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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura
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Presso l’Istituto Scolastico I.P.S.I.A. “ARCHIMEDE” di Taranto, diretto dalla Dirigente Lina Vecchione, si è tenuto NEI GIORNI SCORSI un incontro delle Fiamme Gialle con gli studenti per parlare di cultura della legalità economica nell’ambito della terza edizione del Progetto. Un’iniziativa che trae origine da un Protocollo d’intesa tra il Comando Generale della Guardia di Finanza ed il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca finalizzata a promuovere, nell’ambito dell’insegnamento “Cittadinanza e Costituzione”, un programma di attività a favore degli studenti della scuola primaria e secondaria.

L’intento è di far maturare la consapevolezza del valore della legalità economica, con particolare riferimento alla prevenzione dell’evasione fiscale e dello sperpero di risorse pubbliche, delle falsificazioni, della contraffazione, nonchè dell’uso e dello spaccio di sostanze stupefacenti. E' stato così sviluppato il progetto denominato “Educazione alla legalità economica” che, anche per l’anno scolastico 2014/2015, prevede l’organizzazione, a livello nazionale, di incontri presso le scuole orientati a:

-    creare e diffondere il concetto di “sicurezza economica e finanziaria”;

-    affermare il messaggio della “convenienza” della legalità economico-finanziaria;

-    stimolare nei giovani una maggiore consapevolezza del delicato ruolo rivestito dal Corpo, quale organo di polizia vicino a tutti i cittadini, di cui tutela il bene fondamentale delle libertà economiche.

Al progetto è abbinato un concorso denominato “Insieme per la legalità”che ha lo scopo di sensibilizzare i giovani, tramite il coinvolgimento delle scuole, sul valore civile ed educativo della legalità economica, nonché in merito alle attività svolte dal Corpo in tali settori, favorendo la loro espressione libera, creativa e spontanea sulla tematica. L’iniziativa è stata presentata dal Dirigente dell’Ufficio XI – Ambito territoriale per la Provincia di Taranto, Dr. Giuseppe SILIPO, e dal Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Taranto Salvatore Paiano (in piedi nella foto).    

 


 

 

Sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 32 del 03-03-215.

Pubblicato l’Avviso Pubblico relativo al Titolo II – Turismo che prevede agevolazioni finanziarie per tutte le micro, piccole e medie imprese turistico-alberghiere. Tra gli investimenti agevolabili sono ammessi: l’ampliamento, ammodernamento e ristrutturazione delle strutture turistico alberghiere, la realizzazione e l’ammodernamento degli stabilimenti balneari, il consolidamento, restauro e risanamento conservativo di edifici rurali, masserie, trulli, torri, fortificazioni, al fine della trasformazione degli immobili in strutture turistico-alberghiere, il primo impianto e/o sistemazione di area a verde di almeno 10 ettari (anche mediante la realizzazione di piste ciclabili, sentieri attrezzati, percorsi sportivi, punti ristoro, ecc.).

L’investimento deve avere un valore minimo di € 30.000,00 ed un valore massimo di euro 4.000.000,00 per le medie imprese e di euro 2.000.000,00 per le piccole imprese.

Le agevolazioni concesse sono nella forma del contributo in conto impianti determinato sul montante degli interessi di un finanziamento erogato da un Soggetto finanziatore nel limite del 45% del valore degli investimenti per le piccole imprese e del 35% per le medie imprese.

Alle imprese può essere erogato un contributo aggiuntivo in conto impianti che non può essere superiore al 20% dell’investimento e all’importo massimo di euro 800.000,00 per le medie imprese e di euro 400.000,00 per le piccole imprese. Per le imprese che hanno conseguito il rating di legalità, l’importo massimo di questo contributo aggiuntivo è elevato rispettivamente a euro 850.000,00 e euro 450.000,00.

Le domande possono essere presentate a partire dal 9 marzo 2015.

 

Per informazioni: Retemicroimprese Via Principe Amedeo 46 - 74123 Taranto Tel. 099/9943059; e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. ; sito internet:

 

www.reteathena.it/retemicroimprese

 

"Inserire la canapa nelle aree di interesse ecologico dell'Ue in modo che anche i coltivatori tarantini possano accedere agli aiuti diretti europei". E' la richiesta fatta dall'eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Rosa D'Amato, in una lettera inviata a Phil Hogan, Commissario europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale.  

