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Giornale di Taranto - Economia, Lavoro & Industria
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Economia, Lavoro & Industria

Economia, Lavoro & Industria (1907)

Ilva, incontro al Mise: non c’è posto per USB. “È scandaloso. Noi siamo arrivati a Roma e abbiamo trovato il Parlamentino pieno e nessuna cuffia disponibile per ascoltare la traduzione dell’introduzione di Mittal. Con 12 RSU e 1000 iscritti USB resta fuori, mentre all’interno ci sono persone che di Ilva e di Taranto non ne conoscono nemmeno l’esistenza”. Francesco Rizzo, coordinatore provinciale USB non ha mezzi termini. “L’UGL è legato al viceministro Bellanova e ha amicizie con il funzionario ministeriale Giampiero Cassano, ma nessuna competenza in materia, eppure i rappresentanti sono seduti al tavolo in cui si discute di Ilva. Il sindaco di Taranto invece non è stato nemmeno invitato e noi, che siamo la terza forza sindacale, siamo fuori. È uno scandalo. Un paradosso che dimostra quale sia la democrazia di questo Governo”

 

Sabato scorso (25 NOVEMBRE) a Palazzo Pantaleo non c'eravamo. E non solo perché invitati appena un giorno prima, via mail. ​

Non c'eravamo perché pensiamo che la costruzione di un'idea fondamentale, e che si ritiene "partecipata", vada sottoposta, argomentata, visionata, valutata, analizzata e se necessario emendata nei tempi, nei modi e nei luoghi che da quando mondo è mondo risultano appropriati.

Ad ogni modo, preventivamente. E non a ridosso di una scadenza prefissata.

L'Ordine degli Ingegneri di Taranto non ha inteso, dunque, su decisione unanime del suo Consiglio provinciale, prendere posto in sala per assistere alla mera illustrazione dei propositi già messi in campo.

Non poteva interessarci  il "già fatto" al quale -  come si evince dal resoconto finale diramato dal Comune agli organi di informazione dopo l’incontro di Palazzo Pantaleo - è stata allegata la possibilità di inviare contributi integrativi entro e non oltre il 30 novembre: tre giorni di tempo!!

Dunque, l'idea di disertare l'incontro del 25 novembre, per quanto ci riguarda convocato dall'Amministrazione venerdì 24, ha trovato nuova ragion d'essere da un invito a collaborare che sa tanto di manierismo burocratico, una pratica lontana anni luce dall'esigenza che questo tempo impone:  condividere a monte e non dare appuntamento a valle.

La dignità professionale degli Ingegneri di Taranto ci ha così imposto la scelta di tutelarla.   

Eravamo, e lo abbiamo ampiamente dimostrato sin dal nostro insediamento di luglio, pronti a collaborare con le rappresentanze politiche e istituzionali ioniche, per VIVERE adeguatamente il luogo in cui LAVORIAMO tutti i giorni a stretto contatto con le emergenze, la pianificazione, la tecnologia, la scienza, le idee innovative e le arti note, e quelle ancora da perlustrare, dell'ingegno da preservare e rafforzare.

Siamo ovviamente disponibili per un futuro composto da ragionamenti e riflessioni condivise che aprano la strada a scelte strategiche realmente partecipate.

Un piano strategico, appunto, addirittura la rivisitazione del disegno di Città e la realizzazione di un Piano Generale Urbanistico… non possono essere deduzioni incollate. Pensiamo, invece, si tratti di miscelare  induzioni da recepire. E fondate sulla sapienza di chi da decenni studia i processi di innovazione e conseguente rilancio sociale.

I professionisti di Taranto, non solo gli ingegneri, sono una risorsa come tante nella città che troppo spesso ha chiuso le porte e si è piegata  su se stessa delegando ad altri, puntualmente,  la decisione finale.

Eravamo certi di assistere ad una variazione su questo tema. 

Restiamo fiduciosi, ma stigmatizziamo questo passaggio a vuoto che auspichiamo si riveli unico nel suo genere.

Abbiamo inviato al sindaco una lettera,  spiegando nel dettaglio le ragioni della nostra assenza di sabato scorso e auspicando giorni di lavoro fruttuoso.

Siamo ingegneri, siamo professionisti, siamo cittadini, siamo tarantini che lavorano per dare slancio alla propria terra. 

