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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura

Gli Ori della collezione del Museo archeologico nazionale di Taranto (MarTa in sigla) sono a Città del Messico per celebrare la tappa finale della mostra “Forme e colori dell’Italia preromana. Canosa di Puglia”. Si tratta dell’ultimo appuntamento del programma “Il racconto della bellezza”, realizzato in collaborazione tra la direzione generale Musei del ministero della Cultura e la direzione generale Diplomazia pubblica e culturale del ministero degli Esteri, che mira a promuovere all’estero il patrimonio culturale italiano, e che ha già fatto tappa a Buenos Aires, San Paolo e dallo scorso 12 luglio e fino al 29 settembre prossimo sono nel Museo Nacional de Antropologia di Città del Messico. La mostra, curata dal direttore generale Musei, Massimo Osanna, e da Luca Mercuri, realizzata in collaborazione con la direzione regionale Musei Puglia e il Museo archeologico nazionale di Taranto, “è una narrazione coinvolgente - spiega il MarTa - di un’importante civiltà italica come quella dei Dauni, ma anche un saggio eloquente dell’archeologia pugliese e degli scambi e degli intrecci di culture che è in grado di testimoniare”. I materiali esposti provengono dai depositi e dalle collezioni di alcuni dei principali Musei della Puglia, il Museo Archeologico Nazionale di Canosa di Puglia, il Museo Archeologico Nazionale di Taranto, il Museo Archeologico di Santa Scolastica di Bari, nonché della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Barletta-Andria-Trani e Foggia e della Soprintendenza Nazionale per il patrimonio culturale subacqueo. In mostra sono presenti anche reperti recuperati durante le operazioni di contrasto al commercio clandestino di beni culturali condotte dal Comando Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale. L’esposizione illustra un momento significativo della storia dell’Italia antica, precedente all’unificazione portata a termine da Roma, e si concentra sui Dauni, una popolazione che abitava l’area settentrionale dell’attuale Puglia e parte della Basilicata. “E’ un onore per il Museo archeologico nazionale di Taranto far parte di questo progetto - spiega la direttrice del MArTA, Stella Falzone - perché attraverso queste mostre di livello internazionale riusciamo ad essere ambasciatori della ricchezza e della storia del nostro territorio, anche perché nel progetto scientifico è chiara l’interconnessione culturale che esisteva tra tutti gli antichi popoli che abitavano la Puglia”.

 

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Anna De Florio al Presidente della Provincia Rinaldo Melucci, con cui si dimette dall\\\'incarico di \\\'Garante delle persone con disabilità della Provincia di Taranto\\\'

 

 

 

 

Ill.mo Sig. Presidente Dott. Rinaldo Melucci,

 

Con la presente mi vedo costretta, con rammarico, a rassegnare le mie dimissioni dal ruolo di Garante dei Diritti delle Persone con Disabilità della Provincia di Taranto a partire dalla data odierna.

 

Ciò che mi ha portato a prendere questa decisione, con determinazione, è stato l’ultimo evento pubblico dello scorso venerdì 28/6 in cui è stata avviata la seconda annualità di “Mare oltre le barriere”. Era presente Lei insieme ad alcuni componenti dell’Amministrazione Comunale e Provinciale ma mancava, proprio al suo fianco chi, a livello istituzionale fino a questo momento, ha cercato di far valere i diritti delle Persone con Disabilità. 

 

Questo ha messo in evidenza, ancora una volta, dopo diversi altri episodi avvenuti in quest’ultimo anno, che il mio ruolo purtroppo non è stato mai tenuto in considerazione con la giusta attenzione sin dal Suo insediamento, Presidente.

Ho dovuto inviarLe io una mail per chiederLe un appuntamento che finalmente ho ottenuto dopo quasi tre mesi. Durante la nostra conversazione Le ho esposto alcune mie idee progettuali anche se, in tutto questo periodo, non sono state per nulla prese in considerazione. Questo incontro è stato ufficializzato con un comunicato stampa in cui dichiarava: “L’Ente Provincia non mancherà mai di prestare il proprio supporto a favore di tutte quelle iniziative in grado di rafforzare il rispetto dei diritti di coloro che hanno delle difficoltà“ come anche: “siamo d’accordo sull’avvio di una assidua collaborazione seguendo tre direttrici: condivisione, comunicazione e programmazione di tutte quelle attività che dovranno servire per promuovere l’esercizio dei diritti e delle opportunità di partecipazione alla vita sociale di persone a cui dedicare maggiore attenzione”. 

Nonostante i miei dubbi e le mie perplessità del primo periodo ne ero uscita da quell’incontro con una bella sensazione, soprattutto molto carica e fiduciosa nell’andare avanti.

