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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura
Si passa da una condizione di cristallizzazione e immobilismo ad una fase nuova in cui oltre la piena apertura al confronto dimostrata dall’Amministrazione comunale di Martina Franca, si può tornare ad immaginare uno scenario di azioni significative per la Rigenerazione Urbana della cittadina della Valle d’Itria con uno dei centri storici e un patrimonio urbano tra i più belli della regione. E’ quanto afferma Martino Aquaro, responsabile della sezione ANCE Confindustria di Martina Franca, che commenta così il Documento Programmatico di Rigenerazione Urbana approvato alcuni giorni fa in consiglio comunale. Un lavoro che dopo un percorso di condivisione e partecipazione accoglie alcune osservazioni provenienti proprio dal mondo dell’impresa edile che nell’ottica di coniugare l’interesse collettivo e gli obiettivi pubblici con le aspettative private, aveva sviluppato un documento di riflessioni e suggerimenti volti a rendere lo strumento attuale, moderno, flessibile ma anche pienamente attuativo. Plaudiamo particolarmente alla mozione proposta in aula dall’UDC, sottoscritta dall’intera opposizione e votata da tutto il Consiglio, che ha previsto l’inserimento nel Documento di programmazione - dice l’esponente dell’ANCE – di una possibilità di apertura alla realizzazione di edilizia libera. Con il PIRU (programma integrato di rigenerazione urbana) Martina Franca si appresta a vivere una nuova stagione sul piano della programmazione in tutti gli ambiti (centro storico, contrade dell’agro, area trulli e aree periferiche – ndr) degli strumenti urbanistici – continua Aquaro - occorre però proseguire nell’azione concertata per il governo del territorio di Martina, approfondendo con la giusta determinazione gli effetti del PPTR e provvedendo ad avviare gli adeguamenti della strumentazione vigente (rigenerazione urbana compresa) al nuovo paesaggistico. Insieme a tutto ciò – conclude Aquaro - si deve andare avanti con il processo per la costruzione del nuovo PUG per dotare finalmente Martina di un quadro pianificatorio moderno ed in grado di rilanciare l’attività edilizia.
“Un tempo c’era a Taranto un reparto di Otorinolaringoiatria d’avanguardia, peraltro anche l’unico della Provincia. Ecco cosa ne è stato nell’ultimo anno. Dal 1 Novembre 2012 l'ex primario, Procaccini, è andato in pensione e per noi sono iniziati i problemi. Inizialmente il primario ‘ad interim’ è stato il dott. Addabbo (primario del reparto Oculistica). Le sedute operatorie si sono ridotte e il reparto di Otorinolaringoiatria è stato unito al reparto di Oculistica al terzo piano dell'ospedale Moscati. La motivazione dell'accorpamento è stata la riduzione del personale infermieristico che doveva essere trasferito in altri reparti (quattro infermieri). Questo ha comportato una riduzione drastica dei posti letto che sono passati da circa 18 a solo 9 (per un'utenza di circa 620.000 persone). Il reparto del Moscati è l'unico di Otorinolaringoiatria di tutta l’ASL di Taranto. E' stato ridotto il numero delle sedute operatorie: da cinque settimanali, con possibilità di operare alcuni giorni (sino alle 16) e qualche sabato al mese (solo i pazienti in anestesia locale), sono diventate 3 (con una seduta il mercoledì dove si operano i pazienti in anestesia locale). La riduzione del numero delle sedute operatorie ha comportato naturalmente un prolungamento notevole dei tempi d'attesa per i pazienti che devono essere sottoposti ad intervento ( ad esempio, un bambino per poter essere operato di adenoidectomia o tonsillectomia deve attendere 8-9 mesi). Le liste d’attesa per intervento o per eseguire una endoscopia sono lunghissime (circa un anno). Ciò sta inducendo i pazienti di Taranto a rivolgersi presso altre strutture in Puglia, nonostante gli sforzi dei pochi operatori per aiutarli. Nell'ultimo anno e mezzo sono andati in pensione quattro medici, di cui uno licenziato ‘destabilizzato’, senza che nessuno venisse rimpiazzato. Ad oggi, coprono i turni di reperibilità e operano quattro medici provenienti dagli ospedali