2019 dello “Sperimentale”
Canta di Napoli 1 (1)

“Giunti fin qui da su la luna lasciandoci d’un raggio scivolare”, così si esprimono i protagonisti dello spettacolo, attraverso ricordi, rimpianti, segreti ed incontri con persone che appartengono al passato. C’è spazio anche per gli amici d’infanzia ed i parenti che non si vedono da tempo, sottratti al velo polveroso della memoria ; essi sembrano rivivere , comunicandoci oltre il tempo e lo spazio, lo stesso vigore, gli stessi sentimenti, le stesse passioni ed i tormenti che hanno ispirato alcune delle più famose canzoni napoletane tra fine ‘800 e inizio ‘900. Ogni spettatore rivivrà, immedesimandosi in alcuni di questi tratti peculiari, momenti della propria vita e ricordi cari, gelosamente custoditi nel proprio cuore. “Perchè la musica napoletana – afferma la regista Raffaela Caputo – ha segnato la storia di un secolo, caratterizzando, con il suo ritmo unico e travolgente, spaccati di vita di una società in cambiamento, pronta a cogliere tutte le modificazioni sociali degli ultimi decenni. Diamo voce all’inespresso, e promuoviamo la bellezza della musica e l’armonia attraverso alcuni dei titoli più famosi in assoluto. Non cantare con gli artisti sarà impossibile”.
Lo spettacolo prevede un alternarsi tra musica e recitazione, grazie alla maestria degli attori e dei musicisti, tutti coinvolgenti”. Il risultato è un altro lavoro impostato come laboratorio teatrale di sperimentazione permanente. I Maestri Luca Simonetti -Baritono, Gianluca Mortato al violino, Massimiliano Conte al pianoforte, che faranno rivivere attraverso la loro arte un repertorio di autori che va da Francesco Paolo Tosti a Eduardo di Capua. Canta di Napoli l‘ altra faccia della luna è un vero viaggio nel cuore della musica lirica napoletana tra fine 800 ed inizio 900, una rappresentazione teatrale e musicale sui generis che ci tuffa malinconicamente nel passato senza dimenticare di strapparci un sorriso.

E’ quanto emerso in un Convegno ANMIL che chiede “interventi urgenti per bonifica e ricerca”

 

Non esiste soglia al di sotto della quale il rischio del tumore asbesto correlato sia del tutto assente. Basta una microfibra per essere a rischio e scatenare l’insorgenza di tumori ad eziologia da inalazione o da ingestione.

Le parole dell’oncologo e medico legale Alessandro Maggi irrompono nella sala del Convegno voluto dall’ANMIL insieme a INAIL, CSDN (Centro Studi Diritto del Lavoro “Domenico Napoletano”) e dalla Fondazione Scuola Forense di Taranto, e svoltosi ieri sera nel Castello Episcopio di Grottaglie.

In Italia l’amianto è ancora molto presente – ha detto – e considerato il lungo tempo di latenza delle patologie collegate a questo pericoloso materiale, possiamo considerare l’emergenza ancora crudelmente attuale.

Così attuale da rendere Taranto con il suo picco del + 8,1% una terra di frontiera da cui levare forte l’appello verso nuovi investimenti e nuova attenzione normativa.

Dal 2006 al 2018 – spiega Emidio Deandri, presidente dell’ANMIL di Taranto – solo all’interno del grande stabilimento siderurgico sono state bonificate tonnellate di amianto. Nelle cabine elettrice, nelle palazzine e nei pulpiti, nei caminetti , sui carroponti, nei quadri di potenza. E ci sono ancora 3600 tonnellate  di amianto censite e nel 97% dei casi in matrice friabile da smaltire negli altiforni. Quella platea di lavoratori però è costretto ancora a rincorrere una normativa inadeguata che lascia tutto in capo a quegli operai l’onere della prova di quell’esposizione.