 

 

Purtroppo, però, mi sono dovuta ricredere molto presto perché in questo mio percorso, che ho amato tantissimo, non ho fatto altro che ascoltare da più persone che la voce “garante” non è riportato sul capitolato del bilancio per cui non avevo diritto a nessun fondo da poter utilizzare, neanche per gli eventi o per i miei spostamenti nei Comuni della provincia. Ero consapevole della gratuità del mio ruolo (uno dei motivi per cui ho deciso di partecipare al bando) ma non pensavo assolutamente che non venissero prese in carico dall’Ente neanche le spese necessarie per lo svolgimento del ruolo istituzionale di cui necessariamente me ne sono fatta carico.

 

Alla luce di questa mia situazione le mie dimissioni le avrei dovute comunicare il 22/3/2023, il giorno dopo del primo evento da me organizzato presso il Salone della Provincia: “Disabilità: Costruiamo insieme una buona pratica- Tavolo di lavoro per la costruzione di un modello operativo sul territorio tarantino per i bisogni delle Persone con Disabilità”. La data del 21/3 fu stabilita tenendo conto dei Suoi impegni per avere la certezza della Sua partecipazione ma che alla fine non c’è stata. Per questa occasione mi avevano assicurato, fino all’ultimo giorno, sia la presenza dell’interprete LIS e sia l’acqua per i relatori. Non è avvenuto nulla di tutto ciò. Parto dalla cosa più grave, ovviamente. Circa dodici ore prima dell’evento mi fu comunicato che l’interprete LIS non ci sarebbe stato più perché non avevano raggiunto un accordo. Ancora oggi ricordo l’imbarazzo e la mortificazione che ho provato quando l’ho dovuto comunicare la sera stessa al Presidente dell’ENS. Come ben ricorderà, in un comunicato stampa, il Presidente sottolineò che le Persone con sordità avevano avvertito una forma di discriminazione nei loro confronti, cosa gravissima.

Appena avuto l’appuntamento, mi sono recata immediatamente presso la sua sede per chiedergli scusa, non perché personalmente avessi colpa dell’accaduto, ma principalmente per la spiacevole sensazione provata da tutti loro. Erano presenti le varie Associazioni, la loro no. Con il senno di poi mi sarei dovuta unire a lui nel comunicato stampa anche perché la mattina, al mio arrivo, notai subito che sul tavolo non c’era ciò che mi avevano garantito. Chiamai immediatamente il vicino bar che per fortuna, immediatamente, mi risolse il disagio che stavo provando.

Un primo evento che difficilmente dimenticherò. Mi avrebbe dovuto far capire già tante cose ma la mia passione e dedizione per quello che facevo non me lo faceva vedere ancora in modo chiaro, o meglio non volevo accettarlo.

 

Al di là di questo grave episodio, che inevitabilmente doveva concludersi con una denuncia pubblica, ho sentito sempre di tutelare in qualche modo l’Ente ogniqualvolta avvertivo che ci potessero essere delle situazioni simili e quindi ho sempre cercato di mediare e di risolvere in tempi brevi il problema a ciascuno di loro. 

 

Durante l’estate scorsa c’è stato un periodo in cui venivano rimessi a posto dei parchi giochi con testimonianze fotografiche pubbliche. Cercavo sempre la presenza di qualche gioco destinato ai bambini con le varie disabilità e necessità, ma nulla. Ho richiesto subito l’appuntamento con l’Assessore Comunale per suggerire, con diverse immagini rappresentative e relative schede, qualcosa da inserire nei progetti futuri. Alla fine dell’incontro mi fu detto, quasi per rassicurarmi, che il “personaggio o l’oggetto a molla” presente nei parchi che avevo visto in foto sono anche per i bambini con disabilità (ovviamente non per la maggioranza di loro).

 

A luglio ha istituito un tavolo tecnico a tutela dei diritti delle Persone con Disabilità invitando i referenti degli Ambiti Territoriali. L’obiettivo è stato quello di tracciare una linea di lavoro per condividere e coordinare le buone pratiche a favore delle categorie più fragili. Il tavolo si doveva riaggiornare a settembre con un tavolo tecnico di condivisione dei progetti e dei dati a disposizione degli Ambiti Territoriali per poter stabilire delle priorità di intervento e invece non c’è più stato.

 

Sempre durante l’estate fu indetto il primo bando per l’aggiudicazione del progetto “Mare oltre le barriere”. All’inaugurazione, nel mese di agosto, era presente l’Amministrazione Comunale che però ha ritenuto di non coinvolgermi. Nel volermi rendere comunque conto dell’organizzazione, notai subito che c’erano diverse cose che non andavano e inviai un report fotografico sia a Lei che all’Assessore proprio per evitare qualsiasi critica. La Sua risposta, Presidente, fu che ci saremmo dovuti incontrare per parlarne il mese successivo, a settembre. Fissai un appuntamento, mi presentai nel giorno stabilito ma Lei ebbe un problema. Sono rimasta in attesa che ciò avvenisse in tempi brevi ma anche questa cosa non è successa.

