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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura

Il presidente regionale Puglia di Italia Viva, Massimiliano Stellato, lascia l’opposizione in Regione, dove è consigliere, e passa con la maggioranza di centrosinistra che sostiene il presidente Michele Emiliano. Il passaggio, che era nell’aria, lo ha ufficializzato oggi lo stesso Stellato, ma Italia Viva ha subito preso le distanze con Raffaella Paita, coordinatrice nazionale del partito di Matteo Renzi. Stellato, quindi, torna con Emiliano ma senza l’appoggio di IV. Che, anzi, rende noto di aver già detto all’esponente pugliese, che è anche consigliere comunale a Taranto, di non condividere questa sua volontà. “Rivendichiamo la nostra posizione coerente. Dall’Ilva alla xylella, il metodo del governatore pugliese non appartiene e non potrà mai appartenere a Italia Viva” dichiara Paita. Mentre per Stellato, in relazione alle ultime regionali quando IV candidò Ivan Scalfarotto in alternativa a Emiliano, “appaiono ormai superate dai fatti le visioni politiche che allora divisero Italia Viva dall'attuale presidente della Regione Puglia. Non è più comprensibile stare all'opposizione del centrosinistra che governa la Puglia. Perseverare su questa posizione potrebbe sembrare una maniera antica di ‘personalizzare’ la politica che, noi per primi, abbiamo sempre combattuto”. Da escludere, a questo punto, che Stellato si ricandiderà in Regione con IV. Molto più probabile il suo approdo in uno schieramento civico a sostegno del candidato governatore di centrosinistra che dovrebbe essere Antonio Decaro, attuale europeputato Pd, eletto con 500mila voti, e per 10 anni sindaco di Bari. Quello di Stellato è un ritorno ad Emiliano sul finire della legislatura e alla vigilia del varo del bilancio da parte del Consiglio. Stellato stato infatti eletto in una lista che appoggiava Emiliano. Ma per Stellato - non nuovo a cambi di posizionamento, visto che alle politiche si è candidato in Azione e alle Europee con IV - c’è anche una “coda” tarantina. Stellato è uno dei consiglieri che appoggia la maggioranza del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, che tempo fa ha strappato col centrosinistra che lo aveva eletto e in particolare con Pd e Con, movimento quest’ultimo dello stesso governatore, oltreché con il M5S. Melucci si era anche allontanato dal presidente Emiliano. Da vedere, quindi, se l’allineamento di Stellato a Emiliano ora avrà riflessi anche sul Comune di Taranto. Qui le forze che sostengono il governatore in Regione sono all’opposizione avendo Melucci una maggioranza fatta da civici e consiglieri che hanno abbandonato i partiti di appartenenza, non condividendo a febbraio la scelta - del centrosinistra e del centrodestra - di andare dal notaio per lo scioglimento anticipato del Consiglio. 

Il presidente regionale Puglia di Italia Viva, Massimiliano Stellato, lascia l’opposizione in Regione, dove è consigliere, e passa con la maggioranza di centrosinistra che sostiene il presidente Michele Emiliano. Il passaggio, che era nell’aria, lo ha ufficializzato oggi lo stesso Stellato, ma Italia Viva ha subito preso le distanze con Raffaella Paita, coordinatrice nazionale del partito di Matteo Renzi. Stellato, quindi, torna con Emiliano ma senza l’appoggio di IV. Che, anzi, rende noto di aver già detto all’esponente pugliese, che è anche consigliere comunale a Taranto, di non condividere questa sua volontà. “Rivendichiamo la nostra posizione coerente. Dall’Ilva alla xylella, il metodo del governatore pugliese non appartiene e non potrà mai appartenere a Italia Viva” dichiara Paita. Mentre per Stellato, in relazione alle ultime regionali quando IV candidò Ivan Scalfarotto in alternativa a Emiliano, “appaiono ormai superate dai fatti le visioni politiche che allora divisero Italia Viva dall'attuale presidente della Regione Puglia. Non è più comprensibile stare all'opposizione del centrosinistra che governa la Puglia. Perseverare su questa posizione potrebbe sembrare una maniera antica di ‘personalizzare’ la politica che, noi per primi, abbiamo sempre combattuto”. Da escludere, a questo punto, che Stellato si ricandiderà in Regione con IV. Molto più probabile il suo approdo in uno schieramento civico a sostegno del candidato governatore di centrosinistra che dovrebbe essere Antonio Decaro, attuale europeputato Pd, eletto con 500mila voti, e per 10 anni sindaco di Bari. Quello di Stellato è un ritorno ad Emiliano sul finire della legislatura e alla vigilia del varo del bilancio da parte del Consiglio. Stellato stato infatti eletto in una lista che appoggiava Emiliano. Ma per Stellato - non nuovo a cambi di posizionamento, visto che alle politiche si è candidato in Azione e alle Europee con IV - c’è anche una “coda” tarantina. Stellato è uno dei consiglieri che appoggia la maggioranza del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, che tempo fa ha strappato col centrosinistra che lo aveva eletto e in particolare con Pd e Con, movimento quest’ultimo dello stesso governatore, oltreché con il M5S. Melucci si era anche allontanato dal presidente Emiliano. Da vedere, quindi, se l’allineamento di Stellato a Emiliano ora avrà riflessi anche sul Comune di Taranto. Qui le forze che sostengono il governatore in Regione sono all’opposizione avendo Melucci una maggioranza fatta da civici e consiglieri che hanno abbandonato i partiti di appartenenza, non condividendo a febbraio la scelta - del centrosinistra e del centrodestra - di andare dal notaio per lo scioglimento anticipato del Consiglio. 

