Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto - Giornalista1

“Manduria Un futuro da scoprire: il ruolo della DMO nell'integrazione tra turismo e territorio”, il tema sarà al centro di un  confronto più voci che si svolgerà giovedì 3 aprile  (Sala Consiliare del Comune-  ore 18.00). 

La istituzione DMO (Destination Management Organization) quanto e come può contribuire a migliorare l’offerta e la qualità dei servizi, coordinare e gestire lo sviluppo turistico di una destinazione? Qualepercorso  attivare perché Manduria, in considerazione del suo  patrimonio culturale, naturale ed enogastronomico diventi  una destinazione turistica  dirilievo? 

Se lo chiede l’Amministrazione comunale che apre  adun confronto pubblico sul tema, invitando addetti ai lavori ed amministratori  che in altre realtà hanno già sperimentato l’efficacia della DMO, un’organizzazione cioè che riunisce attori pubblici e privati del settore turistico e che   ha lo scopo di coordinare le attività, definire le strategie turistiche, promuovere il territorio, attrarre nuovi investimenti.  

L’intervento di saluto del  sindaco di Manduria Gregorio Pecoraro aprirà i lavori, a seguire l’intervento dell’ assessore al Turismo Luigia Lamusta.  Leonardo Giangrande, presidente provinciale di  ConfcommercioTaranto, co- partner dell’iniziativa, rappresenterà il ruolo del tessuto imprenditoriale -dal commercio di vicinato alle attività del turismo- per lo sviluppo di un’ offertaturistica integrata e sostenibile. Sarà poi la volta di: Vincenzo Di Gregorio (Consigliere Regione Puglia), Gianfranco Palmisano (Sindaco di Martina Franca), Vincenzo Angelini (Assessore al Turismo Martina Franca), Fabrizio Iurlano (Destination Manager Martina Franca e Valle d'Itria),Tullio Mancino (Direttore Confcommercio provincia di Taranto). 

La parola passerà infine all’assessore al Turismo della Regione,   Gianfranco Lopane,  per l’intervento conclusivo. Il progetto della Regione "Puglia DestinationGo" rappresenta infatti un passo importante in questa direzione, con l'obiettivo di creare una rete di DMO locali che possano contribuire a rendere la Puglia una destinazione turistica sempre più attrattiva e di successo. 

Modererà l’incontro Giovanni Berardi (Presidente provinciale Confguide Confcommercio Taranto). 

I lavori del convegno saranno  trasmessi in diretta su  Radio Vera (radiovera.org), media partner dell’evento,  ed in diretta web su FB

Si spengono le luci, si abbassano le saracinesche su uno dei luoghi simbolo della bella Taranto, il Bar Royal, in viale Virgilio, elegante, raffinato, che per 62 anni ha rappresentato un punto di riferimento, un luogo dove trascorrere il tempo piacevolmente, il meraviglioso tempo sospeso, ma anche quello da dedicare agli incontri di lavoro, alle pause, alla convivialità. Non si tratta però di una chiusura definitiva. 

La famiglia Giudetti ha deciso di cedere l'attività compiendo questa scelta, dolorosa ma inderogabile. 

"Si informa la gentile clientela- si legge su un messaggio affisso all'ingresso- che dal 31 marzo pv questo esercizio resterà chiuso per cessazione dell'attività. Ringraziamo tutti Voi clienti per la fiducia accordataci in tutti questi anni".

Pare ci sia già qualcuno pronto a raccogliere questa importante eredità, subentrando nella conduzione dell'attività. Un'attività rappresentativa che ha scandito fin dal 1963 la vita dei tarantini quando il famosissimo bar fu inaugurato da Emanuele Giudetti.

Nel 2010 il Royal fu completamente rinnovato nella sua veste ricercata ed elegante, ma dall'atmosfera sempre accogliente e familiare, grazie all' impeccabile gestione di Nico, Pino, Tonio e Fabio Giudetti.

Lu.Lo. 

Flavio Musolino è stato riconfermato alla guida della Lega navale di Taranto per il prossimo triennio. Le votazioni tenutesi il 30 marzo scorso hanno fatto registrare un risultato nettamente a favore del presidente uscente e della sua lista con 185 voti a favore su 285 votanti.