 

Mi sto avviando verso il termine della mia lunga mail, Presidente, ma devo necessariamente riferirLe ciò che è successo lo scorso novembre. Avevo richiesto anche questa volta il Salone della Provincia per poter realizzare il 3 dicembre un evento dedicato alla Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità dal titolo “Una giornata di condivisione: scopriamo storie uniche” ma in quel periodo dovevano essere sostituite le poltrone. Per prima cosa mi informai, quindi, se il Teatro Fusco fosse disponibile ma purtroppo capitava in giorni prenotati da alcuni artisti e allora contattai il Teatro Tarentum. Una volta avuto il preventivo, informai la segreteria e ancora una volta mi fu sottolineato l’impossibilità di realizzarlo per i motivi che ho già esposto prima. L’ultima e unica soluzione che avrei avuto era solo quella di coinvolgere una scuola per ospitare l’evento ma che, per diverse motivazioni, non è stato possibile. Ho voluto, quindi, comprendere definitivamente la mia posizione. Durante l’incontro con il Dirigente al Settore Finanziario mi fu detto palesemente che il mio impegno era unicamente quello di prendermi carico delle istanze pervenute per la motivazione che, puntualmente nelle diverse occasioni, mi è sempre stata evidenziata.

 

Ho cercato di resistere grazie alla forza e alla stima che mi hanno trasmesso proprio le famiglie di familiari con disabilità, le Associazioni e le stesse Persone con Disabilità ma arrivati a questo punto davvero non è più possibile per me. Come ben sa, Presidente, ancor prima di ricoprire questo ruolo istituzionale, sono una mamma che vive la disabilità attraverso due meravigliosi ragazzi e questo ha rappresentato per tante persone un importante punto di riferimento perché sentivano di rivolgersi a me con fiducia. Si parla tanto di inclusione, si sta lavorando su questo obiettivo sotto tanti punti di vista. Alla fine, in modo assurdo e con tanta amarezza da parte mia, proprio la mia persona, con il ruolo istituzionale ricoperto fino ad oggi, ha subito esattamente il contrario, completamente esclusa anche dall’Amministrazione Comunale della mia Città ma accolta in maniera calorosa, invece, da alcuni Comuni della Provincia e dalle stesse Persone con Disabilità’ con i quali ho collaborato.

 

Pertanto, mio malgrado, non posso fare altro che rassegnare in maniera irrevocabile ed immediata le mie dimissioni dal ruolo di Garante dei Diritti delle Persone con Disabilità della Provincia di Taranto.

 

 

 

La risposta della Amministrazione provinciale non si è fatta attendere. Ecco di seguito la nota accompagnata dalle dichiarazioni del presidente Rinaldo Melucci. 

 

Nei giorni scorsi è giunta al Presidente della Provincia una email con la quale la Garante

dei diritti delle persone diversamente abili, Anna De Florio, ha rassegnato le dimissioni

dall’incarico con durata triennale, assunto in data 29 luglio 2022.

Le motivazioni addotte sarebbero, a suo dire, da ricercare essenzialmente nella mancanza

di fondi per espletare l’attività e lo scarso protagonismo nei momenti pubblici del settore.

L’Amministrazione deve suo malgrado precisare che tali questioni risultano poco fondate

nella ratio dell’art. 8 del Decreto n. 5 del 31 gennaio 2022, avente per titolo “Istituzione

del Garante dei Diritti delle persone disabili della Provincia di Taranto – approvazione

del relativo regolamento”, che stabilisce che l’incarico non prevede alcuna indennità o

compenso ed è quindi svolto a titolo completamente gratuito.

Inoltre, la Provincia non dispone per legge di capitoli di bilancio appositamente dedicati

alle funzioni svolte dal suddetto Garante, che per sua stessa natura dovrebbe svolgere

compiti di mero osservatorio o coordinamento di istanze da parte dell\'utenza di

riferimento.

Al di là dei toni strumentali e surreali assunti dalla Garante dimissionaria,

l\'Amministrazione provinciale non è ovviamente insensibile alla problematica delle

persone diversamente abili, tanto che, alla luce delle proprie concrete competenze, per

esempio, presso tutti gli istituti scolastici della Terra Ionica sono stati eseguiti o sono in

atto lavori per l\'abbattimento delle barriere architettoniche, che mai prima in tale entità

erano stati programmati, ovvero si è provveduto a rimodulare a favore delle famiglie il

monte dei servizi integrativi, con sforzi finanziari non banali.

Atteso, dunque, che non si discute di indirizzi politici o semplice volontà, come si vuole

rappresentare artatamente, ma di semplici azioni amministrative, quando realizzabili,

l\'intervento della Provincia in materia di tutela delle persone con disabilità si esplica

nell\'ambito dei settori di relativa competenza. E saranno essi a riscontrare la Garante

dimissionaria sulle singole fattispecie.

