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Giornale di Taranto - Economia, Lavoro & Industria
Economia, Lavoro & Industria

Economia, Lavoro & Industria (1908)

“Taranto e il suo territorio hanno bisogno più che mai di una rappresentanza forte, capace di difendere ora i diritti di cittadini e lavoratori per creare le condizioni di un futuro in cui non ci sarà mai più spazio per ricatti. Di nessuna sorta. Ecco perché bisogna passare dalla fase di protesta a quella di proposta e in questo senso va riguadagnato un rapporto vero, ma anche leale e propositivo e non solo pregiudizievole, con la politica e il variegate mondo dei movimenti”

Parla chiaro al suo esordio pubblico il nuovo segretario della CGIL di Taranto, Giuseppe Massafra, che comincia proprio dalla necessità di ridare valore alla rappresentanza sindacale, come strumento per la tutela e la difesa dei diritti dei cittadini e dei lavoratori: “La rappresentanza sindacale ha il dovere anche di evitare che le battaglie sul futuro del territorio, che hanno radici storiche profondissime, prendano la strada dettata da mal di pancia populisti e, troppo spesso, qualunquisti”.

“La vertenza ILVA, la vertenza ENI, così come la destrutturazione del comparto manifatturiero non sono vertenze diverse – spiega poi Massafra – ma sono l’intreccio in cui si sviluppano altre centinaia di vertenze a catena. Perché non si può immaginare un nuovo modello di sviluppo sostenibile ed eco-compatibile se non si attrezza un adeguato piano di rilancio ed efficientamento della Pubblica Amministrazione, se non si mantiene alta guardia sul tema degli Appalti Pubblici e privati, se si abbassa l’attenzione sui lavori emergenti, spesso figli di una disoccupazione di ritorno, dall’agricoltura al fumoso mondo delle finte partite IVA”

Così Giuseppe Massafra fino a ieri difensore di un manifatturiero che con la Miroglio si confrontava con la desolazione di una fabbrica vuota, oggi da segretario generale parla di vertenze che si muovono sullo stesso piano a cui la CGIL “deve tentare di dare una visione strategica comune”.

“Serve una visione del territorio che mentre si scontra con una delle più difficili sfide di tutti i tempi, non può tralasciare il passato, dove il territorio deve andare a ritrovare la sua forza. Siamo in un periodo di transizione e con il processo di ambientalizzazione  in ILVA o gli investimenti ENI o nel Porto a Taranto si decide su un pezzo, direi fondamentale, delle politiche industriali del nostro Paese. Dopo decenni di sfruttamento incondizionato del territorio, con ricadute che dal punto di vista ambientale e della salute dei cittadini hanno generato il disastro che tutti conosciamo, il tema è decidere come ci attrezziamo nel presente per accogliere il migliore dei futuri possibili, in una condizione di totale inadeguatezza dell’apparato economico-produttivo locale, per attutire l’onda lunga dello smobilitamento o della delocalizzazione”.

“Come CGIL non forniremo alibi a nessuno, mentre i capitalisti pubblici e privati non aspettano altro – continua il segretario della CGIL – Ora esiste una consapevolezza nuova, molto diversa dalla vaporizzazione delle responsabilità individuali che ci hanno reso tutti responsabili del disastro. E per questo non diremo all’ILVA o all’ENI andatevene. Diciamo piuttosto rimanete qui, pagate con i vostri soldi il risanamento e la bonifica perché anche Taranto ha diritto ad immaginarsi un futuro oltre voi”

In perfetta continuità con il passato Massafra dunque torna a difendere il lavoro che c’è, ma dai suoi 34 anni chiede al territorio di fare massa critica, di tornare ad esprimersi collettivamente dentro e fuori le fabbriche, di fare sintesi anche nelle diversità, perché esse sono forza e non debolezza, per una proposta reale che sia in grado di presentare un nuovo modello di sviluppo credibile che faccia i conti ad esempio con il consolidamento del polo universitario tarantino ma anche con la competizione internazionale così come con il deficit di di approvvigionamento energetico dell’Italia.

