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Giornale di Taranto - Giornalista1

I teatri comunali di Taranto e Massafra hanno aderito all'iniziativa FACCIAMO LUCE SUL TEATRO, lanciata da UNITA - Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo. Ieri sera, dalle ore 19.30 alle 21.30, il Fusco e il Nicola Resta hanno riaperto simbolicamente le porte e acceso le loro luci per dare un segnale, affinché si torni a parlare di Teatro e di spettacolo dal vivo.  A Taranto era presente anche l’attore Ettore Bassi. 

 “Legambiente si associa integralmente alle richieste della Procura di Taranto”. Lo hanno detto oggi gli avvocati dell’associazione, Eligio Curci e Ludovica Coda, intervenendo in Corte d’Assise a Taranto per il processo “Ambiente Svenduto” relativo ai reati di disastro ambientale, avvelenamento di sostanze alimentari e omissione dolosa di cautele in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, contestati all’Ilva gestita dal gruppo industriale Riva. Dopo la lunga requisitoria dei quattro pubblici ministeri (Mariano Buccoliero, Remo Epifani, Giovanna Cannarile e Raffaele Graziano), conclusasi con pesanti richieste di condanna, nel processo, che vede 47 imputati, da questa mattina, alla ripresa delle udienze, è la volta degli avvocati delle parti civili. E Legambiente si è costituita.

 

 Per i due avvocati, vi è stata “una politica aziendale spregiudicata, “volutamente” tollerante e pienamente consapevole del mancato rispetto della normativa ambientale”. Le società Ilva, Riva Fire e Riva Forni Elettrici, hanno aggiunto, “si sono rese responsabili in proprio e direttamente nei confronti del territorio tarantino, letteralmente avvelenato dai miasmi dello stabilimento. Tale atteggiamento sociale - hanno dichiarato i due avvocati - ha comportato inquantificabili risparmi economici per le società e un vantaggio patrimoniale ingentissimo, come inquantificabili sono le dirette conseguenze negative sulla fauna e sulla flora locali”. I due avvocati hanno rammentato che l’11 settembre del 2001 “divenne di dominio pubblico l’inchiesta della Procura di Taranto sullo stabilimento siderurgico Ilva allora gestito dalla famiglia Riva e fu eseguito il sequestro preventivo delle batterie 3-6 del reparto cokerie”. I due legali hanno poi sottolineato come  "Legambiente sia sempre stata da una sola parte: quella dei tarantini, del loro ambiente, della loro città.

 

L'associazione, già nel 2010 in occasione della prima Autorizzazione integrata ambientale del 2011 e poi ancora nella primavera del 2012, suggerì 26 punti irrinunciabili - hanno rammentato oggi i legali davanti al collegio giudicante presieduto da Stefania D’Errico, giudice a latere Fulvia Misserini - per la revisione dell’Autorizzazione integrata ambientale all’Ilva, formalmente riaperta dopo gli esiti delle perizie disposte dalla Magistratura sulle emissioni inquinanti, proponendo misure rigide, chiare ed urgenti". “Le principali misure indicate allora da Legambiente,in larga parte ancora non sono state attuate - hanno sostenuto gli avvocati dell’associazione -. Perché, come ha ampiamente sostenuto la pubblica accusa nel corso della requisitoria, c'è un punto importante che caratterizza il comportamento degli imputati e, più in generale, quello di tutti coloro i quali hanno svolto un ruolo nella vicenda Ilva, ovvero l'intensità del dolo o piena consapevolezza di quello che ci voleva per evitare il disastro ambientale e di quello che invece non è stato fatto" hann dichiarato i legali Eligio Curci e Ludovica Coda. Legambiente ha rinnovato la sua costituzione di parte civile nei confronti delle società Ilva in amministrazione straordinaria, Riva Fire e Riva Forni Elettrici.

