Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto - Giornalista1

In bilico l’amministrazione comunale di Taranto. Il Consiglio è a rischio scioglimento anticipato a meno di due anni dalle ultime amministrative. Si votò infatti a giugno 2022. Oggi, in una conferenza stampa, il centrosinistra al Comune, formato da Pd, Psi, Con (movimento vicino al governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano), Strada diversa, Europa verde e Movimento 5 Stelle, ha dichiarato che domattina andrà dal notaio per depositare le firme con cui i propri consiglieri comunali si dimettono dalla carica. Il giorno dopo le firme registrate e autenticate saranno consegnate alla segreteria generale di Palazzo di Città per i passaggi conseguenti. “Stiamo concordando con l’opposizione il notaio da cui andare e l’ora” ha dichiarato oggi il centrosinistra. A rompere gli indugi per quest’area politica é stato il fatto che ieri due esponenti del movimento Con, tra cui il presidente del Consiglio comunale, Piero Bitetti, hanno dichiarato il loro passaggio all’opposizione. Anche diversi esponenti del centrodestra si sono dichiarati disponibili a firmare dal notaio le dimissioni anticipate, per cui domani la saldatura tra i due schieramenti dovrebbe raggiungere la quota necessaria di 17 consiglieri, su 32 che formano l’assemblea del Consiglio comunale, per determinare lo scioglimento anticipato. 

“Domani chi ha sinora detto che quest’amministrazione comunale ha fallito, non ha più nessun alibi, non ha più scusanti dietro le quali trincerarsi, deve venire dal notaio e apporre la sua firma”.

Va detto che il centrosinistra è stato lo schieramento che a giugno 2022 ha portato Rinaldo Melucci ad essere rieletto sindaco per un secondo mandato col 60 per cento dei voti. Già il primo mandato Melucci, che inizialmente era stato eletto a giugno 2017, lo aveva interrotto in anticipo (novembre 2021) di alcuni mesi rispetto alla scadenza naturale perchè anche allora si ricorse al meccanismo delle dimissioni anticipate, riuscendovi però, tant’è che ne furono registrate 17. Ora da mesi quello che era l’iniziale maggioranza di Melucci, il centrosinistra, è diventata in larga parte la sua opposizione insieme alle forze uscite perdenti dalle elezioni del 2022. La maggioranza del sindaco ha quindi mutato segno ed e diventata perlopiù una coalizione fatta da consiglieri che hanno abbandonato i loro partiti non condividendone la direttiva, che risale già a settimane addietro, di sfiduciare Melucci. Lo stesso sondaco, peraltro, ha lasciato il Pd, partito che lo aveva candidato a primo cittadino, ed ha aderito a Italia Viva, salvo poi autosospendersi due settimane dopo. La scelta di andare dal notaio è stata spiegata con i tempi: con le firme apposte e registrate tra domani e dopodomani, Taranto riuscirebbe ad entrare nel turno elettorale di giugno prossimo (in Puglia si voterà anche a Bari e Lecce per i Comuni) e quindi il commissariamento di Palazzo di Città sarebbe di breve durata. In alternativa alle firme, la presentazione di una mozione di sfiducia richiederebbe tempi più lunghi per la sola discussione e si andrebbe oltre la data del 24 febbraio che é quella ultima per votare a giugno.  Tra i motivi della sfiducia a Melucci richiamati oggi dal centrosinistra, “l’inadeguatezza mostrata nel governo della città, le mancate risposte sui problemi urgenti, le diverse scelte non condivise con la sua maggioranza ma da questa comunque accettate per spirito di responsabilità, il tradimento del patto elettorale con i cittadini”.

Attualmente della coalizione che sostiene il sindaco fanno parte due esponenti di Italia Viva, Massimiliano Stellato e Carmen Casula, approdati al partito di Matteo Renzi solo nei mesi scorsi, e che a giugno 2022, quando si votò, non solo stavano col centrodestra e quindi con un altro candidato sindaco, ma che a novembre 2021 furono anche tra i 17 che causarono lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale. E questo é stato uno dei motivi  che ha portato l’iniziale maggioranza a staccarsi dal sindaco. 

