Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto - Giornalista1

 

DI TONI CAPPUCCIO

Sono stati i temi trattati durante la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico della LUMSA di Taranto. Tre temi che racchiudono il senso dell'attualità politica, sociale ed economica.Li abbiamo voluti approfondire con don Antonio Panico, coordinatore dell'attività didattica dell'Istituto, nonché docente di Dottrina sociale della Chiesa nell'Istituto di Scienze religiose Romano Guardini, vicario episcopale per i problemi sociali e custodia del Creato.

“L'Italia ha bisogno di cambiare tante cose. Le riforme che il Governo sta cercando di attuare, saranno anche utili ma sanno anche di forzature senza la consultazione concordata con la base. Nel contesto europeo, per esempio, contiamo meno rispetto al passato, non siamo molto significativi come ascendente e lo si nota in tante circostanze internazionali. L'impressione che si dà è quella di un Paese quasi decadente. Dobbiamo assolutamente riprenderci e le potenzialità ci sono, data la nostra storia”.

Quando serve, però, al nostro Paese si chiedono, comunque, interventi di un certo peso politico ed anche militare. Per esempio, ora il premier britannico Cameron ha lanciato l'idea “di un'Unione europea formata di più Europe che risponderebbe bene all'esigenza italiana di considerare la stessa  come riferimento centrale per la stabilità continentale, mantenendo al suo interno la Gran Bretagna. Rilanciare un più stretto rapporto tra i due Paesi può essere utile”. Ci sembra un po' capzioso?

“Ho forti dubbi in proposito. Ne potrebbe venire fuori una serie di consorzi di Stati che, di fatto, contrasterebbe con l'idea stessa di Unione. Credo, invece, ad una cornice più ampia con un unico contesto decisionale. Già, ora, c'è una certa frammentazione tra i vari Stati, compresi quelli di recente adesione. Se dovesse prevalere quell'idea si accentuerebbe sempre di più. Credo, invece, che una necessaria cessione di quote di sovranità nazionale a fronte di una più efficace politica comune, sia un dato imprescindibile per una vera coesione di intenti, fermo restando una maggiore flessibilità in ragione delle diverse condizioni sociali ed economiche dei Paesi aderenti. Così l'Europa, sarebbe più forte”.

E' evidente, però, che è incontestabile l'esistenza di un'Europa a due velocità ed a due poli contrapposti, tra gli Stati del Nord e quelli del Sud, dove si fa una sorta di colonialismo economico?

“Certo! Non è cosa giusta ciò che fanno Germania e Francia che dettano norme e condizioni, mettendo gli altri ai margini. A questo punto, ritengo che sarebbe utile e necessario tornare a perseguire gli ideali dei padri fondatori dell'Unione Europea, Schuman, De Gasperi, Spinelli, altrimenti tutti gli sforzi che si tentano di fare, risulteranno vani e l'Europa rimarrebbe un'eterna incompiuta con sempre meno peso politico-economico nel contesto mondiale”.

Non è utopia. Ormai dovrebbe essere chiaro che un'Europa solamente bancaria non può rispondere alle esigenze dei suoi popoli, dei suoi cittadini e tutti gli sforzi che noi facciamo, a livello universitario, con i progetti europei Erasmus plus sarebbero vani.

I giovani, in particolare, hanno paura perchè ravvisano le difficoltà e le perplessità per la loro crescita di cittadini europei, secondo quei valori fondanti”.

A proposito di giovani, cosa pensa del “regalo” di 500 euro che il Governo intende erogare?

“Che potrebbe essere una cosa buona se, però, servisse a sostenere qualche loro preparazione per la ricerca d'occupazione in tempi più brevi di quelli attuali. Viceversa sarebbe un altro flop.

Aggiungo che bisogna anche pensare a coloro che hanno perso il lavoro, che hanno famiglia a carico e che hanno pur sempre le tasse da pagare

Forse, per rafforzare l'unità etica di intenti servirebbe anche rispolverare le radici cristiane?

“Andrebbero certamente accettate, soprattutto in un momento come l'attuale in cui questa dimensione viene messa in discussione. Servirebbero pochi valori chiari ma incisivi e solidali”.

Pochi ma buoni! Il popolo, però, si sente quasi impotente nel proporre le proprie volontà di fronte a  governanti che, spesso, decidono senza ascoltarlo o senza tener conto delle sue vere esigenze.

“La questione è abbastanza seria. Sembrerebbe, infatti, che la base, il popolo sia contraria agli aspetti solidaristici. Qui da noi, a Taranto, per esempio, abbiamo riscontrato che le persone erano ostili, nei primi sbarchi di immigrati. Poi, però, piano piano hanno cominciato a capire ed a dare  una mano all'accoglienza, comprendendo che quei poveri immigrati erano disperatamente alla ricerca di aiuto, restando però dell'idea che anche da noi c'è bisogno di dare una mano che però non sembra arrivare in modo risoluto dal Governo.

