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Giornale di Taranto - Giornalista1

 

PALAGIANO - Quando fin da piccoli ci s’innamora dei motori, e per motori intendiamo la due ruote, è molto facile che il primo mezzo a due ruote di cui si prenda passione sia la moto.

Questa, in estrema sintesi, è l'essenza di vita che contraddistingue il nostro giovane concittadino, Carmine Oliva, partito da casa nel 2013, all’età di 23 anni, per coltivare il sogno della sua vita: lavorare con le grandi scuderie motociclistiche del momento.

Dopo aver frequentato, con profitto, l’Accademia Meccanico del Motor Sport a Monza, inizia il suo primo tirocinio formativo in un team motociclistico italiano che dura un paio di anni.

E’ un periodo molto duro ai fini economici – come lui stesso ci racconta - sostenuto da un contratto a tempo determinato e soprattutto dall’inarrestabile passione per la due ruote.

La prima svolta arriva nel 2015 con l’ingresso in Formula 1 - Scuderia Ferrari, team meccanici. Con la casa del Cavallino Rampante, Carmine, occupa un ruolo di primo piano come collaudatore dell’aerodinamica delle monoposto di Sebastian Vettel e Kimi Räikkönen. Lavorare a Maranello per lui ha significato da un lato una certa sicurezza economica, dall’altra la galleria del vento ha assorbito completamente la sua attività lavorativa, impegnato 24 ore al giorno sette giorni su sette.

Basti dire che nel 2017 la direzione Ferrari chiese al team meccanici il massimo impegno per portare a termine un progetto tecnico per la monoposto. Impegno questo che durò ben 14 giorni, ininterrottamente giorno e notte. Arrivato al 14 giorno senza chiudere occhio il nostro concittadino, era cosi stanco che non fece nemmeno in tempo ad entrare a casa che cadde sull’uscio e si addormentò come un sasso. Nella caduta battè il mento e dovette far ricorso alle cure mediche, rimediando ben 11 punti di sutura. Cosa non si fa per un ideale, questo è un esempio.

L’esperienza a Maranello termina, per sua scelta, nel 2018 per continuare ad alimentare la sua vera passione, quella della due ruote.

Attualmente fa parte come capo meccanico della scuderia Ducati Moto Super Bike classe 1000cc, la cui sede si trova in Inghilterra e continua a curare l’aerodinamica della rossa a due ruote. La galleria del vento quindi continua ad essere la sua specialità.

“Ho realizzato un sogno – fa presente Carmine nel corso dell’incontro – di questo devo ringraziare i miei genitori (Maria e Gaetano Oliva ndr) che mi hanno permesso di raggiungere quel che ho sempre desiderato”. “Non è stato facile - ha concluso - ma con passione e sacrificio si può ottenere tutto, amo il mio lavoro, lo considero l’amore della mia vita”.

In Inghilterra, dove tra qualche giorno rientrerà per guidare la scuderia Italiana Ducati, con sede oltremanica, il nostro concittadino prevede il suo futuro.

Le disposizioni anti-covid, nel mettere a punto i documenti necessari e l’uscita della Gran Bretagna dalla UE, hanno ritardato il suo rientro.

Auguri Carmine, fatti onore, ricorda siamo tutti con te e se puoi regala anche a noi un sogno.

Si è svolto questa mattina sotto la prefettura di Taranto un sit in di protesta dei dipendenti dell’impresa Tundo adibita per conto di Asl Taranto al trasporto dei disabili. Il sit in è promosso dai sindacati di categoria della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil nonchè dalle sigle dei trasporti di Cgil e Cisl. Per le organizzazioni dei lavoratori, l’azienda non corrisponde le retribuzioni al personale. Al presidio partecipano i lavoratori ed una rappresentanza delle famiglie dei disabili che usufruiscono del trasporto. 

 