In bilico l’amministrazione comunale di Taranto. Il Consiglio è a rischio scioglimento anticipato a meno di due anni dalle ultime amministrative. Si votò infatti a giugno 2022. Oggi, in una conferenza stampa, il centrosinistra al Comune, formato da Pd, Psi, Con (movimento vicino al governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano), Strada diversa, Europa verde e Movimento 5 Stelle, ha dichiarato che domattina andrà dal notaio per depositare le firme con cui i propri consiglieri comunali si dimettono dalla carica. Il giorno dopo le firme registrate e autenticate saranno consegnate alla segreteria generale di Palazzo di Città per i passaggi conseguenti. “Stiamo concordando con l’opposizione il notaio da cui andare e l’ora” ha dichiarato oggi il centrosinistra. A rompere gli indugi per quest’area politica é stato il fatto che ieri due esponenti del movimento Con, tra cui il presidente del Consiglio comunale, Piero Bitetti, hanno dichiarato il loro passaggio all’opposizione. Anche diversi esponenti del centrodestra si sono dichiarati disponibili a firmare dal notaio le dimissioni anticipate, per cui domani la saldatura tra i due schieramenti dovrebbe raggiungere la quota necessaria di 17 consiglieri, su 32 che formano l’assemblea del Consiglio comunale, per determinare lo scioglimento anticipato. 

“Domani chi ha sinora detto che quest’amministrazione comunale ha fallito, non ha più nessun alibi, non ha più scusanti dietro le quali trincerarsi, deve venire dal notaio e apporre la sua firma”.

Va detto che il centrosinistra è stato lo schieramento che a giugno 2022 ha portato Rinaldo Melucci ad essere rieletto sindaco per un secondo mandato col 60 per cento dei voti. Già il primo mandato Melucci, che inizialmente era stato eletto a giugno 2017, lo aveva interrotto in anticipo (novembre 2021) di alcuni mesi rispetto alla scadenza naturale perchè anche allora si ricorse al meccanismo delle dimissioni anticipate, riuscendovi però, tant’è che ne furono registrate 17. Ora da mesi quello che era l’iniziale maggioranza di Melucci, il centrosinistra, è diventata in larga parte la sua opposizione insieme alle forze uscite perdenti dalle elezioni del 2022. La maggioranza del sindaco ha quindi mutato segno ed e diventata perlopiù una coalizione fatta da consiglieri che hanno abbandonato i loro partiti non condividendone la direttiva, che risale già a settimane addietro, di sfiduciare Melucci. Lo stesso sondaco, peraltro, ha lasciato il Pd, partito che lo aveva candidato a primo cittadino, ed ha aderito a Italia Viva, salvo poi autosospendersi due settimane dopo. La scelta di andare dal notaio è stata spiegata con i tempi: con le firme apposte e registrate tra domani e dopodomani, Taranto riuscirebbe ad entrare nel turno elettorale di giugno prossimo (in Puglia si voterà anche a Bari e Lecce per i Comuni) e quindi il commissariamento di Palazzo di Città sarebbe di breve durata. In alternativa alle firme, la presentazione di una mozione di sfiducia richiederebbe tempi più lunghi per la sola discussione e si andrebbe oltre la data del 24 febbraio che é quella ultima per votare a giugno.  Tra i motivi della sfiducia a Melucci richiamati oggi dal centrosinistra, “l’inadeguatezza mostrata nel governo della città, le mancate risposte sui problemi urgenti, le diverse scelte non condivise con la sua maggioranza ma da questa comunque accettate per spirito di responsabilità, il tradimento del patto elettorale con i cittadini”.

