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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura

“Si registrano oggi a Taranto 3 nuovi casi di persone positive al coronavirus per un totale di 38 casi”. Lo annuncia stasera, facendo un bilancio della giornata, Francesca Viggiano, assessore alle emergenze epidemiologiche del Comune di Taranto. “Dobbiamo tutti - dichiara - continuare ad impegnarci nel limitare al massimo gli spostamenti, se non per esigenze legate a lavoro, salute o acquisto di beni di prima necessità”. Viggiano afferma che “è grande la preoccupazione per i lavoratori che operano negli ospedali, nelle forze armate, forze dell’ordine, nei supermercati, negli uffici postali e pubblici, call center e quelli della grande industria. A tal proposito domani il prefetto - annuncia Viggiano - incontrerà nuovamente i sindacati per valutare la situazione all'interno dello stabilimento ArcelorMittal”. Il Comune di Taranto ribadisce infine che “per non rendere nullo il sacrificio di chi opera anche in questi giorni di emergenza e di chi non può tornare a lavorare a causa di questa emergenza, chi non ha effettive esigenze deve rimanere a casa”. 

“La Regione Puglia ha deciso di stanziare 11,5 milioni euro per dare un aiuto immediato e concreto alle famiglie”. Ad annunciarlo il presidente Michele Emiliano, il quale spiega che “fare la spesa e provvedere alle prime necessità non deve rappresentare un problema per i pugliesi”. “Nessuno deve sentirsi solo – aggiunge - in questo momento di emergenza. Le somme saranno distribuite attraverso un Fondo di prima necessità destinato ai Comuni”. Intanto, si è insediata questa mattina, su iniziativa del Governo regionale, la cabina di regia per il coordinamento delle misure emergenziali a favore delle famiglie pugliesi,  presenti l’assessore regionale al Welfare Salvatore Ruggeri, il capo di Gabinetto Claudio Stefanazzi, la consigliera del presidente Titti De Simone, il sindaco di Ruvo Pasquale Chieco (per Anci Puglia), il portavoce del Forum del terzo settore, le segreterie regionali dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil e delle rispettive categorie dei pensionati, la portavoce regionale dell’Alleanza contro la povertà, i dirigenti della sezione Inclusione sociale attiva e innovazione delle reti sociali della Regione Puglia. Si è parlato delle prime misure urgenti proposte dal Governo regionale in favore delle famiglie pugliesi in condizione di fragilità sociale, a cominciare dal fondo di 11,5 milioni di euro (previsto da una delibera regionale che andrà in Giunta domani). Questa misura emergenziale sarà erogata ai Comuni pugliesi, individuando il coordinamento operativo degli interventi nei Coc territoriali (Comitati operativi comunali di Protezione civile) presieduti dai sindaci, insieme alla Protezione civile, agli uffici comunali dei servizi sociali e alla rete degli enti del terzo settore presenti e già attivi sul territorio.  “Insieme ai 36 milioni di euro in arrivo con il Reddito di dignità e agli altri provvedimenti che stiamo istruendo – sottolinea l’assessore al Welfare, Ruggieri - stiamo mettendo in campo tutti gli strumenti utili ad affrontare la crisi socioeconomica conseguente all’epidemia Covid-19”.

“ArcelorMittal ci ha informato che ha sospeso l’attività di tutti i cantieri relativi alle opere e agli interventi collegati all’attuazione delle prescrizioni dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia). In questo l’azienda ha avuto il placet degli organi competenti”. Lo annuncia ad AGI il segretario Uilm Taranto, Antonio Talò, aggiungendo che la sospensione è dettata dalla necessità di limitare le attività delle imprese appaltatrici causa coronavirus. “In questo modo - afferma Talò - ci saranno circa 900 persone in meno in fabbrica per quanto riguarda l’indotto-appalto”. “Per quanto riguarda invece la nostra richiesta di rivedere i numeri complessivi del personale autorizzato ad entrare nel siderurgico, e ciò al fine di limitare le possibilità di esposizione e contagio, non registriamo ancora nessun segnale da Prefettura Taranto e da ArcelorMittal” conclude Talò. 

