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Giornale di Taranto - Economia, Lavoro & Industria
Economia, Lavoro & Industria

Economia, Lavoro & Industria (1908)

E' stato pubblicato il decreto di regolamentazione per la concessione di contributi per gli investimenti in macchinari delle imprese di tutte le dimensioni, operative, da almeno 2 anni, nelle regioni Puglia, Calabria, Sicilia e Campania per i settori riportati nella scheda allegata di sintesi della misura in oggetto, di cui e' titolare il Ministero dello Sviluppo Economico, che viene detta "Nuova 488". La tipologia di agevolazioni, ci fa ritenere che lo strumento e' di grande appeal e costituisce un'opportunita' per coloro che si apprestano ad effettuare investimenti nelle attivita' produttive e nella produzione energetica. La procedura prevede una fase di presentabilita' della domanda che potra' essere effettuata attraverso il controllo di alcuni dati contabili. Se fornite l'importo e la tipologia dell'investimento e l'ultimo bilancio approvato, la PROIND Srl, per la prima volta nella sua esperienza, si impegna gratuitamente a valutare la presentabilita'. PROIND SRL Sede legale: Viale Virgilio, 148 - 74121 Taranto Sedi operative: Via Acclavio, 86 - Via O. Flacco, 24 - 74100 Taranto Tel. +39 099 4593723 - Fax +39 099 4594724 www.proind.org Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Una delibera approvata ieri in giunta dice che siamo in piena sintonia con la protesta della Coldiretti che oggi blocca con i suoi trattori il valico del Brennero e che domani insieme a noi manifesterà a Roma tutto il suo disappunto nei confronti delle politiche comunitarie che stentano a dar seguito ad un impegno assunto dall’Europa per l’attuazione dell’obbligo di indicazione del paese d’origine o del luogo di provenienza con riferimento ad una serie di prodotti come il latte, i prodotti lattiero caseari, le carni o altre produzioni tipiche. E’ quanto dichiara oggi l’Assessore alle risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, che domani anche in veste di coordinatore nazionale di tutti gli assessori regionali all’agricoltura proprio allo scopo di tutelare gli interessi delle imprese agroalimentari italiane porrà la questione anche in seno alla Commissione Politiche Agricole. Siamo una Regione che ha investito tanto in certificazioni di qualità e tracciabilità del prodotto – spiega Nardoni – ed è impensabile che proprio ai danni di questo sistema, che dovrebbe rappresentare il vero sviluppo economico-produttivo dell’Italia, si consumi la tragedia di una ulteriore crisi di fatturati. Sotto accusa non solo la contraffazione, ma anche i fenomeni di italian e puglia sound. I nostri agricoltori devono sottostare alle regole europee e sottoporsi a disciplinari ferrei come quelli ad esempio imposti dal Marchio ombrello di emanazione comunitaria “Prodotti di Qualità di Puglia” – dice Nardoni – ma poi sono costretti a subire l’affronto di un mercato globale senza regole che facilita di fatto l’ingresso in Italia di carni o latte di provenienza dubbia. Così mentre la Puglia si certifica e annuncia vibrate proteste nei confronti delle nazioni in cui questo traffico sarebbe sotto considerato, si perdono importanti fette di mercato del Made in Italy. E’ una battaglia che però non può vedere isolati gli agricoltori o gli allevatori italiani – conclude Nardoni – perché nelle politiche che puntano alla valorizzazione della qualità dei prodotti agro-alimentari, non c’è solo lo stimolo all’impresa di qualità, o alla tutela delle produzioni tipiche, ma anche un importante messaggio che deve raggiungere i consumatori, al fine di garantire proprio all’utilizzatore finale salute, e sicurezza alimentare.
