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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura
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Giovedì 28 Aprile alle ore 17 nei locali adiacenti alla Chiesa di Sant’Agostino in Taranto Vecchia, l’arcivescovo di Taranto Monsignor Filippo Santoro inaugurerà l’infopoint turistico dei beni ecclesiastici tarantini. 
 
In via sperimentale, nel periodo di maggio e della prima decade di giugno, in occasione delle feste cataldiane, questo sportello offrirà servizio di accoglienza ai turisti che vorranno visitare le chiese, il palazzo arcivescovile, il museo diocesano, la casa di sant’Egidio. Il materiale informativo sarà messo a disposizione gratuitamente e sarà possibile prenotare visite alle chiese anche in orari diversi di quelli stabiliti ordinariamente.  
La confraternita dell’Immacolata, sostenitrice dell’iniziativa, che mette a disposizione i suoi locali coordinerà il servizio dei volontari. 
 
L’Arcidiocesi di Taranto ha una storia religiosa molto antica. Le testimonianze storiche, architettoniche ed artistiche presenti in tutto il territorio permettono ai turisti di poter compiere un viaggio nel passato, conducendoli fino alle origini del cristianesimo. L’infopoint fornisce al turista che visita Taranto degli  agili ed essenziali strumenti per apprezzare le bellezze artistiche dei siti religiosi più importanti della città.
 
 
Giorni di apertura
giovedì, venerdì, sabato e domenica
Dalle 09.00 alle 13.00
Dalle 15.00 alle 18.00 
  
Novità nel campo del turismo sportivo a Taranto. Arriva la Dragonboat. “Si tratta di un’attività che riguarda i giovani e gli adulti che mette insieme lo sport e le escursioni per la prima volta in Puglia – racconta Irene Lamanna, presidente dell’Associazione Taranto turismo -. Oggi infatti l’Associazione Taranto canoa  ha riunito circa ottantacinque ragazzi della scuola Renato Moro in viale del tramonto a San Vito per far provare per la prima volta in assoluto in Puglia la dragon boat”. Si tratta di una canoa a 20 posti, con una testa di drago posta sulla punta dell'imbarcazione.
Sul dragonboat si pagaia seduti su assi di legno con una pagaia monopala. I rematori sono 20 più un timoniere alla poppa e un tamburino a prua per dare il ritmo di remata agli atleti. La pagaia del dragonboat è solitamente in fibra di carbonio, più piccola della pagaia della canoa canadese e solitamente decorata con qualche disegno che ricorda l'origine cinese. Questa imbarcazione misura 1,12 metri di larghezza e 12,40 m di lunghezza con un peso che, per i modelli in materiale composito, si aggira sui 250 kg. “Vorrei ricordare che si tratta di un’ iniziativa di un’associazione sportiva che si dà tanto da fare per i ragazzi e per il territorio, che si sta distinguendo per costanza, capacità, competenza e conoscenza e noi come Associazione Taranto Turismo siamo sempre pronti ad accogliere e a spingere le belle iniziative sul nostro territorio – continua Lamanna -. L’anno scorso lo abbiamo fatto sempre con Taranto canoa che ha portato nelle acque tarantine il campionato nazionale canoa giovani, con ottimi risultati. Insieme abbiamo sposato la stessa idea che sport e turismo vanno a braccetto e da allora ci stiamo dando da fare per promuovere sempre di più la nostra terra. Con la dragonboat il movimento si unisce alla coesione del gruppo, dove l’attività del singolo fa vincere il gruppo. è un messaggio che ogni tarantino, ogni amministratore, ogni politico dovrebbe comprendere. Secondo me gli assessori dovrebbero provare questa attività per comprendere l’importanza il lavoro di uno insieme agli altri per poter vincere”. Il 29 aprile intanto la dragonboat porterà alcuni turisti in giro per il mar piccolo, alla scoperta delle bellezze di Taranto. “Un’ attività che durerà tutta l’estate – commenta ancora il presidente Att -, un’attività importante perché il nostro mare si presta, è la migliore piattaforma per lo sport del mare. Lo sport non è solo calcio, a maggior ragione a Taranto che vive sul mare e del mare ed è la fonte della nostra città, avendone ben due e lo dimostra il fatto che la Marina Militare ha scelto noi nel 1860 come sede. Il mare va promosso e sfruttato senza danneggiarlo”.
“Siamo i primi in assoluto a portare la dragonboat in Puglia e significa turismo sportivo, ma anche agonismo e siamo convinti che piacerà a tutti perché permettere con il nostro percorso di far conoscere le bellezze del nostro mare e della nostra città, divertendoci – afferma Nicola Mancini, presidente dell’Associazione Taranto canoa -. Le origini di questa imbarcazione sono cinesi per calmare l’ira dei draghi quando c’era l’inondazione dei fiumi. Ci potrete trovare qui tutti i sabato e le domeniche per provare questa nuova disciplina”.
“Taranto è una delle città di mare dove vengono praticati poco gli sport di mare e grazie alla disponibilità dell’Associazione Taranto canoa stiamo tentando questo approccio con i ragazzi – affermano i docenti dell’Istituto Renato Moro che ha partecipato questa mattina all’iniziativa -, così da spingerli a nuovi sport comprendendo l’importanza e la bellezza e lo sviluppo del nostro territorio”.