La base, però, non sempre è da ascoltare in tutte le circostanze, nel senso che può proporre atteggiamenti populistici, ostili, antisolidaristici. Quindi, secondo me, la proposta migliore sarebbe quella di partire dagli elementi tipici della predicazione di Papa Francesco per farli diventare criteri ispiratori di un'azione che riesca a coinvolgere, con cognizione di causa, le persone che hanno capacità decisionale e di potere. Sono loro che devono convincersi dell'utilità di essere solidali e aperti per poi prendere le decisioni più giuste e condivise.”

Papa Ratzinger, grande teologo dalla visione realistica non aveva, forse, teorizzato una situazione preoccupante nell'eccessiva diversificazione sociale ed economica tra i popoli?

Credo che avesse ragione Papa Ratzinger quando parlava della grave situazione nel mondo provocato dai Paesi più ricchi. Una situazione che ha generato il relativismo e, quindi, un profondo individualismo, tale da non renderci capaci di metterci insieme per risolvere i problemi. La dimostrazione è che l'Ungheria e la Polonia decidono di agire per conto proprio nell'accoglienza degli immigrati, mentre l'Italia si barcamena tra compromessi.

Una volta c'era la Comunità Europea ed in quanto tale sembrava ci fosse uno spirito più comunitario. Non è un problema da poco. E' un problema dalla forte caratterizzazione sociale.”

Forse allora si era ancora imbevuti dei principi dei fondatori, mentre ora i tempi e le nuove situazioni hanno allontanato...quei principi ispiratori?

“Proprio per questo è opportuno recuperarli! Un grande sociologo tedesco, Ferdinand Tonnies, ha individuato bene la distinzione tra i due momenti di organizzazione sociale della comunità e della società: “la teoria della società riguarda una costruzione artificiale, un aggregato di esseri umani che solo superficialmente assomiglia ad una comunità, nella misura in cui essi vivono pacificamente gli uni accanto agli altri. Mentre nella comunità restano essenzialmente uniti, nonostante i fattori che li separano, nella società restano essenzialmente separati nonostante i fattori che li uniscono”. Ognuno di noi ha bisogno dell'altro e la diversità deve essere, quindi, considerata una ricchezza. Sembra uno slogan banale ma, invece, è un'occasione che ti cambia la vita in positivo perchè è una diversità che ci fa vivere un po' di più di apertura e fiducia.

Don Antonio, è d'accordo sulla scelta di Taranto di diventare uno dei 5 hotspot d'accoglienza?

“Dipende da cosa si farà dopo! Oltre all'accoglienza della prima ora necessaria per l'identificazione e le prime cure sanitarie e logistiche, bisognerà vedere come sistemarli dignitosamente, perchè molti di loro possono scegliere di restare qui da noi ed è ormai una visione piuttosto quotidiana vederli in giro, tra noi.  Credo che Taranto possa rispondere bene a quest'esigenza, visto che siamo una città portuale. Tra l'altro, se abbiamo l'ambizione di diventare Autorità portuale regionale, dobbiamo anche avere una capacità policentrica nel fare tante cose con una visione più imprenditoriale”.

Nell'attualità quotidiana si dibatte sempre di integrazione e condivisione di diversità religiose, in particolare tra quella musulmana e quella cristiana.

“Per curiosità sociologiche, io cerco spesso di parlare con alcuni di loro, almeno con quelli che prediligono il dialogo. Mi sono reso conto che, in effetti, c'è una certa difficoltà a far comprendere che si può cercare di stare insieme, pur avendo punti di vista religiosi diversi. Credo che sia piuttosto complicato che un musulmano possa diventare cristiano, perchè è strutturato in maniera più rigida nell'osservare la sua fede. Noi cristiani, invece,siamo più liberi  nell'interpretarla. Secondo me, c'è una grande verità: nel nostro caso Dio è Amore e, quindi, l'Amore ci rende liberi. L'impostazione formativa che i nostri fratelli islamici hanno avuto è più rigida.  Allora, forse, il dialogo si può aprire con i musulmani “laici” e più dialoganti. Personalmente ho trovato parecchi di loro con buona apertura mentale e capacità di buon dialogo. Non è vero che sono tutti imam votati all'odio. Sono essere umani come noi ed anche fra loro ci sono quelli più “chiusi” e quelli “aperti”esattamente come nel loro contesto.

Potrebbe essere la paura di subire gravi rappresaglie ad impedire a molti di dialogare apertamente? 

“Qui mi sento di condividere l'opinione di noi, cosiddetti “infedeli” secondo cui i rappresentanti del cosiddetto Islam moderato dovrebbero dichiarare più apertamente e più decisamente che NON riconoscono quelli dell'Isis, anche quando al grido di “Allah è grande” uccidono tante persone inermi. Se temono il martirio, diciamo che anche noi abbiamo già i nostri martiri.”

Lei impedirebbe il presepe o, addirittura, di celebrare la Santa Messa per non disturbare i “diversi”?

“Giammai! Essi fanno parte integrante della nostra tradizione e della nostra religiosità e, come tali, non devono, mai e poi mano, essere toccati da certe interpretazioni, diciamo, eccentriche.

