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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura

Sei ventenni sono stati denunciati dai vigili urbani di Bari, perché partecipavano a una festa di compleanno in un appartamento, in violazione delle norme sull'emergenza coronavirus. I vigili sono intervenuti in via Trevisani intorno alla mezzanotte del 7 aprile e hanno sorpreso i ragazzi, che sono stati denunciati anche per disturbo della quiete pubblica.

 Rimettere in moto dopo Pasqua la Puglia che produce, riaprire le imprese, farlo ovviamente con gradualità e con un piano condiviso e guidato. Lo dichiara in un colloquio con AGI il presidente di Confindustria Puglia, Domenico De Bartolomeo, dando voce alle imprese della regione nei giorni del Coronavirus. “Abbiamo un certo numero di imprese - spiega De Bartolomeo - che si sono rivolte alle Prefetture perché fanno parte e sono integrate in filiere produttive e industriali che stanno andando avanti in quanto autorizzate, ed altre imprese che chiedono di ripartire per alcune esigenze. Ma al di là di questa specificità - osserva - direi che ormai il sentimento diffuso è che si aspetta, dopo Pasqua, un programma di riapertura”. “Mi sembra maturo il tempo della valutazione di una riapertura. Inizialmente non c’era questa spinta, ma adesso si, e viene non solo dalle aziende ma anche dai lavoratori. Perché - prosegue il presidente di Confindustria Puglia - con i tempi dell’economia,  pensare un altro mese così, mi sembra una cosa davvero complicata”. Secondo il presidente degli industriali pugliesi, “occorre pensare ad una ripartenza graduale, per settori. Anche perché tranne le aree più colpite dell’Italia, dove sarà magari necessario fare valutazioni diverse, in Puglia penso che si possa e si debba ricominciare con un piano organizzato, in sicurezza. È ovvio che dobbiamo garantire il rispetto delle misure di salvaguardia e noi imprenditori dobbiamo fare la nostra parte”. 

 

Per De Bartolomeo, non c’è, in questa fase, un settore produttivo o un’area territoriale che più di altri spinge per riaprire: “la pressione - sostiene - è abbastanza omogenea e tranne il settore agroalimentare e agroindustriale che non ha mai chiuso, l’edilizia e l’industria chiedono di riprendere. Un discorso a parte è dato invece dal turismo, dove servirà fare qualche valutazione in più”. “Quasi tutte le strutture sono chiuse - sostiene il presidente di Confindustria Puglia -, la stagione è andata ed ad agosto è impensabile che si possa andare avanti come se nulla fosse accaduto o recuperare. Senza trascurare che c’è un’area importante, che va dalle comunioni ai matrimoni per finire agli eventi, che è ormai off limits”. “Insisto comunque - afferma De Bartolomeo - nel chiedere un punto di situazione subito dopo Pasqua, un aggiornamento di situazione, vedere settore per settore affidandosi ad una cabina di regia, ad una task force, che guidi il tutto. Stiamo confrontandoci con la Regione Puglia e parlando anche di altro oltrechè di emergenza sanitaria”. “Ricorso alla cassa integrazione Covid 19? Nell’ultima videoconferenza fatta attraverso Skype, ho chiesto numeri al riguardo - conclude De Bartolomeo - ma non ci sono ancora. Credo che abbiamo bisogno ancora di alcuni giorni, arrivare almeno alla metà del mese, per capire quale è stato in Puglia il ricorso alla cassa integrazione per Coronavirus. In quella videoconferenza Skype, ho posto il problema di avviare la ripresa delle aziende  devo riconoscere che questa necessità è stata compresa da tutti”. 

