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Giornale di Taranto - Giornalista1

 Il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, con un’ordinanza rafforza le limitazioni per la zona rossa da oggi e sino al 6 aprile. Vietato anche passeggiare sul Lungomare. Il provvedimento del sindaco integra quanto già disposto dal Governo e dall’ordinanza del governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano. Si dispone, pertanto, il divieto di consumazione di alimenti e bevande su suolo pubblico durante l’intero arco della giornata e il divieto di accesso e stazionamento in pinete, giardini, parchi, passeggiate sui lungomari, spiagge, arenili e scogliere. In quest’ultimo caso, si afferma, per “scongiurare tra l’altro le gite fuori porta tipiche della Pasquetta”. Viene poi confermata la chiusura dei distributori automatici di alimenti e bevande (gli H24) dalle 18 alle 5 del giorno successivo. Tale prescrizione non è prevista per le cosiddette “casette dell’acqua”, i distributori automatici di tabacchi e carburante e i distributori presenti in farmacie, parafarmacie, uffici, caserme e strutture sanitarie. Inoltre, ogni giovedì, venerdì, sabato e domenica compresi tra il 27 marzo e il 6 aprile, dalle ore 18 alle 5 del giorno successivo, è vietato lo stazionamento in una serie di strade e piazze della città, compresa la parte antica. I cimiteri cittadini, infine, saranno chiusi al pubblico il 28 marzo e il 3, 4 e 5 aprile, restando consentite solo le attività di tumulazione delle salme.

Oggi in Puglia, a fronte di 12.742 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus, sono stati registrati 2.008 casi positivi: 820 in provincia di Bari, 147 in provincia di Brindisi, 165 nella provincia BAT, 233 in provincia di Foggia, 236 in provincia di Lecce, 400 in provincia di Taranto, 2 casi di residenti fuori regione, 5 casi di provincia di residenza non nota. Sono stati inoltre registrati 32 decessi: 11 in provincia di Bari, 3 in provincia di Brindisi, 4 in provincia BAT, 2 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Lecce, 10 in provincia di Taranto. Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.830.453 test, 136.633 sono i pazienti guariti e 45.637 sono i casi attualmente positivi.

 Una task force del Governo per affrontare le diverse crisi industriali aperte nel Paese, la conferma dei 400 milioni ad ArcelorMittal da parte di Invitalia ma solo dopo che si sarà concluso l’approfondimento del Mef. Inoltre, il piano industriale dell’azienda dovrà essere aggiornato. È quanto dichiara il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, che in mattinata, insieme al collega del Lavoro, Andrea Orlando, incontra i sindacati mentre davanti al Mise c’è un presidio di protesta, nel rispetto delle regole anti Covid, con lavoratori e delegati arrivati da varie parti d’Italia per portare la voce delle tante fabbriche strette tra crisi, cassa integrazione e futuro incerto.

    Giorgetti aveva convocato il confronto solo su Ilva-ArcelorMittal ma la pressione del sit-in porta l’incontro, svoltosi in presenza, ad affrontare anche i temi connessi alle molteplici crisi aziendali. ArcelorMittal resta tuttavia una priorità. Giorgetti non sconfessa l’accordo del Governo Conte II, quello dei 400 milioni attraverso l’ingresso di Invitalia e il partner pubblico col controllo della governance al 50 per cento, ma procede con cautela e prudenza. 

 

“Stiamo approfondendo il dossier perché ci sono aspetti non chiarissimi” avverte il ministro. Ad ArcelorMittal “i soldi arriveranno se al Mef giungeranno le necessarie rassicurazioni nelle prossime settimane” puntualizza Giorgetti, ribadendo così che per il Governo il nodo Consiglio di Stato è tutt’altro che secondario. Il titolare del Mise sottolinea in una nota di seguire “con particolare attenzione i lavoratori che non possono essere presi in giro. Voglio dire con chiarezza e trasparenza - prosegue Giorgetti - che è il momento di smettere di dire cose che in realtà non possono essere fatte, altrimenti non si troverà mai una soluzione”. 

