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Giornale di Taranto - Giornalista1

Abbiamo appreso dalla stampa dell’approvazione del bilancio di previsione 2021-2023 da parte del Consiglio comunale di Taranto

Come Confartigianato siamo rimasti basiti dall’assoluta mancanza di confronto collegiale con le associazioni di categoria e le associazioni dei consumatori, come invece avvenuto negli anni passati. Un clamoroso passo indietro, un metodo sbagliato che non mette in condizione il mondo produttivo che rappresentiamo di interagire con il Comune, proprio in questo momento dove è necessario confrontarsi su misure e detrazioni volte a contenere gli effetti della crisi generata dal coronavirus. Misure e detrazioni dirette, non solo ai cittadini e famiglie, ma a quelle attività produttive che da circa un anno sono costrette a fare i conti con pesanti cali di incassi e fatturato e nei confronti delle quali era assolutamente necessario prevedere riduzioni e abbattimenti  per l’annualità in corso e le prossime.

Confartigianato lo ha scritto e gridato in ogni occasione. E’ urgente lanciare un segnale importante a tutte quelle attività che più di altre stanno stringendo i denti a causa della pandemia, dietro le quali ci sono centinaia di piccoli imprenditori e famiglie.

Eravamo rimasti che quello in corso sarebbe dovuto essere l’anno della revisione al ribasso di tasse e tributi, fra cui Tari, Tasi, IMU ed invece, proprio nel momento peggiore della vita economica e sociale, con le difficoltà che sta attraversando il Paese a causa di una crisi generale aggravata dall’emergenza covid,  l’Amministrazione preferisce, evidentemente, fare la scelta più facile e cioè quella di non chiamare le associazioni al confronto. Peccato, avremmo potuto capire di più e soprattutto portare all’attenzione dell’Amministrazione contributi importanti e determinanti.

No, così non va! In tutta Italia, i comuni hanno proceduto, come di consuetudine, a condividere ed illustrare preventivamente i provvedimenti principali a sostegno delle attività produttive da inserire nel bilancio di previsione, che sono sempre frutto di proficui confronti collegiali con il sistema della rappresentanza delle categorie.

Proprio questa era la fase dove Amministrazione comunale e mondo delle imprese dovevano trovare punti d’incontro sulle tariffe, sulle detrazioni, sulle riduzioni dei tributi, sulle semplificazioni (vedi la storia dei Dehors)  e la concessione gratuita di suolo pubblico, per quelle attività che ripartendo, a breve, avranno necessità di sviluppare al meglio i loro servizi. Se non in questa occasione, il bilancio di previsione, allora quando?

“Finalmente, dopo 5 settimane difficilissime, la curva dei contagi ha cominciato la sua discesa”. Lo ha detto il presidente della Regione, Michele Emiliano in un post sui social. “In Puglia, la terza ondata è cominciata con circa due settimane di ritardo rispetto ad altre Regioni – ha specificato il governatore -: in questo momento, il numero delle infezioni sta finalmente diminuendo anche da noi e in tutte le province, anche se con velocità diverse. Nei prossimi giorni, ci aspettiamo di vedere una riduzione della pressione sugli ospedali e anche di vedere finalmente calare il numero dei decessi”.

 

“Il covid ha messo tutti (in Italia e nel mondo) di fronte al fatto, drammatico, che una percentuale compresa tra il 2 e il 3% dei nuovi casi diagnosticati oggi andrà incontro a decesso dopo due settimane. Per questo ci sono le misure di contenimento, per fare in modo di ridurre al massimo il numero dei contagi”, ha scritto ancora. Nel mese di marzo, complessivamente, sono stati diagnosticati 49.092 casi positivi, “oltre 10.000 in più dei casi che avevamo registrato a novembre”, ha aggiunto Emiliano. “Se l'andamento dei contagi rimanesse stabile, tra 7 giorni in Puglia ci aspettiamo di scendere sotto i 200 casi per 100.000 abitanti e tra 14 giorni sotto i 150 casi per 100.000 abitanti. Ma il nostro obiettivo - ha chiarito il presidente - dev'essere quello di far abbassare ancora di più la curva, per ridurre al minimo il carico di malattia: questo potrà accadere solo se continueremo, anche nei prossimi giorni, quando verosimilmente le restrizioni verranno allentate anche in Puglia, a mantenere la massima attenzione verso il rispetto delle misure di prevenzione, e a non dare occasione al virus di continuare a diffondersi attraverso i contatti”.

