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Giornale di Taranto - Giornalista1

“Noi andiamo avanti, nessuno ci fermerà”

di Andrea Loiacono

Nel backstage della sesta edizione del Concertone dell'Uno maggio di Taranto abbiamo raccolto le dichiarazioni di Simona Fersini, Presidente del Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti la quale con il suo intervento ha voluto rimarcare come Taranto e la questione ambientale siano state abbandonate dal governo composto dal Movimento Cinque Stelle e dalla Lega: " Noi abbiamo avuto attuali ministri che sono venuti davanti alla fabbrica a parlare di chiusura e di riconversione. Il Movimento Cinque Stelle ha sfruttato come una sanguisuga il dramma di Taranto tradendo la fiducia di un'intera città. Se loro non avessero promesso la chiusura e la riconversione e che nessun lavoratore sarebbe rimasto senza posto di lavoro, a Taranto il 47% delle preferenze non lo avrebbero mai ottenuto. Adesso la nostra lotta andrà avanti anche utilizzando strumenti giuridici, noi abbiamo presentato due istanze; una al Comune di Taranto e l'altra all'ASL. Presenteremo istanze anche al Governo  perchè esiste un principio di prevenzione da tutelare. Ci dicono che i dati sono nella norma ma non ci garantiscono che queste emissioni e la qualità dell'aria non siano nocive, non abbiamo alcuna garanzia. Abbiamo anzi la certezza opposta. Sono le istituzioni che ci devono tutelare e noi andremo avanti ricorrendo anche all’intervento della Magistratura. Salvini ha difeso le fabbriche dell'Ilva al Nord. Il suo interesse è solo quello di salvare il Nord utilizzando l'escamotage dei migranti per spostare l'attenzione. Quest'anno abbiamo fatto un intervento unico coinvolgendo altre due piazze del sud come Napoli e Rende. La nostra proposta era la chiusura programmata dello stabilimento, con la bonifica utilizzando gli stessi lavoratori. Tra l'altro non basterebbero i lavoratori attualmente presenti in Ilva. Noi vogliamo la chiusura e la bonifica; a carico di chi questo avviene non è un nostro problema. Non possiamo più tollerare che si giochi a dividere le famiglie speculando sul fatto che la gente Taranto è in cerca di lavoro e questo è quanto di più ingiusto ci possa essere”.

Sedici professionisti si candidano al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Taranto indicando in Fedele Moretti il futuro Presidente 

 

I giorni 16, 17 e 18 maggio si vota per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Taranto. 

Per l’occasione si è formato, in modo spontaneo, un gruppo di sedici avvocati comprendente consiglieri uscenti e new entries: Fedele Moretti, Antoniovito Altamura, Luca Andrisani, Romina Axo, Nicola Basile, Valerio Bassi, Antonio Casto, Giovanni Cigliola, Adriano De Franco, Francesca Fischetti, Giuseppe Macrì, Vincenzo Monteforte, Loredana Ruscigno, Vincenzo Sapia, Antonella Semeraro e Francesco Tacente.

Sono stati così riuniti in un’unica squadra componenti delle diverse liste che quattro anni fa si confrontarono, dando un segnale importante di coesione, a riprova del lavoro che si è svolto insieme nell’interesse dell’Avvocatura tarantina.

In piena trasparenza questi hanno indicato nella persona di Fedele Moretti quella più appropriata a ricoprire in futuro la carica di Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Taranto, una volontà manifestata sui social dall’hashtag #IostoconFedeleMoretti.

L’idea condivisa è quella di dare un ulteriore sviluppo all’attività del Consiglio, nel solco di quanto di buono, ed è tanto, è stato fatto nell’ultimo mandato sotto la presidenza Vincenzo Di Maggio, ad esempio in tema di formazione/aggiornamento, di gratuito patrocinio telematico e di mediazione.

L’intendimento dei sedici avvocati è quello di impegnare per il futuro ancor più l’Istituzione nell’azione politica in tema di previdenza, di reddito, di riforma del processo, valorizzando la Consulta delle Associazioni, lavorando per il rispetto dei parametri sui compensi e chiedendo l’osservazione del protocollo delle udienze.

Per ottenere questi risultati, è necessario avere in Consiglio una maggioranza che operi in serenità con trasparenza e competenza, utilizzando tutte le forze e le professionalità disponibili, in un lavoro di equipe organizzato e condiviso.

La parola serenità non è utilizzata a caso: negli ultimi mesi, infatti, si è assistito ad una escalation dei toni da parte di molti.