Consegnati alla Seli Manutenzioni Generali di Monza i lavori per la ristrutturazione dello stadio Iacovone di Taranto, l’impianto più importante dei Giochi del Mediterraneo in programma nell’estate del 2026. Attesi all’evento circa 4.500 atleti di tutti i Paesi mediterranei. La consegna è avvenuta da parte del commissario di Governo, Massimo Ferrarese. La Seli ha vinto la gara bandita dalla società pubblica Sport e Salute. Il commissario Ferrarese e la sua struttura tecnica hanno incontrato per la Seli l’ing. Riccardo Cucini e i progettisti ing. Alessandra Romano, Tobia Zordan, Federico Rosa e l’arch. Alberto Cecchetto. I lavori, come da cronoprogramma d’appalto, partiranno entro gennaio 2025 per concludersi nella primavera del 2026. “Questa - ha detto il commissario Ferrarese - è una giornata importante per l’avvio della realizzazione dell’impianto bandiera dei Giochi del Mediterraneo e corona lo sforzo della struttura commissariale profuso in questi mesi di attività”. 

L’appalto é stato vinto dal Consorzio ITM, con sede legale a Forlì, ma l’impresa Seli sarà l’esecutrice. Nel provvedimento commissariale si legge che è stato offerto un ribasso sui lavori, al netto dei costi della mano d’opera e degli oneri della sicurezza, pari al 25 per cento per un importo contrattuale di 37 milioni e 442mila euro, di cui 22 milioni e 704mila per lavori al netto del 25 per cento di ribasso, 11 milioni e 982mila per costi della mano d’opera non soggetti a ribasso, un milione e 872mila per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso e 883mila per l’importo della progettazione esecutiva non ribassata. L’importo messo in gara era invece di 45 milioni, di cui 30 milioni e 272mila per lavori, con un quadro economico di 56 milioni e 925mila. Infine, in base all’offerta del vincitore della gara, l’offerta contrattuale é di 459 giorni “naturali e consecutivi”. Questo dunque il tempo di esecuzione della ristrutturazione dello stadio Iacovone. Ora primo adempimento per la Seli è la redazione del progetto esecutivo dei lavori. 

Un segno tangibile dell'impegno nel dire NO al bullismo, attraverso l'esempio, la sensibilizzazione, l'ascolto. 

Questo è l'intento di Angelo Prontera che dirige l’Istituto tecnico e agrario “Einaudi” di Manduria da settembre scorso e, per il secondo anno consecutivo, è pure reggente dell’Istituto comprensivo Don Bosco, sempre a Manduria, un comune di circa 30.000 abitanti, famoso in tutta Italia tra le altre cose, per i suoi vigneti di Rosso Primitivo.

 Nell'ambito di questo bel percorso si è svolta presso l’Istituto Tecnico-Agrario “Luigi Einaudi” e l’I.C “Don Bosco” di Manduria (TA, l’inaugurazione della segnaletica antibullismo, alla presenza del Sindaco Gregorio Pecoraro. dell’Assessore alle politiche sociali Fabiana Rossetti e delle autorità militari del paese.

Entrambi gli Istituti scolastici, diretti ambedue dal DS Angelo Prontera, si sono dotati, grazie alla sempre proficua collaborazione dell’Amministrazione comunale di Manduria, di un segnale anti-bullismo, simbolo dell’impegno che entrambe la comunità scolastiche hanno intrapreso nella lotta ai fenomeni di bullismo e cyberbullismo, con l’obiettivo di portare avanti un dettagliato protocollo di azioni utili a prevenire, contrastare ogni forma di violenza e prevaricazione.

