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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura
Un bel mare, un importante museo, un castello ricco di storia bastano per rendere un luogo turisticamente attrattivo? Non occorre essere esperti di marketing turistico per comprendere che un territorio è in grado di attrarre flussi turistici se è capace di mettere a sistema più fattori: attrazioni naturali e non, ricettività, accessibilità, servizi e immagine. L’offerta turistica di Taranto e del suo territorio provinciale risponde a questi requisiti? Qualsiasi risposta non aggiungerebbe probabilmente nulla di nuovo a quanto non sia stato già detto e ribadito negli anni ai tavoli istituzionali e non. Ciò malgrado le polemiche nelle settimane scorse attorno alla strada regionale Talsano-Avetrana ed in questi giorni all’ aeroporto Arlotta di Grottaglie, riportano in auge il tema della accessibilità, dei collegamenti e delle infrastrutture di fondamentale importanza per lo sviluppo turistico del territorio provinciale. Il tema è stato discusso – quest’oggi- nell’ambito della assemblea di Federalberghi provinciale. In merito al pronunciamento dell’assessore regionale ai trasporti, riguardo al futuro dello scalo aeroportuale di Grottaglie, indicato nel Piano regionale dei Trasporti come scalo cargo (scelta in realtà tutta da discutere, poiché solo il 20% della movimentazione nazionale sarebbe attualmente disponibile), gli operatori contestano la decisone della Regione di escludere l’Arlotta dai voli di linea, pur in presenza di requisiti – la pista più lunga in Italia- che lo renderebbero idoneo ai voli civili. Quanto alla possibile apertura ai voli charter (ma, perché solo estivi?), va altresì evidenziato che sin’ora non sono state messe in campo da parte della Regione Puglia politiche finalizzate ad attrarre nuovi vettori, sullo scalo tarantino e a renderlo competitivo, come si è invece fatto altrove. Tenuto conto che il territorio è fortemente penalizzato (i trasporti ferroviari sono obsoleti, i collegamenti stradali incompleti – la Bradanico/Salentina, Regionale 8 - ), non si comprende per quale ragione ci si arroghi il diritto di effettuare scelte destinate ad avere un forte impatto sullo sviluppo socio-economico del territorio. Per quale ragione chi viene a Taranto o parte da Taranto, o peggio ancora dall’arco occidentale provinciale, deve accollarsi l’onere di raggiungere Bari o Brindisi per poter prendere un volo aereo; tra l’altro Grottaglie potrebbe divenire l’aeroporto di riferimento delle località della dorsale jonica occidentale (calabro-lucana) andando così a migliorare l’offerta regionale e ciò giustificherebbe l’eventuale impegno finanziario. La verità è invece da sempre un’altra: la pervicace resistenza di Aeroporti di Puglia a non spostare di un solo millimetro la leadership di Bari e Brindisi, indifferentemente che si tratti di voli di linea o di charter. Gli investimenti regionali per potenziare i due scali ed attrarre nuovi vettori non sono stati irrilevanti, al contrario riguardo a Grottaglie – ed alla presunta vocazione cargo- ci si è soprattutto riempiti la bocca con parole e progetti non supportati da adeguati investimenti finalizzati a potenziare ad esempio la retroportualità, i collegamenti stradali e ferroviari.
