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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura
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di ANGELO DI LEO

La delibera è la numero  34 del 31 luglio 2014. Da quel giorno è nel cassetto del sindaco Stefàno e segna un punto di non ritorno per i conti del Comune, al di là di quanto già traccia (negativamente) l'aut aut della Corte dei Contiin relazione al BILANCIO 2012.

Qui si tratta del piano di estizione redatto dai liquidatori del Comune di Taranto, documento chiuso a grande richiesta dello stesso sinadco, ma che segna un -187 mln da onorare. Boc più residuo debiti commerciali.

 

Totale massa attiva: 226.226.627,53 euro

Totale massa passiva: 537.714.059,19 euro


 

Eccoli i numeri finali del dissesto del Comune di Taranto.

La massa passiva è stata transatta al 50% dell'accertato per 281.973.690,98 euro: si tratta dei crediti ritenuti formalmente esigibili da parte dei richiedenti, quindi abbattuti per via della procedura semplificata.

La somma accantonata per le offerte transattive non accettate (obbligo di mettere da parte il 50%) è di 73.034.824,50 euro). Si tratta, in questo caso, di offerte transattive non accettate dai creditori richiedenti e aventi titolo. Il pagamento in questo caso avverrà al 100%.

Resta da finanziarie (debiti ancora da pagare alla data del 31 luglio 2014) la differenza pari a 182.705.543,71.

Insomma, dal Piano di Estinzione depositato in Viminale la scorsa estate e spedito contestualmente a Palazzo di Città, si evince un debito residuo al termine delle procedure che supera i 180 milioni, cifra che comprende la stima di 100 milioni riferita all'eventuale transazione Boc.

Nessuno ne parla. In pochi hanno letto queste carte.

Eppure sono agli atti dal 31 luglio scorso.

 

Roberta Di Laura, 22 anni, emergente danzatrice classica tarantina, sarà l'unica italiana a partecipare al prossimo 38° Congresso Mondiale di Ricerca sulla Danza che si svolgerà a Tokyo dal 23 al 27 Ottobre 2014.

Roberta è entrata a far parte, dopo selezione tramite curriculum, del Consiglio Internazionale della Danza di Parigi riconosciuto dall'Unesco, massima organizzazione mondiale per tutte le forme di danza,  a soli 20 anni. e da quel momento ha ottenuto la possibilità di nominare altri membri, offrire una certificazione internazionale ai suoi allievi e partecipare ai Congressi Mondiali di Ricerca sulla Danza, eventi ai quali prendono parte centinaia di esperti del settore provenienti da ogni parte del mondo.

Il lavoro presentato per il Congresso di Tokyo si intitola "Dance and...

Japan" ed è un breve lavoro di ricerca

sul Giappone, le sue danza tradizionali, i danzatori e le compagnie giapponesi più importanti.

La presentazione del lavoro avverrà tramite video preparato dalla danzatrice in cui ella stessa illustrerà gli aspetti più importanti dello scritto unito  ad una serie di immagini e video esplicativi. Roberta ha già partecipato nel luglio scorso al 37° Congresso Mondiale di Ricerca sulla Danza svoltosi ad Atene in cui aveva presentato il  "The Importance of a Good Teacher for the Future Dancer", saggio sull'importanza della scelta del buon insegnante nello studio della danza" ed anche in quella occasione la presentazione era avvenuta attraverso la formula “absentee” ovvero tramite video.

 

 Roberta Di Laura ha iniziato a studiare danza da piccola prima a Taranto ed in seguito ha continuato gli studi  perfezionandosi  con maestri di fama internazionale quali Daniel Agesilas (Conservatorio Superiore Nazionale di Danza e Musica diParigi), Irina Sitnikova (Docente della prestigiosa Accademia Vaganova di San Pietroburgo), Vladimir Malakhov (Etoile internazionale), Arianne Lafita Gonzalvez e Vittorio Galloro (primi ballerini internazionali), Bella Ratchinskaja (Opera di Vienna), Anastasia Odvienko (Bolshoi Ballet di Mosca), Loreta Alexandrescu  (Teatro alla Scala) Marco Pierin(Etoile), Michele Oliva, Damiano Bisozzi, Luigi Martelletta, A.Fedotov e tanti altri. Ha sostenuto presso la LUDT di Mantova l’esame di ottavo ed ultimo anno per la danza classica (Metodo Russo Vaganova) con riconoscimento dall’

