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Giornale di Taranto - Giornalista1

 

 

 

Nel pomeriggio di oggi, i Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Taranto hanno arrestato Luca Oliva, 27enne, tarantino, censurato, accusato di tentato omicidio per aver esploso due colpi di pistola nella serata di ieri all’indirizzo di un uomo di 49 anni, colpendolo al torace e alla gamba.

Alle 22.00 circa di ieri i militari della Compagnia erano intervenuti allertati dal Pronto Soccorso dell’ospedale SS Annunziata, poiché era ivi giunto un uomo ferito da colpi d’arma da fuoco.

Sentita nell’immediatezza la vittima, cosciente, e alcuni suoi congiunti, costoro fornivano una versione dei fatti che poco convinceva gli investigatori, poiché contraddittoria in molti punti. Immediatamente veniva effettuato un accurato sopralluogo nelle vicinanze di via del Tramonto, indicata come teatro dei fatti. Si parlava di un agguato teso da due individui travisati a bordo di scooter.

In realtà, lungo la pubblica via non vi erano tracce che potessero indurre gli operanti a pensare che lì fosse stato consumato un delitto. Attraverso l’ascolto di alcuni testimoni, i militari venivano indotti a ispezionare il giardino di un complesso edilizio di via Storione. Proprio lì venivano subito repertate tracce ematiche, due bossoli e due cartucce di pistola, dello stesso calibro dell’arma utilizzata per ferire il 49enne. La conseguente perquisizione eseguita all’interno delle abitazioni, messe a soqquadro e abbandonate all’improvviso, poiché ancora con luci ed elettrodomestici accesi, faceva supporre che vi fosse stata una violenta colluttazione. Le copiose macchie di sangue e i bossoli non lasciavano dubbi sul fatto che il reale luogo del delitto fosse quello.

Da quel momento è partita la ricerca degli occupanti gli appartamenti, tutti scomparsi. Le numerose persone escusse a sommarie informazioni, le tante perquisizioni eseguite, gli accertamenti urgenti sui luoghi e le informazioni raccolte, non lasciavano dubbi sull’identità dell’autore del delitto. Ricercato per tutta la notte e la mattina successiva, sentito braccatosi, lo stesso, ossia OLIVA Luca, nel primo pomeriggio di oggi si è lasciato convincere che la fuga non sarebbe stata la migliore delle soluzioni per lui, consegnandosi nel primo pomeriggio nelle mani dei carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Taranto. Continuano invece le ricerche per rinvenire l’arma utilizzata.

Un’accurata ricostruzione dell’evento ha permesso di accertare che OLIVA avrebbe agito perché provocato dall’uomo poi ferito a colpi di pistola e da altre persone in via di identificazione, che dopo aver fatto irruzione in casa sua armati di coltello, lo avrebbero aggredito percuotendolo violentemente, non risparmiando neanche la moglie e altri parenti presenti in casa dell’arrestato. Naturalmente è al vaglio degli inquirenti la condotta di tutte le parti interessate.

Il movente di tanta efferatezza risale a vecchi dissidi per futili motivi.

OLIVA è stato arrestato e sottoposto ai domiciliari, ove sarà a disposizione della dott.ssa Rosalba Lopalco, PM di turno.


In via Anfiteatro protestano  gli immigrati che fanno compagnia ai tanti lavoratori che da giorni presidiano gli uffici della Provincia. Questi ultimi sappiamo cosa vogliono : lavorare per portare a casa il pane per la famiglia. Gli immigrati ancora non sappiamo bene cosa hanno chiesta alla Città divTaranto e alla prefettura ma certo che le situazioni sono notevolmente diverse

 

Noi donne e mamme del Comitato “ Donne e Futuro per TARANTO LIBERA” abbiamo organizzato un sit -in davanti al Tribunale  per mercoledì 29 luglio 2015 dalle ore 10 alle ore 12 per esprimere alla Magistratura di Taranto il nostro ringraziamento ed il nostro sostegno in questa difficilissima battaglia per la VITA e la SICUREZZA di tutti noi.

Siamo rimaste allibite per il nuovo Decreto Legge sui fallimenti, in cui sono state inserite le norme SALVAILVA , con l'obiettivo di neutralizzare l'esame  da parte della Corte Costituzionale , su iniziativa del GIP Martino Rosati, delle inaccettabili norme contenute nel DL 92/2015.            .