D'altronde, mi sembra che tutto sommato sia un falso problema. Conosco molti fedeli di altre religioni che rispettano le nostre tradizioni religiose. In particolare i bambini e ragazzi delle scuole, che ormai sono in gran parte multietniche, sono invece incuriositi e vogliono scoprirle. E' stato molto bello e significativo il gesto della comunità islamica di Martina che ha voluto donare al nostro Arcivescovo un statuetta del bambinello Gesù. E' sempre la reciproca conoscenza che annulla l'ignoranza. E' dai tempi del Concilio Vaticano II che c'è una grande apertura verso la condivisione con le altre religioni e Papa Francesco ne è un felice ambasciatore, come lo erano i suoi predecessori. Solo così si può trovare la vera pace”.

La nostra città, così bella e così maltrattata, meriterebbe ben altro. Quale augurio vuol fare?

“Che il Governo continui a riservare per essa l'attenzione che non ha avuto in tutti questi anni, magari in maniera più concreta e decisiva. Auguro che la situazione della nostra città passi dalla complessità negativa a quella più positiva e che essa non sia considerata marginale rispetto ai grandi temi sociali ,economici ed internazionali che il Governo deve affrontare.

Auguro che il conflitto ingiusto tra capitale e lavoro sia smorzato a vantaggio di un equilibrio ambientale finalmente migliore e più vivibile.”

Toni Cappuccio


INTERVENTI OLTRE CHE NEL CAPOLUOGO IONICO, ANCHE A PALERMO, BENEVENTO, AVELLINO, LECCE, PER UN TOTALE DI 3,3 MLN DI EURO DI RISORSE PRIVATE.
 

Sette progetti selezionati dalla Fondazione CON IL SUD attraverso il Bando Storico-Artistico e Culturale restituiranno nuova vita ad altrettanti beni inutilizzati nel Mezzogiorno. L’iniziativa, promossa lo scorso anno, ha avuto infatti l’obiettivo di promuovere l’uso “comune” dei beni culturali delle regioni meridionali attraverso attività sociali e culturali economicamente sostenibili, per una più ampia fruibilità da parte della collettività, come strumento di coesione sociale.

2 progetti in Sicilia, recupereranno e animeranno i Padiglioni 10 e 20 dei Cantieri Culturali alla Zisa a Palermo. 3 progetti in Puglia: nel Salento saranno avviate 2 iniziative, nel Convento dei Francescani Neri di Specchia (Le) e nella Distilleria Nicola De Giorgi a San Cesareo di Lecce, mentre a Taranto sarà valorizzato Palazzo Amati. 2 progetti in Campania, restituiranno alle comunità locali Palazzo Paolo V a Benevento e Palazzo Machiavelli a Montoro (Av).
Gli interventi, che saranno sostenuti complessivamente con oltre 3,3 milioni di euro (una media di 477 mila euro a progetto), coinvolgono nelle partnership 66 organizzazioni, tra università, associazioni, cooperative sociali, fondazioni, enti locali e imprese.

PALAZZO AMATI A TARANTO, di proprietà del Comune, ospiterà il progetto “K?tos” (promosso dal Jonian Dolphin Conservation in partenariato con altre 6 organizzazioni; contributo di 465.000 euro) che avvierà un Centro Euromediterraneo del mare e dei cetacei, con un’area museale, servizi turistici, uno spazio dedicato alle start up e all’imprenditoria sociale, una biblioteca virtuale sul mare. Obiettivo del progetto è rilanciare la vocazione turistica del borgo antico di Taranto. Nel centro saranno realizzate le Officine Amati, uno spazio di innovazione tecnologica dedicato soprattutto ai giovani.

 

 

AD ESEGUIRE LE ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE I CARABINIERI DELLA CITTADINA LECCESE.

Ieri pomeriggio, verso le ore 15.00, il Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Maglie ha eseguito 04 ordinanze di custodia cautelare in carcere (nr. 101/2015 del 10.12.2015) emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Lecce, Dott. V. Brancato, su richiesta del P.M. Dott.ssa Roberta LICCI, a carico di 4 cittadini di origine ROM, responsabili della rapina in abitazione nei confronti di due anziane commessa il 10 settembre 2015

Le operazioni finalizzate all’individuazione e alla cattura sono state effettuate con il supporto delle Compagnie di Massafra, Monopoli e Gioia del Colle nei confronti di:

  1. GEORGIEVIC DIDO, CL. 1986,;

  2. NIKOLIC ELISABETTA, CL.1985;

  3. NIKOLIC MICHELA, CL. 1994;

  4. FEDERICI YELENIA, CL. 1984.

 

poiché ritenuti responsabili della rapina in abitazione commessa il 10 settembre 2015, a Maglie (LE) nei confronti di due sorelle anziane di Maglie.