Ajkun Ballet Theatre di New

York. In seguito si è diplomata in danza classica, moderna e contemporanea presso lo stesso ente. Ha svolto stage di formazione presso importanti accademie quali  l’Accademia del Teatro alla Scala di Milano e la Scuola del  Balletto di Roma. Ha vinto concorsi come Premio Artistico – Letterario Nazionale Giacinto Leone", "Tauria Dance Competition" ( 1’ posto per la danza  classica e 1’

posto per la danza

contemporanea) "Dal Web al  Palcoscenico", " Le Stelle del Domani" (1' posto per la Miglior Coreografia, premio come Miglior Talento e  menzione speciale dalla direttrice del Culpeper Ballet, USA) ed è stata anche premiata durante la “Notte degli Oscar” svoltasi a Statte per i risultati ottenuti nella danza. Ha  danzato in molte occasioni: “Sinfonia D’Arte (Palazzo Cultura, Taranto) "La Notte delle Chitarre" (TA), "New Stars" - Crispiano, (TA), "Notte Bianca" - Statte (TA), "Concerto di Natale 2013" – Teatro Orfeo (TA) , presso il Teatro  Monticello – Grottaglie (TA) ,in occasione della Giornata Nazionale dello Sport presso i Giardini Virgilio di Taranto, presso il Palio Cafè di Taranto, durante l’evento “Creatività Donna” svoltosi nel Castello Episcopio di Grottaglie in qualità di eccellenza femminile nel settore danza e in diversi altri eventi.

 

Roberta alterna l’attività di danzatrice a quella di studentessa in Arti e Scienze dello Spettacolo presso l’Università La Sapienza di Roma, recentemente è stata scelta anche  come modella ispiratrice per il  marchio internazionale di abbigliamento danza "Ballet Papier" di  Barcellona e tra i prossimi impegni è stata invitata a danzare presso il Teatro Viganò di Roma il prossimo Novembre.

Oggi la città pugliese ospita il terzo incontro del PON Reti e Mobilità su portualità e logistica con il presidente dell'Autorità portuale Prete, il Rettore del Politecnico di Bari Eugenio Di Sciascio, manager e rappresentanti del mondo accademico  

 

 

Taranto è protagonista della terza tappa del tour di incontri promossi dal PON Reti e Mobilità 2007-2013 nei principali porti del Mezzogiorno per confrontarsi sulle strategie di sviluppo della rete di trasporto e del sistema logistico italiano in vista della nuova programmazione europea e delle importanti riforme inerenti il sistema portuale che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sta sviluppando per rendere più competitivo il nostro Paese e valorizzare a pieno le potenzialità delle infrastrutture logistiche del Sud Italia.

La conferenza “Portualità e logistica – il Sud si muove, in direzione dello sviluppo”  in corso a Taranto presso la Saletta della Chiesanei locali dell'ex caserma Rossarol, sede distaccata dell'Università degli Studi di Bari e sarà aperta dall'intervento del Presidente dell'Autorità Portuale di Taranto, Sergio Prete.

Dopo la proiezione del documentario “Il viaggio delle merci”, opera filmica sulla portualità del Mezzogiorno che ha raggiunto il record di visualizzazioni su Youtube per un prodotto istituzionale,  tavola rotonda alla quale, oltre all'avvocato Prete, parteciperanno Maurizio Dejana, Project Manager Piastra Portuale di Taranto, Alessandro Panaro, Responsabile Ufficio Infrastrutture, Finanza Pubblica e Public Utilities SRM, il responsabile degli interventi portuali del PON Reti e Mobilità, Giovanni Infante,  il Rettore del Politecnico di Bari, Eugenio Di Sciascio e il Direttore del Dipartimento Jonico Bruno Notarnicola.

Il PON Reti e Mobilità, il Programma operativo cofinanziato dall'Unione Europea che è impegnato nella realizzazione di interventi infrastrutturali per rendere la rete di trasporto del Sud Italia sempre più efficiente, sostenibile e intermodale, ha scelto Taranto per questo incontro dedicato alla portualità del Mezzogiorno, in considerazione degli importanti interventi infrastrutturali che si stanno realizzando nel porto pugliese, per migliorare i servizi retroportuali e i sistemi intermodali, rendendo sempre più competitivo il terminal nella prospettiva di un sistema di trasporto euro-mediterraneo.