Si rafforza l’ipotesi della nomina di Franco Bernabé, già al vertice di Eni e Telecom, alla presidenza di ArcelorMittal e il Mef sta per sbloccare i 400 milioni per entrare nella società siderurgica. Il Governo accelera su ex Ilva e vuole superare uno stallo che dura ormai da troppo tempo. È l’accordo del 10 dicembre scorso che ha previsto, attraverso Invitalia, il coinvestimento dello Stato con un’operazione sul capitale da 400 milioni. A breve, e molto probabilmente senza aspettare il 13 maggio gli esiti del Consiglio di Stato circa una sentenza del Tar che ha confermato un’ordinanza del sindaco di Taranto sullo spegnimento impianti, il Governo Draghi sbloccherà quindi i 400 milioni. In questo modo lo Stato acquisirà il 50 per cento del controllo della governance aziendale, come previsto dall’intesa di dicembre, e nominerà i suoi rappresentanti nel nuovo cda. Che sarà di 6 consiglieri, 3 di parte pubblica e altrettanti di parte privata. Lo Stato esprimerà il presidente mentre ad ArcelorMittal toccherà l’amministratore delegato. La nomina di Bernabé è accreditata anche in ambienti sindacali nazionali. Nel cda, inoltre, dovrebbe entrare, per la componente pubblica, Stefano Cao, amministratore delegato uscente di Saipem. Lo Stato controllerà il 50 per cento di ArcelorMittal per un anno. Nel 2022, entro maggio, è poi prevista un’ulteriore operazione sul capitale, con altri 680 milioni di intervento pubblico, che porteranno lo Stato a controllare il 60 per cento di ArcelorMittal lasciando al privato il restante 40. Si invertiranno anche i ruoli gestionali nel senso che l’ad passerà allo Stato e non sarà più espresso dall’investitore privato. 

 

 L’intesa di dicembre scorso prevede, inoltre, che ArcelorMittal, oggi in fitto da Ilva in amministrazione straordinaria, proprietaria degli impianti, formalizzi definitivamente l’acquisto dei rami di azienda. A condizione che non vi siano più - ha preteso il privato - condizioni ostative (definite nell’intesa “sospensive”) tra cui i sequestri. 

L’ingresso dello Stato in ArcelorMittal, approvato in gennaio anche dall’Unione europea, doveva già avvenire da qualche mese, ma si è impattato con la crisi del Conte II. Il precedente Governo si è anche interrogato se versare i 400 milioni ad ArcelorMittal fosse, a crisi aperta, un atto di ordinaria amministrazione oppure no e per questo da passare al nuovo esecutivo. Alla fine, il dossier è stato girato al Governo Draghi e ai ministri Franco (Mef) e Giorgetti (Mise). L’attuale Governo non ha mai messo in discussione l’operazione dei 400 milioni. Anzi, ha rassicurato ArcelorMittal, che ai primi di marzo ha paventato il ricorso ad un arbitrato internazionale chiedendo gli interessi sulla somma e attribuendo a Invitalia il mancato adempimento. E ora il Governo si appresta a dar corso al versamento dei 400 milioni. Che non è una operazione finanziaria, ha detto più volte Giorgetti, ma deve invece costituire l’inizio di una vera svolta dell’azienda siderurgica: industriale, gestionale e ambientale. Tenendo insieme sia gli obiettivi della transizione ecologica, sia una visione d’insieme del settore siderurgico che ha altri poli, seppur più piccoli, oltre a Taranto.

 Nei colloqui che Giorgetti ha avuto con i sindacati e con le aziende dell’indotto, il titolare del Mise é stato chiaro: lo Stato deve entrare nella governance di ArcelorMittal perché solo così può controllarla dal di dentro, vedere in diretta la situazione e correggere la rotta della società. Coloro che hanno partecipato ai colloqui con Giorgetti, dicono ad AGI che è molto evidente dalle sue parole come il ministro dello Sviluppo economico non sia affatto soddisfatto di come vanno le cose e di come l’azienda venga gestita. Di qui la decisione di mettere manager di peso nel cda per avere sia un controllo “forte” da parte dello Stato, sia per controbilanciare il ruolo dell’ad Lucia Morselli la cui gestione, in meno di due anni dal suo arrivo, ha provocato (e provoca tuttora) strappi a catena. Non è un mistero che il conflitto tra ArcelorMittal e i sindacati abbia raggiunto punte esasperate. E non va assolutamente meglio col Comune di Taranto che da tempo ha messo all’indice l’azienda. 

