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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura

“Dopo le sue visite a Taranto, le cose non sono migliorate: sono anzi nettamente peggiorate”. Lo scrive, a proposito della situazione ArcelorMittal, ex Ilva, in una lettera al premier Giuseppe Conte, l’associazione ambientalista Peacelink. “Parallelamente alla sua azione finalizzata a forzare la prosecuzione della produzione siderurgica gli abitanti di Taranto vedono un peggioramento delle emissioni inquinanti. In particolare aumentano quelle cancerogene. Lo stanno denunciando vari cittadini postando foto e video sui social”. “Con questa lettera - sostiene Peacelink - vogliamo documentare che quei cittadini hanno ragione: l’inquinamento sta aumentando e la situazione peggiora non solo a vista d’occhio: i dati Arpa degli ultimi tre mesi sono schiaccianti. Lei di questo - dice Peacelink al premier - è bene che abbia informazione perchè il suo Governo a marzo sarà chiamato a rispondere in sede europea della (mancata) applicazione della sentenza di condanna della Corte Europea dei Diritti Umani (CEDU)”.

 

 “Era una condanna - si evidenzia - percheè lo Stato non aveva protetto i cittadini di Taranto. Con questa lettera - prosegue Peacelink al premier - potrà avere la conferma che lo Stato a Taranto continua a non proteggere migliaia di cittadini esposti a un rischio sanitario non accettabile e anzi tende ad aggravare la situazione forzando la prosecuzione di una produzione pericolosa e inquinante. I dati che lei troverà in questa lettera - si sostiene ancora - sono evidentissimi e confermano che state forzando ArcelorMittal a inquinare esponendo migliaia di persone a un rischio inaccettabile , cosa a dir poco assurda”. Secondo Peacelink, “in questi ultimi tre mesi si vede infatti un crescendo di inquinamento conseguente alla decisione del suo governo - dopo la metà dello scorso novembre - di far riprendere la produzione degli impianti IlVa, che viceversa ArcelorMittal voleva fermare”. In particolare, Peacelink segnala al premier “il picco del benzene cancerogeno” e denuncia che “il 21 gennaio 2020 il benzene ha raggiunto il picco 10,8 microgrammi a metro cubo nel quartiere Tamburi . Il dato - si afferma - è stato registrato dalla centralina Arpa di via Orsini”. “Il benzene - conclude Peacelink - è classificato come “cancerogeno per l’uomo” dallo Iarc nel gruppo 1. Valori così elevati di benzene non si erano mai visti in quella centralina di recente installazione”. 

 ArcelorMittal chiude il 2019 con il bilancio in rosso e una perdita netta di 2,5 miliardi di dollari. Lo riferisce il colosso dell'acciaio in una nota, sottolineando però che per l'anno in corso "i segnali indicano che il rallentamento della domanda inizia a stabilizzarsi" e che ci si aspetta "un contesto favorevole in cui la domanda di acciaio nei mercati core aumenti". Nel 2019 l'Ebitda si attesta a 5,19 miliardi. " Il 2019 è stato un anno molto difficile", ha dichiarato il ceo Lakshmi N. Mittal, "che si riflette chiaramente nel netto calo di redditività. Tuttavia, i nostri flussi di cassa sono rimasti forte, contribuendo a ridurre il debito netto al livello più basso di sempre. Ciò dimostra il contributo del nostro programma Action2020, progettato per garantire che ArcelorMittal possa essere positivo al flusso di cassa in tutti gli aspetti del ciclo dell'acciaio. E per quest'anno contiamo di compiere ulteriori passi in avanti per ridurre l'indebitamento".