 

 

L'altra notte, verso le ore 02:30 circa, in Leporano, lungo la litoranea salentina, tre rapinatori con volto coperto da passamontagna, uno dei quali armato di pistola, irrompevano all’interno di un ristorante del posto, che al momento era in fase di chiusura, appropriandosi dell’incasso della serata, in corso di quantificazione, all’interno del quale si trovavano al momento alcuni dipendenti e qualche avventore, esplodendo alcuni colpi di arma da fuoco, che attingevano il gestore dell’esercizio un 61enne di origine iraniana, da tempo residente a Taranto, ed un avventore 47enne tarantino, entrambi gravati da precedenti penali. I malviventi tentavano quindi di guadagnare la fuga, raggiungendo il parcheggio del locale, ove avevano nascosto un’autovettura  Peugeot 206 di colore scuro, risultata poi essere oggetto di furto, occorso in Taranto, il 3 aprile scorso.

Qui però si imbattevano nell’equipaggio di una pattuglia Radiomobile della Compagnia di Taranto che, mentre espletava un ordinario servizio volto a prevenire e reprimere reati, proprio mentre transitava nei pressi del ristorante, aveva notato un dipendente del locale che chiedeva aiuto, udendo subito dopo alcuni colpi di arma da fuoco provenire dall’interno del ristorante. I tre individui, come detto travisati da passamontagna, uno dei quali con ancora la pistola in pugno, proprio in quel momento stavano uscendo velocemente dal ristorante per salire a bordo della suddetta autovettura.

Alla vista dei Carabinieri, che intimavano loro di fermarsi, uno dei rapinatori, con uno scatto fulmineo, si dirigeva nuovamente all’interno del parcheggio del ristorante teatro della rapina, dileguandosi tra le abitazioni limitrofe, mentre gli altri due, entrati repentinamente in autovettura, si davano a precipitosa fuga in direzione Talsano.

I militari si mettevano immediatamente all’inseguimento, mentre i rapinatori - a forte velocità - tentavano di far perdere le proprie tracce senza riuscirvi e poi, vistisi incalzati dai Carabinieri, decidevano di abbandonare il mezzo, proseguendo la loro fuga a piedi. Proprio in questo frangente, però mentre uno dei due, grazie alle condizioni di scarsa illuminazione pubblica, riusciva a far perdere le proprie tracce tra i terreni circostanti, il conducente dell’utilitaria veniva immediatamente bloccato, mentre tentava inutilmente di nascondersi sotto un’autovettura parcheggiata in strada.

