Il Comune di Taranto ha aggiudicato al raggruppamento temporaneo di imprese guidato da Debar Costruzioni spa, di Bari, la gara per l’appalto integrato relativo alla realizzazione della linea “blu” e del deposito mezzi delle Brt, sigla di Bus rapid transit. Sono le linee elettriche veloci che usano percorsi dedicati. Due le linee previste a Taranto che uniranno la città da un capo all’altro: “rossa” e “blu”. Quest’ultima è stata aggiudicata per una cifra poco superiore ai 78 milioni di euro. È la più grande gara mai bandita fino a oggi dal Comune di Taranto, la prima in Italia per le dimensioni dell’intervento. La cifra copre le spese della progettazione esecutiva e la realizzazione dell’infrastruttura, che comprende la linea elettrica, il deposito del materiale rotabile (che fungerà anche da officina) e le opere accessorie. In tema di mobilità sostenibile, Taranto ha inoltre messo in campo, con la Provincia, un altro progetto. Si tratta di “MetroMare Taranto”, che avrà supporto e consulenza da parte di Jaspers, unità tecnica composta da esperti della Banca Europea per gli investimenti (BEI) che opera per conto della Commissione Europea. “MetroMare” userà imbarcazioni azionate da motori interamente elettrici o con propulsione ad idrogeno per avere “zero emissioni” durante il loro funzionamento. Inoltre, “MetroMare” si integrerà cin le linee elettriche terrestri di Brt.
Domenica 30 luglio, a Pulsano, nel chiostro dell’ex convento dei Frati Riformati, con inizio alle ore 21, si terrà l’ultimo appuntamento del Festival Chitarristico Internazionale “Città dello Jonio”. Patrocinato dal Comune di Taranto , Regione Puglia e CSV, e nato da un’idea nel 2017 della direttrice artistica M^ Maria Ivana Oliva, Presidentessa dell’Associazione musicale “Guitar Artium”, il Festival pone i riflettori sulla “chitarra” con l’intento di offrire al territorio un connubio di musica di qualità e valorizzazione delle risorse culturali della nostra regione.
La manifestazione dell’ultima serata sarà una rievocazione storica di musica medioevale, riprodotta con strumenti d’epoca, e teatrale con la declamazione di testi dell’epoca, frutto della collaborazione tra “Musica Historica” e il maestro Fabio Anti , per la parte musicale e l’Associazione “I Cavalieri de li Terre Tarentine” per la parte storico-letteraria.
L’Aps “I CAVALIERI DE LI TERRE TARENTINE” nasce nel 2005 dal desiderio di un gruppo di amici, con la passione per lastoria e che non vogliono dimenticare le proprie radici. ”Come l’albero vive del nutrimento del terreno, a tal modo noi cerchiamo di non dimenticare la storia della nostra terra affinché le nostre radici possano entrarvi più profondamente così da arricchire il nostro vivere e non perdere la memoria del nostro cammino”. Presidente e fondatore è il prof. Vito Maglie e, nell’ambito del proprio scopo sociale e culturale, l’associazione si propone di coadiuvare, supportare e collaborare, con soggetti terzi, Enti ed Amministrazioni Pubbliche, nella valorizzazione e promozione del patrimonio storico, archeologico culturale e dei beni immateriali, in una prospettiva di attrazione e sviluppo turistico culturale in chiave di sistema strutturato e sostenibile, fornendo servizi di partecipazione, organizzazione e gestione per eventi di carattere narrativo e spettacolo storico. Tale obiettivo è proposto tramite gli strumenti della rievocazione storica, Ricostruzione, Racconto, Narrazione storica, Produzione Multimediale. L’Associazione, realizza eventi strutturando e contestualizzando specificatamente il lavoro sull’epoca, sui personaggi e sulle vicende storiche che hanno caratterizzato la storia del territorio o del luogo, con questo approccio, l’evento rievocativo, fonda la sua preparazione sugli studi, la ricerca, la sperimentazione, e si caratterizza nella componente filologica storica e culturale, assumendo rilevanza nella divulgazione della conoscenza delle radici e della memoria, accrescendo il senso di appartenenza all’interno di una comunità ed anche, in una prospettiva più ampia, può fungere quale supporto alla promozione di gemellaggi e scambi culturali identitari con i Paesi Mediterranei ed Europei. Svolge la propria attività su tutto il territorio nazionale e internazionale ed ha raggiunto preparazione e livelli organizzativi tali da garantire con assoluta competenza eventi e partecipazioni di indiscussa e riconosciuta qualità.
