Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura
×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 170

 

IL LAVORO: TRA PRESENTE E FUTURO

Modelli innovativi contro la frammentazione delle relazioni

2
 

 

ISCRIZIONE ALL'EVENTO

 

Il lavoro con uno sguardo al futuro

In un periodo storico di continuo mutamento e profondo smarrimento, soprattutto quando si parla di lavoro, la terza edizione del progetto Laboratorio Lavoro, intitolata “IL LAVORO: TRA PRESENTE E FUTURO – MODELLI INNOVATIVI CONTRO LA FRAMMENTAZIONE DELLE RELAZIONI” si dedica all’analisi delle cause e conseguenze della perdurante situazione di crisi globale, aggravata dall’eccessiva proliferazione delle norme che regolano il mercato del lavoro e incidono sulle relazioni industriali.

 

CLICCA SUL LINK

http://www.laboratoriolavoro.it/p.php/6124/il-lavoro-tra-presente-e-futuro.html

Sono oltre duemila gli aspiranti alle professioni di “guida turistica” e “accompagnatore turistico” tra cittadini italiani, dell’Unione Europea ed anche extracomunitari con regolare permesso di soggiorno che hanno risposto al bando pubblicato dalla Provincia di Taranto in esecuzione alla determina dirigenziale n. 9  del 26/02/2016 e che ora vedono in pericolo le procedure di esame per un intervento a gamba tesa da parte della Regione Puglia.

La massiccia partecipazione è spiegata dal fatto che questo titolo consente lo svolgimento di entrambe le attività su tutto il territorio nazionale. Inoltre, anche il fatto che gli enti competenti abbiano per così lungo tempo omesso l’attivazione delle procedure ad evidente beneficio dei pochi soggetti attualmente abilitati, ha determinato una inevitabile pioggia di candidature.

Lo stesso Assessore regionale al Turismo, Loredana Capone, in un comunicato datato 25 novembre scorso dichiarava che “si tratta di importanti occasioni perse, sia di lavoro che di offerta qualificata di servizi turistici, ma al tempo stesso, essendo il Turismo, allo stato attuale, una competenza ancora delle Province, sarebbero occorse future modifiche normative a diretto  finanziamento regionale”. Nello stesso comunicato, si affermava che le Province erano state appositamente convocate per ben due volte “per verificare la possibilità che si bandissero i concorsi abilitanti per consentire un rapido espletamento degli esami” ricevendo riscontro negativo.

In realtà i due incontri a cui si riferisce l’assessore regionale sono proprio quelli richiesti dalla Provincia di Taranto via PEC in data 22 settembre 2015, durante i quali è stata sempre ribadita e verbalizzata la ferma intenzione di procedere di bandire immediatamente le procedure e mai alcun argomento di legittimità e/o di opportunità è stato sollevato dalla Regione.

Pertanto la Provincia ha proceduto alla pubblicazione dei bandi in data 26 febbraio 2016 e solo il successivo 24 marzo, quasi in corrispondenza della scadenza dei termini di presentazione delle istanze, l’assessore Capone ha convocato un incontro (a cui peraltro è risultata assente) per chiedere la sospensione del bando per motivi di “opportunità”.

Nella stessa nota di convocazione, la parte politica dichiarava anche la volontà  di non designare i membri di commissione d’esame previsti obbligatoriamente per legge in rappresentanza della Regione, nonostante la formale richiesta avanzata due volte dalla Provincia.

Successivamente, in riscontro alla terza convocazione per l’insediamento delle commissioni con contestuale comunicazione delle date per le prove scritte (23 e 24 maggio 2016), la dirigente del Sevizio Turismo comunicava che non avrebbe designato alcun funzionario regionale “nell’attesa di un quanto più celere riordino dell’intera materia, che auspicabilmente fughi ogni e qualsivoglia dubbio sugli ambiti di competenza dei diversi di governo locale ed al fine di evitare un’attività amministrativa che potrebbe risultare affetta da vizio di incompetenza, o esercitata inefficace … (omissis)”.

