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Giornale di Taranto - Giornalista1

 

GLI OPERATORI ECONOMICI POSSONO INVIARE MANIFESTAZIONI DI INTERESSE FINO AL 4 FEBBRAIO.

Pubblicato un avviso per la selezione di operatori economici in grado di assicurare, nell’ambito della Provincia di Taranto, il servizio di accoglienza in favore di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale, presso centri ricettivi collettivi con capienza non superiore a 100 posti. Il servizio comprende l’alloggiamento, la fornitura del vitto, la gestione amministrativa degli ospiti, l’assistenza generica alla persona compresa la mediazione linguistica, l’informazione, il primo orientamento, l’assistenza alla formalizzazione della richiesta di protezione internazionale, la fornitura di biancheria, abbigliamento e dei prodotti per l’igiene, l’erogazione del pocket money di euro 2,50 al giorno, così come meglio specificato nel capitolato speciale.
L’avviso contenente le modalità di partecipazione ed il relativo capitolato speciale, nonché la modulistica da utilizzare per la partecipazione, sono disponibili sul sito internet della Prefettura di Taranto o direttamente presso la Prefettura medesima.
Le domande di partecipazione dovranno essere presentate, secondo le modalità stabilite, entro e non oltre le ore 12.00 del giorno 04/02/2016, all’ Ufficio Protocollo Prefettura U.T.G. di  Taranto  -  Via  Anfiteatro 4. 
Eventuali informazioni potranno essere richieste attraverso il seguente indirizzo di posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. , ovvero, telefonicamente ai numeri  0994545484 – dr.ssa Anna Maria Lateana   e   099/4545478 – rag.  Roberto Vozza.

 

 
Riportiamo il testo integrale di una missiva inviata al Capo dello Stato, già firmata da oltre 4000 persone, dove si parla della Terra dei Fuochi ma anche della situazione di Taranto.
 
