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Giornale di Taranto - Giornalista1

 

 

Apre, così, la 26° sagra del mandarino

 

Dopo due anni di pausa, a Palagiano si è tornati, nuovamente, ad organizzare la sagra del mandarino. Un’edizione, la 26°, quasi sperimentale, organizzata in maniera contenuta, con un nuovo logo e con la voglia, da parte della Pro Loco, di riportare in auge, sia pure a piccoli passi, un evento in grado di riaccendere i riflettori sulla clementina, fiore all’occhiello della conca d’oro.

A dare inizio alla sagra, sabato mattina, un convegno, sul tema: “Agrumicoltura ionica e il suo futuro”.

Prima, per l’Amministrazione Comunale, che ha sostenuto l’iniziativa, gli interventi del sindaco Antonio Tarasco e dell’assessore alle Politiche Agricole Vincenzo Nardelli, a sottolineare come “quello degli agrumi può e deve costituire un settore produttivo trainante per l’economia locale, il valore aggiunto, in grado di assicurare un marchio identificativo al territorio”.

Indispensabile è essere competitivi, puntando sulla qualità, sull’innovazione e sulla cooperazione. “Ma occorre anche saper vender il prodotto ed investire - come spiegato da Carmelo Mennone, responsabile del Centro Sperimentale di Agrumicoltura di Pantanello - nel consumo del fresco, più che nell’industria di trasformazione: è il più remunerativo ed, assorbendo il 55% del prodotto, consente di fare reddito”.

Mennone ha analizzato quelli che sono i principali competitor dell’Italia nella produzione di agrumi: nel Mediterraneo, la Spagna e l’Egitto. Come superficie utilizzata nella coltivazione di agrumi, l’Italia è solo al 4° posto e scende al 5° per la produzione.

In evidenza, anche alcune defaillance del sistema produttivo: l’Italia importa agrumi da stati, che, paradossalmente, non ne producono; quasi il 4% di prodotto, infatti, arriva dai Paesi Bassi. Uno sguardo anche alle diverse varietà di agrumi, dalle precoci alle tardive, dalle ibride a quelle irradiate, sino all’ultima trovata, la M7 Novel a maturazione precoce. “Ma, spezzando un’arancia a favore della clementina pura - ha detto ironicamente Mennone - le sue qualità organolettiche sono impareggiabili”.

La presenza di Gianluca Buemi, presidente dell’Ordine degli Agronomi della Provincia di Taranto, è servita a spiegare quanto importante sia la figura dell’agronomo, “vero progettista del cibo, che accompagna il produttore dalla pianta alla tavola”. Assicura, infatti, l’ottimizzazione dei processi produttivi lungo tutta la filiera agroalimentare, difendendo i principi di un’alimentazione sana e nutriente, in grado di garantire la salubrità delle produzioni e la salute del consumatore.

Lo stesso Buemi ha anche analizzato i punti di debolezza della filiera: polverizzazione del tessuto produttivo; inadeguate strategie di commercializzazione e valorizzazione del prodotto sui mercati esteri in un contesto internazionale fortemente competitivo; l’eccesso di offerta ed elevata volatilità dei prezzi; insufficiente aggregazione dell’offerta e, quindi, estrema vulnerabilità del sistema.

La soluzione prospettata? Fare gruppo, anche perché il nuovo Piano di Sviluppo Rurale 2014 – 2020 privilegia, per l’assegnazione delle premialità, le forme associate e, soprattutto, i giovani. All’agronomo Domenico D’Auria, infine, il compito di parlare di agricoltura biologica. Ha, così, preso in esame, gli aspetti legislativi necessari a diversificare la produzione verso il biologico; l’etichetta, che serve per riconoscere un prodotto biologico; il ruolo del produttore nella filiera biologica; i vantaggi, ma anche i limiti, sia pure risolvibili, delle coltivazioni, che utilizzano prodotti di natura organica e, quindi, non sintetizzati chimicamente.


