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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura
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Nelle scorse settimane l’entourage di Arvedi e di Marcegaglia, con Emma Marcegaglia presidente di Eni in testa, hanno visitato lo stabilimento Ilva di Taranto.
“E’ oramai chiaro il loro vivo interesse ad acquisire, ovviamente a titolo gratuito, lo stabilimento e tutto quel che rimane del vecchio gruppo Ilva/Riva – dichiara Francesco Rizzo, coordinatore USB provinciale -. Il nome dei due gruppi circola dall’inizio di tutta la questione Ilva, fin dagli inizi del 2013 e, anche se si parla di una ventina di possibili acquirenti, i loro nomi sono sempre inseriti nelle ipotetiche cordate. Il gruppo Arvedi è  proprietario della tristemente  famosa “ferriera” o “l’Ilva del nord” come qualcuno la definisce , un piccolo stabilimento siderurgico situato a Trieste al centro di feroci polemiche sempre legate all’inquinamento – va avanti Rizzo -. Il cavalier Giovanni Arvedi ha rilevato lo stabilimento dopo la procedura di commissariamento e  amministrazione straordinaria, promettendo investimenti per 170 milioni di euro circa per “ambientalizzare” la ferriera. Investimenti di cui ancora non si ha nessuna traccia. Il gruppo Marcegaglia invece a Taranto in cinque minuti ha chiuso i battenti lasciando in mezzo ad una strada 140 lavoratori".
Secondo il coordinatore Usb, nessuno dei due gruppi avrebbe la forza finanziaria "per acquisire  e ambientalizzare  il gruppo Ilva, né tantomeno garantire l’occupazione di 16.000 lavoratori diretti e 5.000 indiretti. Così come  nessun soggetto privato - aggiunge Francesco Rizzo - spenderebbe miliardi  di euro dei propri soldi per ambientalizzare, bonificare, riqualificare, diversificare, riconvertire e rilanciare uno stabilimento come il nostro. Infatti sarà la cassa depositi e prestiti alias  lo Stato (diciamo pure i cittadini) a garantire i soldi. Ma  la mancanza di un progetto  nazionale - aggiunge Rizzo -, che rilanci l’idea di un industria compatibile con l’ambiente, rispettosa della salute che garantisca  buona occupazione è palese. L’unica certezza che abbiamo finora in questa storia è che, pur avendo una miriade di posizioni in campo (che vanno dalla nostra proposta di  nazionalizzare, passando per la privatizzazione, chiusura dell’area a caldo, fino ad arrivare a coloro che sostengono bonifiche e chiusura integrale del sito) il risultato sarà uguale per tutti: zero bonifiche, zero ambientalizzazione, più inquinamento e meno occupazione”, conclude Rizzo.

Check-up dei diritti. Il Crest e la Cgil Taranto rinnovano la loro collaborazione per dare vita a una riflessione, lunga tre settimane, sui diritti e sullo stato di salute della nostra nazione. Di scena al TaTÀ di Taranto, Aprile dei Diritti è il racconto di tre storie, di tre persone speciali e, attraverso le loro vicende, affronta tre tematiche capaci di svelare le difficoltà e le contraddizioni del nostro tempo: sabato 9, Ture Magro in “Malanova”; sabato 16, Christian Di Domenico in “Nel mare ci sono i coccodrilli"; sabato 23, Nicola Conversano ne "l'Albero". Sipario ore 20. Biglietto 10 euro. Info: 099.4725780 

di Andrea Loiacono

 

Tra i volti dei protagonisti del Taranto che vince 4-0 al “Bianco” di Gallipoli vi è quello di Francesco Alvino, giunto alla sua terza marcatura in maglia rossoblù. Per lui un assist, quello del 3 a 0 siglato da Genchi, e la firma personale sul 4 a 0 che ha mandato in “soffitta” l'incontro. L'esterno d'attacco classe '89 si presenta raggiante ai microfoni di Studio100 per commentare l'andamento del match: “Sono contento del gol e della prestazione. È stato importante, ad un certo punto, sbloccare l'incontro per indirizzarlo nel verso giusto. Non era facile vincere oggi; questi tre punti sono importantissimi.”

 

Subentrato a gara in corso, Alvino si è rivelato prezioso, come già accaduto in altre circostanze, per cambiare i ritmi di gioco ripagando in questo modo la fiducia accordatagli da mister Cazzarò, sempre più abile nella gestione dei cambi a partita in corso: “L'intesa nel tridente offensivo con Ancora e Siclari è stata ottima. Pur non giocando molto nell'undici titolare, proviamo spesso questi movimenti negli allenamenti. Il mister chiede agli esterni alti tanto sacrificio e noi cerchiamo di applicare quanto ci chiede con impegno.”

 

In conclusione, il calciatore partenopeo rivolge una dedica ai tifosi rossoblù e a quanti gli sono vicini: “Personalmente il risultato del gruppo conta più delle soddisfazioni personali. Dedico questa rete alle persone a me care e ai tifosi. Siamo felici di poter regalare loro questa vittoria.”

 

 

 

di Andrea Loiacono

 

Ha avuto il merito di sbloccare al 30' del primo tempo il match contro il Gallipoli, il quale sino a quel momento aveva generosamente occupato gli spazi del campo e impensierito il portiere De Lucia in un paio di cricostanze. Giuseppe Siclari è tornato a porre la sua firma sul tabellino dei marcatori rossoblù dopo il gol realizzato a S. Severo, salendo così, a quota tre nella classifica dei marcatori rossoblu, spianando la strada per il poker finale. Al termine del match,il centravanti siciliano ex di Lupa Castelli e Casertana, ha espresso la sua soddisfazione per la sua rete e per la vittoria del Taranto: “Sapevamo che non sarebbe stata una partita facile. Quando affrontano il Taranto, le altre squadre moltiplicano i propri sforzi nel tentativo di disputare la partita perfetta. Dal canto nostro, volevamo fortemente la vittoria e l'abbiamo ottenuta.

