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Giornale di Taranto - Economia, Lavoro & Industria
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Economia, Lavoro & Industria

Economia, Lavoro & Industria (1907)

OBIETTIVI: Rinnovamento, cambiamento, partecipazione, condivisione.Tutti centrati.

 

 

Volevamo le sedi di seggio distaccate, contavamo su una affluenza ampia, speravamo di entrare in Consiglio dopo settimane di dibattito pubblico su alcuni dei temi salienti della nostra quotidianità professionale e di cittadinanza. E' quanto dichiarano i professionisti eletti nei giorni scorsi che tengono a precisare con grande soddisfazione: Tutti obiettivi centrati. 

I posti in Consiglio sono quindici. Quattordici di noi -  dicono - sono stati eletti!!! Ed il primo dei non eletti non ce l'ha fatta per un soffio. Lo spoglio si è svolto lunedì 19 giugno scorso, nella sede tarantina dell’Ordine degli Ingegneri, in un clima di serenità che ha accompagnato le procedure lente (dovute al metodo elettorale) ma puntuali.

14 eletti per 15 seggi disponibili, dunque: 1008 votanti hanno premiato a larga maggioranza la proposta di RiordiniAMO L'ORDINE.Raffaele Convertino, Gregorio Curri, Gigi De Filippis, Gianni Laterza, Davide Mancarella, Giovanni Merlino, Angelo Micolucci, Francesco Lallo Mingolla, Claudio Murgia, Leonardo Nocco, Giovanni Patronelli, Nicola Rochira, Ottavia Tateo, Carlo Zizzi ed il collega Emanuele Memmola (del gruppo L’Ordine è IN)  sono i consiglieri eletti. E adesso, chiusa la fase elettorale, abbiamo una sola idea chiara nella mente: RiuniAMO L'ORDINE. Tutti insieme diamo slancio e operatività alla nostra azione sul territorio. Taranto e la sua provincia hanno bisogno della nostra professionalità, del nostro entusiasmo, delle nostre competenze nei vari settori dell’ingegneria.

STEFANIA BALDASSARI SINDACO, COALIZIONE INSIEME PER TARANTO.

SI VOTA DOMENICA 11 GIUGNO DALLE ORE 7.00 ALLE ORE.23.00.

Un raggio di sole nell'oscurità delle opportunità a favore di giovani e meno giovani, disoccupati e lavoratori in cig. Può venire dal workshop che si svolgerà giovedì 8 giugno p.v. alle ore 18.00 nella sede del Comitato di Iniziativa Democratica in via Anfiteatro 269 a Taranto.
Obiettivo dell'appuntamento è quello di fornire strumenti e informazioni utili a chi è in cerca di un'occupazione, a chi deve sostenere un colloquio di lavoro, partecipare a un bando pubblico o privato, preparare un curriculum, frequentare un corso di formazione che gli serva ad acquisire le competenze giuste, partecipare a un concorso, avviare un'attività in proprio. 
Ad introdurre l'incontro sarà Ugo Lorusso, seguiranno gli interventi di Biagio Provenzale e Giancarlo Pomes.
Info al 3475322995. mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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Dichiarazioni della candidata sindaco Stefania Baldassari, coalizione "Insieme per Taranto", rese sulla vertenza ILVA. L'unico candidato sindaco che ha ritenuto di aderire all'invito e di partecipare alla conferenza stampa è stato Pino Lessa. Presente anche il Presidente della Provincia Martino Tamburrano.

 

"Non intendo cedere alla tentazione di condurre una becera campagna elettorale puntando il dito sugli altri. Farò sempre quello che ritengo giusto. E in questo momento a prescindere da quello che sostengono i miei competitor (alcuni in maniera molto boriosa e sprezzante) ritenevo e ritengo giusto che la città senza distinzioni di sorta si presenti compatta di fronte all’ennesimo atto di imposizione dall’alto con cui si vuole decidere il suo destino.

Mentre a Taranto andava in scena l’ennesima tragedia sociale, io non facevo calcoli, non programmavo strategie e andavo dove un candidato sindaco, ma forse anche un semplice cittadino, doveva essere: cioè davanti a quell’ILVA che per me, ora candidata alla carica di sindaco, si presenta come la sfida più grande per chi avrà l’onere e l’onore di governare questa città.

