Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto - Economia, Lavoro & Industria
Economia, Lavoro & Industria

Economia, Lavoro & Industria (1845)

La crisi morde sulle imprese della provincia di Taranto, la mancanza di liquidità è una delle urgenze con cui devono misurarsi ogni giorno gli imprenditori del territorio. L’accesso al credito, la difficoltà di relazione con il sistema bancario è uno dei primi fattori di difficoltà. Così a Martina Franca dove nel 1° semestre 2013 si sono registrate 59 cessazioni su 41 iscrizioni nel settore del commercio. La difficile situazione in cui si trovano ad operare le imprese -anche quelle con una storia aziendale importante - del comune di Martina Franca, richiede un impegno straordinario teso ad individuare percorsi che, pur nel rispetto delle regole e dei vincoli esistenti, consentano di affrontare le difficoltà economico-finanziarie del momento e di non soccombere per mancanza di liquidità. E’ questo il senso dell’iniziativa fortemente voluta dal presidente della delegazione comunale di Confcommercio, Roberto Massa, che ha voluto mettere a confronto le diverse componenti del sistema (imprese, banche, confidi, consulenti) con l’obiettivo di affrontare al meglio la difficile situazione che investe l’area di Martina Franca, un tempo isola felice dell’economia jonica, anche mediante l’utilizzo dello strumento di agevolazione (l’Asse VI az. 6.1.6 del P.O. FESR 2007-2013) che la Regione ha messo a disposizione delle Micro e PMI. Erano presenti Giuseppe Sebastio, presidente del Confidi Confcommercio Puglia , Riccardo Scialpi in rappresentanza dell’Ordine prov. dei Dottori Commercialisti e numerosi consulenti e direttori di banca con sedi operative sul territorio di Martina Franca, Crispiano (Banca Popolare di Puglia e Basilicata, UBI Carime, Banca MPS, BCC Banca di Taranto, Bancapulia, BCC Alberobello, Banca Popolare di Bari, Banca Popolare Mezzogiorno). La Regione Puglia, come è noto, ha individuato – ha spiegato Sebastio- alcuni consorzi fidi, tra cui CONFIDI CONFCOMMERCIO PUGLIA, come strumenti di supporto alle imprese dotandole di consistenti risorse da erogare con le modalità indicate nell’asse VI, Nello specifico, la misura ha istituito un fondo con il quale assistere le imprese attraverso la concessione di garanzie, nella misura dell’80% dei finanziamenti prestati dalle banche per le seguenti finalità: attivo circolante (acquisto scorte); nuovi investimenti; riequilibrio finanziario; aumento di capitale sociale. Al di là degli strumenti disponibili, che ci sono e spesso non vengono utilizzati al meglio, malgrado le garanzie offerte dal confidi, il problema di fondo resta la disponibilità delle banche a farsi interpreti, accanto alle imprese, dei processi di sviluppo economico del territorio; la scarsa propensione a valutare con attenzione progetti dove l’innovazione e l’investimento rappresentano un fattore qualificante. Di qui l’appello alle banche del sistema Confcommercio, e dei consulenti, a leggere nelle pieghe dei bilanci aziendali, andando oltre il dato dei ricavi annuali, che in tempo di crisi possono non rappresentare la reale capacità delle imprese di restituzione del danaro.
