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Giornale di Taranto - Giornalista1

 Da rossi a gialli in due settimane. La Puglia dopo 6 settimane trascorse in zona rossa (dal 15 marzo al 25 aprile) e una in zona arancione, quella in corso (26 aprile – 2 maggio), rischia di passare subito in giallo. Rischia perché la consueta comunicazione, che arriverà oggi dal Ministero della Salute, è vista con preoccupazione da parte della popolazione. Ma il passaggio non è scontato, perché i dati sono contrastanti. I numeri dicono che nella settimana tra il 21 e il 27 aprile le nuove infezioni sono diminuite del 7,8% rispetto ai sette giorni precedenti e i casi attualmente positivi ogni 100 mila residenti sono passati da 1260 a 1231. L’incidenza nell'ultima settimana, invece, è pari a 224, quindi al di sotto del valore di rischio indicato dal Ministero a 250. L'indice Rt (la capacità di contagio) è sotto il valore di 1, a 0,92. Intanto, però, il bollettino di ieri segnava 30 persone decedute e 1501 nuovi contagi su 12290 tamponi, quindi con un tasso di positività al 12,2%. I casi attualmente positivi sono 48.429 mentre nella giornata precedente erano 48.429 (-214): il terzo dato più alto, dopo Campania e Lombardia. Aumentano di 1685 i guariti che, da inizio pandemia, sono 179232. Ancora sopra la soglia di rischio i letti occupati dai malati covid in ospedale: in area medica sono al 46% (la soglia è del 40) e in terapia intensiva al 39% (la soglia è del 30): la Puglia è terza in Italia per numero di nuovi ingressi nelle terapie intensive. 

 

Marzia Varvaglione: con il nostro Primitivo di Manduria dedicato alla storia di 

Papa Benedetto XIII abbiamo portato la Puglia nel mondo.

 

 


Il 2021 ha un significato simbolico molto forte per la famiglia Varvaglione; l’anno del centenario della storica azienda tarantina coincide con il decimo anniversario dalla messa in commercio della prima bottiglia di Papale Oro, il loro Primitivo di Manduria, un vino amato e conosciuto in tutto il mondo.  

 

Papale Oro è emblema del made in Italy; è la storia del mezzogiorno d’italia del vino fatta dalle mani e dalla passione di quattro generazioni di vignaioli che nel 2021 celebrano cento anni di storia.

Papale Oro è l’unico Primitivo di Manduria di cui è possibile ritrovare una selezione sin dal primo imbottigliamento che risale al 2008.

Un vino, apprezzato dai consumatori e dalla critica, che rappresenta i grandi classici di casa Varvaglione. Un’etichetta storica che prende il nome dalla contrada in cui hanno dimora i vigneti già agli inizi del 1700 appartenevano a Papa Benedetto XIII, quel Pierfrancesco Orsini che è stato l’ultimo degli unici tre papi pugliesi e che, prima della sua elezione, coltivava le viti del Primitivo di Manduria. Quando divenne Papa continuò questa tradizione e così quell’appezzamento di terra a lui appartenuto prese il suo nome e chiamato Contrada Papale

Oggi quella terra esiste ancora ed è uno dei vigneti di proprietà della famiglia Varvaglione, da cui nasce la Collezione Papale.

Per omaggiare un momento storico importante per il Sud Italia, sull’etichetta è stato riportato il testo recuperato dal Giornale di Napoli risalente al 1724, anno in cui avvenne l’elezione di Papa Benedetto XIII. Il popolo, come riportato dalla stampa dell’epoca, accolse con gioia quella scelta, e sulla stampa era così celebrato il momento: “È stato tale e tanto il giubilo inteso dalla Cittadinanza per la esaltazione al soglio Pontificio del di loro primo natural padrone, oggi Sommo Pontefice, che per dieci giorni continui quel pubblico lo manifestò con estraordinaria allegrezza… facendo sentire un continuo rimbombo di mortaretti, salve darchibuggi, e di varie sorti di fuochi artificiali.

...col rendere publiche grazie a Dio, col solenne canto del Te Deum, per aver prescelto al governo del suo gregge un così Santo e Zelante Pastore.”

Un vino, dunque, con un forte valore simbolico per la terra in cui viene prodotto e che la famiglia Varvaglione ha reso punto di riferimento per la produzione di Primitivo di Manduria.

 

Il Papale Oro ha il 14,5% di grado alcolico e proviene da vigne dai 50 ai 90 anni raccolte a mano. Invecchia per i primi 10 mesi in botti francese e americano e per un anno in bottiglia.

 

I Premi. 