 Il Parlamento rincorre ed annulla a colpi di decretazione d'urgenza  le azioni giudiziarie della Magistratura tarantina, volte alla salvaguardia della VITA UMANA, messa costantemente in pericolo da impianti che, se fosse stata eseguita l'ordinanza del 26 luglio 2012 del Gip Patrizia Todisco, non avrebbero causato altre MORTI e altro dolore a noi tutti.

Esprimiamo tutta la nostra fiducia nella Magistratura e chiediamo che venga valutata la possibilità di un RINVIO PREGIUDIZIALE alla CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA di Lussemburgo, in quanto anche quest' ultimo DL  SALVAILVA e' una violazione della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione europea, diventata giuridicamente vincolante con il Trattato di Lisbona nel 2009.

 

                 La Presidente del Comitato “ Donne e Futuro per TARANTO LIBERA”

                                                          Lina Ambrogi Melle


 

 

 

I Carabinieri della Stazione di Crispiano hanno arrestato in flagranza di evasione e furto, GALIANDRO Salvatore, 46enne del posto, noto alle Forze di Polizia.   L’uomo, sottoposto alla misura della detenzione domiciliare, dovendo espiare una pena di anni 2 di reclusione poiché condannato per furto, incurante della misura a cui era sottoposto, veniva notato in Statte da una pattuglia dei Carabinieri mentre era alla guida di un’autovettura. Immediatamente, i militari si ponevano al suo inseguimento ma, il GALIANDRO, dapprima accelerava, tentando di sottrarsi al controllo, dopodiché si dileguava a piedi nelle campagne circostanti abbandonando l’autovettura che, a seguito di ulteriori accertamenti, risultava essere stata rubata, poco prima, in Statte. Da quel momento, le ricerche dell’individuo si sono protratte ininterrottamente fino a quando veniva rintracciato a Taranto e tratto in arresto. L’arrestato, dopo le formalità di rito, su disposizione del PM di turno Dott.ssa Lucia ISCERI, veniva associato presso la Casa Circondariale di Taranto, mentre l’autovettura veniva restituita al legittimo proprietario.

I CARABINIERI DELLA STAZIONE  DI LIZZANO HANNO INVECE PROCEDUTO ALL’ARRESTATO IN FLAGRANZA DI UN 52ENNE PREGIUDICATO DEL POSTO, PER VIOLENZA, MINACCIA E PORTO ABUSIVO DI ARMI. L’UOMO, POCO PRIMA DELL’ARRIVO DEI MILITARI, AVEVA MINACCIATO, CON UN COLTELLO DA CUCINA, UN SUO VICINO CON IL QUALE AVEVA AVUTO UNA LITE PER FUTILI MOTIVI.  L’ARRESTATO, AL TERMINE DELLE FORMALITÀ DI RITO, SU DISPOSIZIONE DELL’A.G., E’ STATO SOTTOPOSTO AGLI ARRESTI DOMICILIARI PRESSO LA PROPRIA ABITAZIONE.

 


 

PER LA CONFCOMMERCIO DI TARANTO UN INTERLOCUTORE CREDIBILE

Il consigliere regionale della provincia di Taranto,  Donato Pentassuglia è stato eletto alla presidenza della IV Commissione Attività Produttive della Regione Puglia.

La Confcommerio Taranto in una nota sottolinea che si tratta di "un incarico che pone  alla guida di un settore complesso e problematico un politico capace,  operativo ed disponibile  al confronto ed alla collaborazione con le rappresentanze delle categorie. Confcommercio già nel recente passato ha potuto verificare sul campo  come  Pentassuglia sia un politico abituato ad approfondire i temi e   a lavorare per obiettivi, nella ricerca  di percorsi condivisi, finalizzati a dare risposte alle problematiche che gli si pongono. E’ importante che il settore delle Attività  Produttive possa rapportarsi a politici e tecnici competenti che abbiano come metodo la conoscenza  delle tematiche e la attenta valutazione delle soluzioni individuate. 

A Donato Pentassuglia gli auguri di un proficuo lavoro anche da parte della direzione e della redazione del Giornale di Taranto..     

 

La presentazione del libro “La valorizzazione culturale e turistica dell’Arsenale di Taranto”.

 

Una calda serata di metà luglio, in riva al mare con la Fondazione Michelagnoli.

