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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura
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La recente indagine congiunturale di Confetra ha evidenziato il -9,2%  registrato, complessivamente, dai porti di transhipment italiani nel 2015.

Taranto come si sa ha registrato l’azzeramento totale di tale traffico. L’impressione è che la crisi del transhipment sia ormai profonda e strutturale. “Il problema, al netto di Taranto, è – per il Propeller club Taras - che il traffico di trasbordo dei contenitori, in Italia,  non remunerà più i terminalisti e per la verità nemmeno i territori! La redditività risulta positiva solo per il traffico-gate, quello di destinazione finale. In Italia: Genova, La Spezia, Livorno, Ravenna, Trieste tengono e crescono avendo un mercato importante da servire. Il mercato è quello importante dell’Europa centrale di cui fa parte integrante il centro/nord italiano. Nel sud i porti gate sono Napoli e Salerno”.

Secondo il Propeller club, infatti, resta ormai evidente  che “dove non c’è mercato (produzione e consumo) per le merci in import-export non c’è traffico. Come è notorio le navi vanno dove hanno da sbarcare o imbarcare le merci”.

Al di là della profonda crisi del Porto di Taranto,  per effetto  del fermo di alcuni cantieri e perchè  altri non sono ancora nemmeno partiti e soprattutto per spirito di critica costruttiva, il  Propeller,  “al fine anche di scongiurare l’assopimento dell’interesse della pubblica opinione per effetto dei reiterati crono programmi di soluzione delle situazioni di crisi”, ha organizzato per il prossimo 1° aprile, con inizio alle ore 18 al ristorante Nautilus, un incontro “per discuterne insieme a due parlamentari tecnicamente e politicamente impegnati in settori strategici, quali le infrastrutture e i trasporti, e ad un importante operatore della logistica intermodale e internazionale, perché ci suggeriscano percorsi utili per dare un futuro al ns. porto , atteso che passeranno ancora alcuni anni prima di avere il Molopolisettoriale nuovamente agibile e fuori dall’empasse nel quale le attività messe in campo lo hanno inopinatamente condotto. La nostra idea – conclude il Propeller - è quella di percorrere la via della proposizione di una ZES (Zona ad economia speciale) e un Distripark endoportuale quali recettori di investimenti e di merci che possano supplire alla mancanza del mercato attrattore e produttore di merci in quantità tali da richiedere il trasporto navale”.

 

Venerdì, 25 Marzo 2016 12:26

PASQUA - Moni Ovadia a Taranto per il Mysterium Festival

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Lo spettacolo “Il registro dei peccati”, di e con Moni Ovadia, è sicuramente uno degli eventi più attesi del cartellone del Mysterium Festival 2016, la manifestazione organizzata dal Comune di Taranto, dalla Curia Arcivescovile di Taranto e dall’Istituzione Concertistica Orchestrale “Magna Grecia”, in partenariato con la Regione Puglia.

L’evento si terrà alle ore 18.30 di DOMANI, sabato 26 marzo, presso la sede universitaria Ex Caserma Rossarol, in via Duomo nel Centro storico di Taranto (biglietto 8 € - info 099.7304422 - 345.8004520 - 099 4526853 www.mysteriumfestival.it).

Sarà il popolarissimo attore Moni Ovadia ad interpretare “Il registro dei peccati”, un recital-reading sul mondo khassidico da lui stesso ideato, una ulteriore tappa del suo particolare percorso artistico, un "vagabondaggio culturale e reale", proprio del popolo ebraico di cui egli si sente figlio e rappresentante, quell'immersione continua in lingue e suoni diversi ereditati da una cultura antica eppure attualissima.

Moni Ovadia descrive “Il registro dei peccati” come “una rapsodia lieve per racconti, melopee, narrazioni e storielle”, una performance creata partendo dalla osservazione che la spiritualità di quella gente della diaspora ebraica che vestiva in bianco e nero era davvero coloratissima, lo era con i colori del fervore estatico eppure quotidiano, quegli ebrei che si espressero principalmente con il khassidismo.