La call conference tra l’azienda e Confindustria non è andata bene 

 

 

“La call conference di oggi pomeriggio con ArcelorMittal?Non è andata bene”. Lo dichiara ad AGI il presidente di Confindustria Taranto, Antonio Marinaro, che si è relazionato col direttore delle risorse umane Arturo Ferrucci per affrontare la situazione delle imprese, strette tra mancati pagamenti della committente e stasi operativa a causa del coronavirus. “È un momento critico per loro - dice Marinaro riferendosi ad ArcelorMittal -. Non ci sono grandi aperture ai pagamenti verso le imprese esterne per una serie di motivi, uno dei quali è che l’attività di prevenzione Covid 19 sta assorbendo, in questa fase, tutta la struttura aziendale ArcelorMittal e quindi ci sono problemi”. “Noi, come indotto-appalto - aggiunge Marinaro - siamo alle stesse condizioni di scaduto fatture di novembre, quando ci fu la nostra protesta. Non è però corretto dire che la committenza non sta pagando in modo assoluto. ArcelorMittal sta pagando pochissimo e in modo molto, molto diradato e con percentuali davvero esigue rispetto allo scaduto”. Per il presidente di Confindustria Taranto, “c’è molta preoccupazione da parte delle aziende. Che faremo, non lo so dire adesso, la base sta però chiedendo di reagire. Quando un’azienda non ha disponibilità, è evidente che è obbligata a fermarsi e penso che un fermo delle nostre attività nel siderurgico può causare problemi. Noi non vogliamo creare problemi e stiamo ragionando tutti insieme - aggiunge Marinaro - sul che fare”. “Soprattutto - conclude Marinaro - sto cercando di comprendere perché siamo arrivati da parte di ArcelorMittal ad una considerazione molto residuale. Intendo dire residuale da parte dell’azienda nei confronti dell’economia locale, dell’indotto e della città di Taranto”.

 

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi martedì 31 marzo, in Puglia, sono stati registrati 956 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono risultati positivi 91 casi, così suddivisi:

 

22 nella Provincia di Bari;

8 nella Provincia Bat;

0 nella Provincia di Brindisi;

52 nella Provincia di Foggia;

10 nella Provincia di Lecce;

5 nella Provincia di Taranto;

 

(La somma dei dati per provincia è superiore di 6 casi perché include le schede non ancora attribuite per provincia e che sono state nel frattempo assegnate).

 

Sono stati registrati 19 decessi: 9 in provincia di Foggia (77, 66, 89, 74, 69, 93, 84, 69, 63 anni), 4 in provincia di Bari (90, 87, 67, 78 anni) , 3 in provincia di Lecce (97, 93, 86 anni), 2 in provincia di Brindisi (83 e 87 anni) e 1 in provincia di Taranto (40 anni) .

 La vittima di Taranto era una donna di 40 anni con patologie pregresse che era stata a Milano per questioni sanitarie non legate al coronavirus

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 14.073 test.

Salgono a 39 i pazienti guariti.

 

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 1.803 così divisi:

 

616 nella Provincia di Bari;

111 nella Provincia di Bat;

164 nella Provincia di Brindisi;

457 nella Provincia di Foggia;

303 nella Provincia di Lecce;

126 nella Provincia di Taranto;

19 attribuiti a residenti fuori regione;

7 per i quali è in corso l'attribuzione della relativa provincia.

Differimento dei termini di pagamento delle tasse locali e sostegno alle aree deboli della popolazione di Taranto: sono le due linee operative messe in campo dal Comune per fronteggiare il disagio sociale ed economico causato dal coronavirus, come ha precisato il sindaco Rinaldo Melucci. È in corso, spiega il Comune di Taranto, “la definizione delle modalità per consentire agli aventi diritto di accedere alle risorse predisposte dalla Protezione Civile nazionale tramite ordinanza”. Con quest’ultima misura, ha detto Melucci, “sono stati destinati al Comune di Taranto circa 1,4 milioni di euro. Abbiamo studiato le note esplicative Anci e andremo in giunta per adottare il modello necessario per fare domanda e le modalità di accesso”.

 