"Taranto è uno dei pochi centri europei e uno dei due in Italia per la produzione della canapa - spiega D'Amato - Si tratta di un settore dell'agricoltura in via di sviluppo in tutta Europa, soprattutto per quanto riguarda i legami con la bioedilizia. Inoltre, tale coltivazione  comporta dei reali benefici per la biodiversità e la tutela dell'ambiente, sia perché non necessita di fitosanitari e fa scarso uso di fertilizzanti, sia perché fornisce un aiuto efficacie al contrasto dell’inquinamento ambientale e riduce i costi energetici . Per tutte queste ragioni, ho chiesto al commissario Hogan di tutelare e promuovere la canapa inserendola nelle aree di interesse ecologico Efa. In questo modo, i produttori potranno accedere agli aiuti diretti della Pac, la politica agricola comune dell'Ue".

Per l'eurodeputata tarantina, "la produzione di canapa rappresenta una delle tante eccellenze del nostro territorio il cui potenziale non è stato ancora espresso in pieno. Si tratta - continua - di una risorsa rinnovabile e la sua coltivazione ha un altissimo grado di sostenibilità ambientale. E' su settori come questo che dobbiamo puntare se vogliamo promuovere un reale sviluppo del territorio e creare occupazione. Questo può essere il futuro, l'Ilva deve essere il passato".

Un nutrito presidio di operai dell' ILVA e lavoratori Ipercoop sta manifestando dentro e fuori l'Ipermercato Coop Mongolfiera, "per la democrazia sindacale e contro gli esuberi annunciati da Coop Estense. La Coop, come consuetudine, sceglie e decide con chi parlare - attacca Francesco Iacovone, dell’esecutivo bazionale Usb Lavoro privato - ma i lavoratori hanno risposto forte e chiaro che la democrazia sindacale è un valore che non può essere eluso. La catena di solidarietà che lega gli operai vecchi e nuovi, quelli del maggior complesso industriale in Europa per la lavorazione dell'acciaio e quelli delle nuove fabbriche metropolitane, gli addetti dei supermercati, è un esempio di lotta che apre nuove frontiere e rimette al centro il lavoro oltre le categorie di appartenenza. Nella città delle contraddizioni, dove salute e lavoro non riescono a conciliarsi, dove le industrie pesanti la fanno da padrone e dove i soliti noti pensano addirittura di aumentare il potenziale inquinante, - aggiunge Iacovone - la crisi si sta abbattendo con veemenza anche sul commercio. La risposta delle aziende della grande distribuzione è sempre la stessa – evidenzia il sindacalista Usb - attaccare i diritti dei lavoratori, esternalizzando reparti e/o punti vendita, modificando in peius i contratti di lavoro, eccetera. L'USB non ci sta - conclude Iacovone - questo ennesimo colpo all'occupazione e ai diritti dei lavoratori lo respingiamo al mittente. La città di Taranto e la Puglia non possono subire la perdita di altri posti di lavoro”.

"Colgo l'occasione di questa conferenza stampa per annunciare ufficialmente che alle prossime elezioni regionali non sarò candidato. Lascio con l'amarezza della recente approvazione in Consiglio della legge elettorale, su cui ho votato contro per due discrimini macroscopici: uno nei confronti delle donne, l'altro delle minoranze alzando il tetto per le formazioni che si presentano da sole all'8% con una sperequazione evidente nei confronti di quelle associate a cui basta un 4%".

L'annuncio era nell'aria da tempo, ieri Alfredo Cervellera, consigliere regionale uscente di Sel, l'ha ufficializzata. E lo ha fatto nel corso della conferenza stampa di presentazione della sua iniziativa, in programma lunedì 9 alle ore 17.30 nella Cittadella delle imprese (sono previsti gli interventi di Barbara Valenzano dell'Arpa, Donato Stefanelli della Fiom Cgil, l'ing. Biagio Marzo, ex dirigente Italsider, Lunetta Franco di Legambiente, Massimo Prontera, presidente Ordine degli Architetti), "Decreto Ilva, altro fumo su Taranto e la Puglia?".