La Provincia, a questo punto, pur avendo raccolto ed esaminato tutte le istanze di partecipazione, predisposto le banche dati dei quesiti, individuato data e sede degli esami scritti e programmato la conclusione degli esami orali entro il mese di luglio, si trova nell’impossibilità di operare per il rifiuto della Regione Puglia.

 

Il presidente della Provincia di Taranto, Martino Tamburrano, ha così commentato:

la Regione ha posto un rifiuto tardivo nei tempi, illegittimo per evidente infondatezza dei motivi di diritto e pretestuoso in quanto esattamente strumentale a paralizzare le attività di esame in oggetto.

Quanto alla tardività, si è già data prova che la Regione nulla ha opposto alla volontà di indire tali  procedure, come palesate con le note e gli incontri di settembre e novembre 2015 quando già vigeva lo stesso quadro normativo cui ora ci si appiglia per evidenziare una presunta confusione di attribuzione di funzioni.

Del resto, al di là della materia turismo, esistono molteplici altre competenze oggetto di riordino, quali le funzioni in materia di ambiente, di difesa del suolo e delle coste, di servizi sociali, di attività culturali, di lavoro, di formazione professionale, di agricoltura, di protezione civile, di attività produttive, di sport e politiche giovanili, che tutte le Province pugliesi stanno continuando a gestire con lo spesso impegno di sempre e senza aver mai ricevuto alcuna obiezione da parte degli uffici regionali o da altre parti interessate.           

E’ proprio in questo senso che va letta la pretestuosità dell’atteggiamento omissivo della Regione Pugliaperchè si cerca solo di sospendere tale procedura in modo tale da far perdere ogni aspettativa agli attuali candidati, così da essere, la Regione,  l’unica regista di un nuovo esame basato su criteri ancora tutti da determinare e che certo non si concluderebbe in tempi così rapidi come quelli calendarizzati dalla Provincia di Taranto.

La pretestuosità delle argomentazioni regionali, del resto, sono provate anche dal fatto che lo stesso servizio Turismo chiede la sospensione dei soli esami e non di tutte le altre competenze attualmente esercitate dalle Province pugliesi nel settore Turismo, come ad esempio le classificazioni alberghiere e le agenzie di viaggio.

Se solo fossimo così solerti nell’applicazione della stessa argomentazione regionale agli altri settori oggetto di riordinocreeremmo, oltre ad una grande confusione, anche un notevole ed ulteriore disagio nella già complicata vita dei cittadini di questo territorio”.

Questione lavori area parcheggio a San Vito, arriva la risposta dell’assessore Lucio Lonoce. In una nota inviata alla stampa, l’assessore ai lavori pubblici chiarisce che “sono in corso di esecuzione i lavori volti alla realizzazione di opere di miglioria che prevedono tra l’altro la realizzazione di un’area da destinarsi a parcheggio posta tra via Latterini e San Vito. L’area interessata ha una superficie complessiva di circa mq. 2.000 ed è stato previsto un contratto di comodato d’uso gratuito per 5 anni. (…) Ricordo che l’intervento è realizzato mediante gli oneri di sponsorizzazione e quindi a costo zero per il Comune di Taranto. Al ultimazione dei lavori saranno consegnate le chiavi al civico Ente che provvederà a gestire l’area (…)”.

Una risposta che non convince Irene Lamanna, presidente dell’associazione Taranto turismo e i residenti di San Vito.