Gli avvocati che compongono questa squadra ritengono invece che questi debbano essere abbassati: l’immagine che si dà dell’Avvocatura ai cittadini, ai magistrati, al personale delle cancellerie, non può essere quella rissosa ed arrogante che taluni, in spregio al decoro ed alla dignità sempre invocati, oggi continuano a dispensare.

Si invitano quindi gli avvocati tarantini che condividono questi intendimenti e riflessioni, a sostenere questo progetto con il loro appoggio in occasione delle prossime votazioni.

 

 

L’Ente Bilaterale Agricolo Faila Ebat della provincia di Taranto informa che sono stati prorogati al 30 giugno 2019 i bandi per contributo visite mediche lavoratori agricoli e borsa di studio figli dei lavoratori o imprenditori agricoli in scadenza al 30 aprile 2019.  Il bando visite mediche prevede l’erogazione di un contributo pari a 10,00 euro sulle spese sostenute dalle imprese agricole per sottoporre i lavoratori a visita medica preventiva (D.Lgs. 9 aprile 2008, n.81 e successive modifiche e integrazioni). Il bando è riservato alle imprese agricole, costituite con qualsiasi forma giuridica prevista, operanti e iscritti nei ruoli I.N.P.S. della provincia di Taranto che applicano il C.C.N.L. degli operai agricoli e florovivaisti nonché il relativo contratto provinciale di lavoro per la provincia di Taranto. Per aver diritto al contributo è necessario che all’atto della presentazione della domanda ricorrano le seguenti condizioni: a) nell’anno cui si riferisce la richiesta di contributo, l’impresa agricola operi e sia iscritta nei ruoli dell’INPS della provincia di Taranto; b) l’impresa agricola sia in regola con il versamento dei contributi all’Ente Bilaterale Territoriale Agricolo di Taranto (CAC provinciale e FIMI), negli ultimi cinque anni; c) l’impresa agricola sia in regola con gli adempimenti nel settore agricolo in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro previsti dal D.|gs.9 aprile 2008 n.81 e successive modifiche e integrazioni; d) l’impresa che intende chiedere il contributo, deve inoltrare direttamente al Faila Ebat, a mezzo raccomandata A/R o PEC o per tramite delle organizzazioni cui abbia conferito regolare mandato, apposita domanda, utilizzando il modello allegato, compilata correttamente con tutti gli elementi richiesti, entro e non oltre il 30.06.2019; e) il pagamento sarà erogato a mezzo bonifico bancario una volta verificato da parte dell’Ente i requisiti richiesti e il pagamento della fattura relativa al costo complessivo delle visite mediche effettuate.Il bando borse di studio prevede l’erogazione di n.10 (dieci) borse di studio del valore di 1.000,00 euro ciascuna, destinate ai giovani laureati. Il bando prevede rassegnazione di una borsa di studio per laurea magistrale; possono concorrere i figli dei datori di lavoro agricoli il cui centro aziendale ricade nella provincia di Taranto e dei lavoratori agricoli che hanno prestato la propria prestazione lavorativa in provincia di Taranto. I candidati devono rispettare i seguenti requisiti: abbiano conseguito, o conseguano, entro il 31 dicembre 2018, diploma di laurea con votazione uguale o maggiore a 105/110; siano residenti nella Provincia di Taranto. Il bando scade il 30 giugno 2019. L’assegnazione avrà luogo entro il 31 dicembre 2019. L’esito dell’assegnazione sarà reso noto mediante PEC. I soli vincitori saranno avvisati direttamente. Il candidato deve inviare, esclusivamente a mezzo raccomandata, PEC o corriere espresso, all’ Ente Bilaterale Faila Ebat, Via Dante Piazzale Bestat n° 5, 74121 Taranto, entro e non oltre il 30 aprile 2019, la domanda di partecipazione firmata in originale, in carta libera, allegando: curriculum; copia del diploma di laurea o documentazione comprovante la votazione di laurea; autocertificazione residenza, fotocopia di carta di identità e codice fiscale; ogni altro titolo utile (UNILAV e busta paga per i figli dei lavoratori agricoli), (certificato di regolarità contributiva DURC), per i figli dei datori di lavoro agricolo. Per il termine farà fede il timbro postale o del corriere. Continua pertanto l’attività dell’Ente Bilaterale Faila Ebat che eroga risorse in provincia di Taranto; per ulteriori informazioni visitate il sito: www.failaebat.it.