Il Consiglio direttivo è composto da Valentina Benefico, Vincenzo Cesareo,  Nicola Ciaccia, Cesare De Baggis, Angelo De Santis, Vincenzo Fanelli, Luigi Giannotte, Angelo Quero, Michele Saracino, Francesca Fischetti, Angelo Lorusso, Marzio Musolino.

Nei prossimi giorni il nuovo  Consiglio procederà a riunirsi per affrontare le tante questioni aperte per ridare nuovo slancio alla Lega Navale tarantina.

Lu.Lo. 

"Come si fa a non lamentarsi della sanità pugliese? Oggi vado al Cup per prenotare una risonanza e mi danno la prima disponibilità per il 27 Marzo 2027. Ma vi sembra una cosa normale? E come dire alle persone: andate altrove e a pagamento.

E' una vergogna". Lo dice all'ANSA Piero Vernile, operaio dello stabilimento Acciaierie d'Italia (ex Ilva) di Taranto, che si è recato al centro prenotazioni per fissare una risognanza magnetica senza contrasto alla rachide cervicale, ottenendo il primo accesso al 27 marzo 2027 per un esame all'ospedale di Castellaneta. Periodicamente avverte dolori, e vista l'attività che fa il medico gli ha prescritto di fare approfondimenti.

    "Sono schifato. La politica - aggiunge - non fa nulla, solo chiacchiere da salotto e campagne elettorali. Noi lavoratori dell'ex Ilva siamo esposti a cancerogeni, chissà sé tra due anni sarò ancora vivo. Questa è la Puglia e questo è lo Stato italiano". (ANSA).

di Lucia Pulpo 

 

Lo scorso 27 marzo, ho partecipato alla presentazione del libro “Il saluto alla Luna” di Patrizia Saccà Toshini, organizzata dall’associazione “Naturalmente al Sud” in collaborazione coll’associazione “Dis-Education”. Un “corpo spezzato” (come lei stessa si definisce) che porta lo yoga a tutti “bipedi” e non.  Oltre a partecipare  a qualche esercizio ho chiesto alla “dea dormiente” (la posizione preferita dai bambini):                                        

Prima del “Saluto alla Luna”, ha pubblicato il “Saluto al Sole”. Quali sono le differenze fra i due testi?

Sì, saluto tutti! Sono esercizi diversi. Il primo è stato pubblicato nel 2017, è la mia tesi di laurea per divenire insegnante di Yoga. Non è stato facile perché ero disabile e, in 5000 anni di filosofia Yoga, non è mai successo che l’insegnante fosse una persona disabile che spieghi ai “bipedi” cosa sentire e come muoversi. Studiando e praticando lo yoga col mio corpo, ho elaborato un mio metodo ”Yoga a raggi liberi” per praticare yoga da seduti. L’importante è praticarlo col corpo che si abita; è lo yoga a doversi adeguare, non il praticante. “Il saluto alla Luna” sono esercizi più avanzati, 16 asana. Credo siamo in due: io e un ragazzo americano, ad insegnare yoga da praticare da seduti. Insegno agli insegnanti, soltanto a loro perché hanno già la competenza ZEN. Ne avrò formati circa 50. Questo libro non è  esclusivamente per loro, è facilitato dalle figure, gli schemi, ci sono molti contributi di cui sono molto contenta.

Prima di essere insegnante, lei è stata atleta paralimpica per la specialità del tennis da tavolo. Sport e Yoga sono due cuori nella sua capanna?

Sono rimasta sulla sedia, paraplegica, a 13 anni e lo sport è stato il primo percorso dove incanalare la mia rabbia. Poi nel ‘92 mi sono avvicinata allo yoga ma il mio obbiettivo era sempre quello di vincere una medaglia.  Si trattava di competitività, invece  è importante cercare il benessere del corpo fisico, mentale e spirituale. Noi siamo l’uno composto da corpo e mente e spirito. Non sono induista o buddhista ma credo nella divinità che è in ognuno di noi.

Il suo è uno “yoga senza barriere. Per lei, cos’è il limite?