Il siderurgico ma non solo. Nella tabella del rischio rimangono i lavoratori degli arsenali, dei cantieri navali, delle industrie tessile, dell’edilizia e una platea sempre più vasta di cittadini che entra in contatto con l’asbesto nascosto nelle abitazioni o  negli uffici pubblici.

Siamo nel pieno dell’emergenza – conferma Annamaria Stasi, dirigente dell’INAIL per il comparto delle malattie professionali – e probabilmente saremo costretti a registrare dati in aumento anche nei prossimi 30-40 anni, perché continua ad essere un piano di emersione del pericoloso materiale ancora poco incisivo e dettagliato.

Eppure il dato epidemiologico sembra chiaro, così come le numerose pubblicazioni scientifiche dimostrano.

Esiste una frontiera tutta da esplorare – conferma il sindaco di Grottaglie, Ciro D’Alò, in questi anni in prima fila anche per la lotta alla discarica di Torre Caprarica – l’amianto si inala, ma rischia di essere ingerito anche a causa di acqua di falda o alimenti contaminati. Su questo aspetto dovremmo fare fronte comune.

Mentre sembra tutto ancora poco proporzionato all’emergenza.

Anche la Legge di Bilancio del 2019 ha deluso – spiega Maria Luigia Tritto, consulente legale dell’ANMIL – con una visione ancora troppo restrittiva degli anni necessari per vedersi riconosciuto il diritto all’esposizione ad amianto.

Tempi che anche per Claudio Schiavone, del Centro Studi “Domenico Napoletano” di Taranto “tra riconoscimento, prescrizione e decadenza, penalizzano soprattutto le vittime di questa carneficina silente”.

Serve un intervento normativo forte – precisa Giovanni Battafarano, già consulente del Ministero del Lavoro con il ministro Cesare Damiano – per confezionare una legge che possa accelerare i tempi e abbassare i termini dell’esposizione. Un intervento che sia rigoroso e giusto.

E sui tempi e la ricerca poggia la piattaforma rivendicativa di ANMIL a livello nazionale.

Il Parlamento e il Governo devono dare risposte – afferma il presidente nazionale dell’Associazione, Franco Bettoni – con una riapertura dei termini per la presentazione delle domande volte a chiedere il riconoscimento dei benefici previdenziali non più esigibili dal 15 giugno del 2005; con una estensione dei benefici ai lavoratori che sono stati esposti all’amianto anche per periodi inferiori ai 10 anni; con l’estensione dei benefici anche al personale delle forze armate e del comparto sicurezza; l’adozione di un piano di investimenti e incentivi che finanzi ricerca ma anche emersione e bonifica.

L’ Incontro fra Confindustria ed una delegazione di ArcelorMittal Italia rappresentata da Emmanuel Rodriguez (Direttore Acquisti), Annalisa Pasquini (Direttore Risorse Umane), Philippe Aubron (Direttore Finishing Taranto) e Giorgio Battisti (Direttore Sicurezza), si è tenuto nella sede della Camera di Commercio. Presenti circa duecento imprenditori confindustriali.

L’incontro - ha commentato sulla sua pagina FB il Presidente di Confindustria Enzo Cesareo - è stata l’occasione per illustrare le regole di ingaggio dei fornitori locali con ArcelorMittal. "L’indotto pugliese che collabora con il Gruppo - è stato detto nel corso dell'incontro - è quantificabile in circa 200 M€/anno ed è quindi naturale e necessario per ArcelorMittal sviluppare un rapporto di partnership virtuoso e duraturo con le realtà pugliesi e tarantine. ArcelorMittal condivide i risultati positivi con i clienti, i fornitori e la comunità in generale. La trasparenza, secondo le parole del Direttore Acquisti di ArcelorMittal Italia Emmanuel Rodriguez, “rappresenta il migliore strumento per instaurare fiducia e comprensione”. Un rapporto di fiducia che, ha affermato Rodriguez, “permetterà ai fornitori locali di diventare partners di un gruppo globale leader nel settore”. 