Attualmente della coalizione che sostiene il sindaco fanno parte due esponenti di Italia Viva, Massimiliano Stellato e Carmen Casula, approdati al partito di Matteo Renzi solo nei mesi scorsi, e che a giugno 2022, quando si votò, non solo stavano col centrodestra e quindi con un altro candidato sindaco, ma che a novembre 2021 furono anche tra i 17 che causarono lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale. E questo é stato uno dei motivi  che ha portato l’iniziale maggioranza a staccarsi dal sindaco. 

Comune di Taranto e Amat, l’azienda dei trasporti pubblici urbani, hanno istituito nelle ore serali dei giorni prefestivi e festivi una scorta per i bus diretti in alcune specifiche aree della città. Questo dopo i diversi, ripetuti episodi di violenza accaduti negli ultimi mesi e consistiti o nell’aggressione fisica ai conducenti dei mezzi pubblici oppure, dall’esterno, dal lancio di pietre verso i finestrini di vetro degli stessi bus, causando danni alla carrozzeria dei mezzi e, alcune volte, anche ferite ai passeggeri. Su molti bus sono già in funzione i dispositivi di videosorveglianza ma adesso, vista l\'escalation degli episodi, si è deciso di intensificare le misure protettive. E così, dichiara l’Amat, per potenziare la sicurezza dell’utenza e dei conducenti nelle giornate prefestive e festive, durante le ore serali, dalle 18 alle 24, le partenze delle linee degli autobus dal capolinea porto mercantile per Statte, Paolo VI, San Vito e Tramontone-Lama, saranno seguite da una pattuglia motorizzata dell\'istituto di vigilanza convenzionato. Inoltre, in occasione della partenza delle ultime corse di alcune linee, direttamente a bordo degli autobus sarà presente una guardia giurata. Statte è un comune limitrofo a Taranto mentre tutti gli altri sono rioni di periferia. (foto di repertorio)

Com\'era previsto, le importanti comunicazioni illustrate questa mattina in conferenza stampa 

dal presidente del Consiglio Comunale,  Piero Bitetti e dal capogruppo del movimento politico  Con Stefania Fornaro si riferivano al loro passaggio all\'opposizione.

Certificato tale passaggio, si attende ora di capire se questo strappo si rivelerà determinante per la caduta dell\'amministrazione Melucci attraverso le 17 firme necessarie per sancire la fine di questa seconda stagione di governo cittadino.  A quanto pare in seno all\'opposizione mancherebbe una strategia condivisa sul da farsi. Nel caso in cui l\'Amministrazione Melucci dovesse cadere, Taranto sarebbe fuori dalle prossime elezioni provinciali.

Il 17 marzo, data delle elezioni provinciali, si riproporrebbe quanto già accaduto nel 2022 quando dopo che il consiglio comunale era già caduto a seguito della sfiducia al sindaco dei 17 consiglieri, si andò al voto il 12 gennaio senza consiglieri tarantini. Naturalmente se dovesse nuovamente verificarsi tale situazione, bisognerà adottare nuove strategie tenendo conto che verrebbero a mancare i voti di Taranto, quelli più pesanti e in grado di determinare l esito della competizione. 

Lu.Lo.

Lo spettacolo della compagnia La Baracca è dedicato all’inventore tedesco

 

Il teatro di qualità mette le ali. E per la rassegna «Favole&Tamburi» promossa dal Crest di Taranto con il sostegno della Regione Puglia, stacca i piedi da terra con lo spettacolo «Il volo» della storica compagnia bolognese La Baracca – Testoni Ragazzi, in scena domani  domenica 18 febbraio (ore 18) all’auditorium TaTà. Uno spettacolo dedicato a Gustav Mesmer, l’«Icaro di Lautertal» scomparso novantunenne nel 1994 cui si deve la costruzione di una bicicletta volante con la quale, si fantastica, riuscì ad alzarsi sino a cinquanta metri dal suolo. All’inventore tedesco rendono omaggio due strani e simpatici personaggi, Gustavo e Gioacchino, interpretati da Fabio Galanti e Bruno Cappagli, che è anche autaore del testo e regista a quattro mani con Stefano Filippini, cui si devono inoltre le scenografie in tandem con Enrico Montalbani.

