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Giornale di Taranto - Giornalista1

Mister Laterza: “Sappiamo che per questa città non era un calciatore qualunque. Per noi questa ricorrenza sarà un motivo in più per dedicargli i tre punti contro il Cerignola.”

 

 

 

di Andrea Loiacono

 

 

 

Petrovic; Giovannone, Chimenti, Panizza, Dradi, Nardello, Gori, Fanti, IACOVONE, Selvaggi, Caputi. Comincia con questa formazione il trailer di Apulia Film Commission intitolato “Iaco”con la regia di Alessandro Izzo. Ed è grazie a quella formazione che una città intera e un'intera generazione di tifosi e addetti ai lavori sognava la promozione del Taranto dell'encomiabile presidente Giovanni Fico, la promozione in serie A. La serie B della stagione 77-78 vedeva in testa con tutti i favori del pronostico l'Ascoli del presidente Rozzi, ma il Taranto fino all'inizio del girone di ritorno nutriva buone chance di promozione, come mai accaduto prima. Grazie agli otto gol realizzati sino a quel momento da un calciatore eccellente sul campo dalle caratteristiche tecniche impressionanti come l'elevazione e il senso del gol ma molto apprezzato anche per la sua bontà d'animo, riservatezza, caratteristiche che al tempo d'oggi con la presenza dei social e copertine di giornali di gossip rendono i calciatori delle vere e proprie star. Ebbene, quel ragazzo si chiamava Erasmo Iacovone da Capracotta un piccolo centro abitato del Molise. Oggi ricorre il quarantatreesimo anniversario della sua tragica scomparsa a soli venticinque anni e nemmeno i tempi difficili che stiamo vivendo in ambito sanitario hanno impedito alla tifoseria ma soprattutto alla squadra e alla società di ricordarlo. Gli stadi come si sa sono chiusi, la curva Nord tempio del tifo rossoblù solitamente espone nella partita più prossima a questa data striscioni e una gigantografia appendendola alla balaustra del settore. Per l'appunto quest'anno però ci hanno pensato la società ma soprattutto la squadra a ricordare la figura di Iacovone. Tutta la squadra, capeggiata da capitan Max Marsili ha deposto, infatti, un mazzo di fiori alla base della statua raffigurante Iacovone che si trova all'ingresso del settore di Curva Nord.

 

 

 

I gesti erano stati poco prima preceduti da poche ma toccanti parole del tecnico rossoblù Giuseppe Laterza il quale si è detto motivato a vincere anche per Erasmo Iacovone: “Sappiamo che per i tifosi, per la città di Taranto Iacovone non sarà mai un giocatore come gli altri. I ragazzi sanno cosa significa per Taranto. Per noi questo anniversario sarà un ulteriore motivazione per portare a casa da Cerignola una vittoria che vogliamo dedicare a lui.” (foto http://Mapio.net)

Una gru dell'impresa Ecologica, appaltatrice del siderurgico ArcelorMittal ha preso fuoco al terzo sporgente dell’area portuale dello stabilimento. Non ci sono feriti perché l’operatore, che era a circa 25 metri di altezza nella cabina di guida, appena è stato informato dell’incendio è riuscito a mettersi in salvo. Secondo quanto apprende l'AGI da fonti della Fim Cisl, l’incendio ha provocato una colonna di fumo nero ben visibile anche da Taranto. La gru è adibita al carico e scarico di prodotti per conto della fabbrica. Sul posto i Vigili del Fuoco dell’acciaieria per domare l’incendio. Partite le prime verifiche per accertare la causa delle fiamme. In passato si sono verificati incidenti nell’area degli sporgenti portuali dell’ex Ilva, in sigla Ima, Impianti marittimi. Fra questi, due  mortali avvenuti rispettivamente a novembre 2012 e a luglio 2019. In entrambi le occasioni, morirono due gruisti, dipendenti dello stabilimento, colpiti da una tromba d’aria che li fece precipitare in mare. 

 

 Si sono concluse nell’area portuale del siderurgico ArcelorMittal, a Taranto, le operazioni di spegnimento dell’incendio che ha riguardato una gru del terzo sporgente. L’incendio, divampato dopo mezzogiorno, è stato domato dai vigili del fuoco del siderurgico. La gru è usata dall’azienda “Ecologica”, appaltatrice di ArcelorMittal, per carico e scarico. Nessun ferito perché l’operatore che era nella cabina di guida è riuscito a mettersi in salvo appena ha visto le fiamme. In corso gli accertamenti per capire l’origine dell’incendio che ha sollevato una nube di fumo nero molto visibile anche dalla città.