Papale Oro 2011

Robert Parker: 90 punti 

Concorso enologico Vinitaly 2014: Gran Menzione

CMB Bruxelles del 2013: medaglia d’oro

LITHUANIAN WINE COMPETITION (VILNIUS) 2014: medaglia d’oro

 

Papale 2012

CMB Bruxelles 2014: medaglia d’oro

AWC Vienna 2014: medaglia d’oro

 

Papale 2013

Luca Maroni: 98 PUNTI  

Berliner Wein Trophy 2015 (edizione invernale): medaglia d’oro

CONCORSO ENOLOGICO VINITALY 2015: Gran Menzione

Mundus Vini 2016 – (edizione invernale): Medaglia d’argento

 

 

 

 

 E' partito un corso di formazione avanzata, della durata di 6 mesi, per la prima linea di manager di Acciaierie d’Italia in collaborazione con la Luiss Business School, la scuola di alta formazione dell’Università Luiss Guido Carli. Lo annuncia la società Acciaierie d’Italia, ex Ilva, nata a seguito dell’accordo tra ArcelorMittal Italia e Invitalia. Il programma, sviluppato dalla direzione Risorse Umane di Acciaierie d’Italia, “si rivolge a 40 risorse interne”. L’obiettivo, si spiega, è quello “di allineare stili manageriali e comportamenti, contribuire al miglioramento delle performance, favorire lo sviluppo di capacità di leadership e di politiche virtuose di gestione delle risorse”. 

 

Per Arturo Ferrucci, direttore delle Risorse Umane dell’azienda, “il percorso intrapreso da Acciaierie d’Italia è volto al rafforzamento delle diverse aree di competenza che riguardano il ruolo del manager, sia in termini di gestione risorse che di conoscenze specifiche. Si punta a integrare - ha detto Ferrucci - le componenti strategiche e di analisi degli scenari con l’approfondimento delle dinamiche economico-finanziarie”. Il piano formativo è stato messo a punto in collaborazione con l’area Custom Programs & Consulting di Luiss Business School. L’ex Ilva spiega che “lo sviluppo delle competenze riguarderà l’approccio sostenibile alla gestione d’impresa e la convergenza tra creazione di valore e sostenibilità ambientale e sociale”.  Nel corso, inoltre, afferma l’ex Ilva, avrà “uno spazio importante la capacità di perseguire obiettivi sfidanti in scenari in costante cambiamento. Particolare attenzione, nel corso della formazione, sarà inoltre data alle dimensioni economico-finanziarie e di project management”. Infine l’azienda dell’acciaio evidenzia che “una  tematica di grande attualità quale la sostenibilità, sarà inquadrata secondo tutte le sue differenti prospettive: come volano di crescita del business, quale modello di dialogo con gli stakeholder, nell’ottica della gestione degli impatti sull’ambiente e sulla comunità e come modello di gestione delle risorse interne”. 

In Puglia la stagione balneare comincia sabato 15 maggio, “compatibilmente con la normativa nazionale e l'evoluzione della pandemia da covid 19”. Lo ha deciso il vicepresidente della Regione Puglia e assessore al Demanio marittimo, Raffaele Piemontese, accogliendo la proposta emersa durante il confronto sull’ordinanza balneare 2021. Piemontese ha annunciato lo stanziamento di 500 mila euro ai comuni costieri per garantire la sicurezza delle spiagge libere, che prevedano passerelle dedicate, servizi igienici con spogliatoi e docce accessibili, pavimentazione o corrimano tattile per il raggiungimento della battigia, segnaletica e mappe tattili. “Siamo alla seconda estate limitata dalle esigenze di tutelare la salute ma protesa a sprigionare le energie vitali di un settore, quello del turismo balneare, che è una delle principali voci dell'economia pugliese”, ha detto Piemontese. Sui poster affissi in prossimità delle spiagge libere e in concessione sarà stampato anche un Qr Code per poter consultare comodamente sugli smartphone la normativa in vigore che è stata richiamata in un unico documento, che riassume e coordina i testi delle norme nazionali, delle circolari e delle altre ordinanze regionali approvate sulla base delle limitazioni imposte dal rischio del contagio da covid 19.