Caro Presidente Mattarella,
abbiamo ascoltato ed apprezzato il suo discorso di fine anno, in particolare dove Lei ha toccato il tema dell’inquinamento e delle sue ricadute per la salute.
Il tema è di stringente attualità, specie  in queste settimane di continui superamenti dei livelli di smog ed in cui ci sembra paradossale che non si possa far altro che sperare in un cambiamento delle condizioni climatiche (come se ”magicamente” con la pioggia gli inquinanti si dileguassero e non ricadessero viceversa al suolo) e sembra che non ci resti altro che confidare nella “benignità” di quella  Natura che viceversa costantemente violiamo. 
Proprio a questo proposito, come cittadini italiani, ci rivolgiamo a Lei  per esprimerle tutto il nostro più profondo sgomento e la nostra angoscia per i tempi che stiamo vivendo. 
Siamo certamente preoccupati per la mancanza di lavoro e perché non vediamo un futuro per i nostri giovani, ma ancor più ci angoscia la consapevolezza che stiamo compromettendo un bene ancora più prezioso: la loro salute.
Vorremmo tanto continuare a illuderci di vivere nel “Bel Paese”, ma purtroppo così non è:  Lei saprà che l’ultimo rapporto dell’ UE ci pone al primo posto per morti prematurein Europa a causa dei livelli di PM2.5, ossidi di azoto, ozono.
Siamo il paese dove la speranza di “vita in salute” alla nascita (disabilità medio-grave) dal 2004 al 2013  è diminuita di 7 anni nei  maschi e di oltre 10 nelle femmine. Secondo l’ultimo rapporto dei registri tumori (AIRTUM) “Considerando il rischio cumulativo di avere una diagnosi di qualunque tumore, questa probabilità riguarda un uomo ogni due e una donna ogni tre nel corso della loro vita”.
Gli ultimi dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (ACCIS, Automated Childhood Cancer Information System - IARC), dei quali si attende un aggiornamento proprio quest’anno, hanno tempo fa evidenziato come questo problema sia rilevante anche nei bambini, con un’incidenza di tumori infantili più alta in Italia rispetto alle medie europee sia nella fascia di età 0-14 che in quella 0-19. 
Dall’esame del più aggiornato rapporto nazionale AIRTUM emerge, come ricordato in un editoriale pubblicato sulla rivista “Epidemiologia e Prevenzione” nel 2013, che i tassi italiani di incidenza dei tumori in età 0-14 anni continuino ad essere tra i più alti fra i paesi occidentali, nonostante la crescita si sia apparentemente stabilizzata rispetto ai dati precedenti.
A questo si aggiunga la rilevanza di particolari, stridenti e diffuse criticità sanitarie locali da danno ambientale come quelle che caratterizzano i Siti di Interesse Nazionale (SIN), ben descritte dagli studi “SENTIERI” dell’Istituto Superiore di Sanità e valide per tutte le classi età, o i rilevi del recentissimo rapporto dell’ISS sulla Terra dei Fuochi, nel quale si legge che: “Per quanto riguarda la salute infantile è emerso un quadro di criticità meritevole di attenzione, in particolare si sono rilevati eccessi nel numero di bambini ricoverati nel primo anno di vita per tutti i tumori, e, in entrambe le province, eccessi di tumori del sistema nervoso centrale nel primo anno di vita e nella fascia di età 0-14 anni.”
In maniera simile, nell’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità sulla situazione di Taranto, dove si è registrato un eccesso di incidenza di tumori in età pediatrica del 54% rispetto all’atteso regionale, si ricorda come “l’osservazione di un eccesso di incidenza dei tumori e delle malattie respiratorie fra i bambini e gli adolescenti contribuisce a motivare l’urgenza degli interventi tesi a ripristinare la qualità dell’ambiente”.
A proposito dei SIN è anche importante sottolineare come, nonostante le evidenze epidemiologiche, ci siano ancora, in questo momento, circa sei milioni di italiani che risiedono in aree ad elevato rischio ambientale e sanitario senza che in quasi nessuno di questi luoghi si siano avviate le pratiche di bonifica e risanamento previste dalla legge. In alcuni di questi luoghi (ad esempio Taranto), in assenza di bonifiche si è persino continuato ad insediare nuove sorgenti inquinanti.
Ma quante piccole o grandi  Taranto e quante Terre dei Fuochi ci sono sparse nel nostro paese?
Le evidenze scientifiche dimostrano ampiamente che le sostanze tossiche presenti nell’aria, nei cibi, nelle acque generano un aumento del rischio non solo di cancro o di patologie cardiovascolari, ma anche di tante altre malattie in adulti e bambini: sindrome metabolica, diabeteobesità, patologie neurodegenerative, disturbi dello spettro autisticoinfertilitàabortività spontanea,  (anche per valori di inquinanti abbondantemente al di sotto dei limiti di legge), diminuzione del Quoziente Intellettivo, per non citarne che alcune.
In Europa si calcola che ogni anno si perdano 13 milioni di punti di QI e si contino ben 59.300 casi aggiuntivi diritardo mentale a causa dell’esposizione durante la gravidanza a pesticidi organo-fosforici e che, in definitiva,  per l’esposizione a  sostanze che agiscono come interferenti endocrini i costisanitari conseguenti ammontano a 209 miliardi di euro, pari all’1,23% dell’intero prodotto interno lordo. 
L’Italia è il paese europeo che consuma più pesticidi per ettaro di suolo agricolo e la contaminazione nelle falde acquifere superficiali e profonde aumenta a dismisura
La  testimonianza coraggiosa  di un imprenditore agrozootecnico che vede andare in fumo il lavoro e l’impegno di una vita per la contaminazione del suo terreno da insediamenti petroliferi ci ha letteralmente toccato il cuore e siamo certi che sarà così anche per Lei. 
Con il cuore in mano Le vogliamo dunque chiedere se Le sembra sensato che venga chiesto solo  a noi cittadini di avere comportamenti virtuosi (raccolta differenziata/trasporto pubblico/meno riscaldamento nelle case) e nel contempo si attuino politiche energetiche ed industriali che sono contrarie al più elementare buon senso. Alla luce di numerose evidenze scientifiche  che dimostrano la nocività degli inceneritori di rifiuti (compresi quellidi nuova generazione), come si può prevedere di costruire nuovi impianti cheavranno bisogno di enormi quantità di rifiuti da bruciare per almeno 20 anniper ammortizzare i costi, vanificando quindi tutti i nostri sforzi?  
E che dire del recente decreto "Sblocca Italia” che, calcolando il “fabbisogno di incenerimento” invece del più sostenibile “fabbisogno di impianti per il recupero di materia” e  superando i vincoli territoriali, consente già a centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti di viaggiare su e giù per l’Italia con l’ovvio aggravio anche dell’inquinamento da traffico?
Come si possono prevedere incentivi agli inceneritori, pari ogni anno ad oltre 500 milioni di euro, per finanziare la produzione di energia da rifiuti e contemporaneamente chiedere ai cittadini di ridurre i rifiuti non riciclabili?
Gli incentivi previsti per gli inceneritori sono superiori al totale dei contributi ricevuti dai Comuni dal CONAI per la raccolta differenziata degli imballaggi.
Non sarebbe più utile, sia dal punto di vista economico che ambientale, prevedere che quella cifra - proveniente dai contributi dei cittadini - fosse utilizzata per promuovere raccolte differenziate di qualità e impianti di recupero e riciclo?
Si stima che un più uso efficiente delle risorse lungo l’intera catena potrebbe ridurre il fabbisogno di fattori produttivi materiali del 17% - 24% entro il 2030, con risparmi per l’industria europea dell’ordine di 630 miliardi di euro l’anno.
Chi così legifera non è in linea con quanto chiaramente indicato dalle direttive EU in tema di gestione di rifiuti che pongono il recupero di materia prioritario rispetto al recupero di energia, come è ormai documentato da fiumi di inchiostro. 
Chi così legifera sembra non considerare che ogni processo di combustione genera inquinamento atmosferico, rifiuti liquidi e ceneri tossiche (che vengono addirittura destinate alla produzione di cemento) e  continua pervicacemente a premiare l’incenerimento di biomassedi ogni genere, inclusi scarti  animali  fino a ieri destinati a produrre mangimi. 
Stiamo assistendo a devastazioni di fiumiper tagli sconsiderati degli alberi destinati a queste centrali e  spuntano come funghi centrali a biogas in cui la materia organica invece di essere restituita ai suoli come compost viene “digerita” in assenza di ossigeno con rischi per ambiente e salute.  
Si “dimentica” che così facendo si perde il benefico effetto che l’aumento di sostanza organica nei suoli avrebbe nel contrastare non solo la desertificazione  (che ormai riguarda il 30% dei nostri suoli) ma anche  i cambiamenti climatici, grazie alla  “cattura” della CO2, favorita anche dalla agricoltura biologica
Per non parlare della follia di trivellare il nostro paese per la ricerca di idrocarburi per mare e per terra i cui effetti devastanti sono ormaiscientificamente ed in modo incontestabile dimostrati: non  è questa l’energia di cui abbiamo bisogno.
A tal proposito la lettera “Energia per l’Italia” indirizzata al Governo da valenti ricercatori e scienziati del nostro paese è rimasta ad oggi senza risposta e così pure le considerazioni dei medici sono rimaste inascoltate. 
Sembra che non si voglia prendere coscienza del fatto che la materia sul nostro pianeta è qualcosa di “finito”  e che la vita si è sviluppata grazie ad una fonte esterna, il sole: è quindi a questa fonte inesauribile che dobbiamo rivolgerci per rendere  possibile il proseguimento della vita stessa sulla Terra.
Caro Presidente, l’angoscia che portiamo nel cuore è davvero grande e non ci potremmo perdonare di non avere tentato ogni strada utile a contrastare la follia delle scelte che si vanno operando nel nostro Paese. 
Come medici, ingegneri, ricercatori, scienziati, cittadini siamo disponibili a stilare  un manifesto di intenti: “Italia sostenibile e responsabile”, anche perché, coerentemente con gli impegni assunti dal nostro paese al vertice di Parigi, COP 21, non vorremmo che tutto rimanesse, ancora una volta, lettera morta. 
Le chiediamo quindi di riceverci, ascoltarci ed approfondire direttamente con noi le questioni che abbiamo sollevato.
Vorremmo anche darLe testimonianza  delle tante esperienze positive e delle tante soluzioni già in essere nel nostro paese, quali ad esempio quelle attuate nei Comuni Virtuosi  che riteniamo dovrebbero essere maggiormente conosciute, valorizzate e premiate. 
La ringraziamo per l’attenzione e fiduciosi in un positivo riscontro voglia gradire i nostri più sinceri auguri e saluti.