I FATTI

Il 10 settembre 2015, a Maglie, presso l’abitazione di due sorelle ultraottantenni, tre donne, a volto scoperto, dopo essersi introdotte nell’abitazione con l’espediente di chiedere se stessero cercando una badante, conducevano le due anziane all’interno di una stanza dove venivano rinchiuse e successivamente si impossessavano della somma contante di € 40.000,00 di proprietà delle vittime, custodita all’interno della camera da letto.

Le tre donne quindi riuscivano ad allontanarsi a bordo di un’autovettura Opel Meriva condotta da Georgievic  Dido.

A seguito dell’evento, il Nucleo Operativo avviava immediatamente un’indagine di polizia giudiziaria che portava all’individuazione dei responsabili. La loro identificazione avveniva, anche grazie ad alcuni testimoni, che riuscivano a notare la targa dell’auto che fuggiva da casa delle due anziane. Grazie all’incrocio dei dati relativi alle banche dati delle forze di polizia, i Carabinieri riuscivano quindi ad identificare qualche giorno dopo gli occupanti dell’auto nei quattro cittadini di origine slava domiciliati a Roma. Fondamentali sono stati la minuziosa descrizione fornita dalle vittime nonché il riconoscimento degli autori del reato anche da parte di alcuni testimoni che avevano notato i 4 allontanarsi dall’abitazione colpita. Con i tabulati telefonici, inoltre, è stato possibile anche definire il modus operandi dei 4 rom, che consisteva sostanzialmente nello spostarsi da Roma raggiungendo regioni del sud e molto spesso la Puglia, dove attraversavano i vari comuni alla ricerca dell’abitazione da colpire, possibilmente in assenza degli occupanti o comunque quella più facile da colpire, come avvenuto anche ieri 16 dicembre. Il 10 settembre 2015 i 4 riuscirono a recuperare un bel bottino nella rapina di Maglie (euro 40.000) dirigendosi subito dopo verso Roma.

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce emetteva, quindi, a carico dei predetti, nr. 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere e, per consentire l’esecuzione delle misure, venivano richieste alla competente A.G. il tracciamento delle utenze telefoniche in uso agli indagati.

Nella giornata di ieri con l’ausilio quindi della localizzazione delle celle dei loro telefoni, i 4 slavi partiti da Roma il 14 dicembre, arrivavano in serata a Bari e pernottavano. La mattina del 15 dicembre i 4 slavi hanno quindi cominciato il loro itinerario alla ricerca dell’obiettivo dirigendosi verso sud. E’ iniziata quindi la loro ricerca coordinata dalla Compagnia di Maglie, con l’ausilio delle Compagnie di Monopoli, Gioia del Colle e Massafra, al fine di intercettare e bloccare i 4. Dopo aver percorso svariati km entravano in vari comuni (Conversano, Castellana Grotte, Putignano, Gioia del Colle) evidentemente alla ricerca del colpo grosso. Arrivati quindi a Mottola una pattuglia del Nucleo Operativo di Maglie che ormai braccava l’autovettura dei 4 slavi da svariati chilometri ha intercettato la Fiat Idea nei pressi della stazione ferroviaria e con l’ausilio dei Carabinieri di Mottola li bloccava e li conduceva nella vicina caserma della Stazione Carabinieri. Ai 4 è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere e al termine delle formalità di rito, sono stati accompagnati presso la Casa Circondariale di Taranto. Tra le 3 donne arrestate, una è risultata in gravidanza al settimo mese, situazione che comunque non ha interferito con la prosecuzione dell’”attività professionale” della donna, ne ovviamente con l’esecuzione della misura cautelare, così come stabilito dall’ospedale di Taranto. Addosso ai 4, nel corso delle perquisizioni effettuate in esecuzione della misura, sono stati rinvenuti e sequestrati un cacciavite, un mazzo costituito da 6 chiavi di forma diversa, adatte all’apertura di cassetti, credenze ed armadi, sicuramente utili, una volta entrati nelle abitazioni, per aprire con facilità e prelevare denaro, gioielli argenterie e oggetti di valore che la maggior parte delle persone non custodisce in cassaforte, nonché denaro contante per alcune centinaia di euro, tutto sottoposto a sequestro.


 

 

Dopo il primo blocco di inserimenti, ecco la seconda fase del progetto di sviluppo aziendale che punta a estendere la rete commerciale su tutta la Penisola

 

Kalorgas Italia lancia la seconda fase del piano aziendale di ampliamento della propria rete commerciale e conferma la volontà di investire per il reclutamento di nuove risorse sul territorio nazionale. All’annuncio dell’aprile 2015 ha fatto seguito il primo blocco di assunzioni, tuttavia non ancora sufficienti a estendere in tutta Italia la rete dell’Azienda che dal 2004  opera  nel campo della fornitura di Gpl e dal 2011 in quello della fornitura del Metano.

 

La società con sede a Castellammare del Golfo (Trapani) è ancora alla ricerca di almeno 80 Consulenti di Vendita tra i 18 ai 60 anni, in possesso di un diploma di scuola superiore e con un minimo di  esperienza nelle vendite (in qualsiasi settore, non è necessaria la provenienza dalla distribuzione  energetica).