di Martina e di Manduria, dove svolgono un'attività ambulatoriale e di pronto soccorso. I pazienti in lista presso l'ospedale di Martina Franca, dove prima si effettuavano alcuni interventi chirurgici sono affluiti in quelli dell'ospedale Moscati con ulteriore allungamento delle liste d'attesa. Il colpo finale è arrivato il 1 maggio: da struttura complessa di Otorinolaringoiatria (con un primario che comunque non c'era), il reparto è diventato struttura semplice dipartimentale (con un dirigente medico responsabile) con soli 9 posti letto. E' possibile che non esista più l'unica struttura complessa di otorinolaringoiatria dell'ASL di TA che copre un'utenza di 620.000 persone ? La delibera in questione diceva che questa è stata una scelta strategica, senza dire quale strategia intendono perseguire. In ultimo, il servizio di audio-fonologia del padiglione Vinci del ‘SS.Annunziata’ che svolgeva funzioni di screening audiologico neonatale per prevenire la sordità infantile, adesso non funziona più perchè i medici non sono in numero sufficiente e uno di essi copre il servizio solo il giovedì. Questa è la Sanità ‘migliore’ di Vendola”.
L'Assessore alle Risorse Agricole della Regione Puglia Fabrizio Nardoni sostiene che "E’ impensabile che a pagare sia l’anello più debole della catena. La messa in libertà degli oltre 1400 lavoratori del Gruppo Riva e il rischio del non pagamento degli stipendi, sono gesti di forte impatto emotivo e sociale che certo non agevolano il processo di pacificazione e uscita dall’emergenza che invece molti di noi auspicano in questa difficile vertenza. E’ chiaro che in questa situazione le strade che si stavano percorrendo in favore della soluzione delle problematiche in campo sia dal punto di vista ambientale, delle bonifiche e del rispetto delle norme sulla sicurezza e sulla salute della comunità tarantina e dei lavoratori in particolare, vanno rese più veloci e certe. E di queste istanze mi farò portavoce domani nell’incontro che avrò con il Primo Ministro Letta nel corso dell’inaugurazione del Salone dell’agroalimentare nell’ambito della Fiera del Levante di Bari. Un processo che va garantito nel pieno diritto della comunità ionica e di tutte le comunità coinvolte anche in altre parti del territorio nazionale, di poter salvaguardare salute e lavoro.Il Governo, dunque, dia immediata esecutività agli impegni assunti e verifichi la possibilità di ulteriori strumenti di garanzia e controllo sull’operato dell’azienda già previsti dal famoso Decreto ILVA. Contemporaneamente credo sia opportuno riconvocare il Tavolo interministeriale al fine di esaminare gli strumenti e le azioni da mettere in campo per lo sviluppo integrato dell’area ionica e l’attenuazione degli effetti di una crisi che se non adeguatamente gestita, rischia di riverberarsi ulteriormente su comparti dell’economia territoriale, quali l’agricoltura e il turismo. Ilva, Lemma: "Inaccettabile rappresaglia sociale. Governo non può dirsi sorpreso" Per la Consigliera regionale del Partito democratico, Anna Rita Lemma “Il blocco delle attività di Riva Acciaio ha il sapore di una rappresaglia sociale senza precedenti, azione che va respinta con la forza del Diritto e le ragioni della Politica.Se da una parte appare oltremodo legittima l'attività della magistratura, nell'ambito di una inchiesta tuttora in corso, registrando decisioni terze che nulla hanno a che fare con analisi economiche ed opportunità politiche, dall'altra parte assistiamo ad una reazione inaccettabile del gruppo Riva che scarica su 1500 lavoratori italiani gli errori che a Taranto, da un anno, gli vengono imputati in sede giudiziaria.I due ambiti non vanno assolutamente incrociati: da una parte c'è l'inchiesta, dall'altra la produzione di aziende che muovono le proprie attività fuori dai cancelli dell'Ilva Taranto, società commissariata dal Governo in virtù dei noti accadimenti. Non può sfuggire, in questa fase delicata, (l'ennesima) il ruolo centrale di un Governo che già, e lo ribadisco, ha forzato la mano affidando all'ex ad Ilva (Bondi) il commissariamento di Ilva Taranto. E che oggi non può dirsi sorpreso dal precipitare