Torna Vinicio Capossela sul palcoscenico da cui domani partirà la grande voce di Taranto. Ma non solo. A levarsi, forte e chiaro, sarà il richiamo di tutti coloro che lottano ogni giorno contro le prevaricazioni.

“Lasciate le piazze virtuali e venite nelle piazze reali come questa - ha detto in conferenza stampa Michele Riondino - che dietro uno schermo son bravi tutti a fare la voce grossa salvo poi trasformarsi in pecore quando si tratta di esserci veramente, di compiere azioni concrete, di partecipare”.

Tutto pronto quindi per la sesta edizione di Uno Maggio Taranto Libero e Pensante. La manifestazione, interamente autofinanziata, è stata organizzata dal Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, un gruppo di operai e cittadini formatosi a seguito del sequestro degli impianti inquinanti dell’Ilva nel 2012.

L'inizio del concerto è fissato per le ore 14, sotto il titolo "Chi pensa di averci in pugno sappia che i pugni abbiamo appena cominciato a stringerli".

La direzione artistica è affidata a Michele Riondino, Roy Paci e Diodato. A condurre l'evento saranno Valentina Petrini, Valentina Correani e Andrea Rivera.

Sul palco del Parco Archeologico delle Mura Greche si alterneranno Max Gazzè, Elio, Malika Ayane, Colle der fomento, CorVeleno, Andrea Laszlo De Simone, Viito, The Winstons, Dimartino, Epo, Mama Marjas, Tre Allegri Ragazzi Morti, Istituto Italiano di Cumbia, Terraross, Bugo, Sick Tamburo, Bobo Rondelli, Maria Antonietta, Ainé, Misspia e Brigata Unomaggio. Come detto la novità degli ultimi giorni riguardano il gran ritorno di Vinicio Capossela accompagnato da una special band capeggiata da Roy Paci, Daniele Sepe e Alessandro “Asso” Stefana oltre alla partecipazione degli “Oesais”: Toti e Tata (Emilio Solfrizzi e Antonio Stornaiolo) saliranno sul palco dell'unomaggiotaranto per un'irresistibile parodia dei grandi successi degli Oasis, rigorosamente in dialetto.

Artisti 7607 darà il suo contributo per sostenere le spese SIAE.

La musica, come ogni anno, sarà un megafono per la condivisione di idee. Come nelle passate edizioni, sul palco di #unomaggioliberoepensante si darà voce alle tante realtà nazionali e internazionali impegnate nella difesa dei territori e in prima fila per la tutela dei diritti universali. Tra i movimenti in lotta per l'ambiente, tornano anche quest'anno i No Tav e i No Tap, quest'ultimi accompagnati dal sindaco di Melendugno Marco Potì ed Enzo Di Salvatore, docente di diritto all'Università di Teramo, che spiegherà la follia di continuare ad attingere alle fonti fossili. Presente anche “Bagnoli libera” e in collegamento Skype i ragazzi di “Stop biocidio” che si battono contro la devastazione ambientale nella “terra dei fuochi“ e che hanno organizzato un primo maggio anche a Napoli.

Incontreremo anche il referente italiano degli Ende Gelände, un'alleanza per la giustizia climatica globale che, attraverso azioni di disobbedienza civile chiede l'immediato ritiro del carbone in Germania.

Riprendendo il fil rouge delle precedenti edizioni, le donne saranno anche quest'anno protagoniste di interventi significativi: presenti le “Mamme da nord a sud”, le mamme “no Pfas” del Veneto che si battono contro l'inquinamento delle falde acquifere e le mamme lucane, a conferma dell'unione con cui rispondiamo alle politiche separatistiche del governo.

Da Buenos Aires invece, il video messaggio delle madri di Plaza de Mayo, le donne coraggiose che da 40 anni chiedono verità e giustizia per i loro figli scomparsi, i cosiddetti deseparecidos.

In continuità con la resistenza di donne come le mamme di Federico Aldrovandi e Vittorio Arrigoni, il Comitato ha fortemente voluto la partecipazione di Ilaria Cucchi, esempio di costanza e perseveranza con cui ha abbattuto il muro di omertà che ha circondato la morte del fratello, rendendogli giustizia. Tramite un collegamento Skype durante il concerto racconterà i difficili anni spesi a difendere la memoria di Stefano.