Appello di Paolo Campagna (Ance) ai sindaci e al presidente della Provincia “serve un piano post emergenza”

 

“Siamo in una strana “guerra” che ci impone più responsabilità del previsto ed è per questo che mi appello a tutti i sindaci del territorio e al presidente della Provincia affinché elaborino al più presto con noi un piano di interventi per il post emergenza che sarà l’unica vera possibilità di rilancio di parte della nostra economia”. Lo chiede alle istituzioni il presidente di Ance Taranto (Associazione costruttori edili di Confindustria), Paolo Campagna, per superare lo stallo dell’economia e dell’edilizia causato dal coronavirus.  “Bisognerà anche cominciare a pensare alle giuste scelte - afferma Campagna -, alle misure fino a ieri non considerate da adottare per sostenere le imprese e gli investimenti, semplificando procedimenti ed incentivando concretamente gli operatori attraverso la leva della fiscalità locale”.

 

Secondo il presidente di Ance Taranto, “il punto debole rischia di essere la macchina delle istituzioni territoriali, che, malgrado le risorse annunciate dal Governo, potrebbe trovarsi nell’impossibilità di mettere in atto i programmi di spesa indispensabili per il dopo pandemia”. Ance Taranto  evidenzia poi la parte del decreto “Cura Italia” dove è lo  Stato “a spronare le pubbliche amministrazioni ad “adottare ogni misura organizzativa idonea ad assicurare ragionevole durata e celere conclusione dei procedimenti”.  Le amministrazioni pubbliche, insomma - rileva Campagna -, utilizzino questo tempo di difficoltà per attrezzare al meglio i propri uffici e dare gli opportuni riferimenti operativi ai tecnici, come richiesto unitariamente dagli ordini professionali”. Per Ance Taranto, “anche in modalità smart working, occorre in questa fase concentrare ogni sforzo e velocizzare i passaggi interni dei procedimenti al fine di essere pronti al riavvio delle attività con gli esiti ed i provvedimenti per cittadini ed imprese”. “Ci sono pratiche ferme da anni - conclude Campagna -, iter da completare e progettazioni da chiudere, gare d’appalto da indire, procedimenti edilizi da sbloccare e Conferenze di Servizi da tenersi in remoto con le quali assumere, senza indugi, le decisioni che ci dovranno servire per ripartire”

Cesareo (Federmeccanica) “più stiamo fermi, più perdiamo clienti e quote di mercato”

 

“Su circa 500 dipendenti del gruppo, attualmente siamo in 300 al lavoro, con tutte le cautele imposte dal Coronavirus, e circa 200 in cassa integrazione”. Lo dichiara, in un colloquio con AGI, l’imprenditore Vincenzo Cesareo, già presidente di Confindustria Taranto e consigliere nazionale Federmeccanica. “Stanno continuando a lavorare - spiega Cesareo - Comes e Marra, che rientrano nei codici Ateco, mentre c’è un momentaneo stop per un’altra nostra azienda, Nuova Gamma. Le attività che stanno andando avanti sono quelle del Mose di Venezia, in Danimarca, dove peraltro non siamo riusciti a far rientrare le persone in Italia, e della manutenzione di alcune centrali”.

 

“Abbiamo invece fermato le attività a Genova con Fincantieri ed altre in Inghilterra” afferma Cesareo. “Lo smart working - prosegue - lo abbiamo potuto fare in misura ridotto ma abbiamo comunque adeguato sedi e uffici per lavorare al meglio nel rispetto della sicurezza”. “Credo, come molti altri imprenditori - sostiene Cesareo -, che dopo Pasqua si debba fare un punto di situazione e vedere come ripartire con tutte le cautele del caso. Anche perché più stiamo fermi, più perdiamo clienti e quote di mercato. Le ripercussioni - rileva Cesareo - ci sono già. Partiamo dalla contrazione del fatturato per finire ai nuovi costi: mascherine, dispositivi di protezione individuale, mezzi di trasporto aggiuntivi per i dipendenti. Eppoi aggiungerei l’impatto, per niente irrilevante, della psicosi. Perché se non sei tranquillo, sereno, è evidente che non sei nemmeno nelle condizioni di poter lavorare bene”. “Le nuove misure del Governo verso le imprese? Un Paese come l’Italia fortemente indebitato - sostiene l’ex presidente di Confindustria Taranto - è evidente che non poteva permettersi null’altro. Quindi dico bene ma a condizione di restituirlo nei tempi giusti. È impensabile che le imprese possano recuperare lavoro e fatturato che hanno perso in una botta, perciò dico che quel debito va adesso restituito con calma. In ogni caso - conclude Cesareo - le misure del Governo non mi sembrano malvage”. 