“In prima istanza - ha annunciato il sindaco di Taranto - abbiamo previsto buoni spesa da 30 e 50 euro settimanali, al massimo 10 per famiglia, da consumare nell’arco temporale di due mesi”. “Per il momento - ha sottolineato Melucci - questa misura sarà destinata a chi non è titolare di altre misure sia nazionali, sia regionali, come il reddito di cittadinanza”. Melucci non ha però escluso “che le successive economie possano consentirci di ampliare la platea degli aventi diritto”. Per il pagamento delle tasse locali, il Comune di Taranto ha invece rinviato alcune scadenze. “Parliamo di Tari e tributi minori, Tosap e pubblicità nello specifico – ha spiegato Melucci –, per offrire ai contribuenti la possibilità di avere maggiore liquidità in questo particolare periodo. La prima rata Tari è stata rinviata a fine luglio, i tributi minori a fine giugno per chi l‘aveva in scadenza a marzo”. Il Comune di Taranto annuncia poi che “con l’imminente approvazione del bilancio si darà via libera ad alcune misure già annunciate nei mesi scorsi, a sostegno di famiglie, imprese e cultura”. “Abbiamo 300mila euro da destinare al “bonus bebè” - ha aggiunto il sindaco -,altri 100mila euro rappresenteranno la dotazione per sostenere le start up giovanili, che individueremo successivamente, e 30mila euro finiranno nei progetti dell’art bonus, idee da riversare nel percorso tracciato dalla prospettiva di Taranto capitale della Cultura”. 

Il Comune di Martina Franca (Taranto) erogherà un buono spesa da 25 euro a settimana per componente del nucleo familiare. Lo annuncia il Comune per far fronte al disagio sociale causato dal coronavirus. Il buono, si specifica, “potrà essere erogato in favore dei cittadini residenti nel Comune di Martina Franca con cadenza bisettimanale, per la durata complessiva massima di 4 settimane e sarà riconosciuto a seguito di presentazione di specifica istanza da parte degli interessati entro la data del 10 aprile 2020 (da trasmettere online al Quinto Settore, Servizi alla persona, su modello scaricabile dal sito istituzionale o ritirabile presso le sedi che saranno appositamente indicate)”. “L’istanza - precisa il Comune di Martina Franca - dovrà essere corredata da certificazione Isee, ove disponibile, e/o da autocertificazione che attesti la condizione di grave necessità e una disponibilità economica, alla data del 30 marzo 2020, derivante da redditi a vario titolo percepiti e giacenze, per l’intero nucleo familiare convivente, non superiore a 200,00 mese euro pro-capite”. “Il servizio sociale comunale, sulla base delle istanze pervenute - dichiara il Comune di Martina Franca -, valuterà mediante colloquio telefonico o altri strumenti disponibili, ove il richiedente non sia già in carico per altre forme di intervento, la situazione di contingente indigenza economica in atto, riconoscendo il beneficio nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, prioritariamente ai nuclei non assegnatari di altro sostegno pubblico”. “Il buono - si precisa infine - sarà direttamente consegnato da personale dell’ente e della protezione civile nel pieno rispetto delle norme di sicurezza in materia di prevenzione”.

 Il prefetto di Taranto, Demetrio Martino, ascolterà domani alle 12 in video conferenza i segretari dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil. Si farà il punto della situazione relativamente all’impatto che il coronavirus sta determinando sul mondo della sanità e su quello del lavoro in provincia di Taranto. Si affronterà anche il problema del siderurgico ArcelorMittal, ex Ilva, considerato che il 3 aprile scade il decreto dello stesso prefetto che ha autorizzato sino a questa data lo stabilimento a tenere in funzione solo per finalità di salvaguardia e di sicurezza gli impianti attualmente in marcia - escludendo quindi la produzione per fini commerciali - e ad impiegare nel sito industriale 5500 lavoratori al giorno, di cui 3500 di ArcelorMittal, sui tre turni, e 2000 dell’indotto. Col nuovo decreto che il prefetto dovrà emettere, i sindacati puntano ad ottenere una revisione dell’autorizzazione.

 

 Il fatto che ArcelorMittal  sia stata autorizzata a far entrare in fabbrica 3500 addetti, ha suscitato ripetute proteste dei sindacati, che chiedono una stretta a questi numeri e la predisposizione della fabbrica in assetto minimo e in regime di comandata. Richiesta che oggi hanno ribadito anche i sindaci del Tarantino in un documento congiunto. Per "meglio tutelare la salute pubblica", i sindaci hanno chiesto al prefetto di indurre "la società proprietaria dello stabilimento ad adottare il regime di comandata, con la esclusiva finalita' di evitare danni agli impianti e rischi di incidente rilevante".La richiesta é stata motivata anche "a seguito dell'avvenuto accertamento di un caso di positività che ha riguardato un dipendente dello stabilimento ArcelorMittal di Taranto, considerata l'alta densità di lavoratori dell'intera provincia di Taranto sia tra i dipendenti diretti che indiretti”. Questo, hanno detto ancora i sindaci, considerato “che nei giorni precedenti all'accertamento del caso, il dipendente possa essere venuto in contatto con altri colleghi, i quali possono essersi infettati rappresentando essi stessi potenziali vettori del virus” e considerata la libera circolazione di detti lavoratori, all'interno del territorio ionico”. Ieri le sigle metalmeccaniche Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm e Usb hanno chiesto di nuovo di essere ascoltati da prefetto, Spesal Asl, custode giudiziario della fabbrica, ArcelorMittal e Confindustria Taranto ma nessuna convocazione è arrivata ad oggi.Nel pomeriggio, infine, intorno alle 16 il presidente di Confundustria Taranto, Antonio Marinaro, sarà in videoconferenza con i dirigenti di ArcelorMittal. All’ordine del giorno, i pagamenti alle imprese e la rinegoziazione dei contratti. 