“Alle grandi imprese dobbiamo togliere gli alibi per fuggire – continua Giuseppe Massafra – a tutti noi dobbiamo togliere la paura di agire, partendo dai conti con un passato che ci ha spesso messo nelle condizioni di non decidere su nulla. E non decidere in alcuni casi a Taranto non è significato solo  immobilismo ma in alcuni casi anche forte arretramento”

Infine un ultimo passaggio Giuseppe Massafra lo dedica alla relazione con il territorio che la CGIL, che andrà rinnovata, nelle forme e nei contenuti: “Non organizziamo scampagnate, ma difendiamo il lavoro, i lavoratori, le loro famiglie, il territorio. Per questo saremo ancora più presenti nelle piazze. Faremo del lavoro cultura del progredire e difesa dei diritti di tutti. Non solo, vogliamo che l'incontro e il confronto con i cittadini diventi un appuntamento fisso. Per questo stiamo pensando di organizzare periodicamente, attraverso le nostre categorie o il nostro sistema dei servizi, dei presidi nei diversi quartieri della città e in ogni comune della Provincia. Banchetti o gazebo nelle piazze che siano un appuntamento per l'ascolto dei cittadini e la presa in carico dei loro bisogni.”

Infine, il segretario della Cgil si concede una battuta sui “rottamatori”: “Non abbiamo bisogno di incentivi alla rottamazione. La macchina della Cgil ha bisogno solo di una messa a punto e potrà macinare ancora chilometri senza nessun timore”.

All’incontro con i giornalisti erano presenti anche il segretario organizzativo della CGIL di Taranto, Paolo Peluso, e la neo eletta componente di segreteria, Eva Santoro.

Mercoledì, 23 Luglio 2014 20:59

TARANTO - Il Porto diventa ortofrutticolo

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Arriva a conclusione, con la costituzione della società Greenmed s.r.l., l’iniziativa avviata tempo addietro dall’Autorità Portuale di Taranto per favorire la commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli freschi delle regioni meridionali.

Protagonisti dell’accordo societario sono la Cooperativa olandese The Greenery, un colosso europeo della grande distribuzione organizzata con oltre mille soci produttori olandesi e 1.600.000.000 di euro di fatturato, e il Consorzio Internazionale Agro Ortofrutticolo promosso dalla Confcooperative che, appena costituito, vanta un fatturato aggregato di oltre sessanta milioni di euro.

La sede sarà ubicata presso la Confcooperative di Taranto il cui presidente, Carlo Martello, si è detto «onorato di “ospitare” questa importante realtà».

Il bacino iniziale di raccolta del prodotto sarà rappresentato dalla Puglia, dalla Basilicata e dalla Calabria con l’obiettivo ambizioso, ma possibile, di superare la frammentazione dell’offerta della produzione agricola, migliorandone la concentrazione e la distribuzione.

Date le caratteristiche cooperative dei protagonisti particolare attenzione sarà riservata all’investimento in capitale umano, attraverso la formazione, l’informazione, l’aggiornamento e l’attivazione di servizi innovativi di assistenza e consulenza.

Particolare soddisfazione viene espressa dal Presidente di Confcooperative Taranto, Carlo Martello, che evidenzia «la capacità organizzativa e imprenditoriale espressa nell’occasione dalla sua Organizzazione, dimostratasi al momento l’unica ad aggregare produzioni significative capaci di dialogare e collaborare con realtà quali The Greenery».

«Altro elemento da non sottacere – sottolinea Carlo Martello – è la capacità imprenditoriale messa in campo da realtà esclusivamente cooperative, purtroppo sottovalutate nel nostro territorio».

 

Il Gruppo olandese Greenery, leader nel mercato ortofrutticolo internazionale, fornisce una vasta gamma di prodotti ortofrutticoli freschi alla propria clientela che annovera catene di supermercati, grossisti, ristoranti e operatori dell’industria di trasformazione dei prodotti alimentari.

 

 

 


 

 

 

 

 

Nei primi sei mesi 2014 il traffico delle merci movimentato dal porto di Taranto ha registrato un lieve rialzo del +0,9% essendo ammontato a 13,7 milioni di tonnellate rispetto a 13,6 milioni di tonnellate nella prima metà del 2013. L'incremento è stato determinato dalla crescita del +10,2% delle merci in esportazione, ammontate a 5,8 milioni di tonnellate, mentre le merci in importazione sono diminuite del -5,0% scendendo a 7,9 milioni di tonnellate. In totale il traffico di rinfuse solide si è attestato a 7,9 milioni di tonnellate (+0,7%) e quello di rinfuse liquide a 1,7 milioni di tonnellate (-23,0%). Le merci varie hanno totalizzato quasi 4,1 milioni di tonnellate (+16,3%), di cui 764mila tonnellate di merci containerizzate (-13,4%), volume che è stato realizzato con una movimentazione di contenitori pari a 92.475 teu (-3,4%), e 3,3 milioni di tonnellate di altre merci varie (+26,3%). Nel solo mese di giugno 2014 lo scalo tarantino ha movimentato un totale di quasi 2,6 milioni di tonnellate di merci, con una flessione del -3,1% rispetto a gennaio 2013.