Come Confindustria Taranto - ha proseguito Cesareo - si è trattato di un incontro dalla forte valenza, in considerazione dei pochi mesi trascorsi dall'insediamento della nuova cordata. Abbiamo accolto con estremo favore, in questa occasione, l’approccio chiaro e diretto dei rappresentanti di ArcelorMittal Italia. Siamo certi che lo scambio, inteso come necessità di confronto fra l’azienda e Confindustria, possa proseguire anche nei mesi a venire, al fine di ottimizzare ogni forma di collaborazione e poterne così monitorare i ritorni e i benefici – a tutti i livelli, economico, sociale ed ambientale- sul territorio. Contestualmente, accogliamo con altrettanta fiducia la dichiarata disponibilità di AM Italia a dare continuità al rapporto con le aziende dell’indotto locale, nel rispetto degli standard richiesti e nel solco già tracciato in anni di consolidato rapporto fra il centro siderurgico e le nostre imprese.

Lo sostiene il "Movimento di associazioni e cittadini per l’aeroporto" che comprende ma non giustifica lo stupore di tanti concittadini sui social, frutto di messaggi sbagliati provenienti da anni dagli organismi regionali. Non è il primo vip e non sarà l'ultimo - dice il Movimento - ad usare questa pista. I cittadini tarantini, invece, per volontà politica della Regione Puglia, restano a terra!  Ennesima dimostrazione che lo scalo jonico è perfettamente funzionante e i ripetuti comunicati stampa da parte di vari soggetti istituzionali, in merito ai lavori da eseguire, servono solo a perder tempo. Una "pezza a colori", come si usa dire dalle nostre parti. Non sarà certo l'allargamento, previsto da un paio d'anni ma non ancora effettuato, di una bretella e di un piazzale interni al sedime aeroportuale, quello che impedisce di attivare i voli passeggeri. 

L'aeroporto di Taranto è e resta CERTIFICATO e perfettamente in grado di cominciare a funzionare come TUTTI gli aeroporti del mondo. E per questo preciso motivo fu affidato da Enac ad Aeroporti di Puglia (ossia alla Regione, anomalia solo pugliese un organo politico che gestisce ben 4 scali; e la libera concorrenza?). Altro che "piattaforma industriale" come dichiarò l'ex a.u. di AdPAcierno, nel 2015. Un aeroporto lottizzato come una qualsiasi area industriale e assegnato al migliore offerente, dove compagnie estere si esercitano su nuovi modelli di aerei e si fanno scuole di pilotaggio per droni (gli abitanti intorno sono tranquilli?).Oppure serve a motivare la richiesta di lauti finanziamenti per voli aerospaziali? Così hanno ridotto il nostro aeroporto, un eccezionale volano di sviluppo se utilizzato come si deve.
È finito il tempo delle chiacchiere. È ora di smettere di prendere in giro le persone. Meglio che tacciano!

E‘ bella questa gioventu’ che sfila per le strade di tutto il mondo in difesa del pianeta . È il “Fridays for future” quello che ha il volto di Greta la 16enne svedese che punta l’indice contro la politica che dorme, dorme, dorme mentre gli scienziati continuano a lanciare inascoltati allarmi sui rischi del riscaldamento climatico.  La mobilitazione ha coinvolto anche Taranto e i suoi studenti che in tantissimi hanno invaso le strade del centro. Perché qui, la città dell’acciaio prodotto con il carbone (ancora...a dispetto della salute, della scienza, delle nuove tecnologie, della logica) la protesta dei giovani ha un senso ancora più profondo. Salvare il pianeta significa ridurre le emissioni che partono anche dalle ciminiere che svettano intorno alla città. Una città che oggi risplende in tutta la sua bellezza, “noi vogliamo restare qui!“ ripetono i manifestanti ai cronisti venuti a raccontare questo incredibile venerdì di quasi primavera dalle rive dello Ionio 

 