Nell'ospitale Lido degli ufficiali della nostra Marina, tante personalità hanno decantato, con malcelata emozione, la storia dell'Arsenale e degli arsenalotti esaltandone l'orgoglio e l'abilità certosina di veri professionisti-artisti.

Una ricchezza di arte marinaresca che non può e non deve rimanere nell'oblio di cose del passato ma che può e deve diventare il fulcro di una vera e propria scommessa per il rilancio di Taranto.

Taranto e la Marina: un connubio talmente stretto che deve essere fatto conoscere al mondo intero.

Come? Con il progetto di “valorizzazione culturale e turistica dell'Arsenale di Taranto”.

Se ne parlò ampiamente, il 28 marzo scorso, in un grande convegno nella Sala a Tracciare dell'Arsenale. Nella serata sul Lido, il tutto è stato memorizzato in un volume che tutti dovrebbero leggere e studiare, perchè il senso di appartenenza alla propria città si sviluppa conoscendo la sua storia. Una storia tanto ricca e spesso misconosciuta dai propri cittadini. Una storia da riscoprire!!!

Una storia scritta a tante mani. All'Ammiraglio Fabio Caffio, presidente della benemerita Fondazione, spetta il compito di farci conoscere il ruolo della stessa per la cultura del mare.

“La Fondazione Michelagnoli è nata nell'ormai lontano 1989, con l'esordio della grande opera “la Marina e Taranto” dedicata al centenario dell'Arsenale Militare. Ventisei anni dopo, ora che la vita dell'Arsenale è ad una svolta, la Fondazione ritorna sui suoi passi per riallacciare il filo della storia navale, industriale ed architettonica del grande “Militar cantiere”. Il futuro del nostro Arsenale è un passato che vive ancora nel presente. La legge 20/2015 varata dal Governo per lo sviluppo ed il risanamento di Taranto ha infatti immaginato per lo Stabilimento un percorso incentrato su due direttrici. Da un lato migliorerà l'efficienza e la produttività delle strutture per il supporto alle Unità della Squadra  navale ed alle navi mercantili e, speriamo, crocieristiche, che a titolo oneroso intendano eseguire lavorazioni in bacini di carenaggio.

Dall'altro si attuerà una valorizzazione in chiave turistico-culturale di officine, macchinari, manufatti non più suscettibili di utilizzazione produttiva. Il nostro è un patrimonio molto ricco.

Va dalle architetture neo-rinascimentali delle officine costruite secondo gli stilemi del cinquecentesco Arsenale di Venezia a quello ottocentesco con cimeli ed immagini delle centinaia di navi da guerra che hanno fatto la storia della Marina, proprio come avviene oggi con la Mostra storico-artigiana, vero embrione e modello per future iniziative del genere.

Lavoreremo in sinergia con gli altri attori del “Contratto Istituzionale di sviluppo per Taranto”.

Potrebbe essere musica per le orecchie dei tarantini (usiamo il condizionale per scaramanzia).

Intanto la bella e calda serata è stata già resa più lieve dalle note musicali di un sestetto ensemble, tutto femminile, di giovanissime concertiste dell'Associazione Giovani Talenti che hanno interpretato soavi melodie.

Con l'ing. Salvatore Mellea, direttore generale della Fondazione Michelagnoli, ci siamo soffermati sullo stato dell'arte di ciò che è e di ciò che potrà avvenire.

“intanto nel libro che presentiamo stasera sono condensate tante emozioni, ricco di immagini e di contenuti. E' il risultato di un gruppo di esperti che lo ha confezionato, in pratica sono gli atti di quell'interessante convegno del 28 marzo scorso nella Sala a Tracciare del nostro Arsenale.

Ritengo che questa pubblicazione sia importante per i tarantini e per tutti coloro che vogliano approfondire una realtà storica di grande prestigio qual è appunto l'Arsenale Militare.

In quel convegno abbiamo gettato le basi di una progettualità condivisa che vogliamo portare decisamente avanti per dare lustro al binomio felice tra la città e la Marina. Tra l'altro ciò significherebbe offrire una svolta ad un tessuto economico e sociale che in questo periodo sta soffrendo di mancanza di prospettive concrete di rilancio e di riscatto culturale ed occupazionale.

Al momento non conosciamo ancora, nei dettagli, i contenuti dei progetti elaborati dal Ministero della Difesa e dal Ministero dei Beni Culturali, perchè questo nostro della valorizzazione del patrimonio storico ed archeologico dell'Arsenale fa parte di uno più vasto che riguarda la città, cioè il risanamento della città vecchia, la portualità ed altre zone in precario stato sociale.”