“Yoga per tutti i corpi”. Se consideriamo un gradone alto… quello è oggettivamente un limite fisico; spesso però i limiti sono quelli che noi stessi ci poniamo. Invece dovremmo cercare d’oltrepassare quei limiti mirando sempre all’equilibrio corpo-spirito-mente.

Lei ha collaborato con le unità spinali degli ospedali di Torino, Milano, Ancona… come reagiscono gli ospedali allo yoga in corsia?

Sì, in ospedali a lunga degenza per patologie gravi, oppure, per accompagnare alla morte. Mi hanno aperto le porte, lo yoga aiuta non soltanto i degenti ma, anche, i famigliari. Il cambiamento, traumatico o meno che sia, lascia sempre dei segni; li vediamo negli occhi anche a distanza di tempo, però si deve andare avanti e riprendere a sorridere. Negli ultimi tempi, a Torino dove risiedo, i bambini praticano yoga a scuola.

Si inizia sempre dal respiro fino al silenzio della pace interiore.

Qui, al Sud, la situazione è diversa. Oltre ai libri, tiene corsi online?

Sì, ma accetto esclusivamente allievi già diplomati presso il centro nazionale, ZEN. Comunque è meglio iniziare seguendo un insegnante in un percorso individuale e, successivamente, lezioni di gruppo quando il giudizio ha allentato l’attenzione e non ci distrae più. Non è importante il rumore di fuori, lo sguardo non deve distogliere la nostra attenzione dalla nostra interiorità.

A Taranto non è venuta soltanto per presentare il libro…

Qui, in Puglia, sono venuta diverse volte perché mi piace molto viaggiare, a me e a mio marito. Sono venuta su invito dell’associazione “Naturalmente al Sud” per fare un cammino sulla via Jonica. Il tempo non ci ha accompagnato, a parte la presentazione del libro, il cammino è stato rinviato a Maggio. Sarà l’occasione per tornare e magari tenere una lezione di gruppo.

di Lucia Pulpo 

 

Lo scorso 27 marzo, ho partecipato alla presentazione del libro “Il saluto alla Luna” di Patrizia Saccà Toshini, organizzata dall’associazione “Naturalmente al Sud” in collaborazione coll’associazione “Dis-Education”. Un “corpo spezzato” (come lei stessa si definisce) che porta lo yoga a tutti “bipedi” e non.  Oltre a partecipare  a qualche esercizio ho chiesto alla “dea dormiente” (la posizione preferita dai bambini):                                        

Prima del “Saluto alla Luna”, ha pubblicato il “Saluto al Sole”. Quali sono le differenze fra i due testi?

Sì, saluto tutti! Sono esercizi diversi. Il primo è stato pubblicato nel 2017, è la mia tesi di laurea per divenire insegnante di Yoga. Non è stato facile perché ero disabile e, in 5000 anni di filosofia Yoga, non è mai successo che l’insegnante fosse una persona disabile che spieghi ai “bipedi” cosa sentire e come muoversi. Studiando e praticando lo yoga col mio corpo, ho elaborato un mio metodo ”Yoga a raggi liberi” per praticare yoga da seduti. L’importante è praticarlo col corpo che si abita; è lo yoga a doversi adeguare, non il praticante. “Il saluto alla Luna” sono esercizi più avanzati, 16 asana. Credo siamo in due: io e un ragazzo americano, ad insegnare yoga da praticare da seduti. Insegno agli insegnanti, soltanto a loro perché hanno già la competenza ZEN. Ne avrò formati circa 50. Questo libro non è  esclusivamente per loro, è facilitato dalle figure, gli schemi, ci sono molti contributi di cui sono molto contenta.

Prima di essere insegnante, lei è stata atleta paralimpica per la specialità del tennis da tavolo. Sport e Yoga sono due cuori nella sua capanna?

Sono rimasta sulla sedia, paraplegica, a 13 anni e lo sport è stato il primo percorso dove incanalare la mia rabbia. Poi nel ‘92 mi sono avvicinata allo yoga ma il mio obbiettivo era sempre quello di vincere una medaglia.  Si trattava di competitività, invece  è importante cercare il benessere del corpo fisico, mentale e spirituale. Noi siamo l’uno composto da corpo e mente e spirito. Non sono induista o buddhista ma credo nella divinità che è in ognuno di noi.