 “Suor Vittoria di nome e di fatto. Per noi rappresenta un momento importante, stiamo scrivendo un pezzo di storia e lo abbiamo scritto con un nome che rappresenta tantissimo per noi”. Lo ha detto il direttore generale dell' Asl Bt, Alessandro Delle Donne, dopo la prima vaccinazione domiciliare effettuata all'interno del convento delle Suore Betlemite di Andria (Bt). Suor Vittoria, 87 anni, “non poteva spostarsi dal proprio domicilio e l'abbiamo raggiunta noi – ha detto ancora Delle Donne - È stata molto contenta, emozionatissima anche lei e ha riconosciuto e ringraziato gli operatori sanitari per il sacrificio che stanno portando avanti con una organizzazione che ha stravolto le nostre vite, la nostra azienda e la nostra offerta assistenziale”.

    Suor Vittoria ha sorriso e dietro la mascherina “aveva uno sguardo contento e più sereno”. Le vaccinazioni per tutti gli over 80, partirà proprio da Andria presso la sede del Dipartimento di prevenzione. (foto ANSA)

Allo Iacovone apre le marcature Falcone, gli risponde subito Albadoro. Mister Laterza: “Nel secondo tempo credevo che avremmo potuto vincere ma è comunque un buon punto contro una formazione di livello. Falcone: “ Oggi ho disputato la mia migliore gara a Taranto, dovevamo gestire meglio il vantaggio.” Diaby: “Avremmo meritato di vincere, al futuro non ci penso, sono concentrato sul Taranto.”

 

 

 

di Andrea Loiacono

 

 

 

Il Taranto pareggia in casa il secondo scontro diretto contro il Picerno dopo la vittoria di domenica scorsa contro il Lavello e nonostante la mancata vittoria sale a ventotto punti a una sola lunghezza dal Casarano con tre match da recuperare mentre la società salentina dovrà recuperarne due. Mister Laterza schiera il Taranto con la formazione tipo con il consueto 4-2-3-1 e Abayian unica punta supportato dal tridente alle sue spalle composto da Guaita, Tissone e Falcone. Mister Ginestra, ex calciatore di Salernitana e Gallipoli, schiera la squadra con il 3-5-2 con gli esterni alti che sono Zito, ex proprio del Taranto e l'under Oyevale. In avanti nei lucani Albadoro viene preferito a Iadaresta, indisponibili Nossa ed Esposito. L'arbitro è il sign. Enrico Gemelli di Messina. Taranto in tradizionale completo rossoblù, Picerno in tenuta verde fluo.

 

 

Prima del calcio d'inizio c'è un minuto di raccoglimento per ricordare la scomparsa di Mauro Bellugi, ex difensore della nazionale italiana.

 

 

Il Picerno batte il calcio di inizio e le squadre si dimostrano subito aggressive, soprattutto il Taranto che imprime il suo consueto ritmo alle prime fasi di gioco. Infatti i rossoblù al 5' passano subito in vantaggio. Boccia serve Falcone che si avvicina al limite dell'area e nonostante la marcatura di due difensori avversari scaglia un tiro forte e preciso che batte imparabilmente il giovane estremo difensore Giuliani. Il vantaggio però dura soltanto due giri di lancette, Dettori guadagna una punizione dalla trequarti, cè una piccola incertezza di Ciezkowski che nel tentativo di bloccare la palla la respinge corta, po riesce a cogliere un miracolo sulla ribattuta di Zito, la palla dopo una carambola arriva poi dalla parte opposta sul piede di Albadoro che è bravo al volo a trafiggere il portiere polacco. Nel Taranto si mette subito in evidenza Luigi Falcone , esterno sinistro che si carica tutte le responsabilità sulle spalle. Al 25' ancora Falcone se ne va sulla sinistra con dribling ubriacanti e serve Tissone che viene di poco anticipato in fallo laterale. Al 35' c'è un episodio che lascia il Taranto privo del suo tecnico. In seguito a un'azione di gioco mister Laterza viene prima ammonito e poi espulso. Al 39' c'è una bella azione di Guaita ma il suo tiro di sinistro termina a lato. La gara viene giocata con ottimi toni agonistici dalle due squadre ma il terreno dello Iacovone non appare in perfette condizioni. Allo scadere della prima frazione c'è una buona occasione per il Taranto con Rizzo che da ottima posizione calcia alto.