In una discarica Gustavo costruisce macchine speciali, motori mai visti, e sogna di realizzare una trivella che, scavando, lo porti fino in Cina. Gioacchino, invece, sogna di volare, ma senza motore, solo con l’aiuto del vento. E racconta a Gustavo di come anche il bruco, trasformandosi in farfalla, possa volare. Perché tutto può volare: sacchi della spazzatura, fogli di carta, piume, palline, bidoni, tutto ciò che si incontra per strada. E allora, potrebbero volare anche loro, questi due sognatori con l’allure degli intrepidi eroi. Così, Gioacchino trascina Gustavo a scoprire la forza del vento, mentre Gustavo insegna al compagno d’avventure l’efficacia della meccanica. Insieme, aiutati dalla forza del desiderio e dell’immaginazione, costruiscono una macchina volante. Qualcuno sostiene che Gustavo e Gioacchino ce l’abbiano fatta, che siano riusciti a volare altissimi nel cielo. Ma nessuno può dirlo con certezza. Perché nessuno li ha visti. Così come nessuno fu testimone dell’impresa di Gustav Mesmer, che per trentacinque anni venne richiuso contro la propria volontà in istituti psichiatrici. Proprio il desiderio di andare oltre le mura che lo separavano dal mondo esterno, lo motivò a sviluppare l’utopia del volo dell’uomo, spinto da una creatività alla quale rende omaggio questo spettacolo della Baracca, compagnia capofila di una rete internazionale per la diffusione del teatro per bambini, nonché organizzatrice del festival «Visioni di futuro, visioni di teatro», considerato il maggiore appuntamento europeo sul tema della relazione tra prima infanzia, teatro, arte e cultura.

Lo spettacolo avrà inizio alle ore 18. Biglietti 7 euro. Info e prenotazioni 366.3473430.

 “Per la conferma delle misure protettive, condizione necessaria è l’esistenza di una concreta, attendibile e realistica prospettiva di risanamento dell’impresa, da intendersi quale ragionevole possibilità di superamento degli squilibri finanziari, patrimoniali ed economici dell’impresa stessa, posto che soltanto una prognosi positiva in ordine al buon esito delle iniziative già assunte o individuate per la regolazione della crisi o dell’insolvenza, può giustificare un provvedimento giudiziale di compressione delle azioni cautelari ed esecutive dei creditori sul patrimonio del debitore\". Lo scrive il giudice del Tribunale di Milano, Francesco Pipicelli, nell’ordinanza con cui ha rigettato la richiesta di misure cautelari e protettive che Acciaierie ha avanzato nell’ambito della procedura negoziata della crisi. 

   \"Una prognosi positiva allo stato - prosegue - non pare sussistere, in quanto la situazione finanziaria attuale, l’assenza di disponibilità di soci o di terzi rifinanziare AdI spa, non sembrano consentire all’impresa ricorrente di avere una liquidità di cassa a breve per l’acquisto di materie prime e per la stessa sopravvivenza della continuità aziendale diretta, per un tempo limitato idoneo a condurre le complesse trattative con un ceto creditorio variegato e multiforme”.  

   Lo stesso giudice, nei giorni scorsi, aveva anche rigettato la richiesta di AdI di vietare ad Invitalia, partner pubblico di minoranza di Acciaierie, di chiedere al ministero delle Imprese l’ammissione della società alla procedura di amministrazione straordinaria. E sempre il giudice Pipicelli aveva dichiarato infondata l’obiezione di incostituzionalità mossa da AdI relativamente al decreto legge di gennaio 2023, quello che ha posto le basi per l’amministrazione straordinaria. Nel provvedimento odierno di rigetto delle misure cautelari e protettive, il magistrato scrive che “la concreta possibilità di sviluppare in corso di trattative le linee guida del piano di risanamento presuppone, ai fini della sua attuazione, il raggiungimento di un’intesa tra i soci, improntata alla cooperazione ed al sostegno finanziario di AdI spa (ad esempio, attraverso la deliberazione di condivisi interventi di rafforzamento patrimoniale), allo stato non raggiungibile per le ragioni esposte dall’esperto”. Il giudice quindi ritiene “che non vi sia una effettiva, concreta e ragionevole perseguibilità del risanamento in base alle dichiarazioni dell’esperto”. 