Il progetto “scuola debullizzata”, unitamente all’attivazione della casella anonima per le segnalazioni, già attiva dalle prime settimane di scuola, si inserisce in un percorso educativo che miraa sensibilizzare i giovani sui temi del rispetto reciproco, della non violenza e della solidarietà, volto a garantire a tutti gli studentiserenità e ben-essere a scuola, affinché possano vivere parte della giornata in un ambiente inclusivo, attraente e stimolante. 

“Non si tratta solo di un cartello posto all’ingresso della scuola – afferma il DS Prontera raggiunto dalla nostra redazione – ma di un messaggio forte e chiaro rivolto a tutti gli studenti che ogni mattina varcano il cancello del nostro Istituto, dove non c’è spazio per i bulli o per comportamenti vessatori”.

E, proprio in un’ottica di responsabilizzazione, i rappresentanti degli studenti, durante un momento di riflessione collettiva su queste tematiche, si sono fatti portavoce del loro impegno a rendersi protagonisti attivi e non spettatori passivi, in collaborazione con gli adulti di riferimento e con le istituzioni, perché aumenti la consapevolezza dei buoni comportamenti nel gruppo dei pari e perché atti di sopraffazione e denigrazione del prossimo vengano sempre segnalati. Gli stessi studenti hanno concluso il loro intervento constatando che in rete si può fare tanto e che i giovani hanno bisogno di sentirsi parte di una comunità che li protegga e che garantisca attenzione costante ai loro bisogni.

Un’iniziativa, dunque, che rappresenta un esempio di come la scuola possa diventare un luogo di prevenzione e promozione di valori fondamentali per la crescita personale e collettiva degli studenti.

 

Vestas, la multinazionale danese che a Taranto sta costruendo la pala eolica più grande del mondo per impianti offshore galleggianti, mette mano al piano delle assunzioni. I piani della società prevedono il passaggio dagli attuali 1.700 addetti a circa 2.000 nel 2025. L’investimento nella nuova linea produttiva della pala eolica da 115,5 metri di lunghezza, é stato anche sostenuto dalla società pubblica Invitalia con un finanziamento di 40 milioni. Su questa produzione Vestas ha proposto un contratto di sviluppo poi finanziato con le risorse Pnrr. Circa le nuove assunzioni, 17 persone, tutte con profili altamente tecnici, sono state prese da Vestas Blades Italia (che è la società del gruppo che si occupa della produzione delle pale) attraverso l’agenzia pubblica Arpal Puglia. È il risultato della maxi-selezione di 500 candidati conclusasi in questi giorni scorsi e curata dal Centro per l’impiego di Taranto. Per la Vestas, Arpal Puglia ha curato la ricerca e selezione di 4 specifici profili professionali, quali l’addetto al magazzino, l’ispettore di qualità, il tecnico di manutenzione e l’addetto alla lavorazione di materiali compositi. La raccolta delle candidature è avvenuta tramite il portale regionale “LavoroXTe” ed ha registrato, dice Arpal, “una rilevante partecipazione di utenti, circa 500”. Ma anche altri soggetti sono in campo per il reclutamento di personale. Sono 30 i tecnici manutentori ricercati da Vestas Blades Italia, in questo caso con il supporto di Manpower. Vestas Blades Italia fa parte della holding danese leader mondiale nella progettazione e produzione di generatori di energia da fonti rinnovabili e, in particolare, di turbine eoliche. Nel territorio di Taranto, dove è presente da 25 anni, Vestas è una delle più importanti realtà industriali, individuata anche come concessionario, per i prossimi 9 anni, della piastra logistica del porto. 

"60 secondi di rumore" per far sentire la voce di chi una voce non ce l'ha più o non riesce a farsi sentire, per dire no alla violenza, in tutte le sue forme, ai soprusi, ai maltrattamenti, per chiedere giustizia, per sentirsi uniti in una battaglia comune che va oltre le differenze. Dalla Rotonda del Lungomare di Taranto oggi questa voce si è alzata, forte, grazie al Flash mob "rumoroso" organizzato la Consigliera di Parità, Sabrina Pontrelli non solo per ricordare tutte le donne vittime di violenza, in ogni sua forma, ma anche per tenere viva l’attenzione su un drammatico fenomeno che rappresenta una vera e propria emergenza sociale.

 Un'emergenza alla quale bisogna rispondere tutti i giorni ma che nei sedici giorni che seguono il 25 novembre Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, culminando nella Giornata mondiale dei diritti umani, il 10 dicembre, si caratterizza per le iniziative di sensibilizzazione e di mobilitazione che la violenza contro le donne è anche una violazione dei diritti umani.

