Dopo il grande successo dello scorso anno, torna in scena il lavoro scritto e diretto da Gaetano Colella. Appuntamento da questa sera al 4 alla masseria Pizzìca. Biglietti sul circuito PostoRiservato

 

Dopo le quattro date sold out dello scorso anno, a grande richiesta torna “Ginevra – Nessun mi salverà se non me stessa”, lo spettacolo teatrale diretto da Gaetano Colella e prodotto dall’associazione culturale Cè ttèatre. Sono tre le repliche in programma, da questa sera 2 luglio al 4 luglio, a Crispiano, sempre alla Masseria Pizzìca, lì dove lo sfondo di una delle più affascinanti masserie del territorio sembra incastrarsi alla perfezione con le tribolate vicende della principessa Ginevra e del regno di Scozia. Ingresso ore 20.30, sipario alle 21.

 

Verrà quindi riproposta la storia di Ginevra e Ariodante, che prende spunto dall’”Orlando Furioso” di Ludovico Ariosto e qui è riscritta da Colella, una narrazione dall’intreccio appassionante che è anche una riflessione sull’identità e sul ruolo della donna nella cultura moderna. In scena un gruppo di appassionati di teatro, nonché soci di Cè ttèatre, che si sono cimentati in questo lavoro dopo un percorso di avvicinamento all’arte scenica svolto proprio con l’autore, regista e attore professionista crispianese.

 

I biglietti sono acquistabili online sul circuito PostoRiservato dal seguente link http://bit.ly/4e9CLOT oppure a Crispiano presso l’agenzia viaggi Travel Francy (corso Vittorio Emanuele, 16) e il bar Nuove Dimensioni (via Gramsci, 10). Per info: 328.3379745 – 329.3056289. Durante le serate il pubblico troverà in masseria un punto ristoro a cura di Cucina e Bottega. 

 

LA TRAMA

Scozia, Medioevo. La principessa Ginevra, vittima delle macchinazioni di Polinesso, viene ingiustamente accusata di adulterio. Sarebbe stata vista in compagnia di un uomo nelle sue stanze e questo, per le leggi scozzesi, significa una sola cosa: la principessa verrà uccisa se entro trenta giorni nessuno andrà a reclamare la sua innocenza. Perché in Scozia la legge condanna al rogo una donna accusata di essersi unita con un uomo che non è suo marito. Diversamente dagli uomini che invece, per la stessa causa, non subiscono alcuna punizione. Ginevra è quindi in pericolo di morte. E sa bene che non dovrà lottare solo contro una ingiusta accusa, ma anche contro una legge assurda e iniqua. La sua sarà una lotta contro il tempo e contro i pregiudizi di un intero regno.

 

IL CAST

Il cast è composto da Vincenzo Bruno, Maria Rosaria Carbotti, Michele Carbotti, Gianni Caroli, Massimo Capuzzimati, Anna Convertini, Tiziana Del Giudice, Valerio Giuliani, Francesca Internò, Tina Lacatena, Dolores Larocca, Lorenzo Marangi, Maria Giovanna Paciulli, Nada Scatigna, Valeria Scialpi e Marina Torsello. Hanno lavorato alla realizzazione Maria Giovanna Stallo (costumi), Paolo Elettrico (scena), Mirko Samarelli (attrezzista), Vincenzo Parabita (ufficio stampa e comunicazione), Massimo Ruvio (foto), Luciano De Leonardis (assistente alla regia), Doriana Chillo (assistente di palco), Giovanni Le Noci (direttore tecnico), Aldo Paciulli (direttore di produzione), Controluce di Pino Dimichele (service audio luci).

 

Venerdì 4 luglio nell’ambito del progetto di Confcommercio Taranto e Confguide “Il Mar Piccolo tra Cultura e Mitilicoltura. Itinerari alla scoperta di un tesoro di biodiversità e storia", nuovo appuntamento alle 19.00 al Parco Cimino  per l’ itinerario emozionale “tra terra e mare”. 

 

Una passeggiata al tramonto (dalle 19.00 alle 20.30 circa) in uno dei  luoghi più caratteristici della costa del  Mar Piccolo. sui sentieri del parco che guardano l’affaccio costiero per ammirare da  un punto di osservazione, tra i più suggestivi, il paesaggio marino del secondo seno della laguna costiera del Mar Piccolo, la riserva di pesca della comunità di pescatori e mitilicoltori per varie generazioni di tarantini sin dalla antichità. 