Si è tenuta lunedì 23 settembre alle ore 16 presso il foyer del Teatro Petruzzelli di Bari la fase finale del Premio Innovazione Tecnologica “START CUP PUGLIA 2013”. Vincitore assoluto del premio, nonché il vincitore per la categoria industrial, il progetto"Ecopizzabox, il cartone per le pizze da asporto (composto per legge da carta di pura cellulosa non riciclata). In definitiva un cartone se unto da olio, pomodoro e mozzarella, difficilmente risulta riciclabile, declassando in definitiva la raccolta differenziata dei comuni alle fasce meno remunerative. Da qui l’esigenza delle amministrazioni di “scartare” questi cartoni dalla differenziata per non “sporcare” il resto della raccolta. Con Ecopizzabox il problema sembrerebbe risolto in quanto grazie ad un normale foglio di carta da forno, che andrebbe ad assorbire l’unto in eccesso e che sarebbe rimosso alla fine del pasto, si potrebbe recuperare anche questa parte "pregiata" dei rifiuti. Ecopizzabox costerebbe 2 centesimi di euro in più rispetto agli ordinari cartoni di pizza. Per la categoria ICT-Social Innovation il vincitore è JOINMETHERE TV, un'applicazione per smart-phone che permette di costruire un proprio profilo, un proprio network e un proprio palinsesto Tv, contribuendo attivamente alla costruzione della prima web-tv geolocalizzata; per la categoria Agrofood-cleantech, il vincitore è SKYLINE, un innovativo sistema di telerilevamento per la viticoltura, in grado di rispondere alla crescente richiesta di un supporto tecnico per il miglioramento della qualità produttiva vitivinicola, che funzione grazie a un drone; infine, per la categoria Life Science, vince AVR MED, che utilizza la Realtà Aumentata e, fornendo una sorta di visione a raggi X degli organi interni del paziente grazie alla sovrapposizione di modelli virtuali realizzati dalle sue immagini mediche, permette di ridurre la complessità di alcune procedure chirurgiche, i rischi per il paziente e il tempo necessario per eseguire l'intervento. A ciascuno dei vincitori è andato un premio in denaro di 10.000 EURO e la partecipazione di diritto al PREMIO NAZIONALE PER L'INNOVAZIONE, che quest'anno si svolgerà a GENOVA il 30 e 31 ottobre, nell'ambito del Festival della Scienza. Al vincitore assoluto della manifestazione è andato anche un ulteriore premio in denaro pari a 5.000 EURO. Loredana Capone, assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia ha sottolineato l'effetto catalizzatore di manifestazioni quali la Start Cup Puglia, che contribuiscono a potenziare la rete che unisce i soggetti del sistema regionale dell'innovazione" e che "occorre sempre più avere fiducia nelle proprie potenzialità ed essere consapevoli che con il merito è possibile farcela". Eva MILELLA, presidente ARTI ha detto invece che tutti i finalisti, e non solo i vincitori, saranno seguiti con attenzione aiutandoli a sfruttare al meglio l'occasione che la partecipazione alla Start Cup Puglia ha dato loro". Unica finalista della provincia di Taranto è stata la Consulprogetti di Crispiano, con un progetto di trasformazione delle “plastiche sporche” in olio combustibile a zero impatto ambientale. Fra le 12 idee imprenditoriali finaliste allo“START CUP PUGLIA 2013”, l’unico progetto della provincia di Taranto selezionato è quello presentato appunto dall’imprenditore di Crispiano Domenico Basile, titolare dello studio di Consulenza aziendale “Consulprogetti”, che ha redatto un business plan sulla “Realizzazione di un impianto pilota in grado di trasformare la plastica “sporca”, proveniente dalle discariche o da lavorazioni industriali, in olio combustibile di elevata qualità, mediante un processo chimico a zero impatto ambientale”. Ad organizzare“START CUP PUGLIA 2013” oltre all’Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione della Regione Puglia, anche ENEA, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Libera Università Mediterranea “Jean Monnet”, Politecnico di Bari, Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Università degli Studi di Foggia e Università del Salento.
Lunedì 30 settembre a Taranto incontro su “Rifiuti, confronto sul Piano regionale: da problema a risorsa, da costo a ricavo” in programma alle 17.30 nell’aula consiliare del Palazzo di Città. Temi del dibattito la raccolta differenziata, la gestione integrata e partecipata del ciclo dei rifiuti, il Biogas al servizio del welfare locale; la situazione Amiu, tra potenzialità e prospettive nell'ambito del nuovo Piano; l'analisi dei bisogni della cittadinanza; la fiscalità di vantaggio. Interverranno Federico Cangialosi, presidente Amiu Taranto, Giuseppe Morano, presidente Surus Energia Sociale, Elvira Tarsitano, presidente Associazione Biologi Ambientalisti, e Amedeo Cottino, consulente marketing. Prevista la presenza dei sindaci e degli amministratori locali ionici, dei sindacati e delle associazioni ambientaliste. Alla iniziativa ha già preannunciato la sua presenza la Consigliera Regionale del PD Anna Rita Lemma. Sul Piano regionale dei Rifiuti solidi e urbani si registra un intervento del consigliere Francesco Laddomada (Segretario della Commissione Ambiente in Regione, il quale, pur votando a favore del Piano, ha rimarcato una serie di punti che, a suo modo di vedere, mancano dal documento o che andrebbero approfonditi. Lo stesso consigliere si è astenuto dall’approvare alcuni emendamenti della cui utilità non vi era molta chiarezza, ed ha inoltre chiarito la sua contrarietà, allo stato, circa la proposta di adozione di un unico ATO per l’intera Puglia, seppure l’emendamento ne prevedeva l’attuazione pratica nel 2014. Secondo Laddomada “non sono state previste forme di incentivazione e di comunicazione presso privati e operatori, per una politica di ridotta produzione del rifiuto, inteso come riduzione di packaging e di involucri di merce in generale, che ampliano il rifiuto – molte volte non riciclabile – e che, il più delle volte, risultano superflui per la conservazione e il trasporto della stessa merce che contengono”. “Il Piano - ha dichiarato l’esponente de La Puglia per Vendola - pur apprezzabile in molte sue parti, appare proiettato più alla miglior “cura” del rifiuto, che ad una politica di educazione della popolazione pugliese ad una cultura che, modificando sia le scelte produttive che di acquisto, sia finalizzata alla riduzione dei rifiuti a monte della distribuzione e del consumo”. In definitiva, il consigliere Laddomada - in sede di dichiarazione di voto - ha approvato il Piano esprimendo molte perplessità.