In Puglia i centri urbani delle cittadine di media e piccola dimensione da sempre sono luoghi di identità cittadina, di relazione, di incontri, di commerci. Spesso coincidono con i luoghi storici e rappresentano il cuore pulsante delle attività economiche, culturali e sociali. Purtroppo la crisi economica che sta attraversando il Paese ed in particolare l’economia provinciale, il contenimento dei consumi, la prossimità alle aree urbane dei centri commerciali extraurbani e delle varie formule distributive alternative, sono fattori che si riflettono sull’andamento del commercio di vicinato, facendo crescere nei centri urbani il numero delle attività cessate. Il rischio è la desertificazione di tali aree, e l’invecchiamento dei centri cittadini un tempo pulsanti vita, ora abitati per lo più da popolazione anziana, spesso a limitata capacità di spesa. A ciò si aggiunge la problematica del degrado edilizio delle aree storiche urbane che spesso presentano condizioni abitative inadeguate sotto il profilo igienico-sanitario, finendo con il divenire zone di emarginazione sociale in cui trovano rifugio persone che vivono ai margini della legalità. E’ il caso purtroppo di cittadine, come ad esempio Massafra, dove il centro storico registra alcune situazioni di forte degrado sociale. <> La problematica della sicurezza è strettamente legata alla questione della qualità dell’ambiente urbano, della cura degli spazi e dei servizi pubblici offerti. Un ambiente degradato favorisce senz’altro comportamenti e stili di vita che possono rappresentare una minaccia per la sopravvivenza stessa di un’area. Su questi temi la Delegazione Confcommercio di Massafra chiede un confronto con l’Amministrazione comunale e gli Organi preposti alla sicurezza del territorio.
L'art. 7 del nuovo Decreto Ilva, in esame in Parlamento, stabilisce che il Piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria sia approvato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'Ambiente, entro quindici giorni dalla proposta e comunque entro il 28 febbraio 2014. Di fatto, senza alcuna motivazione, i tempi di adozione del Piano vengono posposti, rispetto alle indicazioni originarie, di oltre tre mesi. Ciò comporta inevitabilmente un ulteriore slittamento dell'adozione del Piano Industriale e quindi delle concrete indicazioni temporali ed economiche di attuazione degli interventi necessari al risanamento dello stabilimento. E' un fatto grave: le continue proroghe stanno determinando un crollo della fiducia dei tarantini verso le istituzioni e alimentando l'angoscia di una città colpita nel suo diritto a coniugare salute, ambiente e lavoro. La certezza dei tempi di attuazione degli interventi previsti dall'AIA, unitamente al puntuale monitoraggio della qualità dell'aria e delle altre matrici ambientali, ed alla verifica dell'efficacia delle misure adottate, costituiscono una necessità assoluta. Torniamo infine a denunciare quella che non esitiamo a definire una drammatica beffa, ossia il decreto interministeriale sulla Valutazione del Danno Sanitario (VDS). Chiediamo che si introducano norme che modifichino quel decreto interministeriale facendo proprie le indicazioni della legge adottata in materia dalla Regione Puglia
Si è svolto Sabato 14 dicembre nel Teatro Comunale di Palagiano - il Convegno - Multifunzionalita in Agricoltura e Valorizzazione dei Prodotti Tipici di Puglia VEDI PROGRAMMA ALLEGATO
Approvato ieri dal Consiglio il testo di legge unificato sull’agriturismo in Puglia. Dopo anni di attesa il territorio pugliese si dota, dunque, di uno strumento che mira a promuovere un agriturismo di qualità, ma anche a determinare connotati giuridici e tecnici stringenti per lo svolgimento di tali imprese (dai vincoli paesaggistici-ambientali, alle modalità di produzione agricola). “Il consiglio di ieri ha celebrato una giornata dedicata alla cura e custodia del grande patrimonio naturale, paesaggistico e colturale della nostra terra – ha detto l’assessore alle risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni - Non può che rallegrarmi la conclusione dell’iter per l’approvazione della Legge che regolamenta l’offerta agrituristica in Puglia ma è indubbio che tale azione legislativa assume ancora più valore alla luce del grande lavoro che questo governo regionale sta realizzando in favore delle potenzialità tipiche dei nostri territori. In questo contesto – continua Nardoni – va letta l’approvazione all’unanimità del disegno di legge da me proposto per la “Tutela delle risorse genetiche autoctone di interesse agrario, forestale e sootenico”, ma anche la proposta di legge di iniziativa