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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura

di Andrea Loiacono 

 

Un Taranto generoso e mai arrendevole si deve però inchinare al Messina nell'anticipo della ventiduesima giornata a causa anche di una clamorosa svista difensiva che a dieci minuti dalla fine ha spianato la strada al gol del Messina con Luciani. Il Taranto era sceso in campo col 4-4-2 con il rientro tra i pali di Del Favero e la coppia d'attacco composta da Giovinco e Battimelli. Buono il primo tempo dei ragazzi allenati dal tecnico Bisignano con Mastromonaco  migliore dei suoi,che ha sfiorato il gol con palla salvata sulla linea. Secondo tempo equilibrato deciso da una svista difensiva,l'ennesima di questa disastrosa stagione piena di attenuanti. Sul fronte societario non ci sono novità rilevanti, si attende ancora lo sviluppo della crisi societaria che ormai da tempo attanaglia il sodalizio ionico.

Va a Taranto la nave Ocean Viking, che ieri aveva soccorso 101 persone da un'imbarcazione di legno a due livelli avvistata col binocolo nella zona libica di ricerca e soccorso. Il tracciato di Vesselfinder indica Taranto come destinazione finale, confermata da fonti della ong Sos Mediterranee. Tra i naufraghi vi sono 7 bambini e 29 donne. Ravenna era stata indicata come porto di sbarco, ma l'equipaggio aveva chiesto un nuovo porto di sbarco a causa del mare agitato.

Ieri pomeriggio 67 migranti, soccorsi dalla nave Louise Michel, erano stati fatti sbarcare a Catania. 

Adnkronos) - - Sono dieci le offerte pervenute , entro il termine fissato alla scorsa mezzanotte, per l'acquisizione degli stabilimenti ex ILVA. Lo comunicano i Commissari Straordinari di Acciaierie d'Italia in Amministrazione Straordinaria (AS) e di ILVA in AS sottolineando come la "scadenza, precedentemente prorogata a dicembre 2024, ha consentito una più ampia partecipazione al processo di presentazione delle offerte". Tra le offerte ricevute, si spiega, tre sono per tutti i complessi aziendali: cordata Baku Steel Company CJSC + Azerbaijan Investment Company OJSC, Bedrock Industries Management Co Inc e Jindal Steel International. Sette invece sono le offerte interessate a singoli asset: cordata CAR Segnaletica Stradale Srl + Monge & C. SpA + Trans Isole Srl, Eusider SpA, cordata Eusider SpA + Marcegaglia Steel SpA + Profilmec SpA, I.M.C. SpA, Marcegaglia Steel SpA, cordata Marcegaglia Steel SpA + Sideralba SpA e Vitali SpA. I commissari ricordano come "sebbene il termine stabilito non sia da considerarsi perentorio, eventuali proposte che dovessero pervenire successivamente saranno valutate esclusivamente qualora presentino condizioni particolarmente favorevoli per la procedura in corso". (Mge/Adnkronos) 

“In questa giornata così storica per Taranto, auguriamo ai commissari di Governo un positivo e sereno discernimento sulle proposte che giungeranno, con la speranza che il prezzo di acquisto contenga tutti quegli obiettivi e quelle aspettative collettive, e non già mere considerazioni economiche o, peggio, il desiderio di disfarsi in fretta di una vicenda spinosa”. Lo dichiara il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, sulla vendita di Acciaierie d’Italia. Alle 24 di ieri c'è stata infatti in la scadenza dei termini per presentate le offerte vincolanti dopo le manifestazioni di interesse avanzate a settembre. “Altrimenti - dice il sindaco di Taranto - il saldo sarebbe come sempre a danno dei cittadini e forse delle future politiche industriali del sistema Paese. Mentre alla classe dirigente del territorio ed alle parti sociali tutte auguriamo unità e lucidità, lontani da slogan e ideologie. Stavolta o si vince tutti insieme oppure ci attende la catastrofe, che non lascerà indenne proprio nessuno”.  Per il sindaco Melucci, “oggi è uno di quei giorni, come ce ne sono stati forse altri dal 2012, ma certamente come, innanzi al possibile ripetersi di errori e divisioni inutili, non ne capiteranno probabilmente più. Almeno come non ce ne saranno più così tanto sostenuti dalle risorse europee e dalla consapevolezza dei soggetti decisori, da un certo allineamento istituzionale e finanche dalle oggettive questioni tecniche e di mercato. L’alternativa, come ci viene ripetuto da molto tempo dagli esperti - sostiene il sindaco di Taranto -, non è una panacea ricreativa per la città, come da tristemente note speculazioni elettorali, ma una delle catastrofi industriali, sociali e ambientali più rilevanti della storia del nostro Paese”. 