E’ da
Hastings”
rievocativa medievale. La dedizione a favore della divulgazione storica tramite il Living History, oltre ad alcune partecipazioni televisive e cinematografiche, li ha portati a un prestigioso traguardo televisivo con la collaborazione nel 2009 con History Channel di Sky nella serie “Pazzi per la Storia” in cui Taranto è stata protagonista di una delle 6
sottolineare la partecipazione
del 1066 in Inghilterra il più importante
nell’ottobre del 2012 alla “Battaglia di evento mondiale di battaglia
puntate della produzione dedicata all’arco del Medioevo ed ai primi anni del Rinascimento con tema principale della guerra con la puntata dedicata alla “La battaglia del 1046” tra Normanni e Bizantini. Ricordiamo inoltre la copertina di Focus Storia del novembre 2013 dedicata ai Bizantini con la pubblicazione dell’immagine di un componente dell’associazione a seguito di servizio fotografico oltre ad articoli su riviste specializzate italiane e europee come Medioevo, Ancient Warfare, Maxes. Ricordiamo inoltre la partecipazione alla Festa dei Musei presso il Marta di Taranto il 2/7/2016 e ad oltre 400 partecipazioni e organizzazioni di eventi rievocativi e culturali in genere. L’impegno maggiore comunque è da oltre dieci anni dedicato all’organizzazione della “La Battaglia dell’XI secolo” tra Normanni e Bizantini divenuto ormai il più importante evento di battaglia medievale d’Italia. Tra le altre finalità vi è anche la divulgazione e promozione, in chiave di sistema, di appartenenze a comunanze identitarie storico culturali di luoghi, percorsi e comunità. Per tale motivo da sette anni ha avuto inizio il progetto “Taras Magno Greca”, una ricostruzione storica del mondo antico principalmente dal V sec. a.c. agli inizi del III secolo a.c. nei suoi diversi aspetti culturali e sociali in collaborazione e rete con le diverse realtà culturali che si occupano della Magna Grecia. E’ da sottolineare la produzione di cortometraggi di racconto e documentaristici storici come “Il Cammino di Taras” vincitore del premio del pubblico Mostra del Cinema di Taranto 2021; Premio Enotri, Itineraria Bruttii, Cosenza 2022; Selezione ufficiale al 23° Festival del Cinema Europee, Lecce 2022.
Il Maestro FABIO ANTI è diplomato in ORGANO E COMPOSIZIONE ORGANISTICA nel 2007e laureato (I liv.) in CLAVICEMBALO E TASTIERE STORICHE nel 2018presso il Conservatorio N. Rota di Monopoli (BA), spazia nei suoi studi e si interessa di vari strumenti e discipline quali: Flauto a Becco, Flauto Traversiere, Viola da Gamba, molti strumenti medievali (liutaio anch’esso di molti) Voce (dapprima Controtenore poi Bari- tenore), Direzione di Coro, Composizione.
Numerosissime sono le attività svolte sia da allievo sia da docente, e collaborazioni tra le quali: Coro Giovanile Italiano, Ars Cantica Choir Milano, Coro & Orchestra dell’Opera di Stato di Budapest, Stupor Mundi Chorus, Orchestra del Settecento, Confraternita de’ li Musici, Apulia Baroque Ensemble, I Turchini di Florio, Scarlatti Lab, Beppe Barra, Pino De Vittorio ecc., il critico Paolo Isotta ha espresso molte parole di elogio nei suoi riguardi. È stato diretto e ha collaborato con numerosi direttori di fama internazionale quali: Filippo Maria Bressan, Gianandrea Noseda, Toni Florio, Peter Neuman, Stojan Kuret, Marco Berrini, Nicola Conci, Colin Baldy. Ha svolto centinaia di concerti in Italia, 2 tournée in Germania, una tournée in Israele e una tournée in Slovenia e Croatia, Festival Scarlatti Lab barocco di Napoli 2012, 2013 e 2014, Festival Alexadia di Kastoria in Grecia 2013, Festival Rinascimentale di Copenaghen 2013, Festival Val Comino 2014, Giovanni Paisiello Festival di Taranto 2016, 2017, 2018, 2019, 2021 Stagione Concertistica Amici della Musica Taranto “Arcangelo Speranza”.