per sottoscrivare l'appello clicca sul seguente link:

http://abelliniforli.blogspot.it/2016/01/appello-al-presidente-mattarella.html

                  

 

FORMARE PUGLIA organizza nelle sedi TARANTO  e di FASANO,  i seguenti Corsi di Formazione (alcuni ACCREDITATI AICA), le cui attività partiranno al raggiugimento del numero minimo di 10 iscritti:

  • NUOVA ECDL 60 ORE - AVVIO  MARZO 2016 -
  • SISTEMI DI COMUNICAZIONE E FORMATI DIGITALI 30 ORE - AVVIO MARZO 2016 -
  • PHOTOSHOP 1  30 ORE - AVVIO APRILE 2015 -
  • PHOTOSHOP 2  30 ORE - AVVIO MAGGIO 2015 -
  • NIC- Nucleo Informatico Concettuale - Informatica di base 90 ORE -  AVVIO APRILE 2016 -
  • ASSEMBLAGGIO E MANUTENZIONE PC 14O ORE - AVVIO  MAGGIO 2016 -
  • INTEGRATIVO PER L'ACQUISIZIONE DELL'ECDL (POST NIC) 30 ORE - AVVIO GIUGNO 2016 -
  • INTRODUZIONE ALLA SICUREZZA INFORMATICA E ALLA PRIVACY 30 ORE  -  AVVIO MARZO 2016 -
  • AUTOCAD 2d  30 ORE  - AVVIO GIUGNO 2016 -
  • AUTOCAD 2d avanzato 30 ORE - AVVIO  LUGLIO 2016 - 
  • WEB MARKETING  AVVIO MARZO 2016 -
  • WEB EDITING AVVIO APRILE 2016 -
  • ECDL CAD  AVVIO MAGGIO 2016 -
  • AUTOCAD 3d AVVIO GIUGNO 2016 -
  • ECDL Health (sanitaria)  AVVIO LUGLIO 2016 -