“La risposta fornita dall’assessore non è del tutto chiara – afferma Lamanna -. Cosa vuol dire che l’intervento è realizzato con sponsorizzazioni? È possibile sapere chi sponsorizza i lavori per un terreno privato, da regalare, successivamente,  al comune e a noi cittadini? Mi risulta che gli sponsor solitamente facciano uno scambio: è possibile sapere cosa abbia avuto in questo caso in cambio? In secondo luogo, se si leggono gli atti inerenti il terreno (in allegato), la destinazione urbanistica risulta per sedi sociali. Solo lo 0.15% dei mq può essere utilizzata a servizio parcheggio. A questo punto ci chiediamo: ci sarà una sede sociale? E di cosa? E se l’area è di 2.000 mq come dice l’assessore, lo stesso ha pensato che come parcheggio potrà fornire il servizio solo a circa una quarantina di auto? Altra domanda: dopo i cinque anni di affidamento al civico Ente, il terreno, ripulito e sistemato, a chi ritornerà? Chi ne sarà l’effettivo proprietario? In realtà vorremmo sapere anche chi è l’effettivo proprietario e se anche lui cede l’uso del terreno come lo sponsor. Ci auguriamo che in maniera trasparente l’amministratore fornisca le risposte a tutti noi cittadini che abbiamo il diritto di conoscere quanto viene effettuato sul nostro territorio e ci dia il nome di questo sceicco tarantino che potrebbe, a questo punto, fare da sponsor a tanti tarantini che hanno bisogno di far rispristinare facciate di palazzi o altri lavori dandoglieli in comodato d’uso, senza nulla in cambio, così come pare stia avvenendo qui a San Vito. Un’ultima domanda: e il manto stradale? Restiamo sempre in attesa. Credo si tratti di tutte domande lecite visto che stiamo parlando di cosa pubblica, quindi cosa dei cittadini”.

 

 

 

 

 

 

 

Selezionato come il fotografo ufficiale di 'Ti porto la luna'.Il 21 e 22 aprile, al planetario di Bari, in vetrina un campione di roccia lunare.

 

Pluripremiato, per i suoi scatti originali, dal National Geographic Italia, per il fotografo palagianese, Fedele Forino, titolare, a Mottola, de “La Belle Photo”, arriva un altro importante riconoscimento. E’ stato scelto come l’official photographer dell’iniziativa “Ti porto la luna”. Al Planetario Sky Skan di Bari, presso la Fiera del Levante, il 21 e 22 aprile, sarà in vetrina un campione di roccia lunare, dal valore inestimabile.

La roccia è stata concessa in prestito dalla NASA a Luigi Pizzimenti, curatore del Parco e Museo del Volo “Volandia” (VA) e storico del Programma Apollo. Accreditato presso il Lunar Sample Laboratory Facility, nel quale sono custodite le rocce lunari Apollo, aprirà la due giorni con una conferenza.

Un’occasione unica, quindi, per Fedele Forino: essere scelto come il fotografo ufficiale di un evento di un così elevato spessore culturale e scientifico, non capita tutti i giorni. Tra l’altro, come lui stesso ci spiega, “immortalare con l’obiettivo un pezzo di luna, gelosamente custodito in una teca, è motivo di orgoglio, sì, ma anche una grande responsabilità: non è un pezzo di roccia comune e, come, tale, va colta con l’obiettivo in tutti i suoi aspetti, colori, angolazioni. Insomma – scherza Forino - mi verrebbe facile dire che occorrerebbe scattare foto spaziali ed, invece, data l’originalità del reperto, bisognerà concentrarsi semplicemente perché ne emerga la sua naturale bellezza”.

Tra l’altro, Fedele Forino candiderà gli scatti più particolari ed unici al National Geographic Italia e, chissà, che non gli valgano un altro, l’ennesimo, riconoscimento.

Intanto, ora, armato di macchina fotografica, sua compagna di vita, si prepara per questa nuova avventura, per certi versi lunare.

Il suo compito, però, non sarà solo quello di immortalare il campione esposto, scelto e raccolto sulla Luna, nel febbraio 1971, da Alan Shepard e Edgar Mitchell, durante la missione Apollo 14; ma anche quello di cogliere, in un’atmosfera quasi surreale, i momenti più salienti ed esclusivi dell’intero evento.

Sono, infatti, previsti spettacoli con la luna come tema centrale, laboratori dedicati alla geologia murgiana, approfondimenti, in diretta con il pubblico, per conoscere la storia dell’evoluzione della Terra e della Luna, ma anche delle missioni Apollo: il loro costo fu di circa 170 miliardi di dollari odierni e servirono a portare sulla Terra 382 chilogrammi di campioni lunari.