Da domani, primo aprile, sarà possibile inoltrare online le domande per ottenere l’indennità di 600 euro prevista dal decreto Cura Italia per i professionisti e i lavoratori autonomi. Lo comunica l'Inps ricordando che"non si tratta di un click day". Le domande potranno essere inviate anche nei giorni successivi al primo aprile, collegandosi al sito e cliccando sul banner dedicato che compare sulla home page.

 

L’Inps fornisce le istruzioni sui requisiti richiesti per ottenere l’indennità e sulla modalità di richiesta con la circolare 49/2020, pubblicata sul sito.     L’indennità - si legge - non concorre alla formazione del reddito ed è prevista in favore di: liberi professionisti titolari di partita iva attiva al 23 febbraio, che non siano titolari di pensione né iscritti ad altre forme di previdenza obbligatorie;lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa attivo al 23 febbraio, che non siano titolari di pensione né iscritti ad altre forme di previdenza obbligatorie; lavoratori autonomi iscritti alle Gestioni speciali dell’AGO, che non siano titolari di pensione né iscritti ad altre forme di previdenza obbligatorie (sono compresi anche gli iscritti alla gestione autonomi commercianti oltre che alla previdenza integrativa obbligatoria presso l’Enasarco). E ancora: lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 17 marzo 2020, che non siano titolari di pensione diretta e non abbiano rapporti di lavoro al 17 marzo 2020; lavoratori del settore agricolo purché abbiano svolto nel 2019 almeno 50 giornate di effettivo lavoro agricolo e non siano titolari di pensione diretta; lavoratori dello spettacolo non titolari di trattamento pensionistico diretto, con almeno 30 contributi giornalieri versati nell’anno 2019 allo stesso Fondo pensioni Lavoratori dello spettacolo, corrispondenti a un reddito non superiore a 50.000 euro. 

 

 Per il periodo in cui si percepisce l’indennità - continua l'Inps - non è riconosciuto l’accredito di contribuzione figurativa, né il diritto all’assegno per il nucleo familiare. La domanda per ottenere il Bonus potrà essere presentata a partire dal primo aprile esclusivamente per via telematica, avvalendosi di una delle seguenti modalità: collegandosi con il sito dell’Istituto e utilizzando l’apposito servizio, cliccando sul banner dedicato presente sulla Home page. Per questa prestazione è previsto l’utilizzo del PIN semplificato. La domanda di Bonus può essere fatta anche con SPID, CIE, CNS. Oppure tramite il Contact center integrato, chiamando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o numero 06 164.164 (da rete mobile con tariffazione a carico dell'utenza chiamante) e infine tramite i Patronati, utilizzando i servizi che offrono gratuitamente. 

L’Agenzia delle Entrate, in questi giorni, ha ricevuto diverse segnalazioni relative a nuove email di 'phishing' che notificano ai destinatari rimborsi fiscali inesistenti con l’obiettivo di raccogliere informazioni riservate. Lo comunica la stessa Agenzia in una nota spiegando che le email in questione presentano come oggetto la dicitura "Notifica per il rimborso fiscale del 2019" e provengono da indirizzi email non riconducibili all’Agenzia delle Entrate. L’Agenzia ha segnalato la comunicazione alla Polizia postale e raccomanda ai contribuenti di non aprire la mail e di cancellarla immediatamente, anche per evitare danni ai propri pc, tablet e smartphone. Inoltre, ricorda che non vengono mai inviate comunicazioni via email relative ai rimborsi fiscali e che sul sito internet www.agenziaentrate.gov.it è possibile consultare la sezione “Come sono pagati i rimborsi” per conoscere le modalità corrette con cui vengono erogati. 

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