“E’ ridondante ormai riportare - rileva il sindaco di Taranto, città sede del principale stabilimento di Acciaierie - che non sono gli Enti locali che valuteranno le proposte, che non sembrano nelle ultime ore poi essere numerose, ma dovrebbe servire ulteriormente, al contrario, ribadire a tutti che il traguardo della completa decarbonizzazione dello stabilimento siderurgico di Taranto, della chiusura definitiva degli altiforni e degli impianti inquinanti, dello switch verso i forni elettrici e la tecnologia DRI risulta l’unico approccio in grado di essere sostenuto sia dalle regole che attivano i citati fondi pubblici, senza incorrere in infrazioni, che dalla collaborazione delle autorità responsabili di sorvegliare la salute di uomini ed ecosistemi”.  Per il sindaco, “la decarbonizzazione, presumibilmente con livelli produttivi più contenuti, è la strada obbligata, quella da perseguire, il punto di arrivo che era stato preconizzato già anni fa da Comune, Provincia e Regione.  Sappiamo già - osserva Melucci - che questo approccio richiederà sacrifici ingenti, per esempio in tema di gestione del carico occupazionale, di assicurazione delle forniture e dei costi energetici, piuttosto che di riorganizzazione di altre condizioni operative ed amministrative nei confronti del settore pubblico. E occorrerà ancora qualche mese per mettere in ordine tutte le situazioni ovviamente. Ma dinnanzi alla possibilità di allestire presto un tavolo pratico e risoluto tra tutte le parti, niente deve più spaventare”

Due iniziative di protesta oggi a Taranto e Bari dei lavoratori dei call center  dopo la stipula di un nuovo contratto di lavoro tra Assocontact, associazione datoriale di categoria, e una sola sigla sindacale, la Cisal, e ritenuto “peggiorativo” dal personale. A Taranto è in corso stamattina un corteo di protesta con tappa finale la Prefettura, mentre a Bari le sigle sindacali dissidenti sul nuovo contratto incontreranno i consiglieri regionali e i parlamentari della Puglia oggi alle 15 nella sede della Cgil. La questione coinvolge in Puglia 5mila addetti tra Taranto, Lecce, Molfetta (Bari). 

Associazione mafiosa, scambio politico-mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, estorsioni, detenzione di armi, trasferimento fraudolento di valori, attentati: sono alcuni dei reati contestati alle persone coinvolte nell’inchiesta che un anno fa coinvolse il Comune di Statte (Taranto) con l’arresto in carcere del sindaco dell’epoca, Francesco Andrioli, e di altri assessori. Ora dopo l’udienza preliminare davanti al gup di Lecce Giulia Proto, 10 persone sono state rinviate a giudizio mentre 35 hanno scelto il rito abbreviato. Tra questi anche l’ex sindaco Andrioli che dopo l’arresto si dimise. Il Comune è stato poi commissariato, a Statte si è rivotato e adesso da alcuni mesi ci sono un nuovo sindaco e una nuova amministrazione. Nell’inchiesta coinvolto anche Giulio Modeo, figlio di Antonio, noto come "Messicano", personaggio di rilievo della criminalità di Taranto negli anni passati. Al centro delle indagini, secondo la Guardia di Finanza e la Procura antimafia, figura Davide Sudoso, sospettato di aver guidato un'associazione dedita allo spaccio di droga. Sudoso viene ritenuto colui che ha condizionato le elezioni che hanno portato all’elezione di Andrioli a sindaco, ottenendo in cambio una serie di favori. Nelle indagini è emerso anche che alcuni degli indagati, tra il 2020 e il 2021, avrebbero fatto parte di una organizzazione di tipo mafioso accusata di detenzione di armi e di intestazione fittizia di beni a prestanome. Il gruppo risponderebbe, inoltre, di estorsioni, di spedizioni punitive e attentati incendiari.