Ai lavori del 3° incontro di formazione, organizzato dalla Cisl Taranto Brindisi sul tema: “La conciliazione dei tempi di vita e di lavoro” in programma domani 23 luglio 2014, con inizio alle ore 15.30 presso la Sala “A. Landella” –1° piano – via Palmiro Togliatti, n. 78 a Brindisi, parteciperanno anche le componenti del Coordinamento Femminile  della Cisl Puglia Basilicata.

Il recente Rapporto Istatsul mercato del lavoro in Italia rileva chesolo il 29% delle donne pugliesi lavora, contro il 46,1% della media italianae sempre in Puglia è del 13,5% il tasso di disoccupazione femminile, ovvero cinque punti percentuali in più rispetto al dato nazionale.

Inoltre, sono 109mila le donne che cercano lavoro non attivamente e 103mila quelle che non cercano un’occupazione ma vorrebbero lavorare.

“Permane una condizione generalizzata di forte disparità tra uomini e donne nel lavoro, che si manifesta attraverso notevoli gap retributivi, nel proliferare di rapporti discontinui, flessibili, precari e sottopagati, in una diffusa scarsa tutela contrattuale delle donne, come congedi e maternità”osserva Maddalena Gissi, Segretario organizzativo della Cisl Puglia Basilicata, che aggiunge “tutto ciò esalta in maniera negativa le differenze di genere, chiaramente rilevate anche dal primo rapporto sulla situazione del personale femminile nelle medie e grandi aziende pugliesi.”

Solo la provincia di Bari fa segnare un tasso di occupazione pari al 30%, mentre Brindisi tocca il 22% e Foggia, Lecce e Taranto non arrivano al 20%e nell’intera Regione quasi un terzo delle donne occupate, cioè il 27%, ha contratti part-time.

I lavori saranno conclusi da Liliana Ocmin,Segretario confederale nazionale Cisl, Responsabile per le Politiche Femminili.

 

E' un bilancio con qualche luce anche se nel cielo dell'economia ionica continuano ad addensarsi nuvole minacciose quello relativo all'andamento registrato nei primi tre mesi del 2014.

<L'economia tira il fiato. La crisi allenta la presa, ma la crescita è lontana. La provincia di Taranto e la Puglia si lasciano alle spalle il segno negativo che aveva caratterizzato l'andamento economico nei primi mesi del 2014. E' quanto si rileva dai dati di Movimprese relativi al secondo trimestre dell'anno, elaborati dal Centro Studi della Camera di commercio di Taranto.

Il saldo tra nuove imprese e cessazioni è positivo. Nel periodo in esame a Taranto ci sono state 801 iscrizioni al Registro delle imprese e 538 chiusure, con un saldo di 263 unità e un tasso di crescita del 0,55%. Un bel balzo in avanti rispetto ai primi tre mesi del 2014 che si erano chiusi con un desolante -0,67% ed un saldo di -323. Va ricordato, però, che statisticamente la prima rilevazione annuale risente delle chiusure di fine anno, progressivamente assorbite nei mesi successivi.

Le imprese registrate al 30 giugno 2014 in provincia di Taranto sono 47.802 a fronte delle 47.586 del primo trimestre; in aumento anche le imprese attive passate da 41.089 a 41.247. Nel 2013 il saldo del secondo trimestre si fermò a +111, ma le imprese attive erano 41.489, un numero superiore a quello attuale.

L'andamento di Taranto si discosta lievemente da quello regionale e da quello nazionale: +0,59% per entrambi gli ambiti. La provincia di Taranto, però, è tra quelle che crescono meno in Puglia. Solo Bari, infatti, con 0,34% fa peggio del capoluogo ionico. La realtà più dinamica, stando alle indicazioni del Registro delle imprese, è Foggia (+0,89%); seguono Lecce (+0,83%) e Brindisi (+0,59%).