 

 Una proposta di legge con ‘misure straordinarie per fronteggiare le conseguenze socio-economiche derivanti dalla pandemia Covid-19’ è stata esaminata e approvata dalla commissione Bilancio del Consiglio regionale della Puglia, che ha ripreso oggi le attività dopo quasi un mese di sospensione per l’emergenza Coronavirus.

    I consiglieri componenti della commissione si sono ritrovati nell’aula consiliare, seduti a debita distanza gli uni dagli altri, mentre per molti altri è stato possibile seguire la discussione in videoconferenza. La pdl (firmata dai consiglieri di maggioranza Amati, Mennea, Pentassuglia, Blasi, Liviano, Colonna e Longo), prevede uno stanziamento di quasi 9,5 milioni di euro, destinati inizialmente a finanziare il disegno di legge ‘omnibus’ di fine legislatura, che ora saranno impiegati per alleviare economicamente le esigenze di persone o nuclei familiari con particolari fragilità sociali. La somma si andrà ad aggiungere allo stanziamento di 11,5 milioni in favore dei Comuni per interventi urgenti e indifferibili di protezione sociale, disposto dalla Giunta pugliese già il 2 aprile. La proposta di legge dovrà ora passare al vaglio del Consiglio regionale, che dovrebbe riunirsi la prossima settimana.

Si susseguono le iniziative di solidarietà messe in campo dal sistema imprenditoriale in questo momento così complicato e difficile per tutta la comunità jonica: Confindustria Taranto vuole ancora una volta ringraziare quelle aziende che, sia attraverso la stessa associazione degli industriali, sia in forma autonoma, hanno fino a questo momento contribuito (attraverso donazioni, forniture di materiale sanitario, iniziative a supporto dei reparti ospedalieri) a sostenere il sistema sanitario del territorio per fronteggiare l'emergenza Covid19. Fra le altre, vanno segnalate anche le imprese che stanno mettendo in campo iniziative di sostegno in forma assolutamente privata, scegliendo la riservatezza ed assicurando comunque il loro prezioso apporto alla sanità: anche a queste realtà, nostre associate, non possiamo che esprimere il nostro più vivo apprezzamento. Ed è in questo contesto che non possiamo che esprimere la nostra piena gratitudine nei confronti di Eni, che alla nostra Asl ha già provveduto a consegnare 40mila mascherine e che prossimamente provvederà alla donazione di  altri dispositivi di protezione individuale e apparati sanitari di vario genere. Una iniziativa che non necessita di ulteriori commenti ma che concretizza mirabilmente uno dei leit motiv appartenenti al suo fondatore, Enrico Mattei :"prestare attenzione allo sviluppo delle comunità locali e alle esigenze specifiche dei territori in cui si opera". Un'attenzione che arriva in un momento cruciale a cui non possiamo che plaudire convintamente.

La situazione attuale del nostro territorio, tuttavia, si presenta ancora molto delicata. Ed è per questo che cogliamo l'occasione, come Confindustria, facendoci portavoce delle urgenti istanze che arrivano direttamente dalla nostra sanità, di lanciare un ulteriore appello:i dispositivi medici sono ancora insufficienti, serve ancora tanto per allestire al meglio la nostra dotazione di strumenti di contrasto all'epidemia, servono ancora altre importanti risorse. Molto è stato fatto, tanto c'è ancora da fare. Il nostro appello va pertanto ancora a tutto il sistema imprenditoriale affinché  non si interrompa la sua spinta solidale e continui ad assicurare il suo apporto, ora più che mai prezioso e importante.