A rispondere alle domande del pubblico sarà Luigi Pizzimenti, che, nel 2015, ha girato l’Italia assieme al giornalista Paolo Attivissimo, con un campione lunare della missione Apollo 17.


 

Si tratta di una scoperta sorprendente. Ricercatori belgi hanno trovato una cura miracolosa.

 

Secondo la radio francese RTL, i ricercatori belgi hanno trovato un rimedio contro il batterio killer degli ulivi, la Xylella fastidiosa. È un enzima presente nei mammiferi e specialmente nel latte. Questo enzima presente nel latte materno permette al bambino la protezione contro i batteri. Un processo naturale che ha ispirato gli scienziati dell'Università di Lovanio. Mescolato con acqua, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, l'enzima è in grado di uccidere i batteri e curare gli alberi. Si tratta di una scoperta importante che potrebbe diventare un'alternativa naturale agli antibiotici che è vietato spruzzare in natura. L'obiettivo per i ricercatori è quello di collaborare con i produttori di latte di mucca e formaggio per estrarre questo enzima in grandi quantità.


 

La verità politica dei numeri spaventa il sistema dei partiti e degli affari.
Tra la campagna oscurantista del governo Renzi, il boicottaggio del Pd e il solito sostegno mediatico piegato alle lobby del consenso, il quorum non è stato raggiunto: un solo giorno di urne aperte, come prevedibile, non è bastato. E’ vero. Se fossimo in una democrazia reale, però, il voto di 15 milioni di cittadini (più di 13 milioni ha votato si') dovrebbe essere ascoltato. Dovrebbe avere un peso. 

Questo voto va rappresentato! 
Noi continueremo a farlo da Bruxelles alla Puglia, alla Basilicata, passando da Roma.
La nostra battaglia per un futuro migliore e pulito non si fermerà certo dinanzi all'ostruzionismo demagogico e servo di un Renzi qualunque.
Anzi, questa battaglia trova nuova linfa.Quella che arriva dai 70mila tarantini, ad esempio. La città dove l'attualesindaco è stato eletto tra 75mila votanti su 180mila aventi diritto. Dove il referendum 2011 registrò il 49% di affluenza. E dove, alle regionali 2015, voto' appena la metà del corpo elettorale.

Ieri, 70mila tarantini sono andati ai seggi e hanno lanciato un segnale.

RIPARTIAMO DA QUI!
RIPRENDIAMOCI LA CITTA’, SALVIAMOLA DALLA LOGICA DELL’AFFARISMO SENZA FUTURO!

La città simbolo della vertenza per l’ambiente, il lavoro e la salute, ieri si è espressa più di quanto il Pd e i suoi accoliti immaginassero: 43%.  
T

Taranto è TRA I SIMBOLI di un Paese che ha spedito un messaggio importante dai seggi: 70mila persone si sono espresse sulle trivelle anche per dire BASTA all’arroganza del doverno dei decreti salva Ilva e delle vane promesse.


Insomma, i dati sull’affluenza contestualizzati in questo periodo storico del NON VOTO spaventano il sistema dei partiti.
Faranno finta di nulla, abbasseranno i toni… ma non serve.

Taranto, la Puglia e la Basilicata (regione che ha superato il quorum in pieno scandalo politico-affartistico, regione che evidentemente si ribella alle trivelle e ai veleni)  hanno trascinato quel si' che se avesse incontrato sul campo il suo avversario naturale, il fronte del no, oggi commenteremmo come una vittoria schiacciante.  

Ma hanno preferito astenersi. Il Pd e Renzi hanno preferito non giocare per non perdere. E credere di aver vinto.
Infine, Emiliano. Il governatore ha caricato di significato politico questo referendum.
Ma a noi la sua guerra personale e partitica ingaggiata con Renzi non riguarda. Non ci interessano le loro dispute di segreteria. Emiliano si dia una mossa: lasci stare i giochetti di partito e difenda le istanze dei pugliesi. Blocchi il progetto Tempa Rossa, alzi la voce sulla vicenda Ilva, magari palesando una posizione ferma e coerente.
Tuteli i tarantini, si concentri sulla regione.  