    Fari accesi del Governo su Ilva-ArcelorMittal, dunque, e non solo perché si sta facendo un approfondimento tecnico e giuridico sul versamento dei 400 milioni alla luce del giudizio aperto davanti al Consiglio di Stato che deciderà sulle sorti dello stabilimento a metà maggio. Il Governo sta guardando anche al piano industriale frutto dell’accordo di dicembre tra Ilva in amministrazione straordinaria, proprietaria impianti, e ArcelorMittal, gestore degli stessi. “Con ovvio garbo istituzionale” i ministri hanno manifestato che “non sono soddisfatti e non sono tranquilli rispetto all’accordo fatto il 10 dicembre e questa è una notizia”, ha detto il segretario generale Fim Cisl, Roberto Benaglia. “L’orizzonte - ha aggiunto Benaglia - è che ministero e ministro vogliono riesaminare completamente l’accordo. Come potrà farlo, se si farà un nuovo accordo, questo è tutto da vedere. Però - ha proseguito - non si va avanti esattamente applicando quello che è già deciso”.  

 

 “Stanno studiando il piano industriale che ha degli aspetti non li convince sino in fondo prima di un investimento forte attraverso le risorse del Recovery Found - ha aggiunto Francesca Re David, segretario generale Fiom Cgil - noi notiamo - ha proseguito- che questo succede ogni qualvolta che cambia un ministro. È il quarto ministro che cambia da quando abbiamo fatto l’accordo e ci crea preoccupazione e incertezza”. Mentre Rocco Palombella, segretario generale Uilm, e Guglielmo Gambardella, segretario nazionale Uilm, evidenziano che “aspettavamo una presa di posizione netta dopo 9 anni dall’inizio della vertenza, ma si continua a perdere tempo con il rischio serio che la situazione diventi irreparabile”. “Sembra quasi che si voglia aspettare il giudizio del Consiglio di Stato, atteso il 13 maggio, per non per assumersi le necessarie responsabilità”, sostengono Palombella e Gambardella. “Anche oggi noi - rilevano - abbiamo continuato a chiedere senza ricevere risposte”.

    Per le crisi aziendali, invece, i sindacati giudicano per ora insoddisfacente il solo annuncio che sarà istituita una task force. Bisogna, per le sigle sindacali, entrare nel merito, affrontare i problemi, salvare i posti di lavoro che stanno saltando. “Da lunedì - dice ancora Benaglia della Fim Cisl - non saremo un passo indietro in attesa della task force, ma un passo avanti per premere per far sì che le vertenze più importanti, Blutech, Termini Imerese, Whirlpool, abbiano una risposta”. Mentre per la Uilm con Palombella e Gambardella “nessun impegno concreto è stato assunto da Giorgetti e Orlando su come si vogliono affrontare le più urgenti crisi aziendali in settori strategici come aerospazio, automotive e siderurgia a fronte del presidio con centinaia di lavoratori provenienti da tutta Italia”. Infine per Re David della Fiom, “non è pensabile che le cose rimangano ferme in questo modo. Il ministro - aggiunge Re David - ha detto che lui non intende convocare per convocare. Ma intende convocare quando ha soluzioni e cose da dire. Noi insistiamo che metta in calendario gli incontri a partire dalle vertenze più urgenti e che il calendario parta da subito”. “Anche perché il Governo ha deciso - conclude Re David - che solo nell’industria, da luglio, si può licenziare”. 

 Oggi in Puglia sono stati registrati  12.135 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e 2.162 casi positivi: 817 in provincia di Bari, 176 in provincia di Brindisi, 160 nella provincia BAT, 382 in provincia di Foggia, 243 in provincia di Lecce, 381 in provincia di Taranto, 8 casi di residenti fuori regione, 5 casi di provincia di residenza non nota sono stati riclassificati e attribuiti. Sono stati inoltre registrati 41 decessi: 25 in provincia di Bari, uno in provincia di Brindisi, 4 in provincia di Foggia, 5 in provincia di Lecce, 6 in provincia di Taranto. Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.817.711 test,  135.498 sono i pazienti guariti e 44.796 sono i casi attualmente positivi.  “Quello di oggi è purtroppo un nuovo record di casi per la nostra regione - ha commentato l'assessore regionale alla Sanità Pier Luigi Lopalco -  come al solito, va ribadito che i dati riportati in un giorno si riferiscono comunque a test positivi seguiti anche nei giorni precedenti e comunicati solo oggi. Dobbiamo comunque confermare che, se pur con un cenno di rallentamento provocato dalle misure previste dalla zona rossa, la circolazione del virus è ancora molto elevata e ribadiamo dunque l'invito ai cittadini al rispetto assoluto delle regole. Bisogna uscire di casa solo se necessario e per il tempo strettamente necessario, seguendo le norme di igiene e distanziamento”. 