 

 

ALLE ORE 6:45 CIRCA DI QUESTA MATTINA, PER CAUSE IN CORSO DI ACCERTAMENTO SI E' VERIFICATO, SULLA SS 7 IN AGRO DI LATERZA, UN INCIDENTE STRADALE TRA DUE AUTOVETTURE CHE VIAGGIAVANO IN SENSO OPPOSTO, UNA VOLKSWAGEN PASSAT CONDOTTA DA UNA 49ENNE DI LATERZA ED UNA FIAT PUNTO CONDOTTA DA UN 52ENNE DI GINOSA CON A BORDO LA FIGLIA 21ENNE. SUL POSTO INTERVENIVA PERSONALE 118 CHE PROVVEDEVA A TRASPORTARE LA 49ENNE E LA 21ENNE PRESSO L’OSPEDALE DI CASTELLANETA E L’UOMO PRESSO L’OSPEDALE SS. ANNUNZIATA DI TARANTO DOVE, A SEGUITO DELLE GRAVI LESIONI RIPORTATE, DECEDEVA ALLE ORE 9:25 . I RILIEVI A CURA DEI MILITARI DEL N.O.R. DELLA COMPAGNIA CARABINIERI DI CASTELLANETA COADIUVATI DA PERSONALE DELLA LOCALE STAZIONE VOLTI A STABILIRE LA DINAMICA DEL SINISTRO.

 


IL PROSSIMO 14 GENNAIO.

Il Barbiere di Siviglia, la celeberrima opera di Gioacchino Rossini, sarà rappresentata in forma semiscenica nell’Auditorium “Tarentum”: è il prossimo appuntamento del cartellone della stagione “XXIV Eventi Musicali” 2015-2016 dell’Istituzione Concertistica Orchestrale “Magna Grecia”.

Con questa produzione continua la collaborazione sinergica tra l’Istituzione Concertistica Orchestrale “Magna Grecia” e il Festival della Valle d’Itria di Martina Franca.

La regia della famosa opera rossiniana è della giovane e promettente Cecilia Ligorio, mentre l’orchestrazione è stata curata dal M° Ettore Papadia, esperto e autorevole preparatore dell'Accademia del Belcanto "Rodolfo Celletti" di Martina Franca.

Il M° Ettore Papadia al pianoforte guiderà un quintetto d’archi dell’Orchestra ICO “Magna Grecia”, composto dai violinisti Giovanni Orsini e Paola Vania, il violista Maurizio Lomartire, il contrabbassista Michele Petrella e il violoncellista Marcello Forte.

La sua esperta “bacchetta” dirigerà un cast di cantanti fresco e brillante, tra cui spiccano i nomi di David Ferri Durà che interpreterà il Conte di Almaviva, di Naoyuki Fujiwara nei panni di Bartolo e di Pavol Kuban che darà voce a Figaro, il protagonista dell’opera, ovvero il leggendario “factotum della citta”; con loro i giovanissimi Vincenzo Santoro, che interpreterà Don Basilio, ed Elena Caccamo, soprano dell’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti”, che sarà la protagonista femminile Rosina.

L’allestimento è completato dalla voce recitante di Gaia Insenga che sintetizza in sé i ruoli e le funzioni di Berta, Fiorello e del Coro, mentre Maestro di palcoscenico è Rosalba Buonfrate.

Il rappresentazione in forma semiscenica de “Il Barbiere di Siviglia” per la stagione “XXIV Eventi Musicali” 2015-2016 dell’Istituzione Concertistica Orchestrale “Magna Grecia”, un evento reso possibile da “Bernardi Dolcezze d’Autore”, si terrà alle ore 21.00 di giovedì prossimo, 14 gennaio, nell’Auditorium “Tarentum”, in via Regina Elena n. 122 a Taranto; info a Taranto Orchestra Magna Grecia, via Tirrenia n.4 (099.7304422) e via Giovinazzi n.28 (cell. 345.8004520), o Basile Strumenti Musicali, via Matteotti n.14 Taranto (099 4526853), www.orchestramagnagrecia.it.