 

 Domani a Taranto c’è uno sciopero, con presidio davanti alla direzione, del sindacato Usb, che giovedi sarà a Roma per manifestare sotto il ministero del Lavoro. Il 23 aprile, invece, toccherà ai sindacati Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm andare a Roma per manifestare sotto il Mise. 

Ampio lo spettro delle proteste sindacali: si va dal caso dell’operaio licenziato per il post sulla fiction “Svegliati amore mio” (diventato un caso nazionale con l’azienda che dichiara che il dipendente è stato licenziato non per la condivisione del post ma per i commenti denigratori e offensivi) all’assenza di interventi per la manutenzione e la sicurezza. Eppoi, si protesta per la cassa integrazione, che a Taranto resta elevata. Appena pochi giorni fa è scattata un’ennesima tranche di cassa Covid per un numero massimo di 8100 unità. Durerà 13 settimane. A Taranto, ArcelorMittal sta usando ininterrottamente la cassa integrazione da luglio 2019. Prima quella ordinaria per crisi di mercato, poi quella Covid. Quest’ultima ha avuto punte alte, anche con 4mila unità in cig, mentre attualmente si è intorno alle 3mila. “L’uso enorme della cig, il mancato versamento a Ilva dei canoni di fitto, i mancati o ritardati pagamenti all’indotto, hanno consentito all’ad Morselli di risparmiare, di migliorare i conti aziendali, di portare a Mittal un risultato economico positivo, ma hanno precipitato la fabbrica, le imprese esterne, il territorio e la sua economia, e questo lo abbiamo chiaramente detto al Governo” spiegano ad AGI i sindacati. A ciò si aggiunge il crollo produttivo: l’anno scorso poco più di 3 milioni di tonnellate di acciaio. Infine, alle insoddisfazioni palesate da Giorgetti, si aggiunge  il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, che, a proposito dell’operaio licenziato, ha detto senza mezzi termini che i chiarimenti forniti dall’azienda sul perché del licenziamento non possono ritenersi esaustivi. In definitiva, un conflitto che cresce a dismisura e che investe vari ambiti. Adesso, con le nomine di Bernabé e Cao, lo Stato vuole far sentire la sua voce e non essere “spettatore” o, peggio, assente. Anche perché, sino a quando ArcelorMittal non li acquisterà, gli impianti siderurgici sono dello Stato attraverso Ilva in amministrazione straordinaria.

“Siamo a un punto di svolta perché da oggi parte l’appello a tutta la popolazione. Abbiamo vaccinato finora determinate categorie, ora si procede per età e questa settimana ci concentreremo sui 70enni”. Lo ha detto stamattina l’assessore alla Sanità della Regione Puglia, Pier Luigi Lopalco, a proposito dell’avvio di due nuovi centri vaccinali nel Tarantino. Uno a Taranto, nella scuola volontari dell’Aeronautica Militare, allestito in collaborazione con la base Nato di Taranto, e uno a Grottaglie (Taranto) nel palazzetto dello sport. Quest’ultima struttura già oggi pomeriggio sarà attiva, permettendo la vaccinazione delle persone che hanno già accettato la propria prenotazione e, come da indicazioni generali, anche i nati nel 1942 senza prenotazione. Nella Scuola dell’Aeronautica Militare, invece, medici e infermieri, militari e civili, somministreranno  il vaccino anti Covid ai cittadini con l’obiettivo di accelerare. A proposito del vaccino Astrazeneca, Lopalco oggi ha detto a Taranto che “il vaccino di elezione per questa categoria  ottimo” e “purtroppo è stata fatta tanta confusione. È estremamente efficace ed è sicurissimo. Chi rientra nel target per fascia d’età deve approfittarne subito, perché fare un vaccino oggi significa evitare l’ospedalizzazione”.