 

“Mantenere un bilancio solido e raggiungere il nostro obiettivo di indebitamento netto è una chiara priorità per ArcelorMittal - ha osservato ancora il ceo - dopo aver completato l'acquisizione di Essar Steel India in collaborazione con Nippon Steel, abbiamo anche assicurato una nuova opportunità per il gruppo sul mercato indiano, in rapida crescita. L'asset ha buone prestazioni e offre un notevole potenziale brownfield in linea con l'ambizione del paese di triplicare la produzione di acciaio grezzo nei prossimi dieci anni". Inoltre, ha proseguito il capo della multinazionale, "continuiamo a investire strategicamente in ricerca e sviluppo, anche sul fronte dei processi per la produzione di acciaio a basso tenore di carbonio e prodotti a basso contenuto di carbonio. L'acciaio ha il potenziale per ridurre significativamente le sue emissioni di Co2, ma la nuova politica sarà vitale. A questo proposito, siamo incoraggiati dalla posizione adottata dalla nuova Commissione europea, compreso il sostegno per un'equalizzazione delle frontiere del carbonio". Per Mittal, "sebbene le condizioni del mercato rimangano difficili, ci sono incoraggianti primi segnali di miglioramento, in particolare nei mercati chiave di Stati Uniti, Europa e Brasile. Con i livelli di inventario che hanno raggiunto un livello molto basso dopo un periodo di de-stocking - ha concluso - stiamo assistendo al ritorno dei clienti sul mercato".

    E proprio oggi per la ex Ilva dovrebbe essere una giornata chiave sul fronte del nuovo accordo in vista dell'udienza di domani al Tribunale di Milano. L'incontro scon il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, avvenuto il 4 febbraio a Londra all’ambasciata italiana, "è stato positivo", ha fatto sapere Aditya Mittal, presidente e direttore finanziario di ArcelorMittal durante la conference call con gli analisti. E ha ribadito che quella dell’ex Ilva è una questione "complessa" per cui il gruppo auspica una "soluzione sostenibile”. (AGI)

"Il fatto non sussiste e prescrizione del reato". Questa la decisione della quarta sezione penale della Cassazione, dopo l'udienza, svolta martedì scorso, nella quale è stato esaminato il ricorso della procura generale di Taranto riguardante le posizioni di Fabio Riva, ex vicepresidente di Riva Fire, e Luigi Capogrosso, ex direttore dello stabilimento tarantino, nell'ambito del processo sulle morti per amianto all'Ilva di Taranto. “Esprimiamo la nostra profonda delusione e amarezza per la decisione definitiva della Cassazione", hanno dichiarato Maura Crudeli, presidente nazionale, e Fulvio Aurora, responsabile delle vertenze giudiziarie, dell'Associazione nazionale esposti amianto (Aiea) parte civile nella lunga e tortuosa vicenda processuale. Riva e Capogrosso erano stati condannati in primo grado nel 2014 a 6 anni, ma erano stati prosciolti in appello: contro questa sentenza avevano fatto ricorso in Cassazione la procura generale di Taranto e le parti civili. La posizione dei due imputati era stata stralciata, lo scorso giugno, a causa di un difetto di notifica, dal processo principale a carico di ex dirigenti dell'Italsider-Ilva, per il quale la Suprema Corte ha disposto un appello bis. 

Un autobus della Kyma Mobilità - Amat spa è stato colpito da alcuni sassi a Taranto, in località via Galeso quartiere Tamburi. Il vetro centrale del mezzo è andato in frantumi e non si sono registrati feriti. E' accaduto ieri sera alle 21.20. "Con rabbia - dice la presidente della partecipata Giorgia Gira - denuncio l'ennesimo atto vandalico ai danni del servizio pubblico. Non è la prima volta e anche questa volta nessun passeggero ha riportato lesioni. Ma è solo fortuna perché ricordo a questi cittadini incivili e violenti che una sassaiola può anche uccidere. Ringrazio il nostro operatore che con professionalità e prontezza di riflessi ha portato in sicurezza i passeggeri e richiesto il tempestivo intervento delle forze dell’ordine. Queste azioni violente, meritano da parte di tutta la collettività una ferma condanna"

Una delegazione del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Taranto, guidata dal Presidente avvocato Fedele Moretti, ha partecipato alla cerimonia dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario nel Distretto di Lecce.