Il rapinatore bloccato, identificato in Giulio DE BIASO, pregiudicato di Statte (Ta), in  atto gravato dalla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, veniva perquisito sul posto con esito negativo, mentre sul selciato veniva rinvenuto un passamontagna di stoffa di colore nero sicuramente usato per la commissione della rapina.

I Carabinieri, nelle adiacenze del ristorante, durante le ricerche del malvivente dileguatosi a piedi, rinvenivano sotto un cespuglio, la somma contante di
€. 850,00 che veniva sottoposta a sequestro, in quanto provento della rapina poco prima consumata.

Il DE BIASO veniva condotto presso gli uffici della Caserma Ugo de Carolis di viale Virgilio per le incombenze del caso, mentre il veicolo, sequestrato, veniva fatto prelevare, per essere sottoposto a rilievi tecnici del caso a cura dei militari della S.I.S. del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo. All’interno dell’abitacolo, i militari rinvenivano ulteriori 4 passamontagna, un telefono cellulare ed un portafogli, il tutto opportunamente sottoposto a sequestro.

Nel ristorante sono stati rinvenuti 6 bossoli cal. 9 e numerose ogive. I due feriti sono stati trasportati in ambulanza all’Ospedale SS. Annunziata di Taranto, ove sono stati ricoverati, rispettivamente il gestore del ristorante con lesioni riconducibili a tre colpi e l’avventore ad un colpo, in entrambi i casi agli arti inferiori

DE BIASO Giulio veniva tratto in arresto in flagranza di reato di rapina e lesioni personali gravissime e,  su disposizione del P.M. di turno presso la Procura della Repubblica del capoluogo jonico, D.ssa Ida PERRONE, tradotto presso la Casa Circondariale di Largo MAGLI a Taranto.

I Carabinieri della Compagnia di Taranto e del Reparto Operativo del Comando Provinciale stanno attivamente indagando per risalire all’identità dei due complici dell’arrestato.

 


 

IL LAVORO: TRA PRESENTE E FUTURO

Modelli innovativi contro la frammentazione delle relazioni

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Il lavoro con uno sguardo al futuro

In un periodo storico di continuo mutamento e profondo smarrimento, soprattutto quando si parla di lavoro, la terza edizione del progetto Laboratorio Lavoro, intitolata “IL LAVORO: TRA PRESENTE E FUTURO – MODELLI INNOVATIVI CONTRO LA FRAMMENTAZIONE DELLE RELAZIONI” si dedica all’analisi delle cause e conseguenze della perdurante situazione di crisi globale, aggravata dall’eccessiva proliferazione delle norme che regolano il mercato del lavoro e incidono sulle relazioni industriali.

 

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http://www.laboratoriolavoro.it/p.php/6124/il-lavoro-tra-presente-e-futuro.html

Sono oltre duemila gli aspiranti alle professioni di “guida turistica” e “accompagnatore turistico” tra cittadini italiani, dell’Unione Europea ed anche extracomunitari con regolare permesso di soggiorno che hanno risposto al bando pubblicato dalla Provincia di Taranto in esecuzione alla determina dirigenziale n. 9  del 26/02/2016 e che ora vedono in pericolo le procedure di esame per un intervento a gamba tesa da parte della Regione Puglia.

La massiccia partecipazione è spiegata dal fatto che questo titolo consente lo svolgimento di entrambe le attività su tutto il territorio nazionale. Inoltre, anche il fatto che gli enti competenti abbiano per così lungo tempo omesso l’attivazione delle procedure ad evidente beneficio dei pochi soggetti attualmente abilitati, ha determinato una inevitabile pioggia di candidature.