 

Il calciatore siciliano ha descritto, in un secondo momento, l'azione del suo gol:“Ho ricevuto la sfera da dietro, sono stato lesto a girarmi e calciare rapidamente verso la porta avversaria. Penso di aver fatto il movimento che si fa in certe circostanze con la giusta coordinazione. Sono contento per me, ma soprattutto per la vittoria della squadra. Abbiamo dimostrato ancora una volta, di essere una squadra matura vincendo con un risultato netto ed esprimendo un bel gioco. Da qui sino alla fine dobbiamo entrare in campo,ogni domenica, come se giocassimo una finale.

 

Il centravanti classe 86' ha commentato, in fine, i risultati della ventinovesima giornata: “ Per noi, il fatto che abbiano vinto Virtus e Nardò non cambia molto. Sappiamo di avere due punti in meno e di non poter sbagliare di qui alla fine se vogliamo centrare un risultato importante. Ora abbiamo due partite in casa da sfruttare al massimo, a Maggio tireremo le somme.

 

 

La vicenda Tempa Rossa è al centro dell'iniziativa del Movimento Taranto Respira che nel comunicato che di swguito pubblichiamo chiede che vengani sospesi i lavori attualmente in corso

Alla luce delle ultime notizie relative alla vicenda Tempa Rossa, con telefonate intercettate che insinuano per lo meno il dubbio che intorno alla vicenda del petrolio della Basilicata a Taranto si giochino interessi di lobby che contrastano con quelli del nostro territorio, Taranto Respira chiede al Sindaco Stefàno, a tutto il Consiglio comunale, al Presidente della Provincia Tamburrano, al Presidente della Regione Emiliano, di pretendere la massima trasparenza sulla vicenda e di ottenere che il Governo centrale, in attesa che la magistratura chiarisca eventuali illeciti, sospenda immediatamente tutte le autorizzazioni per la realizzazione delle infrastrutture che porteranno a Taranto il greggio. Ribadiamo, inoltre, la totale contrarietà di Taranto Respira alla realizzazione di tale progetto che sommerebbe un ulteriore rischio ambientale a quello che già il nostro territorio sopporta. Ancora una volta, Taranto subisce decisioni e interessi che vengono da lontano e per questo facciamo appello a tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione affinché si lavori per contrastare quest'ulteriore assalto al nostro territorio.

 

Direttivo TARANTORESPIRA

Vittoria Orlando

Nino Carbotti

Giuseppe Aralla

di Andrea Loiacono

 

Domenica calcistica caratterizzata dalla quinta vittoria esterna per il Taranto in questa stagione nel girone H della Lnd. La squadra allenata da Mister Michele Cazzarò ha espugnato nel match valido per la 29^ giornata lo stadio “Antonio Bianco” di Gallipoli con il risultato di 4-0. Due gol per tempo consentono dunque al Taranto di continuare il suo percorso di avvicinamento alla vetta distante sempre due lunghezze per effetto delle concomitanti vittorie ottenute dalla Virtus Francavilla e dal Nardò, anch'esse vittoriose tra le mura amiche, rispettivamente per 3-1 contro il Picerno e per 1-0 contro il Serpentara. Al termine della gara, Mister Cazzarò si è soffermato a parlare della prestazione disputata dalla sua squadra, partendo in primis dalla defezione in organico che ha caratterizzato la vigilia dell'incontro: “Nei giorni scorsi abbiamo dovuto far fronte all'infortunio di Francesco De Giorgi occorsogli in allenamento. Nonostante ciò, ho preferito non snaturare il 3-4-3, inserendo sulla linea dei difensori Mbida. Mi è sembrata la scelta più logica in quanto già in passato, proprio nel Gallipoli, Jean aveva ricoperto questo ruolo. Sono soddisfatto della sua prestazione, come di quella di tutta la squadra.”

 

A proposito dell'andamento dell'incontro, il tecnico ha commentato con soddisfazione l'approccio alla partita dei “suoi” calciatori: “In settimana avevamo preparato nel dettaglio questa partita che sapevamo non sarebbe stata affatto semplice da affrontare. Nei primi minuti siamo scesi in campo convinti di voler gestire il gioco; abbiamo incontrato qualche resistenza da parte del Gallipoli nel primo quarto d'ora ma la rete di Siclari ci ha spianato la strada verso la vittoria. Nel complesso posso dire che il Taranto non ha corso quasi mai seri rischi.”

 

Mister Cazzarò ha poi proseguito soffermandosi sull'importanza della vittoria conseguita in un match che avrebbe potuto riservare delle insidie, nonostante la classifica e i due organici esprimano valori contrastanti: “Si è trattato di una partita dura che in settimana temevo particolarmente; non era una trasferta facile da affrontare. È stata una partita a tratti spigolosa, caratterizzata da tanti cartellini gialli. Arrivati a questo punto del torneo, però, ogni gara andrà affrontata con il giusto agonismo. Altro aspetto che dobbiamo tenere presente è quello relativo alle probabili squalifiche. È ovvio che nel finale di campionato si vada incontro ad ammonizioni e diffide ma non possiamo scendere in campo facendoci condizionare da questo, il nostro scopo resta la vittoria.”

 

Il pensiero conclusivo di Mister Cazzarò è rivolto ai prossimi appuntamenti, che vedranno il Taranto impegnato in due impegni casalinghi consecutivi contro Potenza prima e Serpentara poi: “In questo frangente penso esclusivamente alla prossima gara contro il Potenza; non dobbiamo lasciarci distrarre dalla classifica e pensare esclusivamente ad affrontare avversario dopo avversario, dando il massimo in ogni incontro per centrare quante più vittorie possibili.” 