Si è inoltre conclusa la quick survey relativa al 18 marzo sulla circolazione delle varianti in Puglia. Sono stati analizzati e sequenziati 126 ceppi virali. Di questi, 117 sono risultati appartenere al lineaggio B.1.1.7 (variante inglese) pari al 93%. La ricerca è stata condotta dal Centro di Coordinamento regionale Lab SARS CoV-2 (AOUC Policlinico) e Istituto Zooprofilattico di Puglia e Basilicata, dagli specialisti Antonio Parisi e Maria Chironna. Nella ricerca non sono state riscontrate variante sudafricana e varianti brasiliane.

Visto l’andamento dei contagi e la pressione sugli ospedali la Regione Puglia ha emesso una nuova ordinanza con correnza dal 27 marzo e sino al 6 aprile 2021.

Ecco cosa prevede:

Spostamenti 

1. sono vietati gli spostamenti dal Comune di residenza, domicilio o abitazione verso altri comuni della Puglia per raggiungere le “seconde case”, salvo che per comprovati motivi di necessità o urgenza;

2. sono vietati gli ingressi e gli spostamenti in Puglia delle persone non residenti, per raggiungere le seconde case in ambito regionale, salvo che per comprovati motivi di necessità o urgenza.

Attività commerciali

1. Con decorrenza dal 27 marzo e sino al 6 aprile 2021, tutte le attività commerciali consentite dal DPCM del 2 marzo 2021 in zona rossa (art. 45), chiudono alle ore 18, ad eccezione delle attività di vendita di generi alimentari, di carburante per autotrazione, di combustibile per uso domestico e per riscaldamento, delle edicole, dei tabaccai, delle farmacie e delle parafarmacie.

2. Nei giorni 28 marzo (domenica della Palme), 4 aprile (Pasqua) e 5 aprile (Lunedì dell’Angelo) sono sospese tutte le attività commerciali consentite dal DPCM del 2 marzo 2021 in zona rossa (art.45) ad eccezione delle attività di vendita di carburante per autotrazione, di combustibile per uso domestico e per riscaldamento, di fiori e piante, delle edicole, dei tabaccai, delle farmacie, delle parafarmacie.

3. Le attività commerciali si svolgono a condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all'interno dei locali più del tempo necessario all'acquisto dei beni. Le suddette attività devono svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi, adottati dalle regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali e comunque in coerenza con i criteri di cui all'allegato 10 del DPCM del 2 marzo 2021 Si raccomanda altresì l'applicazione delle misure di cui all'allegato 11 del medesimo DPCM.

4. Resta fermo l’obbligo nei locali pubblici e aperti al pubblico, nonché in tutti gli esercizi commerciali di esporre all'ingresso del locale un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nel locale medesimo, sulla base dei protocolli e delle linee guida vigenti.

Attività di somministrazione fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie

1. Con decorrenza dal 27 marzo e sino al 6 aprile 2021, l’attività di asporto dei servizi di ristorazione, ove consentita dal DPCM 2 marzo 2021 (art.46, co.2), è svolta, dalle ore 18.00 in poi, tramite prenotazione preventiva on-line o per telefono ed a condizione che siano adottate modalità organizzative che limitino al massimo code, file o assembramenti.

2. Resta fermo l’obbligo di esporre all'ingresso del locale un cartello

che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nel locale medesimo, sulla base dei protocolli e delle linee guida vigenti.

