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Giornale di Taranto - Ambiente, Turismo & Trasporti
Ambiente, Turismo & Trasporti

Ambiente, Turismo & Trasporti (501)

Da domani, nell’isola di San Pietro, nella rada del Mar Grande di Taranto, la Marina Militare e l’Amministrazione comunale di Taranto, a seguito di una convenzione stipulata due anni fa, riaprono anche quest’anno lo stabilimento elioterapico dell’isola sino al 20 settembre. Ripristinato anche lo stesso accesso del pubblico all’isola. Lo stabilimento, gestito da personale della Marina Militare, così come tutta l’isola di San Pietro è della Marina, mentre alcuni servizi sono affidati a imprese private locali, in attuazione delle prescrizioni Covid 19, è in grado di ospitare fino a 940 bagnanti. L’accesso è garantito non solo ai militari e ai loro familiari, ma anche a tutti i cittadini e turisti, previo acquisto del biglietto presso Amat, l’azienda dei trasporti pubblici urbani del Comune di Taranto. Il biglietto, annuncia la Marina Militare, “dà il diritto all’accesso alla spiaggia e al servizio di trasporto gestito da Amat. I collegamenti con Taranto sono…
 “La soluzione migliore resta quella che prospettiamo da sempre, ossia chiudere la fabbrica e riconvertire il territorio riqualificando e impiegando la forza lavoro di Ilva, facendo leva sui fondi europei a disposizione. Con meno soldi di quanti se ne stiano spendendo per questo assurdo salvataggio, si farebbe ripartire l’economia, l’occupazione e l‘ambiente”. Lo dice il movimento “Giustizia per Taranto” che rivendica la chiusura dell’acciaieria ArcelorMittal e l’avvio di un piano di riconversione dell’area. “Giustizia per Taranto” evidenzia che questa, però, non è la linea del Governo. “Lo Stato come piano B - rileva - ha unicamente l’idea di entrare nel capitale sociale di Ilva attraverso la controllata del Ministero dell’Economia, Invitalia, sperando che gli si affianchi un altro colosso dell’acciaio. Nessun privato terrebbe in marcia quella fabbrica con 10.000 occupati e così la presenza dello Stato servirebbe a gonfiare l’occupazione e produrre più acciaio di ciò che realmente serve, con…
 Dal ministero Infrastrutture e trasporti (Mit), il Comune di Taranto riceve un altro milione di euro (947.881 euro per l’esattezza) per potenziare la rete di piste ciclabili già progettata dall'amministrazione comunale. Le nuove risorse si aggiungono ai circa 800mila euro di recente riconosciuti dalla Regione Puglia grazie al progetto che si è piazzato primo nella graduatoria regionale. Il totale risorse per le piste ciclabili a Taranto sale quindi a 1,8 milioni di euro. Le risorse del Mit, frutto della ripartizione di una misura della legge di stabilità 2016 e successivamente integrata, sono destinate alla progettazione e alla realizzazione di ciclostazioni e di interventi relativi alla sicurezza della circolazione ciclistica. E tra questi, l’ampliamento della rete ciclabile e la realizzazione di corsie ciclabili. Una necessità, spiega il Comune di Taranto, “diventata impellente con l’emergenza epidemiologica da Covid 19, che ha favorito l’incremento di questo tipo di mobilità a seguito delle misure…
“Cala la produzione, coprono i parchi minerali, ma non diminuisce l'inquinamento dell'Ilva di Taranto. I dati delle centraline Arpa/Ispra parlano chiaro e destano scalpore e sconcerto”. Lo dichiara Alessandro Marescotti dell’associazione ambientalista Peacelink. Marescotti oggi ha presentato il consuntivo del secondo trimestre 2020, marzo aprile maggio, raffrontato col trimestre analogo del 2019, e si evince, ha dichiarato, per “il benzene, +199% dentro l'Ilva e +116% nel quartiere Tamburi di Taranto; per il PM10, +81% dentro l'ILVA e +18% nel quartiere Tamburi; per il PM2,5, +82% dentro l'ILVA e +49% nel quartiere Tamburi”. “Questi sono i dati in aumento dell'ultimo trimestre marzo-aprile-maggio 2020 se confrontati con il trimestre corrispondente marzo-aprile-maggio 2019” afferma Marescotti, per il quale “l’inquinamento peggiora”. “I dati - afferma Peacelink - indicano chiaramente un peggioramento dell'inquinamento sia interno sia esterno alla fabbrica, nonostante il calo della produzione e nonostante la copertura del parco minerali, indice che qualcosa nell'Ilva…
L’Associazione Genitori tarantini interviene sulla vertenza Ilva/ArcelorMittal partendo da un fatto, la chiusura dell’area a caldo nel centro siderurgico di Trieste e facendo una serie di considerazioni che mettono in collegamento Trieste e Taranto, l’eterna sacrificata, dove una decisione del genere viene respinta anche dal Governo forse proprio per le scelte fatte altrove A Trieste, come già in precedenza a Genova, chiude la produzione a caldo di acciaio. Siamo felici per i triestini, sempre vicini a Taranto e dai tarantini ricambiati, ma sappiamo perfettamente che la chiusura dell’area a caldo non è esclusivo frutto delle loro lotte. Come fu anche per le donne di Cornigliano che, nonostante vent’anni di impegno, videro nascere un accordo di programma solo per bloccare un pesante intervento della Magistratura genovese. Se fosse merito delle proteste popolari, uguale sorte sarebbe già da tempo toccata alla produzione inquinante ancora insistente a Taranto. E, a differenza di Genova,…