“Se non ci sarà una concreta ed effettiva accelerazione, rischiamo di perdere a fine anno i quasi 200 milioni di euro previsti per la strada regionale 8 in provincia di Taranto”. Lo dice ad AGI il segretario Uil Taranto, Giancarlo Turi, dopo la video call di oggi indetta da Confcommercio Taranto, presenti la Regione Puglia, i Comuni del Tarantino interessati al tracciato stradale e i sindacati. “A distanza di tanti anni, siamo ancora nella fase della progettazione di questa strada e non sappiamo nemmeno a che punto è la progettazione - dice Turi ad AGI -. Entro fine anno, l’opera va avviata con i cantieri, ma la Provincia di Taranto, che é stazione appaltante, oggi non si è nemmeno presentata all’appuntamento”. Si fa strada, come suggerito oggi dall’assessore regionale pugliese Donato Pentassuglia la possibilità di rimodulare i fondi, con l’obiettivo di non perderli, “ma intanto abbiamo chiesto che il prossimo confronto si faccia direttamente nelle sedi istituzionali perché non si può perdere più tempo”. 

 

La strada regionale 8 parte da Taranto ed arriva sino ad Avetrana, Comune del Tarantino al confine con la provincia di Lecce. Questa strada, che si sviluppa per un percorso di 53 chilometri, è stata pensata molti anni fa per decongestionare la litoranea salentina e dare così impulso al turismo balneare considerato che in quest’area ci sono aree molto vocate, da Pulsano a Campomarino di Maruggio. Oggi Confcommercio Taranto ha ricordato che la regionale 8 è segnata da tempo da “un percorso ad ostacoli andato avanti tra progetti, conferenze dei servizi, ricorsi, cambi di amministrazioni, contestazioni, montagne di documenti e di impegni mai mantenuti”. “Nel 2018 - ha dichiarato il presidente di Confcommercio Taranto, Leonardo Giangrande - una manifestazione di protesta e vari interventi delle associazioni del commercio, del turismo, dell’agricoltura e dell’artigianato, hanno contribuito a ripescare il progetto che sembrava caduto nell’oblio”. “Un progetto evidentemente nato - commenta ancora  Giangrande- sotto una cattiva stella. Più e più volte ad un passo dall’avvio dei cantieri, preannunciati sempre con toni rassicuranti, puntualmente smentiti, peró, dall’ostacolo ambientale, dall’imprevisto amministrativo, dall’emergenza economica del momento”. “Come  a maggio 2020 - ha sostenuto il presidente Confcommercio Taranto -, quando è circolata l’idea di aiutare le imprese colpite dalle conseguenze della pandemia Covid attingendo alle risorse economiche destinate alle opere lnon urgenti” e si è valutato che quei 193 milioni di euro, destinati al finanziamento della infrastruttura, potevano essere “prestati” ad altro”. “Rischio scongiurato - è stato ricordato oggi nella video call - anche per il pressing di Confcommercio Taranto, dei sindaci dei territori coinvolti, dei sindacati e dell’ex assessore regionale pugliese, Mino Borraccino, che si sono stretti attorno ad un’opera che rappresenta per il versante orientale della provincia una infrastruttura strategica”. Ma a distanza di diversi mesi, la regionale 8 è ancora in stallo. 

Oggi in Puglia sono stati registrati 9.887 test per l'infezione da Covid-19 e 1.215 casi positivi: 361 in provincia di Bari, 97 in provincia di Brindisi, 121 nella provincia BAT, 261 in provincia di Foggia, 106 in provincia di Lecce, 280 in provincia di Taranto. Undici casi di residenti fuori regione sono stati riclassificati e attribuiti. Sono stati inoltre registrati 29 decessi: 9 in provincia di Bari, 13 in provincia di Foggia, 9 in provincia di Taranto. Due decessi registrati nei giorni scorsi nella provincia BAT sono stati riclassificati e riattribuiti. Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.356.327 test, 73.013 sono i pazienti guariti e 51.026 sono i casi attualmente positivi.

Insomma la curva non si abbassa tanto da far decidere che la Puglia resti in fascia arancione con un rischio che secondo l’Istituto italiano di sanità passa da moderato ad alto. 

