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Giornale di Taranto - Giornalista1

Sull’ex Ilva, con “parere motivato” del 16 ottobre 2014, la Commissione Europea ha “richiamato l’Italia al rispetto della direttiva sull’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), ma, per tutta risposta, l’Italia ha fatto l’esatto contrario, interpretando quell’AIA come un elastico da allungare sempre di più, approvando di proroghe pretestuose e inaccettabili delle scadenze delle prescrizioni, attraverso leggi salva-Ilva e vari provvedimenti in deroga all’AIA”. Lo scrive l’associazione ambientalista Peacelink in una lettera alla direzione generale Ambiente della commissione di Bruxelles. “Tali proroghe - si sostiene -  hanno avuto come effetto quello di spostare il termine dell’attuazione delle prescrizioni dal 2015 al 2017 e infine al 2023. E oggi si apprestano a prorogare oltre il 2023 in virtù delle clausole contenute nell’accordo fra Invitalia e ArcelorMittal Italia”. 

 

Nella lettera di Peacelink alla Ue si afferma che “l’Italia ha così ignorato gli adempimenti richiesti dalla Commissione Europea. E si prepara a fare ancor peggio con la nuova società Acciaierie d’Italia proseguendo nella strada senza fine delle proroghe, venendo meno a ogni certezza delle scadenze prefissate e togliendo ogni credibilità all’Autorizzazione Integrata Ambientale”. “Oggi - si sottolinea - non è l’Ilva che si uniforma all’Autorizzazione Integrata Ambientale ma è l’Autorizzazione Integrata Ambientale che si conforma sull’Ilva”. Verso la Ue, scrive Peacelink, “i governi italiani, invece di mostrare celerità nel mettere a norma gli impianti e di mostrarsi diligenti, hanno esercitato l’ars retorica pur di prendere tempo e di posticipare in continuazione l’adozione delle migliori tecnologie”. L’associazione ambientalista richiama quindi la sentenza del 24 gennaio 2019 della Corte europea diritti dell’uomo sulla ex Ilva, che evidenzia “il disconoscimento dei diritti fondamentali dei cittadini”, e la sentenza del Tar Lecce del 13 febbraio 2021. Quest’ultima, si evidenzia, “ha disposto il fermo degli impianti dell’area a caldo per la loro pericolosità. Tali impianti erano stati posti sotto sequestro senza facoltà d’uso dalla magistratura nel 2012. Hanno potuto funzionare - scrive Peacelink a Bruxelles - solo con deroghe concesse dai provvedimenti salva-Ilva, varati con la promessa che gli impianti sarebbero stati messi a norma. Ma, a distanza di nove anni, la sentenza della Cedu e quella del Tar mostrano che la popolazione è stata ed è esposta a un rischio  sanitario inaccettabile, come attestato anche dalla VIIAS (Valutazione Integrata di Impatto Ambientale e Sanitario)”. “Ci rivolgiamo alla Commissione Europea perché riteniamo che sull’Ilva  dopo il parere motivato della Commissione Europea, i governi italiani abbiano pervicacemente agito nel totale disconoscimento di quanto richiesto dalla Commissione Europea”, conclude la lettera di Peacelink a Bruxelles. 

Dall'inizio della somministrazione dei vaccini contro il SARS-CoV-2 in Italia in vari siti sono apparsi grafici che evidenziano la percentuale di popolazione vaccinata. L'errore presente in queste rappresentazioni è che si tiene in considerazione l'intera popolazione italiana e non quella interessata ossia i soggetti con almeno 16 anni di età. Il grafico sopra tiene conto di questo e riduce la platea ossia i soggetti a cui il vaccino è rivolto: 51.126.679. Il dato della popolazione è una stima Istat del primo gennaio 2021 (pubblicata oggi 3 maggio) della popolazione residente da 16 anni in su. Il raggiungimento dell'immunità di gregge deve essere quindi basato non tenendo conto dell'intera popolazione italiana, ma sulla popolazione statistica ossia l'insieme dei soggetti a cui il vaccino è rivolto (si escludono gli under 16).

dott. Luca Fusaro

Dottore Magistrale in Economia Applicata, Dottore Commercialista, Analista di Dati.

Un weekend fantastico per il tarantino Antonio Macripo’ quello appena trascorso sul “Circuito di Monza” nel “Campionato Italiano Sport Prototipi 2021”; una prima tappa magistrale a bordo di una “Wolf Thunder” gestita in prima persona dal “Team Bellarosa” promotore, insieme ad “ACI Sport”, di questa adrenalinica kermesse.

Un sabato pomeriggio caratterizzato da una pioggia battente mette a dura prova gli oltre venti piloti partecipanti al campionato; per niente scoraggiato dal meteo infausto, Antonio Macripo’ piazza la sua monoposto a centro gruppo in qualifica, garantendosi cosi una buona base per gara uno li dove tutti sperano in un buon risultato.

Risultato che non tarda ad arrivare; dopo duri corpo a corpo sempre corretti ma determinati, nella prima gara della Domenica il giovanissimo pilota di Lizzano, arpiona dei risultati tanto emozionanti quanto meritatissimi.