Sarà ospite di #unomaggioliberoepensante anche Mauro Biani, vignettista per diverse testate giornalistiche tra cui “Il Manifesto” e “Left. Con le sue eccezionali vignette affronta i temi più scottanti prendendo spesso di mira i politici, lo Stato e le leggi che mortificano l'umanità dei “più deboli”.

In collegamento dalla Capitale, anche Christian Raimo: scrittore, giornalista e assessore alla Cultura, senza tessere di partito, nel III municipio di Roma. Riteniamo la sua attività, orientata

ad un nuovo concetto di politica che parte dalla ri-progettazione della cosa pubblica fino alla ferma condanna di ogni forma di discriminazione cui l’attuale governo è sempre più esplicitamente incline, un modello efficace di partecipazione sociale alla quale ci sentiamo particolarmente vicini. Accoglieremo poi il papà di Lorenzo Orsetti, il 33enne italiano ucciso in Siria (Rojava) combattendo al fianco dei curdi, facendo propria la battaglia di un popolo oppresso.

Saremo in collegamento anche con Mimmo Lucano, sindaco sospeso di Riace, diventato un simbolo dell'accoglienza dei migranti. Infine dalla Sicilia, ascolteremo il video messaggio di Pietro Marrone, il pescatore-comandante della nave Mare Jonio della Ong Mediterranea che, disobbedendo all'alt della Guardia di Finanza, ha soccorso e salvato 49 migranti in acque libiche ed è ora indagato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

Chiudere con la testimonianza di chi mette la propria vita a servizio degli altri è la conclusione che il Comitato ha scelto per ribadire un “no” irremovibile contro ogni forma di discriminazione che anteponga l'interesse economico e politico alla salvaguardia della vita umana.

Nel parco è prevista un'area per i disabili. Inoltre, sarà possibile seguire l'evento nella lingua dei segni. Il concerto sarà trasmesso in diretta, in esclusiva nazionale, su Canale 85 e Antenna Sud (canale 13) del digitale terrestre oltre che in streaming sui canali Facebook delle rispettive emittenti e su www.canale85.it o www.antennasud.com.

Ci può essere una interconnessione tra diritti, immigrazione e accoglienza? Secondo Armando Spataro, ex procuratore della Repubblica aggiunto presso il tribunale di Milano e Torino, coordinatore del gruppo specializzato nel settore dell’antiterrorismo, sì purchè “l’argomento immigrazione venga trattato: dalla politica con ragione, freddezza e senza frasi ad effetto, muovendosi e promuovendo leggi in armonia con quelli che sono i diritti fondamentali contenuti nella Dichiarazione dei diritti dell’uomo, anche a costo di perdere consensi elettorali; dai giuristi ai quali va chiesto di spiegare, con i termini più semplici possibili, anche  i problemi tecnici; dai cittadini che devono comprendere che quello dell’immigrazione non è un tema marginale; dal mondo dell’informazione attraverso analisi approfondite”.

In un’ora, o poco più, di lectio magistralis, il magistrato tarantino, ospite del consigliere regionale Gianni Liviano nell’ambito dell’iniziativa “Quando la politica è bella”, percorso di formazione alla politica su “Le comunità”, organizzato dall’associazione “Le città che vogliamo” che, per l’evento di lunedì, si avvalso della collaborazione dell’Università degli studi di Bari nelle persone di Ivan Ingravallo, professore di Diritto internazionale, e Pamela Martino, coordinatrice dei corsi di laurea giuridici del Dipartimento jonico, ha parlato di sicurezza, immigrazione, accoglienza. Temi di strettissima attualità “e che si innestano in un momento complicato in cui si fa fatica a costruire relazioni, ad essere comunità”, ha sottolineato in apertura di serata Gianni Liviano prendendo spunto anche dai recenti fatti di cronaca che hanno visto a Manduria una baby gang vessare, torturare un pensionato. “Va recuperato - ha aggiunto Liviano - quel senso di comunità che è andato smarrito sotto tutti i punti di vista. Per questo, nell’ambito del nostro percorso di formazione alla politica bella, quella capace di costruire ponti e non muri, abbiamo pensato di discutere di migranti che, per qualcuno, sono nemici giurati, per altri, ed io mi iscrivo a questo partito, persone appartenenti alla famiglia umana”.

