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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura
Il Ministro delle Politiche Agricole, Nunzia De Girolamo, sembra finalmente aver capito il dannoso immobilismo che stava producendo nel comparto dell’agricoltura italiana e si dice ora disponibile ad un coinvolgimento più rispettoso del sistema delle Regioni. Una decisione che anche se molto tardiva deve vederci tutti impegnati per la soluzione di problematiche importanti che riguardano il settore. Come coordinatore di tutti gli Assessori all’agricoltura delle Regioni italiane e come assessore alle risorse agroalimentari della Regione Puglia era stato, infatti, costretto nelle scorse settimane a prendere atto del rinvio sistematico di un confronto diretto con il Ministro su temi caldi come l’accordo di partenariato, le politiche della pesca, le decisioni sui regolamenti comunitari che riguardano la nuova PAC, la riforma di AGEA e delle altre agenzie e società vigilate e controllate dal Ministero e altro ancora. Su questi e altre problematiche scottanti del comparto è infatti urgente e necessario conoscere la posizione politica del Ministro e condividerla e discuterla all’interno del sistema delle Regioni su cui purtroppo si riversa la responsabilità delle non risposte. Così mentre noi attendavamo udienza, abbiamo assistito a fatti che dimostrano un atteggiamento antitetico rispetto alle parole e che oggi assumono una connotazione di gravita intollerabile: la proposizione di una legge delega vecchia nei contenuti e che rappresenta un tentativo di usurpazione dei poteri regionali; la costituzione di una agenzia della coesione che tende ad accentrare la definizione ed il controllo dei prossimi programmi d sviluppo rurale in luoghi innaturali rispetto a quelli agricoli ai quali il Ministero e le Regioni dovrebbero cedere competenze proprie, l'immobilismo su Agea con un nuovo commissariamento e senza alcun progetto di riforma, la recente nomina a direttore del capo della sua segreteria politica. Torneremo con fiducia a confrontarci con il Ministro De Girolamo, sperando finalmente di segnare politiche di sviluppo che ridiano centralità a questo comparto e alle imprese e ai lavoratori del settore.
Si terrà martedì 24 settembre, presso la sede di Taranto del Dipartimento Jonico in “Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo: società, ambiente, culture” dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Via Lago Maggiore angolo via Ancona (ex Facoltà di Economia e Commercio), a partire dalle ore 15.00, l’inaugurazione e la presentazione del “Corso Praticanti” . Il corso è stato elaborato per supportare i praticanti alla specifica preparazione per il sostenimento degli esami di stato per l'abilitazione alla professione di Dottore Commercialista ed Esperto Contabile. Al fine di garantire la più ampia partecipazione possibile l’Ordine tarantino ha deciso di contenere il costo del corso, che si caratterizza per l’alta qualità del percorso elaborato e dei docenti interessati, ad una cifra simbolica, che possa permettere la più ampia partecipazione possibile. All'incontro interverranno il Magnifico Rettore prof. Antonio Uricchio, il Presidente del Tribunale di Taranto dott. Antonio Morelli ed il prof. Bruno Notarnicola della sezione di Economia del . Dipartimento Jonico in “Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo: società, ambiente, culture” dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”. Il saluto di avvio sarà dato dal Presidente dell’Ordine dott. Cosimo Damiano Latorre, affiancato dai Consiglieri delegati dott. Maria Rosa Chiechi e Tommaso Caroli.