Una lettera d'addio pesante come un macigno, un testamento spirituale, una dimostrazione di forza che non si ferma, fino alla fine. Eì quella scitta da Maria Grazia Mannara, la giovane morta per cancro, a pochi passi dalle ciminiere dell'Ilva, nel cuore del quartiere Tamburi. Maria Grazia ha scritto a Fabio Matacchiera, presidente delo Fondo Antidiossina, che come pubblichiamo di seguito, ha voluto rendere pubblico i testo della missiva.

Mi piacerebbe che l'Italia conoscesse questa lettera che Maria Grazia Mannara mi ha scritto prima di morire. Maria era una donna forte e coraggiosa ed era malata di cancro. Abitava nel rione Tamburi di Taranto e lottava contro la malattia e contro la fabbrica situata a pochi passi da casa sua.Ci dava informazioni e ci avvisava quando i fumi erano troppo imponenti ed entravano attraverso le sue finestre e  la soffocavano. Adesso Maria Grazia non c'è più, ma mi lascia in eredità una lettera profonda e commovente che ci deve far  riflettere. Sua figlia Cristina mi ha riferito che la sua mamma desiderava  proprio che tutti la potessero leggere.
Eccola:
"Ciao Fabio,volevo salutari, abbraciarti e ringraziarti per tutto quello che hai fatto e fai per questa città, la mia vita è alla fine, io sono arrivata alla fine, la malattia, inflittami senza averne colpa, mi hanno devastata e consumata, ma di tutto lo schifo che ho visto in questa città voi siete stati capaci di ridarmi fiducia e speranza che la gente sana combattiva, che rischia tutto per gli altri esiste. Avrei voluto espormi anch'io e denunciare tutto lo schifo sanitario che abbiamo e che ci abbandonano alla fine a marcire in un' agonia devastante. Volevo telefonarti sentirti, dirti di insistere di più sui morti e sui malati, raccogliere testimonianze, foto prove, solo noi possiamo dire la verità, ma non possiamo muoverci! Andate voi, tutti, documentate il loro stato di disagio e abbandono! Scusami ho parlato troppo, ancora vorrei combattere, ma...! Ti voglio bene e ti porterò nel mio cuore...salutami tu tutti coloro che combattono con te, siete stati la famiglia che ha fatto rivivere l'amore e il rispetto per la vita". f.to Mariagrazia Mannara

Che riposi in pace.
Ringrazio e saluto

Fabio Matacchiera (Fondo Antidiossina Taranto)

           

 

 

 

 

 

PROMOZIONE A 360 GRADI PER LE ECCELLENZE ENOAGROALIMENTARI

E DELL’ARTIGIANATO ARTISTICO  AL MARTA’

ECCO LE NEW ENTRY DELLA “CAMBUSA DI ASSONAUTICA” 

 

 

Confermata per domani mattina  la terza edizione di “MARTA’APERITIVO”  con la presenza del progetto “Cambusa di Assonautica®” Assonautica  che  propone ai visitatori del Museo subito dopo il concerto previsto dall’iniziativa “Musica al Museo”, la presentazione e la promozione i prodotti di eccellenza della nostra terra.

 

Posizionato in una grande sala espositiva del Martà il corner della “Cambusa di Assonautica®” sarà un punto fondamentale dell’architettura espositiva della presentazione: prodotti tipici, manufatti dell’artigianato artistico, scenografia essenziale: ecco cosa proporranno agli ospiti del Martà le aziende selezionate del circuito Cambusa®

Tra le prime ad aver aderito al progetto “Cambusa” è presente l’azienda VARVAGLIONE VIGNE & VINI di Leporano lanciatissima sui mercati internazionali con una vasta gamma di prodotti (ben 19 tipologie tra vini a doc, e a igt,  brut per una produzione totale di quasi tre milioni bottiglie /anno.

Il segreto del successo Varvaglione sui mercati esteri lo svela lo stesso Mimmo Varvaglione:  “sono passioni autentiche, legami che incantano, sole, aria e terra della Puglia che danno vita ai nostri vini!” . Da segnalare che il “Papale Linea Oro”  - nella competizione “I migliori Vini In Italia” - è stato designato Best Red Wine in Italy con 98/100 dal prestigioso guru dell’enologia internazionale, Luca Maroni, autore  tra l’altro della pagina “Degustazione del Vino” sulla Enciclopedia Treccani. Ma anche “Schiaccianoci” ben figura con 94/100, “Passione” con 94m “Il Cardinale” linea oro con 92, e tutta la linea “12 e ½”  con rate dal 92 al 90. Domenica ci saranno anche il mitico “Primo”, le bollicine Varvaglione di Falanghina del mar piccolo e “Chicca” il Primitivo dolce docg.

 

L’ACROPOLI DI PUGLIA (Beatrice Lucarella) di Martina Franca, presente e nota nelle principali fiere nazionali ed internazionali del food (ed anche della nautica grazie al circuito del progetto a marchio Cambusa®),  non solo per i prodotti di punta (Florido, Mosto, Vivace e Amabile) ma anche per i raffinati prodotti di estetica a base di olio extravergine di oliva.

L'azienda Acropoli di Puglia, condotta dalla famiglia Lucarella sin dal 1889, rappresenta davvero la storia di un'antica generazione di agricoltori frantoiani, veri capostipiti mastri-oleari, specializzati nella produzione dell'olio extravergine di oliva.

 Martina Franca (431 mt sul livello del mare) spicca nella favolosa e suggestiva Valle d’Itria, dove un particolarissimo microclima ideale consente  la migliore coltivazione degli ulivi.

E' in questa cornice che da oltre 100 anni la famiglia Lucarella, si occupa di produrre anno dopo anno, con grande pazienza (utilizzando ancora antichissime, sotterranee  cisterne scavate nella roccia martinese) e con grande attenzione uno dei migliori oli extra vergine di oliva di Puglia. L’intraprendente Beatrice Lucarella, che si batte da sempre a favore dell’olio extravergine di oliva italiano da olive italiane è tra l’altro nel Consiglio direttivo della sezione agroalimentare di Confindustria.