Insegna Belcanto, Polifonia, Organo, Organo Liturgico, Pianoforte, Clavicembalo, Teoria Generale della Musica, Armonia, Basso Continuo, e Composizione ai componenti della sua associazione, e teoria generale della musica presso la Scuola Musicale Comunale “P. Serafino Marinosci” di Francavilla F. (BR).
Già fondatore de Il Gruppo Cameristico Bach (1999), il Bach Coro (1999), Stupor Mundi Chorus (2006) poi estinti, ha fondato, coordina e dirige La Vaga Harmonia (2010), Odor Rosae Chorus (2011), Odor Rosae Musices (2013) fondendo nel 2015 le tre compagini in una associazione culturale denominata MUSICA HISTORICA. Si occupa inoltre di ricerca, trascrizione e revisione (di partiture antiche manoscritte o a stampa, dal medioevo al XIX sec.) lavoro che lo ha portato a pubblicare in autoeditoria ondemande oltre 180 volumi a distribuzione globale sulla piattaforma AMAZON, molti dei quali sono unici al modo ed è citato in tesi di laurea. Organologia, organaria, cembalaria e liuteria sono la sua passione ed è autore o restauratore di decine di strumenti che continuamente vengono utilizzati per le sue svariate attività.
MUSICA HISTORICA, mira alla riscoperta, valorizzazione e diffusione della musica antica attraverso un lavoro di studio e ricerca filologica del repertorio musicale al fine di renderlo fruibile sia agli intenditori che ai semplici ascoltatori. L’attività di ricerca non si limita soltanto all’esecuzione di brani antichi in concerti e momenti culturali ma si fa minuziosa ricostruzione filologica di partiture, testi, abiti e strumenti musicali diventando anche vero e proprio supporto didattico in eventi pensati per studenti ed all’interno delle principali rievocazioni storiche del sud d’Italia. L’Associazione culturale MUSICA HISTORICA vanta tre ensemble musicali differenti seppur complementari, ognuno con caratteristiche precise, repertorio e strumentario differenti e con intensa attività concertistica (citati in ordine di fondazione): L’ensemble di musica rinascimentale e barocca LA VAGA HARMONIA. La compagine corale ODOR ROSAE CHORUS, e il gruppo di musici medievali ODOR ROSAE MUSICES.
Il suono prolungato delle sirene delle navi in rada e nel porto di Taranto hanno segnato oggi lo sciopero di 24 ore indetto dai sindacati dei trasporti di Cgil, Cisl e Uil per protestare contro l’infortunio sul lavoro mortale accaduto martedì pomeriggio alla banchina del quarto sporgente, vittima il 31enne Antonio Bellanova, che lavorava con l’impresa Ecologica. Bellanova è stato travolto e schiacciato da un’ecoballa (rifiuti) di mille chili mentre era al lavoro nella stiva di una nave con 3mila tonnellate di questo carico. Su richiesta fatta ieri dai sindacati, oggi l’Autorità portuale ha convocato una riunione sui temi della sicurezza.
“Abbiamo tenuto una riunione con i sindacati - dichiara ad AGI il presidente dell’Autorità portuale del Mar Ionio, Sergio Prete -. Stiamo dando subito riscontro facendo le verifiche di nostra competenza. Inoltre, abbiamo scritto a Ecologica chiedendo una relazione e spiegazioni sia sull’incidente, che sul rapporto contrattuale del lavoratore deceduto”. Ecologica, si afferma, è infatti autorizzata sia come operatore portuale che come impresa a servizio di terzi che utilizzano il porto. L’impresa, peraltro, il 13 giugno era stata oggetto di un controllo congiunto di Authority, Spesal Asl e Capitaneria di porto e in quella sede erano state formulate delle prescrizioni. Prete ha inoltre evidenziato che dopo gli incidenti mortali nel porto del 2021 e 2022, l’Authority e le parti sociali hanno avviato azioni specifiche e altrettanto stanno facendo Assoporti e sindacati nazionali sul tema. Va intanto avanti l’inchiesta della Procura di Taranto (se ne occupa il sostituto Antonio Natale) sulla morte di Antonio Bellanova. Il magistrato ha disposto l’autopsia che sarà effettuata lunedì.