Per quanto riguarda la composizione societaria le ditte individuali, con 30.681 imprese registrate e 29.909 attive ed un saldo di +65 unità, costituiscono il segmento più numeroso in provincia di Taranto. Crescono di più, mostrando un maggiore dinamismo, le società di capitale (10.307 registrate, 6.762 attive) con un saldo positivo, nel secondo trimestre 2014,  di 159 imprese. Quasi stazionario l'andamento delle società di persone (4754 registrate, 3323 attive), con un saldo di 7 unità. Le altre forme societarie registrano un saldo positivo di 18 unità e contano complessivamente 2060 imprese registrate, di cui 1289 attive.

Taranto primeggia in Puglia nel comparto artigiano con un tasso di crescita di 0,42% ed un saldo di +32 aziende. Alle spalle del capoluogo ionico, Lecce (0,28%), Bari (0,23%), Brindisi (0,15%) e Foggia (0,09%).

Per quanto riguarda i settori produttivi, le peggiori performance a livello provinciale riguardano le attività manifatturiere (-21), l'industria delle confezioni (-8) e quelle alimentari (-6). Il commercio conferma il suo stato di sofferenza: -42 tra vendita al dettaglio e all'ingrosso. In ripresa, rispetto ai primi tre mesi dell'anno, agricoltura e costruzioni, entrambi con un saldo negativo di -3 imprese. In aumento, nella provincia di Taranto, alberghi e ristoranti (+10), attività finanziarie, assicurative e del credito.

“Il dato del II trimestre 2014, seppure incoraggiante, non deve trarre in inganno – sottolinea il presidente della Camera di commercio di Taranto, Luigi Sportelli - Le 538 chiusure al 30 giugno, si aggiungono alle 1238 dei primi tre mesi dell’anno, per un totale di 1776 cessazioni nell’anno in corso. La crisi, quindi, c’è e fa sentire il suo peso. Il saldo positivo nel periodo in esame fa ben sperare, ma è evidente che un’impresa che chiude ha un impatto maggiore sul territorio rispetto ad una nuova attività che deve consolidarsi e affermarsi. Gli indicatori di Movimprese e le elaborazioni del nostro Centro Studi ci offrono, comunque, spunti di riflessione interessanti, a partire dalla necessità di accompagnare e sostenere il sistema delle imprese nel suo complesso, con solide ed efficaci politiche di sviluppo. Rispetto ad altri territori Taranto sconta un gap maggiore in termini di mancata coesione e quindi di minore capacità di programmare una vision strategica per il futuro. L’impegno della Camera di commercio di Taranto è volto a colmare questa distanza attivando un sistema di “Intelligenza economica territoriale” che recuperi una visione organica del territorio superando l’attuale disaggregazione e parcellizzazione”. 

 

Pubblichiamo di seguito un intervento del Segretario Generale Filca Cisl Taranto Brindisi Vito Lincesso

 

 

Le recenti considerazioni di Ance Taranto, in ordine alla crisi del settore edilizio nel territorio ionico, originata  il 2008 da quella economica mondiale di cui almeno nel Mezzogiorno non si scorge ancora la fine, confermano le nostre analisi, più volte riproposte, circa le conseguenze nefaste di una disoccupazione qui irrefrenabile e della morte del  40% di imprese manifatturiere e dei servizi.

I numeri ufficiali sono implacabili, se si considera che nel 2007/2008 i lavoratori edili censiti alla Cassa Edile di Taranto erano 8.551 mentre a consuntivo del 2013 se ne sono contati 4.657, ovvero 3.984 in meno e se si tiene conto che a fronte di 1.353 imprese edili censite ufficialmente nel 2008, a consuntivo 2013 ne risultano cancellate 410.

Aggiungiamo noi che migliaia tra lavoratori e lavoratrici rischiano di restare non solo senza lavoro ma anche  senza alcun sostegno al reddito a causa della poca sensibilità finora dimostrata dal Governo nazionale e delle scarse risorse a disposizione, nei cui confronti le Cgil Cisl Uil hanno programmato due giornate di mobilitazione per i prossimi 22 luglio (Regioni del Nord) e 24 luglio (Regioni del Centro e del Sud) presso il Ministero del Lavoro per sollecitare il rifinanziamento della Cig speciale in deroga che con la Cig ordinaria è cresciuta su scala nazionale del 5,6%.