Anche grazie agli interventi finanziati dal Pon Reti e Mobilità, infatti, e al lavoro portato avanti dall'Autorità Portuale, Taranto si sta affermando sempre di più come un fondamentale nodo intermodale, un sistema logistico efficiente  e strategico per i traffici verso l'Europa Orientale, il Medio Oriente e Suez, in un quadro che con la nuova programmazione europea 2014-2020 attribuirà ancora maggiore centralità alla Puglia come piattaforma logistica e porta dell'Europa verso i mercati internazionali.  

Sit-in di protesta davanti alla Camera di Commercio di Taranto per ribadire il "NO" del Coordinamento R.S.U alla Riforma Renzi, definita una rottamazione che pregiudica posti di lavoro e servizi alle imprese.
Di seguito il testo del documento in cui si spiegano cause e finalità della protesta
"Le R.S.U delle Camere di commercio hanno attivato un coordinamento nazionale al fine di
promuovere azioni comuni da attuare simultaneamente in tutta Italia, estendendole alle aziende
speciali, alle unioni regionali ed alle società del sistema camerale.
La mobilitazione dei dipendenti pubblici e privati della Camera di commercio di Taranto si inserisce
nell’ambito della manifestazione nazionale #Pubblico6Tu e vuole informare il tessuto sociale e
le imprese tarantine sugli effetti negativi della riforma proposta dal Governo.
Il disegno di legge delega presentato dal Governo Renzi non è una riforma delle Camere di
commercio ma una vera e propria rottamazione.
Il trasferimento del registro delle imprese dalla competenza tradizionale delle Camere di
commercio al Ministero dello sviluppo economico prelude concrete inefficienze e comunque oneri
aggiuntivi per l’erario, colpendo uno dei punti di eccellenza del rapporto tra imprese e pubblica
amministrazione.
ll passaggio del Registro delle imprese al Ministero dello Sviluppo Economico nasconde in realtà
un’operazione di “privatizzazione” con costi aggiuntivi per le imprese e nessun beneficio.
Le Camere di commercio sono una componente essenziale del sistema Paese e non possono subire
una riforma che comprometterebbe la loro esistenza, impedendo di fatto l’espletamento di alcune
funzioni essenziali come quelle di assistenza alla promozione commerciale ed all’export, nonché di
sostegno al credito, e avrebbe pesantissimi riflessi sulla salvaguardia dei posti di lavoro.
Il modello di sviluppo imperniato su piccole economie locali e micro specializzazioni, privato del
supporto delle Camere di commercio e della visione d’insieme di politica economica del territorio,
rischia di amplificare gli effetti negativi della crisi economica e mettere in discussione quella parte
del tessuto produttivo tarantino che con grandi difficoltà è riuscito a resistere alla crisi.
Il sistema camerale tarantino è un valore aggiunto per le imprese e per lo sviluppo del territorio.
In una situazione strutturale di stretta sulla finanza pubblica che perdura da anni ed in un territorio
maltrattato come quello della provincia di Taranto, la Camera di commercio diventa, sempre di
più, strumento indispensabile per l’elaborazione di politiche economiche attive.
Il capitale umano (vera anima ed indispensabile forza propulsiva del sistema camerale) non deve e
non può essere sacrificato per logiche populistiche ed interessi particolaristici. Le professionalità
dei dipendenti del sistema camerale costituiscono “un patrimonio irrinunciabile” per lo sviluppo
del territorio di riferimento.
I dipendenti del sistema camerale tarantino sono pronti al cambiamento ed a supportare un
ulteriore miglioramento dell’attività amministrativa, già eccellente per efficienza ed innovazione, e
ritengono profondamente sbagliato approvare modifiche legislative incomprensibili e volte in
definitiva allo smantellamento delle Camere di commercio.
Il disegno di legge delega prenda avvio dal riordino del sistema di governance e si valutino costi
(altissimi, soprattutto a carico della fiscalità generale e dell’occupazione) e benefici (poco chiari)
della illogica sottrazione di funzioni alle Camere di commercio."

La Corte dei Conti Bacchetta il Comune di Taranto e scrive: "la situazione Finanziaria è estremamente critica, l'ente presenta alcuni degli indici sintomatici del dissesto finanziario",
"Ovviamente -è il laconico commento del consigliere del Pd Dante Capriulo- il sindaco non si è presentato nemmeno alle richieste audizioni nè ha inviato chiarimenti. Ora bisogna raddrizzare la barca."