In questo suo recital-reading Moni Ovadia condurrà per mano lo spettatore verso un mondo straordinario, quello del khassidismo, che è stato estirpato dal nostro paesaggio umano e spirituale dalla brutalità dell’odio, ma che ci parla e ci ammaestra anche dalla sua assenza attraverso un’energia che pulsa in chi la sa ascoltare ed accogliere perché sente di potere costruire in sé, per sé e per l’altro, un essere umano migliore, più degno e più consapevole del proprio statuto spirituale.

 

Il khassidismo è così la celebrazione della fragilità umana e della sua bellezza, in quella celebrazione si riconosce la maestà ineffabile del divino che non si vede, il cui nome è impronunciabile, e ciò nonostante con quel divino si intrattengono relazioni di familiarità e persino di prossimità irriverente, senza che questa contraddizione trascorra mai nella blasfemia.

Il divino nella visione khassidica accoglie come figlio prediletto colui che osa polemizzare con il Santo Benedetto e perfino chi pretende di sottoporLo a processo per i mali del Mondo. Quel divino viene celebrato sì con la preghiera e con lo studio, ma anche con il canto, la danza, la narrazione e predilige l’umorismo il cui esprìt era sommamente stimato dai grandi maestri del khassidismo che ne apprezzavano il potere anti idolatrico.

 

Novità importanti sul fronte Sanitaservice. Si è appena concluso infatti un incontro tra le sigle sindacali e il presidente della Regione Michele Emiliano. Dopo l’incontro di ieri sera con i confederali, oggi una riunione fiume con il resto dei sindacati con cui si sono definiti dei punti importanti inerenti alla questione dei circa cinquemila lavoratori pugliesi “che rischiano concretamente un ritorno al passato con un pregiudizio economico e giuridico”, si legge nel verbale di incontro. Alla luce della richiesta di risposte concrete ed immediate si è giunti ad anticipare la riunione prevista per il 5 di aprile al 30 marzo in convocazione unitaria tra tutte le OO.SS. Inoltre di “discutere della circolare degli uffici regionali che mette in difficoltà la gestione dei processi organizzativi delle società in house; di calendarizzare una serie di incontri tecnico-politici che portino, entro il 30 di aprile ad una ridefinizione condivisa delle linee guida regionali, nonché alla determinazione di una strategia comune funzionale alla promozione, rilancio ed omogeneizzazione dei percorsi di internalizzazione su tutto il territorio regionale – continua il verbale -. Le OO.SS. richiedono che la Regione sospenda le procedure di gara già avviate da diverse AA.SS.LL., relative ad attività e servizi già internalizzati o comunque già ricompresi dalle attività previste dalle linee guida attualmente in vigore”.

“Siamo molto soddisfatti di come si è svolto l’incontro perché dopo dieci mesi di silenzio più totale, in cui tutto sembrava perduto, finalmente si intraprende un nuovo tavolo di trattative che siamo convinti porterà a qualcosa di importante – afferma Gianni Palazzo,  Lavoro Privato Puglia -. Intanto già da domani inizieremo le assemblee con i lavoratori delle città pugliesi per discutere con loro di questo incontro e decidere insieme se revocare lo sciopero del primo aprile. Ma tutto avrà una sua conferma solo dopo l’incontro del 30 marzo”.

 

 

 

 "Sorprendono - dice la  la Consigliera Regionale di FI - le manipolazioni, irresponsabili e strumentali, finora registrate sulla vicenda del depuratore di Sava-Manduria.