Caro Ingegnere, quest'attuale situazione d'incertezza, con la legge già promulgata e pronta ad essere “sfruttata” sembra una contraddizione in termini, visto che i tempi corrono e non bisogna perdere il treno...l'ennesimo?

“Sembra ma fino ad un certo punto! Noi la nostra parte la stiamo facendo con un'idea progettuale già comprensiva di percorsi e contenuti per la  fruizione culturale e turistica dell'Arsenale, salvaguardando ovviamente l'attività  operativa. Ora il progetto deve essere solamente valutato.

L'intera progettualità deve essere condivisa con altre esigenze territoriali ed economiche della città, nel solco dell'idea di Area Vasta, ci auguriamo che gli altri soggetti preposti siano in grado di sveltire le procedure ed i percorsi progettuali concreti, così da renderli, quanto prima, finanziabili con i fondi già disponibili del CIPE .

L'importanza di questa occasione deve riguardare la ricostruzione del patrimonio fondativo della città, la storia della sua economia industriale, la storia della nostra identità. Questa si chiama condivisione. Per quanto ci riguarda, noi vigileremo perchè questa opportunità non venga persa ma anche che il progetto di valorizzazione non venga realizzato in maniera incompleta.

Intendo dire che a Taranto si può realizzare un “turismo della difesa”, in cui l'Arsenale, il Castello Aragonese e la stazione torpediniere sono i nodi di una rete che si allarga sempre di più per comprendere altre ipotesi di valorizzazione del ricco patrimonio cittadino.”

Speriamo! Ci sembra di sentire il coro di chi aspetta che qualcosa si possa muovere, finalmente!

Il sottoscritto, però, si permette di prendere le distanze da questa sorta di fatalismo negativo che ha sempre frenato, unitamente ad “appetiti poco chiari”, il positivo rilancio dell'economia sociale della città. Ci conforta ora che a “tirare il carro” di questa grande opportunità di riscatto alternativo al “moloch” siderurgico, ci sia un'Istituzione che è abituata al pragmatismo per sua natura.

Pragmatismo che, nell'occasione, è stato ben rappresentato dall'Ammiraglio Ugazzi.

“Sin all'indomani del convegno di marzo, noi ci siamo dotati di un comitato scientifico per studiare bene le procedure e le modalità esecutive della fruizione dell'Arsenale dal punto di vista turistico-culturale, secondo lo studio elaborato dall'Ammiraglio Fabio Ricciardelli, presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Michelagnoli.

 L'opportunità che ci viene offerta dalla legge 20/2015 è troppo importante per noi e per l'intera città perchè essa non venga colta nella sua interezza propositiva di rilancio.

Se vogliamo allargare i confini, l'occasione è propizia anche per l'Autorità Portuale di Taranto, per l'utilizzazione della Stazione Torpediniere.

Tanto per essere operativi, noi ci riuniamo ogni lunedì per fare il punto della situazione “in itinere” in costante collegamento con il Nucleo Tecnico Operativo Centrale insediato a Roma per valutare le proposte progettuali ed i relativi progetti esecutivi. Insomma si tratta di andare di fretta perchè ciò che s'ha da fare probabilmente lo conosciamo da anni ma “come farlo”, forse, non tutti lo individuano in buona condivisione. Ciò vanificherebbe un'occasione storica.

A quanti dicono che ci sono i soldi, dico che ci saranno solo se i progetti saranno seri e fattibili.

Si parla di “Contratto istituzionale per l'area di Taranto”, in cui far confluire i progetti di risanamento della città vecchia, delle bonifiche, del porto e quelli turistico-culturali, tra cui il nostro della valorizzazione a questo scopo dell'Arsenale Militare.”

“Alea iacta est”, il dado è tratto, dunque! Speriamo solo che il Tavolo non si allarghi un po' troppo!!

Toni Cappuccio   

 

 


Seminario di aggiornamento sulla parziale riforma del processo tributario, che l'avv. Maurizio Vullani terra' a Lecce sabato 10 ottobre 2015 presso il Patria Palace Hotel (ore 09.00 – 13.00 e 14.00 – 18.00).