Il suo è uno “yoga senza barriere. Per lei, cos’è il limite?

“Yoga per tutti i corpi”. Se consideriamo un gradone alto… quello è oggettivamente un limite fisico; spesso però i limiti sono quelli che noi stessi ci poniamo. Invece dovremmo cercare d’oltrepassare quei limiti mirando sempre all’equilibrio corpo-spirito-mente.

Lei ha collaborato con le unità spinali degli ospedali di Torino, Milano, Ancona… come reagiscono gli ospedali allo yoga in corsia?

Sì, in ospedali a lunga degenza per patologie gravi, oppure, per accompagnare alla morte. Mi hanno aperto le porte, lo yoga aiuta non soltanto i degenti ma, anche, i famigliari. Il cambiamento, traumatico o meno che sia, lascia sempre dei segni; li vediamo negli occhi anche a distanza di tempo, però si deve andare avanti e riprendere a sorridere. Negli ultimi tempi, a Torino dove risiedo, i bambini praticano yoga a scuola.

Si inizia sempre dal respiro fino al silenzio della pace interiore.

Qui, al Sud, la situazione è diversa. Oltre ai libri, tiene corsi online?

Sì, ma accetto esclusivamente allievi già diplomati presso il centro nazionale, ZEN. Comunque è meglio iniziare seguendo un insegnante in un percorso individuale e, successivamente, lezioni di gruppo quando il giudizio ha allentato l’attenzione e non ci distrae più. Non è importante il rumore di fuori, lo sguardo non deve distogliere la nostra attenzione dalla nostra interiorità.

A Taranto non è venuta soltanto per presentare il libro…

Qui, in Puglia, sono venuta diverse volte perché mi piace molto viaggiare, a me e a mio marito. Sono venuta su invito dell’associazione “Naturalmente al Sud” per fare un cammino sulla via Jonica. Il tempo non ci ha accompagnato, a parte la presentazione del libro, il cammino è stato rinviato a Maggio. Sarà l’occasione per tornare e magari tenere una lezione di gruppo.

Approda a Taranto la mostra personale di Francesco Arena, Frattempo, Sono la tua casa e t’amo e tu la tua casa riama, curata da Minuta Contemporanea, in collaborazione con studio Francesco Marrone di Taranto e Liuzzi Fine Art di Parma. L’esposizione, che inaugura su invito il 30 marzo 2025, rappresenta un vero e proprio plongeon nella poetica di Arena, considerato uno dei protagonisti della scena artistica italiana contemporanea.

Francesco Arena

Nato nel 1978 a Torre Santa Susanna (Brindisi), attualmente vive e lavora a Cassano delle Murge (Bari).

La sua formazione artistica èavvenuta presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Nel corso della sua

carriera ha esposto in numerose mostre personali e collettive, sia in Italia che all’estero, e le sue opere sono

presenti in prestigiose collezioni museali internazionali – tra cui il Walker Art Center di Minneapolis, il

Philadelphia Art Museum, il Magazzino Italian Art di Cold Spring (NY), il Castello di Rivoli, il MAXXI di Roma, il Museion di Bolzano, il Museo Madre e il Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli. Nel 2019 Skira ha pubblicato il catalogo monografico “Francesco Arena, 5468 giorni” che raccoglie circa 60 opere realizzate tra il 2004 e il 2019, mentre nel 2024 ha conquistato il prestigioso Premio Pino Pascali con il progetto “30 altalene”

.

La Mostra e il Suo Spazio

L’arte di Arena indaga eventi storici, politici e sociali del passato recente, spesso trascurati, e li reinterpreta

attraverso sculture e installazioni caratterizzate da forme sintetiche e metaforiche. Un elemento distintivo

della sua pratica è l’uso di dati antropometrici personali – come peso, altezza e distanza degli occhi dal suolo– che rendono tangibile la narrazione della storia.