(foto tfnweb.it)

 

Con in marcia quattro impianti, altoforni 1 e 4, acciaieria 2 e Treno nastri 2, oggi in Arcelor Mittal, ex Ilva, siderurgico di Taranto, ci sono, come media, meno di 3.200 presenze giornaliere per i dipendenti diretti. Invece, per l’indotto la media giornaliera è di circa 1.600. Inoltre, gli assenti, a oggi, per malattia sono 419 rispetto ai 650 della settimana scorsa. L'ha comunicato oggi ArcelorMittal nel confronto coi sindacati metalmeccanici Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm e Usb.

 

Per i dispositivi di sicurezza, in particolar modo le mascherine, l’azienda ha fornito i seguenti dati: a marzo, 2.800 mascherine Abek ffp3 già in utilizzo dai lavoratori. Invece, ad aprile 1.300 Abek, di cui il 50% è stato già consegnato e sono in arrivo ulteriori 6.000 pezzi. Inoltre, comunicano i sindacati su dati aziendali, ci sono 50.000 FFP1 in giacenza e  150.000 pezzi tra FFP2 e chirurgiche già in ordine.

     Fim, Fiom, Uilm e Usb hanno ribadito ad ArcelorMittal “la necessità di rafforzare il servizio di pulizia degli spogliatoi, pulpiti, refettori e mense su tre turni in quanto riscontriamo a tutt’oggi alcune anomalie segnalate anche da rsu e rls”.

    Quanto alla rilevazione della temperatura corporea fatta al personale che entra in fabbrica, ArcelorMittal, dicono i sindacati, “ha comunicato che, entro circa 10 giorni, saranno disponibili, presso tutte le portinerie, le termocamere che andranno a sostituire gli attuali termoscanner". 

    Fim, Fiom, Uilm e Usb hanno chiesto ad ArcelorMIttal la disponibilità a verificare ulteriori misure di prevenzione da contagio Covid 19 attraverso l’utilizzo di un rapid test. Nei prossimi giorni, su questo specifico tema - annunciano i sindacati - faremo un focus con la direzione aziendale”.     Infine, Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm e Usb annunciano di aver sollecitato l’azienda “a verificare eventuali ritardi e/o anomalie nei pagamenti per le aziende di appalto per evitare le solite strumentalizzazioni da parte di Confindustria sui possibili ritardi degli stipendi dei lavoratori di appalto”. 

“A Taranto è stata costituita una fabbrica diffusa con tante stampanti 3D messe a disposizione da diversi soggetti del territorio, una rete cui partecipano società di ingegneria, che stanno progettando i filtri, e makers, che realizzano i prototipi”. Lo dichiara la Asl Taranto dopo che ieri, all’ospedale Moscati, presidio Covid 19, sono stati consegnati i primi 80 kit che adattano a respiratori le maschere subacquee. In più, sono in arrivo per l’Asl 150 scudi facciali per consentire, insieme alle mascherine, una protezione più efficace per gli operatori sanitari. La rete in attività è costituita da Beefrest, Ias Energy, Fablab Europa solidale - Comune di Taranto, coadiuvati dal Politecnico di Bari. 

 

“La squadra costituitasi a Taranto - annuncia Asl Taranto - è voluta andare oltre e ha progettato un dispositivo che permette l’innesto di un filtro P3 per permettere alla maschera di diventare un dispositivo di protezione individuale. Inoltre, è in corso la progettazione di diversi tipi di innesto che possono permettere al dispositivo di contenere diversi tipi di filtri”.