 

 

 

Il secondo tempo comincia con il Taranto che attacca da destra verso sinistra. Al 46' sempre Falcone salta di netto Zito e crossa al centro per Abayian che salta ma non trova l'impatto con la sfera. Primo giallo per il Picerno, ammonito Zito ex di turno nelle stagioni 2006/2008 in serie C. Al 49' Marsili dopo una punizione guadagna il secondo angolo. Anche il Picerno si affaccia in avanti con un angolo concesso da Rizzo. Al 58' D'Angelo è costretto al fallo per fermare Luigi Falcone, anche per lui arriva il giallo. Al 59' occasione ghiotta per il Taranto con Guaita che se ne va sulla destra e crossa per Abayian che colpisce di testa ma l'estremo difensore devia la palla che sbatte sulla traversa e finisce in angolo. Primo cambio nel Picerno, esce Zito entra Guerra. Il Taranto in questa fase di secondo tempo è più determinato e produce il massimo sforzo. Al 68' Picerno pericoloso con una mischia in area sventata dalla difesa rossoblu. Al 72' sempre il Picerno ci prova ma una debole rovesciata di Albadoro si spegne tra le braccia di Ciezkowski. Al 77' c'è una azione articolata del Taranto con Tissone che serve Boccia che calcia da fuori, Giuliani pari. All'82' primo cambio nel Taranto , entra Santarpia per Tissone. All'87' nel Picerno entra Iadaresta per Albadoro. All'89' entra Serafino classe duemilauno. Al 90' viene ammonito Diaby e vengono assegnati 4' di recupero. Al 93' Marsili batte il sesto angolo per il Taranto direttamente sull'esterno della rete. La gara finisce con un pari per il Taranto che visti i risultati dagli altri campi può accogliere questo risultato come una nota lieta. Ora i rossoblù sono attesi dal turno infrasettimanale, mercoledì andranno a far visita al Bitonto.

 

 

 

Queste le dichiarazioni dei protagonisti in sala stampa a partire da mister Laterza: “Mi dispiace tanto per l'accaduto nell'episodio dell'espulsione, Ho solo detto al Taranto che avrebbe potuto fermare prima il gioco per un giocatore che era stato colpito al volto. Sono un poco rammaricato per il pareggio per quanto fatto vedere nel secondo tempo, per la traversa colpita da Abayian e per la mole di gioco. I ragazzi tuttavia meritano solo i complimenti per aver dato tutto con il solito atteggiamento, giocavamo contro una squadra attrezzata per la lotta alla promozione. Inizialmente nel nostro intento c'era quello di spostare il gioco da una fascia all'altra, alle volte però ci coprivano bene gli spazi e facevamo fatica. Vanno fatti i complimenti anche agli avversari. Adesso dobbiamo pensare subito al Bitonto che è una squadra che con il nuovo tecnico ha ripreso vigore e consapevolezza, on sarà una sfida semplice.”

 

 

Queste le dichiarazioni di Falcone: “ Ci spiace di aver preso il pareggio praticamente subito, la gara si era direzionata bene per noi, però dobbiamo prendere di buono quanto questa gara porta in dote. Il mio gol non lo ricordo bene, purtroppo ho questo problema di non ricordare i gol che faccio, ho tirato di prima intenzione ed è andata bene, è stata una bella emozione. Questa è sicuramente la pià bella prestazione con la maglia del Taranto, ora mi sento bene, frutto anche del lavoro. Quando sono arrivato non avevo fatto il ritiro e ho faticato un poco. Ora dobbiamo pensare alla prossima sfida dove daremo il massimo come sempre.”

L’amministrazione comunale di Taranto, con il Teatro Comunale Fusco, aderisce alla manifestazione promossa dall’Associazione UNITA (Unione Nazionale Interpreti Teatro ed Audiovisivo) per sensibilizzare l’attenzione di tutti nei confronti del mondo dello spettacolo e dei palcoscenici dell’intero territorio nazionale.

«Abbiamo aderito immediatamente a questa iniziativa – spiega l’assessore alla cultura Fabiano Marti. Nonostante la chiusura forzata, abbiamo fatto in modo di far vivere il Teatro e di supportare le maestranze, le compagnie, i professionisti del settore organizzando, quando possibile in presenza ma anche in streaming, iniziative volte a sostenere la cultura e il mondo del lavoro. Oggi, però, è tempo di porre all’attenzione dell’intera comunità il disagio che questo mondo sta affrontando».