“Non desidero commentare la politicizzazione quotidiana che certi soggetti stanno

scientificamente compiendo a carico degli Enti locali sulle vicende più disparate in questo

periodo, senza nemmeno avere riguardo per le competenze di legge e i fatti amministrativi,

che però i cittadini sanno valutare - questo il commento del Presidente Rinaldo Melucci

sull\'accaduto -

<Mi verrebbe da chiedermi dove erano tutti questi paladini dei valori e dei bisogni pubblici fino a qualche tempo fa? Davvero si possono impiegare in maniera così

squallida le categorie più fragili, quando si è alla ricerca di notorietà spicciola? Davvero per qualche mancato invito ad eventi pubblici ci si sente impossibilitati a svolgere un ruolo di garanzia pubblico? Forse ci si aspettava qualcosa di non scritto dalle regole per un simile incarico? Perché i progetti annunciati dalla citata Garante non sono mai giunti

concretamente al protocollo dell\'Ente? Forse le capacità dichiarate in sede di avviso

pubblico erano solo teoriche? Cosa avrebbe impedito un lavoro di partecipazione e confronto sui temi, nei limiti di nuovo delle competenze della Provincia? Dovremmo

ricordare il disagio delle associazioni e degli assessori comunali della Provincia ad

interagire con i modi della stessa Garante? Lo lascio giudicare ai cittadini, di certo chi non è in grado di gestire la complessità delle istituzioni e della società oggigiorno è meglio che si faccia da parte, su questo condividiamo pienamente con la mittente delle dimissioni

in parola. La ringraziamo per il suo lavoro, tenteremo di fare meglio nel prossimo futuro.>

Il Settore interessato annuncia che sono già in corso le procedure per l’individuazione del

nuovo Garante.

 

 

È in corso a Taranto uno sciopero di 8 ore dei lavoratori della Hiab, azienda multinazionale che costruisce gru. I dipendenti sono 103 e stanno anche effettuando un sit in sotto la Prefettura di Taranto. Si protesta contro la comunicazione aziendale ai sindacati metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm di voler “trasferire a Minerbio (Bologna) le attività manifatturiere per la produzione gru attualmente prodotte nello stabilimento di Statte (Taranto), con conseguente apertura di una procedura di proroga della cassa integrazione per tutto il personale in forza a zero ore”. I sindacati, che nel fine settimana hanno già effettuato tre ore di sciopero, ritengono la decisione di Hiab “preoccupante e grave perché motivata semplicemente da ragioni di crescita dei profitti. Tutto questo fino ad ora - sottolineano le sigle - è avvenuto al di fuori di un qualsiasi progetto industriale preventivamente discusso con le organizzazioni sindacali, nonostante sia stato richiesto più volte da quest’ultime un confronto in merito”. Per i sindacati, “le lavoratrici ed i lavoratori dipendenti della multinazionale HIAB Italia in questi anni hanno permesso all’azienda di crescere, fino a farla diventare un grande gruppo, annoverabile tra quelli in posizione di leadership mondiale nel settore di costruzione gru ed attrezzature per la movimentazione dei carichi su strada”. Pertanto, le sigle Fim, Fiom e Uilm “non considerano condivisibile la scelta di trasferire alcune attività svolte dal sito di Statte in altri siti europei, nonché, il prossimo trasferimento totale dell’attività presso lo stabilimento di Minerbio”. 

 

Giorni intensi di vigilia e di preparativi febbrili a Martina Franca per la 50esima edizione del Festival Valle d’Itria, uno degli appuntamenti culturali più rilevanti di Puglia e che ormai da tanti anni ha acquisito uno spiccato rilievo internazionale per la particolarità delle opere e degli allestimenti messi in scena. L’edizione del cinquantenario si apre la sera del 17 luglio, nel grande atrio del Palazzo Ducale, con la Norma di Vincenzo Bellini affidata alla direzione di Fabio Luisi. Il Festival, che si terrà dal 17 luglio al 6 agosto, è un evento musicale che nacque mezzo secolo fa su spinta decisiva di Paolo Grassi, di origini pugliesi, che è stato presidente della Rai, sovrintendente del teatro a La Scala e fondatore del Piccolo Teatro di Milano insieme a Giorgio Strehler. E col cinquantenario, il Festival si conferma riferimento della tradizione stilistica del Belcanto, eccellenza della cultura italiana e fra le più antiche manifestazioni estive dedicate all’opera e alla musica vocale, la prima nella storia del Mezzogiorno. 