Per INFO, ADESIONI e ISCRIZIONI: da lunedi/venerdi 8,30/13,30: via Temenide 117 -Taranto – Tel 099 6614691 - 099 6416345  (347 5322995 - 327 3895936) Fax 099 9940488 - Mail    Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.  - Sito Web: www.formarepuglia.com


                 

 

 Con l'Avviso 1/2015 le aziende aderenti a Fondimpresa possono presentare, attraverso FORMARE PUGLIA, richiesta di contributo aggiuntivo concesso per la realizzazione di piani formativi aziendali o interaziendali rivolti ai lavoratori delle PMI di minori dimensioni, presentati sul "Conto Formazione" per un importo compreso tra 1.500,00 e 10.000,00 euro. Prorogata scadenza al 31 marzo 2016.

Con l'Avviso 2/2015, prorogato al 31 marzo 2016, può essere richiesto, un finanziamento da parte di Singole aziende aderenti a Fondimpresa, che presentano un Piano aziendale che prevede l'utilizzo di voucher formativi per partecipare a corsi presenti nel Catalogo qualificato di FORMARE PUGLIA. Si possono presentare anche Piani interaziendali. Di seguito il link del catalogo Formare Puglia nel quale scegliere i corsi di interesse: http://www.formarepuglia.com/…/36-fondimpresa-il-catalogo-f…

SE INTERESSATI A PARTECIPARE CONTATTARE FORMARE PUGLIA,TELEFONANDO ALLO 0996614691 o 3475322995 o 3273895936 o INVIARE UN FAX ALLO 099 9940488 o UNA MAIL a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.


 

 

Nessun danno ai dipendenti in servizio presso l’impianto.

 

 

In merito a quanto accaduto la scorsa notte presso l’impianto di Colata Continua n. 1 dello stabilimento di Taranto, ILVA comunica che sono state attivate tutte le procedure di sicurezza e sono intervenuti i Vigili del fuoco del distaccamento interno allo stabilimento.

La Società precisa che non ci sono stati danni a persone e che alcuni dei dipendenti in servizio presso l’impianto, per lo spavento, sono stati accompagnati in infermeria e dopo gli accertamenti sono stati dimessi.

L’impianto è stato fermato cautelativamente e l’azienda ha avviato le verifiche sulle cause dell’incidente. Solo al termine di tali attività e quando saranno implementate le adeguate misure di sicurezza, l’impianto verrà rimesso in funzione.


 

SULLA QUESTIONE CONSIGLIO COMUNALE CONGIUNTO DEI COMUNI INTERESSATI PER DICHIARARE LA NON DISPONIBILITA' A TALE LOCAALIZZAZIONE.


"E’ un’altra idea priva di senno, quella di immaginare la localizzazione di un sito di stoccaggio di rifiuti nucleari dove c’è un Parco nazionale: l’Alta Murgia non può e non deve essere individuata come area per lo smaltimento di materiale radioattivo. La Puglia rischia di diventare un incredibile campo minato: la Tap, le trivelle, l’Ilva le centrali a carbone e ora questa ipotesi. La risposta di oggi in Aula non chiarisce i dubbi”. È la puntualizzazione del Senatore Dario Stefàno, coordinatore di Noi a Sinistra per la Puglia, dopo che il sottosegretario Castiglione ha risposto oggi in Aula ad una sua interrogazione, presentata lo scorso 10 settembre e indirizzata al Ministero per l'Ambiente per verificare se la zona dell'Alta Murgia fosse esclusa dai siti per lo stoccaggio di rifiuti nucleari.  "Ritengo particolarmente significativo – ha sottolineato Stefàno – che il Ministro dell'Ambiente non si sia presentato oggi in Aula, rinunciando a mettere la faccia su una vicenda che sta procurando grande agitazione in un intero territorio. Le argomentazioni del sottosegretario all'agricoltura non chiariscono assolutamente e l'approccio con il quale il Governo sta affrontando questa questione è incomprensibile, mentre sull'Italia incombe la scure di una nuova procedura d'infrazione che la Commissione Europea potrebbe avviare già nei prossimi giorni. Ieri, infatti, è scaduto l'ultimatum europeo per l'indicazione del sito dove costruire il deposito nazionale. Ma il Governo tace”.“Questo silenzio alimenta l’allarmismo nei cittadini che ogni giorno subiscono le notizie che vorrebbero i rifiuti nucleari ora stoccati da una parte, ora dall'altra del nostro Paese. Tutto ciò naturalmente avviene in barba al risultato schiacciante del referendum con cui gli Italiani hanno chiarito di voler chiudere con i programmi nucleari”.