La vendita di Acciaierie d’Italia, l’ex Ilva, è giunta al rush finale. Domani a mezzanotte scadono i nuovi termini per presentare le offerte vincolanti dopo il rinvio che c’è stato a fine novembre. Stavolta però niente dilazioni. Il rinvio da fine novembre al 10 gennaio venne effettuato per dar modo ai potenziali acquirenti di strutturare meglio la loro offerta. 

   È una fase molto delicata quella che comincia da dopodomani. Non si conoscerà ovviamente nell’immediatezza quale gruppo ha presentato l’offerta ritenuta migliore per AdI perché i commissari Fiori, Quaranta e Tabarelli, espressione del Governo, dovranno fare una serie di valutazioni. In ogni caso, se ci sarà un’offerta ritenuta congrua economicamente e valida industrialmente, non ci dovrebbero essere problemi - viene riferito - altrimenti se ciò non ci fosse, si dovranno fare altre valutazioni. Da rilevare che a fronte di offerte per l’intero gruppo, il discorso non si chiude subito poiché è prevista un’ulteriore fase di negoziazione con gli investitori privati con la finalità di giungere ad un loro rilancio.

   Il bando di gara lanciato a fine luglio dai commissari Fiori, Quaranta e Tabarelli privilegia la vendita di Acciaierie in blocco unico, ma tuttavia non esclude la cessione per pezzi se non dovessero arrivare per l’insieme offerte ritenute soddisfacenti. Da tenere presente che allo stato, salvo che non si manifestino altri compratori, solo tre offerenti su quindici puntano all’intero gruppo di Acciaierie. E in quest’ultimo nucleo quelli che appaiono meglio piazzati sono Vulcan Steel dall’India e Baku Steel dall’Azerbaijan. C’è poi il fondo americano Bedrock, che si è fatto vivo mesi fa, ha partecipato alla data room aziendale per la conoscenza dei dati di AdI, ed è il fondo che ha acquisito l’azienda siderurgica canadese Stelco, l’ha risanata e rilanciata e poi l’ha venduta nei mesi scorso agli americani di Cleveland Cliff. Il nome di Stelco è stato anche inserito tra i soggetti potenzialmente orientati a prendersi tutta l’ex Ilva.

Tolti i gruppi che puntano all’intero corpo di AdI - i cui principali stabilimenti sono a Taranto, Genova, Novi Ligure e Racconigi - i restanti dodici, tra cui Marcegaglia, vogliono solo singoli asset e attività. C’è preoccupazione nei sindacati per il passaggio della vendita. In una relazione fatta prima dell’estate, i commissari hanno scritto che “in via di prima e larga approssimazione, il valore di cessione dell’azienda” può attestarsi attorno ad un miliardo e mezzo di euro, “inclusivo del valore di cessione del magazzino”. Ma ai sindacati più che l’offerta economica, interessa quella occupazionale e si teme che i potenziali compratori abbassino l’asticella.

   Oggi Acciaierie ha circa 10mila addetti, di cui 8mila a Taranto. In cassa integrazione straordinaria sono circa 2.200-2.300 unità a Taranto, più qualche altro centinaio nel resto del gruppo. Va ricordato che quando a novembre 2018 subentrò ArcelorMittal, che vinse a giugno 2017 la gara lanciata dalla precedente gestione commissariale, Ilva aveva circa 13mila addetti, ma Arcelor offrì lavoro per 10mila poi portati a 10.700. Gli altri rimasero in Ilva in amministrazione straordinaria, in cassa integrazione, e lì sono rimasti, mai più ricollocati al lavoro, almeno sino ad oggi. E in questa situazione ci sono circa 1.600 persone.

   Adesso il timore delle sigle metalmeccaniche e degli stessi lavoratori è che il nuovo acquirente prenda meno delle 10mila unità dell’organico, tanto più che l’ex Ilva dal 2027 dovrà avere i forni elettrici - anche perché la decarbonizzazione è una delle priorità richiamate nel bando di vendita - e l’elettrificazione della produzione già di per se significa meno occupati. Tutto questo sicuramente delinea un percorso in salita.