Vanno da subito agevolati i percorsi di riqualificazione e ricollocamento, portate avanti politiche per la crescita e lo sviluppo, rilanciati gli investimenti pubblici e privati, attivate politiche industriali nei settori manifatturiero, turistico, agro-alimentare, green economy, affrontando contestualmente le tante criticità di sistema per aumentare la capacità attrattiva del nostro Paese e sostenere un’occupazione di qualità.

Ance Taranto poi, al netto dell’unica nota positiva del bonus fiscale per le ristrutturazioni edilizie, al 23,6% su cui si è spesa fortemente anche la Filca insieme con la Cisl, ha anche messo in evidenza l’aumento esponenziale della pressione fiscale sulla casa, aumentata del 200% in soli tre anni.

Basterebbe, infatti, considerare come nel 2011 il gettito Ici era stato di circa 9 miliardi mentre nel 2014 il prelievo Imu + Tasi è stimato in 25 miliardi.

L’edilizia rappresenta una fetta importante della ricchezza nazionale, circa il 10% del Pil ma sta pagando un prezzo altissimo alla crisi.

Occorre che il Governo ponga in essere una seria Politica delle infrastrutture con interventi mirati su casa, scuola e territorio, sbloccando quelle opere pubbliche incompiute in tutta la Puglia, per quanto ci riguarda, altrimenti quelle risorse non saranno più utilizzate ma dirottate altrove.

Detto questo è del tutto evidente come anche la Regione Puglia deve svolgere fino in fondo il proprio ruolo, per evitare che il suo disimpegno lasci spazio improprio a comunità locali minoritarie e, ancor peggio, a comitati e comitatini autoreferenziali ancorché particolarmente rumorosi, di decidere le sorti infrastrutturali ed occupazionali del territorio e della stessa regione.

Il progetto Tempa Rossa, il raddoppio della Centrale Eni, il revamping della Cementir (di cui si è persa traccia), sono i tre casi emblematici ultimi nel tempo, per quanto riguarda Taranto, rispetto ai quali la comunità ionica a cominciare dai rappresentanti delle Istituzioni, deve rapportarsi non già dicendo sempre dei no ma, al contrario, confidare negli Enti strumentali pubblici, nell’Università, nel mondo della conoscenza scientifica per ottenere certezze circa l’impatto ambientale delle rispettive realizzazioni sul territorio, ovvero sui lavoratori e sui cittadini in generale.

E una volta fatto questo, senza ulteriori perdite di tempo, consentire la realizzazione di opere che, se si guarda bene, sono a dimensione quasi sempre interregionale e spesso inserite nelle reti europee e, pertanto, coinvolgono i destini dello sviluppo di milioni di persone.

Analogo atteggiamento, da ancorare più decisamente al rapporto concertativo tra Istituzioni, Parti sociali e Associazioni datoriali del territorio ionico deve riguardare infine sia l’iniziativa comune per l’accelerazione dell’inizio lavori infrastrutturali al Porto, all’Arsenale MM., sia la regolazione degli appalti pubblici e non solo, scoraggiando il massimo ribasso e privilegiando l’offerta economicamente più vantaggiosa.

E, a proposito di concertazione che tanto di positivo ha prodotto in questo territorio, pensiamo che essa vada decisamente rilanciata, recuperandone la periodicità ed un luogo condiviso.

 

                                                                                               Vito Lincesso

 

 

Venerdì, 18 Luglio 2014 09:49

Expo Maestrie 2014: eccellenze ioniche in vetrina

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Un autunno all'insegna della promozione con 'Expo Maestrie, la prima rassegna delle eccellenze di terra ionica, che si svolgerà a Grottaglie dal 30 ottobre al 2 novembre prossimi.L'iniziativa è promossa da Expo Co. Group ed è sostenuta da Comune di Grottaglie, Camera di commercio di Taranto, Gal Colline Joniche.

<Nell’ambito delle iniziative a favore della crescita socio - economica del territorio e della internazionalizzazione dei sistemi produttivi locali- si legge in una nota stampa- la Camera di commercio di Taranto ha inteso sostenere con il proprio patrocinio morale la prima edizione di Maestrie Expo 2014 in programma il prossimo autunno. La campionaria ha la particolarità di offrire una vetrina alle eccellenze ioniche in settori che possono costituire una reale occasione di sviluppo per la nostra provincia.>

L'iniziativa è stata presentata nel corso di una conferenza stampa nel corso della quale sono stati illustrati finalità e obiettivi di una vetrina da cui ci si aspetta un ritorno non solo di carattere economico.