A seguito della nuova ipotesi progettuale presentata da Aqp agli amministratori dei comuni di Manduria ed Avetrana, ho richiesto un'audizione in quinta commissione regionale dei soggetti coinvolti (Aqp, Arpa, Aip, governo regionale e sindaco di Sava) per conoscere il cronoprogramma inerente la realizzazione del nuovo depuratore consortile Sava-Manduria. Un incontro tecnico, utile per  mettere finalmente le carte in tavola.
È emerso che l'assessore ai Lavori pubblici, Giovanni Giannini, ha richiesto ad Aqp un piano di fattibilità sullo scarico in falda delle acque (con realizzazione di trincee drenanti e pozzi anidri) da trasmettere con la massima urgenza al ministero dell'Ambiente, unitamente alla richiesta di derogare alle leggi che vietano questa soluzione.
E' stata confermata, inoltre, la dotazione dell'impianto di un modulo di affinamento per consentire l'utilizzo della acque affinate in agricoltura, già previsto dalla precedente legislatura regionale. In tal modo, qualora non si dovesse ottenere la deroga dal legislatore nazionale circa lo scarico in falda, lo scarico a mare non comporterebbe alcun danno per l'ambiente, trattandosi di acque affinate. Data la massima attenzione dimostrata dall'assessore sul tema, insieme  alla necessità, ormai non più procrastinabile, di risolvere un problema di salute ed ambientale divenuto emergenza,  che interessa il Comune di Sava e lo stesso comune di Manduria, ho ritenuto opportuno evidenziare quanto sia necessario avviare i lavori del solo depuratore evitando di accumulare  ulteriori giorni di sospensione. O davvero per qualcuno è ancora  intellettualmente onesto continuare a sostenere una sterile polemica, ormai superata, con l'intento di anteporre  i diritti dell'ambiente, della salute del mare a discapito di quella dell'uomo? Sì, dell'uomo. Diritti che, intendiamoci, vanno tutti salvaguardati. Ma probabilmente si è perso di vista un dato fondamentale: cioè che l'attuale stato di inquinamento del sottosuolo incide direttamente e pesantemente sulla salute pubblica. Auspico quindi senso di responsabilità da parte di tutti: che le istituzioni possano assolvere al loro compito pedagogico sull'informazione pubblica, dopo anni di disinformazione sull'argomento. Ma soprattutto che si voglia tutti insieme, al di là della demagogia e del populismo effimero, come le velleità di qualcuno, decidere convintamente di dare avvio ai lavori e chiudere questa vicenda una volta per tutte". /comunicato


 

FRANCESCO PALMISANO, PRESIDENTE REGIONALE, LASCIA DOPO DUE MANDATI CONSECUTIVI. NEL NUOVO ORGANISMO 8 DONNE SU 12.

L’immagine della  Taranto turistica in questi giorni  prevale su l’immagine odiosa di una città alle prese con i problemi drammatici dell’inquinamento.  I  Riti della Settimana Santa, tra i più apprezzati in Italia, rappresentano una vetrina di grande richiamo culturale e turistico. Il Touring Club Italiano ha infatti voluto dedicare ampio spazio alla città,  alle sue bellezze  ed alle tante iniziative ed opportunità che Taranto offre.

‘Turismo’ in primo piano anche per Confcommercio che proprio in questi giorni riavvia un serrato confronto all’interno delle categorie del sistema (alberghi, extra alberghiero, stabilimenti balneari, ristoranti e bar, locali da ballo)  per partecipare agli incontri organizzati dall’Assessorato al Turismo della Regione, in vista della prossima programmazione regionale del settore. E sempre per restare in tema: sono in itinere alcune iniziative di promozione del settore del turismo;   ai nastri di partenza  la nuova categoria delle guide ed accompagnatori turistici ;  il rinnovo di Federalberghi della provincia di Taranto. Dopo due mandati di seguito Francesco Palmisano, attualmente presidente regionale dell’Ente Bilaterale per il Turismo , passa il testimone a Angelo Basile (Albergo del Sole).