 

Secondo debutto al Martà per il CASEIFICIO MARZULLI: una storia di passione, una storia di famiglia, una storia di successo.

Pietro Marzulli, il capostipite, originario di Noci si trasferisce a Taranto in giovanissima età. Pioniere del settore caseario ha una brillante intuizione: portare il Latte dalle campagne della Murgia alla città, trasformarlo e quindi commercializzare latticini di straordinaria Qualità. Per Pietro l'Alta Qualità è un imperativo a partire dalla materia prima, il Latte: il caseificio ancora oggi, infatti, utilizza per la produzione  solo il latte prodotto nella Bassa Murgia.

Con l'inseparabile moglie Rosaria  - negli anni 70 – Pietro  apre la sede storica Marzulli di via Giovin Giovine: per la Clientela tarantina il caseificio Marzulli diventerà così un punto di riferimento della categoria.

La passione viene trasmessa ai figli Luca & Loredana che oggi, insieme ai genitori e con l’attenta supervisione di Pietro gestiscono l'azienda e continuano una tradizione di successo.  Con il servizio Shopping Online, la bontà dei prodotti  Marzulli viene garantita  e spedita sulla tavola delle famiglie italiane in 24 ore in tutta Italia. Al Museo parteciperà Luca Marzulli.

 

 

4. Altro debutto per la new entry, “Padaria” Focacce di Cesaria Anna Rita Nardelli, che sarà presente al Martà con il mitico Chef e Artigiano dei prodotti da forno Umberto Carrieri. La ditta Nardelli nasce nel 1975 con Giuseppe Nardelli e Italia Pignatelli che fondano una piccola panetteria nella storica Piazza Marconi. In particolare il fondatore (originario di Bitritto, ndr) riesce a selezionare le migliori forme di pane dai paesi di Puglia e Basilicata, poi inventa la focaccia con il pomodoro fresco (alla barese) in grande concorrenza con la tipica focaccia tarantina a base di pelati: con una lenta e lunga lievitazione di otto ore riesce a produrre una focaccia buonissima e con meno grassi. Merito della semplicissima ricetta: acqua, semola, lievito madre e olio extra vergine di oliva da olive italiane. La tradizione continua ancora oggi con “Padaria”  che utilizza la semola di grano duro del famoso Molino Bongermino di Laterza. Domenica 3 aprile esposizione e degustazione di questo ben di Dio.

 

 

 

 

5. Dulcis in fundo, new entry per la notissima “L’Orchidea” che nasce oltre vent’anni fa come punto di aggregazione dei giovani tarantini.  Nelle ore notturne offre la possibilità di ristoro e di convivialità per la molteplicità dei servizi proposti. La nuova era si apre nel  2009 con l’unione della tradizione dei servizi all’innovazione delle strutture e delle iniziative.

Ambiente confortevole per trascorrere una pausa che, dalla prima colazione, intrattiene il cliente più esigente fino all’after dinner.

Uno dei punti di forza dell’Orchidea è il caffè dal profumo unico, un aroma inconfondibile ed un sapore a cui spesso è impossibile rinunciare. Il caffè Orchidea diventa un modo d’essere; tra i tanti occorre ricordare la preziosa  qualità della miscela oro ( 80% Arabica, 20% Robusta) e la miscela nera ( 60% Arabica, 20% robusta).

I cocktail da oscar sono il risultato dell’impegno di barman super esperti che tra gestualità ed estetica, inscenano ad ogni preparazione uno spettacolo di magia che seduce il palato. Al Museo in  mostra ed anche in degustazione la più classica pasticceria L’Orchidea: una pasticcera tradizionale, accompagnata alla complessità della tecnica e della decorazione. Colori e gusti, frutto di una ricerca sapiente che, al passo con i tempi, cerca di soddisfare il gusto sempre più raffinato dei Clienti.

 

 

6. E dalle paste alla pasta d’eccellenza. New entry a Taranto della Pasta Marella. A Gioia del Colle, il piccolo pastificio artigiano del dr. Antonio Marella, a conduzione prettamente familiare, rinasce nel 1987: produce paste artigianali di semola di grano duro, prodotti da forno e dolci di mandorla della tradizione pugliese, utilizzando solo materie prime locali.

Infatti tutti i grani utilizzati nel pastificio artigianale sono coltivati sugli altopiani murgesi e tavoliere di Puglia da piccole Aziende agricole nelle diverse varietà Cappelli, Simeto, Svevo, Arcangelo, Duro Lucano, Quadrato, Kronos, trasformati in semola nel piccolo mulino Camema in Altamura ed utilizzati in blend negli impasti.

 

    

 

In particolare, il grano Senatore Cappelli, risorto a nuove colture, produce una semola che viene impastata anche in purezza. Marella  utilizza solo trafile in bronzo, telai statici di raccolta ed essiccazione a bassissima temperatura, a 37/38 gradi. Il risultato è un grande prodotto, dal profumo intenso, che ha una crescita marcata in cottura e una porosità fuori dalla norma. Al consumo si presenta di grande corpo, con una capacità di assorbimento dei condimenti che stupisce. Al Museo in esposizione un campionario della coloratissima produzione: sarà presente Antonio Marella.

I clienti, il mercato e la comunità esprimono sempre più una domanda globale di qualità e sicurezza alimentare alla quale le imprese e le istituzioni sono chiamate a rispondere. Un sistema di gestione certificato da un ente terzo dimostra l'impegno della nostra azienda verso un regime sempre più efficiente ed efficace, in grado di fornire maggiori garanzie ai consumatori e mantenere gli standard superiori di qualità e sicurezza promessi loro.

Al fine di concretizzare il suo sistema qualità il pastificio si é uniformato agli standard BRC (British Retail Consortium) e IFS (Internation Food Standard).