E’ Giordano Fumarola, 35 anni, operaio della centrale elettrica dell’Ilva, il nuovo segretario generale della Filctem Cgil, il sindacato di categoria che riunisce sotto l’egida della sua insegna i lavoratori della chimica, del tessile, dell’energia e delle manifatture.

Già componente della segreteria Fumarola prende il posto che fu dell’attuale segretario generale della CGIL di Taranto, Giuseppe Massafra, confermando con la sua nomina anche l’importante attività di ricambio generazionale in atto in riva allo Jonio all’interno del più importante sindacato italiano.

La nomina di Giordano Fumarola arriva alla fine del direttivo della Filctem svoltosi questa mattina a Taranto.

"Sarò il segretario generale e l’operaio insieme – ha detto Fumarola – perché è in quel luogo di lavoro, così come in tutte le altre fabbriche della nostra terra, che si mantiene il contatto con la realtà, con le esigenze vere dei lavoratori, in un processo di scambio continuo tra rappresentanti e rappresentati, alla base della democrazia, che non ho nessuna intenzione di deludere".

C’è bisogno di energia e di una moderna visione del mercato del lavoro – ha detto il segretario generale Cgil, Massafra – e ciò per noi significa nuovi diritti e nuove conquiste e non compromissione delle tutele ad oggi esistenti. Ecco perché al nuovo segretario della Filctem vanno gli auguri di tutta la Cgil in un passaggio di testimone che gli consegna l’eredità culturale di una storia lunga più di cento anni, capace però di rinnovarsi e confermarsi nel tempo. Il fronte dei diritti questo che continueremo a difendere anche con l‘iniziativa del prossimo 25 ottobre a Roma contro il disegno di smantellamento dei diritti contenuto del Job Acts.

"Resto al mio posto per senso del dovere e per rispetto nei confronti di una categoria che delle polemiche infruttuose e strumentali non sa davvero che farsene. Questo modo di operare è pura rappresaglia in vista delle prossime scadenze elettorali ed è il segno evidente dell’incapacità del centro destra di avere atteggiamenti di responsabilità e rigore rispetto a temi che riguardano la sopravvivenza e la salvaguardia di un settore strategico per la Puglia come quello agroalimentare".

Così l’assessore Nardoni che subito dopo la conferenza stampa del Gruppo di Forza Italia torna sui temi che avrebbero mosso la mozione di sfiducia nei suoi confronti.

"Su tutti i temi in questioni (Xylella, PAC, PSR) abbiamo relazionato in dibattiti pubblici, in consiglio regionale, nei lavori delle commissioni competenti, spiegando e fornendo importanti contributi anche con il supporto di tutto il partenariato economico-sociale che ha condiviso ogni passo del percorso nella formazione delle decisioni. Ma evidentemente non devo essere molto simpatico ai consiglieri regionali di Forza Italia che continuano, malgrado le spiegazioni date in sede istituzionale, ad avare posizioni preconcette e immotivate. Ma si sa - aggiunge Nardoni - non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, anche quando in IV Commissione consiliare venivo chiamato a relazionare sul PSR e il consigliere Mazzei sosteneva che fosse la prima volta che se ne parlava, mentre esisteva una mia dettagliata relazione agli atti del Consiglio già presentata nel mese di luglio. E che dire del consigliere Marmo che si rifiuta di ascoltare la mia relazione in commissione salvo poi ritenere l’esposizione fatta addirittura sommaria: sedici pagine e 50 slides che punto per punto illustravano le strategie e le misure attivate dal PSR 2014/2020 pubblicate peraltro anche sul sito del programma di sviluppo rurale. A me non serve il parere incompetente e di parte dei consiglieri di Forza Italia – continua Nardoni -  Mi basta la condivisione unanime di tutto il partenariato economico e sociale, organizzazioni datoriali di categoria e sindacali che hanno apprezzato pubblicamente il lavoro fatto e, sottoscritto con me un documento di condivisione del PSR 2014/2020 proprio alcune settimane fa in Fiera del Levante. Così come non serve all’agricoltura pugliese l’allarmismo inutile del centro destra pugliese che sul PSR 2007/2013 dimostra di non capire la reale portata delle cose. Se si fossero informati di più avrebbero potuto capire che la situazione evidenziata è dovuta solo ad una concentrazione della spesa negli ultimi mesi dell’anno legata a molteplici fattori. Non ultima la difficoltà con la quale le aziende fanno avanzare gli investimenti a causa della crisi economica che da anni investe l’Italia e la Puglia. Studiare di più il fenomeno avrebbero consentito ai consiglieri di Forza Italia anche di constatare che anche negli ultimi due anni si è ripetuta questa circostanza, salvo poi superare i target di spesa assegnati di oltre 10 milioni di euro l’anno".