degli eventi. Non c'è stato alcun nuovo provvedimento della magistratura, infatti: l'ultimo sequestro rientra in una vasta azione di rastrellamento dei beni avviata dal provvedimento complessivo per 8 miliardi. Roma proceda, dunque, all'individuazione di una soluzione che non aggiunga nuovi drammi in Italia a quello complessivo che si sta consumando a Taranto, dove indagini della magistratura, istanza ambientale e tutela occupazionale risultano legittime e opportune”. Solidarietà ai 1400 lavorati del gruppo Riva acciaio viene espressa dal Comune di Taranto. La notizia della sospensione dalle attività lavorative per circa 1400 lavoratori del comparto siderurgico nei 13 stabilimenti del gruppo Riva acciaio - dice una nota dei Palazzo di Città - crea non poco sconcerto e preoccupazione. E' l'ennesima mannaia che si abbatte sul presidio occupazionale già abbastanza compromesso. Il blocco delle attività non riguarda solo i lavoratori e le loro famiglie, ma estende suoi effetti devastanti su tutto il territorio nazionale e mette in crisi l'economia di tutto il Paese e le sue politiche. Questa decisione aziendale ha come immediato effetto la penalizzazione della categoria più debole, ossia quella dei lavoratori ai quali va tutta la nostra solidarietà. Auspichiamo fortemente che intervenga il Governo per indurre il Gruppo Riva ad un ripensamento su questa drammatica decisione ed agisca, quindi, con la stessa determinatezza con la quale ha assunto nel recente passato decisioni circa la gestione dell'azienda ILVA. I lavoratori sappiano che la città di Taranto è al loro fianco, impegnata, da sempre nei vari livelli e gradi, a contemperare il diritto alla salute con la salvaguardia del posto di lavoro.
“Abbiamo l’ambizione di raccontare l’eccellenza della nostra terra con i colori, i profumi e i sapori di una delle tradizioni agricole e alimentari più importanti e ricche del nostro Paese” Così l’Assessore alle risorse agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, annunciando l’apertura nell’ambito della 77^ Edizione della Fiera del Levante, del Salone dell’Agroalimentare: una vetrina di circa 4.000metri quadri, ma anche un luogo di incontro e confronto per tematiche di rilievo legate alla nuova PAC, al PSR 2014-2020, all’innovazione, allo sviluppo di comparti legati al turismo, all’olio, al vino e all’importante programma su agricoltura e qualità legato al Marchio comunitario di qualità con indicazione geografica Puglia. Tratti di un desiderio di crescita e affermazione del comparto che va dalla zootecnia alla pesca, dall’agricoltura alla trasformazione, che l’Assessorato con dedica allo Sviluppo Rurale sottolinea anche nel pay-off del Salone che recita “In Puglia il futuro diventa grande”. Diventare grandi significa anche assumersi le responsabilità delle sfide che ci attendono in un mercato sempre più globalizzato in cui la tipicità per diventare valore deve essere forte, qualitativa e riconoscibile – spiega l’Assessore Nardoni. Accanto all’area istituzionale nel Salone dell’Agroalimentare della Fiera del Levante anche le aziende rappresentative delle filiere e delle eccellenze pugliesi, gli sportelli informativi sul PSR-Puglia, l’area delle Masserie Didattiche, l’Enoteca e l’Elaioteca con i work-shop educativi su olio e vino e l’immancabile spazio dedicato ai Rosati di Puglia. Di particolare pregio il parterre delle presenze istituzionali: dal Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Nunzia De Girolamo, ai 32 parlamenti e al presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, Paolo De Castro. Abbiamo puntato i riflettori sulla Puglia consapevoli di aver innescato un processo di sviluppo del comparto che può solo migliorare – ammette Nardoni – per questo quale coordinatore del Tavolo Stato-Regioni in tema di agricoltura ho convocato proprio a Bari per il prossimo 18 settembre, alla presenza di tutti gli assessori al ramo delle Regioni italiane, la Commissione Politiche Agricole. Per tutta la durata del Salone che sarà inaugurato domani subito dopo la cerimonia di apertura della Fiera del Levante, si susseguiranno convegni, workshop e tavole rotonde.