Sicurezza, accoglienza, diritti e… solidarietà che se per Stefano Rodotà, ha chiosato il giudice Spataro, “non è un sentimento ma un diritto, per me è anche un dovere civile”. E allora si torna al punto di partenza: come è possibile conciliare questi aspetti tra loro. La risposta è semplice ed è sotto gli occhi di tutti se solo si vuole scorgerla. E Spataro l’ha scorta da tempo e ne indica la strada che è poi quella dell’applicazione “dei princìpi contenuti nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. In particolare quelli contenuti “negli articoli 13 (diritto alla libertà di movimento), 14 (diritto in altri Paesi di asilo dalle persecuzioni), 15 (diritto ad una cittadinanza) ai quali si ricollega la nostra Costituzione con gli articoli 10 e 13”.

Il vero problema, a quanto raccontano eventi e decisioni recenti, è che si è innestato un vero e proprio corto circuito che impedisce di distinguere tra chi fra propaganda politica e la politica che i problemi ha il dovere di risolverli. Per cui, ha sottolineato ancora Spataro, “si perdono di vista le convenzioni internazionali che impongono l’accoglienza e che vietano la chiusura dei porti. Allora, non si può dire chiudo i porti perchè arriverebbero troppi migranti perchè procedure specifiche impongono, all’arrivo di una nave carica di migranti, controlli medici a bordo, sbarco e contestuali controlli tra chi chiede asilo politico e chi no e tra questi chi può essere rispedito nel Paese di origine perchè ritenuto sicuro, successivo controllo di chi ha il diritto alla cittadinanza”.

E quello tra i Paesi di origine ritenuti sicuri e quelli in cui ci sono guerre in corso “è un confine davvero labile se si pensa a quanto sta accadendo in Libia, Paese fino a poco tempo fa ritenuto sicuro dal ministro dell’Interno, Salvini”.

Insomma, ha poi detto Spataro, l’emergenza immigrazione va posta “in termini del rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo e l’assunto non si può escludere che non può e non deve diventare un concetto giuridico. La propaganda politica non può sostituirsi a leggi e normative vigenti. Per questo - ha poi concluso - dobbiamo dire no alla distruzione delle anime perchè la xenofobia divide anche i disperati”.

Infine, sulla legge sulla legittima difesa Spataro ha precisato che “non si può pensare, attraverso la norma, di estromettere il ruolo investigativo della magistratura per cui dovrà sempre esserci il dovere di indagare”.

In conclusione di serata, i professori Martino e Ingravallo hanno consegnato al giudice Spataro il sigillo di bronzo dell’Università degli studi di Bari.

 

." Mister Panarelli: " Giocata una partita attenta senza rischiare nulla. Ora pensiamo al Sorrento."

di Andrea Loiacono

Un Taranto cinico seppur con tante assenze batte 3-0 allo Iacovone il già retrocesso Pomigliano dell'ex Domenico Girardi e si congeda dal proprio pubblico in attesa dell'appendice dei play-off. Mister Panarelli schiera il Taranto con il solito 4-2-3-1 con Roberti unica punta disponibile viste le assenze di Croce e Favetta. Alle spalle dell'attaccante laziale agiscono Salatino, Oggiano e Di Senso. Proprio Oggiano sblocca il risultato a cavallo del 20' minuto concludendo un'ottima triangolazione con Massimo, uno dei migliori in campo. Il resto del primo fa registrare la gestione del risultato da parte del Taranto senza particolari sofferenze. Nella ripresa nonostante una buona partenza della squadra granata il Taranto raddoppia. Oggiano crossa dalla destra per l'accorrente Roberti che tocca la sfera quanto basta per siglare il suo quinto centro stagionale. A pochi minuti dal termine fissa il risultato il capitano Max Marsili con una botta dalla distanza.

Alla fine del match in sala stampa il primo a parlare è mister Panarelli che sottolinea l'importanza della prestazione dei suoi ragazzi: "Non era una partita semplice, se l'avessimo presa sottogamba avremmo potuto andare incontro a diverse insidie, invece siamo stati bravi a disputare una partita attenta. Di sicuro nel calcio non c'è nulla e noi abbiamo l'obbligo di onorare questa maglia che indossiamo fino alla fine. Oggi hanno segnato Marsili, Roberti e Oggiano che sono delle certezze per questa squadra ma devo fare i complimenti a tutto il gruppo. Ci sono ragazzi che pur avendo giocato di meno si sono fatti trovare pronti affrontando una situazione di emergenza, anche se noi durante l'anno abbiamo sempre convissuto con le assenze. Per quanto riguardo il ricorso sui fatti di Picerno preferisco non parlarne. Ci sono rappresentanti della società che se ne stanno occupando e restiamo fiduciosi di poter ottenere giustizia. Adesso è importante vincere a Sorrento perchè siamo ancora in corsa per il secondo posto. Sinceramente non so dove possa essere la differenza tra noi e il Picerno. Credo che Taranto e Cerignola abbiano disputato un ottimo campionato seppur con qualche errore ma vanno fatti i complimenti alla squadra lucana. Penso però che il Taranto soprattutto nei due scontri diretti avrebbe meritato di più. Faremo le giuste valutazioni a fine campionato.