Incontro questa mattina nella sede dell’Istituto Agronomico del Mediterraneo di Bari-Valenzano tra il mondo agricolo territoriale, l’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni e una rappresentanza della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo guidata dal Presidente Paolo De Castro. Questa attenzione verso la nostra Regione ci onora e conferma la politica di estrema cautela adottata dalla Commissione nei confronti del mondo agricolo territoriale che rischiava di essere trascinato nel vortice di una PAC troppo squilibrata e favorevole alle imprese e al sistema agricolo e agroindustriale del nord Europa – ha detto l’Assessore Nardoni nel corso dell’incontro – Per questo sento innanzitutto il bisogno di ringraziare pubblicamente tutta la Commissione e in particolar modo il Presidente De Castro e gli europarlamentari che nelle singole commissioni hanno guardato alla Puglia e all’agricoltura dell’area mediterranea con particolare attenzione. Il senso della missione pugliese degli europarlamentari lo chiarisce lo stesso Presidente De Castro che parla di un confronto diretto con il mondo dell’agricoltura che si è inteso difendere alla vigilia dell’ultimo trilogo e della votazione finale della nuova PAC prevista per il prossimo 30 di settembre. L’atto finale di un lavoro che ha visto la Commissione impegnata per ben due anni e che proseguirà nella delicata fase di confronto relativa alle misure transitorie. Siamo nella fase più delicata di questo negoziato – ha dichiarato ancora l’Assessore Fabrizio Nardoni che nel ruolo di coordinatore degli assessori regionali italiani all’agricoltura nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni, proprio sul tema nella riunione di Coordinamento svoltasi mercoledì nell’inedita sede della Fiera del Levante di Bari, ha sollecitato un confronto immediato con il Ministro delle Politiche Agricole, Nunzia De Girolamo. E’ un appuntamento che non si può più rimandare nel tempo – ha sottolineato l’Assessore Fabrizio Nardoni – Perché abbiamo bisogno di norme, regole e tempi certi in quest’anno anno di ponte tra la vecchia e la nuova programmazione, per adeguare gli strumenti, tutelare il comparto e soprattutto rilanciarlo nell’ottica dei nuovi cardini di intervento introdotti dalla PAC 2014-2020, come sostenibilità ambientale e innovazione. Rassicurazioni in tal senso sono giunte dal Presidente della Commissione, Paolo De Castro che ha parlato dell’atto legislativo per le misure transitorie che dovranno mettere in condizione gli Stati membri di adempiere, con tempi e modalità certe, alle indicazioni provenienti dalla nuova PAC. Infine un passaggio dell’intervento dell’Assessore pugliese ha riguardo l’importante strumento del Marchio Comunitario - Prodotti di Qualità di Puglia. Devo ringraziare la Commissione e la relatrice del pacchetto qualità e Marchi d’Area per l’importante sostegno offerto a questo strumento su cui la Puglia sta investendo tantissimo – ha dichiarato – siamo convinti che la tracciabilità, ma anche le importanti premialità che dovremo inserire nei bandi della prossima programmazione in favore delle aziende a marchio, sia sul fronte della promozione che della produzione, rispondano al bisogno di una agricoltura più sostenibile, rispettosa della qualità e della genuinità del prodotto.
I bilanci delle imprese del commercio attestano, ormai da qualche tempo, una drastica riduzione del volume d’affari che incide sulla vita delle imprese stesse. Il crescente numero di cessazioni attesta il malessere profondo che sta investendo il settore del commercio. Tale persistente difficoltà sta contribuendo a desertificare il Borgo di Taranto e a far chiudere molti negozi in periferia. Confcommercio unitamente ai proprietari degli immobili, rappresentati dall’U.P.P.I. (l’Unione dei Piccolo Proprietari Immobliari), ha concordato la possibilità di negoziare una riduzione dei canoni di locazione. Lunedì 23 settembre alle ore 10.30 (c/o Confcommercio) il presidente prov. dell’U.P:P.I., Ciro PARISI e il presidente prov. di Confcommercio, Leonardo GIANGRANDE sottoscriveranno un protocollo d’intesa alla presenza degli Organi di informazione.