Basile, già vice presidente di Confcommercio con delega al Turismo, assume dunque la guida di una importante categoria nell’ambito del settore del turismo alla quale fanno riferimento  70 imprese della ricettività  alberghiera. Basile – imprenditore tarantino, con interessi in vari settori,    fortemente radicato nel territorio – avrà il compito di rappresentare  una categoria messa, soprattutto a Taranto,  duramente alla prova in questi ultimi anni dalle ben note vicende dell’Ilva. Il CIS , il Contratto Istituzionale di Sviluppo,  apre a nuove prospettive di sviluppo per il settore del turismo e della cultura, con un occhio di riguardo alla riqualificazione della Città Vecchia di Taranto. Nei prossimi anni è chiaro che molte delle politiche di rilancio dell’economia provinciale saranno legate alla cultura, al turismo, al mare, all’enogastronomia. Dunque grande impegno per tutte le categorie del settore del turismo presenti in Confcommercio, ed in particolare per Federalberghi.

Ad affiancare il neo presidente nel nuovo Direttivo vi sono – va sottolineato-  diverse imprenditrici (otto su dodici), a conferma di una imprenditoria rosa in costante ascesa.

Qui di seguito il nuovo Consiglio:

Pierangela De Padova (Masseria Bosco- Avetrana); Stefano Ignazzi (Villa Giusy- Castellaneta); Angela Conserva (Villa Maria – Crispiano); Maria La Sorsa (Hotel Mille Pini – Ginosa Marina); Alessandro Pagano ( Masseria Bagnara- Lizzano); Maria Grazia Torricela (Albergo Chiancone- Martina Franca); Gianpiero Laterza (Hotel IL Grillo- Pulsano); Stella Falco (Hotel Akropolis- Taranto); Alessandro Galeone ( Santomaj- Leporano); Cinzia Monfardini (Hotel L’Arcangelo – Taranto); Maria Piccoli ( Hotel Mon Reve- Taranto); Carmen Ture (Residence Nuova Turisport _ Taranto)


 

 

logo giubileo

Il C.S.V. Taranto e la Caritas Diocesana di Taranto organizzano il Giubileo del Volontariato che si terrà nel pomeriggio dell’11 aprile p.v.  in Città Vecchia. I partecipanti realizzeranno una Via Lucis per raggiungere la Cattedrale di San Cataldo dove la celebrazione avverrà sotto la guida di Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Filippo Santoro – Arcivescovo Metropolita di Taranto.

Tutte le associazioni interessate a prendere parte all’iniziativa sono pregate di mettersi in contatto con il Centro comunicando la propria adesione ai consueti recapiti: e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. – tel. 099/9943270 – fax 099/9943274

Al fine di organizzare al meglio tale importante momento, il CSV invita a comunicare le adesioni al più presto.


 

 

 

 

Mercoledì 30 marzo il segretario generale della Confederazione CIL, Alessandro De Donno, unitamente al segretario provinciale della FlaicaCub, Arcangelo Margari, con i lavoratori di Taranto IsolaVerderaggiungeranno la città di Bari e terranno un sit-in presso la presidenza della Regione Puglia. Pare opportuno informare i cittadini che questa manifestazione si terrà al fine di rendere operativo il prima possibile l’accordo che le stesse OO. SS. hanno raggiunto il 10 febbraio u. s. per la ripresa dell’attività. Dunque non una manifestazione  di protesta, ma una modalità civile per ricordare al presidente Emiliano che ad horas i lavoratori sono senza emolumenti a far data da marzo 2015.

Il comunicato della CIL vuole sgombrare il campo da quelle dichiarazioni che in altre occasioni sono state pronunciate da soggetti che non hanno mai partecipato al percorso che ha portato la Confederazione e la FlaicaCub a questo eccellente risultato. La CIL informa infine i lavoratori che a breve riceveranno le indennità previste dal contratto di solidarietà dal Governo a oggi non pervenute all’Inps.