 

Ma la recente approvazione della legge elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale non è l'unico motivo alla base della decisione di Cervellera di non ricandidarsi. "Nel lontano1985 fui eletto per la prima volta al Consiglio Comunale di Taranto - spiega -. Sono passati 30 anni da allora: sono stato rieletto in per ben 6 volte al Comune di Taranto, dove ho  anche assolto ad incarichi prestigiosi assessorili e da vicesindaco prima di approdare, come consigliere, alla Regione. La fiducia dei cittadini di Taranto  nei miei confronti - aggiunge Cervellera - è sempre stata costante ed assidua nell'arco del trentennio. Credo di averla ripagata con il massimo del mio impegno, dell'onestà personale e della mia preparazione professionale e politica. In Regione ho difeso strenuamente gli interessi di Taranto: penso alla legge più importante, subito copiata dalle altre Regioni e stoppata dal Governo, da me proposta e fatta votare, quella sulla Valutazione del Danno Sanitario, che dà priorità alla salute dei cittadini consentendo agli organi di vigilanza di chiudere le fabbriche che inquinano se la mettono a rischio. Ma anche - ricorda ancora Cervellera - alla legge sul Commercio Equo Solidale, prima nel Sud su questa materia importantissima. Credo di aver fatto solo il mio dovere e di essermi sempre posto al servizio dei cittadini".

Ora, ha sottolineato con forza l'esponente di Sel, è arrivato il momento "che i giovani ci sostituiscano in quei posti di responsabilità: io non mi ritiro nel mio privato ma continuerò ad occuparmi di politica dal basso. Taranto ha una fragilità istituzionale evidente ma è ricca di un associazionismo vitale che si occupa dei cittadini e delle infrastrutture e servizi carenti, che indica da tempo la strada per la nostra rinascita". 

Quell'associazionismo che Cervellera ha abbracciato con l'associazione Arca (Associazione ricreativa culturale ambientale), "di cui sono presidente", e con la quale "sono impegnato in questo percorso con tantissime altre associazioni di Taranto. Credo che questa sia una posizione privilegiata per far politica, nell'accezione più nobile del termine, cioè di occuparsi del bene comune partecipando dal basso con il proprio impegno sociale di cittadino. Poi, se mi sarà richiesto un impegno diretto - conclude Cervellera - non mi sottrarrò a mettere a disposizione della collettività, gratuitamente e volontariamente, la mia trentennale esperienza amministrativa solo ed esclusivamente per il bene della città di Taranto, che amo tantissimo e che tanto mi ha dato”.

Prima riunione operativa presso la Sala Consiglio della Camera di commercio di Taranto all’indomani della definitiva conversione del decreto-legge 1/2015. Il Presidente Luigi Sportelli ed i rappresentanti delle Associazioni di categoria provinciali, di Interfidi Taranto e della Fondazione “Taranto e la Magna Grecia - Agenzia di sviluppo Terra jonica” hanno avviato l’analisi delle linee strategiche dello sviluppo territoriale al fine di individuare un pacchetto di proposte e progetti da sottoporre all’attenzione del Tavolo istituzionale permanente per l’Area di Taranto, di imminente insediamento.

Il decreto prevede, all’art.5, che l’attuazione degli interventi che riguardano l’area di Taranto sia disciplinata da un Contratto Istituzionale di Sviluppo che sarà sottoscritto dai componenti di un Tavolo istituzionale permanente – chiarisce il Presidente Sportelli. Anche la Camera di commercio di Taranto siede fra i componenti del Tavolo, in virtù delle attribuzioni di legge e della mission di promozione dello sviluppo economico territoriale. Un risultato di assoluto rilievo per il territorio tarantino e per il sistema economico locale: l’Istituzione pubblica nei cui Organi sono rappresentate tutte le principali Associazioni di categorie è inserita a pieno titolo nel luogo in cui si coordineranno e concerteranno tutte le azioni in essere nonché la sede in cui saranno definite le strategie comuni utili allo sviluppo compatibile e sostenibile dell’area.”