E' stata una gara spettacolare quella che si è svolta domenica 22 settembre al Gustavo Ventura tra il Bisceglie ed il Taranto, un macth terminato con un pareggio rocambolesco 3 a 3. Due squadre che si sono dimostrate forti che hanno messo in campo tutte le energie possibili per superarsi. Soprattutto la compagine rossoblù ha mostrato ancora una volta carattere e dimostrato che è una squadra che non molla mai fino all'ultimo secondo della partita. Il Bisceglie è partito forte andando in vantaggio dopo 13 minuti su calcio di rigore messo a segno da Croce, autore di una tripletta. Il Taranto ha replicato immediatamente con Clemente che al 17', infatti, lascia partire un tiro che sbatte sotto la traversa e finisce in gol, Quindi al 36' del primo tempo ancora un'altra rete di Croce che al 31' della ripresa di Croce trafiggere il portiere rossoblù. A questo punto entra in scena il cardiopalma con il Taranto che in un minuto, al 40' e al 41' del secondo tempo, prima con Mignogna su punizione e dopo Ancora (nella foto l'esultanza dopo il gol) con un diagonale, staccano il biglietto del pareggio con la grande delusione dei tifosi di casa che già assaporavano il gusto della vittoria contro un forte ed incredibile Taranto. Così come accaduto la domenica precedente con il successo agguantato oltre il 90° la squadra dell'allenatore Maiuri e del Presidente Nardoni portano a casa un bel risultato che anche in questo caso fa morale e da ancora più forza ad una compagine che si pone grandi obiettivi che domenica dovrà vedersela per la 5a del campionato di serie D Girone H contro il Turris, una squadra campana sempre ostica. La Turris nella 4a giornata ha infatti superato il forte Monopoli (1-0) e, approfittando della frenata delle rivali, si è portata a due sole lunghezze dal primo posto, in attesa del big match di domenica prossima allo Iacovone di Taranto.
Ancora un misterioso episodio di criminalità a Taranto dove sconosciuti hanno esploso quattro colpi di pistola sparati contro un portone in via D'Alò Alfieri. I carabinieri di Taranto coadiuvati dalla Sezione Scientifica del Reparto Operativo, intervenuti sul posto, hanno rinvenuto 4 bossoli conficcati nel portone ed hanno immediatamente avviato le indagini investigative per individuare chi possa essere la vittima e quale il movente dell'assurdo atto intimidatorio. Sono stati già interrogati e sentiti possibili testimoni.
A Taranto si produrrà acciaio pulito. Quando non si sa. Nel frattempo, gli scarichi dell’Ilva finiscono sotto la lente della Commissione europea che, salvo dietrofront dell’ultimo minuto, giovedì prossimo aprirà una procedura di infrazione in materia ambientale contro l’Italia. Contraddizioni, ennesime, di una vicenda, quella dello stabilimento siderurgico più grande d’Italia, che è ben lontana da una soluzione. Circa 2 milioni di tonnellate annue, sulle otto in totale concesse dalla nuova Aia, potrebbero essere prodotte con una tecnologia che non avrà più bisogno dell’agglomerato e delle cokerie. Il vantaggio è quello di un drastico abbattimento dell’inquinamento e un incremento della produttività degli altoforni. Saranno usati pallets di ferro preridotto e metano al posto del carbon coke. Inoltre, verrebbero ridimensionati i parchi minerali e lo spolverio, purtroppo tipico di queste aree, subirebbe una riduzione complessiva dovuta anche al fatto che il preridotto si presenta in forma spugnosa. “Una sfida - ha detto il sub commissario Edo Ronchi - non solo per risanare la fabbrica, ma anche per