 

“Il referendum è, per antonomasia, lo strumento di consultazione popolare sul quale nessuno può immaginare di interpretare o costruire leadership personali. È stato sbagliato viverlo così sin dall’inizio, perseverare ancora anche sul risultato sarebbe un doppio errore: evitiamo di fare altri danni”. Lo dichiara il senatore Dario Stefàno, presidente del Movimento la Puglia in Più.

 

“È stato un errore a monte – spiega Stefàno – assecondando interpretazioni personali, vivere la battaglia referendaria come un braccio di ferro fra leader, come un’occasione per misurarsi. Ancor più sbagliato sarebbe se si perseverasse oggi, utilizzando l’esito del referendum come terreno di scontro, come la rivendicazione di un risultato personale".

 

" Il 30% del referendum benché lontano dal quorum - conclude Stefàno -  ha espresso una sensibilità diffusa, e anche politicamente trasversale, che poco si presta a utilizzi strumentali che, peraltro, rischierebbero di ripercuotersi anche sulla Puglia. D’altro canto, quello stesso 30% non può essere ignorato dal presidente Renzi ma, al contrario, tenuto dentro il disegno di politiche di governo innovative, nell’ottica di una politica energetica nuova di cui il nostro Paese ha urgente necessità. Basta bracci di ferro inutili e dannosi”. 

Post Taranto-Serpentara. Il Presidente Zelatore: “L'esito del campionato non è ancora deciso”. Il DS Montervino: “Abbiamo l'obbligo di reagire. Ringrazio la tifoseria per la maturità dimostrata nei confronti di dirigenza e squadra.”

 

di Andrea Loiacono

 

Alla fine della gara casalinga persa contro il Serpentara, in sala stampa è il presidente del Taranto Elisabetta Zelatore a fare da portavoce dell'umore della società per una giornata non proprio da ricordare per la compagine allenata da Mister Cazzarò: “L'incontro non è finito come tutti ci aspettavamo; nonostante questo dobbiamo cercare di cogliere l'aspetto positivo anche nelle difficoltà. Aldilà del nostro risultato negativo, i risultati odierni, con il pari della Virtus Francavilla e il nostro, stanno a rappresentare l'imprevedibilità di questo campionato.”

 

Oltre il danno anche la beffa, si dice in questi casi. Il Taranto nella trasferta a Marcianise si troverà a scendere in campo con una difesa ridotta ai minimi termini a causa dell'infortunio di De Giorgi e delle sicure assenze di Pambianchi e Mbida, finiti sul registro dei cattivi del direttore di gara Sig. Turchet di Pordenone. Il numero uno del sodalizio ionico, tuttavia, non si perde d'animo provando sin da subito a rincuorare i propri calciatori: “Aldilà delle nostre recriminazioni siamo ancora sul pezzo; la squadra ci crede, anche perché la nostra è una rosa ampia. Lo staff tecnico saprà schierare in campo la migliore formazione per affrontare al meglio i prossimi impegni.”

 

Il Presidente Zelatore si è poi soffermata sugli episodi arbitrali che hanno caratterizzato l'incontro, non escludendo la possibilità di chiedere alla Lega una maggiore attenzione nell'assegnazione delle terne arbitrali: “Vogliamo rivedere con calma la partita. Aldilà della grande partecipazione emotiva, valuteremo con calma se esistono i presupposti per far sentire la nostra voce con gli organi preposti in tal senso.”

 

Al DS degli ionici Francesco Montervino il compito di commentare la sconfitta contro la formazione laziale sotto il profilo tecnico e del gioco: “A differenza della partita di domenica scorsa contro il Potenza, la squadra è partita con il giusto approccio, disputando un discreto primo tempo. Anche sul 2 a 1 per il Serpentara i ragazzi hanno provato a raggiungere il risultato di parità. Si tratta di una partita persa che ci lascia rammaricati ma abbiamo l'obbligo morale di ripartire. Garantisco alla tifoseria che la squadra non mollerà fin quando la matematica non dirà il contrario. In fondo, ci sono ancora tre giornate e nove punti a disposizione. Dobbiamo archiviare in fretta questa partita e pensare a battere il Marcianise domenica prossima anche perché, come testimoniano i risultati degli altri campi, le sorprese questa volta potrebbero favorirci.”