 

Così, anche il Teatro comunale Fusco lunedì 22 febbraio dalle 19,30 alle 21,30 sarà illuminato. E lo farà in contemporanea con tutti i teatri italiani accogliendo e facendo propria un’azione di sensibilizzazione verso l’opinione pubblica provando a non dimenticare la crisi profonda che sta vivendo, oramai da un anno, l’intera filiera dello spettacolo dal vivo.

 

È trascorso un anno dall’inizio della Pandemia. Da un anno la grave situazione sanitaria ha chiusi tutti i teatri. «Noi non ci siamo mai fermati – continua Marti - ma lunedì sera lo faremo e lo faremo insieme a tutto il mondo dello spettacolo e ci auguriamo che anche la città di Taranto accolga questo invito. Perché chiudere i Teatri è un danno morale, artistico ed economico per chi ci lavora, ma è anche una grave perdita per la comunità».

Una dottoranda in archeologia ed esperta di storia bizantina, ed una famiglia con due bimbi di 5 e 10 anni provenienti dalla provincia di Lecce, sono i primi visitatori che questa mattina hanno varcato la soglia del Museo Archeologico Nazionale di Taranto (MarTa), oggi riaperto alla fruizione in presenza dopo la chiusura a seguito dell’inserimento della Puglia in zona arancione. Il Museo di Taranto è uno dei più importanti al mondo per la civiltà della Magna Grecia. “Per noi è anche un segnale di speranza - -

ha detto la direttrice del MarTa, Eva Degl’Innocenti - e di buon auspicio aver visto entrare al museo, tra i primi visitatori di questa mattina, una giovane ricercatrice e una famiglia che intende far crescere i propri figli nella conoscenza delle proprie radici.

   “Auspichiamo che i fondi del Recovery Fund - dice ancora la direttrice - destinati alle nuove generazioni, alla loro formazione e alla loro crescita, siano utilizzati per una formazione efficace e di qualità della classe dirigente del futuro. Infatti, abbiamo posto al centro della progettazione strategica le scuole, i giovani e le famiglie”. Lanciata intanto la nuova campagna abbonamenti va dai giovanissimi alle famiglie, passando per gli over 65enni e le aziende. “Si tratta di abbonamenti a prezzi simbolici che consentono alla comunità, al turismo di prossimità, agli studiosi, agli studenti, agli appassionati e alle scolaresche, di accedere più volte all’anno al Museo” afferma la direttrice Degl’Innocenti. L’apertura da lunedì è dalle ore 8.30 alle ore 19.30, con turni cadenzati oggi mezz’ora, dal mattino al pomeriggio. L’ultimo ingresso dovrà avvenire entro le ore 17.30.

 

Il Museo, si spiega, è aperto dal lunedì al venerdì, esclusi il sabato e i giorni festivi, in ottemperanza del dpcm del 14 gennaio 2021. Si accederà con prenotazione obbligatoria e con un limite massimo di 15 persone ogni mezz’ora, con un percorso stabilito e accompagnato dallo staff del Museo, come da protocollo per il contenimento del virus Covid 19.

    Inoltre, il MarTa riapre con i nuovi abbonamenti a tariffe promozionali per i vari target e con validità annuale. "In questo periodo di sospensione delle attività al pubblico in presenza, il Museo di Taranto non si è mai fermato - spiega la direttrice  Eva Degl’Innocenti – ma ha proseguito le sue numerose attività di gestione, cura, studio, educazione e ricerca, di conservazione preventiva e restauro, progetti con le scuole e la comunità, di progettazione, manutenzione, di sicurezza, di comunicazione, promozione e marketing, ricerca fondi, e tutte le attività al pubblico in modalità telematica, con un dialogo quotidiano con la comunità. Ora - dichiara - la sfida sarà rappresentata dai nuovi progetti con le scuole e con i giovani, e quelli dedicati al “non pubblico” che dovremo coinvolgere". 