Protagonista in assoluto del match con un gol e un assist è stato l'esterno sardo Fabio Oggiano: "Sono molto felice per la prestazione e per il gol. Sapevamo di dover entrare in campo concentrati e senza distrarci, per fortuna è andata bene. In settimana ho avuto dei problemi di salute ma ho fatto tutto il possibile per recuperare in tempo ed essere a disposizione. Il Picerno proprio oggi ha perso consentendo al Cerignola di vincere. Ci sta andando tutto storto ma noi non molliamo e onoreremo la maglia su tutti i campi a partire da domenica prossima a Sorrento.

Quarta rete stagionale anche per il capitano Max Marsili che con un tiro dalla lunga distanza ha siglato il 3-0: "Questa è una rete che voglia dedicare alla mia famiglia e a degli amici che erano in tribuna. Noi adesso siamo proiettati sull'ultima gara di campionato a Sorrento. Speravamo in un risultato migliore dalla sfida tra Cerignola e Picerno ma dobbiamo continuare a pensare solo a noi stessi puntando a vincerle tutte."

L’Associazione invia una nota 
a Sindaco di Taranto, Presidente della Provincia,Presidente Regione Puglia, Arpa Puglia, ed a tutti i consiglieri comunali, provinciali e regionali Per evidenziare una situazione verificatasi 
Venerdì scorso che - recita la le lettera- ha fatto il giro dei social addirittura con lancio ansa e riguardante la foto di una fumata nera fuoriuscita dall’altoforno 2 ilva. 
 
Sappiamo - dicono - che è dovuta all’apertura automatica dei bleeders, una pratica di sicurezza per evitare un’alta pressione dei gas in Rete e sulla bocca AFO che possono creare situazioni di pericolo.
Una misura automatica d’emergenza che provoca una fumata nera dovuta alla pressione dell’altoforno che è risultante di gas, pulviscolo carbone, e fumi di combustione. 
 
Ciò che non sappiamo - ribadiscono invece dalla Associazione - è il dato delle emissioni legato a quella fumata. 
Ce lo avrebbero dovuto dire le centraline arpa il giorno dopo. 
Cosa che fanno ogni giorno. 
Ma i dati del fine settimana, se pur regolarmente registrati, vengono caricati sul sito per la pubblicazione solo il lunedì mattina
Questo ritardo, se pur di un paio di giorni, contribuisce ad alimentare le giuste preoccupazioni dei lavoratori ilva e cittadini di Taranto, già allarmati, rispetto ai pericoli legati all’acciaieria. 
Quella foto, come altre in passato, ha fatto il giro della città scatenando ancora una volta allarme ambientale e pericolo sociale, ma nessuno ad oggi sa se fosse giustificato o meno. 
I lavoratori e cittadini di Taranto - sottolineano- hanno diritto al pari di tutti gli altri di essere correttamente e costantemente informati sulla situazione ambientale in cui vivono con verità, solerzia e precisione. 
Gli unici che possono farlo sono le autorità scientifiche preposte. 
Per questo chiediamo ad Arpa e a tutti gli esponenti istituzionali comunali, provinciali e regionali, di accogliere il nostro appello affinché i dati delle centraline e della qualità dell’aria vengano aggiornati anche al sabato e alla domenica.
I dati del venerdì non possono essere conosciuti il lunedì.
 
 

Il Taranto spegne il Galatina: partita di alto livello quella giocata dalla Erredi Volley Taranto nella venticinquesima giornata di campionato, sul campo della squadra leccese.