 

Su quelle che sono state le scelte arbitrali, Montervino ha chiosato: “Gli arbitri, come i calciatori, possono commettere degli sbagli. Oggi, però, probabilmente la partita è stata determinata da qualche errore di troppo. Il più grossolano ritengo sia stato quello di fermare l'incontro per crampi di un giocatore ospite. Di certo, il direttore di gara ha mantenuto fede al suo trend che, per quanto riguarda gli incontri da lui sin qui arbitrati, ha visto prevalere le vittorie esterne.”

 

Il responsabile del settore tecnico rossoblù, tornato a parlare dopo un periodo di silenzio, ha concluso il suo intervento ringraziando la tifoseria accorsa in massa allo Iacovone per incitare il Taranto: “Li voglio ringraziare pubblicamente. Personalmente, non mi aspettavo gli applausi a fine partita da pare della Curva. È un gesto che mi ha lasciato positivamente colpito e che ha dimostrato, ancora una volta, la grande maturità raggiunta dai nostri splendidi sostenitori.”

Taranto-Serpentara 2-3: i laziali “gelano” i seimila dello Iacovone. Mister Cazzarò:“Accettiamo il risultato del campo. Partita condizionata dalle scelte arbitrali.” Poi incita squadra e tifoseria: “Il campionato non è ancora terminato.” Giampaolo Ciarcià: “Sconfitta immeritata; non ci sentivamo sconfitti a -10 e non lo siamo ora a -3. Non ci sono stati passi indietro rispetto al match col Potenza sul piano del gioco.”

 

di Andrea Loiacono

 

E quando pensi che sia finita è proprio allora che comincia la salita...”: recitava, così, Antonello Venditti in un suo celebre brano. La delusione per la sconfitta odierna patita a domicilio contro il Serpentara di Mister Fogliamanzillo, oltre a porre fine a una lunga striscia di risultati utili consecutivi, impone al Taranto una decisa ripartenza per percorrere, nelle restanti tre giornate di campionato, la salita che porta alla vetta. Un tracciato impervio, ricco di ostacoli ma che non è poi così irraggiungibile. Dalle voci di Mister Cazzarò e Giampaolo Ciarcià la conferma a questa tesi.

 

Il tecnico tarantino si sofferma sulle fasi iniziali del match, con il Taranto chiamato a un'altra rimonta: “Nel primo tempo siamo partiti bene, poi la circostanza della punizione calciata da Quatrana, con la sfortunata autorete di De Lucia, ci ha complicato inizialmente i piani. Siamo stati bravi a reagire, creando tante occasioni e riuscendo, così, a pareggiare meritatamente con Genchi sul finire del primo tempo; nella ripresa ci sono stati poi altri fattori a condizionare a mio avviso l'incontro.”

L'allenatore rossoblù non usa giri di parole nel descrivere la condotta di gara da parte del Sig. Turchet, arbitro di giornata: “Ritengo che l'episodio del calcio di rigore fischiato al Serpentara sia molto dubbio. Tutti i calciatori in campo, compresi noi dalla panchina, non abbiamo notato alcun fallo da parte di Ibojo. È chiaro che, una volta andati sotto, abbiamo dovuto rincorrere nuovamente il risultato e le cose si sono ulteriormente complicate. Con tutto il rispetto per la classe arbitrale e senza voler trovare scusanti alla nostra sconfitta, ci tengo a esprimere il mio disappunto anche per quanto concerne la distribuzione dei cartellini, che mi è parsa quasi mirata nei confronti di alcuni nostri calciatori, tutti già diffidati.”

Il tecnico ha poi descritto lo stato d'animo dello spogliatoio per una sconfitta giunta come un fulmine a ciel sereno: “C'è tanta delusione; ho visto alcuni ragazzi piangere per la sconfitta ma è un risultato che dobbiamo accettare, fa parte del calcio. Piuttosto, non è questo il momento di scoraggiarci. Dobbiamo reagire subito a partire dalla partita contro il Marcianise di domenica prossima. Restano tre partite alla fine del campionato e vorrei che squadra e tifoseria restassero unite, come accaduto anche oggi per continuare a crederci. I conti li faremo alla fine.”

