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Giornale di Taranto - EX ILVA-AUDIZIONI AL SENATO/ Del miliardo dei Riva restano 464 mln di euro
Martedì, 28 Maggio 2024 14:43

EX ILVA-AUDIZIONI AL SENATO/ Del miliardo dei Riva restano 464 mln di euro In evidenza

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I commissari di Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria, i sindacati, Confindustria, Aigi (l’associazione delle imprese dell’indotto) e l’associazione ambientalista Peacelink sono da stamattina alle 10.15, al Senato davanti alla commissione Industria. Saranno ascoltati (audizione informale) sull’ultimo decreto sulla fabbrica, per il quale, nei giorni scorsi, si è avviato l’iter di conversione in legge. È il provvedimento che assegna ad Acciaierie altri 150 milioni di euro, dopo quelli affluiti qualche mese fa, a parte il prestito ponte del Mef da 320 milioni e sul quale è in corso il confronto tra Governo e Commissione Europea per ottenere il via libera di Bruxelles. È il dl numero 63/2024, quello sui 150 milioni aggiuntivi, che è composto prevalentemente da misure per l’agricoltura. Si chiama infatti dl Agricoltura. L’ex Ilva è stata inserita perché per il gruppo dell’acciaio, a corto di risorse, bisognava intervenire con urgenza.

I 150 milioni trasferiti ad AdI in as arrivano dal patrimonio destinato di Ilva in amministrazione straordinaria, la società proprietaria degli impianti dati in fitto ad AdI. Per il dl, il 12 giugno alle 12 scade il termine per presentare emendamenti e ordini del giorno. Infine, in settimana si attende la predisposizione del calendario delle visite agli impianti AdI da parte degli investitori potenzialmente interessati (Metinvest, Arvedi, Steel Mont e Vulcan Green Stel) e l’invio da AdI ai sindacati della lettera sulla nuova procedura di cassa integrazione straordinaria, sulla cui base si aprirà poi la trattativa al ministero del Lavoro.

Sulla cassa, AdI, nel piano di ripartenza 2024 (quello da 330 milioni, di cui 280 a Taranto), ha già detto che “interverrà su un bacino più largo possibile di partecipanti”. Prevedibilmente, quindi, i numeri saliranno rispetto ai 3mila cassintegrati attuali, dei quali 2.500 a Taranto. 

 I 150 milioni per Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria (ex Ilva) provengono dal patrimonio destinato di Ilva in amministrazione straordinaria, il quale a fine marzo scorso aveva ancora risorse pari a 464 milioni su poco più di un miliardo di dotazione iniziale. Lo riporta la relazione del servizio studi di Camera e Senato a proposito del dl Agricoltura n. 63 del 2024 - attualmente al vaglio della commissione del Senato - che, all’articolo 13, dispone altri 150 milioni aggiuntivi per Acciaierie in amministrazione straordinaria dopo quelli arrivati qualche mese fa. Ilva in amministrazione straordinaria è la società proprietaria degli impianti dati in fitto ad AdI. Del patrimonio destinato, costituito anni addietro con un miliardo e 157 milioni riportati dall’estero in Italia dai Riva - precedenti proprietari e gestori della fabbrica - a fine marzo scorso restavano 464 milioni. Finalità del patrimonio destinato è quella di finanziare la bonifica ambientale delle aree del siderurgico. 

Quanto al miliardo 157 milioni, dalla relazione del servizio studi di Senato e Camera si evince che le risorse sono concentrate in tre aree: 540 milioni ad AdI, 467 a Ilva in as e 150 per le attività di decarbonizzazione come stabilito nel 2022 col decreto 21.

In particolare, dei 540 per AdI, 390 sono per la decontaminazione e 150 per la continuità operativa (sono i primi 150 milioni erogati col dl n. 19 di quest’anno). La quota di Ilva, invece, prevede 455 milioni per la decontaminazione e 12 milioni per il pagamento degli interessi sul finanziamento dello Stato. 

Sull’utilizzo delle risorse, la relazione riferisce che 12 milioni sono riferiti a interessi (il finanziamento è quello di Cassa Depositi e Prestiti erogato nel 2015 col dl n. 191), 6 per spese generali, 159 per il finanziamento della gestione ordinaria Ilva per il pagamento del debito della stessa Ilva, 112 per le attività di tutela ambientale e sanitaria di Ilva e 201 per le stesse attività da parte di Acciaierie d’Italia. Inoltre, ci sono 42 milioni di anticipi erogati ad AdI, 10 milioni per pagare il personale interno utilizzato per attività di tutela ambientale e sanitaria, 150 assegnati qualche mese fa col dl 19/2024 e un milione di crediti Ilva verso Ilva gestione ordinaria. Detratte tutte le voci, di un miliardo e 157 milioni rimangono quindi 464 milioni, compresi i 150 postati sulla decarbonizzazione. Quanto ai 320 milioni del prestito ponte, il confronto Roma-Bruxelles, che avviene sulla base del piano industriale presentato dai commissari, è finalizzato a evitare eventuali contestazioni della Commissione Europea per presunti gli aiuti di Stato.