“Il braccio di ferro tra i dipendenti addetti al trasporto e assistenza di persone disabili e l’impresa Tundo, aggiudicataria dell’appalto per l’Asl di Taranto, continua - spiegano i sindacati -. Già a novembre - proseguono -, il sit in sotto la sede dell’Azienda Sanitaria Locale da parte dei 47 lavoratori impiegati nel servizio aveva messo in luce le condizioni di lavoro e le inadempienze dell’impresa. In quello stesso frangente vennero assunti impegni sia sulla fornitura dei dispositivi di protezione individuale, sia sul pagamento degli stipendi”. Ma per i sindacati “a quell’impegno assunto in sede istituzionale, l’azienda ha sempre risposto con contentini. Pannicelli caldi - si evidenzia - su una condizione che coinvolge anche circa 200 fruitori del servizio che per le loro condizioni di fragilità meriterebbero invece più rispetto”. “Ho rilevato le pesanti inadempienze e violazioni nei confronti degli operatori al punto da chiedere che venisse riconsiderato l'affidamento dell'appalto - dichiara, a proposito dell’impresa Tundo, Michele Mazzarano, consigliere regionale Puglia del Pd -. Retribuzioni non corrisposte e attivazione degli ammortizzatori sociali senza il doveroso confronto con le organizzazioni sindacali”. “È necessario - conclude Mazzarano - un tempestivo intervento del prefetto di Taranto al fine di ristabilire gli equilibri e riportare serenità nello svolgimento di un servizio molto importante e delicato". Appena qualche giorno fa la Cisl aveva chiesto ad  “un intervento deciso e risolutivo da parte delle istituzioni con la revoca dell’appalto alla Tundo spa e invocando il potere sostitutivo da parte della Asl  Taranto”. La Tundo svolge il servizio di trasporto di pazienti oncologici, trapiantati e disabili anche per conto di Asl Lecce. 

 

Muore a 59 anni, ucciso dal Covid, Cataldo La Tanza, sovrintendente della Polizia di Stato, per tanti anni in servizio alla sezione di Polizia giudiziaria del tribunale. Per noi cronisti di nera e giudiziaria era una figura amica e rassicurante, professionale, un vero servitore dello Stato.

 

È morto a 59 anni, stroncato dalle complicanze del Covid, Cataldo La Tanza, sovrintendente capo in servizio alla Sezione di polizia giudiziaria del tribunale di Taranto. «Lascia una moglie e due figli - è detto nella nota riportata sul sito della Polizia di Stato - disperati per la perdita immane, e amici e colleghi sconcertati per la sua scomparsa».

Come scrive Giacomo Rizzo sulla sua pagina fb “ per i cronisti di nera e giudiziaria era una figura amica e rassicurante, professionale, un vero servitore dello Stato”.

Cataldo La Tanza sovrintendente capo lavorava a stretto contatto con la magistratura a Taranto dove era in servizio alla Sezione di polizia giudiziaria del tribunale.

Appena arruolato nel 1981 ha svolto servizio a Roma fino al 1989. Successivamente, dopo un brevissimo periodo a Bari, nel 1990 è assegnato alla Squadra mobile di Taranto dove rimane fino al 2000. Dal 2000 al 2012 presta servizio presso la Sezione di P.G. della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto.

Promosso Sovrintendente, dopo un breve periodo di servizio all’UPGSP della questura di Taranto, nel 2014 torna nuovamente alla Sezione di P.G.

Oggi in Puglia, a fronte di 10.058 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus, sono stati registrati 1.438 casi positivi: 646 in provincia di Bari, 129 in provincia di Brindisi, 92 nella provincia BAT, 147 in provincia di Foggia, 87 in provincia di Lecce, 334 in provincia di Taranto, 2 casi di residenti fuori regione e un caso di provincia di residenza non nota. Sono stati, inoltre, registrati 32 decessi: 15 in provincia di Bari, 2 in provincia BAT, 4 in provincia di Foggia, 8 in provincia di Lecce, 3 in provincia di Taranto. Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.592.759 test, 33.806 sono i pazienti guariti e 113.542 sono i casi attualmente positivi. 

di Ingrid Iaci

 

Appuntamento per domenica prossima7 marzo alle ore 11 sulla Rotonda del Lungomare, per dire “STOP alla Violenza sulle Donne” con un flashmob promosso dalla Consigliera di Parità, Gina Lupo in sinergia con la Commissione e la Consulta alle Pari Opportunità della Provincia di Taranto presiedute dalla consigliera provinciale Sabrina Pontrelli.

Questa mattina, nella sala riunioni della Provincia le due consigliere hanno illustrato i dettagli dell'iniziativa ai giornalisti, lanciando l'idea del flashmob, quale unica iniziativa possibile in questo drammatico momento di pandemia per dire: NOI CI SIAMO!

“Abbiamo chiuso il 2020 con dati sconcertanti, una vittima ogni tre giorni” - ha dichiarato Gina Lupo - “e nel 2021 la situazione non migliora. In questo momento di grande difficoltà dovuta all'emergenza sanitaria che ha amplificato le tensioni familiari e che ha di fatto complicato notevolmente le modalità di denuncia, ma che soprattutto ci ha costretti a vivere sempre più distanti, è necessario più che mai far sentire la vicinanza a coloro che rischiano di cadere sempre più nel baratro dell'isolamento e della disperazione” - ha chiosato la Consigliera di Parità.