 Tre i titoli in programma quest’anno, tre diversi stili musicali, dal barocco al Belcanto fino al Novecento, un arco temporale di oltre due secoli, per riaffermare l’attenzione che da sempre il Festival - che richiama molto pubblico dall’estero - ha avuto per il canto lirico. I titoli sono Norma di Vincenzo Bellini, Ariodante di Georg Friedrich Händel, Aladino e la lampada magica di Nino Rota. L’inaugurazione spetta mercoledì prossimo (repliche 21, 28 luglio e 2 agosto, ore 21) a una nuova produzione di Norma (1831) con la direzione di Fabio Luisi, direttore musicale del Festival, fra le bacchette più autorevoli nel panorama musicale internazionale, alla guida dell’Orchestra e Coro del Teatro Petruzzelli di Bari.  “La proposta della 50esima edizione - ha dichiarato il direttore artistico Sebastian F. Schwarz, già al Regio di Torino - si declina come una panoramica della lirica, di titoli ritrovati, di una nuova edizione critica di uno dei titoli più amati dal pubblico, concerti per una grande varietà di musica e stili diversi, e ancora prosa, incontri con artisti e studiosi, un calendario ricco di attività che si rivolge a tutte le categorie di pubblico”. Oltre a Palazzo Ducale, location del Festival saranno il Teatro Verdi, i chiostri delle chiese di San Domenico e del Carmine, la Basilica barocca di San Martino insieme alle piazze e contrade e alle più belle masserie di campagna, fra gli uliveti secolari del territorio pugliese. Per il direttore artistico Schwarz, “da 50 anni il Festival rappresenta curiosità e coraggio, grandi emozioni, scoperte di artisti e il ritorno in vita di centinaia di opere andate dimenticate negli anni. Infine per Michele Punzi, presidente della fondazione Paolo Grassi che sovrintende al Festival, “il Festival della Valle d’Itria oggi è forte, libero e coraggioso, uno dei più longevi e conosciuti del nostro Paese. Se oggi esiste il brand Valle d’Itria inteso come luogo attrattivo per un turismo internazionale, credo che buona parte del merito debba essere riconosciuto a chi ha avuto l’idea di un festival così particolare, a chi l’ha portato avanti con tenacia e coraggio in questi 50 anni”. 

 

 

 

Giorni intensi di vigilia e di preparativi febbrili a Martina Franca per la 50esima edizione del Festival Valle d’Itria, uno degli appuntamenti culturali più rilevanti di Puglia e che ormai da tanti anni ha acquisito uno spiccato rilievo internazionale per la particolarità delle opere e degli allestimenti messi in scena. L’edizione del cinquantenario si apre la sera del 17 luglio, nel grande atrio del Palazzo Ducale, con la Norma di Vincenzo Bellini affidata alla direzione di Fabio Luisi. Il Festival, che si terrà dal 17 luglio al 6 agosto, è un evento musicale che nacque mezzo secolo fa su spinta decisiva di Paolo Grassi, di origini pugliesi, che è stato presidente della Rai, sovrintendente del teatro a La Scala e fondatore del Piccolo Teatro di Milano insieme a Giorgio Strehler. E col cinquantenario, il Festival si conferma riferimento della tradizione stilistica del Belcanto, eccellenza della cultura italiana e fra le più antiche manifestazioni estive dedicate all’opera e alla musica vocale, la prima nella storia del Mezzogiorno. 

 Tre i titoli in programma quest’anno, tre diversi stili musicali, dal barocco al Belcanto fino al Novecento, un arco temporale di oltre due secoli, per riaffermare l’attenzione che da sempre il Festival - che richiama molto pubblico dall’estero - ha avuto per il canto lirico. I titoli sono Norma di Vincenzo Bellini, Ariodante di Georg Friedrich Händel, Aladino e la lampada magica di Nino Rota. L’inaugurazione spetta mercoledì prossimo (repliche 21, 28 luglio e 2 agosto, ore 21) a una nuova produzione di Norma (1831) con la direzione di Fabio Luisi, direttore musicale del Festival, fra le bacchette più autorevoli nel panorama musicale internazionale, alla guida dell’Orchestra e Coro del Teatro Petruzzelli di Bari.  “La proposta della 50esima edizione - ha dichiarato il direttore artistico Sebastian F. Schwarz, già al Regio di Torino - si declina come una panoramica della lirica, di titoli ritrovati, di una nuova edizione critica di uno dei titoli più amati dal pubblico, concerti per una grande varietà di musica e stili diversi, e ancora prosa, incontri con artisti e studiosi, un calendario ricco di attività che si rivolge a tutte le categorie di pubblico”. Oltre a Palazzo Ducale, location del Festival saranno il Teatro Verdi, i chiostri delle chiese di San Domenico e del Carmine, la Basilica barocca di San Martino insieme alle piazze e contrade e alle più belle masserie di campagna, fra gli uliveti secolari del territorio pugliese. Per il direttore artistico Schwarz, “da 50 anni il Festival rappresenta curiosità e coraggio, grandi emozioni, scoperte di artisti e il ritorno in vita di centinaia di opere andate dimenticate negli anni. Infine per Michele Punzi, presidente della fondazione Paolo Grassi che sovrintende al Festival, “il Festival della Valle d’Itria oggi è forte, libero e coraggioso, uno dei più longevi e conosciuti del nostro Paese. Se oggi esiste il brand Valle d’Itria inteso come luogo attrattivo per un turismo internazionale, credo che buona parte del merito debba essere riconosciuto a chi ha avuto l’idea di un festival così particolare, a chi l’ha portato avanti con tenacia e coraggio in questi 50 anni”. 

