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Giornale di Taranto - Giornalista1

Due giovani sono morti in un impatto tra due auto alla  periferia di Mesagne, in provincia di Brindisi sulla via per Torre Santa Susanna. A perdere la vita una coppia di ventenni che viaggiava su una Grande Punto. Una terza persona, un uomo di 32 anni che si trovava su una BMW, è stata condotto in codice rosso in ospedale. Sul posto 118 e forze dell ordine.

Le vittime che viaggiavano sulla Fiat Grande Punto sono un ragazzo di 20 anni di Sava in provincia di Taranto e  una ragazza di 17 anni di Latiano, nel Brindisino. I soccorsi sono stati tempestivi, sul posto sono arrivati vigili del fuoco, polizia locale è 118. Ma nonostante i tentativi di rianimarli, per loro non c\' è stato nulla da A perdere la vita sono stati 

Matilde Chionna, 18 anni non ancora compiuti di Latiano e Matteo Buccoliero, 20 anni residente a Sava in provincia di Taranto, figlio del magistrato Mariano Buccoliero, pubblico ministero impegnato in processi come quello per il delitto Scazzi e Ambiente Svenduto. 

La ragazza giocava a pallavolo e alle 18 aveva giocato a Oria, la sua squadra, contro il Monopoli (campionato regionale di serie D). Lui era andato a vedere la partita e poi se n\'erano andati insieme. Poi dopo, la tragedia.

Lu.Lo. 

 

Mister Capuano:Questa squadra rappresenta al meglio la città. De Marchi: Dedico il gol a questa magnifica tifoseria

 

 

 


di Andrea Loiacono 

Una rete di Demarchi all\' 11\' sotto la curva nord regala al Taranto tre punti pesantissimi contro nel big match dello Iacovone contro  il Catania di Cristo Lucarelli. Il Taranto deve fare a meno dello squalificato Mamadou Kanoute capocannoniere della squadra e mister Capuano si schiera con il 3-4-3 con Fabbro, Demarchi e Bifulco a comporre il trio offensivo. Il Catania si schiera col 4-4-2 con l\' ex Cianci terminale offensivo. Il Taranto parte forte e all\' 11 Demarchi raccoglie un pallone a seguito di calcio d\' angolo e porta gli ionici in vantaggio. Da quel momento il Taranto si difende bene e riparte. Nel secondo tempo Catania pericoloso con Welbeck ma Vannucchi è super. Sul finire ci prova l\' ex Cianci ma nulla di fatto. A fine partita grande festa da parte della squadra sotto la curva nord festante. 

 

Queste le parole del tecnico Capuano nel post gara: \"Si è trattato di una partita che abbiamo meritato di vincere , l\' abbiamo gestita senza soffrire più di tanto e senza concedere molto a una grossa squadra. La mia è una squadra che conosce i propri limiti e che si sacrifica all\' inverosimile. Penso che abbiamo meritato la vittoria. Noi abbiamo l\' obiettivo di fare i play off e il campionato non è ancora finito. Questa squadra oggi ha dimostrato ancora una volta di essere degna della città.\"

 

Felice e non potrebbe essere diversamente Michael DeMarchi alla sua prima rete in rossoblu: \"Sono felice per il gol e per la vittoria della squadra. Il gol mi fa bene e mi aiuta a lavorare ancora meglio. In occasione del gol mi sono avventato sulla sfera dopo la battuta del calcio d\' angolo ed è andata bene. Segnare sotto la curva nord è un\' emozione unica. Dedico questo gol alla gente di Taranto che da quando sono arrivato mi incita e mi sostiene. La classifica in questo momento è buona ma dobbiamo pensare alle prossime dieci partite senza montarci la testa.\"

Dopo il successo della scorsa settimana a Francavilla Fontana, torna in scena domani, sabato 24 febbraio al Teatro Fusco di Taranto, la Compagnia Teatrale VOCI NELLA NOTTE con “MURATORI” di Edoardo Erba.