A partire dal prossimo fine settimana si entra nel vivo delle festività natalizie e nella tradizione dei doni da mettere sotto l’albero. Per l’intero mese di dicembre infatti i negozi in tutta la città sono aperti anche la domenica per facilitare gli acquisti di Natale. E quest’anno per ovvi motivi, evidenti a chiunque si aggiri per le vie cittadine, il Natale rappresenta un’occasione per movimentare finalmente la strade del commercio e per battere qualche scontrino in più dopo settimane di fermo totale. Tre settimane o poco più, se si considera la Befana (che però all’infuori dei giocattoli ha ormai perso appeal commerciale), durante le quali nei negozi - dai dipendenti ai titolari- si darà il massimo per cercare di rendere proficuo almeno questo scorcio di fine anno. Uno dei più duri per il commercio tarantino. L’Amministrazione comunale rendendosi conto delle difficoltà che sta attraversando il commercio tarantino, ed in particolare cogliendo le istanze degli operatori delle attività commerciali del Borgo, sta emanando – apprendiamo dalla stampa- un provvedimento che rimodulerà sino al 31 gennaio il piano parcheggi nel quadrilatero del Borgo. Il provvedimento è finalizzato a recuperare nelle ore pomeridiane 250 parcheggi sottratti agli automobilisti a causa dei vari cantieri aperti in diverse zone del Borgo e per la chiusura di piazza Carmine. Il provvedimento causerà probabilmente dei disagi ai residenti e ai cittadini possessori di permessi che potranno continuare a parcheggiare h 24, ma solo su un lato della strada, il resto nelle ore serali sarà lasciato a disposizione degli automobilisti pendolari. E’ un tentativo avviato in via sperimentale che tende ad offrire una risposta momentanea, (perché comunque la soluzione definitiva resta la realizzazione di aree destinate esclusivamente al parcheggio), alla domanda di zone di sosta per l’utenza occasionale del Borgo. Le attuali aree di sosta del Borgo sono per oltre il 60% occupate dai possessori di autorizzazione, questo in una città che concentra nel quartiere umbertino una parte considerevole della sua offerta distributiva è senz’altro un grosso handicap; occorre dunque individuare soluzioni a quello che a tutti gli effetti – crisi o no- è in partenza uno svantaggio competitivo dell’offerta commerciale della città. Tanto più che Taranto, allo stato attuale, non è una città dotata di validi sistemi di trasporto pubblico e privato alternativi alle autovetture personali. Il tema della rivitalizzazione del Borgo passa dunque anche per un ragionamento strutturale sull’accessibilità e i servizi, e ciò nell’interesse di tutti: residenti, lavoratori, commercianti, frequentatori occasionali. Non è possibile ipotizzare infatti che il benessere di una fascia di cittadini (i residenti ad esempio) possa prevaricare le esigenze e i diritti di un’altra, per il semplice motivo che la città è di tutti, e tutti devono avere le stesse opportunità di fruizione, di accesso e di mobilità. Detto ciò l’appello che Confcommercio fa ai Tarantini è di rendersi disponibili e comprensivi, e di non trincerarsi nella difesa del proprio particolare. Se ognuno fa un piccolo passo in dietro e rinuncia al proprio privilegio, specie se richiede soltanto un po’ di impegno, ad avvantaggiarsene sarà l’intera comunità. Si provi a non dividersi in sterili polemiche e ad andare nella stessa direzione. Anche questo è un modo per crescere e per tentare di scalare la classifica della vivibilità.
Non più tempi lunghi per autorizzare gli stabilimenti che intendono trasformare le uve da tavola in succhi ma una semplice comunicazione alle autorità competenti. L’assessore Fabrizio Nardoni esordisce affermando che il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, a seguito di sollecitazioni da parte dell’Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, ha chiarito che l’attività di detenzione e trasformazione delle uve da tavola potrà essere iniziata dalla data di presentazione della dichiarazione (segnalazione) d’inizio attività agli Uffici regionali/provinciali competenti. Quindi non più tempi di attesa di trenta giorni così come recita l’articolo 5 , comma 1 del decreto del 19 dicembre 2000 dalla richiesta di inizio attività ma l’avvio delle operazioni di trasformazione delle uve da tavola di pari passo con l’invio della comunicazione in questione. E’ un piccolo risultato - continua l’Assessore Nardoni - dell’immediato intervento che la mia struttura ha ottenuto nel prevedere norme più snelle e semplificate a vantaggio degli operatori vitivinicoli pugliesi. E’ indubbio che tale risultato non allevia la grave crisi che ha attanagliato e continua a interessare il comparto delle uve da tavola in questa campagna strana e bizzarra per uno dei prodotti tipici più importanti della nostra regione. L’uva da tavola - ha sottolineato il responsabile delle politiche agricole della Regione Puglia - rappresenta un settore strategico per l’ortofrutta regionale e pertanto necessita di molta attenzione da parte della componente politica in sinergia con le rappresentanze degli operatori per avviare interventi strategici tesi al controllo delle produzioni, all’aggregazione dell’offerta nonché all’introduzione di ulteriori innovazioni di processo. E’ mia intenzione - ha concluso Nardoni - avviare un Osservatorio Statistico per iniziare a definire con puntualità le superfici destinate alla coltivazione dell’uva da tavola, le produzioni e le varietà coltivate.