Il partner culturale e sociale dell’Orchestra della Magna Grecia è Ubi Banca Carime che conferma il suo sostegno convinto per corroborare sul territorio la funzione di una economia integrata al fine di garantire responsabilmente un’alta qualità della vita; l’orchestra è sostenuta da Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e Turismo, Comune di Taranto, Regione Puglia, Shell Italia E&P S.p.A. e Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia.


 

In data odierna ispettori ecologici AMIU hanno verificato il corretto conferimento della frazione umida dei RSU negli appositi cassonetti di colore marrone, constatando irregolarità tali da apporre una stampa adesiva di "non conforme. Località Taranto Lgo Europa zona Tramontone.

 

E' QUANTO EMERGE DAL RAPPORTO 2014-2015

 

Pubblicato il nuovo rapporto annuale, aggiornato al II semestre del 2015, dell'Osservatorio del Mercato del Lavoro della Regione Puglia.
L'Osservatorio, incardinato presso l'assessorato al Lavoro della Regione Puglia e - novità assoluta dell'edizione 2014-2015 - con la collaborazione dell'Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali (IPRES), si pone l'obiettivo di rappresentare al decisore e all'opinione pubblica uno studio approfondito sulle dinamiche del mercato del lavoro pugliese, tenendo insieme i dati reali delle Comunicazioni Obbligatorie con i risultati delle indagini campionarie.
"Il rapporto annuale, giunto alla sua terza edizione - fa sapere Sebastiano Leo, assessore all'istruzione, alla formazione e al lavoro della Regione Puglia - è il risultato di un lavoro complesso che a sua volta restituisce un quadro articolato del territorio e delle dinamiche professionali: non già una fotografia del mercato del lavoro, piuttosto un'animazione, un flusso che cerca di offrire una lettura dei fenomeni ad ampio raggio e slegata dal contingente. È in questa chiave che va interpretato il rapporto: un'analisi di lungo periodo che descrive tendenze, risultato dello studio dei dati degli ultimi venti anni.
"È grazie al rapporto - continua Leo - che abbiamo conferme sul tasso di occupazione delle classi più anziane che cresce a partire dal 2005, con picchi significativi nel 2011 e nel 2013: insomma si resta a lavoro sempre più a lungo, a scapito dei giovani tra i 15 ed i 24 anni, la cui riduzione del tasso di occupazione inizia nel 2003 e non sembra arrestarsi, salvo piccoli segnali di fiducia che emergono nei primi due trimestri del 2015".
"Certamente utile è lo studio dei dati relativi ai trend più recenti, che segnano un andamento lievemente positivo. Nel secondo trimestre del 2015 - dice ancora l'assessore - l'occupazione ammonta a 1.189.800 unità, con un aumento di 32.600 unità rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (+2,8%). Il secondo trimestre 2015 ha segno più anche rispetto al primo trimestre dello stesso anno: + 11.800 unità cioè +1%. Contribuisce a questi segnali positivi soprattutto il lavoro femminile.
"Infine - ha concluso Leo - i dati relativi alle Comunicazioni Obbligatorie ci offrono uno dei trend più interessanti: negli ultimi due anni il numero delle attivazioni di nuovi rapporti di lavoro tende a crescere, al contempo il numero dei rapporti di lavoro che cessano è più o meno stazionario. Questa tendenza dimostra una certa ritrovata vitalità del mercato del lavoro subordinato e parasubordinato e ci consegna spiragli di speranza per il futuro".
Il rapporto, pubblicato a fine dicembre, è liberamente scaricabile sul portale regionale Sistema Puglia, disponibile all'indirizzo http://www.sistema.puglia.it/SistemaPuglia/mercatolavoro

 

 

COMUNE E AMIU PER IL DECORO DELLA CITTÀ

 

 

 

 

Comune di Taranto e Amiu inaspriranno i controlli nei quartieri di Talsano, Lama e San Vito.