 

“Cerchiamo persone intraprendenti, positive, dinamiche e con tanta voglia di fare - precisa Giuseppe Foderà, amministratore dell’Azienda - Alle nuove risorse saranno offerti contratti di agenzia e la possibilità di usufruire di un anticipo provvigionale per il periodo di start up”.

 

Le selezioni si svolgeranno su tre step: scrematura dei curriculum, colloquio telefonico di conoscenza, incontro di persona o via Skype. Per entrare nel team di Kalorgas Italia è necessario inviare il proprio cv all’indirizzo  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

 


 

 

LE DICHIARAZIONI DI FIM-CISL E UILM

 

FIM-CISL TARANTO

LE NOTIZIE DI QUESTI GIORNI SUL MANCATO INSERIMENTO IN LEGGE DI STABILITA’, ALMENO PER IL MOMENTO, DELLA NORMA A SALVAGUARDIA DELL’APPALTO ILVA HANNO CREATO MALUMORI E AGITAZIONE TRA I LAVORATORI. LAMENTIAMO COME SIA DIFFERENTE IL TRATTAMENTO RISERVATO A DUE PROVINCE DELLA STESSA REGIONE, SU UNA STESSA MATERIA, PRENDENDO AD  ESEMPIO BARI, PER CUI, TRAMITE L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE EMILIANO, SONO STATI STANZIATI FONDI FINO ANCHE PER I SETTORI DI PULIZIA DI ARSENALE E MARINA,  CON NUMERI DI ADDETTI NETTAMENTE INFERIORI A QUELLI DELLA REALTA’ RAPPRESENTATA DALL’INDOTTO ILVA. CHIEDEREMO TRAMITE LE COMMISSIONI PARLAMENTARI CHE SI POSSA OVVIARE, MAGARI INSERENDO TALE NORMA NELL’ULTIMO DECRETO ILVA, PER POTER GARANTIRE UNA RIPRESA DELLE DITTE ORAMAI IN AFFANNO DA MESI DALLA CUI TENUTA DIPENDONO NUMEROSE FAMIGLIE CHE RISCHIANO DI TRASCORRERE UN ALTRO NATALE DENSO DI INCERTEZZA. INSISTEREMO INOLTRE CHE SI REALIZZI UN POOL CHE POSSA GESTIRE E SNELLIRE LE PROCEDURE BUROCRATICHE PER IL RILASCIO DELLE AUTORIZZAZIONI NECESSARIE PER LA REALIZZAZIONE DEI LAVORI PREVISTI DALL’AIA. QUESTO NON LASCEREBBE PIU’ ALIBI IN CASO DI RALLENTAMENTI E/O MANCATE REALIZZAZIONI.


UILM TARANTO

In merito alla delicatissima vertenza Ilva, giudichiamo improponibile e siamo fortemente dubbiosi sulla consistenza  del nono provvedimento di legge varato dal Governo. Alla luce di quanto contenuto nel provvedimento, appare manifesta l'interruzione del lungo e faticoso percorso, intrapreso sino ad oggi, sul tema di risanamento ambientale e del sito produttivo di Taranto. Nello specifico viene imposto un ulteriore slittamento di sei mesi del piano ambientale e dell’AIA, condizione improponibile, vista l’emergenza ambientale in cui città e fabbrica versano e per i quali tutto si sarebbe dovuto fare, tranne che disporre deroghe a quanto, peraltro, la legge impone. Di fatto, viene definitivamente spazzata via la costituzione della newco, società che avrebbe dovuto  traghettare l’llva fuori dalla delicatissima fase post-commissariamento e attraverso la quale si sarebbe, a nostro avviso, dovuto proseguire spediti verso un percorso, oramai intrapreso, di adempimento alle scadenze imposte  dall’AIA, al fine di completare l’opera di risanamento e bonifica entro e non oltre il 16 agosto 2016.

Tale pericolosa condizione, per effetto della legge ultima, apre scenari pericolosi, incerti e infruttuosi per la collettività, cittadini e lavoratori, verso i quali si dispone,con un incauto provvedimento, il tentativo di  vendita della fabbrica da operarsi entro e non oltre il mese di giugno 2016. Tutto ciò premesso, si prefigura il perdurare, per tempi indefiniti, del ricorso ingente a misure per il sostegno del reddito dei lavoratori, ormai stremati da anni di pesanti tagli al reddito.

