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Giornale di Taranto - Giornalista1

 "Non è possibile prevedere oggi se dopo Pasqua sarà necessario mantenere la zona rossa. Per ora sappiamo cosa dobbiamo fare in questa settimana e nelle vacanze di Pasqua": lo ha dichiarato  l'assessore alla Sanità della Puglia, Pier Luigi Lopalco, dopo aver visitato il più grande hub vaccinale della Regione, che è stato allestito alla Fiera del Levante di Bari. Anche in merito all'inasprimento delle misure restrittive per i giorni di Pasqua, l'assessore ha spiegato: "Aspettiamo prima di sapere cosa decide il Governo". Per Lopalco, "il problema della zona rossa è che bisogna conoscere le regole e rispettarle". Oggi pomeriggio i vertici della regione Puglia incontreranno i sindaci, per valutare insieme un piano di controlli per il periodo pasquale. 

 Oggi in Puglia sono stati registrati 13.390 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e 1.664 casi positivi: 683 in provincia di Bari, 69 in provincia di Brindisi, 143 nella provincia BAT, 204 in provincia di Foggia, 239 in provincia di Lecce, 354 in provincia di Taranto, 5 casi di residenti fuori regione, 12 casi di provincia di residenza non nota. Sono stati inoltre registrati 46 decessi: 22 in provincia di Bari, 2 in provincia di Brindisi, 4 in provincia BAT, 8 in provincia di Foggia, 4 in provincia di Lecce, 6 in provincia di Taranto. Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.781.850 test, 130.912 sono i pazienti guariti e 43.594 sono i casi attualmente positivi. 

 Antonio Marinaro si è dimesso oggi da presidente di Confindustria Taranto. Era stato eletto nell’estate del 2019 e le dimissioni sono state presentate al presidente di Confindustria Puglia, Sergio Fontana. Marinaro lo ha anche annunciato con una lettera alle istituzioni locali e alla base associativa. Le vicende di Confindustria Taranto hanno interessato anche i probiviri nazionali dell’organizzazione a seguito della frattura creatasi nell’associazione. Una parte degli imprenditori ha infatti contestato l’operato di Marinaro. Prima di diventare presidente di Confindustria Taranto, Marinaro ha guidato l’Ance, l’associazione dei costruttori edili. 

Nessun commento è stato rilasciato dal presidente di Confindustria Puglia, Sergio Fontana, in merito alle dimissioni di Antonio Marinaro da presidente di Confindustria Taranto formalizzate questa mattina allo stesso Fontana. Il presidente di Confindustria Puglia ha solo annunciato che domani alle 18 avrà un incontro con i probiviri nazionali e i funzionari centrali di Confindustria per definire la situazione dell’associazione di Taranto.

 Eletto il nuovo esecutivo del Coni Puglia, in carica per quattro anni, normalmente coincidenti con il quadriennio olimpico.

 Nel corso delle elezioni del 13 marzo scorso, l'assemblea elettiva convocata al Palaflorio di Bari, ha riconfermato presidente, Angelo Giliberto, che si avvarrà della collaborazione di una Giunta formata dall’ingresso di tre donne: Marinella Falca (già vincitrice della medaglia d'argento nella ginnastica ritmica a squadre alle Olimpiadi di Atene 2004), Francesca Rondinone in rappresentanza dei tecnici e Serafina Grandolfo in rappresentanza degli Enti di Promozione Sportiva.

 

Nello stesso contesto, l’urna elettorale ha premiato Vito Tisci, Giuseppe Lassandro e Antonio Pellegrino in rappresentanza delle Federazioni Sportive e il nostro concittadino, nonché ex campione del mondo di Kickboxing, Giovanni Stefano Laterza in rappresentanza delle Discipline Sportive Associate.  

 

 “La pandemia – il primo commento a caldo del presidente - ha di fatto condizionato e penalizzato i nostri stili di vita, soprattutto quelli delle nuove generazioni.” “Non a caso, aggiunge, sovrappeso e obesità colpiscono più del 30 per cento della popolazione infantile. E ogni euro in più speso per lo sport è un euro in meno speso per la sanità.”

 

 A Gianni Laterza, vanno i complimenti dei nostri lettori per il rilevante incarico raggiunto in seno all’importante organismo sportivo, congiuntamente all’augurio di un proficuo lavoro di sviluppo socio-sportivo in terra di Puglia e in particolare del nostro territorio.