    “Sono state  acquistate 80 maschere da snorkeling - afferma Asl Taranto - e si sono cominciati a produrre le valvole Charlotte e i dispositivi per l’innesto dei filtri P3. Ora si sta continuando a produrre in modo tale che le maschere possano diventare dispositivi di protezione individuale per il paziente e per gli operatori sanitari. Inoltre, si stanno producendo 150 scudi facciali che saranno donati all’Asl”.

    “Si tratta di dispositivi - spiega Asl Taranto - che consentono l’uso della maschera facciale quale dispositivo per la ventilazione meccanica, testato e brevettato da un’azienda di Brescia. Il progetto - si evidenzia - prevede l’adattamento di una maschera da snorkeling in commercio, ideata, prodotta e distribuita da una grande azienda di produzione e distribuzione di articoli sportivi, e l’innesto sulla stessa di un nuovo componente per il raccordo al respiratore (denominato 'valvola Charlotte'), che può essere stampato per mezzo di stampanti 3D. La valvola è realizzata in materiale biodegradabile acido polilattico”.

Alla consegna dei kit erano presenti il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, l’assessore alle emergenze epidemiologiche, Francesca Viggiano, e Fabio Cerino, ceo di befreest. Per il sindaco di Taranto, “nei momenti difficili questa città riesce a dare il meglio di sè. Siamo meravigliati - ha detto Melucci - non solo perchè questi makers sono bravissimi e si sono messi a disposizione della città e dell'Asl, ma anche perchè quando abbiamo pensato al FabLab avevamo certo un'idea innovativa, visionaria, e non avremmo mai immaginato che il primo banco di prova sarebbe stato il settore bio-medicale. Evidentemente - ha concluso il sindaco di Taranto - questa esperienza ci lascerà l'opportunità di sviluppare settori nuovi, cui non avevamo inizialmente pensato”. 

Intanto, il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, e il direttore generale Asl Taranto, Stefano Rossi, in un videomessaggio congiunto invitano la popolazione a rispettare le disposizioni che impongono di non uscire da casa, se non per stretta necessità. Infine, il direttore della Radioterapia oncologica dell’ospedale Moscati, Giovanni Silvano, informa che sono stati definiti “percorsi dedicati a pazienti oncologici i quali devono sottoporsi a trattamento radioterapico e a esame Pet: i pazienti, attraverso percorsi dedicati, non verranno a contatto con i pazienti e strutture sanitarie Covid”.

Confcommercio Taranto lancia l’allarme, causa Covid 19, sui fondi per la  strada regionale 8, quella che da Talsano, frazione alle porte di Taranto, va sino ad Avetrana, al confine con la provincia di Lecce: un'alternativa alla litoranea salentina, che dà impulso all’area costiera e turistica. Per Confcommercio Taranto, la Regione Puglia starebbe valutando la possibilità di dirottare le risorse della strada regionale 8 sull’emergenza coronavirus. 

 

“Vi sono progetti che non rivestono lo stesso livello di strategicità per la crescita, occorrerebbe perciò ragionare attentamente 'sul dove' prelevare”, sostiene Confcommercio. Nel caso della strada regionale 8, “è da tutti riconosciuta come opera viaria fondamentale per lo sviluppo economico e turistico del versante est della provincia, una direttrice di collegamento interna necessaria per decongestionare il traffico costiero nei periodi estivi e per raggiungere più velocemente e in sicurezza le marine".

    "Un’opera importante - si evidenzia - non solo per la mobilità turistica, ma anche per la economia legata alle produzioni locali di tutti i comuni dell’area orientale”. 

    “Veramente", chiede Leonardo Giangrande, presidente dell'organizzazione di categoria, "vogliamo riavvolgere ancora una volta il nastro della storia e gettare all’aria anni di lavoro e di speranze di un territorio che ha un bisogno assoluto di infrastrutture di base per la crescita e lo sviluppo economico delle piccole e medie imprese del turismo e dell’agricoltura e per il rilancio socio-economico di tutta l’area orientale della provincia?”.