    “La riapertura di un Museo è un segnale importante di rinascita, più forte di quanto si possa immaginare” continua la direttrice del Museo. Infine dalle ore 11 alle ore 12, ogni giorno i curatori del Museo accoglieranno i visitatori con visite guidate ai “tesori mai visti” dei depositi e con approfondimenti tematici sulle collezioni. Le visite sono incluse nel biglietto di ingresso dal Museo. Si accede al MarTa con prenotazione obbligatoria.

 

 

Si presentano regolarmente alle portinerie del siderurgico di Taranto per andare al lavoro, ma apprendono in quel preciso momento di essere in cassa integrazione Covid perché ArcelorMittal non gliel’ha comunicato in tempo utile, disattivando i badge d'ingresso. È quanto sta accadendo a diversi dipendenti dello stabilimento ex Ilva di Taranto come denunciato questa mattina da Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm, in una comunicazione all’azienda (uffici Relazioni industriali e Personale). I sindacati parlano di “anomalie gestionali cassa integrazione”.

    Per i sindacati, si tratta di anomalie “che quotidianamente accadono nel sito di Taranto. Nonostante ripetute segnalazioni da parte dei nostri rsu, assistiamo alla mancanza di comunicazione cassa integrazione Covid 19 sul portale aziendale ai lavoratori”. “Ogni giorno - dichiarano le sigle sindacali metalmeccaniche - si verificano episodi dove diverse unità lavorative in assenza di comunicazione, pur presentandosi alle portinerie di appartenenza, riscontrano che il budget risulta disabilitato”.     

   “Riteniamo questo atteggiamento - proseguono - intollerabile e lesivo nei confronti dei lavoratori che già sono sottoposti costantemente a criticità e stress e vi invitiamo a correggere subito questa anomalia”. In ArcelorMittal a Taranto è tuttora in corso la cassa integrazione Covid, che è cominciata a marzo dello scorso anno e poi continuamente prorogata. Prima della cassa Covid, l’azienda, per crisi di mercato, da luglio 2019 ha attivato la cassa integrazione ordinaria. 

 

Complessivamente, quindi, allo stato sono 17 mesi che ArcelorMittal sta usando ininterrottamente la cassa integrazione su 27 mesi di gestione degli impianti attraverso il contratto di fitto con la proprietà Ilva in amministrazione straordinaria (il subentro di ArcelorMittal è avvenuto il 1 novembre 2018). La cassa ordinaria è stata chiesta per un numero massimo di circa 1200 unità. La cassa Covid, invece, è stata chiesta per un numero massimo di circa 8100 addetti, tutta la forza lavoro dello stabilimento. Nei mesi scorsi, per cassa Covid, sono state fuori dalla fabbrica circa 4000 persone, poi si è scesi ad una quota di 3000 e adesso, secondo dati sindacali, dovrebbero essercene circa 2500. Diminuzione dovuta alla ripartenza di alcuni impianti avvenuta nel frattempo tra cui acciaieria 1 e altoforno 2 fermati a marzo 2020.

   Non appena la trattativa sindacati-azienda sul nuovo piano industriale 2021-2025 riprenderà (c’è stata giorni fa una rottura sul punto e i sindacati hanno abbandonato il tavolo), la cassa Covid dovrebbe essere sostituita da quella per risruttturazione, in applicazione del nuovo piano industriale. Quest’ultima, come ha spiegato ai sindacati Invitalia, nuovo partner pubblico di ArcelorMittal, sarà una cassa a scalare, decrescerà man mano che si si avvicinerà allo step finale del 2025. Per quest’anno, stando ai numeri iniziali, ma bisogna vedere cosa emergerà ora dalla trattativa, dovrebbe riguardare circa 3000 persone. 

Da domani in Puglia prende il via la vaccinazione degli anziani over 80. Sono circa 160 mila i cittadini gli aventi diritto che si sono prenotati per la somministrazione del siero anticovid, pari all’80% del target di circa 200 mila persone prefissato dalla Regione Puglia. Le prenotazioni sui vari canali, Centro Unico Prenotazioni, Farmacup e sito Puglia Salute, resteranno comunque aperte.     Nell’area metropolitana di Bari sono state fissate 1528 vaccinazioni, predisposte nelle varie sedi Asl a partire dalle 9 del mattino. Orario analogo anche a Brindisi, dove si partirà dal quartiere “Bozzano” e alle 14.30 dal centro vaccinale territoriale di San Pietro Vernotico. A seguire sarà il turno del “San Francesco Hospital” di Foggia, del punto vaccinale del Consultorio familiare di Lecce, della sede del Dipartimento di prevenzione ad Andria (Bat) e dei 10 punti individuati nella provincia di Taranto, a partire dalla sede della facoltà di Medicina.