produrre acciaio in modo pulito”. E annuncia un accordo con un pool di banche da 2,4 miliardi di euro per finanziare i lavori dell’Autorizzazione integrata ambientale. Un miliardo e 800 milioni per la stessa Aia in tre anni, il resto, invece, per manutenzioni e innovazioni impiantistiche. LA SIDERURGIA ECOLOGICA IN EUROPA Taranto, quindi, come la siderurgia austriaca. Il siderurgico di Linz è stato in grado, nel tempo, di adeguare le sue tecniche produttive alle migliori disponibili al momento diventando punto di riferimento normativo a livello europeo in materia ambientale. Inoltre, è riuscito a mantenere competitiva la propria produzione nei confronti della concorrenza degli operatori dei paesi emergenti. La città austriaca ospita un’acciaieria che produce più della metà dell’acciaio che si produce a Taranto. Eppure Linz è la seconda città dell’Austria per salubrità dell’aria. O come a Dortmund, conosciuta come la città dell’acciaio e della birra nella Ruhr più profonda e industrializzata. Ma al giorno d’oggi non ci sono più minatori all’opera e gli altiforni sono ormai raffreddati da tempo. Restano in città le ex fabbriche diventate musei e luoghi di ritrovo culturale. E ancora Duisburg ed Essen, completamente riconvertite e ora fiori all’occhiello della cultura tedesca. Metz, in Francia, Bilbao, in Spagna, Heerhungowaard, in Olanda. Tutte città riconvertite all’acciaio pulito. Tutte, tranne Taranto, dove invece si è ad un punto di non ritorno: o la salute o il lavoro. VIOLATI I LIMITI, ITALIA A RISCHIO INFRAZIONE “L’Ilva ha violato i limiti di vari permessi ambientali concessi dalle autorità italiane, e l'Italia non ha monitorato a sufficienza queste violazioni e non ha preso misure adeguate”, spiega una fonte della Commissione Ue. Al ministero dell’Ambiente, che è in costante contatto con la Commissione sui vari temi ambientali, al momento non è ancora arrivata nessuna comunicazione ufficiale. Però, secondo quanto apprende l’agenzia Ansa, già nelle prossime ore il ministro Orlando invierà una lettera al commissario all’ambiente Janez Potocnik, con tutti gli aggiornamenti inerenti la salvaguardia ambientale dell’Ilva, resi possibili dal commissariamento dell’azienda. Dal marzo 2012 è attivo un fitto carteggio tra la Commissione e l’Italia finalizzato all’acquisizione, da parte di Bruxelles, delle informazioni necessarie a valutare la situazione. Le risposte italiane date finora non sono però bastate a rassicurare la Commissione sul rispetto delle norme europee in materia di ambiente. Tanto che la proposta di avvio della procedura d’infrazione ha superato la fase istruttoria ed è pronta per essere esaminata dal collegio dei commissari. Si lavora per scongiurarla.
Si è svolta regolarmente in seconda convocazione la mattina del 21 settembre 2013, presso il Centro Polifunzionale di Altamura l'Assemblea dei Soci della Banca Popolare di Puglia e Basilicata con all' ORDINE DEL GIORNO tre punti : 1. Rideterminazione del Consiglio di Amministrazione in n.ro 9 componenti ex art. 30 dello statuto; 2. Nomina n.ro 3 o 5 componenti del Consiglio di Amministrazione in conseguenza delle determinazioni di cui al precedente punto 1; 3. Nomina n.ro 3 sindaci effettivi e n.ro 1 sindaco supplente; designazione del Presidente del Collegio Sindacale. Entrano a far parte dei nuovi organi sociali della BPPB anche due tarantini, si tratta di Antonello Presta, già Presidente dell'Ordine dei Commercialisti ionici, che va a ricoprire il ruolo di componente del Consiglio di