 

L’Assessore all’agricoltura del Comune, Giuseppe Guarini (nella foto) : “ L’ Europa non può metterci sempre i bastoni tra le ruote, per la nostra agricoltura è fondamentale la trasparenza nell’etichettatura, giusto biglietto da visita della capacità delle nostre terre di produrre cibo di ottima qualità.”


Quasi quattromila agricoltori con oltre trecento trattori - secondo dati diffusi dalla Coldiretti -hanno manifestato a Bari in occasione della manifestazione "Le mani dell'Europa nel piatto" organizzata nel teatro Team dalla organizzazione degli imprenditori agricoli per la difesa del Made in Italy. Ne emerge, dalle dichiarazioni dei partecipanti, una Europa che fa fatica a prendere decisioni politiche comuni su temi importanti come i migranti e la sicurezza e che invece trova molto agevole prendere decisioni talvolta assurde sul diametro minimo delle vongole piuttosto che sulla possibilità di fare formaggi senza latte, sulla continua apertura a importazione di prodotti a basso costo.La Coldiretti denuncia il tentativo di eliminare la data di scadenza mettendo a rischio la qualità. L'associazione invoca "l'introduzione dell'obbligo dell'indicazione in etichetta dell'annata della raccolta".Al centro della protesta a tutela di chi l’olio lo consuma, prima ancora di chi lo produce, è il disegno di legge europeo diretto a modificare l'articolo 7 della legge numero 9, che dal 2013 disciplina l’etichettatura. La Coldiretti denuncia "il tentativo di eliminare la data di scadenza dell'olio di oliva mettendo a rischio la qualità", che secondo gli esperti per mantenere integre le proprie caratteristiche (polifenoli, antiossidanti, vitamine) non può superare una shelf lifedi 18 mesi. L’associazione degli agricoltori chiede innanzitutto che sia mantenuto il termine minimo di conservazione, ma auspica anche "l'introduzione dell'obbligo dell'indicazione in etichetta dell'annata della raccolta".Etichette chiare e tracciabili, protezione dell’olio e della produzione agricola made in Italy, ma anche sbarramento delle importazioni dall’Africa al netto di dazi. In sintesi: no alle "mani dell’Europa nel piatto", è lo slogan che ha guidato la massiccia protesta degli agricoltori, scesi in piazza a Bari contro il disegno di legge dell’Ue che secondo le associazioni di categoria minaccia la qualità dei prodotti agricoli ma anche la sopravvivenza delle aziende, soprattutto a Sud. Migliaia gli imprenditori agricoli che hanno aderito alla chiamata di Coldiretti, sfilando per le strade del capoluogo pugliese a bordo di trattori, armati di striscioni anti Ue, che hanno animato una delle più imponenti manifestazioni di settore degli ultimi tempi. Tra i partecipanti, anche il Comune di Grottaglie, attraverso la presenza dell’Ass. all’Agricoltura, Giuseppe Guarini, che ha pienamente condiviso lo spirito dell’iniziativa, sottolineandone l’ aspetto di stringente attualità e l’importanza di tutelare i prodotti che arrivano sulle nostre tavole, tanto più quando si vive in un territorio, quale quello grottagliese, ricco di eccellenze agricole.

 

 

PRESENTATO UN DISEGNO DI LEGGE A FIRMA DEL SENATORE DARIO STEFANO.

E' PATRIMONIO CULTURALE DELLE NUOVE GENERAZIONI.

 

Presentazione in conferenza stampa al Senato del disegno di legge a firma Stefàno per l'introduzione dell'insegnamento obbligatorio della disciplina “Storia e Civiltà del vino” nelle scuole primarie e secondarie, di primo e di secondo grado.