 Incidente mortale sul lavoro oggi pomeriggio nel porto di Taranto, vittima un giovane dipendente della impresa Peyrani Sud, Natalino Albano. L’uomo era addetto al carico di una nave che stava imbarcando pale eoliche prodotte dall’azienda Vestas al quarto sporgente quando, secondo una prima ricostruzione della dinamica, lo stesso carico si sarebbe spostato dalla sua posizione. Per paura di essere investito, l’operaio si è lanciato sulla banchina. Il lancio però è stato fatale e il giovane lavoratore ha perso la vita nonostante la nave fosse separata dalla banchina da un’altezza non eccessiva, pare circa 2 metri. Sul posto le forze di polizia per una più esatta ricostruzione della dinamica dell’infortunio. “Dalle 24 di oggi sino alle 24 di domani stiamo proclamando 24 ore di sciopero nel porto di Taranto - dichiara ad AGI Carmelo Sasso, segretario Uil Trasporti -. Molto probabilmente domani ci sarà anche un’ora di sciopero nei porti italiani in segno di solidarietà e partecipazione a questa tragedia sul lavoro”. 

Oggi in Puglia  sono stati registrati 12.290 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e  1.501 casi positivi: 422 in provincia di Bari, 113 in provincia di Brindisi, 221 nella provincia BAT, 332 in provincia di Foggia, 226 in provincia di Lecce, 179 in provincia di Taranto, 2 casi di residenti fuori regione, 6 casi di provincia di residenza non nota. Sono stati, inoltre,  registrati 30 decessi: 13 in provincia di Bari, 2 in provincia di Brindisi, 2 in provincia BAT, 5 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Lecce, 6 in provincia di Taranto. Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 2.211.107 test, 179.232 sono i pazienti guariti e48.429 sono i casi attualmente positivi. 

 Oggi in Puglia, a fronte di 12733 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus, sono stati registrati 1.282 casi positivi: 502 in provincia di Bari, 116 in provincia di Brindisi, 152 nella provincia BAT, 45 in provincia di Foggia, 186 in provincia di Lecce, 279 in provincia di Taranto, 2 casi di residenti fuori regione. Sono stati, inoltre, registrati 48 decessi: 18 in provincia di Bari, 6 in provincia di Brindisi, 1 in provincia BAT, 10 in provincia di Foggia, 8 in provincia di Lecce, 5 in provincia di Taranto. Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 2.198.817 test, 177.547 sono i pazienti guariti e 48.643 sono i casi attualmente positivi.

 

Pubblichiamo di seguito la lettera scritta dal sindaco di Statte, Franco Andrioli dimesso da poco dal reparto Covid dell'Ospedale Moscati di Taranto

Provo ad entrare in punta di piedi nelle stanze del dolore. Stanze fin troppo famigliari per ognuno di noi di questi tempi.

Lo faccio reduce da sedici giorni di inferno, incertezze, silenzi e paura.

Non sono stato il caso peggiore entrato nel reparto infettivi dell’Ospedale Moscati di Statte, prima e dopo di me c’è chi ha combattuto battaglie durissime e ha vinto, ma c’è anche chi nonostante tutto  ha perso.

Accanto ad ognuno di noi, accanto ad ognuno di loro, c’è e ci sarà sempre però un esercito di “invisibili” che troppo frettolosamente abbiamo declassato dalla figura di “eroi” a quella di “colpevoli”.

Così nel ginepraio di polemiche, a volte del tutto inadeguate, a volte strumentali, ci si dimentica che dietro a quei volti e a quei corpi bardati di tutto punto, dalla testa ai piedi, di turno ventiquattro ore su ventiquattro, ci sono uomini e donne, medici, infermieri, addetti al servizio alla persona, pulitori, che a quel lutto o a quel dolore non ci hanno fatto il callo, ma anzi lo combattono come leoni affrontando il mostro faccia a faccia, mentre il mondo fuori pontifica e filosofeggia, senza sapere neanche così significhi sentirsi mancare il respiro dopo turni massacranti chiusi in uno scafandro impenetrabile.

Io li ho visti quegli occhi. Ho annusato l’odore che nel reparto aleggiava quando per qualcuno le speranze pian piano si riducevano. Ho sentito tutto questo, ma non ho mai avvertito la resa, la rassegnazione. Lì dentro si combatte per un respiro in più, per quella fame d’aria da placare ogni giorno. Così queste poche righe diventano un piccolo tributo a chi la dentro mi ha aiutato ad affrontare il Covid, ma anche l’angoscia che lo accompagna.

Un male subdolo che ti colpisce alle spalle e che oggi isola i contagiati ma paradossalmente anche chi li cura.

 

Io ad ognuno di loro. Alle mani che mi hanno sollevato e pulito. A quelli che mi hanno consentito di mangiare. Agli infermieri che alle terapie accompagnavano sorrisi e piccole carezze. A chi discretamente vegliava su di me notte e giorno. A quei medici-coraggio, fino al primario Buccoliero, voglio dire Grazie. So che è poca cosa, ma io non li dimenticherò mai!