 

Ecco la filosofia di base ed i consigli del fondatore Antonio Marella: “La pasta, quella artigianale, ha tempi di cottura che possono essere diversi a seconda del variare di alcuni fattori, come l'intensità della fiamma, la durezza dell'acqua ecc. Quindi, anche con dei tempi indicati sulla confezione, non dimenticate la pasta sul fuoco. Anzi, per ottenere il massimo risultato, a metà cottura, versate la stessa nel condimento e finite di cuocere in questo modo. Permetterete così alla pasta di cedere il prezioso amido che contiene, al condimento, senza disperderlo nell'acqua. E l'amido è un gustoso naturale addensante... Tutto questo una pasta industriale non può farlo”.

 

 

6. New entry per l’artigianato d’eccellenza e innovativo. Per la prima volta a Taranto viene presentata al pubblico un’opera ecosostenibile dell’artigiano artista Ubaldo Samuelli: Risuona®.

Risuona® è semplicemente “un pezzo di legno che suona”, un ciocco modellato ad arte per ottenere una buona risposta acustica. 

Consumo energetico zero, creatività italiana, dimensioni ridotte, materiali riciclati o rinnovabili, queste le caratteristiche principali di questo diffusore acustico. 

Ogni pezzo è un pezzo unico, lavorato in modo assolutamente artigianale.

 Risuona® funziona in base al principio fisico delle guide d’onda acustiche, cioè grazie a un condotto acustico che permette di potenziare la risposta acustica. 



Sfruttando questo principio, Risuona® permette di ottenere un’amplificazione naturale dell’altoparlante di uno smartphone (I-Phome o Android), senza ricorrere ad alimentazioni supplementari o amplificatori, con un suono di intensità e qualità straordinari. 



Potrà essere provato in barca (di qui l’ingresso in Cambusa®) o in giardino, a casa o in ufficio come vivavoce per le call conference.
 Le sue dimensioni ridotte permettono la mobilità totale e qualità indiscussa, senza corrente elettrica o batterie. Design. Per realizzare Risuona® sono stati selezionati i migliori «legni che suonano»: betulla per il corpo centrale e olivo o olmo per le pareti laterali. 
E' previsto, inoltre, l'impiego di pietra locale nelle varie tipologie del mercato obiettivo. 
Tutte essenze italiane, lavorate artigianalmente per creare un bellissimo oggetto di design. Al Museo, Domenica sarà presente lo stesso inventore / artista / artigiano Ubaldo Samuelli.

 

 

Un’altra conferma in Cambusa®. Presente  sin dall’inizio del progetto (2006) la Ceramiche Nicola Fasano tornano ad essere protagoniste. Ben diciotto generazioni di ceramisti hanno fatto la storia dell’azienda. Dal 1623. L’arte ceramica è stata tramandata di generazione in generazione, fino a oggi. 

L' Azienda è stata diretta e gestita per decenni dal mitico Nicola Fasano, tecnico della ceramica (scomparso qualche anno fa)  che ha potuto contare sulla collaborazione – ai diversi livelli - dai figli. I negozi, uno a Milano e uno a Roma, hanno rappresentato il fiore all'occhiello di questa  antica azienda. La produzione, rigorosamente fatta a mano, utilizza tecnologie per alleviare la fatica dell'uomo, e presta molta attenzione allo sviluppo commerciale. Recenti sono le esposizioni permanenti a Berlino e a New York. La fiera di Milano (Macef) e la Frankfurt Messe (Ambiente e Tendence), manifestazioni nelle quali si espone dal 1968, continuano ad essere occasioni di incontro con i clienti internazionali, dove presentare le novitàdella "Fasano Nicola s.r.l.  Attualmente la’azienda occupa circa 40 addetti, fra produzione e commercializzazione, tornianti, modellatori, smaltatori, decoratori, fornaciari.

Sono tutte maestranze sceltissime, molte delle quali provenienti dall'Istituto Statale d'Arte di Grottaglie , piùvolte premiati e riconosciuti come i migliori al mondo per eleganza esecutiva e custodi di una tradizione che si rifàagli archetipi decorativi antichi.

 

Confermate altre presenze di eccellenze in esposizione:

in primis il pluripremiato “ES” curato e prodotto con grande attenzione dal mitico viticoltore Gianfranco Fino. “Es” si conferma anche per quest'anno fra i 100 migliori vini rossi d'Italia: il primitivo di Manduria di Gianfranco Fino infatti è stato selezionato dai critici e dalle riviste specializzate più autorevoli d’Italia: Gambero Rosso, l’Espresso, Luigi Veronelli, Bibenda (FIS Fondazione Italiana Sommelier diretta da Franco Maria Ricci, ndr), Vitae, Daniele Cernilli, Luca Maroni. L'"Es" è primo anche nella classifica speciale dei vini rossi italiani 2016: una conferma da leader, ogni anno, a partire dal 2013.

 

Completano l’esposizione Cambusa® i vini dell’azienda Agricola Pirro Varone, la collezione di olii extravergine della Tenuta Venterra, le ceramiche autentiche made in Grottaglie di Nicola Fasano, le opere artistiche della Bottega Vestita.

 

ASSONAUTICA TARANTO,  MARIA ROSARIA SUMA FOTOGRAFA

E MAGNA GRECIA

All’evento collaboreranno con entusiasmo e competenza consiglieri e soci di Assonautica Taranto. Il reportage fotografico ufficiale sarà curato dalla fotografa professionista Maria Rosaria SUMA che sta completando insieme ai vertici di Assonautica una completa documentazione fotografica della originale iniziativa promossa a Taranto: un progetto Assonautica – Martà che diventerà un format itinerante negli eventi di promozione della Magna Grecia a cura di Assonautica Euromediterranea.

 

 

L’ISTITUTO “ELSA MORANTE” CRISPIANO

Confermato l’eccezionale apporto logistico-organizzativo ma anche coreografico degli studenti (3^B, accoglienza turistica e 3^D, sala e vendita) dell’Istituto Tecnico Economico Professionale Alberghiero “Elsa Morante” di Crispiano, ben coordinati nell’evento dalla prof. Giusi di Troia.  L’importante Istituto d’istruzione secondaria superiore, che conta 34 classi di studenti ed un organico di 82 docenti, rappresenta un fiore all’occhiello della formazione professionale pugliese.