E durante la passeggiata, in un momento di sosta all’area dove è stato riprodotto in scala ridotta il ‘pagghiare’ (il tipico riparo, in materiali naturali e cordami, utilizzato  sino al secolo scorso dai ‘cozzarule’ cioè i mitilicoltori), sarà naturale parlare della regina del Mar Piccolo, la Cozza Nera tarantina, un prodotto di eccellenza e di alto valore identitario. 

Un racconto a più voci affidato: alla narrazione storico-culturale del presidente di Confguide Giovanni Berardi, alla conoscenza diretta della esperienza  vissuta sul campo dal presidente dei Mitilicoltori Confcommercio, Luciano Carriero, alla conoscenza scientifica del biologo marino, Mario Imperatrice

Sarà dunque non solo un passeggiata tra terra e mare, nella bellezza del parco che affaccia sul mare, ma anche un’immersione nella cultura e nell’anima di Taranto,accompagnati da chi il mare lo vive  come presenza quotidiana, come lavoro, come passione. E su questo racconto come un prezioso intarsio, si inserirà il contributo musicale dei Tarantinidion il gruppo che quest’anno ha compiuto 20 anni di attività e che suoneranno brani delrepertorio musicale tarantino. 

 

Confcommercio Taranto da tempo sostiene l’idea- progetto di un “Ecomuseo del Mar Piccolo”, ovverosia  un museo diffuso che mira a valorizzare il patrimonio culturale e naturale del Mar Piccolo di Taranto, attraverso un approccio che coinvolge attivamente la comunità locale. Questo museo diffuso (già promosso da Confcommercio Taranto attraverso i progetti F.I.S.H. & C.H.I.P.S. - Interreg Greece-Italy 2014 /20 ;  Pesca, Mari e Miti -Feamp 2014/20) si concretizza in un insieme di esperienze, itinerari e narrazioni che prendono vita grazie alla partecipazione di cittadini, pescatori, mitilicoltori e operatori turistici.

 

Si ricorda che l’appuntamento è all’ingresso del Parco Cimino alle 18.50, che il tour è aperto a tutti e  lapartecipazione è gratuita.

Hanno destato reazioni immediate le parole del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano in merito all'Accordo di Programma per l'ex Ilva di Taranto.

Intanto per questo pomeriggio, alle ore 19, Giustizia per Taranto ha organizzato un'Assemblea pubblica in Piazza Gandhi (accanto alla Prefettura), iniziativa alla quale sono stati invitati a partecipare il presidente della Provincia Palmisano, e i sindaci di Taranto e di Statte, Bitetti e Spada. 

Mezz’ora prima, alle 18:30, Veraleaks terrà una conferenza Conferenza stampa nel corso della quale  Luciano Manna illustrerà i nuovi dati sulla emissioni di diossine.

" Presidente Michele Emiliano- scrive Giustizia per Taranto in una nota- davvero è questo il futuro che immagina per Taranto?

Mentre il governo impone ricatti, lei, invece di opporsi, sembra solo cercare il modo di rendere accettabile l’inaccettabile. Dice che “tutti gli enti locali sono favorevoli all’accordo di programma”, che bisognerà solo “discutere sulla nave rigassificatrice” per garantirne la sicurezza.

Ma ci rendiamo conto? Ci state vendendo l’idea che l’unico problema della nave rigassificatrice sia dove ormeggiarla, non se sia giusto piazzarla nel porto di una città già devastata. Poi arriva la parte più grave: Lei propone di trasformare l’ospedale Santissima Annunziata in un IRCCS, un centro specializzato nelle malattie causate  dall’inquinamento Ilva.

In pratica: voi continuate a farci ammalare… ma almeno ci curate.

È questa la vostra idea di “compensazione”? Un ospedale per tumori e leucemie industriali al posto della bonifica, della chiusura della fabbrica e della riconversione del territorio.

Intanto, dichiarate apertamente che non c’è alcun investitore e che la fabbrica potrebbe finire in deroga europea dentro la spesa militare. Una fabbrica di Stato che produce in perdita, giustificata col pretesto della “strategia nazionale”.

Presidente Emiliano, è troppo chiedere che Taranto non venga più trattata come un laboratorio di esperimenti tossici??

È troppo pretendere che, dopo sessant’anni di devastazione, si parli finalmente di riconversione vera e non di nuove ciminiere col bollino “green”?

Noi diciamo, con forza, NO:

– No alla nave rigassificatrice, ovunque la vogliate ormeggiare.

- No a ospedali per curare malattie provocate da scelte politiche.