 

 

 

AGI - Il via libera della Ue al prestito ponte da 320 milioni di euro in favore di ex Ilva regala ossigeno alle casse in difficoltà di Acciaierie d\'Italia, posta dal governo in amministrazione straordinaria a febbraio scorso dopo il mancato accordo con ArcelorMittal sull\'aumento di capitale. La lettera di Bruxelles, spiega il Mimit, esprime una valutazione positiva sui termini del prestito, che prevede un tasso di interesse annuo dell\'11,6%. Questa conferma, sottolinea il ministero, \"attesta la validità del piano industriale elaborato dalla gestione commissariale e la capacità dell\'azienda di restituire la somma in tempi congrui e senza configurarsi come aiuto di Stato\".

Per il ministro delle Imprese Adolfo Urso \"siamo sulla strada giusta, non credo che fosse facile soltanto immaginarla\". Poi aggiunge: \"Oggi abbiamo avuto una notizia importante e significativa, che ci conforta sul fatto che siamo sulla strada giusta, perché la Commissione ha dato il via libera al prestito ponte, quindi nel contempo ha confermato che il piano industriale di rilancio dei commissari dell\'ex Ilva è tale da consentire la restituzione del prestito ponte nei tempi dovuti con un tasso di interesse piuttosto significativo\".

I fondi statali daranno ossigeno temporaneamente alle casse aziendali, ora però deve entrare nel vivo la fase del rilancio e la riconversione per dare un futuro al polo siderurgico con il suo cuore a Taranto. Da tempo l\'impianto pugliese funziona solo parzialmente. A fine aprile i commissari hanno presentato una bozza di piano industriale che prevede l\'obiettivo di produrre 6 milioni di tonnellate di acciaio annue e la realizzazione entro il 2027 di due altoforni elettrici per sostituirne altrettanti. 

Servono risorse e un partner industriale forte. A inizio giugno gli indiani di indiani di Vulcan Steel e di Steel Mont hanno visitato gli impianti pugliesi e liguri di Acciaieri d\'Italia in As. Sarebbero potenzialmente interessati anche il gruppo ucraino-olandese Metinvest e i canadesi di Stelco. Nei prossimi mesi si comprenderanno meglio le loro strategie industriali. 

I sindacati chiedono di riprendere il tavolo a Palazzo Chigi, Urso viene riferito avrebbe parlato della possibilità di un incontro entro agosto per siglare l\'accordo sulla ripartenza. \"Bene l\'approvazione da parte della Commissione europea del prestito ponte, ma queste risorse non sono sufficienti in considerazione delle condizioni in cui si trovano gli stabilimenti ex Ilva\", specifica Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil. \"Da quando è stato annunciato il prestito ponte a oggi - aggiunge - è passato troppo tempo. Ora occorre capire quando le risorse saranno nelle reali disponibilità dei commissari straordinari. Gli impianti di tutti gli stabilimenti ex Ilva non possono continuare a restare fermi e sono necessari gli interventi per le manutenzioni ordinarie e straordinarie\". 

Mentre il segretario della Uilm Rocco Palombella argomenta: \"Ora ci sono le condizioni per la convocazione del tavolo a Palazzo Chigi, che abbiamo richiesto da settimane, per riprendere la discussione con il governo sulle prospettive dell\'ex Ilva, sul piano industriale e di ripartenza, sulle ulteriori risorse da mettere a disposizione dei commissari, sull\'occupazione e sull\'annunciato bando di gara\".

 

Tutto pronto per la quinta edizione del TARANTO JAZZ FESTIVAL, ormai uno dei consueti appuntamenti dell\'estate tarantina che andrà in scena dal 18 al 20 Luglio all\'Arena Villa Peripato di Taranto. Un\'edizione segnata dal caso Morgan, artista previsto per sabato 20 luglio, ma annullato in seguito alle vicende che lo hanno riguardato. Queste le parole di Antonio Oliveti il direttore artistico: \"Siamo spiacenti ma non riteniamo più opportuno ospitare il concerto di Morgan previsto in cartellone. Le notizie emerse dalla vicenda giudiziaria e dall\'articolo di Selvaggia Lucarelli hanno messo in crisi il clima che dovrebbe pervadere ogni festival e concerto: quello della tranquillità e della musica al centro di tutto, rispetto ai comportamenti umani che in questo caso, non sono in linea con lo spirito della nostra organizzazione.  Per questo non siamo nelle condizioni di poter confermare come se nulla fosse il suo spettacolo. Non siamo giudici, ma non possiamo far finta di niente, nonostante la nostra stima musicale per Morgan resta immutata\".

L\'Assessore alla cultura e agli eventi, 
Angelica Lussoso\"Siamo in linea con le scelte del Taranto Jazz Festival. Non siamo giudici e non avremmo mai voluto che un concerto e un artista famoso per il suo amore sterminato per l\'arte e la musica, fosse coinvolto in situazioni così deplorevoli come riportate dalla stampa. Ci sentiamo coinvolti e non possiamo far finta di niente\".

In rappresentanza degli sponsor,
 Giorgio Caramia, direttore di filiale BCC San Marzano: \"Siamo da anni in prima linea con la cultura e gli eventi del nostro territorio e condividiamo la sensibilità e le scelte del Taranto Jazz Festival”.