Una n uova misura è stata studiata e promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico, rivolta alle micro, piccole e medie imprese. I programmi ammissibili alle agevolazioni devono prevedere la realizzazione di investimenti innovativi, ossia acquisizione di immobilizzazioni materiali e immateriali tecnologicamente avanzate in grado di aumentare il livello di efficienza o di flessibilità nello svolgimento dell'attività economica oggetto del programma di investimento, valutabile in termini di: - riduzione dei costi; - aumento del livello qualitativo dei prodotti e/o dei processi; - aumento della capacità produttiva; - introduzione di nuovi prodotti e/o servizi; - riduzione dell=92impatto ambientale; - miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro. Disponibilità 150 milioni di euro. Per maggiori info collegarsi al sito http://www.finanziamenti.puglia.it/bandi-nazionali-attivi/investimenti-innovativi
Nulla di fatto per il caso Tarsu, " E' impensabile per il momento storico che vive la città che a pagare siano sempre gli Artigiani" Commenta Castronuovo Coordinatore Regionale di Casartigiani Puglia, " abbiamo ottenuto una diminuzione dell' 8% sull'aumento, ma il 10% è troppo alto considerato che paghiamo già un 50% in più rispetto a tutti gli altri comuni. Da gennaio l'amministrazione comunale si ritroverà nuovi bisognosi in Via Veneto, ma ecco i numeri della vicenda: Le aziende Artigiane nel Comune di Taranto da dati dell'albo sono 1701 distribuite sul tutto il territorio Comunale che garantisce una forza lavoro di 3538 unità lavorative tra titolari e dipendenti che in buona parte da Gennaio rischiano di non avere più un lavoro con conseguenze sociali spaventose per la nostra città. Dato allarmante che fin ora è stato sottovalutato dall'amministrazione, il nostro compito e quello di portare semplicemente le istanze degli artigiani alle istituzioni, abbiamo avvisato le stesse, non sappiamo cosa potrà succedere nei prossimi mesi, le imprese messe già alla gogna dallo stato e dallo stesso sistema comunale. Ogni giorno sopportiamo la mala gestione dei servizi pubblici, l'abusivismo incalzante che non paga tasse e non viene controllato soggetti che a volte percepiscono anche assegni sociali, oltre l'inganno anche la beffa, noi che ogni giorno alziamo le nostre saracinesche non sappiamo se riusciremo a pagare i nostri dipendenti che per noi sono figli e parte della azienda e se riusciremo a garantire la sussistenza alle nostre famiglie. Paghiamo per 3 volte, per le nostre case, e 2 volte per i nostri locali, in quanto come produttori la legge ci impone di smaltire i nostri rifiuti con aziende speciali (private) e di attrezzarci di un sistema di tracciabilità di rifiuti( che paghiamo con costi esorbitanti) e in più paghiamo anche la Tarsu, un carico fiscale impensabile e insopportabile. Vogliamo chiarezza del perché invece di diminuire i costi del servizio (gestito da una azienda del Comune) , sono invece aumentati, visto che i conferimenti in discarica sono diminuiti, la percentuale della differenziata è aumentata. Siamo stati disposti al dialogo, ci siamo presentati in comune dimostrando la nostra civiltà e umiltà abbiamo dato un contributo troppo grande a questa città che siamo ancora disposti a dare ma se sono c'è lo potessimo ancora permettere, perché ad oggi si sta raschiando solo il fondo, ci state condannando a morte e la cronaca è la testimonianza. Questa nostra battaglia non riguarda solo le imprese artigiane ma tutti i cittadini che ancora una volta per colpa di mala gestione delle aziende municipalizzate dovranno pagare. Oggi saremo presenti in consiglio comunale per gurdare in faccia chi voterà questa nostra condanna, ma la nostra azione non finirà qui abbiamo interessato i nostri uffici legali nazionali e territoriali, per opporci legalmente a questa ingiustizia, siamo anche disposti ormai a lavorare davanti al comune, trasferendo le nostre attività davanti al palazzo che dovrebbe garantire la crescita economica e l'alternativa per la città.