   Per l’ex Ilva questa è la terza privatizzazione. La prima è avvenuta nel 1995 dall’Iri (Stato) al gruppo Riva, rimasto sino ai primi mesi del 2013 quando l’azienda è stata poi commissariata dal Governo. La seconda, in base all’esito di una gara internazionale, a giugno 2017, quando l’azienda è passata dai commissari pubblici alla multinazionale ArcelorMittal, con la quale in seguito si è alleata la società pubblica Invitalia dando così vita ad Acciaierie d’Italia, join venture rimasta in carica sino a febbraio scorso quando è poi subentrato un nuovo commissariamento. La terza privatizzazione è attesa quest’anno, col passaggio dai commissari ad un altro privato, quello che vincerà la gara in corso. Ma i tempi di conclusione dell’operazione non dovrebbero più essere a marzo prossimo, come inizialmente si pensava di poter fare, potrebbero slittare probabilmente di uno o due mesi.

   I sindacati chiedono al Governo che lo Stato resti nella nuova Ilva che verrà. Cosa che il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha invece escluso, individuando nel ricorso al golden power lo strumento di controllo pubblico del futuro investitore. Da quando AdI è stata commissariata, l’azienda ha ottenuto 300 mln da Ilva in amministrazione straordinaria - la società che ha gestito la privatizzazione a Mittal e che tuttora è proprietaria degli impianti - 320 del prestito ponte autorizzato dalla commissione UE (portati col dl Milleproroghe a 420) e contrattato infine un prestito di 200 mln con Morgan Stanley di cui circa 50 già erogati. 

Un ragazzo di 19 anni è morto in un incidente stradale avvenuto nella borgata di Talsano a Taranto. Il ragazzo viaggiava a bordo di una Seat Ibiza che, per cause ancora al vaglio della Polizia locale, si è schiantata contro un furgone Ford Transit. 

Ieri mattina c'è stata firma per il trasferimento dei 52 milioni di euro stanziati dalla Regione Puglia in favore dell'Università di Medicina a Taranto. Una tappa importante per il

cammino e la crescita di una realtà universitaria che si va via via consolidando.

"La facoltà di Medicina è già una solida realtà a Taranto- ha sottolineato il consigliere regionale Cosimo Borraccino consigliere del presidente Emiliano per l'area di Taranto- grazie al lavoro di squadra con enti locali e Università e il nostro impegno, che stiamo già attuando, è quello anche di costruire nuove residenze universitarie per far diventare Taranto, sempre di più una Città universitaria. Nei prossimi mesi  inaugureremo anche il nuovo corso di Laurea in Terapia della Neuro psicomotricità dell'Età Evolutiva oltre ad aver mantenuto quello di scienze e tecniche dello sport. A breve ci sarà anche l’instituenda azienda ospedaliera San Cataldo per gestire il nuovo ospedale che l’anno prossimo entrerà in funzione, dando di fatto   l’avvio al POLICLINICO DI TARANTO, il terzo in Puglia, dopo Bari e Foggia.  

     Insomma un grande lavoro, con tante risorse della REGIONE PUGLIA che, col Presidente Emiliano, abbiamo messo in campo, in questi anni, per la nostra città".

"Oggi fissiamo un altro tassello affinché Taranto e i suoi giovani possano aspirare ad un futuro migliore” ha sottolineato il senatore Mario Turco, vicepresidente del MoVimento 5 Stelle, nonché coordinatore del Comitato Economia, Lavoro e Impresa. 

 “La mitezza, la cortesia, il rispetto regnino qui, come altrove nella Puglia. Ogni volta che si fa lite per qualcosa, si perde energia e tempo. Auguro per il 2025 alla città di Taranto e a tutta la provincia di poter vivere in armonia le sfide bellissime che abbiamo lanciato e che dobbiamo vincere ad ogni costo”. ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

    "L’armonia, la pace, gli interessi dei cittadini, ci hanno guidato - ha aggiunto - Persino nella questione dei Giochi del Mediterraneo dove io sono stato fatto fuori nella gestione - ha osservato sul commissariamento dei Giochi da parte del governo - penso davvero di essermi comportato come la mamma davanti a Salomone. Ho detto 'va bene, purché salviate il bambino, datelo pure ad un’altra madre purché lo salviate', e mi auguro veramente che ci riescano. Sono a disposizione del commissario Ferrarese se ha bisogno di aiuto, ma deve farmi capire come posso aiutarlo”.