 

 “Siamo in piena ondata pandemica e si deve accelerare con le vaccinazioni - ha aggiunto Lopalco -. Noi ce la stiamo mettendo tutta, abbiamo siti vaccinali di questo tipo in tutta la Regione e ringraziamo davvero tutti coloro che si stanno adoperando, come in questo caso le Forze Armate che ci stanno dando una mano incredibile nella logistica e nell’allestimento di questi hub, per rendere la vaccinazione veloce, fruibile e accessibile alla popolazione”. “Dobbiamo avere tutti un obiettivo unico, che è sconfiggere il virus: l’unico modo è la vaccinazione”, ha concluso Lopalco.  A Taranto il nuovo hub di vaccinazione si affianca a quelli del PalaRicciardi e della scuola Renato Moro, quest’ultimo in funzione pure ad oggi, e a quelli predisposti dall’Asl. Per il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, presente oggi all’avvio del nuovo centro nella Scuola dell’Aeronautica, “stiamo compiendo tutte le azioni necessarie per sostenere la campagna vaccinale. La copertura ampia della popolazione è l’obiettivo irrinunciabile che ci deve vedere uniti” ha aggiunto Melucci. “La visita alla Svam mi ha anche consentito di esprimere, a nome dell’intera comunità, la gratitudine nei confronti dell’Aeronautica e di tutto il sistema Difesa per l’impegno e la vicinanza ai tarantini in questa epoca pandemica”, ha concluso il sindaco di Taranto. 

Francesco Montervino: “Siamo una squadra e uno staff che sa quello che vuole, in questa stagione ci vuole pazienza. “Intanto il Casarano pareggia in casa con l'Andria e gli ionici possono sperare nell'allungo in classifica.”
 
 
 
di Andrea Loiacono
 
 
 
Il Taranto all'ultimo momento, a pochi istanti dalla partenza per la Campania dove avrebbe dovuto affrontare il Real Agro Aversa per la venticinquesima giornata del girone H di serie D, è stato fermato da un comunicato della Lega di serie D che accogliendo la richiesta dello stesso Aversa di rinvio della gara per alcuni casi di Covid 19 ha accolto la richiesta della società granata e rinviato la gara a data da destinarsi. Nei momenti successivi alla notizia per la società rossoblù è stato il direttore sportivo Francesco Montervino a rilasciare la seguenti dichiarazioni ai colleghi di Antennasud85:“A questo punto credo che anche noi faremo parte di quelle formazioni che recupereremo la nostra unica partita nella settimana di sosta che penso ci sarà tra il venticinque Aprile e il due di Maggio. Il problema più grosso in questa situazione è quello di dover preparare le partite senza sapere se la domenica si giocherà. Abbiamo avuto degli inconvenienti con nostri tesserati e anche con giocatori di squadre che abbiamo affrontato. Il compito dei preparatori atletici e dello staff atletico e tecnico quest'anno è stato difficilissimo. Va dato merito a chi poi riesce ad avere i risultati nonostante le difficoltà. Questa stagione però è così, probabilmente vincerà chi manterrà i nervi saldi fino alla fine ma noi siamo sereni, lavoriamo h24, abbiamo uno staff tecnico meticoloso, una società attenta e la pazienza di una squadra che sa quello che vuole. Viviamo alla giornata, questo ci ha insegnato questo torneo. Dovremo scendere in campo e affrontare le prossime sfide da qui alla fine con il massimo delle forze.”
 
 
 
Intanto i risultati che giungono dai campi dove la venticinquesima giornata di campionata si è disputata regolarmente sono decisamente positivi per il Taranto, soprattutto il pari interno del Casarano di mister Orlandi contro l'Andria del tarantino mister Luigi Panarelli. Risultato che sta stretto ai federiciani che soprattutto nel primo tempo con Cerone e compagni hanno sfiorato la rete del vantaggio almeno in tre occasioni. Con questo risultato il Casarano sale a meno sette dal Taranto capolista a quota quarantotto. Va detto però che i salentini dovranno recuperare due partite mentre il Taranto una. Nell'altro big-match di giornata il Picerno batte in casa 3-1 il Lavello di Karel Zeman e lo aggancia in classifica. In zona salvezza prezioso punto conquistato dal Brindisi che pareggia in casa 0-0 contro l'Altamura.
 