Lo stesso Assessore regionale al Turismo, Loredana Capone, in un comunicato datato 25 novembre scorso dichiarava che “si tratta di importanti occasioni perse, sia di lavoro che di offerta qualificata di servizi turistici, ma al tempo stesso, essendo il Turismo, allo stato attuale, una competenza ancora delle Province, sarebbero occorse future modifiche normative a diretto  finanziamento regionale”. Nello stesso comunicato, si affermava che le Province erano state appositamente convocate per ben due volte “per verificare la possibilità che si bandissero i concorsi abilitanti per consentire un rapido espletamento degli esami” ricevendo riscontro negativo.

In realtà i due incontri a cui si riferisce l’assessore regionale sono proprio quelli richiesti dalla Provincia di Taranto via PEC in data 22 settembre 2015, durante i quali è stata sempre ribadita e verbalizzata la ferma intenzione di procedere di bandire immediatamente le procedure e mai alcun argomento di legittimità e/o di opportunità è stato sollevato dalla Regione.

Pertanto la Provincia ha proceduto alla pubblicazione dei bandi in data 26 febbraio 2016 e solo il successivo 24 marzo, quasi in corrispondenza della scadenza dei termini di presentazione delle istanze, l’assessore Capone ha convocato un incontro (a cui peraltro è risultata assente) per chiedere la sospensione del bando per motivi di “opportunità”.

Nella stessa nota di convocazione, la parte politica dichiarava anche la volontà  di non designare i membri di commissione d’esame previsti obbligatoriamente per legge in rappresentanza della Regione, nonostante la formale richiesta avanzata due volte dalla Provincia.

Successivamente, in riscontro alla terza convocazione per l’insediamento delle commissioni con contestuale comunicazione delle date per le prove scritte (23 e 24 maggio 2016), la dirigente del Sevizio Turismo comunicava che non avrebbe designato alcun funzionario regionale “nell’attesa di un quanto più celere riordino dell’intera materia, che auspicabilmente fughi ogni e qualsivoglia dubbio sugli ambiti di competenza dei diversi di governo locale ed al fine di evitare un’attività amministrativa che potrebbe risultare affetta da vizio di incompetenza, o esercitata inefficace … (omissis)”.

La Provincia, a questo punto, pur avendo raccolto ed esaminato tutte le istanze di partecipazione, predisposto le banche dati dei quesiti, individuato data e sede degli esami scritti e programmato la conclusione degli esami orali entro il mese di luglio, si trova nell’impossibilità di operare per il rifiuto della Regione Puglia.

 

Il presidente della Provincia di Taranto, Martino Tamburrano, ha così commentato:

la Regione ha posto un rifiuto tardivo nei tempi, illegittimo per evidente infondatezza dei motivi di diritto e pretestuoso in quanto esattamente strumentale a paralizzare le attività di esame in oggetto.

Quanto alla tardività, si è già data prova che la Regione nulla ha opposto alla volontà di indire tali  procedure, come palesate con le note e gli incontri di settembre e novembre 2015 quando già vigeva lo stesso quadro normativo cui ora ci si appiglia per evidenziare una presunta confusione di attribuzione di funzioni.

Del resto, al di là della materia turismo, esistono molteplici altre competenze oggetto di riordino, quali le funzioni in materia di ambiente, di difesa del suolo e delle coste, di servizi sociali, di attività culturali, di lavoro, di formazione professionale, di agricoltura, di protezione civile, di attività produttive, di sport e politiche giovanili, che tutte le Province pugliesi stanno continuando a gestire con lo spesso impegno di sempre e senza aver mai ricevuto alcuna obiezione da parte degli uffici regionali o da altre parti interessate.           

E’ proprio in questo senso che va letta la pretestuosità dell’atteggiamento omissivo della Regione Pugliaperchè si cerca solo di sospendere tale procedura in modo tale da far perdere ogni aspettativa agli attuali candidati, così da essere, la Regione,  l’unica regista di un nuovo esame basato su criteri ancora tutti da determinare e che certo non si concluderebbe in tempi così rapidi come quelli calendarizzati dalla Provincia di Taranto.