 Già l’esperto incaricato della composizione negoziata della crisi, Cesare Giuseppe Meroni - procedura, questa, che Acciaierie stava cercando di spingere in alternativa all’amministrazione straordinaria messa in cantiere dal Governo -, aveva sollevato molte perplessità al riguardo. E infatti il giudice oggi richiama nell’ordinanza che il 5 febbraio 2024 l’esperto “è netto nel ritenere l’assenza in concreto della sussistenza di concrete e ragionevoli prospettive di risanamento”.

   Il giudice quindi sottolinea: l’esperto “ha già in sostanza espresso una prognosi ‘infausta’”. Di conseguenza, argomenta il magistrato motivando il rigetto di quanto chiesto da AdI, “l’inidoneità del piano a superare la crisi e, dunque, l’assenza delle concrete prospettive di risanamento, non solo non consentono di confermare le misure protettive, ma allo stesso tempo non rendono meritevoli di accoglimento le misure cautelari e di inibitoria richieste verso Ilva e verso gli istituti di credito, come anche delimitate nel loro perimetro applicativo”.

Sta per avere inizio la conferenza stampa convocata a Palazzo Latagliata, dal presidente del Consiglio Comunale,  Piero Bitetti e dal capogruppo del movimento politico  Con Stefania Fornaro per importanti comunicazioni di carattere politico. Si attende quindi di conoscere la posizione dei due esponenti di CON rispetto all\'attuale amministrazione comunale. Annuncieranno come raccontano i rumors l\'uscita dalla maggioranza e il passaggio all\'opposizione? E in questo caso, si concretizzerà l\'ipotesi di mandare a casa l\'attuale maggioranza attraverso le 17 firme necessarie per determinare la caduta dell\'amministrazione? Sono questi gli interrogativi che dovrebbero essere sciolti a breve. 

Lu.Lo.

Gli imprenditori dell’indotto di Acciaierie d’Italia, ex Ilva, hanno sciolto questa sera il presidio di protesta davanti alla Prefettura di Taranto che avevano cominciato lunedì scorso e tenuto anche di notte. Gli imprenditori, che fanno capo all’associazione Aigi, non hanno ancora ottenuto l’incontro chiesto, tramite il prefetto di Taranto, al ministro delle Imprese, Adolfo Urso, e a Invitalia, quest’ultima partner pubblico di minoranza di Acciaierie. L’incontro, tuttavia, potrebbe probabilmente tenersi lunedì. “Sospendiamo il presidio anche perchè siamo stanchi, ma non torniamo assolutamente a lavorare nel siderurgico” dichiara ad AGI il presidente di Aigi, Fabio Greco. È quasi un mese che le imprese dell’indotto non stanno lavorando nella fabbrica in quanto non hanno ancora ottenuto il pagamento dei loro crediti, che secondo Aigi ammontano a circa 140 milioni. Prima di manifestare sotto la Prefettura (gli imprenditori martedì sono stati anche sotto il Municipio di Taranto e bloccato il ponte girevole), nelle settimane precedenti gli associati ad Aigi avevano anche lungamente presidiato la portineria C dello stabilimento ex Ilva. 

Torna in scena la Compagnia Teatrale “Voci nella Notte” con MURATORI, uno spettacolo tratto dall’omonimo testo del noto drammaturgo, regista teatrale e sceneggiatore italiano Edoardo Erba.