 
 
Il campionato però non conosce soste, infatti mercoledì prossimo quattordici Aprile si disputerà un turno infrasettimanale valevole per la ventiseiesima giornata con il Taranto che ospiterà il Nardò del presidente Doanadei. Anche il Nardò così come capitato nei mesi scorsi allo stesso Taranto è reduce da un focolaio Covid e non scende in campo da oltre un mese, tornerà a farlo proprio allo Iacovone. Sarà una partita caratterizzata dai tanti ex, nelle fila del Nardò vi sono oltre al tecnico Danucci, Il Portiere Mirarco, il difensore Degiorgi e il centrocampista Francesco Potenza. Arbitro dell'incontro sarà il Sig. Raimondo Borriello di Arezzo, calcio d'inizio ore 15.00
 
 

 

“Il 21 aprile abbiamo l’udienza di un dipendente ArcelorMittal, addetto come locomotorista all’acciaieria 2, licenziato dall’azienda per un post. Il caso dell’operaio licenziato nei giorni scorsi da ArcelorMittal per il post sulla fiction “Svegliati amore mio” non è purtroppo l’unico”. Lo dichiara ad AGI Gennaro Oliva, coordinatore di fabbrica della Uilm. Sul caso di Riccardo Cristello, il dipendente di 45 anni che ArcelorMittal ha licenziato qualche giorno fa, dopo cinque giorni di sospensione disciplinare, per il post sulla fiction di Canale 5, la polemica resta alta. Si susseguono, infatti, le iniziative sindacali e parlamentari di rappresentanti di vari schieramenti verso il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, che proprio oggi, intervistato da “Radio 24”, ha detto che la vicenda “non è chiarita”.

 

Riferendosi a Cristello, ArcelorMittal ha dichiarato che il post aveva contenuti offensivi e denigratori verso l’azienda e non era solo un invito a vedere la fiction televisiva. Si è trattato, per l’azienda, di “una condotta gravemente lesiva degli obblighi di correttezza”, si  legge nell’atto disciplinare, che “si pone in contrasto con i doveri connessi ed è idonea a ledere irrimediabilmente il presupposto fiduciario del rapporto di lavoro in essere”. Contro l’ultimo licenziamento, ma anche per protestare contro la gestione ArcelorMittal della fabbrica, dal 14 aprile, alle 7, scatta intanto lo sciopero ad oltranza del sindacato Usb con presidio davanti alla direzione dello stabilimento di Taranto. Infine, riferendosi al caso Cristello, i consiglieri della maggioranza di centrosinistra del Consiglio comunale di Taranto hanno sottoscritto un documento col quale invitano ArcelorMittal “a ritornare sui propri passi” per quanto riguarda il licenziamento. “Siamo fortemente contrari al metodo di colpire uno per zittire tutti - dicono i consiglieri comunali della maggioranza -, non è un atto che questa città può accettare”. Infine, i consiglieri esprimono i “ferma condanna nei confronti dell’azione disciplinare posta in essere dal gestore dello stabilimento ex Ilva” e parlano di “mero attacco alla democrazia, o meglio una lesione alla libertà di opinione sancita dalla nostra Costituzione”. 

Da domani, lunedì 12 aprile, verranno vaccinati negli hub della Puglia tutti i cittadini pugliesi senza fragilità di 79 anni (nati nel 1942); martedì 13 aprile la vaccinazione sarà aperta alla fascia dei 78 anni (nati nel 1943). Fino ad esaurimento dei vaccini disponibili. Inoltre, "in conformità con l'ordinanza n.6 del Commissario straordinario per l'emergenza Covid19, poiché la capacità di vaccinazione degli hub vaccinali è risultata superiore alle adesioni della fascia dei 79 anni già in programma, si è reso necessario sollecitare le Asl a procedere al riempimento degli slot di ogni singolo hub vaccinale”, hanno specificato dalla Regione Puglia.

 

Chi ha già confermato l'adesione sul sistema “La Puglia ti vaccina”, avrà accesso prioritario nei giorni e nella fascia oraria programmata. “Sarà però consentita parallelamente la vaccinazione con Astrazeneca a tutti coloro compresi nella fascia di età tra 79 ai 60 anni che non hanno avuto ancora possibilità di prenotarsi, in ordine di anzianità a partire da lunedì 12 aprile per i 79 enni”.

Man mano che gli slot verranno saturati sarà consentito, “a seguito di apposita comunicazione, sbloccare le altre fasce di età per ordine di anzianità per presentarsi agli hub per la vaccinazione”. La Regione “prega, pertanto, i cittadini che non rientrano nelle fasce di età indicate a non presentarsi presso gli hub vaccinali e ad attendere lo sblocco della loro annualità”.

Da domani, inoltre, saranno sbloccate progressivamente le adesioni sulla piattaforma “La Puglia ti vaccina” per le vaccinazioni per la fascia 69-60 anni: domani si aprono le adesioni per chi è nato dal 1 gennaio 1952 al 31 dicembre 1953.