Amministrazione, e di Cosimo Damiano Latorre, attuale Presidente dell'Ordine dei Commercialisti di Taranto, quale Presidente del Collegio Sindacale. Due incarichi molto rilevanti sui quali esprime soddisfazione il Consigliere regionale Arnaldo Sala il quale dice che "è la conferma del livello di assoluta eccellenza che gli ordini professionali della nostra città riescono ad esprimere in molti dei loro associati, tale da essere riconosciuto a livello regionale e nazionale. Sono sicuro - prosegue Sala - che i nostri due concittadini riusciranno a contribuire all’ indispensabile opera di promozione e di sostegno dell’economia locale che la Banca Popolare di Puglia e Basilicata svolge da sempre grazie anche alla capillare rete di sportelli presenti sul nostro Territorio. In un periodo in cui la globalizzazione tende a monopolizzare anche il mercato del credito, cercando di ridurre la clientela degli istituti di credito, sia le persone che le imprese, a soli “numeri” di un conto corrente, l’azione di prossimità svolta da una azienda come la Banca Popolare di Puglia e Basilicata deve essere considerata a tutti gle effetti come un presidio a tutela dell’ economia locale e delle nostre famiglie, e come tale deve essere difesa dalla politica e dalle Istituzioni da tentativi di controllo endogeno". Sul rinnovo degli organi societari della BPPB si erano alzate numerose polemiche soprattutto da parte sindacale che criticava la dirigenza di non lasciare libertà di voto nella scelta dei nuovi componenti del CDA. Lo stesso Presidente del CDA, l’avv. Pasquale Caso, che peraltro aveva rimesso il mandato, in ottemperanza alle richieste di una discontinuità nella governance dell'Istituto, a seguito dell'esito della recente ispezione di Banca d'Italia, ha cercato di fare chiarezza e sgombrare il campo da ogni dubbio sulla correttezza del comportamento della Banca proprio il giorno prima dello svolgimento dell'Assemblea. Avendo già rassegnato le mie dimissioni e presentandosi il Consiglio di Amministrazione in gran parte dimissionario, il mio unico e prevalente obiettivo - ha tenuto a precisare l’avv. Caso - resta lo svolgimento della importante riunione assembleare nel pieno rispetto della trasparenza, linearità e correttezza formale e sostanziale". La Banca Popolare di Puglia e Basilicata, uno dei più importanti Istituti di Credito locale può contare su 29.000 soci ed oltre 350.000 clienti con ben 1300 dipendenti distribuiti in tutte le filiali presenti nelle regioni Puglia, Basilicata, Campania e Molise.Nel primo semestre 2013 ha registrato un risultato di periodo al netto delle imposte di 846 mila euro con un incremento dei principali margini gestionali: +38,5% il margine di servizi e +4,3% il margine di intermediazione. La raccolta diretta da clientela si è mantenuta stabile con un orientamento della clientela su forme più liquide. La raccolta globale, ha supera i 6,1 miliardi, e confermato la tenuta dei volumi rispetto all'anno precedente, in linea con gli obiettivi di mantenimento del funding a sostegno dell'attività di impiego e dei margini di liquidità. Gli impieghi sono risultati in lieve flessione, conseguenza della diminuita domanda di finanziamenti nel comparto dei mutui alle famiglie, del sensibile e generale calo delle compravendite di immobili e delle diminuite richieste di credito per investimenti da parte delle imprese. Invariato il patrimonio di vigilanza, mentre il Total Capital Ratio ed il Tier 1 si posizionano rispettivamente all'11,4% e al 7,2%.
