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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura

 "È stato un errore affidare la gestione dell'Ilva al gruppo che aveva presentato come unico elemento migliore rispetto all'altra cordata l'elemento prezzo" Così Stefano Patuanelli, ministro dello Sviluppo economico a 24Mattino su Radio 24. "Oggi ci troviamo di fronte ad un impianto che produce perdite e non utili. Stiamo cercando una soluzione con una compartecipazione dello Stato all'interno dello stabilimento, se insieme a Mittal individueremo gli obiettivi comuni ovvero uno stabilimento che produce sia business dal punto di vista industriale che non produci inquinamento".

    Se saltasse tutto con Mittal? "C'è una filiera italiana dell'acciaio che ha interesse che quello stabilimento continui a produrre. Non sarà un compromesso al ribasso continuare a produrre come oggi non è pensabile". Alla domanda se sia pronta un'altra cordata, Patuanelli risponde che "in questa operazione lo Stato investe capitali ingenti, crediamo fortemente in quello che stiamo facendo  insieme al nostro consulente Francesco Caio che ha lavorato benissimo e crediamo che sia il piano migliore per lo stabilimento di Taranto, quando lo Stato ha questa convinzione prescinde dal partner privato che lo accompagna".

Una sala affollata in ogni ordine di posto, nonostante il tempo inclemente e la location periferica, e un nutrito parterre di autorità nelle prime file: è stato un successo la manifestazione “Taranto in rosa: Donne per la città”!

L’iniziativa, con cui è stato inaugurato l’anno sociale 2020 del Club per l’Unesco di Taranto e dell’Associazione Marco Motolese, due sodalizi dei quali è presidente Carmen Galluzzo Motolese, si è tenuta (mercoledì 19 febbraio) presso la Biblioteca “Marco Motolese, in via Lisippo al Quartiere Tamburi.

La serata, anche allietata da un intermezzo musicale della flautista Alma di Gaetano e del chitarrista Ciro Galeone, è stata condotta da Nicla Pastore che ha intervistato alcune delle tante donne impegnate in città che hanno ricevuto simbolicamente una rosa.

Tra queste Antonella Bellomo, già Prefetto di Taranto, Bina Santella, Presidente Tribunale per i Minori di Taranto, Antonella Montanaro, Procuratore della Repubblica per i Minori, Anna Cammalleri, Direttore Generale URS della Puglia, Claudia Sanesi, Segretario generale della Camera di commercio di Taranto, Vera Corbelli, Commissario Straordinario Bonifica Taranto, Rossella Fiore, Dirigente Ufficio Immigrazione della Questura di Taranto, e Beatrice Lucarella, Presidente Sezione Alimentare, Turismo e Cultura Confindustria Taranto e Coordinatrice regionale Fondazione Marisa Bellisario.

Erano presenti in sala anche numerose donne impegnate nelle Forze Armate e nei vari settori istituzionali della città, del mondo della scuola e del mondo del volontariato.

Introducendo la serata Carmen Galluzzo Motolese ha spiegato che «c’è un forte legame tra i settori e gli ambiti in cui sono state realizzate nel tempo le attività per la comunità del Club per l’UNESCO di Taranto e dell’Associazione Marco Motolese, e quelli che vedono ogni giorno impegnate le donne che stasera sono intervenute alla nostra manifestazione. Come la salvaguardia dell’ambiente, anche con interventi nelle scuole della provincia di Taranto sui cambiamenti climatici e sui parchi e gravine. O come gli interventi con le adozioni a distanza di bimbi di altri paesi o l’adozione in vicinanza di famiglie bisognose, o le borse di studio per premiare studenti particolarmente meritevoli, o le azioni di volontariato presso il Reparto di Pediatra del S.S. Annunziata di Taranto».

«Abbiamo voluto riconoscere le capacità di queste donne che si impegnano nella nostra città – ha poi detto la Presidente dei due sodalizi, Carmen Galluzzo Motolese – per sottolineare l’importanza del loro ruolo affinché migliorino sempre più le condizioni di vita del genere femminile».

«Sono convinta – ha concluso Carmen Galluzzo Motolese – che le donne assumeranno un ruolo di cambiamento sempre più importante nella crescita delle nostre società, tanto che sarà fondamentale riuscire a creare una rete che le veda unite contro ogni pregiudizio».