Il Tavolo assorbe le funzioni di tutti i tavoli tecnici comunque denominati su Taranto, istituiti presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e di quelli costituiti presso le amministrazioni centrali, regionali e locali. Risulta, dunque, fondamentale che l’apporto progettuale dei componenti sia qualificato ed efficace. Di qui la necessità di un confronto immediato con le rappresentanze del mondo imprenditoriale, con il contributo della Agenzia di sviluppo che avrà il compito di implementare le proposte progettuali, individuarne le fonti di finanziamento, condividerle con le altre Istituzioni del territorio e  sottoporle alla Presidenza del Consiglio.

Agenzia di sviluppo ha un ruolo fondamentale, quello di dare concretezza ai progetti del territorio – precisa Luigi Sportelli. Uno strumento pensato dall’Ente camerale, inserito nella sua programmazione e condiviso con il Comune, la Provincia e l’Università che con grande lungimiranza partecipano all’Agenzia. Esso ora risulta non solo opportuno, ma determinante per acquisire credibilità ed ottenere risultati concreti. Continueremo a consultare gli stakeholder, che oggi hanno espresso apprezzamento ed interesse per l’iniziativa camerale, e siamo subito disponibili al confronto con gli altri componenti del Tavolo istituzionale per un effettivo coordinamento delle iniziative a favore della Città e dell’Area di Taranto.” 

“Scontato”, “Epilogo più che prevedibile”, “Richieste inevitabili”: questi i commenti in aula al termine della requisitoria dei p.m. che si stanno occupando del caso “Ambiente svenduto”.

Del resto, praticamente nessuno di coloro che attendeva l'esito della discussione degli inquirenti si aspettava una conclusione diversa da quella formulata: richiesta di rinvio a giudizio per tutti gli imputati. A parere della Procura, quanto emerso dalla lunga e delicata inchiesta che ha messo sotto accusa l'attività industriale dell'Ilva non lascia alcun margine di manovra a tutti coloro che sono rimasti coinvolti nella vicenda. Se le argomentazioni del pool di magistrati saranno accolte dal giudice delle udienze preliminari, gli ex vertici dello stabilimento siderurgico, politici, manager e professionisti dovranno giustificare le rispettive posizioni nell'ambito di un processo presumibilmente lungo e complesso. Che sarà difficile celebrare senza pensare agli effetti della recentissima trasformazione in legge del cosiddetto “decreto Ilva”.

Comunque, al di là di come andrà a finire, il procedimento sta andando avanti. E potrebbe anche riservare nuovi sviluppi con l'avvio di ulteriori tronconi di indagine. Tutto questo dopo la richiesta della Procura al gup di trasmettere gli atti relativi ad una serie di decessi a cui si fa riferimento in diverse costituzioni di parte civile.

Intanto, i p.m. non hanno fatto sconti ad alcuno dei 52 soggetti coinvolti nell'inchiesta lasciando invariati i loro sospetti sulla liceità delle condotte contestate. A concludere gli interventi della pubblica accusa sono stati i sostituti procuratori dott. Remo Epifani (che si è occupato della posizione dei politici e della presunta tangente da 10mila euro versata nel 2010 dall'ex addetto alle pubbliche relazioni dell'Ilva Girolamo Archinà all'allora consulente della Procura prof. Lorenzo Liberti affinché alterasse il contenuto di perizie sulle emissioni di diossina dallo stabilimento) ed il dott. Raffaele Graziano, che ha basato la sua discussione sullo stato di sicurezza del siderurgico e su due incidenti mortali verificatisi nell'area aziendale. Ma come è noto, i capi d'accusa più ricorrenti sono quelli relativi ai danni provocati all'ambiente e, di conseguenza, alla cittadinanza. Stando a quanto ipotizzato dalla Procura, gli allora vertici dello stabilimento non avrebbero adottato misure in grado di impedire che le emissioni derivanti dalle aree parchi, cokerie e acciaieria provocassero la contaminazione (ad esempio) dei terreni su cui insistevano diverse aziende agricole. Come sottolineato dagli inquirenti anche nel corso della requisitoria, sarebbe bastato gestire gli impianti in maniera adeguata per evitare la “mattanza”. Ma questo non avvenne. Alla luce della ricostruzione dei fatti operata dai pubblici ministeri, la diffusione nell'atmosfera di sostanze come diossina, polveri, IPA, benzo(a)pirene e metalli sarebbe stata in grado di inquinare i campi in cui pascolava quello stesso bestiame che, destinato all'alimentazione, fu poi abbattuto perché pericoloso per la salute umana. Per le stesse ragioni furono mandati al macero numerosi quantitativi di cozze, risultati non commestibili proprio a seguito delle analisi effettuate nel 1° Seno del Mar Piccolo. Gli accertamenti evidenziarono come i mitili non potessero essere consumati a causa dell'avvelenamento da diossina e metalli pesanti. Le indagini hanno portato i magistrati a sospettare che la contaminazione dei frutti di mare sia proseguita anche successivamente al sequestro preventivo di tutta l'area a caldo del colosso siderurgico e nonostante il Tribunale del Riesame avesse disposto l'utilizzo degli impianti soltanto per porre in atto le operazioni di risanamento ambientale. Sulla scorta degli esiti investigativi, il procuratore dott. Francesco Sebastio, il procuratore aggiunto dott. Pietro Argentino ed i sostituti dott. Mariano Buccoliero, dott. Remo Epifani, dott.ssa Giovanna Cannarile e dott. Raffaele Graziano hanno ritenuto di contestare il reato di avvelenamento di sostanze alimentari. Un reato che sarebbe stato perpetrato in un arco di tempo molto ampio se si pensa che le indicazioni date in merito dalla magistratura vanno dal 1995 al momento della chiusura dell'inchiesta. Un reato che va ad affiancarsi a tutte le altre contestazioni mosse nei confronti degli inquisiti a vario titolo e a seconda delle rispettive posizioni. Anche al termine della requisitoria i p.m. non hanno avuto dubbi: si tratta di situazioni e circostanze che dovrebbero essere valutate nel corso di un regolare dibattimento. Una tesi che da adesso in poi spetterà al collegio difensivo tentare di scardinare.