Con il Presidente sono intervenuti gli avvocati Antoniovito Altamura, vicepresidente, Francesco Tacente, tesoriere, e i consiglieri Fabrizio Todaro e Giovanni Albano; presente a Lecce anche l’avvocato Egidio Albanese, presidente del Consiglio Distrettuale di Disciplina.

 

Nell’occasione il presidente Fedele Moretti ha dichiarato «ho ascoltato con grande attenzione la relazione inaugurale del presidente della Corte D’Appello di Lecce, Lanfranco Vetrone, e non posso non convenire con lui quando, parlando della riforma della prescrizione, ha rilevato che “non appaia ragionevole consentire che il singolo rimanga vincolato per anni nel limbo dell’attesa di giudizio: quasi ibernato in attesa di una pronuncia che mai arrivi sollecitamente e lo sgretoli in una tensione nervosa sine die”, come anche quando ha sottolineato che questa normativa porterebbe a «ricadute negative inimmaginabili sia sull'imputato, penalizzato sul piano sociale, lavorativo, familiare, di carriera, e specialmente sulle vittime del reato, destinate a patire in attesa del miraggio del risarcimento del danno».

 

Fedele Moretti ha poi spiegato che «nell’occasione gli Ordini Forensi hanno consensualmente deciso di far sentire una sola voce, quella del presidente distrettuale Antonio De Mauro, che è stato bravissimo nell'evidenziare come la riforma della prescrizione rappresenti un obbrobrio indegno della cultura giuridica del nostro Paese, esprimendo con tono fermo e civile la protesta dell'Avvocatura tutta!».

Si è poi rimarcato che la lunghezza dei processi non dipende, come qualche magistrato e parte dell’opinione pubblica affermano, dal numero e/o dalle attività degli avvocati, che restano baluardo insostituibile nella difesa dei diritti.

«È stato molto apprezzato – ha poi sottolineato il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Taranto – anche il punto sulle riforme dei processi, che vanno nella direzione delle modifiche nel rito piuttosto che in quella degli investimenti in mezzi e uomini, che appaiono invece necessari per rispondere alla domanda di giustizia che arriva dalla società civile».

Fedele Moretti ha poi definito «importante il cenno alla situazione che caratterizza la nostra città, al "processo Ilva", alle condizioni in cui versano gli edifici giudiziari e alla necessità che si intervenga con urgenza, perché Taranto non può più aspettare».

«In sintesi quello degli Avvocati – ha concluso Fedele Moretti – è stato un intervento autorevole, chiaro, puntuale, di alto profilo, degno di una Avvocatura conscia del proprio ruolo, libera nel pensiero e nelle azioni, che non ha bisogno di urlare per far sentire le proprie ragioni».

 

Nonostante le rassicurazioni ricevute, come Fim, Fiom e Uilm abbiamo ribadito con forza che tale situazione non può essere scaricata, così come sta avvenendo, solo e soltanto sui lavoratori che pagano i continui disagi economici subendo le inadempienze sia di ArcelorMittal che delle imprese appaltatrici”. Lo scrivono le tre sigle sindacali dopo l’incontro di oggi pomeriggio con ArcelorMittal a Taranto per fare il punto della situazione sui pagamenti all’indotto-appalto che presta la sua opera nel siderurgico.

    Le organizzazioni metalmeccaniche confermano le cifre fornite dalla committente: tra gennaio e inizio di febbraio 2020, “sono già stati pagati 20 milioni di scaduto” e “a questa cifra - si evidenzia - vanno aggiunti ulteriori 6 milioni in pagamento tra la settimana corrente ed entro e non oltre la prossima”. I sindacati confermano pure che da domani, dalle 9 alle 13,e a seguire, sarà attivo un numero dedicato, 099.4812983, “che rappresenterà l’interfaccia diretta tra azienda ArcelorMittal e aziende appaltatrici”. 

 

 

Tre giorni di formazione col meglio della ristorazione italiana (16-18 febbraio – Castello Aragonese) 40 masterclass, 20 moderatori, 90 ospiti


Taranto, per tre giorni, con 
Ego Festival diventa capitale della cultura enogastronomica. E riparte dalla sua identità, il mare.