Al suo posto,
 Nino Buonocore con il suo tour \"In jazz\", un artista che ha scritto pagine importanti della musica leggera italiana dagli anni ’80 in poi, rivisita il suo repertorio in chiave jazz con una band d’eccezione. Uno stile davvero unico che condensa tutto il suo bagaglio di esperienze maturate con grandi musicisti provenienti da ogni genere musicale, che porta il meglio della sua musica, riletta in chiave jazzistica grazie all’apporto di ottimi musicisti e speciali ospiti, in questo nuovo ed interessante progetto. Il quartetto base è formato da Nino Buonocore alla chitarra e alla voce, Pino Tafuto al pianoforte, Antonio de Luise al contrabbasso e Amedeo Ariano alla batteria. Special guests ai fiati: Max Ionata al sax e Flavio Boltro alla tromba.

Confermate le altre due date: giovedì 18 luglio si parte con Chiara Civello, polistrumentista romana in tour a dieci anni esatti dall\'uscita di \"

Tutto pronto per la quinta edizione del TARANTO JAZZ FESTIVAL, ormai uno dei consueti appuntamenti dell\\\'estate tarantina che andrà in scena dal 18 al 20 Luglio all\\\'Arena Villa Peripato di Taranto. Un\\\'edizione segnata dal caso Morgan, artista previsto per sabato 20 luglio, ma annullato in seguito alle vicende che lo hanno riguardato. Queste le parole di Antonio Oliveti il direttore artistico: \\\"Siamo spiacenti ma non riteniamo più opportuno ospitare il concerto di Morgan previsto in cartellone. Le notizie emerse dalla vicenda giudiziaria e dall\\\'articolo di Selvaggia Lucarelli hanno messo in crisi il clima che dovrebbe pervadere ogni festival e concerto: quello della tranquillità e della musica al centro di tutto, rispetto ai comportamenti umani che in questo caso, non sono in linea con lo spirito della nostra organizzazione.  Per questo non siamo nelle condizioni di poter confermare come se nulla fosse il suo spettacolo. Non siamo giudici, ma non possiamo far finta di niente, nonostante la nostra stima musicale per Morgan resta immutata\\\".

L\\\'Assessore alla cultura e agli eventi, 
Angelica Lussoso\\\"Siamo in linea con le scelte del Taranto Jazz Festival. Non siamo giudici e non avremmo mai voluto che un concerto e un artista famoso per il suo amore sterminato per l\\\'arte e la musica, fosse coinvolto in situazioni così deplorevoli come riportate dalla stampa. Ci sentiamo coinvolti e non possiamo far finta di niente\\\".

In rappresentanza degli sponsor,
 Giorgio Caramia, direttore di filiale BCC San Marzano: \\\"Siamo da anni in prima linea con la cultura e gli eventi del nostro territorio e condividiamo la sensibilità e le scelte del Taranto Jazz Festival”.

Al suo posto,
 Nino Buonocore con il suo tour \\\"In jazz\\\", un artista che ha scritto pagine importanti della musica leggera italiana dagli anni ’80 in poi, rivisita il suo repertorio in chiave jazz con una band d’eccezione. Uno stile davvero unico che condensa tutto il suo bagaglio di esperienze maturate con grandi musicisti provenienti da ogni genere musicale, che porta il meglio della sua musica, riletta in chiave jazzistica grazie all’apporto di ottimi musicisti e speciali ospiti, in questo nuovo ed interessante progetto. Il quartetto base è formato da Nino Buonocore alla chitarra e alla voce, Pino Tafuto al pianoforte, Antonio de Luise al contrabbasso e Amedeo Ariano alla batteria. Special guests ai fiati: Max Ionata al sax e Flavio Boltro alla tromba.

Confermate le altre due date: giovedì 18 luglio si parte con Chiara Civello, polistrumentista romana in tour a dieci anni esatti dall\\\'uscita di \\\"

Il Museo archeologico nazionale di Taranto torna nuovamente sul podio delle destinazioni turistiche più apprezzate dai viaggiatori e si consacra tra le migliori “Attrazioni del Mondo” per TripAdvisor: l\'importante portale statunitense, che comprende oltre 200.000 recensioni di hotel, attrazioni turistiche e più di 30mila dedicate alle destinazioni culturali e naturalistiche più belle del pianeta.

Il TripAdvisor Traverlers’ Choice Award, conseguito per il quarto anno consecutivo, è la conferma del buon lavoro svolto in questi anni, da chi mi ha preceduto alla guida di questa importante istituzione, e da chi ogni giorno nelle sale espositive, tra gli apparati scientifici, tecnici e amministrativi, fino a quelli comunicativi e promozionali del Museo archeologico nazionale di Taranto – afferma la direttrice del MArTA, Stella Falzone – dimostra non solo di far bene il proprio lavoro, ma di amare questo museo così ricco e affascinante”.