ANot

Bene la richiesta di stato di calamità per i comuni della Provincia di Taranto colpiti dalla Xylella fastidiosa relativamente alle annualità 2018 e 2019, che hanno ricompreso anche Manduria, Avetrana, Sava e Maruggio. E’ quanto afferma Coldiretti Taranto, che plaude alla richiesta di calamità avanzata dall’assessore regionale all’Agricoltura Pentassuglia per la provincia di Taranto, dove si assiste a un nuovo ritocco del fronte della batteriosi, che è attualmente spostato più a ovest rispetto ai precedenti aggiornamenti con 314 ulteriori ulivi infetti in un anno di monitoraggio.

“Le nuove infezioni accertate confermano che continua la virata e l’avanzata della malattia sul fronte tarantino verso Matera e ciò rende ancora più necessario che gli agricoltori abbiano sostegni concreti e la possibilità di diversificare le attività colturali per garantirsi un futuro imprenditoriale realistico, affidandosi ai dati scientifici”, afferma Coldiretti.

Riguardo le nuove regole per la delimitazione (5+5 km) introdotte dal nuovo regolamento comunitario, in base alle valutazioni del gruppo di lavoro scientifico costituito da Coldiretti Puglia, è stato proposto di “rivedere la demarcazione sulla base delle risultanze dell’ultimo monitoraggio effettuato. In particolare, limitatamente alla provincia di Taranto sul fronte ionico dell’epidemia – insiste il presidente di Coldiretti Taranto, Alfonso Cavallo - si potrebbe arretrare l’attuale limite delle zone cuscinetto e di contenimento, riportando quest’ultima a ridosso dei focolai più a ovest. Tutto ciò con numerosi vantaggi in termini di efficacia del prossimo monitoraggio, efficienza nell’uso delle risorse per la sorveglianza, minore impatto ad esempio su attività vivaistiche ricadenti in zone a tutti gli effetti non ancora interessate dalla comparsa di focolai d’infezione”.

Nella lotta all’insetto vettore la ‘sputacchina’ per arrestare l’avanzata della xylella fastidiosa è indispensabile per scongiurare il fallimento della misura prevedere, soprattutto nelle zone infette dove le aziende sono già state fortemente danneggiate, il rimborso per i costi da sostenere per le pratiche di prevenzione fitosanitaria obbligatorie, prima che partano multe comminate da parte dei Carabinieri Forestali.

“Agli agricoltori viene imposto un obbligo che è a tutti gli effetti – insiste il presidente Cavallo - un servizio pubblico di tutela e protezione del resto del territorio italiano ed europeo da un pericolosissimo agente da quarantena. Così come gli enti pubblici beneficiano di finanziamenti per l’attività obbligatoria, anche e soprattutto gli imprenditori agricoli hanno bisogno di rimborsi per sostenere le pratiche di prevenzione fitosanitaria”.

Un impegno, che rischia ora di essere vanificato dall'epidemia di xylella che dal 2013 ad oggi, secondo un'analisi di Coldiretti Puglia, ha colpito 8mila chilometri quadrati, con un danno stimabile di 1,6 miliardi euro.

Mezzo milione di dosi somministrate a fronte di 581.545 ricevute: la Puglia va veloce nella campagna vaccinale ma si scontra con numeri ancora non soddisfacenti di dosi in arrivo. La speranza è che i rifornimenti crescano nelle prossime settimane e per questo è stato messo a punto un serrato calendario di vaccinazioni e allestito un nuovo grande hub nella Fiera del Levante a Bari. Finora è stato vaccinato quasi tutto il personale sanitario (compreso operatori e ospiti delle Rsa, amministrativi delle aziende sanitarie e delle ditte a servizio della sanità), attualmente sono in corso le campagne per over80, forze dell'ordine e mondo della scuola. Polemiche sono sorte a causa dell'esclusione del comparto giustizia - avvocati, magistrati e personale dei tribunali - dalle categorie prioritarie ma la Regione Puglia sta ora seguendo le nuove disposizioni del Governo, che prevedono le fasce d'età. Dal 29 marzo inizierà la vaccinazione dei 'fragili', dai 16 anni in su in ordine di anzianità; dal 12 aprile le persone tra i 70 e i 79 anni; dal 26 aprile quelle dai 60 ai 69; dal 3 maggio quelle con meno di 60 anni con patologie. "Serve ristabilire la fiducia dei cittadini" ha detto l'assessore regionale alla Sanità Pier Luigi Lopalco, dopo che in Puglia è ripartita la somministrazione del vaccino Astrazeneca. Intanto dal Policlinico di Bari arriva uno studio (condotto sui propri operatori) che dimostra come il vaccino sia efficace non solo nei confronti della malattia, ma anche contro l’infezione: "La protezione fornita dal vaccino si stima intorno al 62% nel periodo compreso tra il giorno 14 e il giorno 20 dopo la prima dose e sale all’87,9% tra il 21esimo e il 27esimo giorno dopo la prima dose. A 7 giorni dalla seconda dose, l’efficacia arriva al 96%". "Le evidenze disponibili consentono di sottolineare l’assoluta efficacia e sicurezza del vaccino Covid e il ruolo della vaccinazione nella prevenzione della circolazione del virus in un setting ospedaliero" spiega il professor Silvio Tafuri,  responsabile della control room Covid del Policlinico di Bari. 