Partita tutt’altro che bella, tra due squadre apparse in ritardo di condizione. Il Massafra, specie nella ripresa, appare poco concentrato. I gol, che spianano la strada al successo dei padroni di casa, nascono proprio da disattenzioni del centrocampo e della difesa. La squadra di Murianni, nel primo tempo, non riesce a fruttare gli spazi concessi dal 4-2-4 di Volturno. Giallorossi che appaiono compassati e privi di idee. Al 12’, in seguito ad un batti e ribatti all’altezza del cerchio di centrocampo, Pilolli lancia Radicchio, che viene colto in off-side. Al 14’, sul fronte opposto, Rizzo è giudicato in posizione regolare, quando pescato al limite manda la sfera a lambire il palo alla destra di Signorile. Al 17’ il Massafra reclama per un penalty: Radicchio è fermato, in area, in maniera dubbia da De Icco, ma per arbitro e guardalinee è tutto regolare. Al 39’ i padroni di casa, al primo affondo, fanno in rete, con De Giorgi che, di testa, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, supera Signorile. L’arbitro ravvede un’irregolarità ed annulla. Nella ripresa accusa un quarto d’ora di buio, facendo affiorare i fantasmi della domenica precedente. Al 3’ la botta dal limite di Marco Perrone è ribattuta da Signorile. Al 7’ è rizzo ad impegnare severamente Signorile. Il gol dei locali è nell’aria e giunge puntuale all’11’ con un diagonale debole di Palmisano che beffa Signorile sul primo palo. Sulle ali dell’entusiasmo il Copertino si riversa nella metà campo ospite e al 30’ trova il raddoppio con Morello abile a ribadire in rete la corta respinta di Signorile. La timida reazione del Massafra trova beneficio al 40’, quando in seguito ad un tiro dalla bandierina Radicchio trova il guizzo vincente. Nel tentativo di accelerare la ripresa di gioco, si scaldano gli animi e nel parapiglia generale a pagarne le spese è l’incolpevole Guerrero, espulso dal direttore di gara. Pochi minuti più tardi De Giorgi becca il secondo giallo per proteste, ristabilendo la parità numerica in campo. Mentre il Massafra cerca di raddrizzare il match è il neo entrato Rizzello a mettere in freezer il risultato, con una percussione centrale che sorprende l’itera difesa. Nel dopo gara bocche cucite in casa Massafra. La dirigenza giallorossa annuncia il silenzio stampa, preludio di una salutare riflessione.
"Un altro nostro concittadino si è distinto nel panorama musicale portando alto il nome della nostra città in uno dei concorsi più rinomati in Italia e all'Estero". Commenta così l'assessore alle Politiche Giovanili, Stefano Coletta, il premio "Chitarra d'oro" che sarà assegnato il prossimo 28 settembre al martinese Andrea Monarda. "In occasione del XVIII Convegno di Chitarra, che si terrà nella città di Alessandria il prossimo settembre – continua Coletta –, verranno consegnate le chitarre d'oro come riconoscimento ai chitarristi che si sono particolarmente distinti nella didattica, nella composizione, nella ricerca musicologica, nella promozione e nella produzione discografica. Con molto piacere ho appreso che quest'anno il riconoscimento come giovane promessa andrà al chitarrista Andrea Monarda, già vincitore del Concorso 'Alirio Diaz 2012' in Venezuela. Un tale premio ad un ragazzo talentuoso è un esempio significativo di come, grazie all'impegno costante in una determinata disciplina, si possano raggiungere traguardi importanti".
Tempo di bilanci: questa estate su 75 uscite in mare effettuate, 65 volte sono stati avvistati i delfini, con una percentuale di avvistamento del 90%: è una ulteriore conferma della presenza stanziale di colonie di delfini nel mare di Taranto. È il dato principale della campagna estiva di monitoraggio della presenza dei delfini nel Golfo di Taranto realizzata dalla Jonian Dolphin Conservation, l’associazione che da oltre quattro anni studia e tutela la presenza dei cetacei nel Golfo di Taranto. In questi mesi nel Golfo di Taranto è stata documentata la presenza di tre specie di delfini: oltre la Stenella striata (Stenella coeruleoalba), una specie comune di delfino che raggiunge i due metri, in più occasioni sono stati avvistati anche il Tursiope (Tursiops Truncatus), impiegato nei delfinari, e il grande Grampo (Grampus Griseus) che può raggiungere i quattro metri. Questa estate ha debuttato “Taras”, il nuovo catamarano