 

 

Fin dallo scorso anno l’impegno del Club per l’Unesco di Taranto e dell’Associazione Marco Motolese è per l’Agenda 2030 nell’attuazione dei vari obiettivi.

L’Agenda 2030 è un evento storico, sotto diversi punti di vista. tutti i Paesi, infatti, sono chiamati a contribuire allo sforzo di portare il mondo su un sentiero sostenibile, senza più distinzione tra Paesi sviluppati, emergenti e in via di sviluppo, anche se evidentemente le problematiche possono essere diverse a seconda del livello di sviluppo conseguito. l’attuazione dell’Agenda richiede un forte coinvolgimento di tutte le componenti della società, dalle imprese al settore pubblico, dalla società civile alle istituzioni filantropiche, dalle università e centri di ricerca agli operatori dell’informazione e della cultura.

In occasione della inaugurazione dell’anno sociale, in particolare, il Club per l’UNESCO di Taranto e l’Associazione Marco Motolese hanno pensato di sottolineare l’Obbiettivo 5 dell’Agenda 2030, che recita “realizzare l’uguaglianza di genere e migliorare le condizioni di vita delle donne.

 

Soldi, ma anche regali come condizionatori, elettrodomestici, lavatrici, porte blindate, tende da sole, e persino qualche scatola di caffè in cialde. Gli imprenditori coinvolti nell’inchiesta sugli appalti truccati della Marina Militare a Taranto per i lavori sulle navi, usavano mezzi diversi per essere “vicini” a coloro che, ufficiali di Marina o dipendenti civili della stessa Marina addetti agli uffici competenti, potevano essergli “utili” allo scopo. E oltre alle tangenti sotto varia forma, c’erano pure furti di materiali in dotazione alla Marina e custoditi nei magazzini di Taranto. Materiali che poi dovevano servire per i lavori. Due, in particolare, gli episodi contestati: il furto rispettivamente di 64 e di 78 cuscini coibenti, entrambi per un valore singolo di 15mila euro.

 

- In un caso, il dipendente di una delle imprese, che non figura tra i 12 arrestati, è entrato nei magazzini numero 43 e 47 della direzione di commissariato della Marina e, con la complicità del funzionario Federico Porraro, oggi arrestato, portava via i cuscini coibenti e li consegnava agli imprenditori Giona e Daniele Guardascione, padre e figlio. “Così traendo un ingiusto profitto con conseguente danno per l’amministrazione militare di rilevante gravità”. Lo stesso Porraro, per la sottrazione di 64 cuscini coibenti di cui si rendeva complice, “riceveva più somme di denaro” che gli venivano materialmente consegnate da Daniele Guardascione su incarico del padre Giona. In un altro caso vengono elargite 700 euro da due imprenditori all’assistente amministrativo Abele D’Onofrio perché aveva informato in anticipo gli stessi imprenditori dei contenuti dei bandi di gara dell’Arsenale, cioè “prima che questi venissero pubblicati, consentendo loro di avvantaggiarsi rispetto ad altri concorrenti e di accordarsi ai fini della spartizione degli appalti”. De Molfetta, invece, ufficiale di Marina addetto all’efficientamento delle navi, oltre a ricevere in dono dagli imprenditori una cucina componibile da 10mila euro, arredi e tende da sole per 10.400 euro, ha ricevuto anche condizionatori per 2.873 euro più una lavatrice “dal valore non quantificato”. Dai Guardascione, Di Molfetta ha ricevuto pure una porta blindata ed un armadio esterno dal valore di 4.233 euro e “due-tre scatole di caffè in cialde di un valore non quantificato”.