Da lunedì prossimo 11 gennaio, infatti, le zone servite dalla raccolta differenziata “porta a porta” saranno sottoposte ad un capillare monitoraggio per scongiurare i fenomeni di abuso. Personale dell’azienda debitamente formato e agenti della Polizia Municipale, infatti, saranno impegnati a far rispettare l’ordinanza sindacale numero 1 del 7 gennaio 2015, con la quale il Comune ha definito le disposizioni per il corretto conferimento dei rifiuti nei quartieri dove è attivo il servizio “porta a porta”, applicando le relative sanzioni.

L’obiettivo è colpire le sacche di inciviltà che purtroppo impediscono alla raccolta differenziata “porta a porta” di esprimere tutto il suo potenziale. Non saranno assolutamente tollerati, quindi, gli errori più comuni che sono compiuti conferendo i rifiuti differenziati: il mancato rispetto del calendario e degli orari, la non conformità dei rifiuti presenti nelle “pattumelle” (a solo titolo di esempio, materiale organico nel contenitore della plastica), la presenza dei contenitori al di fuori delle proprietà private o condominiali in orari diversi da quelli di conferimento, l’abbandono abusivo dei rifiuti per strada. Quanto elencato, e non solo, comporta il mancato raggiungimento degli obiettivi di raccolta (che si ripercuote sui contribuenti in termini di maggiori oneri fiscali) e l’impiego imprevisto di risorse umane ed economiche.

Le sanzioni previste dall’ordinanza oscillano da un minimo di 25 euro a un massimo di 500 euro, in relazione alla gravità dell’inosservanza contestata. Tutte le informazioni utili per conferire correttamente i rifiuti nelle zone in cui è attivo il servizio “porta a porta”, in ogni caso, sono consultabili sul sito internet www.amiutaranto.it nella sezione “Raccolta differenziata”.

 



di Linda Bertasi del romanzo La Rosa Violata.

 

 


Il libro si apre con un omicidio che spiazza e incatena il lettore sin dalle prime pagine. Siamo alla fine degli anni '90, nelle campagne pugliesi, e il corpo esanime di una giovane donna viene ritrovato: evidenti i segni di violenza subiti.
Voltiamo pagina e conosciamo il protagonista: il suo nome è Bortolo Mezzaspina e lavora come meccanico in un'officina. Bortolo è un giovane con la testa sulle spalle, proviene da una famiglia agiata che tutto vorrebbe, tranne vedere il figlio trascorrere le sue giornate con le mani sporche di grasso e il corpo infilato in una tuta da lavoro. Il giovane è fidanzato con Mariella, unione questa tenuta segreta agli occhi e alle orecchie del padre della ragazza, che ha sempre considerato Bortolo come un caro amico della figlia.
Ma c'è qualcuno in paese che non sopporta la felicità ostentata dei due innamorati e che è deciso a ostacolare il loro amore. Niente di più facile, visti i fatti di sangue che sembrano serpeggiare improvvisamente per il paese, solitamente tranquillo, e gettare una luce sinistra sulle spalle dei due amanti.