Il più imponente evento enogastronomico del sud Italia quest’anno dal 16 al 18 febbraio sbarca nella Città dei Due Mari dove si celebrerà la quintessenza della formazione con l’ambizione di avviare il confronto sui temi del futuro: dall’enogastronomia all’arte, passando dalla musica e dalla letteratura, con un taglio formativo e didattico in una forma di congresso rivoluzionato e rivoluzionario, interattivo e dinamico.

 

C’è la cucina, c’è la sala, ma anche la pizza, il pane, la comunicazione e lo storytelling. E poi, ancora, champagne, spirits, metodo classico e la birra. Si ripete il format che punta sulla formazione professionale in un settore che proprio in Puglia costituisce uno dei motori principali dell’economia, ovvero accoglienza e ristorazione. 

 

Sono 40 le masterclass, 20 i moderatori, 90 gli ospiti, quattro i loro Paesi di provenienza, dalla California all’Inghilterra, dalla Francia alla Danimarca. Cuochi stellati e di grandi trattorie, uomini e donne di sala, le donne del pane e ci sarà la prima “orizzontale di pizze”, ci sono i pasticceri e tanta stampa nazionale. Due i party esclusivi e un convegno di apertura (16 febbraio alle 17,30) su com’è cambiata la comunicazione nel mondo dell’enogastronomia con un’analisi fondata sul recupero di etica e poetica, con lo sguardo di chi ha il compito di raccontare i territori e di chi deve modulare la propria offerta televisiva proprio seguendo o anticipando quei cambiamenti. 

 

In quale direzione sta andando la ristorazione italiana? E qual è il suo futuro? Quali le sue parole d’ordine?. È questo il quesito che si pone il direttore scientifico di Ego Festival Martino Ruggeri, pugliese di nascita e attualmente head chef di Ledoyen Pavillon 3*. Ed “Ego Festival, che è l’idea di EnogastroHub l’associazione nata per essere interprete dei bisogni del territorio e strumento per trasformare gli stessi in opportunità̀ – continua Monica Caradonna, presidente dell’associazione – vuole essere una scatola, un contenitore dinamico e fluido in cui avviare una discussione intellettuale proprio su dove sta andando la cucina italiana”. 

 

 

 

 

E saranno, tra gli altri, proprio i cuochi a farsene promotori. Sostenibilità, radici, territorio, sperimentazione, poetica del gusto e quel recupero visionario di ciò da cui si è partiti, insomma, in una parola, ritrovare la propria identità. Questi i temi che affronterà Ego, uno scambio di idee e di prospettive sul mondo della ristorazione che cambia e richiede nuovi strumenti di lettura. 

 

A ospitare l’evento è il Castello Aragonese, simbolo di un passato ambizioso in cui oggi, grazie al grande lavoro della Marina Militare e del Comune di Taranto, si salvaguarda un passato importante e si è creato un dinamico contenitore culturale.  

“Siamo felici di ospitare eventi di questo pregio e con simili potenziali ricadute per la nostra comunità. Taranto sta progressivamente tornando un luogo e un sistema altamente attrattivo, la nostra idea di diversificazione produttiva e riposizionamento dell’immagine della città sta incominciando a dare frutti importanti. – afferma Rinaldo Melucci,sindaco di Taranto - Siamo certi che la nostra filiera enogastronomica saprà cogliere questa opportunità e continuerà a investire in qualità e promozione della nostra bella Taranto. EGO sarà una grande festa, lavoreremo perché tutto sia perfetto e perché questo festival possa mettere radici in riva allo Ionio.”

 

Associati ad EGO Festival, anche quest’anno, il Premio San Marzano Best Sommelier per il miglior sommelier di Puglia sostenuto dall’azienda vinicola presieduta da Francesco Cavallo, e che metterà in palio un’esperienza in uno chateau ed EGO Match, ovvero l’occasione per far incontrare domanda e offerta. Tornano anche quest’anno le magiche EGO BOX e il 16- 17 e 18 febbraio al Castello Aragonese sarà possibile consegnare il CV per chi cerca lavoro nel mondo della ristorazione, oppure le richieste di professionalità da parte di chi cerca personale specializzato. Sul sito, nella sezione dedicata, è possibile scaricare la modulistica da consegnare.