Ho sentito di farlo e i fatti mi hanno dato ragione. Davanti a quella fabbrica c’erano centinaia di operai con occhi rabbiosi, impauriti a volte, volevano confrontarsi con chi stava decidendo il loro futuro. C’erano fratelli, padri, nonni a cui delle parole di Stefania Baldassari forse può importare davvero poco. Ma quegli operai, senza più alcuna certezza, di una cosa hanno estremo bisogno: della vicinanza di una città intera.

Da cittadina ho detto che ero lì per condividere con loro le loro preoccupazioni. Da candidata sindaco ho detto che un trattamento così non lo avrei più accettato.

Ed ecco l’appuntamento di quest’oggi. L'ho organizzato per dire poche cose, chiare e semplici.

Per dire, ad esempio, che mentre in città si assiste ad una delle campagne elettorali più brutte ed infamanti, il giorno dopo l’annuncio di esuberi in tutto il Gruppo ILVA a Genova le istituzioni locali tutte e i sindacati dei metalmeccanici hanno rispolverato il loro bel Accordo di Programma firmato a Palazzo Chigi nel 2005 e rinnovato nell’ottobre del 2014, facendo intendere a chiare lettere che quel documento non può essere messo in discussione. Da nessuno.

Per dire che mentre qui qualche candidato sindaco filosofeggiava su ILVA e diversificazione al Ministero dello Sviluppo Economico, ministri e governo della sua stessa parte politica, confezionavano il pacchetto per Arcelor Mittal non tenendo conto del rischioso percorso dell’Antitrust europeo, dei piani ambientali che negavano, ad esempio, l’introduzione di BAT migliorative nel mercato europeo dell’acciaio, e infischiandosene persino degli stessi operai che al cospetto di quell’accordo diventano una variabile di secondo piano rispetto a qualche euro in più barattato in cambio della garanzia di immunità penale dei nuovi padroni dell'azienda.

E’ dal 2012 che ci viene detto di stare sereni, di non preoccuparci, che ci viene negata la possibilità di scegliere da noi del nostro futuro. Il risultato è che oggi lo scenario è solo più incancrenito e la città sempre più divisa, lacerata al suo interno, come se fosse facile quello che facile non è, sia se si trattasse di chiudere sia se si tentasse la delicata strada dell’ambientalizzazione.

Ma si decide se si è liberi e informati. E noi non lo siamo. Trattati come dei sudditi, abbiamo consentito scelte difficili consumate sulla nostra pelle.

Ecco perché io oggi avrei voluto accanto a me tutti i protagonisti del tempo che tristemente stiamo vivendo. Per non lasciare alibi a nessuno, ma anche per mostrare una Taranto diversa, unita, capace di alzare la testa finalmente. L'unico che ha ritenuto di accettare l'invito a partecipare alla conferenza stampa, e di questo lo ringrazio, è stato il candidato sindaco Pino Lessa.

Una operazione complessa la vicenda ILVA, che dal 2012 ad oggi ha registrato centinaia di proroghe. Si badi bene non solo decreti salva ILVA, ma anche infinite dilatazioni dei tempi, soprattutto quelli che riguardavano la bonifica o le famose coperture dei parchi minerali. Cinque anni trascorsi invano per tornare al punto di partenza e accelerare proprio in questo momento. Nel momento esatto in cui una città senza guida e senza governo e quindi senza decisore politico è una preda perfetta, è un fortino sguarnito da conquistare, proprio mentre ci azzanniamo per un posto in consiglio comunale perdendo di vista le questioni vitali che ci interrogano sul prima e il dopo di questo modello di sviluppo.

Ammorbati, malati, uccisi, cassintegrati e ritenuti in esubero. Tutto questo senza che noi potessimo dire nulla. E’ accaduto già tante volte. Ma adesso io dico che non dovrà accadere più e per questo al tavolo di contrattazione con la new company che acquisirà l’ILVA, oltre i sindacati, ci dovrà essere il sindaco di questa città. Manca poco ormai e al massimo entro la fine del mese ci sarà un nuovo primo cittadino.

Si sospenda tutto dunque e si metta in condizione la città di decidere, di chiedere garanzie, di ottenere risposte certe.

Taranto ha bisogno del suo accordo di programma e dovrà essere uno dei punti cardine del nuovo corso, ma prima di ogni decisione il Governo e il partito di maggioranza la smettano di fare i colonizzatori. Siamo stati commissariati dall’alto per troppo tempo, ora è il momento di reagire!”