Con Stefàno hanno partecipato Scienza (Università Cattolica del Sacro Cuore), Cotarella (Assoenologi), Castelletti (Unione Italiana Vini) e Marinucci (Federvini)

"Non esiste pezzo di storia del nostro Paese che non incroci vicende legate all'uva e al vino. Dobbiamo iniziare a raccontare l'Italia anche attraverso le peculiarità identitarie che hanno accompagnato tutti i passaggi della storia più importanti. E' venuto il momento che l'Italia introduca come disciplina obbligatoria, e quindi a pieno titolo, "Storia e la Civiltà del Vino" nel patrimonio di conoscenze basilari dei nostri ragazzi".  Sono le parole del senatore Dario Stefàno, componente della Commissione Agricoltura del Senato, che ha presentato questa mattina, in conferenza stampa a Palazzo Madama il suo disegno di legge per introdurre l'insegnamento obbligatorio di "Storia e Civiltà" del vino nelle scuole primarie e secondarie, di primo e secondo grado. 

L’Italia, dopo lo storico sorpasso sulla Francia, è oggi il primo produttore al mondo ed è tempo che recuperi anche il gap culturale, formando i propri ragazzi attraverso uno dei suoi principali tratti identitari. 

"Non si tratta – ha sottolineato il senatore - di irrobustire la formazione tecnica nelle scuole professionali, che pure è necessario fare e con tempestività, ma di contribuire a formare il patrimonio di cultura generale e del sapere delle nuove generazioni, attraverso il racconto del ruolo del vino e dell'uva nelle pagine di storia del nostro Paese. Elementi che oggi sono senza dubbio ambasciatori della nostra cultura nel mondo. Mi auguro che già dal prossimo anno si possano avviare dei progetti pilota coinvolgendo due o tre regioni in Italia, penso ad esempio anche alla Puglia".

“La consapevolezza nasce dalla conoscenza, dal sapere che – ha proseguito Stefàno – si apprende già da piccoli. L’Italia vitivinicola è un giacimento inestimabile, a livello ampelografico e paesaggistico, così come culturale e di tradizioni popolari, da conoscere e imparare a difendere e valorizzare, sin da bambini. Centinaia di differenti vitigni autoctoni, vigneti storici, veri monumenti naturali e culturali, costituiscono il cuore di una biodiversità unica al mondo, di un patrimonio che è fonte di lavoro, occupazione e reddito che si presta in modo mirabile all’innovazione, ad essere potente fonte di investimento per le giovani generazioni”.

Alla conferenza stampa, nella Sala Nassyria di Palazzo Madama, con il senatore sono intervenuti Attilio Scienza, professore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi, Paolo Castelletti, segretario generale Unione Italiana Vini e Isabella Marinucci, responsabile Area Vini di Federvini.

"Si è persa l'abitudine - ha detto Scienza - di consumare vino in famiglia, i ragazzi attorno ai 15 anni consumano alcol almeno 1 volta a settimana, ma fuori casa. E lo fanno con la logica dello sballo. Riportiamo il vino nelle case, nelle scuole, nell'alveo della cultura mediterranea perché il vino non si beve per ubriacarsi, è origine dell'identità e dell'appartenenza. Facciamolo ritornare ad essere una bevanda popolare. Oltre a raccontare il vino come elemento pregnante della nostra storia, dobbiamo comunicare l’idea che il vino è un elemento fondamentale dei popoli mediterranei. Bere non deve essere una gratificazione fisica, ma culturale e quindi occorre scoprire la storia che c’è dietro al vino.  Questo abbiamo smesso di trasmetterlo ai giovani, tornare a farlo a scuola è una prima tappa di un processo che deve essere sviluppato".

"Il vino italiano rappresenta, come nessun altro prodotto, il nostro Paese nel mondo- ha sottolineato Cotarella -. In Italia ci sono più vini che campanili, è una ricchezza tipicamente italiana, una trasversalità territoriale e varietale unica al mondo. Attualmente si riscontra un aumento del livello culturale di chi si avvicina al vino. Il vino si approccia prima con la mente e poi con i sensi. Occorre bere con intelligenza, nonché sapere del vino. E' il mezzo attraverso il quale si soddisfano, con la cultura, i sensi e la mente. Insegnare il vino nelle scuole significa anche insegnare il valore di bere con intelligenza e moderazione”.