 

Il perchè di questa collaborazione al Martà-Aperitivo-Assonautica ce lo spiega lo stesso Dirigente Scolastico, prof. Francesca PATIANNA: …” Oggi è di moda parlare di cibo. Sui giornali ed in televisione è un fiorire di articoli, ricette e trasmissioni che si occupano di cucina e cibo. Noi lo facciamo da tempo ed il nostro compito è educare i giovani (nel senso vero di e-duco, condurre, portare per mano) ad un sistema alimentare che sia tradizione ed innovazione.

E non è cosa da poco "educare al cibo" perché siamo convinti che il cibo sia cultura e che siano importanti le abitudini alimentari di un popolo, segno non solo di un modello culinario ma anche rivelatrici di civiltà. Questa è la linea maestra o, come si direbbe in linguaggio scolastico, la finalità primaria della nostra scuola”…

 

 

Descrizione: ::SIGNA MARIS PAY OFF.jpg

 

SIGNA MARIS

Presente al Martà di Taranto anche un corner “Signa Maris”, il famoso progetto del Mibact il cui obiettivo è quello di presentare e promuovere in maniera diversa e innovativa gli innumerevoli attrattori naturali e culturali dell’Italia del Sud. Il primo risultato di questo obiettivo è stato la creazione di una rete della portualità turistica intesa come una nuova modalità di accesso e fruizione delle eccellenze storiche, culturali e paesaggistiche che il Bel Paese offre. 

Focus dell'intervento sono le regioni del sud Italia interessate dal POIn "Attrattori culturali, naturali e turismo" e cioè Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. 

Con questo obiettivo dichiarato, il progetto Signa Maris interpreta le marine diffuse sulla costa come porte di accesso al territorio per valorizzare il patrimonio culturale e naturalistico dei siti di accoglienza, parte integrante del valore esprimibile dal porto turistico stesso. 

È perciò in quest'ottica che Signa Maris vuole presentare la nautica quale declinazione del turismo, promuovendo il diporto come leva di ulteriore valorizzazione della capacità di attrazione turistica dei territori. 

Il porto turistico viene quindi presentato come un elemento che accresce l’accessibilità al patrimonio culturale e naturalistico, con l’obiettivo di promuovere le eccellenze territoriali, veicolando flussi turistici aggiuntivi rispetto a quelli già esistenti.

 

 

L’incontro tra Marta’Aperitivo e  “La Cambusadi Assonautica”

 

“L’iniziativa promozionale di “cambusa” nasce da una idea di base molto semplice e antica: già gli antichi greci quando navigavano nel Mediterraneo portavano doni nei porti, erano i benvenuti e facevano conoscere la loro terra e le proprie tradizioni. Oggi i diportisti possono fare lo stesso e diventare (anzi lo sono già) gli “ambasciatori” della propria terra. E noi pugliesi di prodotti ne possiamo portare in tutto il mondo.

 

Il canale privilegiato della nautica da diporto non può fare altro che valorizzare i nostri vini doc e igt, il nostro olio extravergine, i prodotti da forno, le conserve alimentari e perché no, anche le opere dell’artigianato artistico locale.

 

In quest’ottica l’appuntamento della “Musica al Museo” fortemente voluto dalla nuova direttrice del Martà, Eva Degl’Innocenti,  assume un valore di primaria importanza e apre nuovi scenari di promozione. Fa piacere, infine, e mi inorgoglisce il fatto che l’idea della “Cambusa di Assonautica” sia partita da Taranto e si stia estendendo in tutta Italia, nel Mediterraneo e nel mondo.

 

LA CAMBUSA DI ASSONAUTICA ®

UN PO’ DI STORIA

 

La Cambusa di Assonautica ® è un marchio registrato al Ministero dello Sviluppo Economico / ufficio Brevetti e Marchi dal 2006.  E’ stato depositato dal suo ideatore, Matteo Dusconi per conto di Assonautica Italiana, associazione nazionale per la nautica da diporto, il turismo nautico e l’economia del mare, con sede a Roma presso Unioncamere.

 

Il progetto è stato presentato con successo in tantissime manifestazioni nazionali ed internazionali. Tra le altre:

Melbourne 2013, Down and Under Italia Australia, Incontri BtoB; Paris Nautic 2014; Valencia Boat Show 2015; Dusseldorf Boot 2015, Amsterdam Mets 2013, 2014, 2015;  Tirana BtoB gennaio 2015; Tirana 2014; Genova Salone Nautico 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012, 2013, 2014, 2015; Venezia Festival del Mare 2012, 2013, 2014, 2015; Cannes Yachting Festival 2015; Cannes  Festival de la Plaisance 2013, 2014;

Florianopolis Santa Catarina Brasil 2015; Snim Brindisi 2012, 2013, 2014, 2015; Village  Regata Brindisi Corfù  2012, 2013, 2014, 2015; Verona Vinitaly 2014;  Roma Big Blu Boat Show 2012, 2013, 2014, 2015. Alghero Innautic 2014;  Gaeta Yachting Med Festival 2011, 2012, 2013, 2014, 2015; Miami Boat Show 2013, 2014; Fiera del Levante Bari 2011, 2012, 2013, 2014, 2015; Sea Tec Marina di Carrara 2012, 2013, 2014, 2015,  Paestum Borsa del Turismo Archeologico 2012, 2013, 2014;  Roma, “Premio Signa Maris” 2015, Auditorium della musica, dicembre 2015 etc.