<Le aziende aderenti- ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio di Taranto Luigi Sportelli- potranno avere un’opportunità in più per ampliare i propri contatti commerciali sia sul mercato nazionale, sia su quelli esteri.

Maestrie Expo 2014 - ha proseguito Sportelli-sarà, infatti, l’occasione per parlare, in una cornice particolarmente bella, degli aspetti positivi del nostro territorio ricco di risorse e capacità di tipo tradizionale e vocazionale (l’artigianato e l’agroalimentare), ma anche innovative (le energie rinnovabili) che vanno adeguatamente supportate e promosse pure con strumenti espositivi come questo che richiamino l’attenzione degli operatori nazionali ed internazionali. Anche il turismo, comparto di grande rilevanza nelle politiche camerali, sarà opportunamente messo in risalto con un padiglione dedicato.

Ottime, dunque, le premesse e auspicabilmente positivo il risultato di questa ambiziosa sperimentazione>.

Sinergia e condivisione per valorizzare e favorire l'accesso al delle diverse realtà produttive presenti sul territorio. E' questa, in sintesi, la filosofia di Expo Maestrie. 

<L’Ente camerale - ha detto ancora Sportelli-prosegue, in tal modo, a valorizzare i settori produttivi che presentano maggiori potenzialità per un rapido ed efficace rilancio dell’economia ionica, operando peraltro in modo sinergico con altre Amministrazioni pubbliche ed avviando best practice di condivisione necessarie a superare gli ostacoli che impediscono la ripresa.>

 

 

Nuovo Corso per la Cgil di Taranto. A giorni nuovi volti occuperanno quelli lasciati dall'attuale. Questo cambio al vertice cade in periodo particolarmente complesso della vita economica tarantina con nuove emergenze occupazioni e vecchie questioni ancora drammaticamente aperte. <Luigi D’Isabella- si legge in una nota stampa- già segretario generale della CGIL di Taranto ha già ricevuto l’incarico di coordinatore regionale della FILCTEM e Filomena Principale componente della segreteria territoriale della Camera del Lavoro è già al lavoro da circa due settimane nella segreteria regionale dello SPI CGIL, così la CGIL di Taranto è pronta a svolgere il direttivo del prossimo 21 luglio nell’ottica del rinnovamento.

Nella sede dell’Appia Palace Hotel di Massafra, a partire dalle 9.30, si svolgeranno, infatti, i lavori per la nomina del nuovo segretario generale e del nuovo componente di segreteria che insieme a Paolo Peluso (attuale segretario organizzativo) completeranno la rosa dei nomi che guiderà la CGIL tarantina nelle sfide dei prossimi anni.

Abbiamo lavorato in questi mesi nell’impegno del passaggio del testimone – spiega Paolo Peluso – e lo abbiamo fatto nella consapevolezza che il lavoro svolto sin qui da Luigi D’Isabella, segretario degli anni più difficili della storia politica, economica ed occupazionale di Taranto e della sua provincia costituisce un ottima base di lavoro e un patrimonio esperienziale importante  per una organizzazione che nei marosi della crisi ha continuato a mantenere saldo l’impegno di difendere il lavoro e i diritti collettivi. Una bussola che D’Isabella non ha mai smesso di tenere come riferimento principale della nostra missione statutaria.

Un passaggio di mano che si ufficializzerà il prossimo 21 luglio con nomine e incarichi che per la CGIL ionica potranno rappresentare al contempo continuità ma anche innovazione.

Anche l’incarico assunto in sede regionale  da Filomena Principale – dichiara ancora il segretario organizzativo – è il riconoscimento al lavoro svolto da questa Camera del Lavoro e da Filomena in maniera particolare su tematiche non solo riguardanti il lavoro ma anche il delicato capitolo delle politiche sociali e di genere.

Il direttivo della CGIL di Taranto- conclude la nota stampa- si riunirà alle 9.30 del 21 luglio nella sala conferenze dell’Appia Palace Hotel di Massafra e già nel primo pomeriggio di lunedì prossimo potrebbe decretare i volti e i nomi che saranno alla guida della CGIL tarantina.>

'Parte ora il toto segretario, tra le indiscrezioni più accreditate c'è quella secondo cui a prendere posto di D'Isabella potrebbe essere proprio l'attuale segretario organizzativo Paolo, che ha dalla sua una lunga militanza nel sindacato, o Massafra del settore Chimici.