“Ora - conclude Stefàno – va bene abbracciare finalmente l’idea - perchè è tardiva - di un percorso partecipativo e di consapevolezza sulla localizzazione del deposito. Il timore però è che questa decisione giunga “quando i buoi sono già scappati”. Le valutazioni di idoneità, invece, devono tener conto e incrociare variabili inderogabili, non solo morfologiche o geografiche, ma soprattutto quelle sociali, economiche e culturali di un territorio. Solo così si riuscirà ad ottenere una valutazione giusta e obiettiva e che, nel caso della Murgia, confermerebbe il suo «no», anche al di là del percorso partecipativo, che non potrà che dare esito negativo”.
In seguito al consiglio comunale congiunto tra i comuni di Altamura, Gravina, Matera, Santeramo in Colle, Poggiorsini, Spinazzola e Irsina, nel corso del quale si è discussa una delibera per dichiarare la “non disponibilità alla localizzazione del deposito nazionale destinato allo smaltimento a titolo definitivo dei rifiuti radioattivi e del parco Tecnologico” nei comuni del territorio murgiano, si esprime il consigliere regionale M5S Mario Conca: “Una importante iniziativa proposta proprio dal Movimento 5 Stelle che, con la presentazione di una mozione sia nel comune di Altamura che in quello di Gravina, - dichiara il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Mario Conca - chiedeva di avviare un coordinamento istituzionale che portasse a formalizzare la contrarietà dei territori e a combattere la possibilità che i rifiuti radioattivi possano trovare sede nell’Alta Murgia. Tuttavia auspico fortemente - dichiara Conca -che le istituzioni locali facciano fronte comune non solo per scongiurare la minaccia delle scorie nucleari ma anche per debellare le criticità ambientali che già sono presenti sul territorio”, il riferimento è alle discariche illegati ed agli sversamenti abusivi, fenomeni che a dire di Conca “necessitano urgentemente di una mappatura e di controlli seri, perché è inaccettabile che si continui ad inquinare il nostro territorio, con il forte sospetto che ciò sia alla base dell’incremento di malattie fra i nostri concittadini, e purtroppo anche dell’incidenza tumorale. Scorie nucleari, sversamenti e discariche, - conclude Conca -stridono con le peculiarità di una regione che non può starsene immobile a guardare un film già visto con il Tap, le Trivellazioni e la Xylella.”

 


 

LA PRONUNCIA DEL CONSIGLIO DI STATO E LE CONSEGUENZE SULLA jONICA HOUSE SERVICE DI TARANTO E SANITA' SERVICE DI BRINDISI.

 

La recente sentenza del Consiglio di Stato che si è pronunciato contro la delibera della ASL di Taranto che alcuni anni affidava alla Jonica House Service il servizio di pulizia degli ospedali - secondo Cosimo Borraccino (Consigliere regionale) - rappresenta certo un colpo al processo di internalizzazione dei lavoratori degli appalti ASL, ma certo non è lo stop definitivo alla legittima esigenza di stabilità occupazionale, che in questi 10 anni di Governo regionale di Centrosinistra a guida Vendola, abbiamo garantito. 
Stesso discorso alcuni mesi fa ha visto coinvolto i lavoratori della Sanità Service di Brindisi.
Potremmo dire che il processo virtuoso di risparmi ai bilanci ASL e stabilità e dignità occupazionale incomincia a scricchiolare? Penso di no e ritengo che ora serva, da parte della politica, un atto forte: la decisione di ripresentare i capitolati d'appalto correggendoli dagli iniziali meri errori materiali che hanno prodotto la pronuncia negativa della giustizia amministrativa su ricorso delle ditte precedentemente aggiudicatarie dei servizi. Tradotto: le Direzioni Generali delle ASL di Taranto e di Brindisi possono rifare le delibere di affidamento in House del servizio di pulizie con gli accorgimenti tecnici che emergono dalle decisioni del Consiglio di Stato. 
Su questo tema serve la mobilitazione di lavoratori e Sindacati per svegliare una "certa politica" che evidentemente ha smarrito la spinta e la tensione morale verso quella giusta scelta della internalizzazione di servizi a vantaggio delle casse delle ASL e soprattutto dei lavoratori che finalmente avevano spezzato le catene del precariato. Diciamo che in questi mesi cruciali bisognerà decidere se stare dalla parte dei legittimi interessi delle aziende private o da quella dei lavoratori precari. Io e il mio partito - conclude Borraccino - sappiamo con certezza da che parte stare senza se e senza ma: da quella dei lavoratori, oggi come gli anni scorsi.