La pretestuosità delle argomentazioni regionali, del resto, sono provate anche dal fatto che lo stesso servizio Turismo chiede la sospensione dei soli esami e non di tutte le altre competenze attualmente esercitate dalle Province pugliesi nel settore Turismo, come ad esempio le classificazioni alberghiere e le agenzie di viaggio.

Se solo fossimo così solerti nell’applicazione della stessa argomentazione regionale agli altri settori oggetto di riordinocreeremmo, oltre ad una grande confusione, anche un notevole ed ulteriore disagio nella già complicata vita dei cittadini di questo territorio”.

Questione lavori area parcheggio a San Vito, arriva la risposta dell’assessore Lucio Lonoce. In una nota inviata alla stampa, l’assessore ai lavori pubblici chiarisce che “sono in corso di esecuzione i lavori volti alla realizzazione di opere di miglioria che prevedono tra l’altro la realizzazione di un’area da destinarsi a parcheggio posta tra via Latterini e San Vito. L’area interessata ha una superficie complessiva di circa mq. 2.000 ed è stato previsto un contratto di comodato d’uso gratuito per 5 anni. (…) Ricordo che l’intervento è realizzato mediante gli oneri di sponsorizzazione e quindi a costo zero per il Comune di Taranto. Al ultimazione dei lavori saranno consegnate le chiavi al civico Ente che provvederà a gestire l’area (…)”.

Una risposta che non convince Irene Lamanna, presidente dell’associazione Taranto turismo e i residenti di San Vito.

“La risposta fornita dall’assessore non è del tutto chiara – afferma Lamanna -. Cosa vuol dire che l’intervento è realizzato con sponsorizzazioni? È possibile sapere chi sponsorizza i lavori per un terreno privato, da regalare, successivamente,  al comune e a noi cittadini? Mi risulta che gli sponsor solitamente facciano uno scambio: è possibile sapere cosa abbia avuto in questo caso in cambio? In secondo luogo, se si leggono gli atti inerenti il terreno (in allegato), la destinazione urbanistica risulta per sedi sociali. Solo lo 0.15% dei mq può essere utilizzata a servizio parcheggio. A questo punto ci chiediamo: ci sarà una sede sociale? E di cosa? E se l’area è di 2.000 mq come dice l’assessore, lo stesso ha pensato che come parcheggio potrà fornire il servizio solo a circa una quarantina di auto? Altra domanda: dopo i cinque anni di affidamento al civico Ente, il terreno, ripulito e sistemato, a chi ritornerà? Chi ne sarà l’effettivo proprietario? In realtà vorremmo sapere anche chi è l’effettivo proprietario e se anche lui cede l’uso del terreno come lo sponsor. Ci auguriamo che in maniera trasparente l’amministratore fornisca le risposte a tutti noi cittadini che abbiamo il diritto di conoscere quanto viene effettuato sul nostro territorio e ci dia il nome di questo sceicco tarantino che potrebbe, a questo punto, fare da sponsor a tanti tarantini che hanno bisogno di far rispristinare facciate di palazzi o altri lavori dandoglieli in comodato d’uso, senza nulla in cambio, così come pare stia avvenendo qui a San Vito. Un’ultima domanda: e il manto stradale? Restiamo sempre in attesa. Credo si tratti di tutte domande lecite visto che stiamo parlando di cosa pubblica, quindi cosa dei cittadini”.

 

 

 

 

 

 

 

Selezionato come il fotografo ufficiale di 'Ti porto la luna'.Il 21 e 22 aprile, al planetario di Bari, in vetrina un campione di roccia lunare.

 

Pluripremiato, per i suoi scatti originali, dal National Geographic Italia, per il fotografo palagianese, Fedele Forino, titolare, a Mottola, de “La Belle Photo”, arriva un altro importante riconoscimento. E’ stato scelto come l’official photographer dell’iniziativa “Ti porto la luna”. Al Planetario Sky Skan di Bari, presso la Fiera del Levante, il 21 e 22 aprile, sarà in vetrina un campione di roccia lunare, dal valore inestimabile.