popolare per la tutela e la valorizzazione dei borghi più belli della nostra regione che ieri ha trovato accoglimento in consiglio. Il fenomeno dell’agriturismo in Puglia diffusosi fortemente negli ultimi anni ha dunque ora un quadro normativo certo a cui Nardoni guarda con attenzione soprattutto nell’ottica della certificazione di qualità del sistema agricolo regionale. Stiamo conducendo un lavoro puntuale assieme a tutti gli attori del comparto agricolo pugliese – dice l’Assessore regionale – affinché si recuperino risorse autoctone e in questo senso va inquadrato l’intervento che abbiamo posto in essere con la legge di tutela approvata ieri e che mira alla conservazione del grande patrimonio di biodiversità della Puglia, ma tutto questo lavoro di custodia doveva trovare fondato compimento anche nella fase di offerta al pubblico. Perché attraverso gli agriturismo comunichiamo la nostra tradizione e la nostra cultura rurale al mondo che arriva nella nostra regione. L’agricoltura pugliese ridisegna i suoi connotati sulla base di criteri ed elevati standard qualitativi. Con gli agriturismo mettiamo in condizione l’agricoltore di diversificare il suo reddito – afferma Nardoni – ma al contempo gli chiediamo di essere fedele a quei livelli di efficienza, qualità e genuinità che ormai appartengono appieno al brand Puglia, sia sul fronte alimentare che turistico-ricettivo. Nella seduta del Consiglio regionale di ieri approvato, inoltre, anche il DDL n. 9 del 1.07.2013 su “disposizioni relative alle sanzioni amministrative in materia di quote latte”. Con questo provvedimento la Regione Puglia applica la normativa nazionale in materia di quote latte relativamente all’ammontare delle sanzioni amministrative da comminare ai primi acquirenti (generalmente caseifici – ndr) riconosciuti in apposito Alba regionale, ai quali i produttori di latte bovino consegnano la loro produzione. La normativa ha individuato, inoltre, i parametri e i criteri con cui graduare le sanzioni da applicare al fine anche di penalizzare i più inadempienti.
Si è tenuto oggi sul piazzale dell'assessorato al Lavoro, l'incontro con i lavoratori delle pulizie delle scuole, convocato dagli assessori Caroli (Lavoro) e Capone (Sviluppo economico). All'assemblea hanno partecipato anche alcuni parlamentari pugliesi (Stefano, Bellanova, Duranti) e i consiglieri regionali Zullo e Lemma oltre all'assessore del comune di Taranto Sciasciamacchia. E' stato condiviso da tutti i presenti il documento già firmatp dalle sigle sindacali con il quale si chiede con urgenza alla Presidenza del Consiglio dei Ministri l'annullamento della gara e la convocazione urgeìnte di un tavolo interministeriale per garantire la continuità e regolarità dei servizi e la dignità delle retribuzioni dei lavoratori. "La richiesta - spiegano Capone e Caroli - condivisa da tutti i rappresentanti istituzionali, è un determinante e significativo passo avanti nella gestione della vertenza. Insistiamo perchè con l'appoggio di tutti i parlamentari pugliesi possa essere modificato il decreto del "fare", che riduce le risorse dedicate a questi servizi. Siamo uniti a fianco dei lavoratori per evitare che una gara assentita da Consip con un ribasso del 60% violi i diritti dei lavoratori a una retribuzione dignitosa e i diritti degli studenti ad avere servizi di qualità"
Il Fondo di garanzia per le Pmi si adegua all'Accordo per il credito 2013, firmato il 1° luglio 2013 da ABI e associazioni di rappresentanza delle imprese, che prevede nuove misure di sospensione e allungamento dei finanziamenti nonché la proroga al 30 settembre 2013 dei termini delle "Nuove misure per il credito alle PMI" del 28 febbraio 2012. La circolare n. 655 del 2 dicembre 2013 informa che il Comitato di Gestione ha stabilito di prorogare la scadenza della garanzia del Fondo sulle operazioni che fruiscono della sospensione o dell'allungamento della durata di cui all'Accordo 2013. La proroga viene concessa, senza ulteriori valutazioni da parte del Comitato e senza comunicare l'accoglimento della domanda, a fronte di una comunicazione di variazione della durata che i soggetti richiedenti devono inviare al Gestore. La proroga non implica il versamento di alcuna commissione aggiuntiva. Sarà inoltre possibile presentare nuove richieste di intervento a fronte di operazioni di finanziamento oggetto di allungamento della durata non già garantite dal Fondo, nei limiti previsti dalle disposizioni comunitarie in materia di aiuti de minimis. La valutazione di tali operazioni viene effettuata secondo i requisiti, le condizioni e le modalità previsti dalle Disposizioni Operative.