 


QUESTA MATTINA SU SKY TG 24 E' ANDATO IN ONA UN SERVIZIO DEL GIORNALISTA FRANCO ANCONA CHE HA PARAGONATO TARANTO ALLA TERRA DEI FUOCHI IN CAMPANIA. LO HA FATTO CHIARAMENTE SULLA BASE DI UNO STUDIO, SENTIERI, LO STESSO CHE HA MESSO IN ALLARME GLI ABITANTI DEL TERRITORIO NAPOLETANO PER L'INCREMENTO PER MORTI DI TUMORE, IN MODO PARTICOLARE NEI BAMBINI. UNA BRUTTA PAGINA PER LA CITTA' DEI DUE MARI, UNA PAGINA CHE GETTA ANCORA FANGO SU UN TERRITORIO GIA' BISFRATTATO CON TANTE COSE CHE NON VANNO, CON UNA FORTE DISOCCUPAZIONE, SOPRATTUTTO GIOVANILE, CON CASSA INTEGRAZIONE, MOBILITA' E SOLIDARIETA' IN AUMENTO. UNO STUDIO QUELLO SENTIERI GIA' DATATO, MA DA ALLORA EFFETTIVAMENTE COSA SI E' FATTO PER RIMEDIARE ALLE ANOMALIE AMBIENTALI RILEVATE E PUBBLICATE? PRATICAMENTE NIENTE. PROBABILMENTE SIAMO ANCORA UN TERRITORIO ABBANDONATO. QUINDI GRAZIE A SKY TG 24 CHE ANCORA UNA VOLTA HA SAPUTO COGLIERE L'IMPORTANZA DELLA QUESTIONE E BUTTARLA SUL TAVOLO DEI GOVERNI LOCALI, REGIONALE E NAZIONALE PER CHIEDERE INTERVENTI IMMEDIATI. MA ANCORA UNA VOLTA FORSE TROVEREMO MURI DI GOMMA.

 

 

 

 

Pronta replica del Presidente della Camera di Commercio di Taranto Luigi Sportelli alle precisazioni avanzate nei giorni scorsi dal Pesidente dei Giovani di Confcommercio Taranto Salvatore Cafiero, che aveva inviato una nota alla stampa che si riporta di seguito integralmente.

 

 

Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce… I Giovani  Imprenditori di Confcommercio hanno piantato in queste settimane il  nuovo alberello di ‘Apriaunidea’; il progetto  si è guadagnato il plauso del Presidente della Camera di commercio di Taranto.

I Giovani Imprenditori di Confcommercio, quelli “delle idee nuove e convincenti, e delle iniziative fuori degli schemi” , ringraziano  il cav. Sportelli per la bonomia  delle lodi  pubbliche,  ma ricordano che è da tempo che il Gruppo degli under 42 di Confcommercio lavora per innestare  idee nel tessuto imprenditoriale locale,  nel tentativo di offrire nuove occasioni di stimolo all’economia locale.

<<Per mesi ci siamo spesi, inascoltati, nella promozione di proposte  per la riqualificazione delle vie commerciali del Borgo e  per l’avvio di nuove imprese  in Città Vecchia – sottolinea  il presidente, Salvatore Cafiero-  ma purtroppo, come  spesso accade a Taranto, abbiamo portato a casa tante promesse  e strette di mano,  ma nulla di concreto. I mancati risultati non ci hanno comunque demoralizzati , ma al contrario resi più forti e caparbi. Siamo  per vocazione , non solo anagrafica, ma  familiare,  le nuove leve di una grande Organizzazione,  capace di intercettare  i vecchi e i nuovi bisogni  ed avanzare nuove proposte anche quando viene tenuta lontana dalle leve del potere.  Sarebbe stato utile  che la Camera di commercio, la casa delle associazioni delle imprese,  avesse chiamato le  rappresentanze  giovanili delle associazioni di categoria, e non solo di Confcommercio ma anche delle altre Organizzazioni con le quali noi abbiamo  avviato un dialogo, per dar vita  – come hanno fatto altre Camere di commercio-  alla Consulta dei  Giovani.     

E’ vero noi ci riconosciamo in quella  “… classe dei nuovi imprenditori – che il presidente Sportelli cita-  animati dall’amore per il proprio territorio e capaci di immaginare e realizzare azioni incisive. Fuori dalle logiche obsolete della polemica sterile…”, ma, è bene chiarirlo, siamo i Giovani di Confcommercio,  figli della stessa famiglia. Le nostre idee, le nostre iniziative vengono elaborate,  metabolizzate, e condivise  in casa nostra, un luogo dove abbiamo imparato che  il confronto e la discussione sono  alimento  per crescere e per essere classe dirigente presente e futura.  Il nostro metodo, purtroppo,  non ha trovato riscontro nell’Ente camerale dove avremmo voluto potuto avere ed esercitare ben altro ruolo;   siamo stati messi all’angolo, nonostante Confcommercio , rappresenti la più grande e storica organizzazione del commercio, dei servizi e del turismo del territorio. Rivendichiamo il nostro ruolo, ed il nostro titolo a rappresentare le imprese del settore di tutto il territorio provinciale,  e non ci piace essere assimilati a chi non ha una storia e un vissuto nel proprio albero familiare. 