L'assessore al Lavoro, Leo Caroli, comunica che mercoledì scorso si è tenuto un incontro sulla vertenza Cementir di Taranto, con la convocazione di azienda, parti sociali e istituzioni e per evitare il licenziamento di 120 dipendenti. “Oggi – dichiara Caroli – esprimo soddisfazione nell'apprendere che nella successiva riunione presso il Ministero del Lavoro l'azienda ha revocato la procedura di mobilità, rinunciando ai licenziamenti, accettando dunque l'invito che gli avevamo avanzato al tavolo regionale: ritiro della procedura di mobilità e l'attivazione degli ammortizzatori sociali”. “Rimane adesso – spiega – l'impegno a riconvocare azienda, istituzioni locali, parti sociali e autorità portuale per entrare nel merito del contratto di programma Cementir, che prevede ingenti investimenti con la disponibilità di banchine dedicate all'atività aziendale presso il porto di Taranto”. Nauturalmente – conclude – il mio impegno personale sarà finalizzato alla salvaguardia dei posti di lavoro e ad accertare la piena compatibilità del progetto industriale con l'ambiente e la salute dei cittadini di Taranto.
Si è conclusa il 29 settembre, la mostra fotografica dal titolo: MAR PICCOLO IL MARE DEL PARADOSSO, promossa dall'Assessorato all'Ambiente, Salute e Qualità della Vita del Comune di Taranto e curata dall’Associazione MARE PER SEMPRE, presieduta da Arturo Casale. Le quaranta foto in mostra dagli splendidi colori e le immagini proiettate non stop all'interno dell'ipogeo di Palazzo Galeota, sono state ammirate da migliaia di persone che hanno apposto la propria firma in calce, a considerazioni di grande apprezzamento per l'iniziativa e di meraviglia per una realtà sconosciuta. Numerosissimi gli studenti, nelle mattinate della settimana scorsa, di molte scuole della città. Dirigenti scolastici e docenti sensibili hanno voluto conoscere e far conoscere, ai propri studenti, la realtà del nostro Mar Piccolo, ricco di flora e fauna ritratte nelle foto cartacee e digitali e oggetto delle amabili conversazioni con gli autori mission degli scatti: Rossella Baldacconi e Sergio Passarelli. In un’ottica di valorizzazione delle risorse e dei talenti del territorio, la mostra fotografica è il frutto di un’accurata ricerca, ampiamente documentata, che ha colpito per la bellezza delle immagini e la meraviglia di essere custodi inconsapevoli di così tanta ricchezza della natura. Flora e fauna dei fondali di Mar Piccolo, ancora sconosciuti, sono stati immortalati in stupefacenti foto subacquee, . L'Assessorato all'Ambiente, Salute e Qualità della Vita del Comune di Taranto ha creduto nella validità del lavoro dell’Associazione, dedita alla tutela e alla valorizzazione soprattutto dell’ambiente marino di Taranto e, con questa mostra, ha inteso lanciare un sereno messaggio di positività e aprire una nuova pagina di collaborazione con le forze propositive della città. Oltre le quaranta fotografie esposte, che mostrano solo una parte dell’inestimabile patrimonio sottomarino ricco di animali filtratori in grado di depurare il nostro mare, sono state proiettate altre immagini ed i visitatori della mostra hanno avuto modo di ammirare alcuni di questi affascinanti filtri viventi.
LA MERCE ERA CONTENUTA ALL’INTERNO DI UN CONTAINER ILLEGALMENTE DESTINATO IN CINA. Militari del Gruppo di Taranto, in collaborazione con funzionari della locale Dogana, all’esito di una serie di controlli finalizzati al contrasto dell’illecito traffico transfrontaliero di rifiuti, hanno proceduto al sequestro, presso il locale scalo marittimo, di 7.500 kg. di rifiuti speciali. Il materiale, costituito da vasche da bagno e piatti doccia in resina polimerica, era stato stivato all’interno di un container in procinto di essere esportato nella Repubblica Popolare Cinese, grazie ad una licenza d’importazione rilasciata da quel paese ed esibita a corredo della documentazione doganale. I militari della Guardia di Finanza ed i funzionari doganali hanno però accertato la difformità tra quanto realmente contenuto nel container e quello che è stato dichiarato sui documenti d’esportazione, con riferimento sia alla tipologia dei rifiuti (rifiuti da imballaggi in plastica – Polietilene) e sia alla quantità degli stessi. Una persona è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria per traffico illecito di rifiuti (ex D.Lgs. 152/2006) e per falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico (art. 483 C.P.).