 

 

 

Maggiore efficienza, tempi più veloci, risparmio. Sono questi i vantaggi della fatturazione elettronica che diventerà obbligatoria dal prossimo 31 marzo per le imprese che forniscono beni e servizi alla Pubblica Amministrazione. Cambieranno radicalmente,  in meglio, i rapporti tra PA e fornitori con un maggiore controllo della spesa pubblica e l’opportunità per le piccole e medie imprese di scoprire l’efficienza del digitale, la semplicità della procedura e di risparmiare una cifra media annua che l’Agenzia per l’Italia Digitale stima in circa 500 euro.

Per presentare agli operatori economici questa innovazione, i 110 Digital Champions italiani insieme alle Camere di commercio, lunedì prossimo, 9 marzo, incontreranno imprese, associazioni di categoria, professionisti, altre Pubbliche Amministrazioni. Si tratta di un evento informativo che si svolge contemporaneamente nella maggior parte delle strutture camerali italiane, sedi ideali per l’incontro tra una pubblica amministrazione, che dell’utilizzo delle nuove tecnologie e della semplificazione ha fatto una delle principali linee di azione, e il sistema produttivo.

A Taranto il focus sulla fatturazione elettronica si terrà, appunto, il 9 marzo 2015, a partire dalle ore 10, nella sala Monfredi della Cittadella delle imprese. Il Digital Champion  Umberto Talamo spiegherà i vantaggi per imprese e professionisti. L’ingegnere Francesco Rossa di InfoCamere illustrerà il funzionamento della piattaforma gratuita on line disponibile per le piccole e medie imprese. L’introduzione è affidata al dottor Francesco De Giorgio, Segretario generale dell’Ente camerale ionico. I lavori saranno aperti dal Cav. Luigi Sportelli, Presidente della Camera di commercio di Taranto.

“Il passaggio alla fatturazione elettronica – afferma Sportelli- è solo l’ultima di una lunga serie di innovazioni virtuose di cui sono protagoniste le Camere di commercio. Si tratta di uno strumento semplice, totalmente gratuito e utile soprattutto per le imprese di piccola dimensione che operano con la Pubblica Amministrazione. L’innata vocazione all’innovazione del sistema camerale trova conferma ad oltre vent’anni dalla riforma introdotta con la legge 580 del 1992 che immaginò, con straordinaria lungimiranza, un Registro delle imprese interamente digitale, affidandone la realizzazione e la gestione alle Camere. Ancora oggi il Registro delle imprese italiano continua ad essere considerato una best practice a livello europeo”.