 

Stefania Baldassari

candidata sindaco

coalizione "Insieme per Taranto"

 

 

Lunedì 29, a partire dalle ore 16, presso l’Auditorium Tarentum è stata indetta un’assemblea regionale di Sanitaservice. “Si tratta di un incontro a cui parteciperanno Taranto, Brindisi, Lecce, Bari e Foggia, in preparazione dello sciopero del giorno 31 con manifestazione che abbiamo indetto presso la Giunta regionale a Bari – spiega Franco Rizzo, coordinatore provinciale USB Taranto -. Intanto nelle scorse settimane ho avuto modo di fare una chiacchierata informale con il presidente Emiliano che ha smentito le voci riguardo al presunto smantellamento di Sanitaservice. Una voce circolata tra i lavoratori, in seguito ad un articolo del primo maggio scorso e che ha creato molta ansia e preoccupazione. E proprio per placare tutto questo, noi invitiamo il governatore di Puglia a presenziare all’assemblea per un confronto con i lavoratori e per dare le giuste garanzie”.

USB ribadisce ancora una volta con forza il proprio NO all’ agenzia unica, preludio di smantellamento e chiede invece alla Regione di impegnarsi a rafforzare l’esperimento di Sanitaservice. “Crediamo che il modello di internalizzazione proposto sia da esportare  anche in altri settori”, conclude Rizzo.

USB rivolge l’invito a presenziare all’assemblea anche a tutti i direttori ASL e responsabili Sanitaservice pugliesi. 

Sanitaservice Puglia, l’USB proclama una giornata di sciopero per il 31 maggio. “E’ un anno che non riusciamo ad avere un incontro con la Regione Puglia e con il Governatore Emiliano – spiega Gianni Palazzo USB lavoro privato -, nonostante abbiamo inoltrato una serie di richieste. L’ultima risale al 3 maggio scorso, quando, a seguito di un articolo stampa in cui si annunciava la fine delle società in house e in cui si leggeva che Sanitaservice sarebbe diventata unica in Puglia (e non una per ogni ASL come accade ora), con l’esternalizzazione di alcuni servizi, abbiamo fatto richiesta, ancora una volta, di poter sedere ad un tavolo di confronto con Emiliano e con il capo del dipartimento di Sanità regionale Ruscitti. Ancora una volta abbiamo ricevuto solo silenzio”. Diversi i temi ancora in ballo e su cui USB chiede una risoluzione immediata. “I lavoratori di Taranto e Lecce attendono ancora il passaggio a full time – va avanti Palazzo-. La preoccupazione che le notizie uscite sui giornali siano vere, aumenta di giorno in giorno e d’altronde, la proroga a Lecce fino al 31 dicembre, in luogo dei sei anni, conferma tutti i nostri timori”. Ma perché un’agenzia unica non viene vista di buon grado? “Vuol dire un nuovo statuto e una nuova legge e quindi un’esposizione maggiore ad esposti delle ditte esterne – spiega ancora il delegato USB – e quindi al preludio di un’esternalizzazione, a cui noi ci opponiamo con forza da sempre. Per motivare queste decisioni è stato fatto riferimento alla sentenza del TAR in cui si bocciavano gli affidamenti diretti. Una sentenza superata dal decreto legislativo 175 del 19 agosto 2016 articolo 4 comma 2 lettera d che sancisce che i servizi della pubblica amministrazione possono essere affidati alle società in house. L’altra inesattezza è che ormai non vengono più affidati servizi direttamente alle Sanitaservice: proprio nei mesi scorsi alla ASL di Taranto si sono avuti nuovi incarichi. Anche la tesi che sostiene che alcuni giudici avrebbero cancellato le linee guida regionali è falsa, perché è tutto li”.