Scade il 27 settembre il bando per la nomina di tre componenti dell'O.I.V. (Organismo Indipendente di Valutazione) della Provincia di Taranto.I candidati dovranno avere un'età compresa tra i 35 e i 60 anni La Provincia, intende attivare la procedura per l'acquisizione delle candidature relative alla nomina di tre componenti esterni all'amministrazione, ai fini della costituzione dell'Organismo Indipendente di Valutazione (O.I.V.), scelti in maniera tale da garantire l'equilibrio di genere e la necessaria presenza, al suo interno, di conoscenze teorico-pratiche nelle materie di competenza dell'Organo. Possono essere nominati componenti dell’O.I.V. i cittadini italiani e i cittadini dell’Unione europea. Non possono essere nominati tra soggetti che: a. rivestano incarichi pubblici elettivi; b. rivestano cariche in partiti politici o in organizzazioni sindacali; c. abbiano rapporti continuativi di collaborazione o di consulenza con le predette organizzazioni di cui alla lettera b); d. abbiano rivestito, nei tre anni precedenti la nomina a componente dell’Organismo Indipendente di Valutazione, incarichi o cariche di cui alle lettere a) e b), ovvero che abbiano avuto rapporti continuativi di collaborazione o di consulenza con le organizzazioni di cui alla lettera b). Il componente dell’O.I.V., non può essere nominato tra soggetti che: a) siano stati condannati, anche con sentenza non passata in giudicato, per i reati previsti dal capo I del titolo II del libro secondo del Codice Penale; b) abbiano svolto incarichi di indirizzo politico o ricoperto cariche pubbliche elettive presso la Provincia di Taranto, nel triennio precedente la nomina; c) siano responsabili della prevenzione della corruzione presso l’Amministrazione Provinciale; d) si trovino, nei confronti dell’Amministrazione Provinciale, in una situazione di conflitto, anche potenziale, di interessi propri, del coniuge, di conviventi, di parenti, di affini entro il terzo grado; e) abbiano riportato una sanzione disciplinare superiore alla censura; f) siano magistrati o avvocati dello Stato che svolgono le funzioni nello stesso ambito territoriale regionale o distrettuale in cui opera la Provincia; g) abbiano svolto non episodicamente attività professionale in favore o contro l’Amministrazione Provinciale; h) abbiano un rapporto di coniugio, di convivenza, di parentela o di affinità entro il terzo grado con il Segretario Generale, il direttore generale, i dirigenti e i dipendenti apicali in servizio nell’Amministrazione Provinciale, con l’organo d’indirizzo politico – amministrativo o con il Collegio dei revisori dei Conti; i) siano stati motivatamente rimossi dall’incarico di componente dell’O.I.V. prima della scadenza del mandato; j) siano revisori dei conti presso la Provincia; k) presso gli Enti Locali, incorrano nelle ipotesi d’incompatibilità e ineleggibilità previste per i revisori dei conti dall’art. 236 del d. lgs. n. 267/2000. L’assenza delle situazioni di cui alle lettera da a) ad k) del presente articolo, deve essere oggetto di una formale dichiarazione del candidato resa nella forma dell’autocertificazione. 2) REQUISITI ATTINENTI ALL’AREA DELLE CONOSCENZE Ai fini della nomina quale componente dell’O.I.V. della Provincia di Taranto si terrà conto dei requisiti di cui all’art. 4 del Regolamento per la costituzione ed il funzionamento dell’Organismo Indipendente di Valutazione (O.I.V.) che potranno essere rilevati dal curriculum vitae e dall’eventuale colloquio conoscitivo individuale. È richiesta la laurea specialistica o quadriennale, preferibilmente in una delle seguenti discipline: - scienze economiche e statistiche - giurisprudenza - scienze politiche - ingegneria gestionale Potranno essere prese in considerazione lauree in discipline diverse purchè sussistano, alternativamente, i seguenti ulteriori e diversi titoli, aventi durata e caratteristiche come da vigente Regolamento sul funzionamento dell’OIV: - titolo di studio post universitario in profilo afferente alle materia suddette (scienze economiche e statistiche, giurisprudenza, scienze politiche, ingegneria gestionale); o - titolo