Poi Nardoni tranquillizza i consiglieri di minoranza: "Anche quest’anno gli obiettivi saranno raggiunti e la Puglia non perderà neanche un euro di risorse del PSR. Le domande di pagamento già in istruttoria e quelle che arriveranno dagli ultimi bandi chiusi consentiranno di raggiungere questo risultato del quale daremo conto volentieri ai cittadini pugliesi a obiettivo raggiunto. La Puglia guadagna il 20% di risorse per la costituzione delle organizzazioni dei produttori olivicoli. Oltre 9,1 milioni di euro all'anno per realizzare i programmi delle op nel settore dell'olio. Sulla xylella poi mi sembra una operazione di sciacallaggio politico. Strumentalizzano la sofferenza degli agricoltori  e vivaisti nella speranza di trarne un vantaggio politico. Credo che la cosa si commenti da sola. Così come si commenta da solo il plauso espresso da tutta la comunità scientifica internazionale (200 scienziati provenienti da tutto il mondo) in questi giorni a Gallipoli.La Regione - conclude - sta facendo tutto il possibile per contenere la malattia pur con tutte le difficoltà legate alla straordinarietà dell'evento unico al  mondo per l'olivo. Spiace constatare che presi da tanto livore ingiustificato la destra non si sia accorta di tutto questo".

“Gli errori di Nardoni sono tanti e così gravi da spingerci a chiedere le sue dimissioni”. Così il presidente del Gruppo regionale di Forza Italia, Ignazio Zullo, durante la conferenza stampa di oggi, durante la quale è stata presentata la mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore alle Politiche Agroalimentari, Fabrizio Nardoni. “Dalla Pac alla Xylella, dal Psr al rischio di perdere 87 milioni di euro di fondi europei. La lista è lunga e il mondo agricolo pugliese merita una nuova guida e al più presto”.
“Il mondo agricolo attende risposte urgenti ed incisive che necessitano di un impegno diretto sul campo. L’idea, avallata dal Presidente Vendola, di teleguidare le scelte da lontano, ad esempio dal parlamento, è sbagliata e dannosa”, ha detto invece il vicecapogruppo vicario, Erio Congedo. “E’ la prima volta nella storia del Consiglio regionale che si propone una mozione di sfiducia individuale –ha aggiunto Roberto Ruocco- ma le responsabilità di Nardoni sono così pesanti da avermi indotto a proporre ai miei colleghi la mozione che ho sottoscritto come primo firmatario”. “Quella di Nardoni –ha affermato Luigi Mazzei- è un’inefficienza cronica, e basta ricordare che ci ha messo un anno per dichiarare lo stato di emergenza per la Xylella. In più, vorrei che l’assessore chiarisca una vera casualità, riportata da una tv privata durante un’intervista allo stesso Nardoni: il 13 marzo 2013 veniva nominato assessore, ed il 14 marzo la ‘Nardoni costruzioni’, di cui era socio insieme al padre ed amministratore, riceveva l’assegnazione di un appalto di 800 mila euro per il Consorzio di Bonifica di Ugento, gestito dal suo assessorato. Sarebbe opportuno che l’assessore chiarisca questo ed anche quanto ho inserito alla mia interrogazione in merito ai contributi alle tv private, così come la circostanza della mancata presentazione del Psr già fatto da 17 Regioni su 21 le quali potranno, quindi, procedere con i bandi”. “Anche la Capitanata è stata ampiamente dimenticata", ha dichiarato Giandiego Gatta. “Sulla questione degli arenili costieri, un problema atavico del territorio che ha messo in ginocchio un’intera economia, non è stato fatto niente dopo le varie passerelle elettorali degli assessori che si sono succeduti”. “L’agricoltura è abbandonata a se stessa –ha sottolineato il vicepresidente del Consiglio, Nino Marmo. “Dall’assetto idrogeologico, alla Xylella, l’erosione costiera, e tanto altro, non si è fatto nulla e il settore ha bisogno di una guida seria”.