Alle Elezioni RSU ILVA la Fim è l’unica organizzazione che consolida il risultato. Prima tra gli impiegati. Accanto alla novità Usb, che all’esordio nella competizione elettorale ottiene il 20% dei consensi, la Fim-Cisl è l’unica organizzazione sindacale in crescita. La Fiom, rispetto al 2010 dimezza la percentuale, scendendo dal 31,40% del 2010 al 15,12% del 2013. In calo anche la Uilm che, rispetto al 43,12% delle precedenti consultazioni, si ferma al 38,02%. Le altre organizzazioni presenti alla tornata elettorale 2013, Flmu-Cub e Fismic, rispettivamente raccolgono 1,75% e 0,96%. La Fim-Cisl, che si attesta quale secondo sindacato e primo tra gli impiegati, è l’unica sigla confederale che tiene rispetto alla novità Usb. Questo è un risultato importante per la Fim che, nonostante 20 mesi durissimi, è riuscita a consolidare il proprio consenso tra i lavoratori, passando da terzo a secondo sindacato in assoluto nella fabbrica più grande d’Italia. Un esito da coltivare nei mesi che verranno e che pone le basi per un lavoro di crescita. Sconfitta invece per la FIOM. A spoglio terminato arrivano le dichiarazioni ufficiali del Segretario della FIOM/CGIL di Taranto, Donato Stefanelli che non indietreggia davanti alla parola sconfitta. Abbiamo perso come FIOM all’interno dell’ILVA la metà in termini percentuali dei nostri elettori, passando dal 30 al 15 per cento – dice – è una sconfitta che ci interroga e apre, come è giusto che sia, un dibattito interno per individuare cause e modalità. Valuteremo tra le altre cose – afferma ancora Stefanelli – la scarsa capacità che probabilmente abbiamo avuto nello spiegare le nostre ragioni ai lavoratori, pur essendo stati gli unici ad avanzare proposte concrete. Paghiamo probabilmente – sottolinea il numero uno della FIOM tarantina – la bonifica che all’interno della nostra organizzazione abbiamo voluto realizzare in questi anni. Ma da qui, dal risultato di questa sconfitta e dal prezzo che abbiamo pagato siamo pronti a ripartire. Poi Stefanelli si sofferma sui dati delle altre organizzazioni sindacali in lizza. E’ evidente la netta affermazione dell’USB – dice – La loro vittoria è un dato oggettivo che probabilmente intercetta la protesta e il malcontento degli operai ILVA in una fase di grande confusione per lo stabilimento siderurgico tarantino. Ma ora questa affermazione si dovrà misurare nella fase più delicata che non è quella della propaganda elettorale quanto quella dell’esercizio di contrattazione e tutele a favore dei lavoratori. Anche FIM e UIL, però, farebbero bene a riflettere sui loro risultati – dichiara ancora Stefanelli - perché al di là delle percentuali, tutti hanno perso in termini di voti proprio mentre l’azienda vive il momento di transizione cruciale della sua vita produttiva. Ultimo passaggio legato al contenzioso legale posto in essere dalla FIOM proprio alla vigilia di queste elezioni. Confermiamo tutto – ammette il segretario della FIOM-CGIL – perché tutto quello che abbiamo attivato sulle tante violazioni e irregolarità riscontrate in questa tornata elettorale, non solo ci ha penalizzato, ma pensiamo debba essere una battaglia da compiere per affermare un rapporto nuovo con i lavoratori basato sulla rappresentanza vera e non su quella imposta dall’alto. A mente serena faremo tutte le riflessioni del caso – termina Donato Stefanelli – ma la FIOM è il più grande sindacato metalmeccanico del Paese e sapremo reagire e ripartire anche dopo questa sconfitta.