di studio post universitario afferente ai settori dell’organizzazione e della gestione del personale della P.A., o del management o della pianificazione e controllo di gestione, o della misurazione della performance; o - in assenza del titolo post universitario, è valutabile motivatamente, se significativa, possesso esperienza di cui successivo punto 3), di almeno 5 anni. 3) REQUISITI ATTINENTI ALL’AREA DELLE ESPERIENZE PROFESSIONALI I componenti devono avere un’esperienza di almeno cinque anni, in posizioni di responsabilità, anche presso aziende private, nel campo del management, della pianificazione e controllo di gestione, dell’organizzazione e della gestione del personale, della misurazione e valutazione della performance e dei risultati, ovvero nel campo giuridico – amministrativo, tenendo anche conto dei compiti che derivano dall’applicazione della L 190/2012. 4) REQUISITI ATTINENTI ALL’AREA DELLE CAPACITÀ Ai fini della nomina quale componente dell’O.I.V. della Provincia di Taranto si terrà conto delle competenze di cui all’art. 6 del Regolamento disciplinante il predetto Organismo che l’interessato sarà chiamato ad illustrare, in una relazione d’accompagnamento al curriculum vitae. Qualora il candidato abbia già rivestito il ruolo di componente O.I.V. , anche presso altra amministrazione, deve darne comunicazione nel curriculum e nella relazione di accompagnamento. L’Amministrazione procederà all’accertamento d’ufficio del possesso dei requisiti dichiarati dai candidati. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il Settore Amministrazione e Gestione del Personale – Provincia di Taranto – tel 099/4587824 -
Preannunciata la mobilità per oltre 1400 dipendenti del Gruppo ILVA. Non ci sono più soldi per pagare gli stipendi dicono dalla famiglia Riva. Sembrerebbe un nuovo ricatto occupazionale del Gruppo? I dubbi su questa questione sono legittimi anche alla luce del sequestro di beni di qualche giorno fa compiuto dalla Guardia di Finanza per un valore di circa 1 miliardo. Sono tutti lavoratori distribuiti nelle aziende satelliti dell'ILVA distribuite un po' in tutta Italia, salvo invece lo Stabilimento ILVA di Taranto. Quale sarà la prossima mossa?
Piena operatività dell'Aeroporto di Grottaglie e ripresa di tutte le attività che siano in grado di assicurare allo scalo tarantino funzionalità e intermodalità. E' quanto è emerso dall'incontro istituzionale tenutosi nella cittadina della ceramica il 12 settembre promosso dal Sindaco del Comune di Grottaglie, Ciro Alabrese proprio sul futuro del Marcello Arlotta.. Il Preannunciato meeting si è svolto alla presenza dell'Assessore ai Trasporti della Regione Puglia, Giannini, dell'Amministratore Unico di Aeroporti di Puglia, Acierno, dell'Assessore regionale alle Risorse Agroalimentari, Nardoni, del Presidente della Camera di Commercio di Taranto, Sportelli, del presidente della Commissione regionale Trasporti, Pentassuglia, dei consiglieri regionali Lemma, Mazzarano, Cristella, Sala, Martucci, Cervellera, del dirigente della Provincia di Taranto, Romandini, del presidente dell'ASI, Carrieri, del sindaco di Monteiasi, Prete e del consigliere delegato del Comune di Taranto, Cotugno. Una riunione che avvia di fatto una stagione di incontri chiarificatori e approfondimenti che l'Assessore Giannini intende avviare al più presto. Lo scalo aereo di Grottaglie è un obiettivo strategico di sviluppo non solo per la comunità locale, ma anche per tutta la regione e l'intero Paese - ha detto Giannini - e pertanto vanno accelerati i tempi per rendere la destinazione cargo un fatto compiuto e ove ci siano i presupposti avviare anche l'attività di voli charter estivi destinati al traffico civile. Azioni che l'esponente della Giunta regionale con competenza su trasporti e infrastrutture, anche a seguito del percorso condiviso e partecipato promosso dalla Camera di Commercio di Taranto, intende rendere pratica operativa a cominciare dai tre incontri da programmare a breve scadenza con RFI, Provincia di Taranto, i Comuni di Taranto, Grottaglie, Monteiasi e Montemesola, l'Autorità Portuale, l'ARPA, l'ASI e gli