“Si pensa che reprimere le condotte sbagliate nell’ambiente, limita l’economia. Ma non è così, ci sono settori che possono esplodere in Puglia con una buona situazione ambientale”. Lo ha detto questa mattina il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, intervenendo nella video call per la presentazione del nuovo portale di Arpa Puglia, l’Agenzia per la protezione ambientale della Regione. Parlando delle criticità che ancora ci sono in Puglia sul fronte ambientale, Emiliano ha citato la questione ex Ilva, ora ArcelorMittal Italia. Emiliano ha rilanciato nella videocall per l’Arpa “la battaglia per la decarbonizzazione o la chiusura dell’Ilva. La spiegheremo anche al prossimo Governo - ha dichiarato Emiliano -,non possiamo accettare che ci continui a dare a dolori e lutti dolori come in questi anni”. “Ci sono nuove tecnologie” ha proseguito Emiliano riferendosi ai sistemi di produzione dell’acciaio. 

 

“Se queste costano troppo - ha sostenuto il governatore di Puglia - l’alternativa non è continuare a produrre ma smettere. E Arpa segue queste battaglie piccole e grandi”. “Arpa - ha detto Emiliano - fa anche i controlli sui grandi siti inquinati e sulle discariche abusive. Stiamo riusciti a chiudere centinaia di infrazioni europee per centinaia di discariche abusivamente aperte”. Circa il nuovo portale, Emiliano ha affermato che “per fare le cose, bisogna tenere le cose in equilibrio finanziario e comunicarle. La interattività  del portale - ha aggiunto - permetterà ai cittadini di dare stimoli all’attivita di controllo. Arpa ha anche funzioni di polizia giudiziaria, noi sosteniamo la Guardia di finanza, la polizia, i carabinieri, ma l’occhio dei cittadini è molto importante. È necessario - ha proseguito Emiliano - che i cittadini quando devono fare qualcosa sull’acqua, l’aria e l’ambiente, sappiano come si questa impatta e quali sono le norme da rispettare. E in queste cose sta anche il cibo”. “So che questo sito di Arpa è stato lungamente “covato” come un ”ovetto” importante  - ha rilevato il governatore di Puglia -,ringrazio quindi tutti coloro che si occupano della comunicazione dell’Arpa, che deve essere precisa. Perché basta sbagliare una tabella, per scatenare il putiferio - ha sostenuto ancora Emiliano -. Quando si pubblicheranno i dati, bisognerà essere molto attenti”. Per il presidente della Regione, “non ci possiamo raccomandare col pubblico, i pugliesi giudicano nel bene e nel male. Arpa - ha sottolineato - è uno strumento straordinario. All’ingrosso, tutti possono dire di rispettare l’ambiente, ma solo Arpa può davvero dire se l’ambiente è rispettato”. “Continueremo ad investire sull’Arpa - ha annunciato Emiliano  -, noi siamo sottofinanziati rispetto alle Regioni del Nord, ma tutto quello che deve essere fatto, sarà fatto”. Intervenuta nella video call anche l’assessore all’Ambiente della Regione Puglia, Anna Grazia Maraschio, “la tutela dell’ambiente è centrale, ma servono strumenti e in questo il lavoro di Arpa Puglia é straordinario. La giornata di oggi - ha affermato- rappresenta un ulteriore passo nel percorso di condivisione delle conoscenze scientifiche e tecniche con i cittadini pugliesi”. 

 Cinquanta degli 800 chilometri di costa della Puglia stanno “sparendo” e si stanno “sbriciolando” a causa dell’erosione da parte del mare. Confcommercio Taranto e il Sib, Sindacato imprenditori balneari della stessa Confcommercio, lanciano l’allarme per “l’affaccio costiero della provincia di Taranto ed in particolare del versante orientale dove, da una stagione all’altra, si registra la sottrazione di ampi tratti di spiaggia”. In una video call, Confcommercio e Sib si sono confrontati con i sindaci dei nove comuni interessati, la provincia di Taranto, i gestori degli stabilimenti, presenti tecnici della materia e Giuseppe Mastronuzzi, direttore del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Bari. Per il presidente del Sib, Vincenzo Leo, “la questione non può essere affidata esclusivamente agli interventi isolati di manutenzione e ripristino degli arenili, eseguiti dai privati in prossimità dell’avvio della stagione balneare. Il fenomeno ha dimensioni di portata più grave per il futuro non solo della balneazione, ma per l’ambiente e l’economia e andrebbe affrontato, per risultati più duraturi, programmando un intervento univoco su lunghi tratti”. 