Per questi ragazzi la mobilitazione assume un doppio significato che potremmo tradurre così : “salvare Taranto per salvare il pianeta”. Il corteo che attraversa il Borgo è lunghissimo. Agli  studenti si affiancano i genitori dei bambini morti di cancro, gli ambientalisti e tutti coloro che si battono da anni per affermare la salvaguardia di diritti che troppo spesso hanno dovuto cedere il passo ad altro in una insopportabile contrapposizione tra salute e lavoro, produzione e ambiente. È venuto il momento di modificare l’ordine delle priorità. Gli strumenti ci sono. Ce lo chiede il pianeta, ce lo chiedono i ragazzi di tutto il mondo! 

“Siamo solo all'inizio, la nostra azione andrà avanti, nessuno ci fermerà”. Vincenzo Fornaro, Fulvia Gravame, Carla Luccarelli, Luciano Manna e Alessandro Marescotti non ci stanno a passare per quelli che “gonfiano” i dati sulle emissioni inquinanti per creare allarmismo e respingono con forza ogni tentativo di delegittimazione.

Sanno bene che trasformare la “vertenza Taranto” in una guerra dei numeri crea una contrapposizione che non porta da nessuna parte anzi, peggio, allontana dalla verità.  Ecco perché Il gruppo di ambientalisti continua instancabilmente ad acquisire elementi e a confrontarli. Ce ne sono di nuovi che non dicono nulla di buono.

“A Taranto - si legge nella nota di presentazione della conferenza stampa tenutasi questa mattina a Palazzo Latagliata - Vi sono delle novità sulle deposizioni di diossina che vogliamo comunicare all'opinione pubblica.

Con un accesso ai dati del deposimetro della masseria Carmine (sita a 2 chilometri e 200 metri dall'impianto siderurgico di Taranto) si nota un incremento considerevole delle deposizioni di diossina negli ultimi mesi del 2018. Mancano attualmente i dati relativi alle analisi delle deposizioni di novembre e dicembre. Le analisi degli ultimi due mesi del 2018 non sono state ancora disponibili ma sono state ufficialmente richieste dal legale del consigliere comunale Vincenzo Fornaro. 

Questi sono i dati del deposimetro della masseria Carmine nel 2018:

 

 

1,33

pg/m2 die

gennaio

1,28

pg/m2 die

febbraio

1,14

pg/m2 die

marzo

1,42

pg/m2 die

aprile

1,58

pg/m2 die

maggio

4,2

pg/m2 die

giugno

10,68

pg/m2 die

luglio

8,49

pg/m2 die

agosto

13,17

pg/m2 die

settembre

27,3

pg/m2 die

ottobre 2018

7,059

PCDD-F + PCB DL (deposimetro)

 

Tali dati cumulano le diossine, i furani e i PCB dioxin like e ne quantificano la tossicità equivalente.

 

In Germania la media annua concessa per le deposizioni di diossine, furani  PCB DL nelle aree di pascolo è di 4 pg/m2 die. 

Il Comitato per il controllo dell’inquinamento nei Länder tedeschi ha fissato questo valore che è il valore raccomandato per la pianificazione e controllo dell’inquinamento dell’aria a lungo termine.

Questo valore di 4 pg/m2 die è stato ripreso in passato da Arpa Puglia che nel 2014 scriveva: 

“Nonostante l'assenza di normative specifiche, esistono valori di riferimento sviluppati sulla base della valutazione del rischio per la popolazione esposta o sull'analisi statistica dei valori osservati. In Germania è in uso una linea guida che indica un valore massimo tollerabile per la deposizione atmosferica pari a 4 pg WHO-TEQ/ m2 die (somma PCDD/F + DL-PCB) specifica per i siti di pascolo”.

Sono parole tratte dalla ricerca, presentata l'11 settembre 2014 al SIPAOC, dal titolo: 

"Impatto delle deposizioni atmosferiche totali di contaminanti organici persistenti in aree ad elevata densità industriale"

Autori: V. ESPOSITO, A. MAFFEI, V. ROSITO, R. GIUA, M. BLONDA, G. ASSENNATO,

 

Come si può notare - prosegue la nota -i dati delle deposizioni della masseria Carmine superano nettamente i valori tedeschi sopra citati.