La roccia è stata concessa in prestito dalla NASA a Luigi Pizzimenti, curatore del Parco e Museo del Volo “Volandia” (VA) e storico del Programma Apollo. Accreditato presso il Lunar Sample Laboratory Facility, nel quale sono custodite le rocce lunari Apollo, aprirà la due giorni con una conferenza.

Un’occasione unica, quindi, per Fedele Forino: essere scelto come il fotografo ufficiale di un evento di un così elevato spessore culturale e scientifico, non capita tutti i giorni. Tra l’altro, come lui stesso ci spiega, “immortalare con l’obiettivo un pezzo di luna, gelosamente custodito in una teca, è motivo di orgoglio, sì, ma anche una grande responsabilità: non è un pezzo di roccia comune e, come, tale, va colta con l’obiettivo in tutti i suoi aspetti, colori, angolazioni. Insomma – scherza Forino - mi verrebbe facile dire che occorrerebbe scattare foto spaziali ed, invece, data l’originalità del reperto, bisognerà concentrarsi semplicemente perché ne emerga la sua naturale bellezza”.

Tra l’altro, Fedele Forino candiderà gli scatti più particolari ed unici al National Geographic Italia e, chissà, che non gli valgano un altro, l’ennesimo, riconoscimento.

Intanto, ora, armato di macchina fotografica, sua compagna di vita, si prepara per questa nuova avventura, per certi versi lunare.

Il suo compito, però, non sarà solo quello di immortalare il campione esposto, scelto e raccolto sulla Luna, nel febbraio 1971, da Alan Shepard e Edgar Mitchell, durante la missione Apollo 14; ma anche quello di cogliere, in un’atmosfera quasi surreale, i momenti più salienti ed esclusivi dell’intero evento.

Sono, infatti, previsti spettacoli con la luna come tema centrale, laboratori dedicati alla geologia murgiana, approfondimenti, in diretta con il pubblico, per conoscere la storia dell’evoluzione della Terra e della Luna, ma anche delle missioni Apollo: il loro costo fu di circa 170 miliardi di dollari odierni e servirono a portare sulla Terra 382 chilogrammi di campioni lunari.

A rispondere alle domande del pubblico sarà Luigi Pizzimenti, che, nel 2015, ha girato l’Italia assieme al giornalista Paolo Attivissimo, con un campione lunare della missione Apollo 17.


 

Si tratta di una scoperta sorprendente. Ricercatori belgi hanno trovato una cura miracolosa.

 

Secondo la radio francese RTL, i ricercatori belgi hanno trovato un rimedio contro il batterio killer degli ulivi, la Xylella fastidiosa. È un enzima presente nei mammiferi e specialmente nel latte. Questo enzima presente nel latte materno permette al bambino la protezione contro i batteri. Un processo naturale che ha ispirato gli scienziati dell'Università di Lovanio. Mescolato con acqua, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, l'enzima è in grado di uccidere i batteri e curare gli alberi. Si tratta di una scoperta importante che potrebbe diventare un'alternativa naturale agli antibiotici che è vietato spruzzare in natura. L'obiettivo per i ricercatori è quello di collaborare con i produttori di latte di mucca e formaggio per estrarre questo enzima in grandi quantità.


 

La verità politica dei numeri spaventa il sistema dei partiti e degli affari.
Tra la campagna oscurantista del governo Renzi, il boicottaggio del Pd e il solito sostegno mediatico piegato alle lobby del consenso, il quorum non è stato raggiunto: un solo giorno di urne aperte, come prevedibile, non è bastato. E’ vero. Se fossimo in una democrazia reale, però, il voto di 15 milioni di cittadini (più di 13 milioni ha votato si') dovrebbe essere ascoltato. Dovrebbe avere un peso. 