"E' una iniziativa - è intervenuta Marinucci - che già da queste primissime battute ha raccolto il plauso del mondo dei produttori e un sostegno totale e trasversale, perché consentirà di trasmettere ai più giovani il valore del consumo culturale del vino. Bene la sperimentazione di progetti pilota, utile anche perché propedeutica a un eventuale adattamento dei programmi nazionali”.

"Questo disegno di legge - ha detto Castelletti - è un testo importate dalla doppia valenza. Alla promozione del patrimonio storico e sociale associa una possibile rilevante azione. Come riportato nella relazione sui problemi collegati all'alcol, predisposta dal Ministero della Salute, l'età del primo "sballo" è vertiginosamente scesa a 12/13 anni e questo disegno di legge può contribuire in modo significativo a contrastare e ridurre fenomeni distorsivi già in atto".

 


PRESENZA LUCANA – TRADIZIONI MUSICALI

COLONNA SONORA DELLA SETTIMANA SANTA TARANTINA: LE MARCE FUNEBRI

Di Michele Santoro

Un’altra bella e intensa serata culturale si è svolta nella sede di Presenza Lucana, la decima del ventiseiesimo anno,dedicata alla cartella “Tradizioni Musicali” dal titolo “Colonna sonora della Settimana Santa a Taranto: le marce funebri.

Presenza Lucana ha dedicato, annualmente, un suo Venerdì Culturale, allo studio dei Riti della Settimana Santa Tarantina. Nel tempo si sono avvicendati, lo  studioso Aldo Capraro, poi lo scrittore Nicola Caputo, Angelo Diofano, e negli ultimi anni Antonio Fornaro, studioso della tarantinità, da lui curata nei minimi dettagli guarnendola e arricchendola con i personaggi che nel tempo si muovono intorno alla processione, con aneddoti legati alla Pasqua tarantina, in generale.  Un’intensa comunicazione  data , nel tempo, dalle dirette televisive, prima di Videolevante, poi di Studio 100 e Blustar  ha arricchito tutti noi con quella conoscenza dettagliata,  formata dalle bellissime statue, dai figuranti, dai simbolismi, dalle musiche che creano, nell’insieme, quell’aria mistica che commuove i cittadini tarantini e tantissimi turisti che, in questo periodo, affollano la città dei due mari.

Tre i relatori, in questo appuntamento, ognuno nel proprio campo, han disegnato quello spaccato di vita legato ai compositori, alle musiche prodotte, agli aneddoti e alla storia, che, nel tempo, hanno reso sempre attraente la Settimana Santa tarantina.

Pierfrancesco Galati di Avetrana, studioso della storia della musica, delle bande musicali e delle tradizioni locali si è soffermato sulle figure dei tanti compositori le cui marce sono entrate a far parte, nel tempo, e si sono affermate come colonne basi sonore a sostegno della Processione sia dell’Addolorata, che si muove dalla Chiesa di San Domenico alle 24.00 del Giovedì Santo, e sia dell’intera Processione dei Misteri che parte il pomeriggio del Venerdì Santo dalla Chiesa del Carmine. Tanti i nomi quelli citati da Galati, che ha presentato, agli intervenuti all’appuntamento, volti e storie che altrimenti avrebbero continuato a vivere nella dimenticanza.

Figura centrale della serata è stata quella del Maestro, Giuseppe Gregucci direttore dell’Orchestra di  fiati Santa Cecilia di Taranto

Il Maestro ha iniziato a dirigere la banda di fiati, allora erano quaranta, tutti dotati di una bellissima divisa, nella processione dell’Addolorata del 2008. Il musicista è anche autore di sei marce funebri e con due di esse ha vinto un Premio Nazionale.

