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Giornale di Taranto - Economia, Lavoro & Industria
Economia, Lavoro & Industria

Economia, Lavoro & Industria (1912)

Si è svolto Sabato 14 dicembre nel Teatro Comunale di Palagiano - il Convegno - Multifunzionalita in Agricoltura e Valorizzazione dei Prodotti Tipici di Puglia VEDI PROGRAMMA ALLEGATO
Approvato ieri dal Consiglio il testo di legge unificato sull’agriturismo in Puglia. Dopo anni di attesa il territorio pugliese si dota, dunque, di uno strumento che mira a promuovere un agriturismo di qualità, ma anche a determinare connotati giuridici e tecnici stringenti per lo svolgimento di tali imprese (dai vincoli paesaggistici-ambientali, alle modalità di produzione agricola). “Il consiglio di ieri ha celebrato una giornata dedicata alla cura e custodia del grande patrimonio naturale, paesaggistico e colturale della nostra terra – ha detto l’assessore alle risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni - Non può che rallegrarmi la conclusione dell’iter per l’approvazione della Legge che regolamenta l’offerta agrituristica in Puglia ma è indubbio che tale azione legislativa assume ancora più valore alla luce del grande lavoro che questo governo regionale sta realizzando in favore delle potenzialità tipiche dei nostri territori. In questo contesto – continua Nardoni – va letta l’approvazione all’unanimità del disegno di legge da me proposto per la “Tutela delle risorse genetiche autoctone di interesse agrario, forestale e sootenico”, ma anche la proposta di legge di iniziativa popolare per la tutela e la valorizzazione dei borghi più belli della nostra regione che ieri ha trovato accoglimento in consiglio. Il fenomeno dell’agriturismo in Puglia diffusosi fortemente negli ultimi anni ha dunque ora un quadro normativo certo a cui Nardoni guarda con attenzione soprattutto nell’ottica della certificazione di qualità del sistema agricolo regionale. Stiamo conducendo un lavoro puntuale assieme a tutti gli attori del comparto agricolo pugliese – dice l’Assessore regionale – affinché si recuperino risorse autoctone e in questo senso va inquadrato l’intervento che abbiamo posto in essere con la legge di tutela approvata ieri e che mira alla conservazione del grande patrimonio di biodiversità della Puglia, ma tutto questo lavoro di custodia doveva trovare fondato compimento anche nella fase di offerta al pubblico. Perché attraverso gli agriturismo comunichiamo la nostra tradizione e la nostra cultura rurale al mondo che arriva nella nostra regione. L’agricoltura pugliese ridisegna i suoi connotati sulla base di criteri ed elevati standard qualitativi. Con gli agriturismo mettiamo in condizione l’agricoltore di diversificare il suo reddito – afferma Nardoni – ma al contempo gli chiediamo di essere fedele a quei livelli di efficienza, qualità e genuinità che ormai appartengono appieno al brand Puglia, sia sul fronte alimentare che turistico-ricettivo. Nella seduta del Consiglio regionale di ieri approvato, inoltre, anche il DDL n. 9 del 1.07.2013 su “disposizioni relative alle sanzioni amministrative in materia di quote latte”. Con questo provvedimento la Regione Puglia applica la normativa nazionale in materia di quote latte relativamente all’ammontare delle sanzioni amministrative da comminare ai primi acquirenti (generalmente caseifici – ndr) riconosciuti in apposito Alba regionale, ai quali i produttori di latte bovino consegnano la loro produzione. La normativa ha individuato, inoltre, i parametri e i criteri con cui graduare le sanzioni da applicare al fine anche di penalizzare i più inadempienti.