E' noto a tutti il momento critico delle famiglie italiane dal punto di vista finanziario in quanto vissuto dalla stragrande maggioranza sulla propria pelle. Disoccupazione, inflazione, riduzione della capacità di spesa e conseguente calo dei consumi, sono parte di un’analisi quotidiana condivisa Ma c’è anche che i colossi dell'energia ci mettano del loro e questo non va per niente bene! Un Associato Adiconsum della nostra provincia, in grave crisi finanziaria, eufemismo per dire che lavora quando può, è classificato dall'Enel come “moroso” e non certamente inteso nell’accezione … veneta del termine. Qualche bolletta pagata con ritardo e diventa addirittura “moroso abituale”. Così l'Enel riduce la potenza erogata alla sua abitazione come previsto dall'AEEG (Autorità del settore) fino a chiedere la cessazione del contratto di fornitura di energia elettrica. Il nostro Associato si reca allo sportello Enel per risolverla questione, paga lo scaduto ma invece di riattivare la potenza, come sarebbe stato giusto ed equo, gli viene comunicato che, appunto, è in atto la procedura di cessazione. Per riavere la fornitura, con un nuovo contratto, si prevedono tempi … tecnici non ben quantificati, a meno che - così lo consigliano – non attivi un nuovo contratto, sempre a suo nome, sempre allo stesso indirizzo, però con un costo maggiorato. Il cliente dell'Enel ci sta, attiva un nuovo contratto ma nonostante la cifra pagata deve attendere sempre i tempi … tecnici, cioè non meno di cinque giorni. Ci chiediamo: è possibile che nonostante l'introduzione dei contatori elettronici, comandati da remoto, non si possano espletare questi servizi in tempo reale? E' poi, è possibile far pagare pressoché una cifra doppia per una stipula di contratto allo stesso cittadino-utente, con lo stesso indirizzo e lo stesso contatore? Dove sono i benefici reali per i consumatori, pur in presenza di una persistente crisi economica del Paese e del Sud in particolare, che si vedono costretti a pagare il doppio per riavere l'energia elettrica in casa ma con gli stessi tempi della procedura normale? E infine, perché far stipulare un nuovo contratto quando si pagano regolarmente le scadenze pur gravate di morosità? E’ francamente inaccettabile che si faccia cassa in questa maniera! Antonio Bosco
Ad agosto 2013 il traffico delle merci movimentato dal porto di Taranto è calato del -28,0% attestandosi a quasi 2,2 milioni di tonnellate rispetto a 3,0 milioni di tonnellate dello stesso mese del 2012. Le merci allo sbarco sono state pari a 1,2 milioni di tonnellate (-38,2%) e quelle all'imbarco a 917mila tonnellate (-6,8%). Nel settore delle rinfuse sono state movimentate complessivamente 1,5 milioni di tonnellate (-34,5%), di cui 1,2 milioni di tonnellate di rinfuse secche (-35,1%) e 333mila tonnellate di rinfuse liquide (-32,4%). Le merci varie hanno totalizzato 630mila tonnellate (-4,7%), di cui 175mila tonnellate di merci in container (+33,2%) e 455mila tonnellate di altre merci varie (-14,2%). Nei primi otto mesi del 2013 il traffico nello scalo portuale pugliese è ammontato a 18,1 milioni di tonnellate, con una diminuzione del -26,6% rispetto a 24,7 milioni di tonnellate nel periodo gennaio-agosto dello scorso anno. Le merci in importazione sono state pari a 10,7 milioni di tonnellate (-27,7%) e quelle in export a 7,3 milioni di tonnellate (-22,2%). Il volume totale delle rinfuse è stato di 13,2 milioni di tonnellate (-26,8%), di cui 10,4 milioni di tonnellate di rinfuse solide (-28,3%) e 2,8 milioni di tonnellate di rinfuse liquide (-20,8%). Il traffico delle merci varie ha registrato una flessione del -26,0% a 4,9 milioni di tonnellate, di cui 1,1 milioni di tonnellate di merci containerizzate (-12,4%) totalizzate con una movimentazione di contenitori pari a 130.034 teu (-30,0%) e 3,7 milioni di tonnellate di altre merci varie (-29,4%).
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