Oltre al contrammiraglio della Marina Militare, Cristiano Nervi, direttore dell’Arsenale della Marina Militare di Taranto, sono finiti agli arresti domiciliari, in esecuzione di un provvedimento del gip Benedetto Ruberto, altre 11 persone con l’accusa di associazione per delinquere, turbata libertà degli incanti, corruzione e furto aggravato. Al centro della vicenda gli appalti dell’Arsenale per l’ammodernamento e i lavori sulle navi. Si tratta di Alessandro Di Persio, Angelo Raffaele Ruggiero, Nicola Pletto, Giona Guardascione, Fabio Greco, Giovanni Pletto detto Luca, Giacinto Pernisco, Armando Di Comite, Antonio Di Molfetta, Abele D’Onofrio e Federico Porraro. Tutti di Taranto, tranne D’Onofrio di Locorotondo (Bari) e Nervi di La Spezia. De Comite, Ruggiero, Di Persio, Greco, Pletto, Guardascione e Pernisco sono gli imprenditori coinvolti: amministratori, gestori di fatto delle società Consorzio navalmeccanico Taranto, Rit Srl, Consorzio Chio.Me, Technomont Taranto Srl, Omega Engineering Srl, Siples Srl, Tps Taranto Srl, Comerin Srl, Maren Srl, Mib Srl, Imet Srl, Officine Jolly Srlu.

 

Società tutte collegate tra loro, è detto nell’ordinanza, "concordando gli sconti da indicare nelle offerte ovvero formulando offerte di mero appoggio, con l’estromissione delle altre ditte del settore" . Questo, si evidenzia, turbava il “regolare svolgimento” di una serie di gare bandite dall’Arsenale per lavori sulle navi della Marina. Antonio Di Molfetta è invece l’altro ufficiale arrestato ai domiciliari oltre al contrammiraglio Nervi. Di Molfetta è addetto al servizio “efficientamento navi”. Abele D’Onofrio è uno dei due dipendenti civili della Marina arrestati. In qualità di assistente amministrativo, avrebbe comunicato in anticipo ad alcuni imprenditori il contenuto dei bandi di gara dell’Arsenale permettendo così loro di ricevere un vantaggio sugli altri concorrenti, mentre Federico Porraro è il funzionario amministrativo incaricato della custodia dei magazzini del commissariato della Marina (anch’egli dipendente civile della forza armata). Questi avrebbe consentito la sottrazione di 64 cuscini coibenti dei magazzini militari per un valore di circa 15mila euro ricevendo in cambio denaro dagli imprenditori.

Tra i 12 destinatari degli arresti domiciliari per le gare truccate dell’Arsenale della Marina Militare e della base navale Militare a Taranto c’è anche il direttore dello stesso Arsenale, il contrammiraglio Cristiano Nervi. Lo confermano ad AGI fonti giudiziarie. È il più alto ufficiale della forza armata coinvolto nell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Maurizio Carbone è sfociata oggi nei provvedimenti restrittivi firmati dal gip Benedetto Ruberto ed eseguiti dalla Guardia di Finanza. Le accuse sono: associazione per delinquere, turbata libertà degli incanti, corruzione e furto aggravato. L’indagine, ha spiegato la Guardia di Finanza, ha pilotato a  favore di un gruppo specifico “le aggiudicazioni degli appalti banditi dall’Arsenale e dalla Stazione Navale della Marina Militare di Taranto” . Oltre a Nervi, coinvolto anche un altro ufficiale della Marina, due dipendenti civili della forza armata ed una serie di imprenditori che lavorano nello stabilimento militare.Ci sono già due precedenti, clamorosi episodi: nel 2013 con l’arresto dell’ufficiale Roberto La Gioia, sorpreso dai Carabinieri nel suo ufficio della base navale dopo aver intascato una tangente, e nel 2016 con l’arresto di Giovanni Di Guardo, direttore del commissariato della Marina a Taranto sempre per lo stesso motivo. Per la vicenda che riguarda Di Guardo, chieste nei mesi scorsi nel processo nove condanne di cui quella per lo stesso Di Guardo a 12 anni. Le accuse qui vanno dall’associazione per delinquere alla corruzione e alla turbativa d’asta. Nel mirino servizi e forniture bandite dal commissariato della Marina, che è in pratica l’ufficio acquisti della forza armata. 

Arresti per corruzione e turbativa d'asta in gare d'appalto indette dalla Marina militare. A conclusione delle indagini coordinate dal procuratore aggiunto di Taranto, Maurizio Carbone, la Guardia di finanza del Comando provinciale ha eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal gip Benedetto Ruberto, nei confronti di 12 indagati, a vario titolo, per associazione per delinquere, turbata libertà degli incanti, corruzione e furto aggravato.