“Non poteva mancare il sostegno della Commissione e della Consulta alle Pari Opportunità ad una iniziativa del genere” - ha aggiunto la presidente Pontrelli - “Abbiamo accolto l'invito della Consigliera Lupo e ci siamo fatte promotrici dell'iniziativa, ognuno nei propri comuni, coinvolgendo gli amministratori locali. Abbiamo chiesto al Prefetto, al Presidente Gugliotti e ai Sindaci di partecipare per dare un segnale forte al nostro territorio. Anche la Polizia di Stato sarà presente con una propria delegazione.”

Anche una delegazione maschile sarà presente alla manifestazione in rappresentanza dell'associazione “In nome dei figli”, una associazione che riunisce papà separati in favore della bigenitorialità ma di cui fanno parte anche molte donne separate. 

“E' per me una presenza molto significativa” - ha sottolineato la Consigliera di Parità  - “perchè se è vero che esiste una parte di uomini che maltrattano e adoperano la violenza psicologica e fisica per imporsi sulle loro compagne, è anche vero che ci sono anche tanti altri uomini pronti a protestare ed a unirsi alle donne affinchè si arrivi ad un cambio di mentalità.”

Un focolaio di Covid si è registrato tra i pazienti del reparto di Oncologia dell'ospedale Vito Fazzi di Lecce. La Asl salentina dà notizia di 12 contagiati. I pazienti sono stati, pertanto, divisi in due gruppi: quelli risultati positivi al Covid verranno trasferiti nel vicino Dea (Dipartimento di emergenza e accettazione) che, oltre ad avere un sistema di climatizzazione e, quindi, di trattamento di aria primaria, è dotato di tutti i supporti tecnologici e dei medici specialisti che possono intervenire nell'evoluzione della malattia. I pazienti Covid positivi saranno assistiti anche dagli oncologi che supporteranno le équipe del Dea per le problematiche di carattere oncologico. I problemi respiratori saranno trattati, invece, dagli specialisti del Dipartimento di emergenza e accettazione. Anche un turno di infermieri e oss verrà distaccato e mandato all'interno del Dea.  Questa équipe dedicata, che sarà attiva per 15 giorni, non tornerà a operare subito all'Oncologico. Una volta finita l'assistenza ai pazienti positivi, questi operatori - tutti vaccinati - avranno un periodo di alcuni giorni di riposo, verranno sottoposti a tampone e ritorneranno all'interno del reparto di Oncologia. I pazienti non positivi verranno trasferiti in Medicina d'urgenza al piano terra del Dea, dove avranno il supporto di medici specialisti oncologi. Ci sarà un continuo monitoraggio dei pazienti per verificare se ci sono positività in corso. Il monitoraggio riguarderà anche il reparto di Oncoematologia pediatrica del Vito Fazzi. 

    Altri oncologi continueranno a svolgere tutte le altre attività previste nel Polo oncologico (day hospital, cure). Tutti i pazienti oncologici risultati positivi al Covid erano negativi al momento dell'ingresso in ospedale e si sono positivizzati all'interno del nosocomio. Secondo la Asl un contagio così repentino farebbe pensare che i pazienti abbiano contratto una variante del Covid, probabilmente quella inglese. Una volta trasferiti i pazienti, gli ambienti saranno completamente svuotati e sanificati. La riapertura del reparto avverrà solo quando la situazione sarà completamente sotto controllo.

Oggi  in Puglia sono stati registrati 11.427 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e 1.261 casi positivi: 586 in provincia di Bari, 76 in provincia di Brindisi, 103 nella provincia BAT, 112 in provincia di Foggia, 125 in provincia di Lecce, 248 in provincia di Taranto, 12 casi di residenti fuori regione. un caso di provincia di residenza non nota è stato  riclassificato e attribuito. Sono stati inoltre registrati 29 decessi: 4 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, uno in provincia BAT, 11 in provincia di Foggia, 6 in provincia di Lecce, 5 in provincia di Taranto, un residente fuori regione. Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.582.701 test, 112.274 sono i pazienti guariti e  33.668 i casi attualmente positivi. 