Il Museo archeologico nazionale di Taranto celebra questo importante riconoscimento puntando alla riconferma per il 2024, considerato l’ampliamento dell’esposizione permanente e dei servizi, compresi quelli di bookshop e merchandising e l’importante lavoro di continua emersione dai depositi di reperti mai visti o poco conosciuti portati in esposizione nella vetrina di ingresso della Temporary Art.

 

I premi Travellers\' Choice celebrano le destinazioni preferite dai viaggiatori, sulla base delle recensioni e delle opinioni raccolte da viaggiatori e clienti di tutto il mondo su Tripadvisor in un periodo di 12 mesi.

Il premio Travellers\' Choice è un riconoscimento per le strutture, i luoghi e le attrazioni che ottengono costantemente recensioni eccellenti. I vincitori rientrano nel 10% dei migliori profili su Tripadvisor. Il premio Travellers\' Choice di Tripadvisor si rivolge a una selezione di destinazioni che dimostrano con costanza il proprio impegno nell\'eccellenza del settore turistico e su basa sulla qualità e sulla quantità di recensioni e punteggi dei viaggiatori pubblicati sullo stesso portale internazionale.

In foto 

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Sala XIII, vetrina 23, 3.2.

 

ARSENALE MILITARE, 1909

325 – 300 a.C.

Terracotta policroma

Inv. 4080

Figura femminile (Afrodite) con Erote (Eros) sulle spalle.

 

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Sala XXII, vetrina 53, 1.2.

 

PIAZZA D’ARMI, 1911

II secolo a.C.

Orecchini in oro e pasta vitrea a disco e triplice pendente

Inv. 6430 A-B

Pendente centrale costituito da un volatile in pasta vitrea, con zampette e dettagli in oro.

 

 

Dopo la sentenza dei giorni scorsi della Corte di Giustizia Europea su Acciaierie d’Italia, ex Ilva, le associazioni ambientaliste Genitori Tarantini e Peacelink hanno inviato una diffida al ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, e alla direzione Valutazioni ambientali del ministero, chiedendo di “volere immediatamente sospendere l’attività produttiva” della fabbrica di Taranto.

   I promotori della diffida si rifanno alla sentenza della Corte UE che ha stabilito che se l’attività industriale crea danno alla salute e all’ambiente, questa, alla luce delle direttive comunitarie, va sospesa. La Corte ha inoltre stabilito che la Valutazione di impatto sanitario (VIS) - ai fini della stima degli eventuali riflessi della produzione sulla salute - deve rientrare nell’iter di rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale oppure del suo riesame (l’Aia è l’autorizzazione ministeriale che consente di tenere in attività un impianto industriale di grandi dimensioni), e che nell’istruttoria ai fini Aia vanno tenuti presenti tutti gli inquinanti, anche in forma cumulativa, derivanti dall’attività industriale in questione.

   Adesso nella diffida al ministro dell’Ambiente, Genitori Tarantini e Peacelink (insieme all’ex europarlamentare dei Verdi, Rosa D’Amato) fanno presente che sono “scientificamente noti i gravi danni per la salute dei residenti, come attestato dal Rapporto di Valutazione del Danno Sanitario (VDS), che definisce quale rischio non accettabile la produzione attualmente autorizzata e che i risultati mostrano nel quartiere Tamburi, prossimo allo stabilimento siderurgico, rischi superiori alla soglia di accettabilità”. Inoltre, sostengono i promotori della diffida, “la successiva VDS 2023 ha confermato i livelli di inquinamento degli anni precedenti e quindi il rischio è rimasto immutato” mentre “i dati Arpa hanno per di più indicato un trend di crescita per il benzene e anche delle polveri sottili per il periodo 2022-2023 (e quindi il rischio è tendenzialmente aumentato nonostante la produzione fosse la metà di quella autorizzata)”. 

- Nella diffida al Mase si legge poi che “non tutte le sostanze sono state considerate in relazione alla salute, considerando per salute anche quella mentale, in particolare dei più fragili, compresi bambini e anziani”. E che tutto ciò “avviene in aree esposte da tempo a impatti sanitari inaccettabili e con una popolazione già pesantemente gravata da effetti pregressi che dovrebbero imporre urgentemente provvedimenti di salute pubblica atte a garantire, in particolare nel quartiere Tamburi, la migliore qualità dell’aria”. Questo, si sottolinea nella diffida, “per tendere al recupero delle più favorevoli condizioni di salute pubblica e pertanto a rimuovere gli ostacoli che limitano di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini”.

     Oltre alla sospensione dell’attività dell’ex Ilva, nella diffida a Pichetto Fratin si chiede di “volere disporre urgentemente lo svolgimento delle valutazioni di impatto sanitario in contraddittorio, preliminare al rinnovo dell’Aia, considerando tutte le sostanze inquinanti emesse dagli impianti, nonché i loro effetti cumulativi secondo il principio dettato dalla Corte di Giustizia Europea ed impartendo le relative prescrizioni solo nel caso in cui il rischio residuo risulti accettabile alla luce delle conclusioni scientifiche di una VIS realizzata in contraddittorio”.

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