 

La celebre commedia del drammaturgo pavese, messa in scena per la prima volta in dialetti pugliesi, affronta un tema quanto mai attuale: la crisi dei teatri sempre più sacrificati per fare spazio a lucrosi mega-supermercati. Tra esilaranti scambi comici e momenti di profonda riflessione, una storia di amicizia, rivincita e conflitti sociali che è un inno d’amore al teatro. In una notte infinita e sospesa, due muratori sono al lavoro per chiudere con un muro il palcoscenico di un teatro in disuso: l’area è stata ceduta al supermercato confinante che deve ampliare il magazzino. È un abuso, bisogna lavorare in fretta, e i due si impegnano con tutte le loro forze per finire prima che venga il giorno. Ma il teatro è un luogo magico, e profanarlo significa scatenare presenze nascoste, irrazionali, capaci di scavare voragini di emozioni nel cuore dei due ignari manovali. E così i due muratori sono protagonisti dell’incontro con una enigmatica e sensuale signorina Giulia che scompiglierà il loro destino e quello del teatro. Una commedia che alterna momenti comici a momenti poetici, una storia di amicizia, rivincita e conflitti sociali, un inno d’amore al teatro.

 

In cabina di regia ed anche in scena nelle vesti di muratori il collaudato duo Chicco Passaro e Federico Passariello, accompagnati in scena da Angela De Bellis.

           

            Il costo del biglietto è di € 15 ,00 in platea  € 10,00 galleria.

 

 

Per info, prenotazioni e accrediti stampa chiamare il 329.0817679 – 348.4144913.

 

Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, terrà martedì 27 febbraio a Taranto, alle 8.15, in Prefettura, un vertice su Acciaierie d’Italia, ex Ilva. La convocazione é stata fatta oggi dal prefetto Paola Dessì e all’incontro parteciperanno i commissari dell’amministrazione straordinaria di Acciaierie d’Italia e di quella di Ilva. Quest’ultima società è proprietaria degli impianti, mentre la prima é invece gestore in fitto. All’incontro sono stati convocati sindacati confederali e metalmeccanici e le associazioni Confindustria, Aigi, Confartigianato, Casartigiani, Confapi, Conftrasporto, Cna e Federmanager. Intanto, il presidente di Aigi, Fabio Greco (Aigi è l’associazione dell’indotto), dopo l’incontro avuto oggi col commissario straordinario di Acciaierie d’Italia, Giancarlo Quaranta, ha dichiarato che quest’ultimo gli ha prospettato una situazione che “se entro l’1 marzo come indotto non torniamo al lavoro, la fabbrica è chiusa. E io ho detto: visto che é così, trovate il metodo per farci pagare, la strada e le proposte ce l’hanno”. Inoltre, secondo Greco il commissario dell’amministrazione straordinaria ha detto che “il suo mandato è quello di portare avanti il siderurgico e deve assolutamente procrastinare il contratto di fitto degli impianti con l’amministrazione straordinaria di Ilva perché ha bisogno di più tempo. Vuole prorogare il contratto che scade fine maggio perchè come commissario ha avuto il mandato di vendere Acciaierie a un nuovo privato. La fabbrica non rimarrà statale. Le due amministrazioni straordinarie stanno quindi lavorando per definire questa proroga”. 

Domani, sabato 24 febbraio, al Cinema Teatro Orfeo di Taranto alle ore 18 in programmazione “PALAZZINA LAF”, l\'opera prima di Michele Riondino sui 79 confinati dell\'Ilva di Taranto, che si è aggiudicata 3 Ciak d\'Oro nelle categorie Miglior esordio alla regia, Miglior attore protagonista, Miglior canzone originale \"La mia terra\" di Antonio Diodato. In sala ci sarà il regista e attore protagonista Michele Riondino, nel ruolo di Caterino Lamanna, un Fantozzi nero, così come lo ha definito lo stesso Riondino. Nel cast anche Elio Germano, Elio Germano, Vanessa Scalera, Domenico Fortunato, Gianni D’Addario, Michele Sinisi, Fulvio Pepe, Marina Limosani, Eva Cela e Anna Ferruzzo, Giordano Agrusta. 

Il film sarà programmato Sabato, Domenica e Lunedì alle 18,00 e alle ore 22,00.