Mister Laterza: “Ho visto una buona gara da parte della mia squadra, abbiamo creato qualcosa in più del Casarano. Abbiamo dimostrato di avere le qualità per dire la nostra fino alla fine; in zona offensiva potevamo fare meglio.” Francesco Montervino: “ Non ho mai avuto la sensazione che il Taranto potesse perdere, anzi ho visto un grande Taranto che eora mette paura agli avversari. Sugli episodi arbitrali sono molto amareggiato, vorrei più rispetto nei confronti di squadra e città rispetto a quanto visto fino ad ora.”

 

 

 

di Andrea Loiacono

 

 

 

Finisce a reti inviolate 0-0 il match clou della ventiduesima giornata di serie D girone H dello Iacovone fra Taranto e Casarano. Risultato prevedibile alla vigilia se si considera che ad affrontarsi c'erano il migliore attacco, quello salentino, contro la migliore difesa, quella rossoblu ionica. Mister Laterza inizialmente opta per un centrocampo a tre con la contemporanea presenza di Marsili, Tissone e Diaby a centrocampo, Guaita a destra Falcone a sinistra e Diaz punta centrale; in difesa tornano Boccia e Guastamacchia dopo il turno di squalifica. Mister Nevio Orlandi, esperto tecnico dei dei rossoazzurri schiera la vicecapolista con un sorprendente 5-3-2 in fase di non possesso e deve fare a meno in avanti sia di Sansone che di Santoro con Mincica che si accomoda inizialmente in panchina. Il Tandem d'attacco è composto dal cubano Rodriguez e dall'ex di turno Ciro Favettta autore del gol del pari a tempo quasi scaduto dell'andata. La direzione dell'incontro, molto contestata a fine gara dal Taranto, è del Sig, Francesco Deusanio della sezione di Faenza. Da segnalare all'ingresso in campo delle squadre la diffusione con impianto acustico dei cori del tifo organizzato rossoblu a rendere l'atmosfera un po' più effervescente.

 

 

 

Il calcio d'inizio spetta al Casarano che nei primi istanti di gara sembra più intenzionato ad attaccare. Infatti al 5' c'è una discesa sulla destra di difesa del Taranto con un cross che raggiunge Favetta il quale è bravo a girarsi e calciare di prima intenzione ma è ancor più bravo Rizzo a ribattere col corpo il tiro in angolo concedendo solo il corner. Dopo pochi minuti mister Laterza sposta Tissone nuovamente sulla linea della trequarti dietro la punta Diaz. Al 18' Laterza è costretto al primo cambio; Guaita in un contrasto di gioco accusa una botta alla clavicola e alza bandiera bianca. Al suo posto dentro un altro ex, Versienti. Al 19' c'è il primo episodio contestato dal Taranto che avrebbe potuto cambiare il match. Rodriguez, nel tentativo tardivo di anticipare Rizzo in corsa sbraccia colpendo sulla nuca con una manata il difensore rossoblu. L'arbitro inizialmente corre sul posto e pare intenzionato a estrarre il rosso ma poi estrae solo il giallo, tra le vibranti proteste della panchina tarantina.