Nel suo intervento Gregucci ha citato il percorso del suo complesso bandistico, con lo stesso nome di quello creato da Luigi Rizzola, Santa Cecilia, settanta anni fa, e le tante difficoltà che, oggi, una banda deve affrontare per continuare ancora ad essere presente sul territorio. È la passione che dà la forza di proseguire un percorso irto di mille difficoltà.

“La mia orchestra nasce per fede ed anche per passione e tradizione musicale”

“Molto è cambiato tra il musicista “operaio”, “U musecante”, di una volta, e quello attuale, di solito diplomato e professionista. Il Maestro ha parlato delle emozioni che si provano all’attacco della marcia funebre dietro le statue e in mezzo a migliaia di persone che ascoltano, con commozione, le note e il suono dei fiati. Ascoltando i nomi dei tanti compositori citati, il Maestro ha espresso il suo grande rammarico per la perdita di tanti spartiti che non hanno potuto rappresentare una guida storico- musicale della nostra città.

C’è da dar merito all’orchestra Santa Cecilia di seguire entrambe le processioni per circa trenta ore. L’orchestra non è solo legata al periodo e alle marce funebri, ma si esibisce anche in altri periodi dell’anno. Certamente le maggiori suggestioni sono vissute durante la processione.

Lo studioso della tarantinità,  Antonio Fornaro che ha, in questi giorni, pubblicato  “Fourcè….’nguè” un dizionario tascabile italo dialettale, utile e indispensabile per conoscere e approfondire la Pasqua tarantina dalla Quaresima alla Settimana Santa, ha illustrato come, nel tempo, la marcia sia diventata elemento importante e indispensabile nella dinamica dei Riti della Settimana Santa che, certamente, sono i più rilevanti a livello europeo.

di Michele Santoro

Il relatore, nel suo intervento si è soffermato sull’aspetto storico della processione e delle marce funebri. È stato Giuseppe Cacace nel 1850 a comporre la prima marcia dal titolo “Inno a Cristo morto”, meglio conosciuta come “Tuppe Tuppe”.

Prima della nascita delle marce erano i suoni delle troccole e dei tamburi che accompagnavano la processione. In età antecedente erano, invece, i canti popolari della passione.

La processione della Chiesa del Carmine è nata nel 1850. L’inizio delle bande, invece,  risale al 18887.

Sabato nella città vecchia si è reso omaggio alla figura di Fedele Massante, appassionato e ricercatore delle marce funebri. Nei suoi studi ne ha classificate 240.

Onore e merito a chi ha lavorato e continua a farlo per portare alla conoscenza di tutti, tradizioni e storie che arricchiscono, da più punti, il valore culturale di una città ricca di storia e che, grazie anche alle musiche della Settimana Santa, si presenta al mondo in tutta la sua variegata bellezza.

Il poeta Domenico Semeraro ha letto due belle liriche sul tema. Il pittore Ruggero Di Giorgio ha presentato tre sue tele raffiguranti momenti legati all’argomento trattato.

In chiusura si può affermare che si è tornati, tramite la storia dei compositori, a un mondo antico, pieno di semplicità e di note musicali che nascevano spontaneamente, al pari di una poesia.

Presenza Lucana rende omaggio ai musicisti, riferiti nella serata, citandone i loro nomi: Giuseppe Cacace, Francesco De Benedictis, Domenico Bastia, Vincenzo Canale, Adolfo Bonelli, Francesco Buzzacchino, Domenico Colucci, Luigi Rizzola, Pietro Marincola, Giacomo Lacerenza, Davide Latagliata, Michele Ventrelli, Vincenzo Consenti, Nino Lanave, Vittorio Manente, Nino Ippolito, Angelo Lamanna, Dino Milella, Vincenzo Simonetti e Giuseppe Gregucci.

 

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