Un match durato tre set in cui il Taranto non solo si riscatta per la sconfitta subita in casa il 13 gennaio scorso, ma mette al sicuro tre preziosissimi punti, portandosi in zona play off con la capolista Ottaviano che, negli stessi minuti, vinceva sul Massa. Mister Narracci schiera il sestetto titolare (Disabato, Parisi, Garofalo, Carofiglio, Roberti e Giosa ) e il Pala Panico si accende, sin dai primi minuti, per mano del Taranto. Roberti e Disabato incontenibili. Il Taranto allunga il passo,  difficile recuperare per il Galatina, a metà del primo set il punteggio è sul 15-16. Ma il Taranto è venuto per vincere e rincara la dose. Ricezioni e difese perfette, da parte  del libero Nero, permettono una brillante costruzione di gioco, non c’è muro che tenga, la Erredi chiude in facilità il primo setsul 18-25.Il Galatina rifiata, il break anima mister Stomeo che incoraggia i suoi dando indicazioni  per coprire meglio il campo e difendere. Il secondo set vede le diagonali impegnate in un gioco continuo, il Galatina è più presente, più attento, ma la partita è visibilmente dominata dagli atleti rossoblù che, dopo un parziale di 17-21, con servizi ed attacchi vincenti, chiudono anche la seconda frazione di gioco sul 21-25.La panchina del Taranto è incontenibile, giungono le notizie del Massa che perde con l’Ottaviano, dunque si deve vincere. Narracci, pur potendo, non fa cambi, non vuole mutare l’equilibrio creatosi. I giocatori determinati rientrano in campo e dopo un breve momento, in cui si dà spazio al Galatina sul  8-6, la Erredi riprende le redini, da grande protagonista, portandosi sul 12-16 prima, e sul 16-21 poi. Ancora pochissimi punti conquistati da Roberti, primi tempi di Carofiglio e piper di Disabato, spesso neanche murate. La chiusura del set e della partita è opera di Garofalo che attacca sulle mani di Buracci, la palla schizza mani e fuori, punto e match. 20-25 Fine dei giochi.La Erredi consolida il suo secondo posto, solitaria, grazie alla sconfitta del Massa. Decisivo, per capire le sorti della Erredi Volley , sarà l’ultimo incontro, che eccezionalmente si giocherà  sabato, 4 maggio, alle ore  18.00 al Palafiom dove il Taranto ospiterà l’Ottaviano. In quella partita sarà sufficiente un punto per aver accesso ai play off, ma l’avversario è di livello e non sarà certo facile.  La società, a prescindere dal risultato della prossima partita, si dice soddisfatta della stagione sportiva che volge al termine. L’impegno profuso, per questo percorso sportivo, ha coinvolto una rete di imprenditori in un progetto, quello di Taranto25, che ha rianimato la sensibilità del territorio verso il mondo pallavolistico.  Hanno arbitrato:

1° Arbitro   ANGIULLI VITO

2° Arbitro   RUTIGLIANO MARCELLO

ERREDI :  Parisi 1-  Piscitelli 0 -  Carofiglio 5 -  Roberti 18 - Mingolla 0- Schifone 0  -Giosa 6 -Gasbarro 0 -   Di Sabato 12 - Nero 0 

GALATINA: Appolonio  0– Musardo 5 – Iaccarino 9 – Durante 7 -  Rossetti  0–calò 0– Pierri  0 – Persichino 0  -  Buracci  3 – Zonno  1 – Petrosino 7 – Deserio 10

I dati resi noti dall'Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro mettono paura, fanno tremare i polsi della gente di Taranto. Questi dati segnano a nostro parere un momento culminante nella lotta per ridare “ossigeno” ad una città martoriata. La maglia nera per il numero assoluto di malattie cancerogene imputabili all'attività lavorativa spetta infatti a Taranto, seguita da Torino, Napoli, Milano, Genova e Venezia. Una situazione che merita molta attenzione e che viene all’indomani della “visita dei cinque Ministri a Taranto. Secondo questi dati nel tarantino il 70% dei tumori denunciati è correlato al settore metalmeccanico. Riteniamo sia inutile commentare ulteriormente quanto emerso. I lettori potranno farsi una propria idea. Un’altra situazione è che nel biennio 2017-2018 il maggior numero di infortuni mortali di lavoratori si registra nella provincia di Crotone (6,3 ogni mille) e, a seguire, nelle province di Isernia (5,9‰) e Campobasso (4,7‰). Ancora cittadine di un Mezzogiorno d’Italia Che subiscono situazioni disperate. Un Sud bistrattato è dimenticato che chiede a voce alta un minimo di attenzione.

La CIA mette Sotto accusa le politiche gestionali del Consorzio di Bonifica del Sud Puglia. De Padova e Rubino: “Non si rendono conto della grave crisi dei produttori” 

  

Taranto – “No all’aumento dei costi per la stagione irrigua: il Commissario straordinario dei Consorzi di Bonifica del Sud Puglia, Alfredo Borzillo, riveda le sue politiche gestionali e blocchi gli aumenti che pesano come un macigno sugli agricoltori”. 