 

 

“60 secondi di rumore”, ha ricevuto il  patrocinio di Comune e Provincia di Taranto, e ha avuto una valenza diversa dal minuto di silenzio che solitamente viene osservato in segno di lutto. Il rumore, infatti, arriva in maniera più diretta al “cervello” delle persone che non possono rimanere indifferenti, è di fatto un diverso modo di comunicare un dato allarmante che non può essere rappresentato dal silenzio. 

 

Alla manifestazione pubblica hanno partecipato le autorità locali, civili e militari, i sindaci dei comuni della provincia ionica, le scuole superiori, le associazioni, i centri antiviolenza, i Comitati Pari Opportunità degli ordini professionali e le sigle sindacali ma l’intento è stato quello di coinvolgere quanti più cittadini possibile.

 

 

 

“E' stata un'occasione  per dimostrare che sul nostro territorio è presente una rete di persone, ciascuna con il proprio ruolo, pronta a supportare chiunque si trovi in una situazione di richiesta di aiuto- ha sottolineato la Consigliera Pontrelli-

Un momento di solidarietà, quindi, non solo teso al ricordo di chi non c'è più ma al tempo stesso, un messaggio positivo verso chi non ha ancora avuto il coraggio di ribellarsi ad una condizione drammatica”.

Lu.Lo.

 

Rete Ferroviaria Italiana (RFI) ha presentato ieri a Taranto l’ammodernamento della stazione della città che prevede interventi per 38 milioni di euro, di cui 20 finanziati dal Pnrr e 18 dal contratto di programma. Obiettivo, é stato spiegato ieri dai rappresentanti di RFI, presente il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, é “la riqualificazione della stazione di Taranto per renderla accessibile a tutti e connessa all’area Croce, attraverso un nuovo parcheggio di interscambio e al piazzale di stazione che cambia volto”. “I lavori per l’hub di Taranto - sottolinea RFI - rientrano tra i finanziamenti Pnrr per la riqualificazione funzionale, miglioramento accessibilità e intermodalità delle stazioni del Sud. Entro il 2026 saranno completati interventi su complessivi 8 hub, nodi ferroviari insistenti sulle grandi direttrici di traffico, e 30 stazioni. Completati entro dicembre 2024 - annuncia RFI - gli interventi previsti dal Pnrr riguardanti le prime 10 stazioni: Vasto San Salvo, Scalea-San Domenica Talao, Vibo Valentia-Pizzo, Falciano-Mondragone-Carinola, Sapri, Giovinazzo, San Severo, Macomer, Oristano e Milazzo. Gli interventi sulle restanti 20, tra cui anche Brindisi. Sugli 8 hub (Villa San Giovanni, Messina Centrale e Messina Marittima, Benevento, Caserta, Bari (piazzale di stazione), Taranto, Lecce e le stazioni della linea L2 della metropolitana di Napoli), saranno completati entro il 2026”. “Grazie a questi interventi - dice RFI - le stazioni saranno accessibili a tutti con sistemi di informazione al pubblico e di assistenza ai passeggeri tecnologicamente avanzati, senza dimenticare comfort e decoro degli spazi di transito, delle sale di attesa e dei servizi igienici”. 

 

 

di Andrea Loiacono 

 

Un Taranto troppo brutto per essere vero perde nettamente il casa 1-5 contro il Catania che all' intervallo era già in vantaggio di tre reti. A nulla è servita una timida reazione dei rossoblu nel secondo tempo con il gol su punizione di Guarracino. Gli etnei infatti nella mezz' ora finale hanno arrotondato definitivamente il punteggio. Adesso gli ionici, contestati dal proprio pubblico, sono sempre ultimi a otto lunghezze dalla Turris. Queste le parole a fine gara di un amareggiato mister Cazzaro':" È stata una partita brutta da parte nostra di cui non salvo nulla. Nei primi venti minuti abbiamo approcciato bene e tenuto bene il campo, poi qualcosa si è spento e abbiamo regalato i gol al Catania. La sconfitta ci può stare e faccio i complimenti al Catania ma chi gioca nel Taranto deve farlo con la mente libera e concentrata sul campo. La situazione è molto difficile ma dobbiamo reagire e lottere. Non so quanto possa influire la situazione societaria ma quando si scende in campo ogni cosa si deve mettere da parte. Per giocare in piazze come quella di Taranto occorre avere grinta e carattere e purtroppo queste cose non si allenano, o ce l' hai o non ce l' hai."