Si è tenuto oggi sul piazzale dell'assessorato al Lavoro, l'incontro con i lavoratori delle pulizie delle scuole, convocato dagli assessori Caroli (Lavoro) e Capone (Sviluppo economico). All'assemblea hanno partecipato anche alcuni parlamentari pugliesi (Stefano, Bellanova, Duranti) e i consiglieri regionali Zullo e Lemma oltre all'assessore del comune di Taranto Sciasciamacchia. E' stato condiviso da tutti i presenti il documento già firmatp dalle sigle sindacali con il quale si chiede con urgenza alla Presidenza del Consiglio dei Ministri l'annullamento della gara e la convocazione urgeìnte di un tavolo interministeriale per garantire la continuità e regolarità dei servizi e la dignità delle retribuzioni dei lavoratori. "La richiesta - spiegano Capone e Caroli - condivisa da tutti i rappresentanti istituzionali, è un determinante e significativo passo avanti nella gestione della vertenza. Insistiamo perchè con l'appoggio di tutti i parlamentari pugliesi possa essere modificato il decreto del "fare", che riduce le risorse dedicate a questi servizi. Siamo uniti a fianco dei lavoratori per evitare che una gara assentita da Consip con un ribasso del 60% violi i diritti dei lavoratori a una retribuzione dignitosa e i diritti degli studenti ad avere servizi di qualità"
Il Fondo di garanzia per le Pmi si adegua all'Accordo per il credito 2013, firmato il 1° luglio 2013 da ABI e associazioni di rappresentanza delle imprese, che prevede nuove misure di sospensione e allungamento dei finanziamenti nonché la proroga al 30 settembre 2013 dei termini delle "Nuove misure per il credito alle PMI" del 28 febbraio 2012. La circolare n. 655 del 2 dicembre 2013 informa che il Comitato di Gestione ha stabilito di prorogare la scadenza della garanzia del Fondo sulle operazioni che fruiscono della sospensione o dell'allungamento della durata di cui all'Accordo 2013. La proroga viene concessa, senza ulteriori valutazioni da parte del Comitato e senza comunicare l'accoglimento della domanda, a fronte di una comunicazione di variazione della durata che i soggetti richiedenti devono inviare al Gestore. La proroga non implica il versamento di alcuna commissione aggiuntiva. Sarà inoltre possibile presentare nuove richieste di intervento a fronte di operazioni di finanziamento oggetto di allungamento della durata non già garantite dal Fondo, nei limiti previsti dalle disposizioni comunitarie in materia di aiuti de minimis. La valutazione di tali operazioni viene effettuata secondo i requisiti, le condizioni e le modalità previsti dalle Disposizioni Operative.
E' stato pubblicato il decreto di regolamentazione per la concessione di contributi per gli investimenti in macchinari delle imprese di tutte le dimensioni, operative, da almeno 2 anni, nelle regioni Puglia, Calabria, Sicilia e Campania per i settori riportati nella scheda allegata di sintesi della misura in oggetto, di cui e' titolare il Ministero dello Sviluppo Economico, che viene detta "Nuova 488". La tipologia di agevolazioni, ci fa ritenere che lo strumento e' di grande appeal e costituisce un'opportunita' per coloro che si apprestano ad effettuare investimenti nelle attivita' produttive e nella produzione energetica. La procedura prevede una fase di presentabilita' della domanda che potra' essere effettuata attraverso il controllo di alcuni dati contabili. Se fornite l'importo e la tipologia dell'investimento e l'ultimo bilancio approvato, la PROIND Srl, per la prima volta nella sua esperienza, si impegna gratuitamente a valutare la presentabilita'. PROIND SRL Sede legale: Viale Virgilio, 148 - 74121 Taranto Sedi operative: Via Acclavio, 86 - Via O. Flacco, 24 - 74100 Taranto Tel. +39 099 4593723 - Fax +39 099 4594724 www.proind.org Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Una delibera approvata ieri in giunta dice che siamo in piena sintonia con la protesta della Coldiretti che oggi blocca con i suoi trattori il valico del Brennero e che domani insieme a noi manifesterà a Roma tutto il suo disappunto nei confronti delle politiche comunitarie che stentano a dar seguito ad un impegno assunto dall’Europa per l’attuazione dell’obbligo di indicazione del paese d’origine o del luogo di provenienza con riferimento ad una serie di prodotti come il latte, i prodotti lattiero caseari, le carni o altre produzioni tipiche. E’ quanto dichiara oggi l’Assessore alle risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, che domani anche in veste di coordinatore nazionale di tutti gli assessori regionali all’agricoltura proprio allo scopo di tutelare gli interessi delle imprese agroalimentari italiane porrà la questione anche in seno alla Commissione Politiche Agricole. Siamo una Regione che ha investito tanto in certificazioni di qualità e tracciabilità del prodotto – spiega Nardoni – ed è impensabile che proprio ai danni di questo sistema, che dovrebbe rappresentare il vero sviluppo economico-produttivo dell’Italia, si consumi la tragedia di una ulteriore crisi di fatturati. Sotto accusa non solo la contraffazione, ma anche i fenomeni di italian e puglia sound. I nostri agricoltori devono sottostare alle regole europee e sottoporsi a disciplinari ferrei come quelli ad esempio imposti dal Marchio ombrello di emanazione comunitaria “Prodotti di Qualità di Puglia” – dice Nardoni – ma poi sono costretti a subire l’affronto di un mercato globale senza regole che facilita di fatto l’ingresso in Italia di carni o latte di provenienza dubbia. Così mentre la Puglia si certifica e annuncia vibrate proteste nei confronti delle nazioni in cui questo traffico sarebbe sotto considerato, si perdono importanti fette di mercato del Made in Italy. E’ una battaglia che però non può vedere isolati gli agricoltori o gli allevatori italiani – conclude Nardoni – perché nelle politiche che puntano alla valorizzazione della qualità dei prodotti agro-alimentari, non c’è solo lo stimolo all’impresa di qualità, o alla tutela delle produzioni tipiche, ma anche un importante messaggio che deve raggiungere i consumatori, al fine di garantire proprio all’utilizzatore finale salute, e sicurezza alimentare.