“L’eccezionale ondata di calore che ha colpito il Mediterraneo facendo superare per più giorni i 30 gradi, in particolare nel Golfo di Taranto, sta mettendo in ginocchio la mitilicoltura tarantina. Ad oggi la produzione delle cozze è gravemente compromessa essendo ormai andato perduto il 50% del prodotto”. Lo comunica Confcommercio Taranto sulla moria di mitili (cozze nere) a causa dell’innalzamento della temperatura dell’acqua dei mari di Taranto e in particolar modo dello specchio di Mar Piccolo. Per Confcommercio, “è confermato dalla comunità scientifica che il fenomeno delle alte temperature, con valori superiori dalla media estiva per più giorni, sia dovuto al conclamato cambiamento climatico, e che non sia purtroppo un fatto occasionale.
Il Mar Piccolo di Taranto viene particolarmente coinvolto dal fenomeno del surriscaldamento che ormai, in diverse annate, ha provocato la moria del prodotto”. “È necessario perciò mettere in atto percorsi strutturali volti a tutelare la continuità della produzione e la risposta non può venire che dalla bonifica del primo seno del Mar Piccolo” dice Confcommercio. Che evidenzia che la mitilicoltura “a partire dal 2011 ha visto ridurre del 50% la produzione della cozza nera di Taranto,e che ha drasticamente tagliato il numero degli addetti del settore da 1200 nel 2011 a 500 unità”. Inoltre all’inquinamento del seno è legato l’obbligo annuale della legge regionale che stabilisce “entro il 28 febbraio di ogni anno- di trasferimento del novellame dal primo seno del Mar Piccolo al secondo seno o in Mar Grande. Operazione non facile che comporta un aggravio di costi per i mitilicoltori”. “Una problematica che potrebbe essere superata – afferma Confcommercio Taranto - con la ripresa del percorso di bonifica del Mar Piccolo interrotto ormai da un anno e mezzo, e che richiede la volontà del Governo di destinarvi importanti risorse e individuare una figura con ampi poteri che non sia un commissario pro tempore”.
Donna a Sud nasce nel 2011, quindi ormai ben 12 anni fa, come festival delle Culture al Femminile. Il festival, frutto di un’idea di Tiziana Magrì – direttrice artistica, progettista e giornalista tarantina – pone la sua attenzione sulle donne del sud e del Mediterraneo, coloro che sulle sponde del Mediterraneo vi sono nate o che vi sono giunte, quelle che sono dovute andare via e quelle che sono tornate, accomunate tutte, oltre che dall’origine mediterranea, da una caratteristica: il coraggio di lottare.
L’obiettivo era e rimane fare rete, dare alla donna la voce che a lungo le è stata sottratta, tracciare una rete di professioniste – e non solo – unite nel nome della parità di genere.
Proprio mantenendo fede a questi propositi, il team di Donna a Sud, è costituito interamente da donne professioniste che si sostengono e portano avanti il progetto con una visione comune.
Donna a Sud torna perciò a Taranto con nuovi importanti appuntamenti, parte entrambi della rete di Taranto Grand Tour, con cui Donna a Sud collabora e fa rete per portare lustro al territorio. Una squadra di professionisti e persone a cui stanno a cuore le sorti della città e che si impegnano, quotidianamente, per essa e per una nuova fruizione dei luoghi in stretta connessione con percorsi esperienziali e di conoscenza.
PRIMO APPUNTAMENTO
Una programmazione ricca quella del primo appuntamento del 5 agosto 2023 e ripartita così:
● Alle ore 18:30, presso la Galleria del Castello Aragonese, Donna a Sud - Festival delle Culture al Femminile presenta la Mostra di libri d’artista “Donna vita e libertà - Il mio nome è notte”, in collaborazione con Presidio del Libro - Archivio del libro d’artista VerbaManent di S. Nicola (Le) e Anpi Taranto.
La mostra sarà arricchita da 20 fotografie in bianco e nero di donne iraniane prodotte dalla fotografa Luciana Trappolino.
Nella serata inaugurale della mostra è prevista la proiezione del video EXPIRED realizzato da Maria Credidio, affermata artista sperimentale, con voce di Elham Hamedi, corpo narrante e sillabario poetico.
Le artiste di cui saranno esposte le opere:
Laura Agostini, Andreina Argiolas, Oriana Bassani, Anna Boschi, Lucia Caprioglio, Maddalena Castegnaro, Carmela Corsitto, Maria Credidio, Cristina Gentile, Daniela Gilardoni, Elham Hamedi, Benedetta Jandolo, Beatrice Landucci, Francesca Magro, Gabriella Maldifassi, Francesca Mazzotta, Rita Mele, Emanuela Mezzadri, Elsa Mezzano, Sara Montani,Laura Pitscheider, Antonella Prota Giurleo, Letizia Rostagno, Paola Scialpi, Sforza Lucia e Barbonetti Antonietta.
