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Giornale di Taranto - EX ILVA-TARANTO/ Azienda ai sindacati: nessuno spostamento anomalo di lavoratori
Sabato, 27 Gennaio 2024 09:55

EX ILVA-TARANTO/ Azienda ai sindacati: nessuno spostamento anomalo di lavoratori In evidenza

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“Eventuali spostamenti di personale avvengono come sempre nel pieno rispetto delle vigenti disposizioni di legge e di contratto”. Lo dice in una nota Acciaierie d’Italia, l’ex Ilva, rispondendo ai sindacati che hanno sostenuto che nel siderurgico si starebbe verificando “uno spostamento illecito di personale da un impianto all\'altro”. Questo per attutire le conseguenze della protesta delle imprese dell’indotto che, non pagate da Acciaierie per i lavori effettuate, da giorni hanno fermato lavori, attività e forniture all’infuori del pronto intervento o di ció che necessita per la sicurezza degli impianti. Un tipo di protesta che continua. “Recentemente - dichiara Acciaierie - l’azienda si è attivata per svolgere attraverso suo personale diretto alcune mansioni di base in precedenza svolte da fornitori esterni, verificando preventivamente l’esistenza delle necessarie competenze e la disponibilità delle risorse interpellate, nonché, come di regola, previa idonea informazione e formazione. L’azienda - precisa Acciaierie - continua a operare nel pieno rispetto delle normative vigenti riguardanti la sicurezza del personale e degli impianti”. E intanto in vista della manifestazione di lunedì prossimo, quando un corteo di lavoratori sfilerà attorno al, perimetro esterno del siderurgico, Casartigiani, l’associazione dei trasportatori, anch’essi fermi per i mancati pagamenti, fa sapere che aderirà alla protesta, alla quale ha già detto che parteciperà Aigi, l’associazione delle imprese dell’indotto. “Casartigiani Taranto - si evidenzia - condivide appieno la rabbia e lo sgomento per la totale indifferenza palesata, nelle ultime settimane, dalla governance di Acciaierie d’Italia. È inaccettabile addossare tutte le responsabilità del fermo delle attività unicamente alle imprese dell’indotto. Il settore dell’autotrasporto è in ginocchio sia moralmente sia economicamente perché da diversi mesi non vengono rispettati i diritti essenziali del lavoro. Oramai la situazione è tale da essere una bomba pronta a esplodere, a cui potrebbero sommarsi le ulteriori chiusure delle attività imprenditoriali”.