A partire dal prossimo fine settimana si entra nel vivo delle festività natalizie e nella tradizione dei doni da mettere sotto l’albero. Per l’intero mese di dicembre infatti i negozi in tutta la città sono aperti anche la domenica per facilitare gli acquisti di Natale. E quest’anno per ovvi motivi, evidenti a chiunque si aggiri per le vie cittadine, il Natale rappresenta un’occasione per movimentare finalmente la strade del commercio e per battere qualche scontrino in più dopo settimane di fermo totale. Tre settimane o poco più, se si considera la Befana (che però all’infuori dei giocattoli ha ormai perso appeal commerciale), durante le quali nei negozi - dai dipendenti ai titolari- si darà il massimo per cercare di rendere proficuo almeno questo scorcio di fine anno. Uno dei più duri per il commercio tarantino. L’Amministrazione comunale rendendosi conto delle difficoltà che sta attraversando il commercio tarantino, ed in particolare cogliendo le istanze degli operatori delle attività commerciali del Borgo, sta emanando – apprendiamo dalla stampa- un provvedimento che rimodulerà sino al 31 gennaio il piano parcheggi nel quadrilatero del Borgo. Il provvedimento è finalizzato a recuperare nelle ore pomeridiane 250 parcheggi sottratti agli automobilisti a causa dei vari cantieri aperti in diverse zone del Borgo e per la chiusura di piazza Carmine. Il provvedimento causerà probabilmente dei disagi ai residenti e ai cittadini possessori di permessi che potranno continuare a parcheggiare h 24, ma solo su un lato della strada, il resto nelle ore serali sarà lasciato a disposizione degli automobilisti pendolari. E’ un tentativo avviato in via sperimentale che tende ad offrire una risposta momentanea, (perché comunque la soluzione definitiva resta la realizzazione di aree destinate esclusivamente al parcheggio), alla domanda di zone di sosta per l’utenza occasionale del Borgo. Le attuali aree di sosta del Borgo sono per oltre il 60% occupate dai possessori di autorizzazione, questo in una città che concentra nel quartiere umbertino una parte considerevole della sua offerta distributiva è senz’altro un grosso handicap; occorre dunque individuare soluzioni a quello che a tutti gli effetti – crisi o no- è in partenza uno svantaggio competitivo dell’offerta commerciale della città. Tanto più che Taranto, allo stato attuale, non è una città dotata di validi sistemi di trasporto pubblico e privato alternativi alle autovetture personali. Il tema della rivitalizzazione del Borgo passa dunque anche per un ragionamento strutturale sull’accessibilità e i servizi, e ciò nell’interesse di tutti: residenti, lavoratori, commercianti, frequentatori occasionali. Non è possibile ipotizzare infatti che il benessere di una fascia di cittadini (i residenti ad esempio) possa prevaricare le esigenze e i diritti di un’altra, per il semplice motivo che la città è di tutti, e tutti devono avere le stesse opportunità di fruizione, di accesso e di mobilità. Detto ciò l’appello che Confcommercio fa ai Tarantini è di rendersi disponibili e comprensivi, e di non trincerarsi nella difesa del proprio particolare. Se ognuno fa un piccolo passo in dietro e rinuncia al proprio privilegio, specie se richiede soltanto un po’ di impegno, ad avvantaggiarsene sarà l’intera comunità. Si provi a non dividersi in sterili polemiche e ad andare nella stessa direzione. Anche questo è un modo per crescere e per tentare di scalare la classifica della vivibilità.
Non più tempi lunghi per autorizzare gli stabilimenti che intendono trasformare le uve da tavola in succhi ma una semplice comunicazione alle autorità competenti. L’assessore Fabrizio Nardoni esordisce affermando che il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, a seguito di sollecitazioni da parte dell’Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, ha chiarito che l’attività di detenzione e trasformazione delle uve da tavola potrà essere iniziata dalla data di presentazione della dichiarazione (segnalazione) d’inizio attività agli Uffici regionali/provinciali competenti. Quindi non più tempi di attesa di trenta giorni così come recita l’articolo 5 , comma 1 del decreto del 19 dicembre 2000 dalla richiesta di inizio attività ma l’avvio delle operazioni di trasformazione delle uve da tavola di pari passo con l’invio della comunicazione in questione. E’ un piccolo risultato - continua l’Assessore Nardoni - dell’immediato intervento che la mia struttura ha ottenuto nel prevedere norme più snelle e semplificate a vantaggio degli operatori vitivinicoli pugliesi. E’ indubbio che tale risultato non allevia la grave crisi che ha attanagliato e continua a interessare il comparto delle uve da tavola in questa campagna strana e bizzarra per uno dei prodotti tipici più importanti della nostra regione. L’uva da tavola - ha sottolineato il responsabile delle politiche agricole della Regione Puglia - rappresenta un settore strategico per l’ortofrutta regionale e pertanto necessita di molta attenzione da parte della componente politica in sinergia con le rappresentanze degli operatori per avviare interventi strategici tesi al controllo delle produzioni, all’aggregazione dell’offerta nonché all’introduzione di ulteriori innovazioni di processo. E’ mia intenzione - ha concluso Nardoni - avviare un Osservatorio Statistico per iniziare a definire con puntualità le superfici destinate alla coltivazione dell’uva da tavola, le produzioni e le varietà coltivate.