Assessori alle risorse agroalimentari e all'urbanistica della Regione Puglia. Al centro dei colloqui il tema della rete infrastrutturale, gli adempimenti degli strumenti urbanistici atti a recepire le opere funzionali al sistema dei trasporti e l'istituzione, nell'ottica dell'intermodalità tra Porto e Aeroporti, dell'Ufficio sanitario al Porto di Taranto.Mazzarano: "Giannini e Acierno a Grottaglie, nuovo corso per aeroporto" In merito all'incontro di Grottaglie si registra l'intervento del consigliere regionale Pd, Michele Mazzarano. "Per la prima volta, dopo lunghi anni in cui, dell'Aeroporto di Grottaglie si discettava distrattamente a Bari, l'assessore regionale ai Trasporti, Giovanni Giannini, ha deciso di inaugurare un nuovo corso: arrivare a Grottaglie e discutere con tutte le rappresentanze istituzionali, imprenditoriali e associative del territorio, assumendo impegni concreti sul percorso che porterà allo sviluppo dello scalo jonico. Nel recente passato, mentre si sviluppavano esponenzialmente gli scali di Bari e Brindisi e si finanziava massicciamente l'aeroporto di Foggia, si è peccato di inconcludenza, scarsa attenzione al territorio jonico, alla sua richiesta di pari dignità verso altri territori pugliesi e alla sua domanda di ammodernamento del sistema dei trasporti. Va perseguita, con impegno e lavoro costante, l'opportunità di avere a Grottaglie uno dei principali aeroporti cargo del Paese. La nostra terra si è per decenni rappresentata dando le spalle al Mediterraneo, intenta a ritenere che lo sviluppo veniva solo dall'industria e dallo stato. Invece, proprio guardando al Mediterraneo come all'area commerciale più interessante al mondo, per via dello sviluppo delle reti marittime e delle potenze asiatiche, un aeroporto come quello di Grottaglie, collocato in una rete intermodale e in un sistema moderno di logistica che veda il porto di Taranto recuperare capacità competitiva con gli altri porti del Mediterraneo, può avere un ruolo strategico per il Mezzogiono e per l'intero Paese. Molto dipenderà dall'ammodernamento infrastrutturale e da come affronteremo la sfida della nuova programmazione comunitaria 2014-2020. Una intera classe dirigente sarà giudicata su questa precisa sfida: programmare un cambiamento vero, soprattutto nel sistema infrastrutturale, che lasci il segno nella vita delle future generazioni, anziché insistere nella parcellizzazione di risorse per micro interventi utili solo ad avere un consenso immediato. Questa prospettiva che impegna il Governo regionale e nazionale non dovrà essere ostativa dello sviluppo del trasporto charteristico per far crescere la vocazione turistica del territorio.Per fare questo c'è bisogno che si abbia più rispetto, contrariamente agli ultimi anni, del ruolo e dell'impegno che la Camera di Commercio di Taranto ha profuso in questa direzione, delle idee e degli stimoli che provengono dal mondo associativo turistico e culturale del nostro territorio.La visita a Grottaglie dell'assessore Giannini e dell'amministratore unico di ADP Giuseppe Acierno, può rappresentare un nuovo inizio se vedrà un rinnovato impegno di tutti coloro che dimostrano di avere a cuore lo sviluppo dell'aeroporto jonico. Al Consigliere di maggioranza risponde l consigliere regionale del PDL Giuseppe CRISTELLA il quale in una nota diffusa alla stampa sostiene che "Oggi un illustre collega del PD attraverso un suo accorato comunicato stampa esternava la sua soddisfazione per “gli impegni concreti” assunti dall’assessore ai trasporti regionale Giannini in ordine allo sviluppo dello scalo aeroportuale di Grottaglie. Ad onor del vero, anche l’ex assessore regionale ai trasporti Minervini non molto tempo fa assunse i medesimi impegni nei confronti dei politici di area jonica in una famosa riunione svoltasi a Bari in una sala del Consiglio regionale; incontro dal quale successivamente scaturì il “nulla” poiché le promesse annunciate dall’uomo politico, non furono mai mantenute.Si continua invece ad assistere al macabro gioco delle “ tre carte “ e purtroppo, a pagare il conto di una politica piegata ai voleri di un presidente