Primo nella classifica esordienti e terzo in quella under 25, gli regalano due podi meravigliosi e ricchi di gioia, senza considerare un sesto assoluto che lo pone davanti a blasonatissimi ed esperti piloti di caratura internazionale …emozioni a ripetizione dunque che sembrano non finire!!!

In gara due infatti scatterà addirittura in seconda fila con il terzo posto in griglia, piazzamento questo che gli consentirà una partenza fulminea con un arrivo in fondo al rettilineo quasi appaiato al primo in casella!!!

Duelli cruenti e scambio di posizioni lo costringeranno però un testacoda quanto mai inopportuno; una distrazione capace forse di incoraggiarlo ad una rimonta con cronometrici di assoluto rilievo, tanto veloci da garantirgli ancora un podio sul finire di gara due.

Primo ancora nella classifica dedicata ai rookie e ottavo nella assoluta!!! 

Basta emozioni per favore” sembra esclamare Massimo Castellano coach di Macripo' sin dai tempi di esordio con il kart; niente da fare, ancora un riconoscimento al pilota tarantino come “Migliore pilota esordiente” nel weekend di Monza per questa prima di campionato italiano.

Fantastico fine settimana nel tempio della velocità e riferimento storico per tutti i piloti al mondo, l'autodromo di Monza premia tanta determinazione e talento.

Finalmente la Puglia inizia a respirare aria di motori, restituendogli un fasto che nel passato l'ha vista sempre protagonista e riferimento prezioso per tanti giovani appassionati.

 

La strada statale 100, all'altezza dell'ingresso a Bari, è stata bloccata dai ristoratori del capoluogo, che protestano per le mancate aperture dei locali, connesse al mantenimento della zona arancione. Il traffico è completamente paralizzato in direzione Nord, con lunghe file di camion e automobili. Sul posto è intervenuta la polizia per cercare di liberare la carreggiata e far defluire i veicoli. Un primo blocco stradale di protesta era stato effettuato il primo aprile, con una manifestazione non autorizzata, sulla quale sono state avviate le indagini della Digos. 

Oggi in Puglia sono stati registrati 11.450 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e 1.130 casi positivi: 377 in provincia di Bari, 156 in provincia di Brindisi, 172 nella provincia BAT, 41 in provincia di Foggia, 159 in provincia di Lecce, 217 in provincia di Taranto, 2 casi di residenti fuori regione, 6 casi di provincia di residenza non nota. Sono stati inoltre registrati 21 decessi: 8 in provincia di Bari, uno in provincia di Brindisi, 6 in provincia BAT, 2 in provincia di Foggia, 4 in provincia di Taranto. Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 2.235.853 test, 182.310 sono i pazienti guariti e  47.767 sono i casi attualmente positivi. 

Nessun commissario unico per le Camere di Commercio di Taranto e Brindisi, il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, ha nominato con due decreti altrettanti commissari che sono Gianfranco Chiarelli per Taranto e Antonio D’Amore per Brindisi. Chiarelli, avvocato penalista, è attualmente vice segretario regionale Puglia della Lega ed è stato consigliere regionale Puglia e deputato di Forza Italia. D’Amore, esponente di Confesercenti Brindisi, era invece presidente facente funzioni della CdC di Brindisi. 

 

 Nel caso in cui vi fosse stato un commissario unico, quello di Taranto avrebbe governato anche sulla CdC di Brindisi visto che nella prevista procedura di accorpamento, la prima ingloberà la seconda. Ma contro l’accorpamento, pende un giudizio al Tar promosso dagli enti camerali e non ancora giunto a definizione.

    Non è stato designato nella nuova funzione commissariale il presidente uscente della CdC di Taranto, Luigi Sportelli, al vertice dell’ente per molti anni dopo essere già stato presidente di Confindustria Taranto.

    Nel decreto di Giorgetti si legge che ai commissari “sono conferiti tutti i poteri del presidente, del consiglio e della giunta camerale per assicurare la continuità e la rappresentatività in capo ai rispettivi organi”. “Salvo i compiti attribuiti del decreto del ministro dello Sviluppo economico 16 febbraio 2018 al commissario ad acta, appositamente nominato - scrive Giorgetti -, per gli atti necessari all’espletamento delle procedure di costituzione del consiglio della nuova Camera di Commercio di Taranto Brindisi”.