● Alle ore 20:00, invece, presso Il MUDI (Museo Diocesano di Arte Sacra), in Via Duomo, si terrà un incontro a più voci dal titolo “Guerra, pace e donna: questioni di genere”.
Il dibattito prevede un focus sulla guerra e le questioni di genere, sui punti di vista delle donne su questo argomento e su come possano essere costruttrici di pace.
Modererà l’incontro Tiziana Magrì, founder di Donna a Sud.
Relatrici:
Giuliana Sgrena (giornalista e scrittrice)
Ilaria Romano (giornalista, fotografa, documentarista)
Uljana Gazidede (avvocata esperta in diritto dell’immigrazione, diritti umani e diritti delle donne, presidente Casa delle donne del Mediterraneo)
Ndreca Denata (giornalista e poetessa)
Shady Alizadeh (portavoce movimento italo-iraniano per la donna, la vita e la libertà)
● Sempre al MUDI, alle 21: 30, per Racconti di donne del sud, si terrà la rappresentazione di “Le predestinate” di Dino Cassone. Dialoga con l’autore Valentina Castellaneta, giornalista.
● Per il progetto di Donna a Sud “Dalla parte di Lei”, alle ore 21:00, presso Palazzo Galeota, si terrà il seminario di Annamaria Pazienza dal titolo “Letizia in “Battaglia”: lo sguardo delle donne sulla mafia”. Modererà Remo Pezzuto, referente provinciale Libera Taranto.
● Alle ore 20:30, per Racconti di donne del sud, in Piazza delli Ponti, ci sarà la Presentazione libro “Fringuella” di Michele Tursi. Dialogherà con l’autore Luisa Campatelli, giornalista. Letture di Barbara Galeandro.
Arriva a Massafra l’esposizione della fotografa piacentina. Domenica 30 luglio l’inaugurazione. Sarà possibile visitarla nel Palazzo della Cultura fino al 30 agosto. Si tratta di uno degli appuntamenti di avvicinamento alla 18a edizione del festival cinematografico
La mostra “L’isola degli arrusi” della fotografa Luana Rigolli impreziosisce, a Massafra, il programma della diciottesima edizione di Vicoli Corti. Cinema di Periferia. Sarà possibile visitare la premiata mostra che interpreta la storia del confino alle Tremiti imposto agli omosessuali nell\'Italia fascista dal 30 luglio al 30 agosto nel Palazzo della Cultura “N. Lazzaro”, nel centro storico della cittadina ionica. Sarà possibile visitarla gratuitamente dal martedì alla domenica, dalle ore 17 alle ore 20.
L’inaugurazione è fissata per domenica 30 luglio alle ore 19, a cui seguirà alle ore 20.30 nel vicino Palazzo De Notaristefani un talk di presentazione alla presenza della fotografa Luana Rigolli, del sindaco di Massafra Fabrizio Quarto e dell’assessore alla Cultura Domenico Lasigna, introdotto da Vincenzo Madaro, moderato da Yàdad De Guerre, con interventi della storica dell’arte e docente Cristina Principale, delle registe Paola Manno e Gabriella Romano, del direttore dell’Archivio di Stato di Lecce Donato Pasculli e del funzionario amministrativo presso la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia Adriano Buzzanca. Sabato 29 luglio (ore 21.15), invece, sempre a Palazzo De Notaristefani si terrà un’anteprima, con la proiezione del documentario \"Baci rubati – Amori omosessuali nell\'Italia fascista\" di Gabriella Romano e Fabrizio Laurenti, film prodotto e distribuito dall’Istituto Luce Cinecittà. L’ingresso è libero.
Il progetto di Luana Rigolli, vincitore quest’anno del “Premio Max Spreafico” nel Circuito OFF del Festival Fotografia Europea di Reggio Emilia, è itinerante dal 2020 e ha finora toccato diverse città in Italia e in Canada. Grazie a Vicoli Corti e su proposta di Yàdad De Guerre, viene presentato per la prima volta in Puglia. Il percorso espositivo, all’interno del Palazzo della Cultura “N. Lazzaro”, è stato realizzato con allestimento specifico degli architetti Grazia Patruno e Lillo Montemurro di Studio Heima, con una appendice esterna sul ponte Garibaldi che affaccia sulla gravina.