Tali misure, effetti derivanti dal jobsact, se non rapidamente modificate, rischiano di produrre ripercussioni irreversibili sulla pelle dei lavoratori e sull’intera economia di una città, peraltro, come piùvolte manifestato e scritto  al premier Renzi, stremata sul piano dell’ambiente e del lavoro. Siamo convinti, alla luce di questo ultimo provvedimento di legge, che si sia giunti ad un punto ove è imprescindibile che il Governo, che si è assunto l’onere ed il dovere di prendere le redini di unavertenza che interessa migliaia di persone, corregga rapidamente il tiro mediante un confronto immediato con tutti i soggetti interessati. Inevitabilmente, prefigurandosi una tale situazione, non permetteremo si vanifichino tutti gli sforzi sinora compiuti dalla  collettività e dai lavoratori, volti alla salvaguardia e risanamento ambientale, nondimeno al mantenimento  dell’occupazione, ivi compreso l’indotto, già da tempo in ginocchio. Annunciamo da subito che, in mancanza di provvedimenti urgenti e straordinari, anche in tema di ammortizzatori sociali adeguati, che restituiscano puntualitá, certezza e dignità, saremo pronti ad intraprendere iniziative congiunte presso la sede istituzionale responsabile (palazzo Chigi), volte alla salvaguardia di tuttele misure finora intraprese e che non possono rischiare di essere vanificate da un percorso di incertezze, come quello annunciato dallo stesso Governo per opera dell’ultimo affrettato decreto.

Seguiremo con attenzione l’evolversi della situazione con l’impegno di portare a conoscenza tutti i lavoratori su quanto emergerà dal confronto delle prossimi giorni. Ribadiamo, per quanto ci riguarda, che non siamo mai stati, e mai lo saremo, disponibili a presenti e future impostazioni di un eventuale ridimensionamento.


 

DICHIARAZIONI DELL'ON.PELILLO E DI CONFINDUSTRIA TARANTO

 

Nota stampa dell'on. Michele Pelillo, capogruppo Pd della Commissione Finanze della Camera dei Deputati, in merito all'emendamento sul fondo di garanzia per l'indotto Ilva, dopo il parere contrario del Governo. 

L'emendamento sul fondo di garanzia per l'indotto Ilva, che avrebbe contribuito a risolvere il grande problema delle aziende rimaste creditrici dello stabilimento siderurgico di Taranto, non è stato approvato, avendo avuto il parere contrario del Governo.

Non è stato sufficiente il mio sforzo, quello dell'on. Ludovico Vico, quello di decine parlamentari del Partito Democratico.

Il viceministro Enrico Morando, che ha rappresentato il Governo nei lavori della legge di stabilità, si è assunto una grande responsabilità: un piccolo emendamento avrebbe risolto un grande problema.

Nonostante l'atteggiamento del viceministro Enrico Morando, noi insisteremo. A gennaio 2016 abbiamo un'altra possibilità: introdurre lo stesso emendamento nella legge di conversione dell'ultimo decreto legge sull'Ilva. Ci riproveremo, per restituire fiducia a tante decine di imprenditori e a migliaia di lavoratori.

 Nota stampa Confindustria Taranto.

Torna lo stato di agitazione fra le imprese dell’indotto Ilva di Taranto dopo la notizia della bocciatura dell’emendamento che avrebbe dovuto consentire un più agevole accesso delle stesse al Fondo di Garanzia.

Le aziende appaltatrici hanno di fatto visto tramontare la possibilità di ottenere un po’ di ossigeno per le loro casse già asfittiche, eventualità che sarebbe stata resa possibile se il provvedimento presentato dall’on. Michele Pelillo, capogruppo Pd alla Commissione Finanze della Camera, e da altri deputati, fra i quali l’on. Ludovico Vico, non fosse stato respinto.

Il pollice verso è arrivato dal ministero dell’Economia, rappresentato dal viceministro Enrico Morando, il quale non ha ritenuto di far passare l’emendamento, decretando di fatto una situazione immutata rispetto alla precedente formulazione introdotta dal Senato, (che, lo ricordiamo, impedisce totalmente l’accesso al Fondo, vanificandone l’utilizzo).

Confindustria Taranto aveva più volte caldeggiato la modifica delle modalità di accesso al Fondo, proprio per consentire alle imprese, ancora creditrici di 150 milioni di euro (maturati, come si ricorderà, durante la gestione commissariale Ilva) di poter contare su risorse utili a proseguire nelle loro attività e in molti casi a evitare il fallimento.

Ora, nel riconoscere l’impegno profuso in tal senso, Confindustria Taranto ringrazia in particolare l’on. Michele Pelillo, che fin dall’inizio ha sostenuto vigorosamente le ragioni del nostro  sistema imprenditoriale; un grazie va anche agli altri parlamentari (fra cui l’on Vico, e nel primo passaggio al Senato anche al senatore Tomaselli)  impegnati nel portare avanti tali istanze.

La notizia, tuttavia, fa registrare un ulteriore e pesante passo indietro nel percorso di una vicenda già costellata da “segni meno” per le aziende dell’indotto Ilva di Taranto. Aziende che, come è noto, lo scorso anno avevano portato avanti le loro istanze anche attraverso clamorose forme di protesta, rivendicando quanto loro dovuto anche in nome di professionalità consolidate, esperienza e preparazione acquisite in decenni di rapporto con la grande fabbrica.

Aziende che ora potrebbero tornare, alla luce delle recenti vicende, sul piede di guerra, assumendo soluzioni anche drastiche al loro interno (con la messa in libertà del personale) e col blocco delle forniture all’Ilva.