 

Dello stesso avviso, Giampaolo Ciarcià, uno dei migliori in campo anche quest'oggi, che analizza con la sua esperienza la sconfitta e la situazione generale di una classifica che vede ora il Taranto alle spalle del Nardò, vittorioso contro il Pomigliano: “Per quanto mi riguarda, la sconfitta odierna ritengo sia immeritata da parte nostra; la squadra ha disputato una buonissima partita, dando il massimo. Avremmo dovuto prestare un poco di concentrazione in più. La sensazione che si prova in questo momento è quella di un forte rammarico.”

Anche il playmaker siciliano ha espresso il suo stupore per alcune scelte arbitrali: “È troppo facile in questi momenti attaccarsi all'arbitro ma, quest'oggi, quello che più mi ha infastidito è stato l'atteggiamento presuntuoso dell'arbitro, con il quale era molto difficile parlare. Credo che in questa categoria gli arbitri dovrebbero comprendere che il calciatore si allena in settimana come un professionista che svolge il proprio lavoro.”

La disamina si è poi spostata su gli aspetti tecnico-tattici che hanno contraddistinto la gara: “Non credo che ci sia stato un calo di rendimento e di gioco rispetto alla partita con il Potenza. Abbiamo concluso diverse volte verso lo specchio della porta con Genchi, Siclari e Marseglia, ma un pizzico di sfortuna in più rispetto alla gara con il Potenza ci ha impedito di portare a casa un risultato positivo. All'inizio del secondo tempo siamo scesi in campo convinti di poter vincere. La predisposizione psicologica a cercare la vittoria da parte nostra c'era tutta. Poi il rigore ci ha un po' tagliato le gambe e non siamo riusciti a portare la partita sul 2-2 come avremmo voluto.”

I risultati di giornata, nonostante il pari della Virtus a Torrecuso, non sorridono agli ionici che vedono distanziarsi la classifica di un ulteriore punto, ma il numero 7 ionico suona la carica: “A Gennaio eravamo a meno 10 dalla vetta e non ci siamo mai dati per vinti; a maggior ragione non vedo perché non dovremmo credere nel primo posto ora che siamo a tre lunghezze. È dura certo, ma non impossibile.”

“Preso atto del mancato raggiungimento del quorum, non posso che essere soddisfatto dei dati dell'affluenza in diocesi. Sappiamo bene che gli elettori sono sempre meno inclini ad esercitare il diritto di voto; questa però è stata l'occasione per  sensibilizzare le persone su temi di grande importanza per la vita della nostra comunità e per approfondire il messaggio di papa Francesco sulla cura della casa comune nell'enciclica Laudato Si".

Così mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto, all'indomani del responso elettorale del referendum sulle trivelle. Nonostante il quorum non raggiunto abbia, di fatto, disinnescato l'afflato ecologista, mons. Santoro sottolinea come "non si intraprendono solo le battaglie che si è sicuri di vincere,  ma anche quelle che ci sentiamo impegnati a perseguire per un obiettivo nobile, qual è la difesa del nostro mare e del bene comune. Rispettiamo il valore del gioco democratico e del suo responso e, allo stesso tempo, auspichiamo con ancora più forza un diverso modello di sviluppo in cui l'economia sia al servizio della persona e la terra, il mare e l'aria perché siano custodite per mezzo del lavoro umano e non depredate dalla logica del puro guadagno".

Secondo l'alto prelato, adesso "diventa ancora più urgente per la nostra arcidiocesi e proprio per tutti sostenere a fondo, soprattutto tra i giovani, il cammino di una vera "conversione ecologica" per essere "custodi dell'opera di Dio" come ci chiede papa Francesco".

Non siamo a un punto di arrivo,  ma ripartiamo per un affascinante cammino”.

Pagina 538 di 783