Una pubblicazione e la mostra dal titolo “L’isola degli arrusi”, con foto d’archivio, documenti e scatti originali firmati dalla piacentina Luana Rigolli, portano alla luce la storia del confino in Puglia, sull’isola San Domino alle Tremiti, di quarantacinque omosessuali siciliani che, insieme a numerosi altri da tutta Italia, tra il 1939 e il 1940 vennero detenuti sull’isola: appellati come “arrusi” erano stati condannati dal regime fascista con l\'accusa di “pederastia passiva” contro il buon costume e l’integrità della razza. Provenienti da Catania, che tra tutte le province italiane spiccò per la quantità di arresti, i protagonisti della vicenda raccontata da Rigolli furono allontanati a più di 700 km da casa e posti in isolamento, “circondati dal muro del mare”. Con un approfondito lavoro di ricerca archivistica la fotografa ha ricostruito tra Catania, San Domino e San Nicola alle Tremiti, Roma e Bologna, quali fossero i luoghi di ritrovo degli arrusi prima della detenzione e quali quelli durante il confino, immortalandoli insieme alle loro schede biografiche, i certificati giudiziari e delle visite mediche, e alle lettere di suppliche per la scarcerazione. Di ognuno dei quarantacinque, Rigolli individua i volti dalle foto segnaletiche, e mostra gli sguardi che inquisiscono la nostra consapevolezza del passato.
Luana Rigolli è nata Piacenza nel 1983, laureata in Ingegneria Civile attualmente lavora con la fotografia, dopo aver studiato fotogiornalismo alla Fondazione Studio Marangoni con il collettivo Terraproject. La sua ricerca si muove prestando attenzione all’analisi storica e all’interazione uomo-paesaggio. È socio fondatore del “Dieci x Dieci Contemporary Photography Festival” che si tiene dal 2015 a Gonzaga. Ha pubblicato su varie riviste, come National Geographic, Mare, Il Post, T Magazine del New York Times.
Ad accompagnare la mostra i visitatori troveranno una sezione video dedicata e il contributo performativo a cura del Teatro delle Forche di Massafra. Per tutta la durata della mostra nella sede del Palazzo della Cultura sarà proposta la proiezione del cortometraggio \"La guerra dei mariti\" di Paola Manno, vincitrice di un Nastro D’Argento con questo film-inchiesta prodotto da Minerva Pictures, che ricostruisce il meccanismo delle relazioni amorose durante il fascismo proprio nella piccola comunità delle isole Tremiti.
La diciottesima edizione di Vicoli Corti. Cinema di Periferia, organizzata dall’associazione Il Serraglio, continuerà poi nella consueta finestra post ferragostana, dal 17 al 21 agosto, con le proiezioni di cortometraggi e lungometraggi al castello di Massafra. Il festival rientra nell’ambito di Apulia CineFestival Network 2023 con il sostegno di Regione Puglia e Apulia Film Commission, con il patrocinio e supporto del Comune di Massafra e con il patrocinio di Amnesty International Italia.
A Taranto le temperature estreme di questi ultimi giorni e il surriscaldamento del mare, hanno distrutto un\\\'ingente quantità delle cozze nere che erano ancora nei vivai in attesa di essere raccolte. Lo segnalano Agci Agrital Taranto, Unci Agroalimentare, Confcooperative Taranto, Legacoop Agroalimentare Taranto/Dipartimento Pesca, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Pesca.
“Al momento, sul totale del prodotto, il 50% è stato venduto\\\", riferiscono le organizzazioni di categoria, \\\"mentre della restante parte, metà è andata completamente persa, con un importante danno in termini economici per i mitilicoltori e per tutta la filiera\\\".
\\\"Nelle prossime ore\\\", annunciano i rappresentanti dei mitilicoltori, \\\"terremo, tra le nostre associazioni e i nostri sindacati, un confronto ad hoc per decidere quali iniziative intraprendere nei confronti delle istituzioni per chiedere un sostegno mirato a mitigare e contenere le importanti perdite”. “Continuiamo a registrare una sorta di lassismo ed una certa indifferenza rispetto a tutte le problematiche del comparto, in primis la grande partita delle bonifiche sembra non essere più da tempo nei pensieri della politica. Non si riunisce da tempo\\\", aggiungono associazioni di categoria e sindacati, \\\"con riferimento al tavolo istituzionale del Contratto di sviluppo per Taranto. Lo stesso Cis, che era in passato occasione giusta e strumento prezioso per parlare anche della mitilicoltura in una città come Taranto, in cui questa attività dà lavoro a molte famiglie e consente di mantenere in piedi una parte di economia decisamente identitaria”.