 

 

Il presidente Giovanni Patronelli

per il Consiglio provinciale

 

dell’Ordine degli Ingegneri di Taranto

Grandi manovre finalizzate restituire al Porto di Taranto una funzione centrale in campo portuale e logistico in concomitanza con gli adeguamenti infrastrutturali avviati per favorire ripresa e implementazione delle attività.

Come fa sapere l’Autorità portuale a candidarsi nella gestione di questo processo è la Società South Marine Gate S.r.l. - costituita dai soci Castiglia S.r.l., Compagnia Portuale S.r.l., Malucla S.r.l. e Quadrato Divisione Industria S.r.l.-  con un’istanza al fine di acquisire la concessione demaniale marittima, per la durata di 30 anni, di una porzione di banchina ed area retrostante in località Molo Polisettoriale del Porto di Taranto.

 

Ciò al fine di recuperare la funzione portuale/logistica del Porto di Taranto per le merci destinate all’import/export, nonché al mercato interno, mediante il riavvio dell’operatività portuale consentita dagli adeguamenti infrastrutturali in corso. L’AdSP del Mar Ioni fa sapere che implementerà l’iter istruttorio di rito.

Dal 30 novembre l’Accerelatore Puglia Startup insieme a Dronyx (Montemesola)  e Bioenutra (Ginosa) a Slush 2017.  

 

Saranno Dronyx (Montemesola)  Bioenutra(Ginosa) e Revoluce (Salerno)insieme a  Puglia Startup   a rappresentare le best practice dell’innovazione tecnologica meridionale a Slush, probabilmente il più importante evento europeo sul futuro. Approderanno a Helsinki dal 30 novembre prossimo e per due giorni, per raccontare come si sviluppa al Sud le tecnologie sostenibili e come può germogliare l’innovazione tecnologica in contesti spesso bistrattati. Nel gotha europeo delle startup, in un Paese come la Finlandia a forte vocazione di incubatore, al terzo posto nel mondo per la percentuale di investimenti in ricerca e innovazione, Puglia Startup e le tre imprese innovative selezionate ( Dronyx, Bioenutra e Revoluce ) faranno parte della delegazione italiana organizzata dall’Agenzia per la Promozione all’Estero e l’Internazionalizzazione delle Imprese Italiane (ICE) che avrà il compito di dimostrare al mondo che anticipare il futuro non è questione di latitudini.

La Puglia sbarca in Finlandia con il compito di misurarsi con il panorama scandinavo della tecnologia, senza alcun timore ma con l’intenzione di realizzare proficui scambi di idee e di progetti. “Stiamo partendo con la voglia di conoscere da vicino cosa accade nel mondo, per condividere la visione sul futuro tecnologico con tutti gli altri imprenditori, giovani o meno, che vengono da tutta Europa”, commenta Alessandro Deodati, R&D manager di Dronyx, “Il lavoro di ICE in questo caso ci è stato davvero utile per far parte della carovana italiana, e faremo in modo di non sprecare questa opportunità”.

“E’ un emozione unica quella che vivremo nei prossimi giorni “, ha commentato Pasquale Moretti , CEO e Founder di Bioentura, ” ci confronteremo insieme a 5 mila startup da tutto il mondo , alla ricerca di finaziament e contatti per accelerare il nostro percorso imprenditoriale”.

“Sfideremo il freddo di Helsinki per presentare il nostro progetto d’impresa alla ricerca di nuovi investitori internazionali e dopo aver chiuso un round di finanziamento in equity crowdfunding qui in Italia”, ha invece commentato Alessio dell’Acqua Brunone, CTO e co-founder della startup salernitana Revoluce.

Dello stesso parere anche Maurizio Maraglino Misciagna, di Puglia Startup, booster per imprese innovative tutto made in Taranto: “Siamo stati incaricati da ICE e Ambasciata Italiana ad Helsinki di individuare le migliori realtà del Sud Italia per partecipare alla più importante kermesse per imprese innovative. La Finlandia è considerata nel mondo uno dei Paesi leader nell’innovazione e siamo orgogliosi di prendere parte. Putroppo l’Italia non ha ancora sviluppato una politica di valorizzazione delle eccellenze imprenditoriali innovative e questo rappresenta uno degli ostacoli per la crescita delle imprese del nostro Paese”. La Puglia e il Sud sono pronte a creare le basi per future e possibili sinergie internazionali.