E' stato pubblicato il decreto di regolamentazione per la concessione di contributi per gli investimenti in macchinari delle imprese di tutte le dimensioni, operative, da almeno 2 anni, nelle regioni Puglia, Calabria, Sicilia e Campania per i settori riportati nella scheda allegata di sintesi della misura in oggetto, di cui e' titolare il Ministero dello Sviluppo Economico, che viene detta "Nuova 488". La tipologia di agevolazioni, ci fa ritenere che lo strumento e' di grande appeal e costituisce un'opportunita' per coloro che si apprestano ad effettuare investimenti nelle attivita' produttive e nella produzione energetica. La procedura prevede una fase di presentabilita' della domanda che potra' essere effettuata attraverso il controllo di alcuni dati contabili. Se fornite l'importo e la tipologia dell'investimento e l'ultimo bilancio approvato, la PROIND Srl, per la prima volta nella sua esperienza, si impegna gratuitamente a valutare la presentabilita'. PROIND SRL Sede legale: Viale Virgilio, 148 - 74121 Taranto Sedi operative: Via Acclavio, 86 - Via O. Flacco, 24 - 74100 Taranto Tel. +39 099 4593723 - Fax +39 099 4594724 www.proind.org Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Una delibera approvata ieri in giunta dice che siamo in piena sintonia con la protesta della Coldiretti che oggi blocca con i suoi trattori il valico del Brennero e che domani insieme a noi manifesterà a Roma tutto il suo disappunto nei confronti delle politiche comunitarie che stentano a dar seguito ad un impegno assunto dall’Europa per l’attuazione dell’obbligo di indicazione del paese d’origine o del luogo di provenienza con riferimento ad una serie di prodotti come il latte, i prodotti lattiero caseari, le carni o altre produzioni tipiche. E’ quanto dichiara oggi l’Assessore alle risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, che domani anche in veste di coordinatore nazionale di tutti gli assessori regionali all’agricoltura proprio allo scopo di tutelare gli interessi delle imprese agroalimentari italiane porrà la questione anche in seno alla Commissione Politiche Agricole. Siamo una Regione che ha investito tanto in certificazioni di qualità e tracciabilità del prodotto – spiega Nardoni – ed è impensabile che proprio ai danni di questo sistema, che dovrebbe rappresentare il vero sviluppo economico-produttivo dell’Italia, si consumi la tragedia di una ulteriore crisi di fatturati. Sotto accusa non solo la contraffazione, ma anche i fenomeni di italian e puglia sound. I nostri agricoltori devono sottostare alle regole europee e sottoporsi a disciplinari ferrei come quelli ad esempio imposti dal Marchio ombrello di emanazione comunitaria “Prodotti di Qualità di Puglia” – dice Nardoni – ma poi sono costretti a subire l’affronto di un mercato globale senza regole che facilita di fatto l’ingresso in Italia di carni o latte di provenienza dubbia. Così mentre la Puglia si certifica e annuncia vibrate proteste nei confronti delle nazioni in cui questo traffico sarebbe sotto considerato, si perdono importanti fette di mercato del Made in Italy. E’ una battaglia che però non può vedere isolati gli agricoltori o gli allevatori italiani – conclude Nardoni – perché nelle politiche che puntano alla valorizzazione della qualità dei prodotti agro-alimentari, non c’è solo lo stimolo all’impresa di qualità, o alla tutela delle produzioni tipiche, ma anche un importante messaggio che deve raggiungere i consumatori, al fine di garantire proprio all’utilizzatore finale salute, e sicurezza alimentare.