     Per Giangrande, “sarebbe bastato costruire un chilometro e mezzo di strada all’anno ed ora la Taranto-Avetrana sarebbe una realtà, e chissà come sarebbe cambiato il volto e l’economia di questo territorio".

    "Sarebbe un atto di grave irresponsabilità - conclude Giangrande - se ancora una volta si uccidessero le speranze delle nuove e future generazioni. Sarebbe una doppia sconfitta e a vincere sarebbe il Covid”. 

È stabile anche oggi - dopo ieri e domenica - il dato dei ricoverati all’ospedale Moscati, punto Covid di Taranto. Come già domenica e ieri, restano infatti 81 i ricoverati. C’è stato però un decesso. Lo comunica stasera Asl Taranto. Quelli in Rianimazione sono passati da 7 a 6 mentre ci sono 30 degenti in Pneumologia, 33 presso il reparto Malattie Infettive e 12 nel reparto di Medicina Covid. Si tratta per la quasi totalità, spiega Asl Taranto, di pazienti Covid.

Alcuni di loro sono in attesa di primo tampone, altri in attesa del secondo tampone per la conferma. Tutti i pazienti - si specifica - sono seguiti secondo i protocolli sanitari nazionali e regionali. I parenti sono costantemente informati circa lo stato di salute dei propri congiunti. Si è registrato un decesso ieri poco prima della mezzanotte mentre due pazienti sono stati dimessi in data odierna. Nel bollettino della Regione Puglia, a Taranto e provincia sono assegnati oggi due nuovi casi di Coronavirus, 192 sono invece i casi totali dall’insorgenza della pandemia, la provincia, per numero di casi, resta la penultima in Puglia.

A Taranto città i casi positivi diagnosticati sono 50.

"Oggi registriamo 50 casi positivi a Taranto città, 3 in meno rispetto a ieri. Sembrerebbe un dato confortante ma purtroppo non è così. Due pazienti sono guariti e sono stati dimessi ma c’è anche stato un decesso". A spiegarlo è Francesca Viggiano, assessore alle Emergenze epidemiologiche del Comune di Taranto. Il calcolo dati é fatto dall'inizio della pandemia. "A nome della Amministrazione - prosegue - porgo le più sentite condoglianze alla famiglia che ha subìto il lutto. Le due guarigioni sono invece simbolo del sacrificio che stiamo compiendo come comunità ma soprattutto del lavoro che dei nostri sanitari portano avanti giorni e notte con senso di responsabilità e spirito di abnegazione. Non vanifichiamo il loro operato e non rendiamoci complici del contagio". 

Si accorge che il furgone della moglie, parcheggiato all’esterno dell’abitazione, è stato dato alle fiamme, esce di casa e insegue l’autore del gesto che però gli spara. È accaduto a Carosino, in provincia di Taranto. L’uomo, 53enne, appena accortosi che il furgone stava prendendo fuoco, è subito uscito di casa. E qui si è accorto che colui che aveva appiccato l’incendio usando del liquido infiammabile (un uomo a volto coperto), stava scappando. Lo ha così inseguito nel tentativo di bloccarlo, ma il fuggitivo, per impedire di essere bloccato, ha sparato alcuni colpi di pistola verso l’uomo. Uno dei colpi l’ha raggiunto alla coscia sinistra e lo ha ferito. Dopo aver sparato, l'aggressore è poi salito a bordo di un’auto, guidata da un complice, ed è fuggito facendo definitivamente perdere le sue tracce. Il ferito è stato invece soccorso, trasportato all’ospedale di Taranto, Santissima Annunziata, dove i medici gli hanno riscontrato ferite guaribili con 15 giorni di prognosi. Sull’episodio stanno indagando i Carabinieri (comando provinciale di Taranto, compagnia di Martina Franca e stazione di San Giorgio Jonico) concentrati su alcune piste per risalire all’aggressore.

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