Un traguardo prestigioso che premia un’eccellenza indiscussa del territorio tarantino.  

 

La Holding IN&OUT, capogruppo della più conosciuta Zanzar SpA, ha conseguito il certificato Elite di Borsa Italiana, traguardo eccezionale che solo poche aziende del panorama italiano riescono ad ottenere dopo un percorso molto impegnativo. Gran parte di queste imprese sono associate a Confindustria, con cui il Programma Elite prosegue e rafforza anno dopo anno la partnership. La stessa Confindustria Taranto è da un anno sportello attivo di ELITE Desk in Puglia.

La notizia è di qualche giorno fa, e arriva a coronamento di un solco che l’azienda di Angelo L’Angellotti, Presidente e Fondatore di Zanzar SpA, ha cominciato a tracciare già due anni fa, con l’ingresso nel Programma Elite assieme ad altre ventisei aziende italiane. A consentire alla IN&OUT di ottenere la certificazione, in vista di una possibile quotazione in Borsa Italiana, sono state le valutazioni riguardanti la Corporate Governance, il controllo di gestione, la strategia e il business plan e la comunicazione finanziaria.  “La Certificazione Elite – ha dichiarato il Presidente L’Angellotti nel corso della cerimonia, tenuta a Palazzo Mezzanotte, a Milano - è una motivazione importante per continuare sulla strada dell’internazionalizzazione, dell’innovazione tecnologica e della qualità che sono i capisaldi su cui si fonda il DNA del nostro Gruppo”. 

Il Gruppo In & Out conta 12 società che operano sul mercato italiano ed estero, alcune storiche con marchi importanti e con oltre un ventennio di attività sono divenute players strategici di riferimento per tutte le altre realtà del settore e per la clientela. L’offerta del Gruppo è diversificata: zanzariere, tende tecniche, tapparelle, motorizzazioni, reti e componenti. Tutti i prodotti sono realizzati in stabilimenti italiani ed esteri. 

 

“Questo è per noi punto di partenza e non arrivo - ha concluso il Presidente L’Angellotti - L’obiettivo di crescita delle aziende del Gruppo potrà continuare ad essere perseguito grazie alla sapiente costruzione nel tempo di legami trasparenti e duraturi con i propri clienti, e i fornitori e la forza lavoro, legami che hanno permesso il raggiungimento di questo risultato”.

La situazione delle aziende appalto Ilva è sempre più drammatica. Rischiano di saltare stipendi e tredicesime. “Si sono accumulati debiti per milioni di euro con diverse società e non pagano più gli stipendi-spiega Francesco Rizzo coordinatore provinciale USB Taranto-. Visto che non ci sono soldi si vocifera del possibile avviamento di procedura di licenziamento collettivo. In merito a questo abbiamo fatto più volte richiesta al governo e commissari di un Tavolo specifico, ma a tutt’oggi non si è fatto nulla. Il problema È stato anche portato a Mittal che però ci ignora ancora. Se non ci saranno delle risposte a breve mettermi in campo azioni pesanti. Inoltre l’azienda in tutto questo, continua a cadere a pezzi”. E infatti di questa mattina la caduta di un piastrone dell’acciaieria uno. “Siamo subito intervenuti facendo transennare la zona ma è evidente che ci sono sintomi di mancata manutenzione. Una situazione che perdura da anni. Si continua ad andare avanti senza rispettare la sicurezza dei lavoratori. L’Ilva ci sta accadendo letteralmente addosso: la manutenzione è necessaria”.

«Più che inutili tavoli regionali, serve un prezzo del latte di riferimento, capace di registrare gli andamenti del mercato in maniera equa anche per i produttori». Gli allevatori di Confagricoltura, riunitisi recentemente a Mottola, tornano sul piede di guerra: pronti a disertare le riunioni indette dalla Regione e a battere strade nuove.