Ecco l’elenco dei punti vaccinali della provincia ionica : 

▪️Avetrana – Ambulatorio Vaccinale, Via Piave n. 101

▶ Castellaneta – Ambulatorio Vaccinale Ospedale San Pio, 

▶ Crispiano – Ambulatorio Vaccinale del Poliambulatorio, Viale delle Olimpiadi

▶ Fragagnano – Ambulatorio Vaccinale, Via Cesare Battisti n. 17

▶ Ginosa – Centro Anziani Polivalente, Via Angeloni ang. Via Roma

▶ Grottaglie – Ambulatorio Vaccinale presso SISP, Via Portelle delle Ginestre ang. Via I° Maggio

▶ Laterza – Cittadella della Cultura, Via Cesare Battisti n. 47

▶ Lizzano – Ambulatorio Vaccinale, Via Bruno Buozzi

▶ Manduria – Palestra Scuola Media Statale "Gl Marugj"

▶ Martina Franca – Centro Servizi Comunale, Piazza d'Angiò

▶ Maruggio – Ambulatorio Vaccinale, Piazza Marconi

▶ Massafra – Polivalente Massafra, Via Livatino

▶ Mottola – Ambulatorio Vaccinale, Via Silvio Pellico

▶ Palagianello – Ambulatorio Vaccinale del Poliambulatorio, Piazza Regina del Rosario

▶ Palagiano – Ambulatorio Vaccinale del Poliambulatorio, Via B. Egidio da Taranto n. 19

▶ Pulsano – Ambulatorio Vaccinale, Via Calani s.n.

▶ San Giorgio Ionico – Comune di San Giorgio Ionico, Via Tiziano Vecelio

▶ San Marzano di San Giuseppe – Ambulatorio Vaccinale del Poliambulatorio, Via Fanelli s.n.

▶ Sava – Ambulatorio Vaccinale, Via Cugini Cinieri

▶ Statte – Ambulatorio Vaccinale del Poliambulatorio, Corso V. Emanuele n. 126

▶ Taranto – Facoltà di Medicina, Piazza Ebalia

▶ Taranto – Ambulatorio Vaccinale, Viale Magna Grecia n. 418

▶ Taranto – Ambulatorio Vaccinale del Poliambulatorio Via Basta – Tamburi, Via Basta n. 7

▶ Torricella – Rsa San Raffaele, C. Da Forche Trav. per Lizzano

 

Per info sulle modalità di prenotazione, segui il link 

 L’aumento improvviso delle temperature fino ai 18 gradi in Puglia risveglia la natura con mandorli, peschi e prati fioriti che confermano i cambiamenti climatici in atto con il moltiplicarsi di eventi estremi, dal gelo al caldo improvviso. “E’ una finta primavera in Puglia, un fenomeno che ormai si ripete ogni anno, con mandorli e peschi fioriti prima del tempo, assoggettati a sbalzi termici improvvisi che spesso causano la perdita dei frutti- afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia- prati e piante mediterranee come il rosmarino in fiore, a pochi giorni da nevicate e gelate intense, la dicono lunga sul clima pazzo  che mette a rischio le produzioni agricole.  Il rischio è che gli alberi da frutto, impossibilitati a vivere adeguatamente la fase di quiescenza, possano subire un 'risveglio' anticipato, con fioriture anomale registrate già a partire da gennaio. A nulla vale più la programmazione degli orticoltori che in Puglia raccolgono broccoli, cavoli, sedano, prezzemolo, finocchi, cicorie, bietole, che maturano contemporaneamente con un evidente effetto anche sull’offerta”.