 

 Cinquanta degli 800 chilometri di costa della Puglia stanno “sparendo” e si stanno “sbriciolando” a causa dell’erosione da parte del mare. Confcommercio Taranto e il Sib, Sindacato imprenditori balneari della stessa Confcommercio, lanciano l’allarme per “l’affaccio costiero della provincia di Taranto ed in particolare del versante orientale dove, da una stagione all’altra, si registra la sottrazione di ampi tratti di spiaggia”. In una video call, Confcommercio e Sib si sono confrontati con i sindaci dei nove comuni interessati, la provincia di Taranto, i gestori degli stabilimenti, presenti tecnici della materia e Giuseppe Mastronuzzi, direttore del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Bari. Per il presidente del Sib, Vincenzo Leo, “la questione non può essere affidata esclusivamente agli interventi isolati di manutenzione e ripristino degli arenili, eseguiti dai privati in prossimità dell’avvio della stagione balneare. Il fenomeno ha dimensioni di portata più grave per il futuro non solo della balneazione, ma per l’ambiente e l’economia e andrebbe affrontato, per risultati più duraturi, programmando un intervento univoco su lunghi tratti”. 

Firmata, nell’ambito del Contratto istituzionale di sviluppo per Taranto, la clausola sociale. È il meccanismo che prevede la possibilità per le stazioni appaltanti delle opere del Cis, finanziate con fondi pubblici, di far assumere dalle imprese appaltatrici una quota di manodopera disoccupata del bacino dell’area di crisi di Taranto. Lo annuncia il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Mario Turco. “Ringrazio le stazioni appaltanti - dice - che hanno sottoscritto l’atto d’impegno per l’applicazione della clausola sociale premiale a sostegno delle imprese locali e dei lavoratori svantaggiati dell’area di crisi di Taranto". 

 

 "Una proposta - spiega Turco - che avevamo condiviso con le parti sindacali e datoriali per sostenere l’economia del territorio, in considerazione degli ingenti investimenti che il Governo ha destinato al processo di riconversione di Taranto”. Per lui, “ora, però, è necessario istituire a Taranto un Osservatorio per monitorare la sua corretta applicazione, affinché nelle future gare di appalto, nel perimetro del Contratto Istituzionale di Sviluppo, vengano realmente rispettati una serie di criteri introdotti a salvaguardia dell’ambiente, come il principio premiale della filiera corta e delle forniture a Km zero, nonché a sostegno dell’aspetto sociale, come l’assunzione di lavoratori svantaggiati e utilizzo di giovani professionisti e start-up innovative locali”. “La clausola sociale - rammenta Turco - è contemplata dagli articoli 6 e 9 del decreto legge n1/2015, ma non è mai stata applicata in maniera sistematica. Di fatto avrebbe dovuto vincolare le stazioni appaltanti del Cis a introdurre modalità di coinvolgimento delle imprese e dei lavoratori locali in un'area particolarmente interessata da una crisi economica e lavorativa senza precedenti. Ora, con la firma dell’atto d’impegno e l’istituzione di un Osservatorio, intendiamo attivare un percorso virtuoso di sostenibilità circolare-territoriale, con inevitabili ripercussioni positive sulle imprese e sull'occupazione locale”. 

Didattica digitale integrata per tutti gli studenti pugliesi che ne facciano richiesta e impossibilità di imporre la didattica in presenza: la nuova ordinanza del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, proroga fino al 20 febbraio le disposizioni già in atto. Per le scuole dell'infanzia, primarie e Cpia è prevista la possibilità di frequentare in aula o di fare lezione da casa, scegliendo quale didattica si preferisce per una sola volta. Le scuole superiori, invece, devono organizzarsi in modo da svolgere l'attività in presenza al massimo con il 50% della popolazione scolastica ma comunque non possono imporla ai propri studenti. 

Sviluppare una coscienza civile di sensibilizzazione e di educazione all’antimafia sociale, con la partecipazione attiva dei giovani. E’ questo l’obiettivo principale del progetto “Cantieri dinamismo sociale”, finanziato dalla Regione Puglia con l’avviso 2/2017 “Cantieri innovativi di antimafia sociale: educazione alla cittadinanza attiva e miglioramento del tessuto urbano”.