    “A questa città io mi sono legato anche per motivi sentimentali - ha proseguito Emiliano sempre su Taranto - Era una città così dura, così delusa, che ovviamente per uno con il carattere come il mio, era la città perfetta per cercare di fare tutto quello che potevo per cercare di restituirle fiducia nel futuro. Questo è uno dei pezzi, insieme a tante altre cose che questa città ha davanti, compresi i Giochi del Mediterraneo, la decarbonizzazione dell’Ilva, gli investimenti culturali che stiamo facendo".

    "Io al posto dei tarantini non mollerei. Continuerei a essere duro e deluso. Loro hanno titolo per chiedere che lo Stato e la Repubblica in generale gli restituiscano tutto ciò che gli hanno chiesto per cento anni. Per cento anni questa città ha obbedito. Deve continuare a farlo, perché questa è la sua natura, è una città fatta così, però nel rispetto dei suoi diritti. Prima di tutto quello alla salute. Poi c’è il diritto alla bellezza, al benessere, allo studiare qui, al vivere qui, all’investire qui. Questa - ha concluso Emiliano - è una città straordinaria, la seconda della Puglia, e dal punto di vista infrastrutturale in Puglia non ha paragoni con nulla”. E quindi “anziché parlare di elezioni, di candidature, e avere quelle come linea maestra, provate a immaginare cosa stiamo provando noi oggi che abbiamo fatto una cosa buona per Taranto, cioè portato la Facoltà di Medicina in una città che sino a pochi anni fa sembrava abbandonata da Dio e dagli uomini, dove nessuno voleva venire nemmeno a studiare. Adesso invece è un dato di fatto”. "Abbiamo lanciato il cuore oltre l’ostacolo con scelte radicali che hanno motivazioni forti: il benessere dei cittadini e la ricerca soprattutto in quei luoghi che pagano un prezzo troppo alto in termini di salute. - queste le parole dell'assessore regionale a Lavoro, Formazione, Istruzione, Università Sebastiano Leo- Lo abbiamo fatto in ogni scelta anche con il visionario progetto di Puglia Regione Universitaria, su cui la Regione investe da tempo, che mira a trasformare la nostra regione in un centro di eccellenza accademica, promuovendo la sinergia tra università e territori. L’addendum di oggi è un tassello importante di questo percorso e dimostra che quando istituzioni, università e territori lavorano insieme, i risultati possono essere straordinari. Con il presidente Emiliano, il rettore Bronzini e le istituzioni coinvolte, ci abbiamo creduto e oggi Taranto è anche questo: una città universitaria con un corso di Laurea in Medicina, dove fare ricerca e richiamare le giovani eccellenze. " 
Lu.Lo. 

Ieri mattina c'è stata firma per il trasferimento dei 52 milioni di euro stanziati dalla Regione Puglia in favore dell'Università di Medicina a Taranto. Una tappa importante per il

cammino e la crescita di una realtà universitaria che si va via via consolidando.

 

"Il potenziamento del corso di Medicina e Chirurgia - ha evidenziato il sindaco Rinaldo Melucci -non è solo una crescita accademica, ma il cuore di un progetto che punta a diversificare e rafforzare il nostro tessuto economico.

"La facoltà di Medicina è già una solida realtà a Taranto- ha sottolineato il consigliere regionale Cosimo Borraccino consigliere del presidente Emiliano per l'area di Taranto- grazie al lavoro di squadra con enti locali e Università e il nostro impegno, che stiamo già attuando, è quello anche di costruire nuove residenze universitarie per far diventare Taranto, sempre di più una Città universitaria. Nei prossimi mesi  inaugureremo anche il nuovo corso di Laurea in Terapia della Neuro psicomotricità dell'Età Evolutiva oltre ad aver mantenuto quello di scienze e tecniche dello sport. A breve ci sarà anche l’instituenda azienda ospedaliera San Cataldo per gestire il nuovo ospedale che l’anno prossimo entrerà in funzione, dando di fatto   l’avvio al POLICLINICO DI TARANTO, il terzo in Puglia, dopo Bari e Foggia.  