Attività lavorativa

1. I datori di lavoro pubblici limitano la presenza del personale nei luoghi di lavoro per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili e che richiedono necessariamente tale presenza, anche in ragione della gestione dell'emergenza. Il personale non in presenza presta la propria attività lavorativa in modalità agile.

2. È fortemente raccomandato ai datori di lavoro privati di limitare la presenza dei dipendenti nei luoghi di lavoro per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indispensabili e che richiedano necessariamente tale presenza, utilizzando per il restante personale la modalità di lavoro agile, compatibilmente con le modalità organizzative adottate.

 

I settori per cui l’emergenza anti-Covid ha disposto la chiusura scendono in piazza. Due le iniziative in programma, la prima oggi, riguarda le imprese del wedding, la seconda domani da parte di parrucchieri, titolari di centri estetici e tatuatori. In entrambi i casi i manifestanti lanceranno il loro grido di aiuto dalla Rotonda del Lungomare di Taranto.

“Oggi- si legge in una nota di Confcommercio- da nord a sud ‘Insieme per il wedding’: l’indotto del settore  manifesta nelle piazze italiane per gridare, con una sola voce ‘Vogliamo certezze per ripartire’. Un tema quello della ripartenza e del riavvio in totale sicurezza dell’intero indotto del wedding che Confcommercio -unitamente ad AssoEventi Confindustria- ha portato da mesi sui tavoli nazionali e regionali .

Gli operatori hanno chiesto un piano ad hoc che permetta la riapertura delle sale e la realizzazione dei matrimoni in sicurezza e che consenta di pianificare con serenità gli eventi. Ora si attende che il CTS , il comitato tecnico scientifico del Ministero della Salute, metta a punto  un protocollo delle direttive da adottare per pianificare i ricevimenti di nozze.

“L’anno scorso l’emergenza sanitaria in Puglia ha fatto saltare l’85% dei matrimoni, non eravamo preparati e abbiamo perso almeno un paio di mesi, dall’ordinanza della  Regione del  15 giugno. Non vorremmo che -spiega il presidente provinciale della categoria Wedding Confcommercio, Enea Fanelli- in assenza di direttive chiare, quando la Puglia uscirà dalla zona rossa e le condizioni sanitarie consentiranno una ripresa delle attività,   si ripetesse l’identica situazione, e perdessimo  mesi preziosi per comprendere  come ripartire.  Un matrimonio non si può organizzare in poche settimane, necessita di una programmazione di almeno un paio di mesi. Ecco perché l’indotto del wedding insiste sui protocolli di sicurezza, sulla definizione di regole chiare e certe che ci consentano di ripartire con serenità.” 

La maggior parte delle  coppie che hanno scelto di sposarsi nel 2021 sono quelle che nel 2020 hanno rinviato il matrimonio, le tipologie di attività e professionalità dell’indotto sono molteplici, il settore del wedding coinvolge il commercio, l’artigianato, il turismo con fatturati ad oggi ridotti al 90%. La Puglia è una regione in forte crescita nella top ten delle mete matrimoniali, una ragione in più – sottolineano le imprese del settore- per rivendicare attenzione e la giusta interlocuzione con il Governo nazionale.

Intanto anche sul fronte Ristori, le aspettative degli operatori sono andate deluse: “I codici Ateco nello scorso decreto – conferma il presidente Fanelli – ci avevano tagliati fuori, in quest’ultimo anche il wedding è rientrato, ma riteniamo che i ristori siano assolutamente inadeguati, a compensare la seppur minima parte delle perdite.”

Domani intanto, il settore scende in piazza alle ore 10.00 alla Rotonda del Lungomare di Taranto.”

Domani, sabato. sarà la volta delle imprese del settore BENESSERE di Confartigianato Taranto scendere in piazza per scandire tutti insieme, con una sola voce "fateci riaprire..NOI SIAMO SICURI!" Sabato 27 marzo alle 10, presso la Rotonda del Lungomare a Taranto, ESTETISTE, PARRUCCHIERI e TATUATORI sono chiamati a manifestare per richiedere la immediata riapertura delle loro attività, maggiore attenzione e sostegno da parte del Governo nazionale e locale, impegno concreto dello Stato contro il dilagare incontrollato dell'abusivismo. 