 

 

 

Al 26' c'è la prima occasione ed è griffata Taranto con Boccia che scende sulla destra e crossa con Diaz che ben appostato manca di poco l'appuntamento con la sfera. Il Taranto sulla scia di questa azione pressa il Casarano per cinque minuti nella sua area. Al 31' il Taranto va vicino al gol con la solita punizione dai venticinque metri di capitan Marsili, ma Pitarresi si tuffa e devia in angolo. Al 41' Diaby perde palla e fa fallo su Favetta, cartellino giallo per il centrocampista rossoblu. Sulla sfera si porta lo stesso ex Favetta che calcia sulla barriera. Nel secondo dei tre minuti di recupero assegnati viene ammonito Quaquarelli nel Casarano.

 

 

 

Il secondo tempo riparte con il calcio di inizio ad opera del Taranto. Al 48' Falcone approfitta di uno scivolone di un difensore rossoazzurro e serve su un piatto d'argento la sfera a Tissone che dall'altezza del dischetto del rigore calcia forte ma centrale esaltando le qualità di Pitarresi, incredibile occasione sprecata per il Taranto. Il Taranto spinge e vuole il pareggio, Versienti riceve la palla sulla sinistra e crossa per Falcone chiaramente in posizione regolare. L'assistente però aveva precedentemente alzato la bandierina tardivamente sulla posizione di Versienti. Altro episodio questo che fa discutere parecchio.

 

 

 

Al 57' comincia la girandola dei cambi con il Casarano che sostituisce Rodriguez già ammonito, al suo posto entra Mincica. Qualche istante dopo Versienti viene ammonito. Il neo entrato Mincica prova a destreggiarsi a centrocampo ma viene stoppato fallosamente da Marsili ennesimo giallo di una direzione arbitrale eccessivamente pignola. Al 65' esce Tissone e il Taranto si ridisegna ancor ancor di più col 4-2-3-1. Al 72' Boccia serve Rizzo che calcia al volo altissimo fuori. Al 76' nel Casarano esce Argento per Tascone. All'82' sempre nei salentini fuori Bruno per Giacomarro. Nel Taranto escono Diaby e Falcone per Santarpia e Matute. Il Taranto nei minuti finali prova a spingere con le energie residue e guadagna il secondo angolo. Al 90' Tascone effettua un bel cross teso in area ma Ciezkowski è bravo in un'uscita di pugno a sventare la minaccia, primo intervento di una partita praticamente inoperosa per il bravo portiere polacco. L'arbitro concede sei minuti di recupero nei quali non accade nulla. Il Taranto mantiene due punti di vantaggio sull'accoppiata Casarano-Lavello in attesa dei recuperi. Gli ionici mercoledì prossimo affronteranno il Molfetta nell'ultimo recupero previsto da calendario.

 

 

 

Queste le dichiarazioni di mister Laterza a fine gara: “Oggi come qualità di gioco ho visto un buon Taranto, dal punto di vista della qualità abbiamo creato qualcosa in più. Credo che fra noi e il Casarano solo il Taranto abbia impensierito il portiere avversario, anche dal punto di vista della mentalità abbiamo fatto bene. Il fatto di pareggiare in casa non vuol dire nulla, perché giocare in casa non è sinonimo di vittoria, ci sono in campo anche gli avversari. Consideriamo che il Casarano si è presentato con una difesa a cinque e noi siamo stati bravi ad adattarci a questo cambiamento. Inizialmente volevo dispormi con un centrocampo a a tre, poi anche a causa dell'infortunio di Guaita ho spostato Tissone in avanti. Ho scelto Versienti per sostituire Guaita perché hanno le stesse caratteristiche. Santarpia lo avrei voluto inserire prima ma vedendo come si era messa la gara ho preferito tenere in ampo Diaby e Diaz che mi garantiscono più fisicità. In generale credo che se il Taranto oggi non ha ricevuto un tiro in porta e se il Casarano è venuto qui per difendersi a cinque vuol dire che quanto abbiamo fatto fino ad ora è un buon percorso, possiamo dire la nostra sino alla fine. Per quanto riguarda le fasi di gioco abbiamo spostato bene la palla da una parte all'altra ma potevamo fare di più in fase offensiva. Sull'attacco credo che Diaz abbia fatto una buona partita ma da lui io e tutti ci aspettiamo molto di più. Rizzo quando è entrato aveva compiti di copertura in fase di non possesso ma poi in fase di possesso dovevamo servirlo più spesso perché lui con la sua tecnica e capacità balistiche poteva cambiare la gara. Ora dobbiamo pensare subito al Monlfetta che è squadra ben organizzata che merita la classifica che ha, non voglio cali di concentrazione con nessuno.”