Questo voto va rappresentato! 
Noi continueremo a farlo da Bruxelles alla Puglia, alla Basilicata, passando da Roma.
La nostra battaglia per un futuro migliore e pulito non si fermerà certo dinanzi all'ostruzionismo demagogico e servo di un Renzi qualunque.
Anzi, questa battaglia trova nuova linfa.Quella che arriva dai 70mila tarantini, ad esempio. La città dove l'attualesindaco è stato eletto tra 75mila votanti su 180mila aventi diritto. Dove il referendum 2011 registrò il 49% di affluenza. E dove, alle regionali 2015, voto' appena la metà del corpo elettorale.

Ieri, 70mila tarantini sono andati ai seggi e hanno lanciato un segnale.

RIPARTIAMO DA QUI!
RIPRENDIAMOCI LA CITTA’, SALVIAMOLA DALLA LOGICA DELL’AFFARISMO SENZA FUTURO!

La città simbolo della vertenza per l’ambiente, il lavoro e la salute, ieri si è espressa più di quanto il Pd e i suoi accoliti immaginassero: 43%.  
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Taranto è TRA I SIMBOLI di un Paese che ha spedito un messaggio importante dai seggi: 70mila persone si sono espresse sulle trivelle anche per dire BASTA all’arroganza del doverno dei decreti salva Ilva e delle vane promesse.


Insomma, i dati sull’affluenza contestualizzati in questo periodo storico del NON VOTO spaventano il sistema dei partiti.
Faranno finta di nulla, abbasseranno i toni… ma non serve.

Taranto, la Puglia e la Basilicata (regione che ha superato il quorum in pieno scandalo politico-affartistico, regione che evidentemente si ribella alle trivelle e ai veleni)  hanno trascinato quel si' che se avesse incontrato sul campo il suo avversario naturale, il fronte del no, oggi commenteremmo come una vittoria schiacciante.  

Ma hanno preferito astenersi. Il Pd e Renzi hanno preferito non giocare per non perdere. E credere di aver vinto.
Infine, Emiliano. Il governatore ha caricato di significato politico questo referendum.
Ma a noi la sua guerra personale e partitica ingaggiata con Renzi non riguarda. Non ci interessano le loro dispute di segreteria. Emiliano si dia una mossa: lasci stare i giochetti di partito e difenda le istanze dei pugliesi. Blocchi il progetto Tempa Rossa, alzi la voce sulla vicenda Ilva, magari palesando una posizione ferma e coerente.
Tuteli i tarantini, si concentri sulla regione.  

 

“Il referendum è, per antonomasia, lo strumento di consultazione popolare sul quale nessuno può immaginare di interpretare o costruire leadership personali. È stato sbagliato viverlo così sin dall’inizio, perseverare ancora anche sul risultato sarebbe un doppio errore: evitiamo di fare altri danni”. Lo dichiara il senatore Dario Stefàno, presidente del Movimento la Puglia in Più.

 

“È stato un errore a monte – spiega Stefàno – assecondando interpretazioni personali, vivere la battaglia referendaria come un braccio di ferro fra leader, come un’occasione per misurarsi. Ancor più sbagliato sarebbe se si perseverasse oggi, utilizzando l’esito del referendum come terreno di scontro, come la rivendicazione di un risultato personale".

 

" Il 30% del referendum benché lontano dal quorum - conclude Stefàno -  ha espresso una sensibilità diffusa, e anche politicamente trasversale, che poco si presta a utilizzi strumentali che, peraltro, rischierebbero di ripercuotersi anche sulla Puglia. D’altro canto, quello stesso 30% non può essere ignorato dal presidente Renzi ma, al contrario, tenuto dentro il disegno di politiche di governo innovative, nell’ottica di una politica energetica nuova di cui il nostro Paese ha urgente necessità. Basta bracci di ferro inutili e dannosi”. 

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