Resta molto alto il numero di persone ricoverate per Covid negli ospedali della Puglia: sono 1.993, 227 delle quali in terapia intensiva. Una pressione che sta creando parecchie difficoltà alle strutture sanitarie, nelle quali vengono, proprio in questi giorni, allestiti ulteriori posti letto Covid, trasformando in parte alcuni reparti e utilizzandone il personale, la cui attività è stata rallentata dal blocco dei ricoveri non urgenti, imposto dalla Regione qualche giorno fa. Più complicata la realizzazione di posti di terapia intensiva, considerato che per quella specialità è necessario mettere in servizio anestesisti, di cui oggi in Puglia c'è una grave carenza. Prosegue, intanto, il trasferimento dei pazienti nel maxi presidio per le emergenze, creato alla Fiera del levante e gestito dal Policinico di Bari. Sono oltre 80 le persone ricoverate. In totale il Policlinico oggi gestisce 300 pazienti Covid, 60 dei quali in Rianimazione. Nel periodo peggiore della pandemia, la seconda ondata, registrata in autunno, l'azienda universitaria aveva ricoverato 170 pazienti, 50 dei quali in Rianimazione. 

La squadra mantiene due punti di vantaggio sul Casarano che ha ancora una gara in meno da recuperare. Mister Laterza: “ Ai ragazzi chiedo di rispettare e sudare la maglia che indossano, il resto lo fanno loro con l'impegno e l'abnegazione. Sono contento per Serafino, stravedo per lui. Mancano ancora tredici partite ed è relativo pensare alle altre squadre.”Serafino:” La mia esultanza dimostra quanto fosse importante per me questo gol, lo dedico a tutti i tifosi del Taranto e ringrazio il mister e i compagni per il sostegno continuo.”

 

 

 

di Andrea Loiacono

 

 

 

Il Taranto nell'ultimo dei quattro recuperi che si portava dietro da inizio gennaio, periodo che ha visto il team rossoblu coinvolto da un focolaio Covid, vince nettamente 3-1 allo Iacovone contro il Molfetta, formazione ostica che si è presentata allo Iacovone forte di 33 punti in classifica, aspetto da non sottovalutare per una neo promossa.

 

 

 

Mister Laterza rispetto al pari con il Casarano di domenica scorsa conferma come impianto tattico il 4-2-3-1 ma un po' per scelta e un po' per necessità cambia qualche pedina soprattutto dalla trequarti in avanti. La difesa è confermata in blocco, a centrocampo in cabina di regia ci sono capitan Marsili e Tissone, mentre sulla linea della trequarti agisce Versienti a destra al posto dell'infortunato Guaita, mentre al centro l'ex Acireale Nicolas Rizzo agisce come rifinitore e risulterà uno dei migliori in campo; a sinistra confermato Falcone. In avanti a un po' a sorpresa il tecnico decide di far rifiatare Diaz schierando il giovane Santarpia, capocannoniere del Taranto con cinque reti.

 

 

 