“Pur considerando positivo l’avvio del progetto finalizzato a verificare gli effetti dello spostamento in Mar Grande dei mitili coltivati nel primo seno, tra l’altro da noi a lungo sollecitato, non riteniamo debba farci perdere di vista la necessità di realizzare un intervento radicale di bonifica dei siti maggiormente inquinati nel primo seno”, dicono le associazioni e i sindacati con riferimento al Mar Piccolo, nel cui primo seno, a causa dell’inquinamento non ancora rimosso, i mitili possono stazionare per l’allevamento sino alla fine di febbraio, dopodichè vanno trasferiti in aree di mare ambientalmente più idonee per consentire la maturazione del frutto.
di Ingrid Iaci
Per abbattere le mafie c’è bisogno di un sistema penale processuale e detentivo proporzionato alla realtà criminale, come provvedimento urgente nel breve periodo, e di un popolo istruito che non accetti la mentalità mafiosa, come progetto lungimirante nel lungo periodo.
Questa in sintesi la ricetta che Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica di Catanzaro,
ha proposto per sconfiggere le associazioni criminali. Il magistrato ieri sera, è stato ospite dello Yachting Club, nel corso della seconda serata dell\\\\\\\"Angolo della Conversazione\\\\\\\", dialogando con il giornalista Vincenzo Carriero.
Secondo il procuratore, la mafia ha ormai cambiato i connotati è diventata più raffinata e tra le quattro mafie esistenti, solo la Sacra Corona Unita foggiana è rimasta piuttosto grezza, non si è evoluta.
Le altre si sono piuttosto trasformate in massomafie cioè organizzazioni criminali ben incardinate nel sistema politico, imprenditoriale e statale in quanto possono contare sulla complicità dei professionisti, dai contabili ai bancari, ai funzionari dello Stato oltre che sull\\\\\\\'appoggio della politica con la quale vi è ormai un consolidato sistema di interscambio di voti a fronte del soddisfacimento di favori. Si sa che il fenomeno mafioso ha bisogno di consenso popolare per sopravvivere, diversamente sarebbe sparito già da un pezzo.
Ovviamente, ha anche aggiunto il magistrato, la mafia non è più da tempo una questione puramente meridionale, ma è stata sdoganata in Europa e oltreoceano. La Mafia ha uno sguardo presbite, guarda cioè oltreoceano in quanto cerca di aggredire i nuovi mercati in Paesi con legislazioni apatiche nei confronti del fenomeno. In Europa non vi è una vera e propria lotta alle mafie in nome della privacy. In Germania infatti, tanto per fare un esempio, secondo paese per densità ‘ndraghetista, proprio a causa della mancanza di legislazione, vi sono norme che vietano di mettere microspie in determinati posti, così come in Europa non esiste una norma che imponga un massimo di contanti per le transazioni.
Di contro, in Olanda, paese con presenza ‘Ndranghetista da trent’anni, dove un anno e mezzo fa hanno ammazzato un giornalista avvocato testimone di giustizia, il ministro di giustizia e sicurezza ha dichiarato di voler investire milioni di euro in costruzione di nuove carceri.
Sempre in Olanda va affermandosi la mafia albanese che porta cocaina in Europa e anche alla maffia (non è un errore, proprio con due effe per indicare quella nordafricana).
Nel corso della conversazione si è affrontato anche il tema del rapporto tra la magistratura e la stampa, in particolare Gratteri ha sottolineato il comportamento dei giornalisti che se da un lato si lamentano dei limiti imposti dalla riforma Cartabia, attraverso i propri sindacati, non hanno espresso alcun dissenso.
<La legge in fondo piace- ha commentato amaramente il giornalista - perché il potere non vuole essere disturbato e perché certa stampa é sicuramente al servizio del potere>
Grande partecipazione del pubblico, più di 600 presenze, come hanno dichiarato gli organizzatori, dispiaciuto del fatto che tanti ancora avrebbero avuto il piacere di dialogare ancora con l’autore per approfondire ulteriormente i contenuti del libro scritto insieme al professor Antonio Nicaso “Fuori dai confini. La ‘ndrangheta nel mondo”, edito da Mondadori.