– No a piani industriali costruiti sulla pelle di chi ha già pagato abbastanza.

Presidente Emiliano, Taranto non ha bisogno di una “gestione civile della malattia”. Ha bisogno solo di Giustizia."

"Ho ascoltato attentamente le ultime dichiarazioni del Presidente Michele Emiliano, relativamente all’Accordo di Programma per Taranto- queste le parole di Annagrazia Angolano del Movimento 5 Stelle-  e spero di poter confidare sulla posizione ferrea del Sindaco Piero Bitetti che, peraltro, ha sottoscritto un impegno con la città, prima della fase del ballottaggio, a favore di una tutela ambientale, senza se e senza ma.

Le dichiarazioni di Emiliano, secondo cui “Tutti gli enti locali sono favorevoli all’accordo di programma… Bisognerà solo discutere su dove posizionare la nave rigassisficatrice…” mi lasciano a dir poco perplessa. Sconcertante è poi l’accoglimento di continuare a utilizzare il carbone per altri 14 anni, così come la proposta dello stesso Governatore di Puglia di trasformare l’ospedale SS. Annunziata in un IRRCS, così finalmente noi tarantini potremo disporre di un centro altamente qualificato e specializzato nella cura delle patologie, a prevalenza oncologica, causate dall’inquinamento della grande industria. Quindi, in buona sostanza, dovremmo accettare l’accordo ammazza-tarantini proposto dal Governo, perché in cambio qualcuno ha pure pensato a fornirci il posto giusto dove curarci! Se va bene, quindi, avremo una struttura dove curarci. Tutto questo è inaccettabile, perché non si eliminano i rischi all’ambiente e alla salute dei cittadini e lavoratori. E’ dunque questa la grande soluzione che dovrebbe, da tarantini, farci accettare quel piano scellerato che contempla produzione a carbone, rigassificatore (“sì, ma più a largo…”) e dissalatori (sì, ma la salamoia si può stoccare e non versare in mare…”)?

Taranto merita rispetto e non può subire altri sacrifici di qualunque sorta. Per questo, chiediamo anche alle altre forze progressiste della maggioranza di rifiutare la proposta di accordo di programma così come proposta dal governo Meloni e accolta favorevolmente dal Presidente Emiliano. E’ bene che il Sindaco, Piero Bitetti, e la sua maggioranza chiariscano la posizione sulla questione in maniera trasparente e partecipata, evitando che la decisione sia calata dall’alto. La città ha sete di giustizia sociale e non vuole continuare a riempire, con i propri cari, un ospedale per la cura di patologie causate dall'inquinamento industriale."

Dura anche la posizione di Per Europa verde/AVS di Taranto

che si dice "Indignata  per le dichiarazioni di Emiliano. Le dichiarazioni odierne di Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia ci lasciano indignati. Il tentativo di trascinare gli enti locali, soprattutto in riferimento al posizionamento del rigassificatore in rada del porto di Taranto, ci vede totalmente in contrapposizione. Ribadiamo fermamente il nostro no al rigassificatore. La richiesta di ottenere il mantenimento del pronto soccorso al Santissima Annunziata appare come una misera mancia ad una città che dovrebbe continuare ancora ed ancora ad ammalarsi e morire.  È impensabile inoltre chiedere l’aiuto di Stato collegato alle strategie della spesa militare. È evidente il tentativo del governo attraverso, il ministro Urso, di sottoporre il territorio all’ennesimo ignobile ricatto. Invece di salvaguardare i redditi degli operai rilanciando lo sviluppo economico con la creazione di alternative occupazionali pulite. Inoltre dopo 65 anni è inaccettabile la continuità produttiva a carbone: gli impianti a caldo vanno fermati! Auspichiamo che il Presidente abbia male espresso le sue considerazioni sull’Accordo di Programma che comunque restano sue e soltanto le sue, pur avendo coinvolto gli altri enti locali nelle stesse.

 Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, sentito il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha convocato per martedì 8 luglio, a partire dalle ore 9.30, una riunione con i rappresentanti di tutte le Amministrazioni, centrali e locali, chiamate a sottoscrivere l’accordo di programma interistituzionale (ai sensi dell’art. 29-quater, co. 15, del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152) relativo al Piano di decarbonizzazione dello stabilimento siderurgico di Taranto. Lo si legge in una nota. All’incontro - che avrà luogo in presenza a Palazzo Piacentini a Roma, sede del Mimit - interverranno i rappresentanti del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, del Ministero della Salute e del Ministero dell’Interno, insieme a quelli della Regione Puglia, della Provincia di Taranto, dei Comuni di Taranto e di Statte, dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio - Porto di Taranto, nonché i commissari di Acciaierie d’Italia S.p.A. in A.S. e di ILVA S.p.A. in A.S.I lavori proseguiranno ad oltranza, fino alla loro conclusione, anche in considerazione della conferenza dei servizi, propedeutica al rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), convocata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per la giornata di giovedì 10 luglio. "Dobbiamo aspettare quello che, probabilmente già nella giornata di oggi, intendono fare comune e regione, c'è una riunione in corso convocata dal presidente della Regione".  Aveva detto il ministro ospite del programma Omnibus su La7

   "Ci devono dire loro se vogliono la nave rigassificatrice perché l'acciaio green si fa con il gas, se non c'è gas non c'è acciaio green. Noi pensavamo di mettere lì il polo del preridotto italiano che è fondamentale per alimentare i forni elettrici. Se ci dicono sì alla nave rigassificatrice in porto, sarà lì il polo del Dri - aveva osservato Urso - se dovessero dire che non è possibile, che non è sostenibile economicamente, è ovvio che lo faremmo comunque laddove sarà possibile farlo.

Noi stiamo aspettando che comune e regione, e altri enti locali coinvolti, ci diano l'ok sul piano di piena decarbonizzazione, che per essere realizzato ha bisogno di alcuni anni, del sito siderurgico di Taranto affinché si passi nel tempo congruo, realistico, economicamente sostenibile, dai forni a caldo ai forni elettrici ma per alimentare i forni elettrici c'è bisogno del gas". 

Un vertice partecipato che ha coinvolto tutti gli attori in campo quello che si è svolto questa mattina a Bari sull'Accordo di programma per l'ex Ilva di Taranto. Regione, Provincia, Comuni di Taranto e Statte, parti sociali  hanno espresso ciascuno le proprie posizioni, posto condizioni, sollevato dubbi che vedono al centro la tutela del territorio, dei lavoratori, dei cittadini.

L'orientamento è quello di firmare ma solo dopo aver ottenuto una serie di garanzie su occupazione, sicurezza, salute. 

 “Nessuno dica che la Puglia non è disponibile o si oppone a collaborare con il Governo o rifiuta di firmare. Certo, non può essere l’accordo iniziale, che non tuteli la salute e la ragionevolezza e, soprattutto, i livelli occupazionali”. ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano a margine della riunione . “Non ci faremo stringere da emergenze costruite ad arte – chiarisce Emiliano -. Anche se il tribunale di Milano dovesse emettere una sentenza, non sarebbe definitiva né esecutiva. Può essere impugnata e laddove gli accordi dovessero essere successivi anche all’eventuale pronunciamento del tribunale, il tribunale di Milano potrà tenerne conto in sede di Appello. Quindi, non ci sono situazioni che ci inducono ad una ‘emergenza’. Certo non abbiamo tempo e lo sappiamo perfettamente e dovremmo necessariamente chiudere questa vicenda prima della pausa estiva”.

 “Abbiamo ribadito che tutti gli enti locali potenzialmente firmatari dell’accordo di programma sono favorevoli alla firma, a patto che questo garantisca le prerogative della comunità locale. Sulla necessità o meno della nave rigassificatrice e sul luogo in cui debba essere ormeggiata, bisognerà discutere per garantire il massimo della sicurezza ed evitare incidenti rilevanti. Stesso discorso per il desalinizzatore: non è detto che la salamoia debba essere ributtata in mare, può essere stoccata, riutilizzata o persino diventare oggetto di un’attività economica collaterale” ha aggiunto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano a margine della riunione convocata a Bari per discutere le proposte del Governo sull’acciaieria ex Ilva di Taranto. “L’accordo – ha proseguito – deve avere anche un aspetto sociale. Chiederemo deroghe per le assunzioni in sanità e che il vecchio ospedale ‘Santissima Annunziata’, in chiusura, mantenga il pronto soccorso, viste le criticità epidemiologiche legate all’inquinamento e alla natura del contesto industriale. Vorremmo che fosse trasformato in un IRCCS dedicato alle patologie connesse all’ex Ilva. E chiediamo garanzie anche sulla gestione degli esuberi, per evitare contraccolpi occupazionali”. Emiliano ha poi precisato: “Anche producendo al massimo, i tre forni a ciclo integrale non arriverebbero a 4-4,2 milioni di tonnellate. L’azienda chiede un’AIA a 6 milioni, il che allunga i tempi della decarbonizzazione. Noi proponiamo una soglia più realistica, che ci permetterebbe di completare il percorso in sei anni, non nel 2039. Questo darebbe maggiore serenità alla comunità locale”. “Su questi punti – ha concluso – c’è unità di intenti. Anche i sindacati stanno intervenendo man mano e c’è un forte raccordo con gli enti locali”.