Infine – conclude il Presidente dei Giovani Imprenditori- ci  spieghi   cosa il presidente dell’Ente camerale intenda dire quando auspica “una nuova classe dirigente che non sia imbrigliata nei personalismi e che non veda nel potere un fine”. Che sia l’annuncio di un cambio di rotta?>>

Nella replica Sportelli dice:“PENSATE FUORI DA SCHEMI E PREGIUDIZI, COSÌ SI RINNOVA DAVVERO LA CLASSE DIRIGENTE”. Il presidente della Camera di commercio di Taranto, Luigi Sportelli,  ha così risposto  alla nota stampa del presidente dei Giovani imprenditori di Confcommercio con un comunicato che riportiamo anche questo inegralmente. Naturalmente lasciamo ai lettori ogni commento a questa vicenda e siamo disponibili ad accogliere e pubblicare eventuali risposte.

 “Sono alquanto sorpreso della sua risposta piccata, peraltro pervenuta non direttamente ma a mezzo stampa - scrive in apertura Sportelli. La mia pubblica lode delle iniziative sia dei giovani imprenditori della sua associazione, sia di altre meritevoli associazioni di giovani commercianti e professionisti aveva un intendimento trasparente ed assolutamente lontano da quella che lei definisce, in modo sprezzante, “bonomia”. Prendo atto che non lo ha apprezzato, nonostante ciòabbia dato alle iniziative citateun rilievo notevole, anche a livello nazionale.

Mi spiace, tuttavia, doverla contraddire su alcuni punti. Siete “inascoltati”, come lei afferma nella sua nota, perché non vi siete fatti mai sentire dalla Camera di commercio. La sua organizzazione ha numerosi rappresentanti nell’ambito del Consiglio camerale. Da loro non ricordo, e non è agli atti, alcuna delle proposte cui lei fa cenno, ad esempio quella di costituire una Consulta di giovani imprenditori. Proposta che, se fosse pervenuta, sarebbe stata certamente oggetto di positiva discussione e di consequenziale deliberazione.

Per inciso, le rammento che la Camera di commercio non è la casa delle associazioni di categoria, come lei dice, bensì delle imprese. Le associazioni datoriali partecipano democraticamente al processo decisorio ad esclusivo beneficio dei settori economici che rappresentano senza vincolo di mandato. Questo è un punto sostanziale, etico e normativo insieme, che mi auguro lei desideri approfondire. È giovane e spero che pensi ed agisca fuori dai pregiudizi. In questo modo si rinnovano davvero le classi dirigenti: l’avvicendamento è naturale ma, affinché porti miglioramenti e vantaggi alla nostra economia ed alla società, bisogna che non riproponga gli obsoleti schemi precostituiti sin qui applicati.

L’ascolto democratico si costruisce sulla capacità di mettersi in gioco.Con le Istituzioni si dialoga o facendo parte degli Organi che le governano (la sua attuale associazione di riferimento ha, ripeto, diversi consiglieri camerali), oppure proponendo, concretamente e costruttivamente, al di là dell’appartenenza all’una o all’altra organizzazione, idee valide. Cosa che lei non ha mai fatto. Nessuna promessa non mantenuta o stretta di mano, quindi, da parte mia e dell’Ente che presiedo, semplicemente perché non la conosco e non l’homai incontrata.

Invito, dunque, nuovamente lei e il suo direttivo a proporre all’Ente camerale tutto quanto riteniate foriero di sviluppo e, comunque, di cambiamento nell’interesse generale dell’economia tarantina. E auspico lo facciate su un terreno non mediatico, ma di dialogo e di relazione diretta. Ripeto che la porta è aperta, soprattutto ai giovani, se hanno una reale volontà di migliorare le condizioni di contesto e se sentono così forte la responsabilità nei confronti del proprio territorio.”

 

 


 

FORMARE PUGLIA, organizza per le sedi di Taranto e di Fasano, azioni formative cosi come previste dalle norme di legge in tema di Sicurezza sul lavoro e quelle previste dal TESTO UNICO DLGS 81/08:

Primo Soccorso (D.Lgs 81/08; D.M. 388/03)

AZIENDE GRUPPO A: 16 ore -marzo 2016 - aggiornamento (triennale):6 ore -aprile 2016

AZIENDE GRUPPO B/C: 12 ore -aprile 2016 - aggiornamento (triennale): 4 ore -maggio 2016

Gruppo AI) Aziende o unità produttive con attività industriali, centrali termoelettriche, impianti e laboratori nucleari, aziende estrattive ed altre attività, lavori in sotterraneo, aziende per la fabbricazione di esplosivi, polveri e munizioni; II) Aziende o unità produttive con oltre cinque lavoratori appartenenti o riconducibili ai gruppi tariffari INAIL con indice infortunistico di inabilità permanente superiore a quattro; III) Aziende o unità produttive con oltre cinque lavoratori a tempo indeterminato del comparto dell'agricoltura. Gruppo B: Aziende o unità produttive con tre o più lavoratori che non rientrano nel gruppo A. Gruppo C: Aziende o unità produttive con meno di tre lavoratori che non rientrano nel gruppo A.