La richiesta quindi è quella che venga la più presto convocato un tavolo per definire i diritti dei lavoratori. “Anche di quelli dei servizi di ristorazione – spiega Francesco Rizzo, coordinatore provinciale USB Taranto – per cui abbiamo richiesto un incontro, che ancora non ci è stato concesso. Sui lavoratori dei centri di cottura non ci accontentiamo delle risposte di Ruscitti, perché vanno date le dovute garanzie e porre le basi per una futura internalizzazione dei lavoratori stessi”. Rizzo si rivolge direttamente al governatore Emiliano e gli formula un invito a scegliere quale rapporto vuole avere nei confronti di USB: “Abbiamo firmato un protocollo di relazioni, ma spesso e volentieri gli uomini di Emiliano continuano ad ignorarlo”. E proprio durante il secondo congresso regionale USB si è discusso di questo punto fondamentale, stigmatizzando la decisione del dipartimento della salute della Regione Puglia che ha escluso USB dagli ultimi incontri in merito al servizio di ristorazione. “Per noi si tratta di democrazia: o imparano a rispettarci o le nostre risposte saranno durissime con gli scioperi”, conclude Rizzo. Intanto, in attesa di un riscontro, l’USB proclama per il 31 maggio uno sciopero e la manifestazione  a Bari presso la Giunta regionale. 

 Workshop di Fimaa Taranto  con Idealista (piattaforma immobiliare con 10 milioni di visite mensili), in  Confcommercio di Taranto per vincere la sfida del web.  Si è parlato di case, internet e del futuro prossimo di una professione, quella dell’agente immobiliare in piena evoluzione.

Porre fine all’ansia e alla frustrazione di chi cerca casa, è il motto di Idealista,  l’offerta più completa, qualificata e aggiornata di annunci immobiliari del web italiano con oltre 1 milione di immobili in vendita e in affitto di privati e professionisti.

 All’incontro di formazione tenuto da Giovanni Desimone, workshop manager di Idealista, hanno partecipato numerosi professionisti tarantini che hanno potuto apprendere  le buone pratiche del marketing online.

  

Secondo il Presidente F.I.M.A.A. Taranto, Giancarlo De Bartolomeo: “Da qualche anno la maggior parte dei contatti per vendita e la locazione derivano dal web. Come categoria abbiamo sentito la necessità di un aggiornamento professionale per far crescere le competenze dei nostri agenti in quest’ambito perchè ormai è chiaro che la casa oggi si sceglie su internet”  

 

“Abbiamo incontrato gli agenti immobiliari di Taranto per – ha dichiarato Giovanni Desimone, Workshop manager di Idealista – per aiutarli a rapportarsi in maniera efficace con un mercato che viaggia ormai su internet. La sfida oggi per gli agenti immobiliari è ottimizzare tempi e costi di gestione degli immobili e della pubblicità. Per questo, conoscere e usare in modo professionale gli strumenti tecnologici offerti da Idealista diventa oggi un fattore critico di successo”.

Ilva, sequestrata una gru. A seguito della denuncia da parte di USB, lunedì 8 maggio, l’ARPA ha predisposto il fermo della gru C.M. 14/Bis nel molo Ovest. Cosimo Todaro e Vincenzo Mercurio RLS e RSU di USB avevano nei giorni scorsi denunciato che la gru, che scorre su binari ed è dotata di fine corsa anticollisione a microonde verso altre gru scorrenti sulle stesse vie di corsa, durante la sua messa in funzione, evidenziava delle forti vibrazioni della cabina. Durante il sopralluogo i tecnici, dopo aver effettuato una serie di prove, hanno confermato quanto denunciato, evidenziato anche delle sfasature di calibrazione della corona e del pignone, segno di un cattivo stato di conservazione ed efficienza. “Tutto ciò conferma quanto ormai diciamo da tempo – dichiara Francesco Rizzo, coordinatore provinciale USB -, ovvero che l’ILVA manca di manutenzione e quindi rappresenta un serio pericolo per i lavoratori. Non vi è sicurezza per chi opera all’interno dell’azienda e i dirigenti, che sono comunque coscienti di ciò che avviene, fanno orecchie da mercante. Anche l’Arpa ha sottolineato quanto una mancanza di attenzione verso questa gru, rappresenti un problema di salute e sicurezza per i lavoratori. Possiamo affermare che ogni giorno c’è una irregolarità che viene regolarmente denunciata, ma mai presa in considerazione”. Il fermo della gru è previsto fino all’eliminazione delle violazioni rilevate. 