 È morta questa mattina per Covid l’ex sindaco di Taranto, Rossana Di Bello. Era ricoverata da giorni all’ospedale Moscati di Taranto in rianimazione. Sessantacinque anni, laureata in Biologia, Rossana Di Bello aveva fondato nel 1993 in Puglia il primo circolo di Forza Italia. Nel 1995 fu eletta consigliere regionale della Puglia per FI e in seguito divenne assessore regionale all’Industria con la giunta presieduta da Salvatore Di Staso. È stata eletta sindaco di Taranto nel 2000, sempre con Forza Italia, primo sindaco donna della città pugliese. È stata rieletta nel 2005 per un secondo mandato ma si dimise un anno dopo per una vicenda giudiziaria dalla quale è stata poi assolta in appello. La sua scomparsa sta destando molto cordoglio a Taranto. 

l Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, ha avuto un colloquio telefonico con l'ad di Arcelor Mittal Italia, Lucia Morselli, cui ha chiesto alcuni chiarimenti in merito al licenziamento dell'operaio nello stabilimento di Taranto. La ad del gruppo si è impegnata a fornire i dettagli sulla vicenda. Lo fa sapere il Ministero del Lavoro.

A quanto si apprende da fonti del ministero del Lavoro, i vertici di Arcelor Mittal hanno inviato per conoscenza il provvedimento di contestazione disciplinare all'operaio dello stabilimento di Taranto licenziato, una iniziativa che però non rappresenta e non esaurisce la richiesta di chiarimento rivolta al management dell'azienda.

In merito al licenziamento del dipendente del siderurgico di Taranto, fonti vicine ad ArcelorMittal “ribadiscono che l’azienda è pronta a ricevere ogni ulteriore richiesta di informazioni”. In precedenza, con una nota, l’azienda aveva confermato il colloquio di oggi tra l’amministratore delegato Lucia Morselli e il ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Al quale, ha detto l’azienda, sono state fornite “le spiegazioni richieste riguardo al licenziamento dell’operaio di Taranto”. ArcelorMittal ha confermato che il dipendente di Taranto è stato licenziato “non per aver commentato la fiction 'Svegliati amore mio', ma per aver denigrato l’azienda stessa e il suo management, anche attraverso affermazioni di carattere lesivo e minaccioso”. 

 “ArcelorMittal conferma di aver fornito al ministro Orlando le spiegazioni richieste riguardo al licenziamento dell’operaio di Taranto”. Così ArcelorMittal, in una nota, dopo il caso sorto nello stabilimento siderurgico. L’amministratore delegato, Lucia Morselli, potrebbe avere ricostruito al titolare del dicastero del Lavoro la cronologia dei fatti avvenuti nell’arco di quest’ultima settimana. Il licenziato è un dipendente che, nei giorni scorsi, aveva condiviso sulla propria bacheca social un post che invitava a vedere la fiction di Canale 5, con Sabrina Ferilli, 'Svegliati Amore Mio'. ArcelorMittal ha ritenuto questo post offensivo per l’azienda e i suoi dirigenti e quindi prima ha sospeso l'operaio dal lavoro, in via disciplinare per cinque giorni, poi ieri gli ha notificato una lettera di licenziamento. Un altro dipendente che aveva anch’egli postato un messaggio relativo alla fiction televisiva, è stato sospeso ma poi ha ritrattato il post, si è scusato con l’azienda e non é stato coinvolto da nessun altro provvedimento. Oggi il Consiglio comunale di Taranto, nel corso della seduta, ha approvato un ordine del giorno nel quale chiede la revoca del licenziamento. Il deputato M5S, Giovanni Vianello, ha chiesto ai ministri del Lavoro, Andrea Orlando, e dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, di convocare ArcelorMittal. 

 In Puglia, a fronte di 14.281 test per l'infezione da Covid-19, sono stati registrati 1.791 casi positivi: 625 in provincia di Bari, 177 in provincia di Brindisi, 176 nella provincia BAT, 296 in provincia di Foggia, 176 in provincia di Lecce, 327 in provincia di Taranto, 5 casi di residenti fuori regione, 9 casi di provincia di residenza non nota. Sono stati inoltre registrati 48 decessi: 23 in provincia di Bari, 3 in provincia di Brindisi, 1 in provincia BAT, 3 in provincia di Foggia, 9 in provincia di Lecce, 8 in provincia di Taranto, un residente fuori regione. Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.977.644 test; 151.177 sono i pazienti guariti, e 51.047 sono i casi attualmente positivi. 

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