Il progetto vede il Comune di Palagiano come capofila di una rete in forma di Associazione temporanea di scopo (Ats), cui hanno aderito il locale circolo Legambiente, l’associazione socio-culturale “Luce&Sale”, l’associazione “Z.N.S. Project” e l’istituto d’istruzione secondaria superiore “M. Bellisario – Sforza”.

Sarà presentato domani, venerdì 5 febbraio, ore 17, presso la sala “Dinamismi”, in Corso Lenne, (piano superiore della biblioteca), con la partecipazione del sindaco Domiziano Lasigna, dell’assessore Angela Liverano con delega ai Servizi Sociali e del coordinatore del progetto Donato Gigante.

L’intento è quello di coinvolgere 30 giovani del posto, di età compresa tra i 13 – 18 anni, in un percorso di rigenerazione sociale nel contesto urbano. Si vuole contribuire alla promozione della pratica dell’antimafia sociale attraverso l’adozione di comportamenti ispirati al rispetto della civile convivenza e, quindi, della legalità. I giovani coinvolti, quindi, diventeranno parte attiva del processo di costruzione e consolidamento di una cittadinanza attiva, che rifiuta e combatte la mafia e il degrado sociale che ne deriva.

Di qui, l’importanza del progetto, che prevede laboratori per 1.000 ore, da realizzarsi presso il bene confiscato alla mafia e destinato al Comune di Palagiano, situato in via Cavalieri di Vittorio Veneto 45, ma anche presso i locali messi a disposizione dalla scuola partner.

Nello Spazio Hub Idee del bene confiscato il gruppo di ragazzi seguiranno attività di orientamento e formazione su tematiche quali Itc, mercato del lavoro, normativa di riferimento, comunicazione, economia del turismo, economia circolare, social media marketing, urbanistica e tutela ambientale. Il percorso di formazione si svolgerà parallelamente all’attività di creazione di idee per progetti di antimafia sociale da tradursi in attività di co-progettazione e co-realizzazione con una metodologia improntata alla partecipazione attiva.

Saranno realizzati, quindi, una scuola di cittadinanza attiva, laboratori teatrali e architettonici; verranno utilizzati nuovi media e produzioni innovative; si punterà al miglioramento dell’ambiente urbano attraverso la realizzazione di orti condivisi e compostiere di comunità. Spazio anche allo scambio di buone pratiche con presentazione di libri, dibattiti, seminari, workshop per diffondere i risultati delle azioni progettuali sul territorio. E, ancora, i ragazzi seguiranno un percorso di accompagnamento all’auto-imprenditoria (supporto start up e crowfunding).

Il progetto si concluderà a fine dicembre e, a supporto degli obiettivi che intende raggiungere, ha aderito al festival nazionale “Legal Itria”, il primo in Puglia sulla legalità, patrocinato dal Senato della Repubblica e dalla Regione Puglia. Vede l’adesione di diversi comuni e il patrocinio gratuito dei Comuni di Padova e Bologna.

 È caduto  in una fossa di circa due metri di profondità il dipendente ArcelorMittal Italia che questa mattina si è infortunato, senza però  gravi conseguenze, nello stabilimento siderurgico di Taranto. Lo dichiara ad AGI Francesco Brigati di Fiom Cgil dopo essere stato sul posto. “Si tratta - afferma Brigati - di un addetto all’ufficio tecnico dell’area ghisa, un tecnico quindi, che stava effettuando dei controlli all’altoforno 2 dopo che l’impianto, qualche giorno fa, è stato rimesso in produzione”. “Durante i recenti lavori impiantistici e di sicurezza effettuati dall’amministrazione straordinaria di Ilva - spiega Brigati ad AGI -, si è anche messo mano alla parte sottostante del piano di colata dell’altoforno. Il tecnico stamattina stava ispezionando la situazione, quando ha messo i piedi su due lamiere che, forse perché posizionate male, non hanno retto il carico facendo sprofondare il lavoratore”. “Il tecnico - aggiunge Brigati ad AGI - è finito nel canalone sottostante dove scorre l’acqua usata per il raffreddamento esterno dell’altoforno. Secondo quanto abbiamo appurato, il tecnico non ha riportato gravi ferite ma solo alcune escoriazioni”. “Abbiamo anche visto - conclude Brigati - che la zona interessata dall’incidente era fredda. Adesso si tratta di capire perché le lamiere hanno avuto questo cedimento. Se erano malposizionate oppure forse arrugginite. Al momento, le lamiere sono ancora coperte di acqua e non è stato possibile estrarle per vedere in quali condizioni sono”. 

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