 

Per il progetto Cambusa d Assonautica® sono stati siglati protocolli di intesa con: Assocamerestero, Mibact, Camera di commercio italiana a Melbourne, Camera di commercio italiana di Nice, Sophie Antipolis, Cote d’Azur, Uniocamere Puglia di Tirana, Actamar Brazil, Comune di Monte Argentario,  Camera di commercio italiana a Tunisi, ItaslPlanet, Camera di commercio italiana a Londra, Camera di commercio italiana in Bulgaria, Camera di commercio Istanbul, Camera di commercio italiana Colombia, Camera di commercio italiana a Izmir, Camera di commercio italiana in Sud Africa, Marinedi Group Spa, Camera di commercio Italo Russa, Camera di commercio italiana a Marsiglia, Camera di commercio italiana Thailandia, Brazil Planet, Med Cooking School.

 

 

 

Andrea Loiacono

Secondo testa-coda nel giro di quindici giorni. Il Taranto che si appresta ad affrontare la squadra salentina al “Bianco” lo fa con la stessa compattezza di squadra e con la stessa voglia di vincere che ha caratterizzato l’ ultimo impegno disputato allo Iacovone contro l’ Aprilia per due reti a zero. Il tecnico rossoblu ha parlato, intervenendo telefonicamente alla consueta rubrica “ 100 sport magazine” del prossimo  incontro, valevole per la ventottesima giornata, la quale vedrà Gallipoli e Taranto  affrontarsi per la quinta volta nella loro storia.  Il Taranto, quattro incontri sin qui disputati non è  mai riuscito a portare a casa l’ intera posta in palio. I trascorsi sono tutti a favore dei giallorossi. Ecco di seguito alcune statistiche: 2005-2006 (0-0) ,2006-2007 ( 1-1), 2007- 2008 (1-1) 2008- 2009 (1-0). In questa stagione, lo scorso novembre allo Iacovone la gara di andata terminò  con la vittoria della squadra allora allenata da mister Salvatore Campilongo con il punteggio di una rete a zero. Dopo aver attaccato per larghi tratti dell’ incontro e aver colpito una traversa con Giuseppe Genchi i delfini ionici riuscirono a sbloccare la contesa a pochi istanti dal termine grazie ad un colpo di testa vincente del neo entrato Esposito. Nel corso del suo intervento telefonico, Mister Cazzaro‘ si è  soffermato a ricordare il momento del suo insediamento sulla panchina del Taranto esattamente un anno fa: “Ricordo bene quei giorni, il Taranto era reduce da una settimana non semplice Fui chiamato  in  tutta fretta e anche un poco a sorpresa a prendere il posto del mio predecessore; Affrontammo la Fidelis Andria allora prima della classe riuscendo a batterla per 4 a 1. Posso dire che quella partita e in particolare le reti di Genchi e Ciarcia’ sono i ricordi che custodisco con particolare affetto.“Il tecnico ha poi  proseguito,presentando il prossimo impegno di campionato : “In questo periodo  ci sono state diverse soste, ultima quella per le festività  pasquali. Il Taranto proviene da un buon periodo di forma; prima della sosta stavamo collezionando ottimi risultati per cui non posso essere soddisfatto delle continue interruzioni che vi sono state. Tuttavia, siamo consapevoli della nostra forza e vogliamo  continuare a vincere.” Per proseguire  nella striscia di risultati positivi, però, non bisognerà  correre il rischio  di sottovalutare l‘ avversario: “Dovremo porre attenzione, rimanendo concentrati. La partita che ci attende sarà  sulla falsa riga di quella vinta contro l ‘ Aprilia. Il Gallipoli  verrà a Taranto con la necessità di far punti per evitare la retrocessione diretta. Sarà nostro compito cercare di sbloccare la partita quanto prima, senza frenesia. Del Gallipoli preferisco non parlare; dobbiamo concentrarci solo su noi stessi. Quella di domenica prossima sarà  anche una partita caratterizzata da molti ex. Tra le fila del Gallipoli è  da segnalare, infatti, la presenza  di Fonzino, Carbone, Rosato e dell’ ultimo arrivato Prete. La partita di andata terminò con la vittoria del Taranto per 1 a 0 grazie alla rete messa a segno da Giovanni Esposito a pochi minuti dal termine dopo un lungo assedio alla porta giallorossa." 