    Le indagini, condotte dai militari del Nucleo di Polizia Economico-finanziaria di Taranto, hanno riguardato l'aggiudicazione degli appalti relativi ai lavori di ammodernamento e riparazione di unità Navali in dotazione alla Marina militare di Taranto. Tra i destinatari del provvedimento figurano diversi imprenditori, due ufficiali della Marina militare e due dipendenti civili della Forza Armata.

    L'indagine svolta ha permesso di disvelare l'esistenza di un'associazione per delinquere, composta da imprenditori tarantini, in grado di pilotare a proprio favore le aggiudicazioni degli appalti banditi dall'Arsenale e dalla Stazione navale della Marina Militare di Taranto. Il gruppo d'affari, con la connivenza di un ufficiale della Marina militare in servizio presso l'Arsenale di Taranto, è riuscito ad aggiudicarsi, nei mesi da ottobre a dicembre 2018, 15 appalti per un totale di 4.800.000 euro. In particolare, dalle indagini è emerso che per una gara di circa 3 milioni di euro, relativa ai lavori di ammodernamento della flotta, vi è stato un frazionamento artificioso degli appalti originari in 11 gare. Ciò per garantire ad ogni società gestita dagli imprenditori, di aggiudicarsi una porzione dei lavori e di conseguire un maggior guadagno. Dagli accertamenti effettuati è emerso che la ripartizione degli appalti è stata effettuata "scientificamente", in modo tale che il totale degli importi relativi alle gare venisse equamente diviso fra gli associati che giungevano a tali accordi nell’ambito di incontri che si tenevano in luoghi da loro ritenuti dagli stessi "sicuri".

 

Nel corso di tali incontri i telefoni cellulari venivano spenti e lasciati lontano dai locali in cui avvenivano i colloqui. L'ufficiale veniva informato, puntualmente, sia dei nominativi delle imprese partecipanti alle varie gare, nonché del nome del vincitore concordato. Gli indagati disponevano anche della complicità di un dipendente civile dell'Arsenale, in servizio presso l'ufficio amministrativo, il quale, a fronte di una tangente, comunicava il dettaglio dei bandi di gara in anticipo rispetto alla data di pubblicazione, consentendo agli stessi di avere un ampio margine di tempo per accordarsi.

    Il disegno criminale ideato, inoltre, ha trovato un’altra modalità realizzativa attraverso la corruzione di un ufficiale in servizio presso l'ufficio "servizio efficienza navi", il quale, per far ottenere agli imprenditori l'affidamento di lavori necessari alla Stazione Navale della Marina militare di Taranto, ha richiesto ed ottenuto in cambio utilità consistite in elettrodomestici, mobili e lavori di ristrutturazione di un'abitazione di sua proprietà.

    Infine, è emerso dalle indagini che uno degli imprenditori, per risparmiare sulle spese dei materiali, ha corrotto, ripetutamente, un responsabile dei magazzini ubicati all’interno dell'Arsenale, il quale ha permesso ad un dipendente incaricato dal predetto imprenditore di asportare illecitamente, in più circostanze, beni di proprietà della Forza Armata che sono stati utilizzati per le lavorazioni a bordo delle unità navali e fatturati come forniti dalla società incaricata di effettuare i lavori.

Si svolgerà nella Casina Municipale della Selva di Fasano, tra i posti più incantevoli della Puglia da Sabato 22 a Martedì 25 Febbraio.

 

 

In passato, questo posto storico della collina che si affaccia sulla Valle d’Itria e verso l’Adriatico,  ha visto la presenza dei più grandi nomi della musica leggera e dello spettacolo come Mina, Johnny Dorelli, Lucio Battisti, Peppino Di Capri, Ornella Vanoni, Massimo Ranieri, Caterina Caselli, Nada, Iva Zanicchi, Orietta Berti, Achille Togliani, Rosanna Fratello, Albano, Mia Martini, Drupi, Patti Pravo, Franco Califano, I Ricchi e Poveri, Gina Lollobrigida, le gemelle Kessler, Alighiero Noschese, Renzo Arbore, Santo & Johnny, I Cugini di Campagna, ecc.). Proprio qui, circa cinquant’anni fa, si svolgeva uno dei più bei veglioni di Carnevale d’Italia, con la musica dal vivo. La miglior gioventù aspettava l’ultima settimana della festa mascherata per lasciarsi coinvolgere dal divertimento più sfrenato. Oggi la FA.TU.S s.r.l., la nuova società che si è aggiudicata la gestione, ha come obiettivo principale quello di riportare la Casina Municipale della Selva di Fasano agli antichi bagliori di un tempo.