E’ la proverbiale saggezza del “meglio soli che male accompagnati” a suggerire la sterzata, ma anche considerazioni oggettive che non trovano riscontro nella realtà quotidiana: «Il trend del prezzo del latte fresco – spiega Donatello Schiavone – nel 2017 è tornato a crescere, dopo gli anni bui recenti. Il problema è che l’aumento medio dell’11,52% registrato sino ad ottobre è avvenuto nelle stalle lombarde, mentre da noi si fatica a trovarne traccia». Il litro di latte viaggia oltre i 39 centesimi, quasi quattro cent in più rispetto ad un anno prima: «Ma questo succede al Nord – insiste l’allevatore mottolese - mentre da noi raccoglitori e trasformatori continuano a dettare legge e a imporre il prezzo, il loro prezzo, senza che vi sia equilibrio tra offerta e domanda».

Il mercato, invece, continua a viaggiare a due velocità, molto elastico in discesa e rigido in salita: «Bisogna  aprire una trattativa seria sul prezzo del latte – spiega Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Taranto – in cui tutti gli attori abbiano pari dignità, a partire dagli allevatori, troppo spesso trattati come l’anello debole del sistema, mentre ne sono il fulcro». Per la Federazione Latte di Confagricoltura, però, quello del prezzo è solo il primo passo di un percorso più lungo e profondo: «Gli allevatori – rimarca Lazzàro – vogliono intraprendere un percorso di conoscenza del mercato, degli strumenti per misurare domanda e offerta, per valutare le dinamiche dei prezzi e giungere a soluzioni che, come l’etichettatura d’origine obbligatoria, hanno riconosciuto il valore del prodotto italiano e stanno dando buoni risultati. Del resto, solo gli allevatori di Confagricoltura Taranto rappresentano una produzione di circa 50mila quintali di latte al mese e vogliono avere lo stesso “peso” di compratori e trasformatori, in un’ottica di condivisione e non di sottomissione».

La conferma che c’è margine per spuntare prezzi migliori, arriva ancora da Schiavone: «La richiesta del nostro latte sta aumentando, tant’è che non riusciamo a soddisfare la domanda pugliese per intero: ma resta il nodo del prezzo, che non segue questa dinamica al rialzo». Sullo sfondo c’è l’idea di giungere ad un “prezzo di riferimento” capace di inglobare i costi di produzione che, ricorda Angelo De Filippis, «qui da noi sono più alti perché facciamo latte fresco di altissima qualità». Anzi, di più - spiega Teodoro Ripa, veterinario di lunghissima esperienza - «perché la forza del latte della Murgia pugliese sta nel valore aggiunto che già oggi richiama le nuove e più avanzate normative. Qui abbiamo da tempo stalle e latte etici, non solo per la qualità igienica e sanitaria, ma perché si produce latte da vacche che non soffrono. Latte etico significa rispettare il benessere animale oltre che tutelare il consumatore da ogni punto di vista».

E allora dov’è l’intoppo? Per Giuseppe Tagliente «bisogna andare ben oltre i 36-38 cent/litro attuali e sfondare il tetto dei 40, posizionandosi almeno di un 5-10% sopra al prezzo di riferimento lombardo». Questo, a ben vedere, è l’altro corno del problema: «L’allevatore lombardo – dice Schiavone – quando si alza la mattina può valutare il prezzo Clal e quello di riferimento regionale. Qui in Puglia, invece, non abbiamo nulla, siamo completamente al buio e perciò alla mercé dei commercianti». Più che l’ennesimo tavolo regionale al quale c’è chi si siede comodamente e chi resta in piedi, allora, servirebbe uno scossone: «Dobbiamo riqualificare l’azione dell’associazionismo degli allevatori – è l’idea di Lazzàro – riportandolo al servizio degli allevatori e non al seguito di una associazione di categoria e, nello stesso tempo, liberarci di tutto ciò che ostruisce la possibilità che il prezzo del latte pugliese diventi un punto di riferimento per tutto il Sud. Per questo – conclude il presidente di Confagricoltura Taranto - vogliamo lanciare un progetto di ampio respiro, chiamando esperti e accendendo una luce sulle troppe opacità di un sistema squilibrato e sulla miopia di chi non vuol capire che il mercato del latte ha bisogno anche di un prezzo etico».

L’assessore allo Sviluppo Economico e Marketing del Comune di Taranto Valentina Tilgher ha incontrato il Commissario Straordinario per gli interventi urgenti di bonifica, Vera Corbelli  per discutere ed affrontare la problematica della moria dei mitili e, più in generale, le criticità dell’attività della mitilicoltura e le azioni da porre in essere per una loro risoluzione.