L’esposizione si sviluppa all’interno di un appartamento situato nel cuore del centro storico di Taranto, nel

Palazzo Magnini in viale Virgilio 1, un ambiente destinato a trasformarsi, per prossima ristrutturazione, da

spazio privato a luogo pubblico. Il titolo Frattempo richiama quell’intervallo di tempo che esprime l’idea di qualcosa che accadrà mentre si sta verificando qualcos’altro. Il tempo che normalmente resta ai margini e

che viene riscattato e riconosciuto nella sua importanza, liberato dall’oblio e dalla categoria dell’inciso. Un segmento solitamente imbrigliato nella dimensione parentetica, restituito a dignità di accadimento e di prefigurazione del possibile. In questo contesto, l’epigrafe “Sono la tua casa e t’amo. E tu la tua casa riama”, presente all’interno del cortile d’ingresso di Palazzo Magnini, è tratta dal libro Signorilità, della contessa Elena Morozzo Della Rocca (1933) e sottolinea come la casa non sia solo un luogo in cui vivere, ma un’entità viva, capace di riflettere l’anima e l’identità di chi la abita, un rifugio prezioso da amare, curare e rispettare.

Il Percorso Espositivo

Attraverso una selezione accurata di opere, il percorso espositivo mette in relazione il processo creativo di

Arena con lo spazio stesso. Le opere, da lui descritte come “corpi silenti”, trovano vita e movimento nella

storia che portano in sé e nell’interazione con l’ambiente che le ospita. L’appartamento, con il suo atrio, le scale, con i ricordi di momenti vissuti – bambini che giocano, adulti che vivono, generano e, infine, lasciano il segno del tempo – diventa un palcoscenico in cui memoria e identità si fondono. Ogni opera si adatta ai volumi e alle atmosfere del luogo, lì dove il materiale fisico incontra la bellezza dell’imperfezione:

l’annerimento dei muri, la profondità delle ombre, l’opacità dei vetri. Una storia fatta di nostalgia e di

continua trasformazione, un invito a guardarsi dentro per poter vedere il mondo esterno, un’esperienza che

unisce il corpo, lo spazio e la memoria collettiva.

Questa mostra diventa quindi spazio di riflessione. Le peculiarità della vita di Francesco Arena si intrecciano

con la storia del luogo, trasformando l’appartamento in un racconto vivo e pulsante di memoria, ogni

dettaglio diventa voce, ogni traccia si fa eco di un passato che riaffiora. L’ambiente si carica di significati,

accogliendo frammenti di vite trascorse, di presenze che ancora abitano l’aria. Nulla viene cancellato, ma tutto viene ascoltato e restituito a testimonianza di ciò che è stato e di ciò che ancora può essere.

Ascoltare i luoghi, lasciarsi guidare dai loro silenzi, dai segmenti che custodiscono. Cercare un segno lieve,

quasi impercettibile, che non imponga la propria presenza con la forza, ma si insinui con discrezione,

rispettando ciò che è stato. Come chi tenta di sostenere un muro fragile con assi di legno, non per stravolgerlo, ma per preservarne l’essenza. Proteggere, non cancellare. Accogliere, senza sovrastare. Perché

ciò che resta possa ancora preservare il racconto.

Tra le opere più significative in esposizione:

Altalena, 2024. Un’altalena con la seduta in bronzo, posta all’ingresso richiama un elemento dell’infanzia e

simbolizza il movimento oscillatorio del tempo e l’instabilità di un equilibrio in continuo divenire. “L’altalena non è un oggetto, ma un’idea. Si spegnerà nella mente del tempo” è la rielaborazione di una citazione di Fëdor Dostoevskij, incisa sull’asse.

Kurt, 2024. La targa in bronzo “Kurt Schwitters 1877-1948 Artist lived here”, posizionata in prossimità della

porta di ingresso, ricorda l’omonima targa affissa sulla facciata di una casa londinese, edificio nel quale per

un certo tempo ha vissuto il dadaista Kurt Schwitters.

Corner (Marianna, Anna, Francesco), 2013. Tre barre in bronzo, corrispondenti alle altezze dell’artista, di sua moglie e di sua figlia (misurate nell’estate del 2013), configurano un intimo ritratto familiare.