Una scommessa vinta, un grande momento di aggregazione, un'organizzazione che ha puntato sul gioco di squadra con un evento che ha fatto splendere la Città vecchia straripante di gente mentre nell'aria si diffondeva inconfondibile profumo delle pettole calde. Tutto questo è stato ieri la Sagra della Pettola Tarantina. 

Un evento Organizzato dal Taranto Grand Tour e da Confcommercio Taranto con la partecipazione del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria, per celebrare  uno degli aspetti più rappresentativi della tradizione gastronomica tarantina: la pettola, la tipica frittella dolce o salata delle festività natalizie.

Valorizzazione del patrimonio gastronomico e culturale

La Pettola Tarantina è un piatto simbolo della cucina popolare tarantina, che affonda le radici nelle tradizioni contadine e marinare della città. La sua preparazione semplice, ma dal gusto unico, rende la sagra un’occasione per riscoprire la cultura culinaria locale, celebrando la tradizione gastronomicache da secoli caratterizza Taranto. L’evento ha rappresentato un'opportunità di valorizzazione del patrimonio immateriale, poiché ha coinvolto non solo i residenti, ma anche i turisti, offrendo loro una prova tangibile della cultura locale. La sagra è stata anche un'occasione per preservare e trasmettere alle nuove generazioni, tradizioni che rischiano di essere dimenticate. Il coinvolgimento di artigiani e cuochi locali nella preparazione delle pettole ha permesso di mantenere vive le tecniche tradizionali, spesso tramandate di generazione in generazione.

Una scommessa vinta quindi daTaranto Grand Tour e Confcommercio Taranto che hanno svolto un ruolo fondamentale nell'organizzazione e nella promozione dell'evento. Taranto Grand Tour, con la sua missione di promuovere la città attraverso un’offerta turistica integrata, è riuscita a coniugare tradizione e innovazione, rendendo la sagra un evento di ampio respiro che ha attratto visitatori da diverse regioni. Confcommercio Taranto, dal canto suo, ha supportato il progetto con un forte impegno verso la sostenibilità economica e culturale del territorio, coinvolgendo le imprese locali, che hanno beneficiato dell’evento sia dal punto di vista economico che in termini di visibilità. La sinergia tra i due enti ha permesso di creare un evento di successo che ha soddisfatto le esigenze di turisti e residenti.

 

Significativa è stata anche la partecipazione a questa prima edizione della Sagra, del Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria, una preziosa e felice sinergia  che ha consentito  una degustazione di vini di produzione locale in abbinamento alle pettole. 

Lu.Lo.

 

La data della Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, il 25 novembre, segna anche l'inizio dei sedici giorni di attivismo sulla violenza di genere che precedono la Giornata mondiale dei diritti umani, il 10 dicembre, proprio a sottolineare il fatto che la violenza contro le donne è anche una violazione dei diritti umani.

 

Con questa finalità nella giornata di martedì 10 dicembrealle ore 11.00 presso la Rotonda sul Lungomare di Taranto, la Consigliera di Parità,Sabrina Pontrelli, ha inteso organizzare un flash mob “rumoroso” non solo per ricordare tutte le donne vittime di violenza, in ogni sua forma, ma anche per tenere viva l’attenzione su un drammatico fenomeno che rappresenta una vera e propria emergenza sociale.

 

“60 secondi di rumore”, questo il nome dato alla manifestazione pubblica, patrocinata da Comune e Provincia di Taranto, che avrà una valenza diversa dal minuto di silenzio che solitamente viene osservato in segno di lutto. Il rumore, infatti, arriva in maniera più diretta al “cervello” delle persone che non possono rimanere indifferenti, è di fatto un diverso modo di comunicare un dato allarmante che non può essere rappresentato dal silenzio. 

 

Alla manifestazione pubblica sono state invitate le autorità locali, civili e militari, i sindaci dei comuni della provincia ionica, le scuole superiori, le associazioni, i centri antiviolenza, i Comitati Pari Opportunità degli ordini professionali e le sigle sindacali ma l’intento è quello di coinvolgere quanti più cittadini possibile.

 

Chiunque voglia partecipare, dovrà portare con sé un oggetto “rumoroso” come un fischietto o un semplice mazzo di chiavi.

 

“Sarà l’occasione per dimostrare che sul nostro territorio è presente una rete di persone, ciascuna con il proprio ruolo, pronta a supportare chiunque si trovi in una situazione di richiesta di aiuto. 

Un momento di solidarietà, quindi, non solo teso al ricordo di chi non c'è più ma al tempo stesso, un messaggio positivo verso chi non ha ancora avuto il coraggio di ribellarsi ad una condizione drammatica”, questo il messaggio della Consigliera Pontrelli.

 

 

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