Il Molfetta di mister Bartoli si schiera con il 4-4-2 con il capitano Vito di Bari grande ex dell'incontro insieme a fantasista Strambelli. Arbitro dell'incontro è il Sig. Giuseppe Nucera di Palermo. Il calcio di inizio spetta al Molfetta che sfoggia una tenuta nera, mentre il Taranto veste completamente in bianco. Sono proprio i ragazzi di Laterza a a recuperare subito la sfera e concludere di prima intenzione con Santarpia che sfiora i gol concludendo sull'esterno della rete. Al quarto minuto il numero 8 molfettese Rafetraniaina commette fallo su Nicolas Rizzo e viene ammonito. Al 10' c'è subito una tegola per mister Laterza, Santarpia al termine di uno scatto sulla corsia sinistra si accascia al suolo e poco dopo viene sostituito da Paolo Serafino. Al 15' nel Taranto viene ammonito il difensore centrale Rizzo. Il Molfetta approfitta di cinque minuti di distrazione del Taranto e si rende pericoloso prima con Acosta che calcia sull'esterno della rete e po al 18' è Cianciaruso ad avere una ghiotta opportunità per segnare ma Ciezkowski è bravo a negargli la rete con un intervento in uscita da terra. Al 23' però la partita cambia, il Taranto parte velocemente in contropiede, Rafetraniaina stende il calciatore ionico e per lui arriva prima il doppio giallo e poi il rosso. Al 27' il Taranto batte un calcio d'angolo, in area si crea un batti e ribatti, Serafino, giovane prodotto del vivaio rossoblu classe 2001 con una zampata da opportunista batte Rollo per la gioia sua e di tutti i compagni che celebrano la sua prima rete in prima squadra. Al 31' lo stesso Rizzo è bravo a fare da sponda per Nicolas Rizzo che conclude di poco alto. Il Taranto ora assedia l'area del Molfetta che si chiude a riccio; Falcone ci prova da fuori ma la sua conclusione è respinta dall'estremo difensore. Al 33' il Taranto ha un'incredibile chance per il raddoppio; Rizzo tira da fuori con Rollo che respinge male sui piedi di Serafino il quale da due passi tira di prima intenzione sparando addosso al portiere. Al 35' Tissone raccoglie una respinta di Diallo di testa e calcia a volo con buona coordinazione ma la palla termina di poco alta. Al 35' primo cambio anche nel Molfetta, esce Triggiani entra Caprioli. Il primo tempo termina senza ulteriori sussulti.

 

 

 

La ripresa comincia con il Molfetta che sembrerebbe più volenteroso di raggiungere il pari nonostante l'inferiorità numerica. Al 51' c'è un errato disimpegno di Boccia con Gianmarco Rizzo che si rifugia in corner. Il Taranto torna a premere sull'acceleratore al 58' con Versienti che scende sulla destra e la mette in mezzo per Serafino il quale spreca mandando da due passi di testa alto. Al 65' nel Taranto esce Versienti, autore di un'ottima prova al suo posto entra Tato Diaz. Al 68' Nicolas Rizzo entra in area molfettese, su di lui c'è fallo dell'ex Di Bari. L'arbitro non ha dubbi e assegna la massima punizione. Dagli undici metri si porta proprio Diaz che con freddezza trasforma per il 2-0 rossoblu. La partita sembrerebbe chiusa ma il Molfetta ha un moto d'orgoglio e la riapre con il suo uomo più rappresentativo, Strambelli il quale calcia una punizione a effetto che sorvola la difesa del Taranto e beffa Ciezkowski. All'83' entrano nel Taranto Diaby e Matute per Serafino e Tissone. Il Taranto si schiera a tre a centrocampo con Marsili, Diaby e Matute. All'88' ancora Nicolas Rizzo si incunea tra le maglie difensive biancorosse e questa volta è Fucci a commettere fallo da rigore. Sul dischetto si porta Corvino che spiazza Rollo e festeggia togliendosi la maglia sotto la curva nord il suo ritorno al gol dopo un brutto infortunio al ginocchio. Dopo quattro minuti di recupero il Sig. Nucera fischia tre volte, il Taranto raggiunge il settimo risultato utile consecutivo e confermandosi capolista con 42 punti in classifica, due in più del Casarano vittorioso 1-3 a Bitonto che dovrà ancora recuperare una partita. Domenica prossima i rossoblù nella Domenica delle Palme saranno ospiti al “ Franco Fanuzzi” per la sfida contro il Brindisi.