 

 

 

Dalle parole del ds Francesco Montervino a fine gara traspare tutto il disappunto per le decisioni arbitrali: “Riconosco di essere un disastro in panchina, il mio è un atteggiamento sbagliato e innato che cercherò di correggere per la fine del campionato. Preferisco che venga espulso io piuttosto che il mister. Sulla gara ho visto la partita che avete visto tutti, un Taranto che avrebbe meritato la vittoria. Vedere il Casarano che si schiera con il 5-3-1-1 fa capire la nostra forza. Non ho mai avuto la sensazione che potessimo perdere, sono segnali importanti. La strada è lunga e vogliamo essere competitivi fino in fondo. Per quanto riguarda le decisioni arbitrali sono arrabbiato; in occasione del gol annullato a noi il guardalinee alza la bandierina in ritardo quando ormai Falcone sta colpendo di testa. Anche sul fallo di Rodriguez è la prima volta che sento parlare di stizza, gli estremi per il rosso a mio avviso c'erano tutti. Quest'anno siamo a quota tre gol annullati. Se ci sono palle dubbie veniamo puntualmente sfavoriti, in generale non siamo rispettati. Ci giochiamo la vita sportivamente parlando per riemergere, non solo come società ma anche come città. Non sono critiche ma solo costatazioni personali.”

Il caso del vaccino AstraZeneca è stato oggetto di un’accurata analisi dello studente tarantino Edoardo Nardoni che di seguito pubblichiamo 

 Vorrei cercare di capire le scelte attuate da molti governi europei che come Italia, Francia e Germania in primis, hanno temporaneamente sospeso il vaccino di AstraZeneca per presunti casi di Trombosi.

 Facendo finta che i casi di trombosi siano legati al vaccino (cosa assolutamente non comprovata) parliamo di un numero estremamente piccolo.

 30 casi di trombosi su 5.000.000 di dosi nell’Unione europea, ovvero 0,6 persone ogni 100.000 somministrazioni di AstraZeneca ha riscontrato la trombosi.

 Fonte:

 https://www.ema.europa.eu/en/news/covid-19-vaccine-astrazeneca-prac-investigating-

  cases-thromboembolic-events-vaccines-benefits

  Questo numero, anche se molto piccolo, ha fatto allarmare diversi Stati Europei, che hanno fermato le somministrazioni del vaccino di AstraZeneca per ulteriori studi ed

 accertamenti.

 Ci viene in aiuto uno studio del CDC (Center for disease, control and prevention) sui due tipi di trombosi venose più note:

DVT (Deep vein thrombosis) e PE (pulmonary

 embolism). Questi due tipi di trombosi venose sono direttamente compresi in una più grande categoria detta VTE(venous thromboembolism=Trombosi Venosa). Proprio in questo studio viene rivelato come dal 2007 al 2009 c’è stata una media di 547.596 ricoverati in ospedale all’anno per VTE solo negli Stati Uniti.

 Precisamente scopriamo quindi che 170,66 persone ogni 100.000 abitanti sono state ricoverate per VTE negli Stati Uniti in ognuno di questi anni (2007-2009). In sostanza scopriamo numeri decisamente superiori anche solo nelle trombosi venose, non delle

 trombosi o semplici coaguli di sangue. (le trombosi possono essere venose o arteriose).

fonte:

https://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/mm6122a1.htm

   Come confermato dal Dr Phil Bryan, esponente dell’MHRN più di 11 milioni di persone sono state vaccinate con AstraZeneca nel Regno Unito.

 Fonte:

 https://www.gov.uk/government/news/mhra-response-to-irish-authorities-action-to-

  temporarily-suspend-the-astrazeneca-covid-19-vaccine

  Al 28 Febbraio 2021 si contano 9.7 milioni di dosi somministrate di AstraZeneca e 10.7 milioni di dosi somministrate di Pfizer-Biontech nel Regno Unito, come dichiarato dallo

 stesso governo inglese nel seguente articolo citato.