 

L’incontro sarà, quindi, l’occasione per far meglio conoscere il servizio di fatturazione elettronica dedicato alle piccole e medie imprese iscritte alle Camere di commercio che abbiano rapporti di fornitura con le Pubbliche Amministrazioni. Si tratta di una applicazione estremamente semplice e totalmente gratuita, accessibile dal sito della Camera di commercio, messa a disposizione dal sistema camerale, in

collaborazione con l’Agenzia per l’Italia digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Unioncamere e Infocamere.

Al servizio si accede previo riconoscimento del titolare dell’impresa tramite la Carta Nazionale dei Servizi (CNS), strumento introdotto dal Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) per l’accesso telematico ai servizi della PA, consentendo la compilazione del documento contabile, l’individuazione della PA destinataria, la firma digitale, l’invio e relativa conservazione a norma.

La Camera di commercio di Taranto, in collaborazione con InfoCamere, realizzerà un ulteriore momento di approfondimento sull’argomento mercoledì 11 marzo, nella sala Monfredi della Cittadella delle imprese, a partire dalle ore 9.00. La dottoressa Claudia Micchetti di InfoCamere, fornirà una serie di elementi su definizione, ambiti, modalità di applicazione della fatturazione elettronica, sulla sua conservazione sostitutiva, sulla Piattaforma di Certificazione Crediti e sul servizio di Fatturazione elettronica offerto dalle Camere di commercio.

Per adesioni al workshop gratuito, inviare una mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. specificando dati anagrafici, tipologia di partecipante (impresa, professionista, privato Pa, ecc.) e recapiti.

 

 

 

“Ho appreso ieri della mia designazione da parte del Comune di Taranto nella terna richiesta dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per la nomina del prossimo Presidente dell’Autorità portuale di Taranto.

Qualunque sia l’esito finale della procedura e la scelta che il Ministro Lupi effettuerà di concerto con la Regione Puglia, desidero esprimere il mio ringraziamento al Dott. Ippazio Stefano, alla Giunta Municipale, ai Consiglieri ed all’intero ente per la rinnovata stima e fiducia nei miei confronti.

Il Comune di Taranto, ed in particolare il Sindaco, in questi anni sono stati sempre al fianco dell’Autorità portuale sia per la condivisione degli obiettivi futuri che per affrontare ed individuare la risoluzione delle varie problematiche manifestatesi direttamente nell’ambito portuale o che, sebbene esterne, hanno avuto un riflesso importante sullo stesso. Il tutto, avendo sempre come unico obiettivo il perseguimento dell’interesse pubblico e lo sviluppo del territorio jonico.”

SERGIO PRETE

PRESIDENTE AUTORITA' PORTUALE TARANTO


 

Venerdì 20 marzo alle ore 17.30 presso Palazzo Galeota 

 


Durante l'evento saranno presentati i risultati di un impegnativo percorso di indagine, ascolto e ricerca, avviato ufficialmente da oltre un anno con l'apertura degli “Stati Generali per il Manifesto” ed il coinvolgimento dell'intera cittadinanza.

Il metodo di lavoro è stato portato avanti con la realizzazione di 8 tavoli tematici multi ed interdisciplinari e con l'obiettivo di stilare una proposta di programma di recupero a tutto tondo attraverso un'attenta analisi delle esigenze, nonché dei punti di forza e di debolezza del centro storico di Taranto. Non solo dal punto di vista architettonico ed urbanistico, dunque, cui a più riprese la Città Vecchia è stata al centro dell'attenzione, ma anche sociale, ambientale, culturale ed economico. Temi collocati intorno al mare come imprescindibile elemento di risorsa e caratterizzazione del territorio.

Gli 8 tavoli tematici:

· Rigenerazione Urbana ed Interventi Architettonici;
· Attività Produttive ed Economiche;
· Risorse del Mare – Turismo e Territorio;
· Cultura – Associazionismo e Rapporti con la Chiesa;
· Pesca e Mitilicoltura;
· Organismi Istituzionali e Programmazione;
· Analisi del Territorio con i Residenti;
· Innovazione e Tecnologia.