Questa è una prova ben riuscita di quelli che io considero "romanzi d'autore". Se pensate di stare leggendo il solito libro che alterna un mistero più o meno intricato alla vita di due innamorati, avete sbagliato romanzo. Questa è la storia ben costruita di un autore che riesce a mescolare l'ironico al giallo, il mordente a una vicenda intrisa di uno sconcertante realismo.
Partiamo dalla caratterizzazione dei personaggi che è assolutamente ammirevole. Una girandola di volti si alterna come in una matrioska. La storia dei personaggi principali si fonde a quella dei secondari in una perfetta alchimia al punto che i protagonisti non esistono senza gli antagonisti, questi ultimi servono per condire il tutto e per rendere funzionale la trama. Ciò che mi ha colpito è proprio la caratterizzazione dei personaggi secondari, a cui io personalmente do sempre molta importanza, qui non si abbozzano solo volti e parentele, ma spicccano dal testo e giocano ruoli chiave.
Non si può non amare Bortolo: ingenuo, gentile, il classico "pezzo di pane", il ragazzo della porta accanto che non scorge la cattiveria di cui è condito il mondo.
Ho amato Mariella, la fidanzata di Bortolo, una ragazza impavida e coraggiosa. Ho apprezzato il suo coraggio, il suo affrontare un lungo viaggio da sola, in condizioni di salute delicate, il suo lottare per un sentimento importante. E' un personaggio moderno, inserito in un contesto più retrogrado.
Anche Aldo, il fratello di Mariella, si fa apprezzare per la componente ironica che dona al testo con la sua ingenuità.
Un personaggio negativo è certamente Samantha, una donna "facile" decisa a lasciarsi il paese alle spalle, a cambiare la sua vita, a migliorarla e, per farlo, è disposta a non guardare in faccia a niente e a nessuno. Samatha è sensuale, procace, trasuda sesso, ma soprattutto volgarità. E' una donna che, se all'inizio, si può scusare per certi comportamenti, man mano che procediamo nella lettura è destinata alla condanna. Non c'è redenzione, non esiste, la sua anima è nera, priva di pietà e di amor proprio. 

L'ambientazione è quella del paese di Talsano, un luogo dove tutti conoscono tutti, tutti sanno tutto di tutti.  Le chiacchiere passano di bocca in bocca e s'ingigantiscono, c'è la combriccola di amici del bar, le serate in discoteca o sulla spiaggia, le persone che accorrono e si accalcano davanti al ritrovamento di un cadavere. Le descrizioni attente dell'autore ci offrono una perfetta istantanea della vita di paese, le albe per le vie, i vicini di casa intenti a stendere i panni, seduti sui balconi. La popolazione che circonda Bortolo suona come una famiglia allargata e, a volte, invadente.
Un menzione importante va fatta anche al linguaggio utilizzato nei dialoghi. L'autore non ci racconta solo una storia ambientata nel Sud, ma ci riempie le orecchie del gergo dialettale, rendendo questa lettura ancora più veritiera. I dialoghi sono facili da comprendere più di quelli di Camilleri ma, come Camilleri, l'autore permea la trama di infinite sottotrame, di misteri che si infittiscono ed equivoci a volte ironici, a volte indisponenti.

Il lettore si ritrova a divorare le pagine per scoprire cosa accadrà ai protagonisti, l'atmosfera profumata di mistero e violenza fa temere per i nostri beniamini. Ci si ritrova a percorrere il ciglio di una strada in piena notte assieme a Mariella o a scorgere uno sconosciuto che indossa un casco e ci fissa dal marciapiede, penetrando con gli occhi dentro casa nostra. L'autore semina indizi evidenti, particolari importanti da non sottovalutare. E' un romanzo che giudico imprevedibile e divertente come una commedia all'italiana che si tinge di giallo.
Le tematiche trattate sono: la maternità, la fiducia, l'omicidio, la delinquenza, la menzogna, l'egoismo, il sesso inteso come "mercato della carne" e "mezzo per raggiungere i propri scopi", la famiglia, l'amore e il sospetto.
Uno dei temi che ripercorre il romanzo è anche quello della religione, trasuda il "credo" dell'autore e l'importanza che dà alla figura di Dio e della retta via da seguire. La morale intrinseca del romanzo ci ricorda che ognuno ottiene ciò che semina.Ho percepito anche un chiaro collegamento al nostro tempo, ai telegiornali di cronaca che sentiamo in televisione. In questo il romanzo è profondamente attuale: violenze carnali, uccisioni di giovani donne; argomenti che purtroppo non sono a noi alieni.