Il Veglione di Carnevale può significare la riscoperta di un posto splendido ed incantevole. L’idea è quella di riproporre il veglione com’era una volta: spettacoli con musica dal vivo ed artisti conosciuti. L’organizzazione dell’evento è stata affidata alla Events & Promotion di Roma, con la direzione artistica di Antonio Rubino, tra i più quotati organizzatori di eventi in Italia.

Si parte Sabato 22 febbraio alle ore 21,00 con uno dei gruppi più conosciuti di pizzica, taranta e folk: i Terraross di Dominique Antonaci. I menestrelli pugliesi sono addirittura i preferiti dalla cantante Madonnache li vuole in tutti i suoi eventi speciali, spesso svoltisi proprio a Borgo Egnazia a Fasano. I Terraross, rigorosamente dal vivo suoneranno, canteranno, balleranno con tutto il pubblico, per tutta la serata, nel più divertente veglione che si possa aspettare. Il costo del biglietto è di 15,00. I ragazzi fino ai 12 anni, accompagnati dai genitori, entreranno gratis. Tutti i gruppi mascherati potranno usufruire della promozione 10+2 in omaggio. Ma si potrà entrare anche senza maschera, assicurano gli organizzatori. I biglietti potranno essere acquistati anche al botteghino prima dello spettacolo o, in alternativa, on line su www.ciaotickets.it e nelle rivendite autorizzate. La domenica sarà riservata alle famiglie ed ai più piccoli. Dalle 15 alle 20 il Veglioncino del bambini con Gegia, uno dei personaggi più amati dai bambini. Comica, attrice, conduttrice televisiva e cantante Gegia è stata protagonista di tanti film di successo: la sai l’ultima sui matti? Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio, Il Tassinaro con Alberto Sordi, Se tutto va bene siamo rovinati e tante altre pellicole di successo, anche con Terence Hill e Bud Spancer, della commedia all’italiana. In televisione ha partecipato a serie tv come Linda e il brigadiere, I misteri di cascina Vianello. Don Matteo, Valeria medico legale, Incantesimo, Il Giudice Mastrangelo, Provaci ancora prof.

Insieme a Gegia ci sarà Stella la cantante che allegrerà i bambini con le canzoni più conosciute a loro dedicate.

Il costo del biglietto è di 5 euro sia per adulti che per bambini. Anche in questo caso i biglietti si potranno acquistare direttamente al botteghino. Oppure su ciaotickets. Stesse modalità, alla sera della domenica con il Festival dei Balli di Gruppo dalle ore 21,00. Il costo sarà di 10 euro, ingresso gratuito per ragazzi fino ai 12 anni e vale la promozione 10+2 in omaggio per i gruppi mascherati.

L’ultima sera sarà il più bell’epilogo del carnevale che si possa immaginare. Sarà come essere in Brasile dove si svolge il Carnevale più famoso al mondo. Musica dal vivo con il gruppo brasiliano Tropical Brazil Show. Le splendide ballerine brasiliane balleranno con tutti il pubblico a ritmo di samba e delle più conosciute musiche del carnevale brasiliano. A seguire il DJ set con musica italiana anni 80 e 90 con il DJ Anibal. L’ultima grande notte del Carnevale 2020. Il costo del biglietto è di 15 euro, anche qui vale la promozione 10+2 in omaggio per i gruppi mascherati ed i ragazzi fino ai 12 anni l’ingresso è gratuito.  Bar, somministrazione, Street food con panini, focacce, carni alla brace, cocktail e tanto altro. Insomma non mancherà nulla al più grande veglione pugliese. Sarà un tuffo al passato sia per grandi che per i piccini alla Casina Municipale della Selva di Fasano. Info biglietti e prenotazioni 393.4600600, 328.3242230. 080.4800.600 www.ciaotickets.it

 