 
“Questa giornata, grazie alla presenza di ospiti così illustri, è l’occasione per approfondire, anche tra noi stessi, il tema delle scelte strategiche per Taranto". Così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenuto al convegno organizzato da Cgil e Fiom nel salone di rappresentanza della Provincia, al quale sono intervenuti il segretario generale Fiom, Maurizio Landini, la segretaria generale Cgil, Susanna Camusso, il sen. Massimo Mucchetti, il presidente dell'associazione Sbilanciamoci, Riccardo Colombo.
"Abbiamo un problema, anche a livello locale, - ha aggiunto Emiliano - per capire qual è la direzione verso la quale dobbiamo andare. Qualche giorno fa abbiamo partecipato a una manifestazione, come Regione Puglia, nella quale tutto il sindacato chiedeva al governo di capire dove stiamo andando rispetto al processo di vendita dell’Ilva. Perché abbiamo dovuto fare una manifestazione? Perché non c’era nessun altro modo di parlare con il governo, non siamo riusciti in nessuna maniera ad aprire un dialogo su questo punto. Il punto, per me, riguarda soprattutto l’economia del carbone in Puglia. Qui sorgono i due più grandi stabilimenti di Europa che producono energia e acciaio dal carbone (la centrale Enel di Cerano, a Brindisi, e l’Ilva di Taranto). Quel carbone che è indicato in tutti i trattati internazionali che abbiamo sottoscritto, da Parigi a  Kyoto, come la causa dei principali danni al clima a livello globale. Il nostro Paese si è impegnato a decarbonizzare. E quell’impegno, in Puglia, - ha ribadito Emiliano - abbiamo preso sul serio, forse perché tendiamo ad applicare le norme e a ubbidire agli indirizzi. Se abbiamo sottoscritto impegni internazionali in una certa direzione, chiediamo che questi indirizzi vengano realizzati, chiediamo di proteggere le produzioni italiane che rispettano quelle regole e non chi non le rispetta. Non è possibile fare protezionismo solo sull’olio tunisino e mi chiedo: qualcuno sta pensando di proteggere la produzione ecologicamente sostenibile prima di mettere le mani sulla ristrutturazione di una delle più grandi fabbriche di Europa come l’Ilva? Quando parlo cosi, c’è chi mi risponde che lasciare il carbone significa non essere più competitivi. Ma io alle madri e ai padri dei bambini di Taranto che mi chiedono risposte posso mai dire che “per essere competitivi” non si possono cercare altri mezzi tecnologici per abbattere l’inquinamento? Mi dispiace, ma non posso rispondere così. Le persone nella mia vita sono sempre state più importanti dei fatturati”.
Emiliano si è poi soffermato sul tema della sicurezza degli impianti dell’Ilva: “Questa è l’unica fabbrica - ha detto - dove la magistratura non può intervenire per assicurare la sicurezza degli impianti per gli effetti di un decreto. In uno scenario come questo la mancanza di interlocuzione col governo, e tra governo e unione europea con riferimento alle regole della produzione, alla problematica degli aiuti di Stato, alle ripercussioni ambientali, mette la regione in una condizione nella quale inevitabilmente finisco per dire qualcosa che non è perfettamente allineato con il governo. È inevitabile. Ma rigetto le strumentalizzazioni che spesso vengono fatte a proposito. Ogni volta che affronto una questione relativa alla mia funzione istituzionale, c’è sempre qualcuno che insinua che la ragione è un’altra, più subdola, politica. Una scorrettezza che mira solo a delegittimare non tanto me, ma una regione intera. Io sono grazie a voi pugliesi, e solo a voi, il presidente della Regione e dunque ho il titolo per parlare di alcuni argomenti di interesse generale. Uno di questi è conoscere il futuro di un’area, quella di Taranto, legato al destino della fabbrica. E avere un luogo dove presentare al governo la nostra posizione".
Nel caso specifico, la Regione propone la decarbonizzazione dell’Ilva "anche in relazione - ha proseguito il presidente della Regione - alla prospettiva di un gasdotto in via di realizzazione (il Tap) che la Regione vorrebbe localizzare a Brindisi e non a Melendugno per evitare di costruire 55 km inutili di gasdotto, dovendo spostare 700mila alberi di ulivo in zona colpita da Xylella, per poi andare a finire in una spiaggia senza una ragione. Il tutto in una terra con presenza di criminalità organizzata. L’operazione così come è stata concepita non ha senso e l’ho detto alla commissione antimafia in modo compiuto. È mai possibile realizzare un tratto di opera, da 3-400 milioni di euro, inutile?”
E ha aggiunto: “Che altro deve dare gioia a un uomo e una donna se non la cura dell’ambiente in cui vivono? Tenere a questo significa essere dei fanatici ambientalisti? Io non credo. Per questo abbiamo proposto di far approdare il gasdotto Tap a Brindisi, dove c’è già persino la tubazione che lo collegherebbe con la dorsale Snam, e poi – come compensazione ambientale – la possibilità di alimentare a gas Ilva e Cerano con un prezzo del gas calmierato tale da equipararlo al costo del carbone. Ovviamente il processo di decarbonizzazione dell’Ilva e della centrale di Cerano dovrebbe avvenire in modo progressivo, attraverso un patto tra la Puglia e il governo italiano. Nella consapevolezza che se abbiamo questi problemi legati all’inquinamento oggi è perché venti anni fa qualcuno non se li è posti, altrimenti non saremmo qui in queste condizioni, questo deve essere chiaro. La politica non si occupa solo delle cose di domani, ma anche di ciò che accadrà tra venti o trenta anni. La nostra proposta di decarbonizzazione è migliorabile. Ma troviamo un luogo dove discutere, anche all’interno del percorso del Masterplan del Sud”.
Emiliano ha poi stigmatizzato quell’atteggiamento per il quale, purtroppo, storicamente al Sud, per piccoli interessi locali si fanno accordi con il potente di turno. E si è soffermato sulla importanza di tenere sempre la schiena dritta per tutelare il bene comune: “Specie in una città che ha sofferto e soffre come Taranto – ha ribadito Emiliano – negoziare qualsiasi decisione fuori dall’orizzonte dell’interesse pubblico sarebbe disonorevole. Come si fa a parlare di futuro, di piano strategico, a una persona malata gravemente che cerca prima di guarire e poi di riprogrammare la vita? Come facciamo a ragionare sullo sviluppo del porto, dell’aeroporto, a mettere insieme le migliori località turistiche della Puglia con le zone più difficili dal punto di vista ambientale? Ci dobbiamo provare. Perché quest’area è uno snodo fondamentale del Mezzogiorno”.
 
“Taranto non è solo Ilva – ha concluso Emiliano - è una delle città più belle del mediterraneo. Il suo golfo, che è anche calabrese, tiene insieme l’incrocio tra Adriatico e Ionio. L’agricoltura pugliese, che è tra le più importanti di Italia, potrebbe avere in quel porto la sua prospettiva reale di internazionalizzazione. Questa visione possiamo viverla tenendo alto il senso di comunità. Non è mai semplice venire a Taranto, ma io sono qui. Comprendo che non sia facile per i tarantini avere fiducia, ed è legittimo che siano cauti, perché di parole ne hanno sentite tante negli anni. Ma sono il loro presidente e sono qui. Un’altra cosa che dobbiamo imparare a fare è creare solidarietà intorno ai nostri progetti, perché da soli non ce la facciamo, questa capacità non va persa e va fatta lievitare verso la modernità. Il modello, in fondo, è descritto dalla Costituzione della Repubblica, che si fonda sull’intesa tra stato e regioni, e sulla capacità di costruire insieme anche ai corpi intermedi le idee per il futuro”.
 
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