Ho provato una profonda emozione all'inaugurazione a Taranto del Polo Scientifico Tecnologico ‘Magna Grecia’: un'idea, nata in Area Vasta Tarantina, all'epoca da me coordinata, che comincia a realizzarsi- è quanto scrive in una nota il consigliere regionale di SEL Alfredo Cervellera- Era il 2008 quando da Vice Sindaco di Taranto, col Dirigente di Area Vasta arch. La Gioia, cogliendo al volo questa proposta dell'allora Preside del Politecnico, feci firmare un Protocollo d'Intesa alla Camera di Commercio, a Confindustria, all'Università e al Politecnico di Bari, all'Arpa Puglia, al CNR per il Talassografico, alla Regione, Provincia e Comune.
In una serie di riunioni tra questi soggetti convenimmo dell'opportunità di inserire nel Polo  Scientifico anche la grande industria locale, che doveva essere la più interessata a favorire nuove tecnologie, sia per adottarle nei processi produttivi al fine di azzerare le sue stesse  emissioni inquinanti, sia per il disinquinamento complessivo del territorio.
Ricordo bene della disponibilità dell'Eni (che non si è più sostanziata, forse preferiscono pensare a Tempa Rossa....) e dell'avversione manifestata da subito della Dirigenza Ilva, interessata a finanziare il suo Centro Studi a Milano e non il costituendo Polo a Taranto.
L'impressione che ne ebbi- prosegue Cervellera- subito fu che l'Ilva fosse terrorizzata da un Polo Scientifico, non condizionabile dai Riva, con l'Arpa al proprio interno, che potesse mettere in discussione i suoi processi produttivi, basati sullo sfruttamento intensivo delle infrastrutture, a prescindere dall'altissimo tasso di inquinamento e dalle morti/malattie che producevano per la città e provincia.
Il Polo fu corredato da uno Statuto, che non mi risulta ancora firmato, per definirne la governance con la presenza, che ancora oggi ritengo indispensabile, della Regione, del Comune e della Provincia di Taranto.
Inoltre, si pensò a Laboratori autonomi dall'Università, prima sui terreni concessi dalla Fintecna prospicienti il Politecnico e poi nella struttura dell'ex Cisi, oggi sottoutilizzata.
Va dato merito al Prof. Angelo Tursi e alle strutture universitarie di aver perseguito, cogliendo l'occasione dei finanziamenti PON, quell'idea originale nonostante le macroscopiche assenze della Regione e degli Enti Locali, che ancora oggi preoccupano.
Ma quell'impostazione originaria di Area Vasta Tarantina- sottolinea Cervellera- va recuperata se crediamo davvero in uno sviluppo alternativo del nostro territorio.
 Il Polo Scientifico Tecnologico, nell'area degradata di Taranto,  se supportato adeguatamente dalle Istituzioni, compreso il Governo, come ci ha assicurato il Ministro Giannini, potrebbe costituire l'esempio più mirabile di come si possa dal basso trasformare il nostro territorio facendolo risorgere dalle macerie attuali”

I Giovani di Forza Italia intervengono sulla visita del Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, intervenuta all'inaugurazione del Polo Scientifico Tecnologico Magna Grecia, con una nota a firma del coordinatore provinciale Mimmo Lardiello.

"La visita del Ministro Giannini  a Taranto- si legge nella nota- se da un lato avviene in un contesto positivo, considerata l'importante inaugurazione del Polo scientifico tecnologico della Magna Grecia, dall'altro lato ci mette in condizione di dover tornare a chiedere che il Governo non riservi attenzioni alla città solo per passerelle e tagli di nastri ma che finalmente ci siano segnali di un'attenzione concreta e, nel caso specifico della realtàuniversitaria, che finalmente ci siano azioni tangibili sia in relazione alle garanzie che ci aspettiamo in merito alla sopravvivenza del polo universitario jonico sia in riferimento alla ripresa del percorso che torni a far parlare dell'autonomia dell'Universita' di Taranto.

Un tema quest'ultimo- conclude la nota- di assoluta rilevanza che sembra essere stato abbandonato per lasciare spazio a precarietàe progettualitàdi basso profilo, con il Comune di Taranto poco incline a dare garanzie di continuitàma piuttosto impegnato a ricercare visibilitàeffimere e poco efficaci. Confidiamo nell'impegno dell'infaticabile Rettore Uricchio e dei nostri parlamentari per ottenere finalmente le risposte che cerchiamo".

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