Testa di Lenin nella fodera di un cappotto, 2009. L’immagine del leader politico è nascosta tra le pieghe di un vecchio cappotto dell’artista, evocando il connubio tra storia personale e identità condivisa.

Positivo di impronta destra con biglietti da visita, 2017. L’impronta della scarpa destra dell’artista è

riprodotta in bronzo lucidato a specchio e reca al suo interno un mazzetto di biglietti raccolti nei suoi viaggi,

simbolo di incontri e percorsi.

Cucina democristiana, 2012. Otto libri posizionati a terra, sistemati con l’ausilio di blocchi di marmo a

riprodurre le porte della cucina di casa del nonno dell’artista.

Cumulo (scarpe e macerie), 2016. Un paio di scarpe dell’artista, sospese a circa 120 cm da terra con un cavo

d’acciaio che scende dal soffitto, sono installate in modo che le suole guardino verso l’alto, una visione

opposta rispetto a quella che avevano quando, originariamente, l’artista le calzava per calpestarne il suolo.La superficie delle suole diventa un piano di appoggio per un cumulo di macerie provenienti dal pavimento in cemento del suo vecchio studio, ormai sgretolato sotto il peso del tempo.

Info pubblico

Frattempo

30 marzo – 2 giugno 2025

Viale Virgilio, 1 A – Taranto

Opening – 30 marzo ore 17.30 solo su invito ( Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. )

Orario e giorni di esposizione – sabato e domenica ore 10.00 – 12.00

tutti i giorni solo su prenotazione( Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. o messaggio

direct instagram al profilo @frattempo)

“Ho scelto di vivere a Taranto, di farlo con la mia famiglia: mia moglie e mia figlia. Penso di vivere in una città bellissima sotto tantissimi punti di vista, di cui sono follemente innamorato e che sarà chiamata ad affrontare sfide decisive nel prossimo futuro di fronte alle quali non possiamo rimanere indifferenti. Svolgo la professione di avvocato perché è insita nella mia indole la predisposizione a difendere qualcuno o qualcosa da ingiustizie e soprusi.  Ogni giorno quello che scegli, quello che pensi e quello che fai è ciò che diventi. Parafrasando Eraclito, sono diventato un figlio di Taranto, una città che, soprattutto in questa particolare fase storica, ha bisogno dell’impegno della sua gente, di donne, uomini, giovani che con senso di responsabilità trovino il tempo per difenderla, sostenerla e amarla ma con pragmatismo. Su questa base, offro la mia disponibilità a candidarmi a sindaco di Taranto. "

E' quanto scrive in una lettera inviata agli organi di stampa l'avv.Francesco Tacente, presidente del Ctp, il cui nome, indicato dalla Lega, faceva parte della terna del centrodestra insieme a quelli del presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzaro, in quota a Fratelli d'Italia, e del consigliere regionale Massimiliano Di Cuia indicato da Forza Italia. 

"Raccolgo così, dopo un’attenta riflessione, i numerosi inviti che, in queste ultime settimane, mi sono stati rivolti. Annuncio così la disponibilità a candidarmi a sindaco per le elezioni amministrative di Taranto del 25 e 26 maggio e, nelle prossime ore, incontrerò partiti e movimenti civici che mi hanno coinvolto in un progetto di governo della città. L’esperienza dell’ex sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, già da tempo aveva ormai perso la sua spinta propulsiva e, inoltre, ha avuto nella scarsa collegialità nelle decisioni da assumere il suo punto più basso. Allo stesso tempo appare evidente che la futura Amministrazione comunale tarantina non potrà prescindere dal valorizzare quanto già tracciato e realizzato nell’attuazione di progetti comunitari per la rigenerazione urbana della città in chiave ecologica e, ad esempio, per la mobilità sostenibile (penso alle linee Brt). Cambierò dunque il metodo e se i miei concittadini mi daranno fiducia porterò a Palazzo di Città il mio profilo di cattolico impegnato nel mondo delle professioni, la mia esperienza di amministratore di un’azienda pubblica e la mia vicinanza al mondo dell’associazionismo. È giunto il momento di agire per fermare l’inverno demografico di questa città e per far sì che si arresti la triste fuga di cervelli. C’è tanto da fare certo e, nei prossimi giorni, insieme a chi mi sta sostenendo e che mi sosterrà definirò un programma concreto, moderno e coraggioso. Ho scelto di vivere a Taranto, di farlo con la mia famiglia. Penso di potermi impegnare per la mia città per consegnare a mia figlia e a tutti i figli della nostra comunità un luogo migliore”. 