Torniamo a ribadirlo: c’è un intero sistema che va recuperato e di questo sistema le nostre aziende sono parte integrante e fondamentale.

Il Governo non è riuscito a garantire a queste aziende, e quindi a tutto il nostro sistema produttivo, il ristoro anche parziale di quelle risorse che pure hanno consentito all’azienda dell’acciaio di andare avanti quando la situazione era già fortemente compromessa, e quel che preoccupa fortemente è che tutto ciò avviene in un contesto tutt’altro che favorevole: l’ultimo decreto, che contiene una scadenza imminente entro la quale Ilva –ancora in affanno nella produzione, nei processi di ambientalizzazione e nei pagamenti - dovrà essere ceduta ad acquirenti privati, e con esso il trasferimento di risorse sempre più esigue rispetto a quelle annunciate, non fanno  certo ben sperare né depongono a favore di quel rilancio trionfalmente prospettato, nei mesi scorsi, dallo stesso Governo.

Un rilancio di cui si stenta ad intravedere, fino a questo momento, anche un solo, sintomatico e chiaro segnale.

 


 

AVREBBE FALSIFICATO MODELLI F24 E TRUFFATO CLIENTI APPROPRIANDOSI DI INGENTI SOMME DI DENARO DA VERSARE AL FISCO.

 

I militari del Gruppo di Taranto hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un ragioniere commercialista e consulente del lavoro, M.M. di anni 54, titolare di uno studio professionale di Taranto al quale sono stati contestati i reati di falsità materiale commessa dal privato in atti pubblici(art. 482 C.P.), truffa aggravata (art. 640 commi 1 e 3 C.P.), falsità in scrittura privata (art. 485 C.P.), dichiarazione infedele (art. 4 D.Lgs 74/2000) e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte (art. 11 D.Lgs 74/2000).

La misura cautelare, disposta dal G.I.P. presso il Tribunale di Taranto, Dott. Martino ROSATI, è stata richiesta dal Sostituto Procuratore della Repubblica, Dr.ssa Giovanna CANNARILE.

Le indagini eseguite dalla Guardia di Finanza sono state avviate a seguito della denuncia di una coppia di imprenditori che hanno segnalato il pagamento di sanzioni ed imposte, a loro contestato da Equitalia, imposte già a suo tempo corrisposte al professionista per il versamento all’Erario.

Le attività investigative effettuate dalle Fiamme Gialle si sono sostanziate in approfonditi controlli del professionista, anche con lo strumento delle indagini finanziarie, all’esito delle quali è stato accertato che lo stesso, in un arco temporale compreso tra il 2005 ed il 2013, ha:

  • contraffatto n. 98 modelli F24, così da far risultare i versamenti delle imposte come effettuati, facendosi consegnare a fronte di tali attestazioni di pagamento una somma pari a circa € 1.109.000,00, truffando gli ignari clienti;

  • evaso le imposte dirette per circa €. 1.253.000,00 e l’imposta sul valore aggiunto per circa €. 430.000,00;

    E’ stato eseguito, altresì, un Decreto di Sequestro preventivo “per equivalente”, emesso dallo stesso G.I.P. nei confronti del medesimo professionista, concernente beni e disponibilità finanziarie dell’indagato, fino alla concorrenza di circa €. 900.000,00. In particolare, sono stati sequestrati una barca a vela, un appartamento, tre motocicli e depositi bancari.


 

I Movimenti Taranto, Diritto di Volare e Aeroporto Magna Grecia di Taranto, non fanno più parte del Comitato Pro-Aeroporto (composto da Progentes, Benvenuti a Taranto, Filovita, paolozayd e Taranto turismo). 

Il Mov. Aeroporto Magna Grecia di Taranto ed il Mov. Diritto di Volare, dopo le recenti uscite pubbliche con il Presidente della Regione Emiliano, presso l’Assessorato al Turismo del Comune di Taranto, nella Conferenza Stampa presso Confcommercio del 26 novembre u.s., uscite pubbliche che hanno visto i nostri Movimenti non partecipare congiuntamente ai restanti, comunicano agli organi in indirizzo di non fare più parte del Comitato Pro-Aeroporto come prima (creato insieme a Progentes, Benvenuti a Taranto, Filovita, paolozayd e Taranto turismo).

Può ufficializzarsi, pertanto la fine di ogni collaborazione da parte nostra con le dette associazioni/movimenti.

Il nostro lavoro come Movimenti, da sempre esclusivamente dedicati ai Voli Passeggeri dall’Aeroporto ‘Arlotta’ di Grottaglie, intende essere esclusivamente implementato e condiviso, eventualmente, solo con Associazioni/movimenti che da sempre sono state create per questo scopo, non necessitando fare alleanze con associazioni o movimenti che hanno altro fine, oltre la questione Aeroporto.

Riteniamo, infatti, che dal nostro punto di vista non sia corretto e rispettoso nei confronti dei cittadini jonici far aderire più i nostri movimenti ad altre associazioni che proliferando sempre più, contribuiscono, così, ad ingenerare qualsiasi intralcio, anche involontario, al nostro stesso operato.