 “È necessario prevedere strumenti efficaci per la gestione degli esuberi in modo da evitare qualsiasi contraccolpo occupazionale”. Ha sottolineato ancora  Emiliano, dopo il vertice di oggi sull’accordo di programma.

    “Anche nella massima ipotesi produttiva, i tre forni a ciclo integrale non supererebbero le 4,2 milioni di tonnellate. Ciò significa che la richiesta di Aia per 6 milioni appare sovradimensionata e ritarderebbe la decarbonizzazione fino al 2039. Noi proponiamo un approccio più razionale, con obiettivi produttivi meno ambiziosi, che permetterebbero di completare la decarbonizzazione entro sei anni” rileva il governatore regionale.

   Poi, entrando nel merito delle proposte della bozza di accordo inviata dal Mimit agli enti locali, Emiliano osserva che “sul tema del rigassificatore, ad esempio, sarà necessario discutere in modo approfondito sia sull’opportunità dell’opera, sia sulla sua collocazione, per garantire i più alti standard di sicurezza ed evitare qualsiasi rischio di incidente rilevante. Un rigassificatore attraccato al porto di Taranto - per Emiliano - rappresenterebbe un colpo durissimo per il porto stesso. Se proprio dovesse essere realizzato, non potrà essere ormeggiato in porto, ma dovrà essere posizionato al largo, come accade a Ravenna. In ogni caso, nella fase iniziale, potrebbe essere sufficiente il gas disponibile a terra, già fornito”.

   Emiliano sottolinea: “Siamo tutti consapevoli della necessità di chiudere questa fase prima della pausa estiva. Nessuno potrà dire che la Puglia non vuole collaborare. Ma non firmeremo un accordo che non tuteli la salute, l’ambiente e il lavoro. E non ci faremo condizionare da emergenze costruite ad arte: anche qualora il Tribunale di Milano dovesse emettere una sentenza, questa non sarebbe né definitiva né immediatamente esecutiva”.

   Infine anche Emiliano, come Confindustria Taranto, dice che se l’ex Ilva di Taranto “rientrasse nelle strategie collegate all’aumento della spesa militare - già prevista al 5% - la fabbrica potrebbe beneficiare di deroghe alle norme europee sugli aiuti di Stato, permettendo allo Stato di sostenerla anche con bilanci in perdita nella fase iniziale. Questo - conclude Emiliano - garantirebbe una trattativa più solida sul mercato, una volta che l’impianto sarà ammodernato e pienamente operativo”. 

"Abbiamo ascoltato tutti gli attori del territorio, sono emerse una serie di questioni, e dalla riunione è emersa una sintesi che ora va chiaramente approfondita. Noi siamo disponibili a guardare quest’accordo di programma sull’ex Ilva ma a delle condizioni”.  Ha dichiarato ad AGI il sindaco di Taranto, Piero Bitetti, dopo il vertice  “Non si può certamente andare contro il rispetto del territorio” ha precisato Bitetti, affermando che le condizioni che ora verranno poste sono “certamente la sicurezza del territorio, l’attenzione all’occupazione, un periodo molto più breve per il compimento della decarbonizzazione della fabbrica, che oggi é stato proposto al 2039 come conclusione. L’accordo va costruito in due, e questo lo abbiamo rappresentato più volte. Adesso faremo un aggiornamento e intanto é arrivata la convocazione per il 10 luglio dal ministero dell’Ambiente per quanto riguarda la nuova Autorizzazione integrata ambientale dell’ex Ilva”. 