Lu.Lo. 

“Sicuramente parliamo di mesi, non parliamo di anni”. Lo ha detto a proposito del ritorno di Acciaierie d’Italia, ex Ilva, al mercato e ai privati dopo l’amministrazione straordinaria decretata nei giorni scorsi dal Governo, il nuovo commissario Giancarlo Quaranta, oggi in una intervista al TGR Rai Puglia. “Cosa fondamentale - ha aggiunto il commissario - è la concertazione, la convergenza su un unico punto: garantire la continuità produttiva degli stabilimenti. Mi esprimo al plurale perchè la questione non riguarda solo Taranto, ma Genova, Novi, Racconigi, Marghera, quindi è importante per noi avere questa convergenza sia nell’ambito industriale, che dal punto di vista sociale, interno allo stabilimento” ma anche “delle città che ospitano gli stabilimenti”. Il consenso manifestato sul suo nome da mondo dell’impresa e mondo sindacale, “ha rappresentato per me una forte spinta ad accettare l’incarico del ministro Urso e quindi ora sono impegnato a rispettare l’impegno assunti nei confronti di tutti”, ha proseguito Quaranta. “Le prime impressioni - ha affermato - sono orientate alla necessità di approfondire vari aspetti, sia tecnico-produttivo, sia gestionale” per “riportare l’azienda nelle condizioni ottimali e dal punto di vista dell’affidabilità produttiva e di sicurezza degli impianti e, nello stesso tempo, generare quelle che sono le condizioni volute in maniera molto chiara dal Governo, e in particolare dal Mimit, nel procedere quanto prima al bando di gara per l’assegnazione degli asset produttivi a soggetti interessati a rilevarli”. Quaranta ha aggiunto che “nostro compito di deve svolgere su due binari paralleli: intervenire sulle condizioni attuali dello stabilimento e preparare le condizioni idonee perchè gli asset aziendali vengano affidati a imprenditori privati”. Sui tempi di ritorno al privato, Quaranta ha detto: “Ci auguriamo nel più breve tempo possibile ma questo lo potremo capire via via che prenderemo atto di quelle che sono le situazioni concrete e reali e quindi stabiliremo i tempi necessari”. 

Pacifisti di Taranto e provincia si ritroveranno in piazza Maria Immacolata per leggere e distribuire poesie per la pace ai passanti in piazza. L\'iniziativa del 24 febbraio, promossa

dal Comitato per la pace di Taranto, avrà inizio alle ore 18.00. Diversi performer si avvicenderanno nella lettura di versi che parlano di desiderio di pace.

Taranto non sarà la sola a scendere in piazza: sabato 24 febbraio si manifesterà in tutta Italia per ribadire il NO a tutte le guerre e il NO al riarmo, per costruire un mondo di Pace, di sicurezza e di benessere per tutte e per tutti, per chiedere l’immediato cessate il fuoco in Ucraina e nella Striscia di Gaza.

Ormai le guerre si susseguono con ritmo ed intensità crescente, alimentando solo il commercio immorale di armamenti. Stati e Governi sembrano aver perso la capacità di prevenire e gestire i conflitti mediante gli strumenti della diplomazia e della politica. La guerra è tornata ad essere uno strumento di regolazione dei conflitti, mettendo a rischio la sopravvivenza dell’Umanità e del Pianeta.

Basta! Questa logica distruttiva va fermata!

Due anni di guerra in Ucraina, con centinaia di migliaia di morti e milioni di profughi; in Africa, guerre e neo- colonialismo non hanno mai cessato di schiacciare le speranze di democrazia e di libertà.

L’ultimo e più drammatico esempio di questa spirale distruttiva è in Medio Oriente, con l\'atroce attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, con 1200 vittime e più di 200 ostaggi e il barbaro massacro della popolazione civile di Gaza da parte del governo israeliano, che ha già causato quasi 30.000 vittime palestinesi, inclusi bambini, donne e anziani, la distruzione di ospedali, scuole, presidi delle Nazioni Unite, il taglio dei rifornimenti di carburante, cibo, acqua, assistenza sanitaria. Una escalation di crimini di guerra, che condanniamo e che debbono essere fermati immediatamente, riconoscendo il diritto di entrambi i popoli all’autodeterminazione, come riconosciuto dalle risoluzioni delle Nazioni Unite.