Il meetup M5s “Amici di Beppe Grillo” ha consegnato a Palazzo Chigi il documento in cui manifesta le proprie proposte sulla conversione economica di Taranto e ribadisce che il proprio referente in materia è il premier Giuseppe Conte. Il documento è stato consegnato sabato scorso, a margine della manifestazione nazionale M5s contro i vitalizi ai parlamentari. Le proposte del meetup di Taranto, che riguardano fondamentalmente il sito siderurgico ArcelorMittal, ex Ilva, sono: “accordo di programma per la dismissione dell’area a caldo; gestione statale dell’area a freddo con approvvigionamento dei semilavorati (bramme) per la produzione dell'acciaio, che consenta all’Italia di mantenere attivo quel comparto industriale; smantellamento e bonifiche a cura delle maestranze esistenti; cronoprogramma per le opere di riconversione; utilizzo di strumenti normativi per finanziare gli interventi”. Nell’ambito della manifestazione nazionale dell’M5s, dal meetup di Taranto è stato attuato un flash mob nella piazza Santi Apostoli. “Durante l’iniziativa - si spiega - i partecipanti hanno mostrato cartelli con slogan che richiamavano in modo significativo le nostre proposte”. In precedenza, si afferma, “alcuni delegati del meetup di Taranto si erano recati presso Palazzo Chigi “per consegnare il nostro documento politico, che è stato preso in carico e protocollato. Il significato di questo gesto è quello di individuare nel presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il nostro referente per le scelte che vorremmo fossero fatte su Taranto”. 

 ArcelorMittal, ex Ilva, rimette in marcia nel siderurgico di  Taranto il Treno nastri 1,impianto fermo da molto tempo. Lo ha comunicato oggi l’azienda ai sindacati come specifica la segreteria Fim Cisl. Per un periodo per ora di due settimane, a partire dal 10 marzo, e per un’articolazione di 15 turni a settimana, rientreranno in produzione 182 unità sulle 203 che compongono l’organico. I 182 sono così ripartiti: 75 esercizio, 46 torneria cilindri , 29 manutenzione meccanica, 32 manutenzione elettrica. Il rientro al lavoro dalla cassa integrazione dei 182 del Treno nastri 1 si aggiunge a quello dei circa 100 manuntentori già comunicato da ArcelorMittal ai sindacati. Per il Treno nastri 1,dalla cassa integrazione rientreranno circa 100 unità lavorative, 39 unità dalla mobilità in altri reparti e 43 infine dalle rotazioni. Il tema dello stop prolungato del Treno nastri 1 era stato più volte posto dalla Fim Cisl che ad ArcelorMittal lo aveva segnalato come tra i reparti più colpiti dalla crisi e dal fermo attività. Due sono i Treni nastri del siderurgico ma per il 2,in questi ultimi tempi, si sono registrati meno problemi e in ogni caso non é stato fermo per periodi così prolungati come il Treno nastri 1. 

Ma non è tutto.

Migliora la produzione del siderurgico ArcelorMittal, ex Ilva, a Taranto. Secondo fonti vicine all’azienda, negli ultimi giorni si è registrata una decisa inversione di tendenza nei livelli di utilizzazione degli impianti dello stabilimento. La produzione di acciaio è stata di circa 13mila tonnellate medie giornaliere con un picco, il 15 febbraio scorso, di 15.300 tonnellate pari a 52 colate. Ieri il Treno Nastri 2 ha prodotto 15.261 tonnellate dopo aver toccato le 15.921 tonnellate i primi giorni di febbraio, dati - si osserva - che non si registravano da almeno un anno. Ulteriore segnale positivo come già detto è la ripartenza, questa settimana, del Treno Lamiere  e la prevista ripartenza del Treno Nastri 1 nel mese di marzo comunicata oggi ai sindacati metalmeccanici. 

  “Con il presidente e il vice presidente della Bei abbiamo iniziato a ragionare su come poter entrare con piena avvedutezza nel nuovo programma ‘Invest you’ della Commissione europea e anche nel ‘Just transition fund’ che ci servirà per accompagnare con rapida sequela la transizione energetica, a partire da uno stabilimento che è sulla bocca di tutti di noi, non solo italiani, che è il Polo siderurgico di Taranto, l’ex Ilva". Lo dice il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervenendo alla firma del Protocollo d'intesa fra la Presidenza del Consiglio e la Banca Europea per gli Investimenti. "Noi vogliamo rendere quello stabilimento un gioiello dal punto di vista dell’innovazione tecnologica, ci stiamo lavorando e sono convinto che il sistema Italia riuscirà ad esprimere un’eccellenza anche in questa direzione"

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