Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto - PESCA/Un settore condannato a morire con i provvedimenti del Governo nazionale
Venerdì, 23 Gennaio 2015 06:03

PESCA/Un settore condannato a morire con i provvedimenti del Governo nazionale In evidenza

Scritto da 
Vota questo articolo
(1 Vota)

 

Lo denuncia il sen. Dario Stefàno “Per imprenditori ittici solo 16 euro nella legge di stabilità”

“Possono bastare 16 euro per ogni singolo imprenditore ittico per investire e recuperare gli effetti della drammatica crisi di redditività in atto? Questa è la somma prevista dalla Legge di Stabilità per gli imprenditori della pesca, una delle principali vocazioni produttive delle nostre regioni meridionali, che viene così lasciata morire”. È la denuncia del senatore Dario Stefàno in una interrogazione al ministro Martina a cui chiede come intende rispondere a questa emergenza che rischia di ipotecare il futuro di un intero settore, vitale per le economie costiere del nostro territorio.

“La Legge di stabilità – prosegue Stefàno - come fra l’altro ha ben evidenziato in una recente intervista il presidente della Lega Pesca, Ettore Ianì, ha dimezzato la dotazione finanziaria per la pesca, consolidando una pessima prassi che a partire dal 2000 ha ridotto progressivamente dell’80% i fondi statali destinati al settore. Una situazione inaccettabile che ha acuito la crisi che oggi espone sempre più al tracollo migliaia di imprese e alla perdita di lavoro i membri degli equipaggi”.

“D’altra parte, anche sul fronte degli investimenti nel settore – prosegue ancora Stefàno - è da ritenersi gravemente fallimentare il bilancio della capacità di spesa dei fondi europei del FEP, circostanza allarmante in presenza di così consistenti riduzioni dei fondi statali, se è vero che, considerata anche la quota nazionale, il totale dei mancati investimenti e delle risorse andate in fumo ammonta alla cifra impressionante di 75,2 milioni di euro, di cui 55,2 milioni nell'anno 2014”.

 

“E’ urgente un’azione di rafforzamento della Direzione generale Pesca e Acquacoltura per mettere operatori ed imprese in grado di adempiere agli obblighi della nuova Politica Comune della Pesca e consentire alle imprese italiane di giocare sul mercato europeo senza svantaggi competitivi con le flotte di altri Paesi”.

“Peraltro – sottolinea Stefàno – è stata disattesa la risoluzione 7/00472, sottoscritta all'unanimità dalla Commissione Agricoltura della Camera a settembre scorso, che impegnava il governo a prevedere nella legge di stabilità sufficienti dotazioni per procedere all'attivazione degli strumenti del programma nazionale e a rafforzare la struttura ministeriale”.

“Vorremo sapere dunque dal Ministro – conclude Stefàno – se e come intende dare seguito a quella risoluzione per porre rimedio alla completa assenza di attenzione nei confronti della pesca, che viceversa è destinata a morire”.