 

Giovedì, 17 Luglio 2014 14:05

Tra Sportelli e Giangrande è scontro aperto

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"Il territorio ha subìto una inutile lagnanza priva di fondamento e di interesse per imprese e cittadini, in una logica di critica irresponsabile e distruttiva". E la polemica dell'estate è servita.

Ancora una volta uno contro l'altro armati. Luigi Sportelli, presidente della Camera di Commercio e Leonardo Giangrande, omologo in seno a Confcommercio proprio non riescono a seppellire l'ascia di guerra. Lo scontro che getta benzina sul fuoco di una città in perenne ebollizione è la decisione assunta da Camera di Commercio di chiudere la Sala Resta, un provvedimento pare necessario nell'ottica della spending review. Tutto ciò ha scatenato la reazione di Giangrande che ha puntato l'indice contro la gestione dell'ente camerale, mettendo in campo anche questione stipendi e doppi incarichi. La replica di Sportelli, durissima, non si è fatta attendere.

"Gli attuali rappresentanti di Confcommercio Taranto- scrive Sportelli- continuano ad inseguire il clamore piuttosto che la soluzione dei tanti problemi del loro settore sul nostro territorio con operazioni mediatiche alle quali, per l’ennesima volta, siamo costretti, nostro malgrado, a rispondere.

Apprezziamo la posizione della Confcommercio“nazionale” che invita alla valorizzazione del Sistema camerale attraverso il rilancio delle attività promozionali ed il perseguimento di una maggiore efficienza ed economicità di gestione.

Confcommercio Taranto sa perfettamente che quest’ultimo obiettivo è stato già raggiunto dalla Camera di commercio di Taranto che, infatti, presenta costi inferiori a quelli standard rilevati a livello nazionale. In virtù di questa efficienza che altre realtà ancora stanno perseguendo, si è costretti ad intervenire su servizi non essenziali come quello congressuale, la cui breve sospensione (in assenza di prenotazioni fino al prossimo mese di settembre), comporterà un sicuro risparmio per l’Ente e nessun disservizio per la collettività.

Diverso da quello nazionale è l’atteggiamento dei rappresentanti della Confcommercio“provinciale” che a fronte di un’assoluta mancanza di partecipazione costruttiva ai democratici processi decisori dell’Ente camerale, utilizza gli organi di informazione arrogandosi il diritto di decontestualizzare dati di bilancio trasparenti e certificati da organismi terzi ed indipendenti. Solo a titolo di esempio, le retribuzioni dei vertici sono pubblicate da anni sul sito camerale, come prescrive la legge. Trasparenza che non è certamente caratteristica della governance di questa associazione i cui iscritti probabilmente non conoscono la destinazione delle risorse rinvenienti dalle quote associative.

Si invitano nuovamente i vertici della Confcommercio locale-prosegue Sportelli- a criticare meno ed a lavorare meglio. Nonostante la significativa presenza in Consiglio camerale, essi  non hanno espresso alcuna progettualità nei settori di  competenza, primo fra tutti il turismo, danneggiando i propri, incolpevoli, associati ai quali viene preclusa la possibilità di accedere ai finanziamenti che la Camera di commercio ha inserito in bilancio. Ne discende, ovviamente, che i soldi stanziati non vengono spesi. Un atteggiamento che certifica l’incapacità di sostenere le imprese in difficoltà e di accompagnarle lungo percorsi di crescita e di sviluppo. L’unico impegno che i suddetti sembrano aver assunto nei confronti dell’Ente è quello di trascinarlo in  sconsiderati attacchi giudiziari e mediatici che li vedono ripetutamente  soccombenti, scaricandone i costi sui propri associati.

Pretestuoso è, infine, il riferimento alla gestione del MeTa, questione sulla quale l’attuale governance camerale ha già chiarito che la decisione di non partecipare alla società di gestione è in capo alla precedente governance, espressione proprio di Confcommercio.

Insomma - conclude il presidente della Camera di Commercio il territorio ha subito un’ulteriore lagnanza priva di fondamento e di nessun interesse per imprese e cittadini in una logica di critica irresponsabile".

Qualche settimana fa proprio Sportelli, alla luce dei drammatici dati sulla crisi, auspicava la creazione di una cabina di regia per affrontare tutti insieme i temi dello sviluppo. Di questo passo, riuscire a far partire da Taranto un'unica voce sarà sempre più difficile.  