 

Un doppio appuntamento quello proposto da Chicco Passaro e Federico Passariello jr con due date: la “prima” si terrà domani  venerdì 16 Febbraio al Teatro Italia di Francavilla Fontana, la seconda sabato 24 febbraio al Teatro Fusco di Taranto.

 

La celebre commedia di Edoardo Erba, messa in scena per la prima volta in dialetti pugliesi, affronta un tema quanto mai attuale: la crisi dei teatri, sempre più sacrificati per fare spazio a lucrosi mega-supermercati. Due atti. Due uomini e una donna. Due muratori sono al lavoro di notte per chiudere con un muro il palcoscenico di un teatro in disuso: l\'area è stata ceduta al supermercato confinante che deve ampliare il magazzino. Ma in teatro ci sono presenze pronte a uscire come topi per spalancare voragini di emozioni. E i due muratori sono protagonisti dell\' incontro con una enigmatica e sensuale signorina Giulia che li travolge e li cambia.

 

Tra esilaranti scambi comici e momenti di profonda riflessione, una storia di amicizia, rivincita e conflitti sociali che è un inno d’amore al teatro.

 

In cabina di regia, ma anche in scena nelle vesti dei muratori, il collaudato duo Federico Passariello jr e Chicco Passaro, accompagnati in scena da Angela De Bellis.

 

Il costo del biglietto è di € 15 in platea e di € 10 in galleria. Per info e prenotazioni chiamare il 329.0817679 - 348.4144913.

 

 

 

Mister Capuano: La mia squadra merita applausi, andiamo avanti senza porci limiti. Kanoute: Momento migliore della mia carriera, felice per i gol ma conta la vittoria. 

 

 

 

Di Andrea Loiacono 

 

Una rete giunta all\' 89\' da parte di Mamadou Kanoute sempre più leader del Taranto regala il successo e il momentaneo terzo posto alla formazione di Capuano la quale con una pressione costante ha provato per tutta la tara a portarsi in vantaggio. Secondo successo in zona Cesarini allo Iacovone per la truppa rossoblu. Queste le parole di mister Capuano nel post gara: \" Si tratta di una vittoria cercata e meritata contro una squadra reduce da tanti risultati utili consecutivi. Noi avevamo una serie di problematiche soprattutto a centrocampo tra infortuni e squalifiche. Abbiamo avuto un approccio alla gara importante, loro non ci hanno quasi mai impensierire se non con qualche ripartenza. Noi potevamo segnare subito con Simeri e abbiamo sfondato tante volte da sinistra,versante da cui poi è nato il cross per Kanoute. La mia squadra si allena e corre sempre al massimo e merita solo applausi. Sono contento anche per il secondo cleen sheet consecutivo da parte di una difesa che ha perso Antonini  ma anche stasera è stata eccezionale. Ferrara in questo momento è un giocatore minimo da serie B , per lui ho finito gli aggettivi. Adesso la classifica è una classifica importante  ma noi dobbiamo andare avanti con umiltà senza illudere nessuno ma allo stesso tempo non ci poniamo limiti. \"

Raggiante in volto Mamadou Kanoute commenta così il suo undicesimo gol in campionato: \" Senza dubbio questo è il momento più importante della mia carriera, rispetto agli scorsi campionati il mio atteggiamento è sempre lo stesso ma quest\' anno stanno arrivando anche i gol.   L\' importante però è aver portato la vittoria a casa. Ho fatto i complimenti a Ferrara per il cross ma il gol è nato da un nostro recupero palla. Ci abbiamo creduto sino in fondo e siamo contenti di aver vinto. Questo è un Taranto dal grande cuore , il mister ci ha dato la mentalità vincente, i risultati sono il frutto del lavoro. Ora siamo al terzo posto ma dobbiamo continuare a stare sul pezzo e lavorare. Io gioco sempre per la squadra ma il mio obiettivo è fare tanti gol.\"

Pagina 24 di 921