Vogliamo andare avanti nella conoscenza dei dati e il prossimo passo sarà quello di acquisire in particolare i valori di diossina dei vari deposimetri all'interno dell'ILVA.”

 

 

 

 

 

 

C’è la questione dello smaltimento dei rifiuti e gli interessi ad essa collegati dietro le indagini che hanno portato all’operazione condotta questa mattina dalla Guardia di Finanza. Un’operazione denominata TRex  che ha portato all’esecuzione di sette misure cautelari (quattro in carcere, tre agli arresti domiciliari) eseguite nei confronti dell’ex presidente della Provincia Martino Tamburrano, del dirigente della Provincia Lorenzo Natile, dell’imprenditore di San Marzano di San Giuseppe Pasquale Lonoce, del procuratore speciale della società-gestore della discarica di Grottaglie Roberto Venuti. Arresti domiciliari per la figlia di Lonoce Rosalba, per l’ex presidente di Amiu Taranto Federico Cangialosi, e per l’ex dirigente Amiu Mimmo Natuzzi (presidente e membro della Commissione di gara per la Raccolta di Rifiuti Solidi Urbani).

I provvedimenti sono stati firmati dal gip Vilma Gilli su richiesta dei pm Maurizio Carbone ed Enrico Bruschi.

Di seguito pubblichiamo la nota stampa diffusa dalla Guardia di Finanza per illustrare i particolari dell’inchiesta.

 

“Su disposizione della Procura della Repubblica di Taranto, militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza del capoluogo Jonico hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del locale Tribunale, nei confronti dell’ex Presidente della Provincia di Taranto, di un Dirigente dello stesso Ente, del presidente e di un membro della Commissione di gara per la Raccolta di Rifiuti Solidi Urbani di un comune della provincia di Taranto, di due imprenditori attivi nel settore della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, nonché del procuratore speciale di una società gestore di una discarica ubicata nel comune di Grottaglie. Delle 7 misure cautelari 4 prevedono la custodia in carcere, mentre le restanti 3, gli arresti domiciliari. I reati contestati sono, tra gli altri, quelli di corruzione, e turbata libertà degli incanti. L’operazione vede impegnati finanzieri nelle provincie di Taranto, Roma, Bari e Milano, per l’esecuzione dei provvedimenti e delle perquisizioni presso uffici pubblici e numerose sedi societarie. Le indagini riguardano, in particolare, l’iter amministrativo per la concessione dell’autorizzazione all’ampliamento della discarica di Grottaglie – contrada Torre Caprarica richiesta dalla società che la gestisce. Il gruppo, costituito dall’ex presidente della Provincia, da un dirigente dello stesso Ente e da imprenditori operanti tra l’altro nel settore dello smaltimento e gestione rifiuti, ha tratto vantaggi in denaro e beni attraverso atti corruttivi che hanno consentito notevoli indebiti guadagni. Si è accertato, anche attraverso l’ausilio di attività tecniche, che la società proprietaria della discarica di Grottaglie – Contrada Torre Caprarica – aveva terminato la sua attività di raccolta in quanto il sito era ormai colmo, senza possibilità di poter conferire ulteriori RSU. Nell’agosto del 2017 la Provincia di Taranto, dopo i pareri negativi degli organi preposti, aveva respinto la richiesta di ampliamento. Il procuratore legale della società, sfruttando i buoni uffici di un imprenditore sammarzanese, ha iniziato a tessere stretti rapporti illeciti con il Presidente pro tempore della Provincia di Taranto, finalizzati a valutare nuovamente, la richiesta “rigettata” di rilascio dell’autorizzazione per il sopraelevamento della discarica di ulteriori 15 metri rispetto al livello di colmata. A fronte di tali accordi, l’ex Presidente della Provincia si è attivamente adoperato per nominare un nuovo comitato tecnico e un compiacente Dirigente del Settore Ambiente, figura fino ad allora ricoperta dal segretario provinciale. I pubblici ufficiali, a fronte di tale impegno contrario ai propri doveri, ricevevano denaro e altre utilità, tra queste ultime l’ex presidente della Provincia otteneva, tra le altre, contributi per finanziare la campagna elettorale della moglie alle ultime elezioni politiche per il Senato. L’accordo corruttivo era talmente esplicito che il ritardo nel completamento dell’iter amministrativo aveva generato le vibrate rimostranze del corruttore che lamentava, per ogni giorno di inattività un mancato guadagno costituito dai ricavi derivanti dal conferimento in discarica dei rifiuti. Le modalità di corresponsione delle dazioni illecite si sono rivelate particolarmente ingegnose e innovative e, per lo più, elaborate nel corso di incontri conviviali tra gli indagati. I fondi da destinare ai pubblici ufficiali infedeli venivano costituiti attraverso l’affidamento dei lavori di sanificazione della discarica alle società riconducibili all’imprenditore sammarzanese. I pagamenti per tali prestazioni, risultati sovrafatturati, erano in buona parte destinati a corrispondere il prezzo della corruzione. Il rappresentante legale della discarica, attraverso l’intermediazione del titolare di un autosalone, donava all’ex presidente della Provincia di Taranto, quale ulteriore compenso illecito, una autovettura di lusso del valore commerciale di circa 50 mila euro. La gestione degli affari illegali da parte dell’ex Presidente della Provincia di Taranto si è spinta fino all’affidamento diretto, all’imprenditore di San Marzano, di lavori per somma urgenza e necessità in occasione degli eventi di calamità naturale verificatisi nell’estate del 2018, facendo fruttare compensi per ulteriori 95 mila euro circa. Infine, è stato accertato che l’ex Presidente della Provincia si è prodigato per pilotare anche la gara di appalto per i servizi di raccolta rifiuti del Comune di Sava, influendo sul giudizio tecnico di due professionisti corrotti, facenti parte della commissione di gara, permettendo di far vincere l’appalto allo stesso imprenditore amico, attraverso una delle sue imprese”.