 

 

 

Giovedì, 17 Luglio 2014 11:03

Una mobilitazione per salvare i bambini di Taranto

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Pubblichiamo di seguito un contributo di Luisa Campatelli

Nessuno può e deve rimanere indifferente di fronte all'ennesimo grido di allarme lanciato dai pediatri di Taranto alla luce dei gravissimi dati contenuti nello studio Sentieri. Ciascuno per le proprie competenze e responsabilità deve intervenire per dare risposte in tempi brevi e certi: interruzione dell'esposizione dei bambini a fonti inquinanti, recepimento da parte della Asl delle indicazioni contenute nello studio in materia di prevenzione, diagnosi e terapia, adozione da parte delle istuzioni locali e centrali di tutti gli interventi necessari a favorire e rendere possibili soluzioni. Ci aspettiamo, che come avviene quando sono in gioco posti di lavoro e investimenti, sulla vita e sulla salute dei bambini di Taranto si dia vita a una mobilitazione direttamente proporzionale alla straordinaria gravità del problema.

Al sindaco, al neo assessore regionale alla Sanità , al ministro per la Salute chiediamo cosa intendono fare per dare risposte concrete a questa emergenza. Quando era nel pieno della sua "fase ambientalista" , il governatore Vendola dichiarò che avrebbe bollato con il marchio di "ammazza bambini" chi avesse continuato ad inquinare. Di tempo ne è passato, crediamo sia arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti...

di seguito pubblichiamo il documento dei Pediatri di Taranto

I Pediatri di Taranto, prendendo atto dell'aggiornamento dello studio SENTIERI dell'Istituto Superiore di Sanità che ha dimostrato e confermato un eccesso preoccupante dimortalità e ricoveri nel primo anno di vita e in generale nella fascia 0-14anni, una maggiore incidenza di patologie tumorali, di patologie perinatali e di patologie respiratorie acute, maggiori incidenze che si verificano in un territorio ad alto rischio ambientale riconosciuto come Sito di Interesse nazionale per le Bonifiche ,concordano con gli autori dello studio sulla necessità di intervenire "evitando esposizioni indebite dei bambini a inquinanti ambientali" e di " garantire alle donne in gravidanza un ambiente sicuro".

Preso atto, inoltre, che, in base al documento di Valutazione del Danno Sanitario elaborato da ARPA Puglia ancora nel 2016 persisterà l'immissione nell'ambiente di sostanze cancerogene e tossiche con un rischio cancerogeno per via inalatoria inaccettabile per un grande numero di cittadini e tra questi donne gravide e bambini, i Pediatri concordano con le conclusioni di ARPA Puglia sullainsufficienza delle misure finora messe in atto per la tutela della salute dell’intera popolazione e dei bambini in particolare.

Alla luce di quanto premesso si chiede  che venga immediatamente sospesa la immissione di sostanze nocive sulla popolazione poiché, stante l'attuale situazione, l'unica cosa di cui ha bisogno il nostro territorio è un immediata e profonda opera di bonifica ambientale e meno che mai  di eventuali ulteriori interventi che possono essere ulteriormente pregiudizievoli per l'ambiente.

Riteniamo gravissima questa situazione in cui i nostri bambini sono condannati ad una aspettativa di vita inferiore a quella di altri e che nessuna motivazione politica, economica o sociale può giustificare tale situazione.

Si sottolinea , inoltre, che dai suggerimenti dello studio SENTIERI emerge fortemente la necessità di implementare le risorse utili per una efficace prevenzione prima e poi per una efficace gestione delle patologie pediatriche e neonatali volte ad abbattere questa inaccettabile mortalità infantile .

A fronte dei tanti bisogni del nostro territorio assistiamo invece purtroppo ad un impoverimento delle risorse umane proprio in quei settori come la  Terapia Intensiva Neonatale e la  Pediatria dell’Ospedale che avrebbero urgente necessità di essere arricchite nella stessa pianta organica , settori  questi che, con la pediatria di base territoriale ,sono l’unico argine contro questo inaccettabile trend dimortalità.

I Pediatri di Taranto dichiarano la propria disponibilità  a collaborare a qualsiasi iniziativa di ricerca epidemiologica e qualsiasi piano sanitario teso a tutelare la salute dei minori.

Firmato:

I Pediatri di Taranto eProvincia

Il presente documento è condiviso e sottoscritto dalla Presidenza e dalla Commissione Ambiente e Salute dell'Ordine 

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