Nel corso dell’incontro il Commissario ha condiviso il percorso programmato ed in fase di attuazione, che vede la realizzazione di misure, strutturali e non, finalizzate alla bonifica delle aree, in particolar modo sul Mar Piccolo.

L’Assessore Tilgher ed il Commissario Corbelli hanno trovato un terreno di fortissima coesione nel ravvisare la strategicità del comparto economico legato alla produzione di mitili e alla itticoltura, quale elemento distintivo di Taranto e direttiva di sviluppo di una economia diversificata.

Condividendo la necessità di costruzione della “filiera della mitilicoltura” quale necessario investimento in ordine al superamento degli attuali limiti del settore, è stata concordato il coinvolgimento del Commissario straordinario al già istituito tavolo istituzionale con gli operatori del settore, finalizzato al confronto ed alla condivisione di una programmazione di azione unitaria di impulso allo sviluppo del settore, che consenta di affacciarsi su mercati più ampi e competitivi, e l’istituzione di un tavolo tecnico, finalizzato all’individuazione delle possibili soluzioni alla moria dei mitili causata dall’innalzamento delle temperature.

Si è altresì concordato il necessario coinvolgimento della Regione, quale necessario interlocutore di confronto su alcuni segmenti prioritari della programmazione.

 

Due giornate di studio su "I lavori di manutenzione straordinaria negli edifici condominiali" sono state promosse, a Taranto, dall'A.n.a.c.i., Associazione Nazionale Amministratori Condominiali ed Immobiliari, sede provinciale di Taranto. I lavori del convegno si sono svolti nell'Hotel Delfino, nelle giornate di venerdì 17 e sabato 18 novembre. Al convegno hanno preso parte gli ordini professionali di Taranto e provincia. Architetti, ingegneri, avvocati, commercialisti ed esperti contabili, imprese edili, hanno discusso, insieme ai referenti dell'Anaci, esperti nella gestione condominiale, delle grandi opportunità offerte dalla manutenzione straordinaria degli edifici, che beneficia del bonus fiscale.

L'avvocato Attilio Sebastio, del foro di Taranto ha trattato il tema del contratto di appalto.

Anna Maria Portulano, presidente provinciale Anaci Taranto, ha dichiarato: "I lavori straordinari negli stabili comportano un impegno non solo amministrativo, ma anche tecnico, fiscale legale e giuridico. Abbiamo approfondito anche il 'vivere bene' in condominio, con edifici efficientati da un punto di vista energetico; abbiamo discusso di risparmio energetico, risanamento acustico, bonus antisismico. Gli ordini professionali hanno risposto con una massiccia partecipazione. Non siamo più gli amministratori della porta accanto, siamo professionisti equiparati agli altri ordini; ci prepariamo con la formazione e l'informazione".

L'avvocato Gianluca Masullo, componente della Giunta nazionale Anaci, è intervenuto sul tema: 'compiti, funzioni e responsabilità dell'amministratore derivanti dalla delibera di approvazione di esecuzione di lavori di manutenzione straordinaria'. "Occorre affidare la gestione di questi lavori, che rappresentano un momento molto importante nella vita del condominio, a professionisti seri ed affidabili - ha detto Masullo -. Anaci si è fatta portatrice di un programma di aggiornamento per la formazione e la crescita professionale degli amministratori. Con la legge di riforma e le nuove norme, si sono ampliate notevolmente le responsabilità dell'amministratore che, quindi, con sempre maggiore diligenza ed attenzione, dovrà gestire e curare lavori che a volte ammontano a svariate centinaia di migliaia di euro".

Antonio Scarpa, magistrato presso la Suprema Corte di Cassazione, ha trattato il  tema: il fondo speciale, compiti, funzioni e responsabilità dell'assemblea e dell'amministratore. "E' stato un intervento complesso di riforma della disciplina del condominio, che ha inciso anche sull'economia, perché attiene ai rapporti con gli appaltatori e con gli imprenditori edilizi; la riforma ha obbligato i condomini a dotarsi di un fondo patrimoniale precostituito per sostenere le spese per la manutenzione straordinaria dell'edificio. L'idea è quella di evitare che i condomini potessero disporre degli interventi particolarmente costosi, senza dotarsi della capienza economica dell'intervento".