I bambini si ammalano, le scuole chiudono, il diritto all’istruzione e alla salute è negato. Si è costretti - dice Caputo - il a scegliere tra lavoro e salute mentre il Governo italiano…”

 

 

A Taranto, nella città dei due mari, a sud dell’Italia,  la scorsa settimana si sono registrati incrementi delle emissioni di Idrocarburi Policiclici Aromatici del 105%. Chiedo alla Commissione europea di non lasciare sola questa città e la Regione Puglia sostenendo ogni proposta tecnicamente fondata volta alla sottoscrizione di un  accordo di Programma simile a quello sottoscritto con la  regione di Calais con il quale sono state impegnate risorse pari un miliardo di euro per favorire la low carbon economy della regione. – Lo ha dichiarato Nicola Caputo europarlamentare del PD gruppo S&D e membro della Commissione Ambiente a Strasburgo al Parlamento europeo nel corso del One Minute Speech - Con l’Accordo di Parigi e l'"Emission Trade System", - spiega Caputo - l’Unione europea ha indicato una rotta chiara volta alla riduzione delle emissioni climalteranti e nocive per la salute umana. 

Intanto – conclude l’eurodeputato nicola Caputo -  a Taranto i bambini muoiono, le scuole chiudono, il diritto all’istruzione e alla salute è negato e si è costretti a scegliere tra lavoro e ambiente e salute mentre il Governo italiano non segue l’attuazione dell’accordo Ilva, non dà attuazione al contratto Istituzionale di sviluppo, non presiede alla verifica dei dati ambientali ed occupazionali e non si attiva per utilizzare le risorse a disposizione dell’amministrazione straordinaria”.

 

 

 

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