Dalla riunione di oggi indetta dalla Regione Puglia sull’ex Ilva, è scaturito un tavolo permanente. Ora sindacati e associazioni di categoria metteranno per iscritto quello che ci hanno detto, ma siamo in linea”. Lo ha detto il presidente della Provincia di Taranto, Gianfranco Palmisano. La Provincia di Taranto, insieme ai Comuni di Taranto e di Statte e all’Autorità portuale del Mar Ionio, è infatti uno dei quattro soggetti istituzionali chiamato a firmare con i ministeri Imprese, Ambiente, Infrastrutture, Interno e Salute, il testo dell’accordo di programma che riguarda forni elettrici, decarbonizzazione della produzione dell’acciaio, approvvigionamento di gas e di acqua per le esigenze della fabbrica (i nuovi forni elettrici al posto degli altiforni e gli impianti di preridotto che sono a monte dei forni elettrici dovranno infatti essere alimentati da grandi quantità di gas). “Ci rivedremo a stretto giro, stenderemo la nostra proposta definitiva sulla base dei suggerimenti e delle indicazioni, e poi porteremo tutto di persona a Roma - ha detto Palmisano -. La nostra bozza che risponde alla proposta di accordo, é pronta. Aspettiamo i contributi altrui, che comunque abbiamo ascoltato oggi e di cui abbiamo preso atto, per procedere con le integrazioni”.

Incidente stradale questa mattina sulla 106, all'uscita di Taranto. Due le auto coinvolte. Sul posto forze dell'ordine e ambulanza. Nell'impatto pare sia rimasta ferita una persona. Sono in corso accertamenti per ricostruire l'esatta dinamica dei fatti. Nel corso delle operazioni di soccorso e ricognizione il traffico ha subito rallentamenti.

Il sindaco di Taranto Piero Bitetti ha conferito un nuovo incarico istituzionale: Gianni Florido, già presidente della Provincia di Taranto, è stato nominato consigliere del sindaco con delega alle politiche di sviluppo economico e culturale e ai rapporti con la coalizione politica di maggioranza. Una figura di spessore, quella di Florido, con una lunga esperienza alle spalle, che torna a svolgere un ruolo di primo piano all'interno della compagine amministrativa. 

L’incarico- si legge in una nota- sarà svolto a titolo gratuito e in collaborazione con l’Ufficio di Gabinetto del sindaco e con la Direzione generale dell’Ente Cittadino, al fine di garantire un supporto operativo e strategico alle attività di indirizzo dell’amministrazione. La scelta ricade su una figura con lunga esperienza istituzionale e conoscenza del territorio, in un momento in cui la città si trova impegnata in importanti processi di rilancio economico, culturale e di coesione amministrativa”.

Lu.Lo.

Due morti è il bilancio di un incidente stradale avvenuto alle porte di Taranto, lungo la statale Appia. L’impatto ha riguardato due auto e una betoniera. Sul posto la Polizia locale di Taranto per i rilievi.

    Il traffico è stato temporaneamente interrotto e deviato su strade alternative.

Sono un uomo e una donna le vittime dell’incidente accaduto oggi sulla statale Appia tra due auto e una betoniera. Ci sono inoltre due feriti.

    Di una delle due vittime, un uomo di Massafra (Taranto), il cui corpo è stato schiacciato dal mezzo pesante, è stata accertata l’identità. Dell’altra vittima, una donna, il cui corpo è finito nella campagna attigua alla statale, non sono stati trovati documenti, né familiari sinora ne hanno denunciato la scomparsa.

    L’auto procedeva verso Taranto mentre la betoniera andava in senso inverso. Dai primi accertamenti, l’auto ha invaso la corsia opposta ed è stata agganciata dalla betoniera e trascinata per una cinquantina di metri sino a fermarsi.     Un’autogru dei vigili del fuoco arrivata da Bari sta ora provvedendo a rimuovere la betoniera. Da capire infine il modo in cui un terzo mezzo è rimasto coinvolto nell’incidente, anche se in modo meno grave, con i due occupanti portati in ospedale. Disposti infine gli accertamenti alcolemici e tossicologici sul conducente del mezzo pesante. 

Grave incendio nella zona di Taranto 2. Alimentate dal forte vento, le fiamme, divampate da uno dei tanti campi incolti dell'area si sono propagate con velocità sorprendente lambendo strade e abitazioni. L'aria è resa irrespirabile dal fumo denso che provoca forte bruciore agli occhi e difficoltà di respirazione. È opportuno che abitanti della zona restino in casa co  porte e finestre chiuse. Sul posto Vigili del Fuoco e Forze di Polizia.

Lu.Lo.

Potrebbe essere di uno dei quattro dispersi in mare a Taranto il corpo di un uomo senza vita ritrovato dai mezzi di soccorso al centro del golfo di Taranto, al largo di Policoro.

    La salma non è stata ancora identificata, ma si ritiene fondata la possibilità che possa trattarsi di uno dei quattro uomini saliti ieri a Taranto a bordo di un motoscafo per una battuta di pesca e non vi hanno fatto più ritorno in porto.

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