A partire dal prossimo fine settimana si entra nel vivo delle festività natalizie e nella tradizione dei doni da mettere sotto l’albero. Per l’intero mese di dicembre infatti i negozi in tutta la città sono aperti anche la domenica per facilitare gli acquisti di Natale. E quest’anno per ovvi motivi, evidenti a chiunque si aggiri per le vie cittadine, il Natale rappresenta un’occasione per movimentare finalmente la strade del commercio e per battere qualche scontrino in più dopo settimane di fermo totale. Tre settimane o poco più, se si considera la Befana (che però all’infuori dei giocattoli ha ormai perso appeal commerciale), durante le quali nei negozi - dai dipendenti ai titolari- si darà il massimo per cercare di rendere proficuo almeno questo scorcio di fine anno. Uno dei più duri per il commercio tarantino. L’Amministrazione comunale rendendosi conto delle difficoltà che sta attraversando il commercio tarantino, ed in particolare cogliendo le istanze degli operatori delle attività commerciali del Borgo, sta emanando – apprendiamo dalla stampa- un provvedimento che rimodulerà sino al 31 gennaio il piano parcheggi nel quadrilatero del Borgo. Il provvedimento è finalizzato a recuperare nelle ore pomeridiane 250 parcheggi sottratti agli automobilisti a causa dei vari cantieri aperti in diverse zone del Borgo e per la chiusura di piazza Carmine. Il provvedimento causerà probabilmente dei disagi ai residenti e ai cittadini possessori di permessi che potranno continuare a parcheggiare h 24, ma solo su un lato della strada, il resto nelle ore serali sarà lasciato a disposizione degli automobilisti pendolari. E’ un tentativo avviato in via sperimentale che tende ad offrire una risposta momentanea, (perché comunque la soluzione definitiva resta la realizzazione di aree destinate esclusivamente al parcheggio), alla domanda di zone di sosta per l’utenza occasionale del Borgo. Le attuali aree di sosta del Borgo sono per oltre il 60% occupate dai possessori di autorizzazione, questo in una città che concentra nel quartiere umbertino una parte considerevole della sua offerta distributiva è senz’altro un grosso handicap; occorre dunque individuare soluzioni a quello che a tutti gli effetti – crisi o no- è in partenza uno svantaggio competitivo dell’offerta commerciale della città. Tanto più che Taranto, allo stato attuale, non è una città dotata di validi sistemi di trasporto pubblico e privato alternativi alle autovetture personali. Il tema della rivitalizzazione del Borgo passa dunque anche per un ragionamento strutturale sull’accessibilità e i servizi, e ciò nell’interesse di tutti: residenti, lavoratori, commercianti, frequentatori occasionali. Non è possibile ipotizzare infatti che il benessere di una fascia di cittadini (i residenti ad esempio) possa prevaricare le esigenze e i diritti di un’altra, per il semplice motivo che la città è di tutti, e tutti devono avere le stesse opportunità di fruizione, di accesso e di mobilità. Detto ciò l’appello che Confcommercio fa ai Tarantini è di rendersi disponibili e comprensivi, e di non trincerarsi nella difesa del proprio particolare. Se ognuno fa un piccolo passo in dietro e rinuncia al proprio privilegio, specie se richiede soltanto un po’ di impegno, ad avvantaggiarsene sarà l’intera comunità. Si provi a non dividersi in sterili polemiche e ad andare nella stessa direzione. Anche questo è un modo per crescere e per tentare di scalare la classifica della vivibilità.
Pagina 118 di 132