Una n uova misura è stata studiata e promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico, rivolta alle micro, piccole e medie imprese. I programmi ammissibili alle agevolazioni devono prevedere la realizzazione di investimenti innovativi, ossia acquisizione di immobilizzazioni materiali e immateriali tecnologicamente avanzate in grado di aumentare il livello di efficienza o di flessibilità nello svolgimento dell'attività economica oggetto del programma di investimento, valutabile in termini di: - riduzione dei costi; - aumento del livello qualitativo dei prodotti e/o dei processi; - aumento della capacità produttiva; - introduzione di nuovi prodotti e/o servizi; - riduzione dell=92impatto ambientale; - miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro. Disponibilità 150 milioni di euro. Per maggiori info collegarsi al sito http://www.finanziamenti.puglia.it/bandi-nazionali-attivi/investimenti-innovativi
Nulla di fatto per il caso Tarsu, " E' impensabile per il momento storico che vive la città che a pagare siano sempre gli Artigiani" Commenta Castronuovo Coordinatore Regionale di Casartigiani Puglia, " abbiamo ottenuto una diminuzione dell' 8% sull'aumento, ma il 10% è troppo alto considerato che paghiamo già un 50% in più rispetto a tutti gli altri comuni. Da gennaio l'amministrazione comunale si ritroverà nuovi bisognosi in Via Veneto, ma ecco i numeri della vicenda: Le aziende Artigiane nel Comune di Taranto da dati dell'albo sono 1701 distribuite sul tutto il territorio Comunale che garantisce una forza lavoro di 3538 unità lavorative tra titolari e dipendenti che in buona parte da Gennaio rischiano di non avere più un lavoro con conseguenze sociali spaventose per la nostra città. Dato allarmante che fin ora è stato sottovalutato dall'amministrazione, il nostro compito e quello di portare semplicemente le istanze degli artigiani alle istituzioni, abbiamo avvisato le stesse, non sappiamo cosa potrà succedere nei prossimi mesi, le imprese messe già alla gogna dallo stato e dallo stesso sistema comunale. Ogni giorno sopportiamo la mala gestione dei servizi pubblici, l'abusivismo incalzante che non paga tasse e non viene controllato soggetti che a volte percepiscono anche assegni sociali, oltre l'inganno anche la beffa, noi che ogni giorno alziamo le nostre saracinesche non sappiamo se riusciremo a pagare i nostri dipendenti che per noi sono figli e parte della azienda e se riusciremo a garantire la sussistenza alle nostre famiglie. Paghiamo per 3 volte, per le nostre case, e 2 volte per i nostri locali, in quanto come produttori la legge ci impone di smaltire i nostri rifiuti con aziende speciali (private) e di attrezzarci di un sistema di tracciabilità di rifiuti( che paghiamo con costi esorbitanti) e in più paghiamo anche la Tarsu, un carico fiscale impensabile e insopportabile. Vogliamo chiarezza del perché invece di diminuire i costi del servizio (gestito da una azienda del Comune) , sono invece aumentati, visto che i conferimenti in discarica sono diminuiti, la percentuale della differenziata è aumentata. Siamo stati disposti al dialogo, ci siamo presentati in comune dimostrando la nostra civiltà e umiltà abbiamo dato un contributo troppo grande a questa città che siamo ancora disposti a dare ma se sono c'è lo potessimo ancora permettere, perché ad oggi si sta raschiando solo il fondo, ci state condannando a morte e la cronaca è la testimonianza. Questa nostra battaglia non riguarda solo le imprese artigiane ma tutti i cittadini che ancora una volta per colpa di mala gestione delle aziende municipalizzate dovranno pagare. Oggi saremo presenti in consiglio comunale per gurdare in faccia chi voterà questa nostra condanna, ma la nostra azione non finirà qui abbiamo interessato i nostri uffici legali nazionali e territoriali, per opporci legalmente a questa ingiustizia, siamo anche disposti ormai a lavorare davanti al comune, trasferendo le nostre attività davanti al palazzo che dovrebbe garantire la crescita economica e l'alternativa per la città.
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