Antincendio marzo 2016 (DM 10/03/98 e art. 37 del D.Lgs. 81/08)

CORSI ANTINCENDIO RISCHIO BASSO (4 ore) marzo 2016 - RISCHIO MEDIO (8 ore) aprile 2016 - RISCHIO ELEVATO (16 ore) maggio 2016

CORSI AGGIORNAMENTO ADDETTI ANTINCENDIO  rischio basso (2 ore)aprile 2016 - rischiomedio  (5 ore)maggio 2016 - rischio elevato (8 ore) giugno 2016

Formazione Lavoratori (art.37 del d.lgs.81/2008)

8 ore Aziende a BASSO RISCHIO (Es.ambulanti, alberghi, commercio al dettaglio, bar, ristoranti, piccoli artigiani) - marzo 2016

12 ore Aziende a MEDIO RISCHIO (Es.Agricoltura, pubblica amministrazione) - aprile 2016

16 ore Aziende a ALTO RISCHIO (Es.Edilizia) - maggio 2016

Formazione Preposti (Accordo Stato-Regioni 21 Dicembre 2011, art. 37 D. Lgs. N. 81/2008)

Rischio Basso 16 ore - marzo 2016

Rischio Medio 20 ore - aprile 2016

Rischio Alto 24 ore - maggio 2016

Formazione Dirigenti (Accordo Stato-Regioni 21 Dicembre 2011, art. 37 D. Lgs. N. 81/2008)

Formazione Dirigenti 16 ore - marzo 2016

Formazione Datori di Lavoro (art. 34, Dlgs 81/2008 e Accordo Stato-Regioni 21/12/2011)

I percorsi formativi sono articolati a tre differenti livelli di Rischio

BASSO 16 ore - marzo 2016

MEDIO 32 ore - aprile 2016

ALTO 48 ore - maggio 2016

AGGIORNAMENTO:

BASSO 6 ore - aprile 2016

MEDIO 10 ore - maggio 2016

ALTO 14 ore - giugno 2016

RLS - Rappresentante Lavoratori Sicurezza (art. 37, comma 11 D.Lgs. 81/2008)

Il numero minimo dei RLS (art. 47, comma 7, D.Lgs. 81/2008) :
a) 1 per le aziende o unità produttive sino a 200 lavoratori;

b) 3 per le aziende o unità produttive da 201 a 1.000 lavoratori;

c) 6 per tutte le aziende o unità produttive oltre i 1.000 lavoratori.

Durata 32 ore (di cui 12 sui rischi  specifici presenti in azienda) - marzo 2016
Aggiornamento: 4 ore  annue per imprese che occupano dai 15 ai 50 lavoratori - aprile 2016

                          8 ore annue per imprese che occupano pi di 50 lavoratori - maggio 2016

Rischio Stress Lavoro correlato (D.Lgs. 81/2008 e s.m. e Accordo Conferenza Stato-Regioni 21 dicembre 2011)

Rivolto a Datori di lavoro, servizi di prevenzione e protezione, medici competenti, rappresentanti per la sicurezza, responsabili del personale, docenti, formatori, consulenti, professionisti. 

Durata 32 ore - aprile 2016 - aggiornamento 8 ore - maggio 2016

Spazi confinati aprile 2016

Destinatari sono tutte quelle aziende, singoli professionisti e operatori che che si trovano a lavorare in ambienti confinati o sospetti di inquinamento, siano essi Responsabili delle imprese committenti, Datori di lavoro, Preposti, Lavoratori, RSPP e ASPP - Durata  8 ore - aprile 2016- Aggiornamento 4 ore - maggio 2016


 

Per INFO, ADESIONI e ISCRIZIONI: da lunedi/venerdi 8,30/13,30: via Temenide 117 -Taranto – Tel 099 6614691 - 099 6416345  (347 5322995 - 327 3895936) – Fax 099 9940488 -Mail    Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. mo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. m- Sito Web: www.formarepuglia.com. Sono previsti sconti in caso di prenotazione di più corsi da parte dello stesso soggetto o azienda. Al termine del percorso formativo, previa frequenza di almeno il 90% delle ore di formazione, sarà effettuata una prova di verifica obbligatoria. L'attestato sarà rilasciato a seguito del superamento della prova finale.

 

 


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