 

Con la natura sconvolta, a preoccupare è il possibile prossimo ed improvviso abbassamento della temperatura sulle piante in fiore con effetti disastrosi sulla raccolta dei frutti primaverile ed estiva. Se prima della fine dell’inverno – secondo Coldiretti  - ci sarà un brusco abbassamento della colonnina di mercurio al sotto dello zero sarà inevitabile una moria di gemme con i raccolti compromessi. Siamo di fronte in Puglia alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense, siccità e alluvioni ed il rapido passaggio dal freddo al caldo che ha fatto perdere oltre 3 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

   La tropicalizzazione del clima incide anche sui frequenti fenomeni siccitosi, in Puglia le aree a rischio desertificazione sono pari al 57% del territorio regionale con le carenze infrastrutturali e le reti colabrodo che contribuiscono a far perdere l’89% della pioggia caduta. Uno spreco inaccettabile, secondo Coldiretti, per un bene prezioso anche alla luce dei cambiamenti climatici che stanno profondamente modificando la distribuzione e l’intensità delle precipitazioni anche sul territorio nazionale.

“Stiamo analizzando tutti i possibili scenari e lavorando perché l'ordinanza sindacale conservi la sua forza nei confronti della tutela della salute dei nostri concittadini”. Lo dichiara il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, a proposito dell’ordinanza di febbraio 2020 che impone ad ArcelorMittal, ex Ilva, di spegnere gli impianti dell’area a caldo del siderurgico perché inquinanti. Dopo che il Tar di Lecce, sabato scorso, ha confermato l’ordinanza che era stata impugnata sia da ArcelorMittal, gestore in fitto degli impianti, che da Ilva in amministrazione straordinaria, il sindaco ha incontrato dirigenti e tecnici comunali interessati alla questione per un punto di situazione. 

 

 “Con il ministro dello Sviluppo Economico - dice Melucci a proposito dell’incontro previsto nella prossima settimana col ministro Giancarlo Giorgetti - comprenderemo se analogo intendimento sia nelle corde del Governo. Continuerò a occuparmi della salute dei tarantini - conclude Melucci - e da questo punto di vista nessuno si attenda cedimenti degli enti locali”. Dopo la sentenza di sabato 13 febbraio del Tar Lecce, su questo fronte dell’ordinanza si è avuto uno sviluppo ulteriore al Consiglio di Stato cui ArcelorMittal è ricorsa in appello contro la decisione dello stesso Tar. E il Consiglio di Stato, quarta sezione, ha deciso che ArcelorMittal dovrà aspettare in merito alla pronuncia dei giudici di secondo grado  sul ricorso che l’azienda ha presentato in appello. ArcelorMittal che ha presentato in tempi rapidissimi il ricorso ai giudici di Palazzo Spada con l’obiettivo di avere in tempi altrettanto rapidi la sospensiva del Tar, si è vista rinviare ogni decisione all’11 marzo. Sino ad allora, quindi, la situazione resta congelata. Non si avvia, quindi, lo spegnimento degli impianti e la richiesta di ArcelorMittal di stoppare quanto deciso dal Tar, rimane integra. Luigi Maruotti, presidente della quarta sezione del Consiglio di Stato, cui il caso è approdato, ha infatti ritenuto che non ci fossero i presupposti per decidere con un decreto monocratico del presidente - come da istanza aziendale - ma che si debba farlo “nella ordinaria sede collegiale”, considerate le “delicate questioni controverse tra le parti”. Di qui, dunque, la camera di consiglio dell’11 marzo mentre il secondo grado di giudizio sarà definito nell’udienza del 13 maggio.

 

La stessa ArcelorMittal spiega che “il presidente della IV Sezione ha chiarito che, allo stato, non sussistono ragioni di estrema urgenza di adottare misure cautelari”. Maruotti infatti ha scritto che “non risulta e non è stata comprovata la circostanza che, in assenza di immediate misure cautelari, per l’appellante si produrrebbe uno specifico pregiudizio irreparabile, prima della data dell’11 marzo 2021, anche perché prima di questa data non sarà decorso il “primo termine” di trenta giorni, con la conseguente insussistenza, prima di essa, dell’obbligo di avviare le operazioni di fermata dell’area a caldo e degli impianti connessi”. 

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