 Fonte:

 https://www.gov.uk/government/publications/coronavirus-covid-19-vaccine-adverse-

  reactions/coronavirus-vaccine-summary-of-yellow-card-reporting

  Sempre il governo britannico in data 9 marzo 2021 ha pubblicato un report su tutte i possibili effetti collaterali, sintomi e morti riportati dalle persone che avevano ricevuto la somministrazione del Vaccino AstraZeneca dal 4 Gennaio 2021 al 28 febbraio 2021.

fonte:

 https://assets.publishing.service.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachme

  nt_data/file/968414/COVID-19_AstraZeneca_Vaccine_Analysis_Print.pdf

  In questo report ci vengono all’occhio due dati interessanti:

 I casi totali di trombosi registrati (tutte le tipologie) ammontano a 78, nei quali sono state dichiarate morte 4 persone.

Facendo dei semplici calcoli possiamo notare che:

 Su 9,7 milioni di dosi somministrate i casi di trombosi ammontano a 0,8 ogni 100.000 abitanti, quindi leggermente più alti rispetto alla presenza di casi nell’Unione Europea.

 Su 9,7 milioni di dosi somministrate i morti per casi di trombosi ammontano a 0,04 ogni

 100.000 abitanti.

 Parallelamente sempre il 9 marzo 2021 il governo britannico ha pubblicato un report speculare al precedente però con i dati raccolti sul vaccino di Pfizer-Biontech dall’inizio della somministrazione datato il 9 dicembre 2020 al 28 febbraio 2021.

fonte:

 https://assets.publishing.service.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachme

  nt_data/file/968413/COVID-19_mRNA_Pfizer-

  _BioNTech_Vaccine_Analysis_Print__2_.pdf

  Anche in questo report troviamo informazioni importanti:

 I casi totali di trombosi (tutte le tipologie) sono 68, di cui 2 sono morti.

 Su 10,7 milioni di dosi somministrate i casi di trombosi sono 0,6 ogni 100.000 abitanti,

 una proporzione leggermente più bassa rispetto a quella riscontrata con AstraZeneca in Gran Bretagna, ma perfettamente comparabile a quella dell’Unione Europea sul vaccino di AstraZeneca.

 Su 10,7 milioni di dosi somministrate i morti per casi di trombosi ammontano a 0,02 ogni

 100.000 dosi somministrate.

 Ora invece osserviamo i dati legati alle morti totali di persone con almeno una dose somministrata (da sottolineare come nessuna fonte ufficiale colleghi queste morti al

 vaccino, anche perché sono morti di vario tipo, ad esempio vengono riportate morti per caduta, che difficilmente possono essere correlate al vaccino).

 Nel documento legato a Pfizer veniamo a conoscenza che i morti totali sono 227 su 10,7 milioni di dose somministrate, ovvero 2,1 morti ogni 100.000 dosi  somministrate di Pfizer.

 Per AstraZeneca invece i morti totali sono 275 su 9,7 milioni di dosi somministrate, ovvero 2,8 morti ogni 100.000 dosi somministrate di AstraZeneca.

 Per fare un confronto con altre potenziali effetti collaterali farmacologici, solo nel 2014 in

 Gran Bretagna sono morte 59 persone per una reazione avversa al Paracetamolo.

 (Ma ancora una volta questo numero non indica che siano morte per aver assunto il paracetamolo, perché la probabilità che siano correlate è molto bassa)

 Presumiamo che per assurdo tutte queste persone siano morte per l’assunzione di paracetamolo e non per un altro motivo (cosa assolutamente probabile vista la quantità di persone che assume paracetamolo ogni giorno) otteniamo questi risultati: nel 2014 la popolazione britannica ammontava a 64.596.752 abitanti, le morti per paracetamolo sono 59 quindi parliamo di 0,09 morti ogni 100.000 abitanti.

 Ora facciamo una proporzione con il vaccino di AstraZeneca, sono morte 4 persone a causa di trombosi (con una correlazione non comprovata) in circa due mesi.

 Facendo finta che la velocità e la quantità di persone vaccinata in questi due mesi con AstraZeneca si prolunghi per un tutto l’anno 2021, mantenendo sempre questa media

 otteniamo che i morti totali per trombosi nel 2021, dopo aver ricevuto la somministrazione

 di AstraZeneca, sarebbero potenzialmente 24.

24 morti in un anno intero su una popolazione totale stimata di 67.886.011 (escludendo

 il fatto che 24 milioni di persone abbiano già ricevuto la prima dose di uno dei due vaccini e che l’obiettivo è vaccinare 53 milioni di persone).