regionale “barese”, è tutta la cittadinanza di area jonica che è stata letteralmente presa in giro.Giannini ha affermato nell’incontro di giovedì 12 che con i FESR 2014-2020 si potrà seriamente pensare a creare le infrastrutture ANAS e su rotaie al fine di offrire per davvero un concreto modello di sviluppo CARGO all’ARLOTTA di Grottaglie; tuttavia mi chiedo : ma i FESR 2007-2013 come sono stati utilizzati per gli aeroporti pugliesi e soprattutto quali sono stati quelli che ne hanno beneficiato? Io credo e ne sono sempre più convinto che l’aeroporto tarantino sia dotato dei servizi essenziali ed idonei per essere considerato scalo primario per una popolazione distribuita lungo tutta la dorsale jonico-calabro-lucana, potendo divenire così nodo strategico nell’ambito di un sistema intermodale integrato di supporto ad attività locali industriali ma anche extraregionali; Caro collega del PD, non facciamoci prendere da cosiddetti facili entusiasmi, piuttosto quando ci interfacciamo con i vari Giannini, Acierno ed altri illustri personaggi dell’alta politica barese faremmo bene a rammentare loro che l’ente Regione è tenuto ad assicurare la ripartizione delle risorse finanziarie regionali e la gestione delle sue Società Partecipate delle quali è azionista di maggioranza, secondo criteri di imparzialità, equità e necessità; senza contare che la società Aeroporti di Puglia S.p.A. partecipata dalla Regione Puglia quasi interamente, gestisce e controlla le attività dell’Aeroporto ARLOTTA che, nel Piano Regionale dei Trasporti redatto da detta Società viene definito Aeroporto cargo e charter, doganale e comunitario. Ritengo che dopo l’incontro di ieri pomeriggio a Grottaglie tenutosi alla presenza dell’assessore regionale ai trasporti, ci si trovi davanti a un “ dèjà vu” : ovvero di fronte a promesse “del fare” che molto probabilmente non saranno mai mantenute, così come del resto accaduto in passato. E’ necessario cambiare quindi “gli attori” di un film che non mi convince, se vorremo sperare in una vera rinascita dell’aeroporto Arlotta
L' Enipower rinuncia a Taranto. E' questa la notizia che ha del clamoroso di questa giornata convulsa per l'area ionica afflitta da vertenze di lavoro, conflitti sindacali, sitin sotto la Prefettura, presidi sotto il Comune. I lavori dell'Eni prevedevano un investimento di 230 milioni di euro con una ricaduta per l’economia locale, stimata fino a 530 posti di lavoro per la realizzazione dell’impianto. Tutto questo secondo il consigliere regionale Pdl, Pietro Lospinuso svaniscono nel nulla, con buona pace di una comunità economicamente allo stremo. Nel totale disinteresse delle amministrazioni locali relativamente al progetto di ammodernamento e potenziamento della centrale di Taranto”. “Come se non bastassero - prosegue Lospinuso - le crisi industriali già in atto e quelle (vedi ILVA) alle quali alacremente si sta lavorando. In compenso conserveremo l’attuale tasso di inquinamento, che il nuovo progetto avrebbe fortemente ridotto, a dimostrazione di quanto siano sovente cieche le politiche del a tutto ed al contrario di tutto”. “Non si arresta quindi il cupio dissolvi che sta riducendo il nostro territorio ad un deserto di occasioni perdute, sulla pelle di un popolo cui si sta sottraendo non soltanto il futuro, ma anche quel poco di presente che ancora conserva – prosegue Lospinuso - una responsabilità gravissima che si sta assumendo una casta, non soltanto politica, che gode di lauti stipendi pubblici, a cui cosa volete che importi dei poveracci destinati alla miseria ed all’emigrazione”. “ Questa rinuncia - conclude il consigliere - rappresenta un monumento all’incapacità di chi dovrebbe servire il popolo e invece, si limita a servirsene. Ma anche una sconfitta del territorio e di chi vorrebbe continuare a viverci”. Questo quanto recita Lospinuso. Noi come cronisti vogliamo solo porre dei dubbi sulla veridicità di quanto dichiarato dall'Eni e poniamo una domanda:ma veramente l'Eni rinuncia ad un investimento così importante, o lo sta facendo solo per sollecitare le Istituzioni a fare presto nel rilascio delle autorizzazioni?