"La rosa violata" è una commedia degli equivoci, degli ostacoli e dei fraintendimenti che affonda le mani nelle fosche tinte del rosso e del giallo.
Due giovani innamorati incrociano le vite con due balordi annoiati che tenteranno con ogni mezzo di distruggere la loro felicità. Un paese sconvolto da misteriose aggressioni e assassinii. Una storia di coraggio, di amore e di morte dove niente è come sembra e i buoni sentimenti sembrano destinati a soccombere.
Una prova ben riuscita, consigliatissimo a chi vuole leggere qualcosa di diverso, a chi ama il mistero, il giallo, il rosa spruzzato di thriller, gli amanti dei romanzi sullo stile di Camilleri e dei libri ambientati al Sud. 

 

https://m.facebook.com/laRosaViolata/


 

 


“I collegamenti low cost hanno offerto un contributo importantissimo per connettere la Puglia al resto d’Italia e alle principali città europee. La Regione credo debba lavorare per consolidare questa opportunità". E’ il commento del senatore Dario Stefàno, coordinatore di Noi a Sinistra per la Puglia alle notizie diffuse dai media in merito al rinvio del via libera della convenzione per il 2015 con Ryanair.

“Non dobbiamo cercare le ragioni chissà dove, è sufficiente dare uno sguardo ai dati relativi ai passeggeri e ai trend dei flussi turistici negli Aeroporti di Puglia per capire che l’intuizione di collegare la Puglia con il resto d’Europa ha prodotto, in questi anni, ottimi e tangibili risultati con ricadute importanti sull’economia del territorio, per la ripresa di alcuni settori e per il sistema occupazionale. E’ vero - continua Stefàno - la correttezza e la trasparenza nelle procedure devono sempre accompagnare l’attività nella Pubblica Amministrazione, ma non bisogna cedere a nessuna tentazione di cambiare, per principio, strumenti che hanno dimostrato di generare performance elevate”. 

“Semmai - conclude Stefàno - proprio in forza di quello che è accaduto in questi anni, oggi tutte le energie devono essere concentrate su iniziative di realizzazione di collegamenti intermodali, anche attraverso il potenziamento di strutture già esistenti. Perché, se in questi anni abbiamo dimostrato che la pretesa campanilistica non è né sostenibile e né utile, dall’altro è evidente che dobbiamo investire sul rafforzamento della mobilità regionale per permettere a chi atterra sul territorio pugliese di raggiungere agevolmente e in autonomia tutti gli angoli di questa straordinaria terra”.

"La battaglia condotta per il prolungamento del servizio del Frecciarossa in Puglia ha senso solo se si lavora alla realizzazione di un sistema integrato di trasporti che sia in grado di sostenere gli hub aeroportuali che hanno, nel frattempo, aumentato a dismisura i flussi e di prevedere piattaforme di mobilità regionale capaci di creare collegamenti efficienti e moderni su tutto il territorio".

 

 

Francesco Cosa Assessore del Comune di Taranto ha evidenziato sul suo profilo di facebook come continua l'attenzione dell'Amministrazione Comunale alla città Vecchia. In questi giorni infatti ricorda che sono state posizionate 7 bellissime fioriere che i cittadini avranno il compito di custodire e salvaguardare. Speriamo, aggiungiamo noi che non facciano la stessa fine delle panchine situate in Piazzza Bettolo che vandali "specialisti" hanno completamente divelto dal pavimento e distrutto. Ma tornando alle fioriere un ringraziamento particolare va all'Assessore Cosa per l'impegno verso una Città espresso anche nei giorni scorsi durante il periodo natalizio.


 

IMPORTANTE IL RUOLO SVOLTO DAGLI EX ASSESSORI DARIO STEFANO E FABRIZIO NARDONI. 