Ancora piogge e temporali al centro-sud: la Protezione civile parla di allerta 'gialla' in 8 regioni. La permanenza di un’area di bassa pressione sulle regioni meridionali determina il persistere di condizioni di tempo spiccatamente instabile al sud e sul medio versante adriatico, con fenomeni anche a carattere temporalesco. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione civile - d’intesa con le regioni coinvolte, alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse che estende il precedente.

L’avviso prevede il persistere di precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Campania, Sicilia, Calabria, Abruzzo, Molise e Puglia, in particolare sui rispettivi settori tirrenici e adriatici. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni in atto e previsti è stata valutata per la giornata di oggi, venerdì 28 marzo, allerta gialla sull’intero territorio di Abruzzo, Marche, Molise, Campania, Puglia e Calabria, oltre che su alcuni settori di Umbria e Sicilia. 

Sì è un tenuta ieri mattina, nel salone di rappresentanza della Provincia di Taranto, la presentazione del progetto dal titolo "La Formazione e la gestione strategica delle risorse umane: progetto Performa PA e progetto Ri.Va.", organizzato dal Settore Personale e Finanziario della Provincia di Taranto, la Fondazione Promo PA e il Formez.

Oltre al dirigente provinciale che ha coordinato i lavori, sono intervenuti il consigliere provinciale Roberto Puglia attuale Presidente f.f., il presidente di Promo Pa Fondazione, Gaetano Scognamiglio, Alessandra Rossi, responsabile del progetto PerForma PA, Giammaria Zilio, esperto in materia di formazione, Ioletta Pannocchia, direttrice generale e project manager Promo PA Fondazione, Alfredo Melissano, docente Promo Pa Fonzione, Ciro Pinelli e Maurizio Ricca responsabili per il progetto Ri.Va del Formez PA.

 

Con il progetto PerForma, la Provincia di Taranto, come anche tanti altri enti, non solo ha avuto la possibilità di accedere ai fondi per la formazione, ma acquisirà la possibilità di migliorare l’efficienza operativa e quella di modernizzare i propri processi.

 

"L’obiettivo di questa progettualità è quello di sviluppare e valorizzare le competenze dei dipendenti provinciali attraverso percorsi formativi specialistici, ma soprattutto - ha evidenziato Roberto Carucci, dirigente del settore Finanziario e Personale della Provincia di Taranto - quello di creare senso di appartenenza, il cosiddetto team building e cioè, in parole semplici, conoscersi meglio.

Nel corso dell'incontro è intervenuta anche la Consigliera di Parità Sabrina Pontrelli che, complimentandosi per l'iniziativa, ha sottolineato l'importanza di questi percorsi di cambiamento anche alla luce dei principi delle pari opportunità nel mondo del lavoro dove si registrano ancora tante disparità.

Come è stato più volte rimarcato dagli interventi autorevoli dei presenti, creare attività come questa della Provincia è importante, anche, nella misura in cui queste risultino esperienze replicabili sul territorio, le cosiddette best practice fruibili anche da altri enti.

Le aree prioritarie e gli obiettivi di PerForma PA sono:

- Transizione digitale e innovazione amministrativa;

- Sostenibilità e politiche ecologiche;

- Gestione del lavoro agile e smart working;

- Riforma della pubblica amministrazione e miglioramento della performance;

- Sviluppo di competenze professionali per figure chiave della PA.

Questo importante percorso formativo rappresenta sicuramente una delle principali priorità richieste dal PNRR affinché ad un miglioramento delle soft skills dei dipendenti pubblici, come vengono chiamate le competenze trasversali in gergo, corrisponda una migliore qualità dei servizi offerti e, di conseguenza, anche una maggiore vivibilità dei territori.

Lu.Lo.

Pagina 10 di 978