UIL Trasporti sindacato più suffragato alle elezioni Rsu dell’Amiu di Taranto. “Premiata l’attività quotidiana al fianco dei lavoratori in un momento complesso per la città e la provincia ionica” “E’ un risultato che premia gli sforzi, l’attività quotidiana e le tante battaglie della UIL Trasporti al fianco e a favore dei lavoratori. Ora, però, ci aspetta il compito più difficile: confermare tutto l’impegno messo in campo finora per tutelare l’occupazione e i diritti dei lavoratori dell’azienda in un momento economicamente difficile non solo per l’Amiu di Taranto, ma per tutto il tessuto economico e sociale tarantino, tra i più colpiti da una crisi persistente”. Francesco Castellano, segretario della UIL Trasporti di Taranto, commenta così i risultati delle elezioni delle Rsu (rappresentanti sindacali unitari) per l’Amiu di Taranto, che hanno visto la UIL ottenere 108 voti (su 462 votanti) e 3 delegati (oltre a un rappresentante della sicurezza sul lavoro, Rls), 108 i consensi per Fiadel (3 rappresentanti), seguita da Cisl (101 e 2 rappresentanti), Ugl (58, 1 rappresentante), Siuls (41, 1 rappresentante) e Cgil (26, 1 rappresentante). “Il settore dei trasporti – chiosa Castellano – è tra i più penalizzati dai tagli imposti dalla rigorosa politica del governo, a cui si aggiungono le situazioni complesse con cui sono costrette a confrontarsi le aziende partecipate dal Comune. Anche nel prossimo futuro ci attendono battaglie dure, ma siamo certi che grazie un costante operato di concertazione e collaborazione tra parti sociali e istituzioni, potremo ottenere risultati positivi per continuare a garantire la giusta tutela ai lavoratori e un servizio degno ai cittadini di Taranto”.
Sabato, 30 Novembre 2013 06:18

TARANTO- “NATALE IN VIA CESARE BATTISTI”

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“Natale in via Cesare Battisti”, tre eventi cadenzati nelle prime tre domeniche di dicembre a partire dalla prossima. I commercianti di via Cesare Battisti -coordinati dalla delegazione Confcommercio Tre Carrare Solito- solerti come ogni anno, sono già pronti per l’appuntamento con l’animazione di Natale nelle strade del commercio. “Siamo partiti lo scorso week end con gli addobbi luminosi – conferma Lelio Fanelli, presidente della Delegazione- e continuiamo nelle prossime domeniche con tre iniziative finalizzate a portare una ventata di festa nel nostro quartiere. Il momento non è dei più facili, portare le luci in via Cesare Battisti è particolarmente oneroso per tanti fattori: la lunghezza della strada, la discontinuità delle attività commerciali, ciò malgrado non abbiamo voluto rinunciare a quello che è ormai un appuntamento atteso da tutti, dai residenti alla clientela delle attività commerciali ” Si parte domenica 1 dicembre il Mercatino di Natale e l’animazione per i piccoli nel tratto compreso tra via Pola e via Ancona a partire dalle ore 17.00, sino alle 24.00. Domenica 8 dicembre ritorna il tradizionale appuntamento con la solidarietà, con Natale per Telethon, il 15 Presepe Vivente (in collaborazione con la scuola Dante e il complesso Europa)
"Dal Consiglio dei Ministri di ieri - afferma il senatore Dario Stefàno - una buona notizia per l'agricoltura: la cancellazione della seconda rata IMU per i fabbricati rurali e i terreni agricoli posseduti dagli imprenditori agricoli professionali." "Si tratta di una boccata di ossigeno per gli agricoltori, ma per adesso rimane, purtroppo, solo una boccata. Si potrebbe fare di più- continua Stefàno - intervenendo alla Camera dei Deputati sulla legge di stabilità per cancellare in maniera definitiva questa imposta ingiusta che viene fatta pagare sui fattori di produzione delle imprese agricole." "Sarebbe un bel regalo di Natale da parte del Governo che potrebbe far sperare, per il futuro, in una rinnovata attenzione per il mondo agricolo."
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