 

“Raggiunto l’obiettivo finanziario previsto per la chiusura del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013. La quota di risorse finanziarie Ue di euro 927.827.000, da spendere nei sette anni della Programmazione, è stata spesa al 31 dicembre 2015 per un totale di euro 926.109.759 pari al 99,9 per cento. Una buona notizia e un risultato più che soddisfacente per la Puglia, prima Regione per spesa autorizzata al 31 dicembre sul Psr 2007-2013, superiore di 20 milioni di euro rispetto alla dotazione finanziaria ”.

 Lo rende noto l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Leo Di Gioia, il quale tiene a precisare che, “nonostante la crisi economica subita dalla imprese agricole negli ultimi anni, insieme alle difficoltà di accesso al credito, per garantire la quota privata degli investimenti, i risultati raggiunti sono straordinari. Sono stati, difatti,  immessi nel sistema produttivo agricolo oltre due miliardi di euro di risorse, tra contributi comunitari, contributi nazionali e regionali e finanziamenti privati”.

 

“Gli investimenti hanno riguardato  - aggiunge – anche l’insediamento di 2.500 nuovi giovani in agricoltura, contribuendo al necessario ricambio generazionale a alla tutela e valorizzazione dell'immenso patrimonio di biodiversità che ha la Puglia. Come anche al rinnovamento del sistema produttivo agricolo con la realizzazione di nuovi impianti e l'ammodernamento di quelli esistenti”.

 

Sono state finanziate circa 500 aziende di trasformazione agroalimentare e oltre 3.000 imprese agricole che hanno investito nel settore primario, 2.000 aziende hanno fatto formazione per acquisire maggiori competenze e migliorare la qualità del lavoro agricolo. Grazie ai premi erogati ai produttori, 180.000 sono gli ettari di superficie agricola coltivati secondo il metodo di produzione biologica, pari al 13% della superficie complessiva. Sono, invece, 80 i Comuni che hanno ricevuto finanziamenti per il rifacimento delle strade rurali, tra i quali quelli colpiti dalle alluvioni in provincia di Foggia e di Taranto.

“Anche i Gruppi di Azione Locale (GAL) pugliesi – prosegue Di Gioia - hanno saputo cogliere la sfida e svolto la loro parte promuovendo lo sviluppo territoriale agricolo, attraverso una conoscenza più diretta dei territori: hanno utilizzato quasi 300 milioni di euro nella realizzazione dei propri Programmi di Sviluppo rivolti alla diversificazione, all'inclusione sociale e alla realizzazione di progetti di cooperazione che hanno permesso di agganciare le nostre realtà locali con il resto del mondo. Risultati importanti che consentiranno alla nostra amministrazione di capire come riformare tali organismi, sulla base di una valutazione oculata della qualità della spesa”.

“Guardiamo al futuro con fiducia avendo costatato una notevole vivacità del sistema produttivo agricolo pugliese. Ora siamo pronti a far partire il Psr 2014-2020, approvato a novembre, con obiettivi ambiziosi per il mondo agricolo. Molto va ancora fatto, come una modifica, per esempio, della regole imposte per la rendicontazione, sì da flessibilizzare le spese e non perdere un solo euro di qui al 2020.  Sono certo che il neo Direttore del Dipartimento regionale di Agricoltura, Gianluca Nardone, coglierà, con la sua riconosciuta professionalità e il suo impegno, tutte le sfide in favore del mondo agricolo pugliese”.

 

“Mi sembra doveroso ringraziare l’Autorità di Gestione del Programma, dottor Gabriele Papa Pagliardini, e gli assessori che si sono avvicendati in questo settennio. Nonché tutti i responsabili di Asse e di Misura, i dipendenti, i dirigenti regionali e tutti i collaboratori impegnati in questo super lavoro, anche negli scorsi giorni di festa, per il raggiungimento di un obiettivo non scontato, che non hanno realizzato purtroppo altre Regioni”.


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