In Acciaierie d’Italia a Taranto, ex Ilva, con la “nuova gestione” nel reparto Produzione lamiere 2 (Pla 2) si va “di male in peggio” con “le prescrizioni Aia disattese” (l’Aia è l’Autorizzazione Integrata Ambientale). Lo dichiara il sindacato Usb. Che si è rivolto all’azienda “per avere chiarimenti circa il rispetto di determinate prescrizioni Aia con riferimento alla comunicazione mensile relativa alla concentrazione di alcuni inquinanti. Al sindacato - sostiene Usb - non risulta che i camini siano provvisti di sistemi di monitoraggio, né che sul posto una azienda esterna si occupi di questo”.
Per Usb, “il camino del Pla 2 è privo di rilevatori che captino le emissioni, contrariamente a quello che è indicato nell’Autorizzazione Integrata Ambientale, non rispettata secondo la nostra organizzazione sindacale per precise responsabilità dell’area”.
“L’Usb - dichiara il sindacato - non esiterà a rivolgersi da subito agli enti preposti, ed in particolare all’Osservatorio permanente per il monitoraggio dell’applicazione del Piano ambientale”.
“Inoltre, sempre a proposito dei camini, va detto - rileva Usb - che urge un sopralluogo da parte dell’ente preposto per verificare varie anomalie dei forni, a partire dalla presenza di lane minerali cancerogene, e amianto censito solo nel 2017. Tutte richieste queste già avanzate al reparto, alle quali non è stata data alcuna risposta”. Infine Usb avanza critiche “in merito alla gestione delle strutture dei pronto intervento elettrico-meccanico e strumentazione” per la quale sono stati presentati “numerosi esposti”.