È CIA Due Mari Taranto Brindisi, declinazione territoriale di CIA Agricoltori Italiani di Puglia, a tornare sull’annosa questione dei costi che gli agricoltori sono costretti a sostenere per la stagione irrigua. La denuncia di una situazione divenuta insostenibile arriva da Pietro De Padova e Vito Rubino, rispettivamente presidente e direttore provinciale di CIA Due Mari. 

Ancora una volta assistiamo alla completa sordità della politica regionale al grido d’allarme del mondo agricolo. Infatti, dopo le continue denunce degli scorsi mesi sulle crisi dell’olio, causate innanzitutto dalla xylella, e degli agrumi nell’arenile jonico occidentale, ancora una volta un rappresentante di questa politica regionale fa orecchio da mercante al grido di dolore degli agricoltori”, hanno dichiarato i dirigenti di CIA Due Mari. 

“La scorsa settimana, abbiamo avanzato la richiesta di un incontro con il Commissario Straordinario dei Consorzi di Bonifica del Sud Puglia Alfredo Borzillo, per poter programmare la prossima stagione irrigua, visto l’ormai cronico ritardo annuale nell’effettuare le dovute attività di preparazione per consentire agli agricoltori di poter utilizzare la risorsa acqua attraverso le strutture consortili, programmando le dovute irrigazioni in tempi utili per non compromettere le produzioni. In seguito alla nostra richiesta, veniva convocato un incontro con le associazioni di categoria, alla presenza dei due subcommissari, delegati dal Commissario Borzillo, assente all’incontro, per programmare la stagione irrigua 2019. In quell’occasione furono presentati dati piuttosto controversi sui consumi 2018 e ci venne comunicato che i costi di gestione degli impianti irrigui Sinni-Vidis e San Giuliano, pur avendo utilizzato il metodo dell’effettivo consumo volumetrico dell’acqua, erano di gran lunga superiori ai ricavi effettivi, pertanto si richiedeva una rivisitazione del costo dell’acqua, che per l’anno 2018 che era stato di 0,14 €/mc. All’incontro, erano presenti anche Fernando Deflorio e Francesco Bianco, entrambi componenti dell’esecutivo CIA Due Mari. 

“A quel punto, noi sottolineammo le nostre perplessità sul modo in cui, nel 2018, è stato effettuato il calcolo del contributo che le aziende hanno dovuto sostenere per l’irrigazione, in quanto nell’impianto Sinni-Vidis non sempre vi erano misuratori che indicavano il reale consumo di acqua, che comunque la vigilanza degli impianti non permetteva alle aziende di convalidare sempre il consumo da esse effettuato e sull’impianto San Giuliano non era possibile verificare se il consumo segnalato sia effettivamente attinente solo all’acqua”, ha spiegato De Florio. 

“Pertanto la Cia Due Mari chiese di non effettuare nessun aumento per questo anno, tenendo conto anche delle crisi di mercato che ha toccato tutti i prodotti agricole delle zone interessate. CIA Due Mari chiese una gestione più oculata e vigilata, auspicando anche un accordo tra Regione Puglia e Regione Basilicata sul ristoro ambientale per l’utilizzo delle dighe insistenti nella stessa Basilicata”, ha aggiunto Bianco. 

“Chiedemmo allora, e chiediamo ancora, che quell’accordo sia rivisto e modificato in modo da non gravare solo sugli agricoltori. A seguito dell’incontro, come sorpresa nell’uovo di Pasqua, in questi giorni leggiamo sul manifesto di avviso dell’avvio della stagione irrigua 2019 che il Commissario Straordinario ha disatteso l’invito di Cia Due Mari e ha applicato un aumento del 15% sul costo dell’acqua, creando ancora di più una frattura tra agricoltori e Consorzio, con i produttori che vedono lo stesso Consorzio come un loro antagonista e non un loro alleato nella gestione di una delle risorse essenziali per la loro attività. Per tutti questi motivi, ribadiamo con forza la nostra contrarietà all’aumento dei costi per la stagione irrigua: il Commissario straordinario dei Consorzi di Bonifica del Sud Puglia, Alfredo Borzillo, riveda le sue politiche gestionali e blocchi gli aumenti che pesano come un macigno sugli agricoltori”, hanno concluso Pietro De Padova e Vito Rubino.

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