ArcelorMittal Italia conferma il numero massimo del nuovo ricorso alla cassa integrazione ordinaria per crisi di mercato per lo stabilimento siderurgico di Taranto: 8.128 dipendenti. È giunta poco fa la lettera dell’azienda ai sindacati Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm, Usb, Ugl e alla rsu aziendale con la firma del direttore del personale, Arturo Ferrucci. La nuova cassa integrazione decorrerà dal 29 marzo per un periodo “presumibile”, dice l’azienda, di 12 settimane. La motivazione: “A causa dell’emergenza epidemiologica Covid 19 - scrive il direttore del personale - ancora in atto in tutto il territorio nazionale e internazionale, i cui effetti continuano ad avere riflessi in termini di calo di commesse e ritiro degli ordini prodotti, considerato altresì il parziale blocco di parte delle attività produttive, distributive, manifatturiere e commerciali”.       Ferrucci parla di un contesto “difficilissimo” anche per “la chiusura degli ordini e delle fatturazioni visto il drastico calo registrato in questi mesi dei volumi e di conseguenza delle attività produttive”.

   Tutto questo, afferma ArcelorMittal, fa sì che l’azienda si trovi “nella condizione di dover procedere ad una riduzione della propria attività produttiva”. ArcelorMittal ha avviato la cassa integrazione per crisi di mercato a Taranto già da luglio 2019, cioè pochi mesi dopo (novembre 2018) il suo arrivo come gestore in fitto rispetto a Ilva in amministrazione straordinaria. La cassa ordinaria da luglio sino a fine febbraio-primi di marzo 2020, è stata sempre chiesta per un numero massimo di 1.200 dipendenti, poi col ricorso alla cassa integrazione Covid e adesso con la ordinaria, i numeri sono significativamente aumentati coinvolgendo quasi tutta la forza lavoro di stabilimento. 

“Scuole chiuse ma movida libera. Il nuovo Dpcm sembra dire esattamente questo. Con una mano si chiudono le scuole e con l'altra si elimina il divieto di asporto per tutti dopo le 18, favorendo così di fatto gli assembramenti nei luoghi della movida e nei pressi di bar e locali frequentati per lo più dai ragazzi. Se si consente l’asporto di bevande e drink si favoriscono gli assembramenti. Lo abbiamo detto e ripetuto al precedente governo così come all'attuale. Anche oggi. Le uniche misure di restrizione sembrano riguardare le lezioni in presenza. Gli stessi ragazzi che il Governo dice di voler preservare dai luoghi del contagio, consentendo la sospensione delle lezioni in presenza, vengono autorizzati ad affollare i luoghi della movida. Sinceramente così a non capire il senso delle norme non sono soltanto genitori, ragazzi e cittadini in genere, ma anche noi sindaci che rischiamo di diventare solo il bersaglio delle richieste di fare controlli senza averne neanche la competenza. Ci aspettiamo quantomeno una spiegazione visto che nessun componente dell'esecutivo presente oggi nella cabina di regia ha sollevato l'argomento né ha parlato di questa norma di liberalizzazione dell’asporto che si stava pensando di introdurre”. Lo dichiara Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci. 

Scuole chiuse alla frequenza in presenza In tre Comuni del Tarantino. A Martina Franca per consentire le vaccinazioni del personale e a Massafra e Maruggio per la situazione epidemiologica. Con un' ordinanza firmata oggi, il sindaco di Martina Franca, Franco Ancona, ha disposto la chiusura degli istituti scolastici comprensivi e degli asili nido del Comune nei giorni previsti per la somministrazione del vaccino anti Covid in base al cronoprogramma predisposto dal Dipartimento di Prevenzione Asl Taranto. A Maruggio, invece, il sindaco Alfredo Longo ha firmato un’ordinanza “per la chiusura di tutte le scuole presenti sul territorio (infanzia, elementari, medie e superiori). Per una settimana - spiega Longo - le scuole a Maruggio rimarranno chiuse per evitare di far salire ancor di più la nostra piccola curva dei contagi. Rivaluterò domenica prossima se rinnovarla o meno.E se questo non basterà, la prossima settimana inizierò a chiudere anche le piazze ed a limitare gli orari di uscita”.

    A Massafra, infine, il sindaco Fabrizio Quarto ha prorogato sino all’8 marzo “la sospensione delle attività didattiche in presenza delle scuole dell’infanzia, delle primarie e delle secondarie di primo e secondo grado, la sospensione delle attività degli asili nido e delle ludoteche, sia pubblici che privati, ricadenti nel territorio del Comune, con svolgimento dell’attività a distanza”. 

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