 

Tutte le informazioni e i dettagli sulla partecipazione e sull’elenco dei seminari è disponibile sul sito www.egofestival.it

 

A causa del forte vento un palo dell'illuminazione è caduto sul piano viabile della strada statale 7 Appia. E' stata chiusa provvisoriamente al traffico  in località Taranto. Non sono coinvolti veicoli e persone. Sul posto sono presenti il personale Anas e i carabinieri di Taranto, per la rimozione del palo e per il ripristino della circolazione in piena sicurezza. Il traffico viene deviato temporaneamente sulla viabilità locale dell'Ilva.

“Tra oggi e domani si fa il preaccordo perché ArcelorMittal ha volontà di rimanere nella ex Ilva. Poi ci sarà il percorso della trattativa e gli approfondimenti necessari”. Lo ha detto l’amministratore delegato di ArcelorMittal Italia, Lucia Morselli, secondo quanto riferiscono ad AGI fonti sindacali. L’incontro è terminato da poco ed è durato circa un’ora. Con l’ad Morselli, il direttore delle risorse umane, Arturo Ferrucci, e il responsabile delle relazioni industriali, Cosimo Liurgo. L’ad ha incontrato i coordinatori sindacali di fabbrica di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm.

 

“Morselli - spiegano le fonti sindacali - ci ha convocato per illustrarci il nuovo riassetto organizzativo”. Il riferimento è alla nuova squadra di manager, già in forza nello stabilimento, che dal 27 gennaio su decisione di Morselli è subentrata allo staff che c’era prima. In particolare, sono andati via tutti i manager stranieri che ArcelorMittal aveva trasferito a Taranto da fine 2018 sino a poco tempo fa. Degli stranieri è rimasto solo il responsabile della finanza, che è un indiano e che viene appunto dalla multinazionale. Secondo quanto riferiscono le fonti sindacali, oggi Morselli ha detto che sul cambio dei dirigenti “erano circolate varie voci, si era detto tra l’altro che quelli nominati appartengono al gruppo siderurgico Arvedi, e invece non è vero nulla. Sono tutte chiacchiere. In realtà - ha spiegato Morselli ai sindacati secondo quanto riferiscono questi ultimi - ho dovuto  sostituire i dirigenti portati da Mittal perché nella loro gestione avevano determinato perdite economiche e risultati non positivi” mentre nella gestione della fabbrica servono “più competenze”. Da rilevare che qualche giorno dopo la nomina della nuova squadra, Morselli, in video conferenza con i manager dichiarati a Taranto, ha dichiarato che “Mittal ha dato immensa fiducia e sottolineo immensa. Adesso - aveva aggiunto - bisogna lavorare con serietà e determinazione, produrre e fare risultati. Quello che verrà - aveva detto ancora Morselli alla sua nuova squadra - sarà merito vostro e delle persone che lavorano con voi”. Nel pomeriggio, dopo le 16, ArcelorMittal incontrerà i sindacati metalmeccanici Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm per un punto di situazione sull’indotto-appalto siderurgico che lamenta il mancato pagamento delle fatture scadute relative a lavori e forniture.

ArcelorMittal Italia comunica che questa mattina un dipendente dello stabilimento siderurgico di Taranto, mentre svolgeva presso l’Officina Carpenteria un lavoro di sabbiatura su un elemento metallico, veniva colpito dallo stesso che, cadendo, gli ha procurato alcune ferite. Il dipendente, informa l’azienda, è stato soccorso e condotto presso l’ospedale di Taranto. L’azienda ha immediatamente comunicato l’accaduto agli enti esterni preposti e si è attivata per tutte le verifiche del caso. Da fonti sindacali si apprende che il lavoratore si sarebbe fratturato una caviglia, poiché sarebbe stato colpito ad un piede dall’elemento venuto giù.

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