 In sostanza 0,35 morti ogni 100.000 abitanti in tutto il 2021 (dato basato su tutta la popolazione britannica come fatto in precedenza con il paracetamolo).

fonti

 https://www.worldometers.info/world-population/uk-

  population/#:~:text=the%20United%20Kingdom%202020%20population,(and%20depe

  ndencies)%20by%20population.

  https://www.ons.gov.uk/peoplepopulationandcommunity/populationandmigration/popula

  tionestimates/adhocs/004356ukpopulationestimates1851to2014

  https://www.bbc.com/news/health-55274833

  https://info.mhra.gov.uk/drug-analysis-

  profiles/dap.html?drug=./UK_EXTERNAL/NONCOMBINED/UK_NON_000155768693.z

  ip&agency=MHRA

  Piccole delucidazioni:

 Il mio intento non è quello di formulare giudizi ma di attenermi ai dati considerando che ogni farmaco può comportare dei rischi.

Adesso passiamo ad una fase fondamentale di tutto questo lavoro, il confronto con i dati del Covid-19.

 Partiamo da quelle Italiane:

 3.258.770 postivi totali al Covid-19, 103.001 morti totali confermati per Covid-19.

Otteniamo 3160,7 morti ogni 100.000 positivi.

 L’aggiornamento sulla popolazione Italiana più recente (1 gennaio 2020) è stimato di 59.641.488, quindi a fronte di 103.001 morti totali per Covid-19, ci sono 172,7 morti ogni 100.000 abitanti. Il 3,2% dei positivi totali è morto quindi la mortalità è del 3,2%, stando ai dati aggiornati al 16 marzo 2021.

Ora andiamo a vedere se effettivamente i vaccini stanno avendo effetti sulle morti totali.

 file:///C:/Users/pantalla/Downloads/dpc-covid19-ita-scheda-regioni-latest.pdf

  http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DCIS_POPRES1#

  Parliamo di dati decisamente differenti da tutti quelli citati in precedenza.

 Passiamo ai dati Britannici: 4.268.820 casi totali e 125,690 morti totali.(morti entro 28

 giorni dalla prima positività), quindi 2.944,3 morti ogni 100.000 positivi.

 L’aggiornamento quantitativo più recente sulla popolazione inglese stima 66.796.800 di abitanti. Quindi, avremmo 188,1 morti ogni 100.000 abitanti. Il 2,9% dei positivi totali è morto, quindi la mortalità è del 2,9%.

 https://www.ons.gov.uk/peoplepopulationandcommunity/populationandmigration/popula

  tionestimates/timeseries/ukpop/pop

  https://coronavirus.data.gov.uk/details/deaths

  https://coronavirus.data.gov.uk/details/cases

  

 Il picco di morti in un giorno registrato nel Regno Unito è datato 19 gennaio 2021, con 1362 morti, il trend successivo è stato questo: 02 febbraio 844 morti, 16 febbraio 442

 morti, 02 marzo 177 morti, 16 marzo 110 morti.

 Perché ho scelto queste date? Perché tutte le nazioni che attualmente hanno deciso di

 bloccare la somministrazione del vaccino di AstraZeneca lo hanno fatto per due settimane, le date sopracitate distano esattamente due settimane una dall’altra.

 Questo non solo dimostra l’efficacia del vaccino in un paese in cui le somministrazioni della prima dose ammontano a 24.839.906, sostanzialmente il 37,2% della popolazione ha ricevuto il vaccino. Contestualmente anche il numero dei casi è decisamente

 diminuito, il picco assoluto è stato toccato il 29 dicembre 2020 con 81.567 casi, al 16 marzo 2021 si ha uno dei punti più bassi degli ultimi 6 mesi: 5.284 casi.

 Questo sicuramente grazie proprio al vaccino AstraZeneca che secondo nuovi studi fornisce il 76% di protezione già dopo la prima dose.

 Fonte:

 https://www.bbc.com/news/health-55910964

  https://coronavirus.data.gov.uk/details/cases

  https://coronavirus.data.gov.uk/

  https://coronavirus.data.gov.uk/details/deaths

  Conclusioni

 Effettivamente qualche morto c’è stato, qualche caso di trombosi c’è stato, ma siamo così sicuri che siano stati causati dai vaccini? Perché i dati ci sembrano dire che siamo addirittura al di sotto della media nella popolazione normale.

 Volendo prenderci la presunzione di dire che il numero delle persone citate in precedenza è morto per colpa dei vaccini (non solo AstraZeneca), vista la comprovata

 efficacia dei vaccini avrebbe senso bloccarli lo stesso?