da ricerca scientifica della Jonian Dolphin Conservation che, potendo imbarcare fino a 40 persone, ha permesso ad oltre 1.600 persone di vivere, associandosi alla JDC sul sito www.joniandolphin.it, la straordinaria esperienza di diventare per un giorno “ricercatore scientifico” condividendo a bordo di Taras le attività della JDC. Grazie al loro contributo, nonché al sostegno di pochi sponsor che hanno creduto nella Jonian Dolphin Conservation, associazione che non ha un euro di contributo pubblico, questa estate “Taras” è uscito in mare 75 volte realizzando una attività di ricerca scientifica che non ha eguali in tutta Italia. “In questi mesi – spiega Carmelo Fanizza, presidente di Jonian Dolphin Conservation – abbiamo potuto raccogliere un infinità di dati scientifici utili allo studio e alla tutela dei delfini, un’attività resa possibile dal contributo dei nostri associati che si imbarcano su Taras; sono loro che, votandoci e postando entusiastici commenti, hanno piazzato la Jonian Dolphin Conservation al secondo posto nella classifica delle attrazioni censite a Taranto dal sito specializzato Trip Advisor, la prima è il Castello Aragonese”. Ovviamente le attività di ricerca scientifica in mare della JDC continueranno anche nei mesi invernali e, con buone condizioni meteo-marine, anche in ottobre e novembre le persone potranno imbarcarsi su Taras la domenica (www.joniandolphin.it). Nei prossimi mesi, soprattutto, la Jonian Dolphin Conservation realizzerà nuovi percorsi educativi e di sensibilizzazione a favore delle scuole del territorio: sono stati elaborati diversi progetti, differenziati per scuola primaria, e secondaria di primo e secondo grado, che prevedono sia un percorso teorico negli istituti scolastici, sia una serie di uscite in mare a bordo del catamarano da ricerca “Taras” per osservare i cetacei nel loro ambiente naturale (info per le scuole dott.ssa Miccoli Sartori cell. 334.2297904).
Sabato, 21 Settembre 2013 15:27

In un documentario la storia millenaria del Triglio.

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La storia millenaria del Triglio, dalle acque che da sempre hanno alimentato prima Statte, poi Taranto, al culto di San Michele Arcangelo posto a protezione dei raccolti, è stato il tema del documentario proiettato l’altra sera al Rotary Club Taranto Magna Grecia. Protagonista della serata è stato il dott. Adeo Ostillio, noto medico che alterna lo stetoscopio alla cinepresa, e che ha realizzato il documentario “Cassarmonica” incentrato proprio sul Triglio: la sua fonte fra Crispiano e Statte, le condutture sotterranee che con il rumore degli sfiatatoi dettero il nome al quartiere Tamburi, l’acquedotto medievale lungo la strada Statte-Taranto che portava l’acqua in piazza Fontana. Ma anche l’antica chiesetta (XI secolo) dedicata a San Michele, con la festa ancor oggi in auge l’8 maggio, con la processione benedicente attraverso i campi. E, ancora, le vicende legate a quel luogo, con le visite degli ultimi re Borboni, le scorrerie dei briganti di Pizzichicchio, un brutale omicidio d’epoca che ricorda la Cavallina storna del Pascoli, sino alla ritirata tedesca del 1943 col ponte sulla gravina minato ma poi salvato. L’autore del documentario, e il documentario stesso, sono stati presentati dal presidente del Club, Antonio Biella, che compare nel filmato in qualità di intervistatore del depositario dei luoghi, dei cimeli e della storia del Triglio, il dott. Antonio Ceneviva. Un documentario davvero professionale, quello di Ostillio, ben costruito e molto gradevole, che ha il grande merito di mettere insieme e tramandare un importante pezzo della storia di quei luoghi, di Statte e di Taranto. Storia, dunque, ma anche storie e leggende, come quella della gara tra il mago Silvano e la strega cattiva, raccontata da AnnaMaria De Vittorio, studiosa di storia locale e presidente della Pro Loco. La gara fra i due consisteva nel portare per primi l’acqua a Taranto. Il mago buono utilizzò la fonte e le condutture del Triglio e vinse. Al termine della proiezione, il presidente Biella, a nome del Rotary Club Magna Grecia, ha offerto al dott. Adeo Ostillio e alla gentile consorte, prof.ssa Rosanna Vantaggiato, il gagliardetto del Club e un ricordo della serata.
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