La guerra non è mai una soluzione e l’orrore non deve diventare un’abitudine. Mobilitarsi oggi per la Pace, per il disarmo, per la nonviolenza, significa affrontare le sfide globali che abbiamo di fronte, pena la distruzione dei diritti, della convivenza, delle democrazie e del pianeta.

Per questo chiediamo a movimenti, reti, associazioni, sindacati, parrocchie, comitati locali, di mobilitarsi tutti insieme, per il cessate il fuoco, la fine dell’assedio e dell’isolamento di Gaza, il libero accesso agli aiuti umanitari, per la liberazione degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi, il riconoscimento dello Stato di Palestina, la soluzione politica e non militare della guerra in Ucraina.

Si è dimesso il vice presidente della Provincia di Taranto, Vito Parisi, esponente M5S e sindaco di Ginosa. Le dimissioni di Parisi sono un riflesso della situazione politica determinatasi al Comune di Taranto dove quella che era l’iniziale maggioranza del sindaco Rinaldo Melucci (che é anche presidente della Provincia) è ora diventata opposizione. E nell’ex maggioranza del sindaco c’erano Pd, M5S, Verdi e altre forze del centrosinistra, che hanno sinora tentato di andare al voto anticipato in Comune. “Credo si sia chiuso un ciclo. Le condizioni che hanno portato alla mia nomina come Vicepresidente della Provincia di Taranto erano radicalmente diverse da quelle attuali. In un periodo di trasformismo politico e instabilità, è diventato necessario che ci siano azioni politiche inequivocabili e coerenti. Questo è il motivo principale della mia scelta’’, ha detto Parisi che ha consegnato le dimissioni al presidente Melucci. “Come sindaco prima e come vice presidente poi, ho sempre posto la massima importanza sulla chiarezza e lealtà nei confronti degli impegni presi - ha affermato Parisi -.Alla luce dei cambiamenti politici e delle sfide che attualmente stiamo affrontando, ritengo che sia nell\'interesse dell’Ente e dei cittadini che io rinunci all\'incarico di Vicepresidente. È fondamentale per me essere trasparente e coerente con i principi del Movimento 5 Stelle. Questa decisione è anche in linea con questi ultimi”.

E con questa decisione del sindaco Parisi si consolida il clima di incertezza sul destino di Melucci anche in Provincia dove,  il prossimo mercoledì 28 febbraio, il consiglio è chiamato ad approvare il Bilancio. 

Non si esclude che anche in quella occasione potranno esserci dimostrazioni di forza che, sulla scia del Comune, potrebbero mettere in crisi la tenuta dell\'Ente di Via Anfiteatro.

Uno scenario tutto da ridisegnare anche in previsione delle imminenti elezioni  provinciali che si terranno il prossimo 17 marzo.

«Questa regione va declinata al plurale. 

È talmente tanta la malia sprigionata che si corre il rischio di restarne abbagliati. Come dal sole in una controra estiva salentina. 

È un caleidoscopio di immagini e di colori.»

 

 

I rosoni delle cattedrali, gli ulivi secolari, i castelli di Federico II, i vitigni nodosi, i merletti e le luminarie, le colline boscose, i trulli e le spiagge cristalline: la Puglia è tutto questo, ma non solo. C’è un’altra Puglia, culla di un movimento culturale che ha regalato alla letteratura italiana degli ultimi trent’anni tre Premi Strega, e che si è fatta madre di una nuova generazione di autori. 

Questo è il senso delle pagine di In Puglia scritto da Piero Meli per Passaggi di Dogana che unisce in un unico viaggio emozionale le due anime della regione, attraversando  luoghi e suggestioni narrative: ci racconta il Gargano con Anna Maria Ortese e Mariateresa Di Lascia, Taranto con Alda Merini, il Salento con Omar Di Monopoli e Gabriella Genisi, la Valle d’Itria con Mario Desiati, Bari con Nicola Lagioia e Pier Paolo Pasolini. A impreziosire le soste del viaggio, la melodia delle poesie dedicate alla regione (da D\'Annunzio in poi), e le dritte sui migliori posti da visitare e fotografare (librerie comprese).