“Le problematiche dell’ex Ilva di Taranto vanno ben oltre l’ennesimo sgarbo dimostrato da Mittal, che nelle scorse ore ha chiesto la cassa integrazione ordinaria per la totalità dei dipendenti AMI, più di 8000 persone che si sommano ai circa 1200 lavoratori già in cassa integrazione straordinaria rimasti in capo all’Amministrazione straordinaria. Se dopo otto anni dal sacrosanto sequestro del GIP Todisco dell’area a caldo dell’Ilva di Taranto per ‘eventi di malattia e morte’, e oggi, dopo 12 decreti legge, riesami e proroghe dell’AIA, piani ambientali, piani industriali, debiti miliardari, inquinamento insostenibile, mercato in crisi, fiumi di casse integrazioni, morti bianche, tumori anche in età infantile, non si riesce a comprendere che l’unica soluzione è quella di adottare un accordo di programma - come già fatto a Genova e a Trieste - che, salvaguardando il reddito dei lavoratori, porti alla chiusura dell’area a caldo, vuol dire essere miopi. Il resto, è…
“Abbiamo avuto un bel ponte del 2 giugno ma solo di corregionali mentre, da ieri abbiamo avuto i primi turisti tedeschi e svizzeri. Ma anche alcuni del nord Italia”. Lo ha dichiarato all’AGI Rossella Falcone, assessore al Turismo del Comune di Vieste, che ha spiegato come stanno andando le cose, all’indomani della riapertura delle frontiere regionali, nel centro garganico. “Molti operatori – continua l’assessore – mi hanno detto di aver avuto la conferma di diverse prenotazioni dal nord Italia e soprattutto dalla Lombardia che è una delle regioni che preferisce Vieste come meta delle vacanze. Naturalmente per giugno siamo in ritardo ma vedremo cosa accadrà a luglio e ad agosto". "Molti imprenditori turistici mi stanno dicendo di ricevere conferme per i prossimi mesi anche da turisti del nord Italia che hanno atteso sino all’ultimo momento per la conferma poiché non sapevano se ci si poteva muoversi”. Falcone però esprime alcune…
 Dal 21 giugno prossimo la compagnia aerea Ryanair procederà alla ripresa dei voli da Bari e Brindisi. Il calendario delle ripartenze prevede in questa prima fase, ossia fino al 30 giugno, dieci destinazioni da Bari – diverranno venticinque a luglio e ventotto ad agosto – e quattro da Brindisi - diverranno quattordici a luglio e quindici ad agosto. Da Bari: dal 21 al 30 giugno torneranno i collegamenti con Bergamo, Roma Fiumicino, Bologna, Torino, Treviso, Milano Malpensa, Pisa, Genova, Cagliari e Malta, prima rotta internazionale. A luglio: Parigi Beauvais, Londra Stansted, Bruxelles Charleroi, Cracovia, Budapest, Dublino, Francoforte Hann, Madrid, Berlino, Valencia, Karlsruhe Baden-Baden, Liverpool, Maastricht, Dusseldorf Weeze, Praga. Ad agosto: Cuneo, Trieste e Bordeaux. Da Brindisi i collegamenti riprenderanno dal 21 giugno: Bergamo, Bologna, Roma Fiumicino e Milano Malpensa, da luglio: Pisa, Londra Stansted, Treviso, Torino, Bruxelles Charleroi, Francoforte, Parigi Beauvais, Eindhoven, Manchester e Verona, ad agosto Memmingen. “La ripresa…
“In merito alla mancata riattivazione del Freccia Rossa 1000 Taranto-Milano, il sottosegretario al ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Salvatore Margiotta, dopo l’interlocuzione di questo pomeriggio con Trenitalia, mi ha comunicato che il treno Freccia Rossa 9514 e 9547 Taranto-Milano, via Potenza, sarà riattivato a partire dal 14 giugno”. Lo annuncia l’ex deputato Pd, Ludovico Vico, dopo aver ricevuto la notizia dal sottosegretario Margiotta. “Viene sanato così - dice Vico - un evidente discrimine nei confronti dell’area jonica e della Puglia, dal momento che a partire da oggi, 3 giugno, sono stati riattivati 74 Frecce Rosse in tutta Italia e sapendo che in Puglia, quella che parte da Taranto è l’unica Freccia Rossa 1000 della regione”. “Mi preme evidenziare - conclude Vico - che, per quanto riguarda le altre questioni poste a Trenitalia riguardanti la Freccia Argento e gli Intercity da e per Taranto, restano un contenzioso aperto da risolvere nel…
“Oggi 3 giugno 2020, Trenitalia riattiverà in tutta Italia i treni Alta Velocità (AV) Freccia Rossa, Argento e Bianca e i treni Intercity (IC). In Puglia verranno riattivati i treni AV e IC da e per Bari e da e per Lecce sulla dorsale e direttrice Adriatica e sulla Roma-Puglia, mentre a Taranto resteranno soppressi il Freccia Rossa, il Freccia Argento e alcuni Intercity.” È quanto si legge in una nota dell’esponente del Pd Ludovico Vico. “Quindi, dalla Puglia partiranno da Lecce, via Brindisi, Bari, Barletta, Foggia, due coppie di treni Freccia Bianca in direzione Milano e Venezia, due coppie di treni Freccia Argento in direzione Roma e due coppie di treni Intercity direzione Bologna. Da Taranto, invece, non sarrà riattivato il Freccia Rossa (9514 e 9547) Taranto-Milano via Potenza-Salerno, l’unico Freccia Rossa 1000 lungo la direttrice Tirrenica. Resta soppresso anche il Freccia Argento (8889 e 8820) Taranto-Milano via Bari.…
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