Dal pomeriggio di oggi è in corso un incendio nel Tarantino, a Ginosa, in zona \'Follerato\'. Sono a rischio 270 ettari tra bosco e macchia mediterranea. Sul posto è impegnata da terra una terntina di unità, tra operatori del servizio antiincendio boschivo dell\'Arif (Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali), vigili del fuoco, carabinieri forestali, Protezione civile e volontari.
Per domare le fiamme è stato richiesto anche il supporto aereo con un Canadair, che in quel momento stava operando sull’area lucana di Viggiano e che ha inizialo lanciare liquido ritardante anche sull’area tarantina. (foto di repertorio)
Schiacciato da un carico di circa mille chili che non gli ha dato scampo uccidendolo sul colpo. Così nel porto di Taranto oggi pomeriggio, alla banchina pubblica del quarto sporgente, adibita alle operazioni commerciali, ha perso la vita un giovane lavoratore: Antonio Bellanova, 31 anni, tarantino. È quanto emerge dai primi accertamenti.
Bellanova era in forza all’impresa Ecologica con un contratto di somministrazione. È il terzo incidente mortale in tre anni sulla stessa banchina. Bellanova era impegnato nel carico delle ecoballe. Si tratta di cilindri di grosse dimensioni in cui si compattano i rifiuti solidi urbani una volta trattati perché diventino Cdr, combustibile derivato dai rifiuti, eliminando le parti non combustibili e le materie organiche.
La nave Turgut Sahin, battente bandiera panamense, avrebbe dovuto imbarcare 3mila tonnellate di ecoballe. Una di queste è finita addosso al giovane lavoratore che era nella stiva della nave, impegnato nelle operazioni di stoccaggio. Sul perché il carico sia finito addosso al 31enne per ora si possono solo fare solo ipotesi visto che l’indagine della Procura della Repubblica (la coordina il sostituto Antonio Natale) è stata appena avviata. Potrebbe essersi trattato di una cattiva impilazione delle ecoballe, oppure di un improvviso cedimento del carico, o, ancora, di un mancato rispetto delle prescrizioni di sicurezza.
Quello odierno è il terzo incidente sulla stessa banchina. A marzo dell’anno scorso perse la vita Massimo De Vita, 45enne. L’uomo, padre di due figli ed ex dipendente di Tct (l’ex concessionario del terminal container), era impegnato con la compagnia portuale Nuova Neptunia nel carico, su una nave, dei castelletti di acciaio che sorreggono nel trasporto le pale eoliche. Uno dei manufatti cadde sul corpo di De Vita e lo uccise. Erano in corso le operazioni per le pale eoliche, la nave era la break bulk Bbc Opal, e l’azienda che aveva commissionato il lavoro era la Peyrani Sud. Ad aprile 2021, poi, altro incidente, vittima Natalino Albano, 49enne, operaio della stessa Peyrani Sud. Cadde nel vuoto dopo essere stato colpito da un improvviso spostamento di una pala eolica mentre ne stava effettuando il fissaggio.
“Siamo addolorati da quanto accaduto oggi, la perdita della giovane vita di Antonio Bellanova è un dolore che colpisce l’intera comunità, in particolare il mondo dei portuali, cui mi lega la mia storia personale e professionale”. Lo dichiara il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. “Siamo vicini alla famiglia, ai colleghi, a chiunque abbia prestato servizio sui moli al suo fianco - prosegue Melucci - verso di loro, verso ogni lavoratore che, soprattutto in questi giorni di condizioni climatiche estreme, continua a fare il proprio dovere, dobbiamo avere la massima attenzione”.
Per Piero Pallini, coordinatore Uil Taranto, “non ci si può rassegnare di fronte a vite che si interrompono in questo modo, proprio mentre si svolgono le proprie mansioni di lavoro; mentre si assolve a un dovere, com’è accaduto ad Antonio. Una terribile notizia, dolore e rabbia, proprio mentre si è da poco concluso l’incontro con il ministero del Lavoro sul tema dell’emergenza caldo dietro la nostra forte sollecitazione”.
“Non dobbiamo mai smettere di dar voce a proposte e azioni che mirano a migliorare le condizioni sui luoghi di lavoro, affinché non si comprometta la sicurezza di chi opera, di chi si smazza per un salario, il più delle volte per la sopravvivenza” conclude Pallini.