 

Piero Meli (Bari, 1980) è consigliere nell’Associazione culturale #WeAreInBari. Ha partecipato negli ultimi anni come autore a oltre venti antologie di racconti con case editrici di tutta Italia (Besa Muci, Edizioni Dal Sud, PAV, l’Erudita, Rudis, Historica, Affiori). Collabora stabilmente con il magazine «Amazing Puglia» su cui sono pubblicate le sue short story con lo pseudonimo “il tizio dell’alba”. Per lo stesso periodico cura la rubrica Wine&Vinyl. Scrive per la rivista letteraria «Correlazioni Universali» occupandosi della rubrica Wine&Book. A maggio del 2022 è uscito il suo primo libro: AmoreAmaro: racconti tratti da storie (quasi) vere (Secop Edizioni).

 

Le presentazioni:

 

FEBBRAIO

 

29 – Bari, Feltrinelli

 

MARZO:

 

1 – Lecce, Libreria Palmieri

 

6 – Santeramo, Presidio del Libro

 

12 – Roma, Gli Esploratori

 

13 – Bari, Stardust

 

14 – Barletta, I Funamboli

 

22 – Martina Franca

 

APRILE

 

10 – Bari, Zaum

 

12 – Sannicandro Garganico con Associazione Racconti di Esperidi

 

21 – Trani, Ubik Luna di Sabbia

 

22 – Monopoli, Chiesa Sant’Angelo   

 

GIUGNO

 

21 – Bitonto, Libreria del Teatro

 

Ripercorsa oggi in Tribunale a Taranto la vicenda della morte del piccolo Lorenzo Zaratta (5 anni) avvenuta nel 2014 a causa di una forma rara di tumore al cervello. Decesso che la pubblica accusa e studi presentati dalla difesa della parte lesa attribuiscono alle emissioni nocive dell’ex Ilva, in quanto nel cervello del bambino sono stati trovati materiali inorganici. Oggi, in udienza, davanti al giudice Anna Lucia Zaurito, il padre Mauro é stato ascoltato dalla Procura (pm Mariano Buccoliero) e dagli avvocati degli imputati, sei ex dirigenti Ilva che rispondono di concorso in omicidio colposo. Il piccolo Lorenzo è stato sottoposto a 28 interventi di cui 15 solo al cervello. “Un figlio deve succedere ad un genitore e vorrei che in qualche modo Lorenzo mi succedesse rimanendo come simbolo, colui che è riuscito a scardinare questo sistema se dovesse essere appurato, é dovuto all’inquinamento della città e dell’Ilva” ha detto Mauro Zaratta. Nel cervello di Lorenzo, esami molto particolari hanno riscontrato la presenza di materiale inorganico, fumi e polveri siderurgiche, che la mamma del piccolo, che lavorava in uno studio di un commercialista nel rione Tamburi, attiguo al siderurgico, avrebbe respirato nei mesi della gravidanza. Il 19 marzo verrà ascoltata in Tribunale la madre del piccino. “Stiamo tentando di non ripetere più quello che è accaduto e di dare un nome e un volto a tutti questi bambini che, non per colpa loro, sono morti” ha detto il legale della famiglia Zaratta, Leonardo La Porta. “Stiamo solo cercando di stabilire se vi é una correlazione tra l’inquinamento dell’ex Ilva e la malattia e la morte di Lorenzo” ha aggiunto l’avvocato. A luglio 2022 il gup Pompeo Carriere dispose il non luogo a procedere verso otto imputati affermando che non era provato il nesso causale tra le emissioni inquinanti e la morte di Lorenzo. Non fu quindi disposto il rinvio a giudizio per gli imputati, allora 8. Ma il pm Buccoliero ha impugnato il provvedimento del gup in Corte d’appello che ha quindi disposto il processo in Tribunale cominciato il 5 febbraio. 

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