 

 

Lo evidenziano in una nota Mimma Annicchiarico di Casartigiani, Riccardo Caracuta del CLAAI e Leonardo Giangrande di Confcommercio Taranto 

   

 

 

 

I numeri del  corto circuito economico  che nel 2014  ha caratterizzato l’andamento economico dell’area di Taranto, diffusi nei giorni scorsi dalla Camera di commercio, non devono destare  sorpresa. Il dato statistico - elaborato dall’Istituto Tagliacarne – ha solo avvalorato una situazione economica ormai in caduta libera,  da tempo percepita  da imprenditori, professionisti ed osservatori vari. Allora perché sorprendersi? La situazione economica,  non di gran lunga migliore nella lettura statistica del  2013,   è il risultato di un percorso in discesa imboccato ormai da tempo e lasciato libero di franare verso il basso. Il problema è che da alcuni anni ormai  ci si ripromette di   invertire la rotta, di puntare su progettualità e strategie innovative,   e soprattutto di cambiare metodo,  ma poi  di fatto nulla  mai cambia. ‘Fare sistema’ è la parola d’ordine,   in un contesto economico che resiste a ‘fare sistema’.

La Camera di commercio - come ha dichiarato il presidente Luigi Sportelli- afferma di aver molto lavorato nell’anno passato per avviare un progetto comune tra i portatori di interessi del territorio; percorso che ha partorito la Agenzia di sviluppo, l’organismo che dovrebbe  lavorare per stimolare la ripresa economica. Dunque, il percorso di cura per uscire dalla crisi – secondo il presidente dell’Ente camerale-   starebbe tutto  nella collaborazione delle forze economiche e sociali, coinvolte nella  Agenzia di sviluppo. Ciò  detto, rimangono aperte alcune questioni.  

 Prima domanda: perché la presidenza della Camera di commercio  ha deciso di svuotare il ruolo e le funzioni del  Consiglio camerale, chiamato solo ed esclusivamente – pochissime volte all’anno-  a svolgere un’attività obbligatoria e strettamente necessaria come l’approvazione,  per alzata di mano, delle delibere camerali, come ad esempio  il bilancio?  

Seconda domanda: perché attendere quattro anni ed oltre per  costituire un’ Agenzia di sviluppo  a pochi mesi dalla scadenza di un mandato di presidenza della Camera di commercio che va al rinnovo degli organi  in un clima  di forte conflittualità tra le espressioni sindacali del mondo economico?

Terza domanda: la Camera di commercio di Taranto quale autorevolezza e quale competenze  ha espresso in questi anni, ben diversi dalla gestione Papalia/De Benedictis (che portò ai Patti territoriali ed alla collaborazione con la Provincia per la gestione della Conferenza Unitaria)   da poter avocare a se un ruolo così delicato?

Non si dimentichi  che proprio la  presidenza della Camera di commercio  all’indomani del rinnovo degli organi alla guida della Regione Puglia in un incontro con i neo Consiglieri regionali eletti ha valutato di tenere fuori da quel tavolo importanti organizzazioni rappresentative del mondo delle imprese. Assenza che è stata stigmatizzata dagli stessi Consiglieri, alcuni dei quali hanno pubblicamente preso le distanze dalla Agenzia di sviluppo.