 

 

Statte, 28 aprile 2021

 

 

A Roma, nel quartiere Monteverde, c'è una piccola biblioteca dove non ti aspetteresti mai di trovarla: in un frigorifero abbandonato. "In attesa dell’Ama divento un bibliofrigo" si legge sull'anta dello sportello. Al suo interno lo scultore David Renka ed il signor Fabrizio hanno sistemato delle tavole di compensato. E così, quello che era semplicemente un rifiuto da smaltire è diventato una libreria da strada. Che peraltro ha la sua utilità: essendo vicina alla fermata del tram 8 chi è in attesa del mezzo si può dedicare del tempo alla scelta di un libro. Da leggere comodamente a casa.

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"Si possono lasciare e prendere libri gratis, avendo l'accortezza di aprire lo sportello con le mani sanificate e di lasciar riposare il libro a casa per qualche giorno prima di leggerlo" ha suggerito ArtSharingRoma, che ha specificato che  “questo è il protocollo ufficiale anche per le biblioteche pubbliche". 

Come racconta Fabio Grilli su RomaToday, la trasformazione del rifiuti ingombrante in un prezioso arredo urbano, che stimola la partecipazione e veicola la cultura, è stata apprezzata anche dal Campidoglio. "La mente chiusa di uno zozzone sa solo portare il degrado; la mente aperta dei nostri cittadini sa trasformare il degrado in un’opportunità di cultura e arricchimento" ha commentato il presidente della commissione Ambiente Daniele Diaco. 

I complimenti, però, non modificano il destino del frigo abbandonato. Quindi, pur plaudendo l’iniziativa, Diaco ha ricordato che "è pur sempre un ingombrante e quindi Ama dovrà portarlo via". A quel punto, però, bisognerà trovare una destinazione per i tanti libri che i residenti di Monteverde hanno amorevolmente riposto al suo interno. Gettarli con il frigo sarebbe un sacrilegio. 

 

https://www.today.it/citta/bibliofrigo.html

Il personale del comparto sanità Asl Taranto ha indetto lo stato di agitazione su iniziativa dei sindacati funzione pubblica Cgil, Cisl, Uil, della Confsal e della rsu Asl Taranto. Le sigle avranno il 30 aprile un incontro col prefetto di Taranto, Demetrio Martino. I problemi evidenziati vanno dalla mancata retribuzione al personale di alcune attività svolte in oltre un anno di Covid alle carenze presenti nell’organico. In una conferenza stampa, i sindacati hanno spiegato le ragioni della protesta. “Chiediamo oggi alla Regione Puglia, e il 30 aprile lo chiederemo al prefetto, rispetto per i lavoratori - dice Gianfranco Infesta della rsu - Dal 2020, il personale affronta una pandemia senza vedersi riconoscere dei diritti. Il personale viene addirittura offeso sui social e non vede una risposta del management e della Regione Puglia”. “Abbiamo attività emergenziale Covid che risalgono a maggio 2020 e che ancora non sono state retribuite a tutte il personale e delle attività aggiuntive per le vaccinazioni - sostiene Lorenzo Caldararo, della Cgil - Ma la cosa seria e grave è che noi vogliamo confrontarci con la Regione e con l’Asl Taranto per parlare del futuro della sanità. Non possiamo continuare dopo 14 mesi a discutere ancora di emergenza”. Per Massimo Ferri, della Cisl, “il dato delle indennità ai lavoratori è solo il sintomo. Abbiamo in realtà una organizzazione che non è rispondente alla drammaticità e alla tempistica che questa emergenza richiede”.

   “Abbiamo risposte insufficienti - prosegue Ferri - da parte della Regione, anche rispetto alle convocazioni. Per un problema emergenziale, i sindacati sono stati convocati fra 15 giorni, quando magari il quadro epidemiologico sarà mutato. Il cuore della nostra richiesta è avere la partecipazione dei lavoratori della sanità e dei sindacati all’interno delle decisioni organizzative”.

   Lo stato di agitazione del personale - rileva Emiliano Messina della Uil - "serve a stimolare la Regione Puglia, la politica, e speriamo stavolta l’Asl, a dare risposte chiare e concrete, altrimenti programmeremo giorni in cui fisseremo avanzamenti della nostra iniziativa rispetto ai sit in”. Secondo Fabio Andrisano, della Confsal, “abbiamo più volte sollecitato un intervento verso i dipendenti ma siamo stati ignorati. È sotto gli occhi di tutti che l’offerta sanitaria è stata triplicata, in questi ultimi mesi abbiamo attivato lo screening della popolazione e la vaccinazione di massa, ma sulla questione del personale noi lavoriamo con un organico identico a 5 anni fa”. 

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