     Insomma un grande lavoro, con tante risorse della REGIONE PUGLIA che, col Presidente Emiliano, abbiamo messo in campo, in questi anni, per la nostra città".

"Oggi fissiamo un altro tassello affinché Taranto e i suoi giovani possano aspirare ad un futuro migliore” ha sottolineato il senatore Mario Turco, vicepresidente del MoVimento 5 Stelle, nonché coordinatore del Comitato Economia, Lavoro e Impresa. 

 “La mitezza, la cortesia, il rispetto regnino qui, come altrove nella Puglia. Ogni volta che si fa lite per qualcosa, si perde energia e tempo. Auguro per il 2025 alla città di Taranto e a tutta la provincia di poter vivere in armonia le sfide bellissime che abbiamo lanciato e che dobbiamo vincere ad ogni costo”. ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

    "L’armonia, la pace, gli interessi dei cittadini, ci hanno guidato - ha aggiunto - Persino nella questione dei Giochi del Mediterraneo dove io sono stato fatto fuori nella gestione - ha osservato sul commissariamento dei Giochi da parte del governo - penso davvero di essermi comportato come la mamma davanti a Salomone. Ho detto 'va bene, purché salviate il bambino, datelo pure ad un’altra madre purché lo salviate', e mi auguro veramente che ci riescano. Sono a disposizione del commissario Ferrarese se ha bisogno di aiuto, ma deve farmi capire come posso aiutarlo”.

    “A questa città io mi sono legato anche per motivi sentimentali - ha proseguito Emiliano sempre su Taranto - Era una città così dura, così delusa, che ovviamente per uno con il carattere come il mio, era la città perfetta per cercare di fare tutto quello che potevo per cercare di restituirle fiducia nel futuro. Questo è uno dei pezzi, insieme a tante altre cose che questa città ha davanti, compresi i Giochi del Mediterraneo, la decarbonizzazione dell’Ilva, gli investimenti culturali che stiamo facendo".

    "Io al posto dei tarantini non mollerei. Continuerei a essere duro e deluso. Loro hanno titolo per chiedere che lo Stato e la Repubblica in generale gli restituiscano tutto ciò che gli hanno chiesto per cento anni. Per cento anni questa città ha obbedito. Deve continuare a farlo, perché questa è la sua natura, è una città fatta così, però nel rispetto dei suoi diritti. Prima di tutto quello alla salute. Poi c’è il diritto alla bellezza, al benessere, allo studiare qui, al vivere qui, all’investire qui. Questa - ha concluso Emiliano - è una città straordinaria, la seconda della Puglia, e dal punto di vista infrastrutturale in Puglia non ha paragoni con nulla”. E quindi “anziché parlare di elezioni, di candidature, e avere quelle come linea maestra, provate a immaginare cosa stiamo provando noi oggi che abbiamo fatto una cosa buona per Taranto, cioè portato la Facoltà di Medicina in una città che sino a pochi anni fa sembrava abbandonata da Dio e dagli uomini, dove nessuno voleva venire nemmeno a studiare. Adesso invece è un dato di fatto”. "Abbiamo lanciato il cuore oltre l’ostacolo con scelte radicali che hanno motivazioni forti: il benessere dei cittadini e la ricerca soprattutto in quei luoghi che pagano un prezzo troppo alto in termini di salute. - queste le parole dell'assessore regionale a Lavoro, Formazione, Istruzione, Università Sebastiano Leo- Lo abbiamo fatto in ogni scelta anche con il visionario progetto di Puglia Regione Universitaria, su cui la Regione investe da tempo, che mira a trasformare la nostra regione in un centro di eccellenza accademica, promuovendo la sinergia tra università e territori. L’addendum di oggi è un tassello importante di questo percorso e dimostra che quando istituzioni, università e territori lavorano insieme, i risultati possono essere straordinari. Con il presidente Emiliano, il rettore Bronzini e le istituzioni coinvolte, ci abbiamo creduto e oggi Taranto è anche questo: una città universitaria con un corso di Laurea in Medicina, dove fare ricerca e richiamare le giovani eccellenze. " 
Lu.Lo. 

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