Nel corso degli incontri tematici ospitati in suggestive strutture della Città Vecchia e aperti alla cittadinanza, sono stati ascoltati i bisogni, le richieste, i pareri e le proposte di diverse realtà;
la volontà è stata quella di mettere insieme le differenti esperienze, con particolare attenzione nei riguardi della nuova generazione, cercando di risolvere una dispersione settaria, a volte lobbistica, di attenzioni che ruotano attorno al tema Città Vecchia. I numerosissimi contributi registrati durante gli incontri, scaturiti dalle testimonianze degli abitanti dell’Isola (anche nelle rappresentanze dei pescatori, dei mitilicoltori e delle loro famiglie), delle associazioni, delle professionalità, dei tecnici, dei soggetti istituzionali ed organismi rappresentativi, della Chiesa e di tutti coloro che hanno voluto esprimersi, sono stati raccolti e riportati attraverso “sbobinatura” nero su bianco, senza filtri.
Il Manifesto rappresenta il primo tentativo nella storia di questa Città di "fotografare" per sempre la realtà della città vecchia, e sulla base dei contributi di tutti stilare un documento che rappresenti veramente la "voce" della cittadinanza e di ciò che essa sogna per e con il suo centro storico . Il documento verrà presentato e, a questo punto – restituito - alla intera cittadinanza, ed agli organi istituzionali, Amministrazione Comunale e tutte le istituzioni competenti, con umiltà e, soprattutto, sulla base dell’esercizio del principio di sussidiarietà, privo di ogni pretesa di sostituirsi all’ intervento pubblico, piuttosto a sostegno di esso. Strutturato sotto forma di dossier e dotato di sintesi e proposte, “Il Manifesto della Città Vecchia e del Mare” può rappresentare uno strumento strategico, operativo e funzionale da utilizzare, contenente delle vere e proprie linee guida, elaborate su dati utili e significativi verso l’attuazione di un programma di interventi per la “Rigenerazione della Città Vecchia” su cui, tutti uniti, a partire dal basso, far convergere le Istituzioni della Città, della Provincia, della Regione e del Governo, prima di commettere nuovamente degli errori strategici, che come la storia ci insegna, hanno segnato in negativo il destino del nostro centro storico.

Il "Manifesto della Città Vecchia e del Mare" è stato redatto “in itinere” sulla base di un sistema aperto ed inclusivo volendosi caratterizzare come acceleratore dei processi di condivisione e vero e proprio documento di espressione di “cittadinanza attiva”.

Descrivere la Città Vecchia, conoscerla, prendersene cura… riportare un'analisi completa ed integrata del territorio… raccontarla e desiderarla migliore, rigenerata, attraverso lo sguardo, le parole ed il vissuto di tutte quelle persone e realtà che la vivono e/o la amano e che continuano ad avere qualcosa da dirle o da prospettarle, mai derogando l’impegno e la partecipazione.

Questo il presente ed il futuro che vogliamo ed immaginiamo per la “nostra” Città Vecchia, a partire e per ripartire da ciò che esiste, ma soprattutto che “resiste”; al primo posto il “capitale umano”.

Una grande opportunità, una potenzialità per l'assetto e lo sviluppo dell'intero territorio tarantino; del suo rilancio, di ben-essere e non solo economico; di fierezza, appartenenza ed identità; una priorità e non solo alla luce del recente decreto, ma perché ormai da molto tempo, tranne eroici ed isolati tentativi, si è perso tanto tempo.

Ora più che mai è necessario intervenire contro una sorta di “terremoto dell’abbandono” che ha portato - ed é un triste scenario che si palesa davanti ai nostri occhi - a crolli, puntuali o isolati, occlusioni di interi vicoli, saccheggi o occasioni perdute.

Riappropriamoci della nostra storia, della nostra identità e diamoci da fare prima di tutto come cittadini, parte integrante di un territorio dalle mille e straordinarie potenzialità.

Il Manifesto è aperto alla cittadinanza.

Il Comitato Spontaneo di Coordinamento del “Manifesto della Città Vecchia e del Mare” vi invita tutti per conoscere, sottoscrivere e dare ulteriori e preziosi contributi.

Vi aspettiamo  il 20 marzo p.v. c/o Palazzo Galeota in Città Vecchia alle ore 17.30.

INFOLINE E CONTATTI : 3296595552 - 3284165274

 

email : Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 


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