 Quante persone sono morte durante questo blocco della somministrazione vaccinale a

 causa del covid?

 Quante persone in futuro moriranno perché la campagna vaccinale è stata decisamente rallentata?

 Quante invece ne avremmo potute salvare?

 Sono domande a cui non è possibile dare una risposta ma che rappresentano un tema centrale nello straordinario momento di emergenza che l’umanità sta vivendo.

 

Era stato ricoverato nell’ospedale di Taranto lo scorso 7 marzo, dopo aver ricevuto il vaccino AstraZeneca, a seguito di malore che poi si è aggravato. Oggi il finanziere in servizio ala stazione navale è stato dimesso. Già da alcuni giorni, il militare aveva lasciato la Rianimazione ed era stato trasferito in Neurologia. Ora, in buone condizioni, ha potuto fare ritorno a casa, annuncia Asl Taranto. “Nessun deficit neurologico evidente, né deficit cognitivi evidenziati dalla valutazione neuropsicologica; l’uomo ha potuto lasciare il nosocomio tarantino in compagnia della moglie” precisa Asl.

  “Il militare - rammenta Asl Taranto - era stato ricoverato presso la Struttura complessa di Neurologia e Stroke Unit domenica 7 marzo a seguito di febbre alta continua da diversi giorni e un rallentamento psico-motorio persistente e in fase di peggioramento. Le condizioni neurologiche del graduato ricoverato erano quindi rapidamente peggiorate finché, martedì 9 marzo, il paziente era entrato in coma e quindi trasferito presso la struttura di Rianimazione e Anestesia e intubato”. “Grazie alla cura delle equipe multispecialistiche, le sue condizioni - evidenzia Asl - erano migliorate tanto che venerdì 12 marzo il paziente, vigile e reattivo, era stato estubato e trasferito di nuovo in Neurologia per le altre verifiche del caso. Le sue condizioni hanno continuato a migliorare fino ad oggi, quando è stato deciso di dimetterlo”. Per Asl Taranto, “il caso del militare aveva destato preoccupazione in quanto lo stesso aveva manifestato febbre alta dopo qualche ora dalla somministrazione della vaccinazione antiCovid con il siero AstraZeneca. Non è stato rilevato alcun evento trombotico - conclude Asl - e i disturbi accusati dal paziente sono contemplabili nelle reazioni a qualsiasi tipo di vaccino”.

Riunione d'urgenza in remoto nel pomeriggio odierno, convocata dal governatore Michele Emiliano e dal suo ufficio di gabinetto per discutere dello stato dell'emergenza Covid-19 in Puglia, alla presenza dell'assessore regionale Pier Luigi Lopalco, dei vertici regionali di Anci e Upi, dei sindaci dei comuni capoluogo e dei presidenti delle province pugliesi. 

 

All'ordine del giorno la valutazione della curva dei contagi, specie in relazione alle nuove varianti del virus, nonché dei numeri attuali gestiti dai centri ospedalieri regionali e dei comportamenti registrati presso aree e strutture commerciali, uffici pubblici e mondo della scuola. 

 

"Ci stiamo avvicinando al picco dello scorso novembre, con una velocità di innalzamento dei livelli di contagio molto preoccupante - ha dichiarato il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci a margine del confronto -, ed è un trend comune a tutti i territori pugliesi, anche se ha mostrato maggiore intensità nei luoghi a più alta mobilità e interazione economica, come nel caso del capoluogo ionico. 

 

In generale, nelle categorie già vaccinate il crollo dei contagi è stato subito evidente, di contro si sta abbassando drasticamente l'età media dei soggetti contagiati e le terapie intensive si stanno rapidamente saturando, posizionando la Puglia, in questo momento, ad un livello intermedio tra le regioni italiane. 

 

È una situazione molto seria, sulla quale, se non vogliamo rovinare l'estate per tutti, si deve intervenire subito e in maniera forte, finché le forniture dei vaccini non si stabilizzeranno. Oggi non sembra saggio, in altre parole, immaginare una frettolosa uscita dalla zona rossa. E bisognerebbe incentivare lo smartworking anche presso i privati. 

 

Mi auguro che in ciascuno di noi prevalga il valore della salute e non sorgano nuove polemiche per questo approccio, occorrono unità e senso di responsabilità." 

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