“Prevenzione in allegria” è un concerto per lanciare dal palco un messaggio ai giovani: per prevenire le malattie sessualmente trasmissibili, come l’AIDS, ma non solo, basta usare un preservativo, un atto di amore e responsabilità verso sé stessi e verso il proprio partner. Sabato sera, 14 settembre, alle ore 21.00 in piazza Immacolata a Taranto si terrà “Prevenzione in allegria”, un pubblico evento che vedrà esibirsi sul palco il popolare cantante-attore tarantino Franco Cosa con la sua band “Gli sconcertati”. Tanta buona musica trascinante e le gag di un inesauribile Franco Cosa che sul palco “intervisterà” da par suo Barbara Gambillara, Consiglierà provinciale di parità, e Lucia Viafora, Assessore ai Servizi sociale del Comune di Taranto. A fare gli “onori di casa” ci sarà Miky Formisano, il presidente di NPS Puglia Onlus (Network Persone Siropositive), l’associazione di volontariato che ha ideato e organizzato la manifestazione resa possibile dal sostegno dell’Ufficio della consigliera provinciale di parità e dell’Assessorato comunale ai Servizi sociali, nonché del Centro Servizi Volontariato di Taranto che l’ha patrocinata nell’ambito del bando “Regolamento Patrocini 2012 – Proposte in collaborazione con il C.S.V.”. Il presidente Miky Formisano ha spiegato che “NPS Puglia, attiva nel campo dell’informazione e prevenzione delle malattie infettive, con particolare riferimento all’AIDS, ha organizzato “Prevenzione in allegria” per avvicinare con un momento di intrattenimento le persone, in particolar modo i giovani, per sensibilizzarli sulle precauzioni da prendere per evitare il contagio in occasione dei rapporti sessuali”. Durante la serata i volontari di NPS Puglia, infatti, distribuiranno gratuitamente al pubblico profilattici e materiale informativo sulle malattie sessualmente trasmissibili e, inoltre, informeranno su come e dove è possibile fare il test HIV.
La seconda edizione del Salone delle Startup e delle Imprese Creative si svolgerà dal 19 al 22 settembre 2013 (in occasione della 77ma Fiera del Levante) all’interno dei Padiglioni Spazio 7 e 129 (The Hub Bari), e si articolerà in una quattro giorni di iniziative interamente dedicate al mondo delle start-up e dell'attivazione giovanile, non solo pugliese, di una generazione di imprenditori, artigiani, creativi e innovatori nel campo del digitale, della moda, della tecnologia, dell’arte, del design, della cultura, dell’innovazione sociale. Giovedì 19 settembre ore 17: “Start Up Lab”: un incontro per fare un check up sulle iniziative avviate, un momento di formazione per i nuovi start up, un punto sull’ecosistema della Puglia che innova e presenta nuove opportunità per realizzare i propri progetti. Da Venerdì 20 a Domenica 22 settembre - esposizione. Le giovani idee potranno avere a disposizione un mini-stand per proporsi e raccontarsi al pubblico della Fiera del Levante e alla collettività, per proporre workshop tematici e demo. Per l'ingresso in Fiera il prezzo del biglietto è di 3 euro. Sono previsti sconti per gli studenti. Ingresso gratuito per chi arriva in bicicletta.
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