Pertanto, si invitano gli organi in indirizzo a voler prendere contatti anche con i nostri Movimenti per eventuali incontri sul tema Aeroportuale se veramente la questione è a cuore, e non fermarsi ad etichette o pseudo-comitati che allo stato non ci rappresentano minimamente.

Mov. Diritto di Volare

- Cav. Alfredo Luigi Conti

Mov. Aeroporto Magna Grecia di Taranto

- Pres. Avv. Walter G. Fischetti


 

Nuovo netto successo esterno. Tripla doppia di Calò.

 

Oltre ogni pronostico di inizio di campionato, i Boys Taranto Inail si ritrovano primi in classifica nel girone D di serie B dopo tre giornate, ma soprattutto dopo la seconda trasferta difficile consecutiva, in quel di Termoli, dove hanno fatto  bottino pieno ai danni della malcapitata Fly Sport Inail Molise.

L’entusiasmo della convincente prova a Battipaglia di due settimane prima non è svanito con la sosta imposta dal calendario per la Supercoppa, Latagliata e compagni sono stati capaci anche stavolta di dare continuità diu gioco e di risultati. Brillante soprattutto la fase difensiva: grazie a tenacia e compattezza dei bluarancio, i termolesi non sono andati oltre i 37 punti alla sirena finale.

É stata proprio questa la chiave della partita: coach Scarano sapeva che in questa gara sarebbe stata la difesa a fare la differenza, perché se in attacco c’è ancora tanto da migliorare soprattutto sulle percentuali di realizzazione in area pitturata, in fase difensiva la squadra dà già molte certezze; infatti si è costretto Loperfido e compagni più volte all’infrazione degli 8 secondi, grazie all'asfissiante pressing che ha letteralmente anestetizzato gran parte dei tentativi dei molisani, costringendoli a trovare quasi sempre soluzioni difficili.

Autentico gladiatore della partita è stato il pivot tarantino Calò che con i suoi 30 punti ha suggellato una prova super, riuscendo ad andare in “tripla doppia” (30 punti, 12 rimbalzi, 15 assist), supportato anche questa volta dal Play Donvito (12 punti, 11 assist). Di elevata caratura la prestazione dell’ala Eletto (12 punti), entrato in campo col piglio giusto, dimostrando a tutti gli effetti di essere il “sesto uomo” mettendo in pratica le indicazioni di Scarano, con l'unico neo degli errori sui tiri liberi.

La compagine tarantina ha dato prova di essere a tutti gli effetti squadra rivelazione di questo girone sorprendendo gli avversari con un gioco veloce fatto di continui cambiamenti in corso d’opera cercando di trovare sempre il canestro facile in superiorità numerica.

“Non è il momento di gongolarsi più di tanto – afferma il giocatore-presidente Stefano Todaro - ma per ora godiamoci questo momento magico e questa importantissima vittoria, sapendo che il campionato è ancora lungo. Alcune squadre si rinforzeranno, altre lo hanno già fatto, la strada verso i playoff è ancora lontana ma perlomeno siamo partiti con il piede giusto ed i nostri tifosi riceveranno ancora tante soddisfazioni”.

I Boys torneranno a giocare domenica prossima, 20 dicembre, in un match sulla carta facile contro la Sport Insieme Sud Barletta ultima in classifica. Si giocherà alle ore 11 alla palestra del Maria Pia a Taranto in via Galilei 27 con ingresso gratuito. Sarà l'ultimo appuntamento del 2015, occasione per salutare i tifosi festeggiando il primato e l'ormai imminente Natale. Si riprenderà il 9 gennaio 2016 a Lecce.

 

Il tabellino

Fly Sport Inail Molise – Boys Taranto Basket Inail 37-59

(10-14, 20-28; 32-44)
Termoli: Caicedo 14, , Di Santo, Genchi 4, Pascullo, Brandimarte 5, Torregiani, Loperfido 3, Ziccardi 2, Maurizio, Roglieri, Resce 9, Pavarese.

All.  Torregiani M. - Dirigente addetto arbitri: Urbano A.

Taranto:Frisenda, Todaro, Labellarte, Latagliata 3, Eletto 10, Gallipoli, Toska, Sansolino 4, Donvito 12, Calo' 30.

All. Scarano Piero – Dirigente addetto arbitri: Krol Gianpaolo

Arbitri:Graziani M. (Ravenna) – Patuelli M. (Imola)

Note:parziali 10-14, 10-14 (pt 20-28); 12-16, 5-15 (st 17-31)

 

Risultati

Serie B – girone D – 3^ giornata

Termoli-Taranto 37-59

Barletta-Bari 10-61

Lecce-Battipaglia 45-41

 

Classifica

Taranto 6; Termoli, Lecce 4; Battipaglia, Bari 2; Barletta 0

 

Prossimo turno (19/12/2015)

Termoli-Battipaglia  (20/12)

Bari-Lecce

Taranto-Barletta


Pagina 696 di 914