Cinque anni persi

  • Per cinque lunghi anni abbiamo chiesto e richiesto veri percorsi di confronto finalizzati a costruire un ragionamento su quello che doveva essere il futuro dell’economia del territorio provinciale.
  • Per cinque lunghi anni abbiamo chiesto che la Camera di commercio fosse il luogo dove fosse riconosciuta la responsabilità e l’autorevolezza delle organizzazioni di rappresentanza delle imprese nel  confronto  con la politica, e che da questo confronto e dal concorso e la collaborazione attiva di tutte le parti potesse prendere avvio un ragionamento sullo sviluppo futuro dell’area di Taranto.
  • Per cinque lunghi anni abbiamo detto – restando inascoltati- che la storia sta per assegnare anche a Taranto un ruolo diverso da quello contrassegnato dalla egemonia di quella  cultura fordista - basata sul filo diretto  tra produzione, sindacati e finanza - attorno a cui è cresciuta l’economia locale.
  • Per cinque lunghi anni abbiamo detto che andava modificato alla base il sistema delle relazioni con la politica, le istituzioni e  lo Stato e che occorreva traguardare ad uno scenario  futuro non più Ilva- dipendente, ma   basato su un’ economia dello sviluppo sostenibile che mettesse al centro dell’impresa il corretto rapporto con l’ambiente.
  • Per cinque lunghi anni abbiamo gridato che il ruolo dell’economia di  terziario è essenziale nel nuovo corso che la storia sta per assegnare  a Taranto. L’agro-alimentare,  l’artigianato, l’economia del mare, il commercio, i  servizi , il turismo – in un tempo prossimo- dovranno guidare l’economia dello sviluppo sostenibile, puntando su i fattori della competitività:  innovazione, reti territoriali di imprese, collaborazione con il mondo della ricerca.  
  • Per cinque lunghi anni abbiamo chiesto che la Camera di commercio si attivasse per sbloccare Distripark e Agromed,  progetti che avrebbero potuto svolgere un ruolo  strategico per l’economia  del territorio. Se è vero che l’agroalimentare della provincia jonica  è stato il miglior settore in Puglia nel 2013, logica vorrebbe che tale  performance fosse supportata da una progettualità che garantisse la crescita del comparto.  Cosa si aspetta allora a  spendere i  10 milioni di euro disponibili per  Agromed, struttura alla cui presidenza vi è  Luigi Sportelli?    

Oggi che siamo ufficialmente – questa volta  lo dicono i dati - la città più povera della Puglia, ma che stanno per arrivare un bel po’ di risorse economiche, ecco che,  con molta naturale spregiudicatezza,  si afferma che Taranto deve trovare in se la forza per ‘risollevarsi dai vincoli della old economy e che deve trovare la forza per ragionare su un piano di sviluppo integrato nel quale le componenti pubbliche, economiche e sociali ritrovino l’equilibrio’.

Nelle settimane scorse è stata avviata, la fase di confronto in seno al Tavolo interistituzionale permanente per l’area di Taranto che entro novembre dovrebbe portare al Contratto Interistituzionale di Sviluppo. E’ importante per i comparti produttivi alternativi all’industria e per le imprese dei vari settori, sapere cosa si intenda fare per restituire le precondizioni ambientali necessarie alle produzioni agricole e del mare;  ugualmente non ci sembra emerga alcuna strategia finalizzata a conseguire uno sviluppo della  economia turistica. Si continua a parlare di rilancio industriale e di Ilva, ma non si prende in considerazione la necessità di perseguire lo sviluppo di un sistema economico diversificato.

Ci attendiamo quindi a breve che Comune, Provincia e Regione rendano partecipi le associazioni di categoria coinvolgendole nelle strategie che il territorio dovrà realizzare se vorrà conseguire obiettivi duraturi che mettano al centro le risorse locali.      

 

 

                                                                                                                                       

 

 

 

 

 

 

 

         Il Presidente

      Casartigiani Taranto

(Domenica    Annicchiarico)

    Il Presidente

      C.L.A.A.I. Taranto

  (Riccardo Caracuta)

                Il Presidente

                       Confcommercio Taranto

         (Leonardo   Giangrande)

               
 

 


 

 

 

È stato proprio lui - sostiene il Movimento - l’iniziatore di tutte le disgrazie per le nostre infrastrutture, infatti, è lui il 1° assessore ai trasporti della giunta Vendola, poi sostituito da Minervini.

È stato lui il fautore del Piano Regionale Trasporti. Quello che prevedeva per Taranto: cargo e 2 collegamenti per Roma e Milano (inutile dire che è tutto rimasto sulla carta).

Ha comunque portato a termine la sua "missione", di cui va fiero, tanto da postare su YouTube un video (ampliamenti per Bari e Brindisi).

Come tutta la giunta Vendola (proprio oggi il rinvio a giudizio per "ambiente svenduto") , ha avuto qualche problemino con le intercettazioni e presunte tangenti e in particolare con il crack di MyAir.

Anche se momentaneamente accantonato, ha sempre posto attenzione alle sue "creature", tant'è che compare misteriosamente in una audizione del 15/05/2013, dove si sarebbe discusso di "riattivazione dell’Aeroporto di Taranto" e, lui, da …esperto, non ha fatto mancare il proprio …contributo.

Carissimo Michele Emiliano, le nomine di Capone, Giannini e Loizzo non le capiamo proprio; avresti dovuto fare piazzapulita di tutti i rimasugli di Vendola, ed invece sono ancora lì, proprio nei posti che contano.

 


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