E' stato anche un focus sulla situazione degli edifici condominiali a Taranto e provincia. L'azione di ripristino del condominio, inteso come edificio, è un'operazione che ha valore da un punto di vista architettonico e paesaggistico. I "vuoti urbani", considerati non solo come spazi liberi, lasciati al degrado, ma anche come edifici non più abitabili, perché bisognosi di interventi di manutenzione, possono trovare una risposta nell'intervento di manutenzione, se condotto con professionalità.

 

Gianni Schiavone, tesoriere provinciale Anaci Taranto, ha spiegato: "Occorre poter lavorare insieme agli ordini professionali per riqualificare il nostro patrimonio che, in alcuni casi, è vetusto. Ci sono i palazzi di pregio, ma anche gli immobili storici, costruiti, nel '900, nel centro e nelle periferie tarantine, che se riqualificati permetterebbero un miglioramento urbana e sociale. Abbiamo molti stabili, soprattutto quelli degli anni '50 e '60, realizzati con materiale poco pregiato, che hanno necessità di essere riqualificati (tra gli esempi riportati, la situazione del quartiere Tamburi di Taranto). Abbiamo bisogno di lavorare tanto per mantenere, in qualità e sicurezza, gli interi stabili, non solo le proprietà private; affinché il condomino capisca che, in primis, è importante la manutenzione delle parti comuni". 

Si è concluso con la presentazione del piano ambientale autorizzato ad Arcelor-Mittal, dopo quello industriale affrontato lo scorso 9 novembre,  la prima tornata di confronto al tavolo del ministero dello sviluppo economico sulla cessione del gruppo Ilva al colosso dell'acciaio.

La multinazionale ha spiegato nel dettaglio  gli interventi e gli investimenti che intende realizzare per rispondere alle prescrizioni AIA entro il 2023; dalla riduzione delle emissioni allo smaltimento dell'amianto, dalla copertura dei parchi minerari al trattamento delle acque dello stabilimento tarantino.

Positiva la disponibilità a avviare un confronto con tutte le istituzioni locali, regione e comuni. Tuttavia, le costanti e ripetute rassicurazioni sull'affidabilità della multinazionale in materia di rispetto delle normative nazionali e comunitarie a partire dall'utilizzo delle migliori tecnologie per abbattere l'impatto ambientale e  sanitario delle produzioni, non consegnano alcuna certezza sia sulla effettiva realizzazione delle stesse, sia sulla reale ricaduta positiva una volta realizzate. “Proprio per questo motivo abbiamo nuovamente denunciato quanto avviene a Zenica, nella Bosnia centrale, dove lo stabilimento siderurgico rilevato da  Arcelormittal nel 2004 è colpevole, a tutt'oggi, del mancato rispetto degli  impegni assunti con  autorità locali e con il governo  sulla riduzione delle emissioni - dichiara Franco Rizzo coordinatore provinciale USB Taranto -.In risposta a questa nostra ripetuta denuncia l'azienda ha dichiarato,  contro ogni  evidenza, il  loro assoluto  rispetto degli impegni. Dichiarando inoltre che l’implementazione del piano ambientale, sino al rispetto delle prescrizioni AIA, non garantisce  la scomparsa dei rischi sulla salute umana e sull'ambiente. In sostanza occorre mettere in campo strumenti per la valutazione del danno sanitario”. “Come USB - dichiara Sergio Bellavita, USB nazionale- abbiamo innanzitutto dichiarato la centralità del piano ambientale in questa discussione. In questa direzione occorre andare oltre le prescrizioni AIA anche con l'utilizzo di tecnologie di processo e produttive diverse e innovative”.  USB ha anche sollevato  il tema del doveroso  risarcimento, politico e sociale,  nei confronti dei cittadini del  tarantino e dei lavoratori Ilva , davanti alla fiume di veleni che continua a uccidere ed inquinare. “Crediamo le prescrizioni AIA possono e devono essere anticipate nella tempistica di realizzazione”, spiegano da USB.
L'azienda, durante l’incontro, si è impegnata a fornire per iscritto il piano ambientale con la relativa tempistica dei lavori.
Al termine il viceministro Bellanova ha proposto un incontro con i commissari per la parte relativa alle bonifiche per il prossimo 27 novembre. Mentre il 28si terrà un nuovo incontro con l'azienda di ulteriore approfondimento su questione ambientale ed industriale.

 

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