Appalto Ilva, l’USB scrive ai commissari Ilva, al capo delle relazioni industriali ILVA Gruppo Ranieri e ai capi delle Relazioni per Taranto Liurgo ed Onorato. “Abbiamo già evidenziato più volte le gravi anomalie che si susseguono nel mondo dell’appalto dell’azienda – afferma Francesco Rizzo, coordinatore USB Taranto -. Decine le questioni che sono state messe in evidenza da tempo, tra cui la sicurezza sul lavoro, il ritardato o mancato pagamento degli stipendi, orari di lavoro, affidamenti delle aree di cantiere, tipologie contrattuali e lo strano atteggiamento di alcune aziende che pur in crisi si sono sdoppiate (parliamo di Giove srl e Giove costruzioni) o tentano di farlo (per esempio Comsider). Tutto ciò – continua Rizzo – mira ad abbattere i costi del lavoro, a ridurre i diritti dei lavoratori e a scrollarsi di dosso le maestranze storiche e le responsabilità sociali”. Rizzo ricorda gli impegni presi sul tema negli ultimi incontri con ILVA “e a tutt’oggi inevasi che prevedono la costruzione di un protocollo di intesa sugli appalti, la nomina di un referente diretto e una serie di incontri con i responsabili dell’ufficio acquisti che non sono mai avvenuti”. In pratica sono gia’ tre anni che le OO.SS. tentano di avviare un percorso che possa garantire risposte idonee, ma senza alcun risultato “ Ci sembra che ci sia disinteresse. Per noi però rappresenta un problema molto importante che va affrontato con estrema urgenza. Per questo chiediamo un incontro immediato, nella tutela di tutti i lavoratori”. 

Servizio ristorazione nelle aziende ospedaliere, USB Lavoro Privato – Puglia si auto convoca presso la Presidenza della Giunta regionale, per mercoledì 17 maggio alle ore 10.30. La questione è legata alla scadenza dell'appalto e quindi alla possibilità che non siano mantenute le stesse condizioni contrattuali.
"nonostante i numerosi solleciti, mail PEC  e telefonici, a tutt’oggi nessuna comunicazione è giunta da parte del Dipartimento Promozione della Salute - dichiara Pierpaolo Corallo, Lavoro privato Puglia Usb -. Pertanto, ritenendo superato ogni limite di attesa e buon senso, al fine di porre in essere tutte le dovute iniziative utili a salvaguardare il lavoro di centinaia di lavoratori interessati, abbiamo deciso di auto convocarci". "Chiediamo al presidente Emiliano di prendere una posizione al fianco dei lavoratori - dichiara Francesco Rizzo, coordinatore USB Taranto -. Noi continuiamo a chiedere sia per Sanitaservice, sia per i lavoratori del servizio di ristorazione, l'internalizzazione e dare così continuità". Su Sanitaservice USB ribadisce il suo NO all'agenzia unica regionale. "La regione deve intervenire per rafforzare le sanità service sui territori e renderle indipendenti", conclude Rizzo. Intanto una dipendente racconta in una lettera la condizione dei lavoratori. "Io, una dipendente presso una mensa ospedaliera da 25 anni, a continuo contatto con la sofferenza vista attraverso gli occhi e le storie di chi aspetta che gli sia servito il pasto come l'unico momento che lo riporti a casa con le pietanze che ha potuto scegliere di mangiare ed un sorriso di chi gliele serve.
Dipendente in un ospedale, ma senza alcun diritto da lavoratore ospedaliero, dato che la ristorazione è affidata ad aziende esterne appaltatrici.
Io, madre, moglie assunta part time, su turni ,come la maggior parte di noi, consapevole di lasciare la famiglia durante le domeniche e i festivi ed abituata a spiegare ai propri bambini perchè la mamma il giorno di Natale non può sedere a tavola con loro". Ma l'appalto dura 4 anni. E quando il momento della scadenza si avvicina, iniziano le ansie. "inizi a sperare che arrivi una proroga, poi arriva,ma forse è l'ultima …...veniamo messi “all'asta al miglior offerente”....arriva il nuovo “padrone” al quale devi dimostrare di non essere un numero,ma un individuo con una professionalità che quotidianamente in molti casi percorre diversi km per svolgere con dedizione il proprio lavoro, devi sperare che il numero dei pasti non diminuisca affinchè quelle poche certezze non ti vengano tolte". La speranza di questa lavoratrice, come quella di tutti, è che  chi ci governa, finalmente, uscendo da logiche nel merito nelle quali non voglio entrare e smettendola di nascondersi dietro finti alibi, ci restituisca la dignità, ci riconosca le tutele che a tutti i lavoratori andrebbero garantite e inizi a considerarci finalmente, dopo 25 anni, un patrimonio da non svalutare".

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