 

 Il riassetto delle CdC in Italia, “dando avvio a diversi processi di accorpamento”, è stato disposto dal Mise tre anni fa. “A fronte dei problemi economici e occupazionali che investono l’area di Taranto e il sistema delle imprese , mi attende un impegno importante” commenta il commissario Chiarelli, mentre il commissario D’Amore ritiene “positivo che non abbia prevalso la logica della riduzione e dell’accorpamento, che abbiamo già visto per tante amministrazioni, ma si sia tenuto distinto il ruolo commissariale della CdC di Brindisi da quello di Taranto”. A proposito della nomina di Chiarelli, il presidente della Provincia di Taranto, Giovanni Gugliotti, parla di ente camerale alle prese con “questa fase di grave crisi economica” e di “difficile percorso di riforma che sta affrontando il sistema camerale nazionale”. Per il senatore Roberto Marti, segretario regionale Puglia della Lega, “nostro intento è garantire una governance di qualità, che possa consegnare un futuro certo e credibile a un ente di tale importanza. Lavoreremo affinché sia data finalmente la giusta attenzione alle piccole e medie imprese del commercio e dell’artigianato, in un momento storico di cambiamento per Taranto grazie alle risorse stanziate dal Pnrr”. “Dobbiamo ripartire dalle eccellenze del territorio - sottolinea il segretario regionale Puglia della Lega - per realizzare la tanto auspicata diversificazione delle attività economiche. È una necessità improcrastinabile. Gli obiettivi - conclude Marti - sono sviluppo e rinnovamento, ma soprattutto riconversione di un’area storicamente legata alla monocultura dell’acciaio”. 

Il Primo maggio Libero e Pensante di Taranto edizione 2021 sarà senza musica, non ci saranno concerti in streaming da parchi virtuali ma l’intera giornata sarà dedicata alla riflessione e al confronto sui temi centrali che da sempre costituiscono la specificità.

 “Per questo 2021 - spiegano gli organizzatori- l’uno maggio di Taranto sarà un momento di confronto e di riflessione tra tanti movimenti, associazioni e attivisti che si incontreranno nello spazio virtuale dei canali social del Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti “per immaginare insieme nuovi orizzonti e tentare di trasformare la grave crisi che sta colpendo il mondo in un’occasione per cambiarlo“.

Si tratta di incontri e approfondimenti su “precarietà, giustizia climatica e sociale, criminalizzazione dei movimenti. Daremo la parola a rappresentanti del mondo dello spettacolo dal vivo che condivideranno proposte e riflessioni con l’intento di promuovere una riforma strutturale del sistema che consenta di non ripiombare, finita l’emergenza, in un mondo del lavoro ancora più incerto e privo di garanzie”.

 

IL PROGRAMMA

“A partire dalle 10 del giorno 1° maggio insieme ai compagni di sempre cercheremo di capire cosa ognuno di noi può fare per incidere sulle scelte governative.  Prenderanno parola dai canali social anche i direttori artistici del concerto Michele Riondino, Antonio Diodato e Roy Paci. Quest’ultimo si unirà a Aboubakar Soumahoro per parlare della “Marcia degli Invisibili” che si terrà nella stessa giornata.

Il dibattito, moderato dalla giornalista de “Il Manifesto” Serena Tarabini, potrà essere seguito on line sulle pagine https://www.facebook.com/liberiepensanti  e https://www.facebook.com/unomaggiotaranto oltre che sulle pagine degli altri movimenti invitati. Gli attivisti dei vari movimenti approfondiranno gli aspetti cruciali delle singole lotte nell’anno della pandemia.

 Sarà possibile dal sito Puglia Salute richiedere la “Certificazione verde” che permette l'ingresso e l'uscita da regioni rosse e arancioni, oltre che per motivi di lavoro, salute o necessità, anche per altri motivi. Sarà possibile ottenerla per l'esito negativo di un test molecolare o antigenico, per il completamento del ciclo vaccinale contro Sars-Cov-2 e guarigione dal covid19. In questi ultimi due casi, potrà permettere spostamenti nei 6 mesi successivi dalla data del certificato di fine isolamento o dall'ultima dose del vaccino. Per entrare nell'area riservata online sarà necessario avere credenziali spid, carta d'identità elettronica o carta nazionale dei servizi. La "Certificazione verde" avrà valore sul territorio nazionale e sarà in uso fino all'entrata in vigore del Digital green certificate.

Nessun passaggio alla zona gialla, anche questa settimana la Puglia resta per in zona arancione. La possibilità di un cambio di colore che rendesse possibile la riapertura di alcune attività è stata ritenuta non praticabile a livello centrale a causa dell’andamento non positivo dei contagi che determinano una pressione sulle strutture ospedaliere definita critica. In serata è prevista la firma dell’ordinanza da parte del ministro della Salute Roberto Speranza. Resterà in zona arancione anche la Basilicata.

 Oggi in Puglia, a fronte di 13.296 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus, sono stati registrati 1.344 casi positivi: 320 in provincia di Bari, 132 in provincia di Brindisi, 169 nella provincia BAT, 284 in provincia di Foggia, 183 in provincia di Lecce, 257 in provincia di Taranto, 4 casi di residenti fuori regione, 5 casi di provincia di residenza non nota sono stati riclassificati e attribuiti. Sono stati, inoltre, registrati 37 decessi: 12 in provincia di Bari, uno in provincia di Brindisi, 4 in provincia di Foggia, 17 in provincia di Lecce, 3 in provincia di Taranto. Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 2.224.403 test, 181.376 sono i pazienti guariti e 47.592 sono i casi attualmente positivi. 

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