 

 

 

A fine gara negli spogliatoi è palpabile la soddisfazione del mister del Taranto Giuseppe Laterza: “Quando si lavora tutta la settimana con abnegazione, impegno e spirito che sacrificio è più probabile che arrivino questi risultati. Inizialmente ho preferito Santarpia a Diaz perché Tato in questo periodo aveva giocato tanto e volevo farlo riposare un attimino, in più Santarpia ci poteva essere utile nell'attaccare gli spazi. Purtroppo anche lui si è fatto male, ha sentito una fitta, temo che si tratti di uno stiramento ma spero di no. Neanche oggi il nostro sistema di gioco è cambiato, abbiamo giocato con il trequartista puro che serve l' ultimo passaggio, prova subito la conclusione e il primo tocco è sempre in avanti. Anche con due punte una di solito gioca più arretrata. Sono contento per Paolo Serafino, un ragazzo che mi piace tanto, vederlo gioire mi ha reso felice. Questo è un gruppo in cui tutti sanno che devono guadagnarsi la maglia e quando entrano anche solo per pochi minuti sono già sintonizzati su cosa fare. Rizzo ha rinunciato a battere i rigori per farli calciare a chi aveva necessità di sbloccarsi, sui rigori non decido, sono loro che prendono le decisioni sul momento. Tuttavia non credo di avere grossi meriti sulla compattezza e la forza di questo gruppo, semplicemente sono sempre stato chiaro dal primo giorno con loro e li ascolto nello spogliatoio. Ho a disposizione uomini eccezionali, ragazzi che vogliono vincere a cui chiedo solo di rispettare la maglia che indosso. Abbiamo provato a chiudere prima la partita e poi sulla punizione non dovevamo far passare quella palla. Avevamo tanta voglia di vincere la partita dopo il pari di col Casarano in cui a nostro avviso meritavamo di più. Se penso ai recuperi e a qualche episodio dubbio di troppo, forse avremmo potuto totalizzare più di otto punti ma sicuramente è un buon bottino. Ora dobbiamo pensare al Brindisi, un avversario che avrà bisogno di punti e giocherà col piglio giusto.”

 

 

 

Il giovane attaccante tarantino Paolo Serafino è visibilmente emozionato nel descrivere la sua prima rete in maglia rossoblu: “Sin da quando sono entrato ho cercato il gol con insistenza, sono felice di averlo fatto ma soprattutto di aver dato una mano alla squadra. In quest'ambiente in cui sono cresciuto non mi hanno mai fatto mancare nulla, sin dalle giovanili. Ringrazio mister Laterza per la fiducia che mi da sempre, l'esultanza dopo il gol dimostra quanto questa rete fosse importante per me. Grazie alle indicazioni tattiche del mister e agli allenamenti insieme a compagni più esperti sto migliorando e cambiando, cerco di apprendere da loro. Dedico il gol alla mia famiglia, agli amici ma soprattutto a tutti i tifosi del Taranto. Con la mia esultanza ho voluto rappresentare tutti i cittadini e tifosi del Taranto.”

(foto Franco Capriglio) 

 

 

 

 Oggi in Puglia sono stati registrati 12807 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e 2.033 casi positivi: 858 in provincia di Bari, 153 in provincia di Brindisi, 144 nella provincia BAT, 366 in provincia di Foggia, 152 in provincia di Lecce, 350 in provincia di Taranto, un caso di residente fuori regione, 9 casi di provincia di residenza non nota. Sono stati inoltre registrati 37 decessi: 12 in provincia di Bari, uno in provincia di Brindisi, 13 in provincia di Foggia, 4 in provincia di Lecce, 7 in provincia di Taranto. Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.805.576 test, 133.996 sono i pazienti guariti e 44.177 sono i casi attualmente positivi.

 "Non è possibile prevedere oggi se dopo Pasqua sarà necessario mantenere la zona rossa. Per ora sappiamo cosa dobbiamo fare in questa settimana e nelle vacanze di Pasqua": lo ha dichiarato  l'assessore alla Sanità della Puglia, Pier Luigi Lopalco, dopo aver visitato il più grande hub vaccinale della Regione, che è stato allestito alla Fiera del Levante di Bari. Anche in merito all'inasprimento delle misure restrittive per i giorni di Pasqua, l'assessore ha spiegato: "Aspettiamo prima di sapere cosa decide il Governo". Per Lopalco, "il problema della zona rossa è che bisogna conoscere le regole e rispettarle". Oggi pomeriggio i vertici della regione Puglia incontreranno i sindaci, per valutare insieme un piano di controlli per il periodo pasquale. 

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