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Giornale di Taranto - EX ILVA-TARANTO/ Indotto, Aigi: ad oggi abbiamo 2640 lavoratori in cassa. Il 29 corteo organizzato da Fim,Fiom e Uilm
Venerdì, 26 Gennaio 2024 08:58

EX ILVA-TARANTO/ Indotto, Aigi: ad oggi abbiamo 2640 lavoratori in cassa. Il 29 corteo organizzato da Fim,Fiom e Uilm In evidenza

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“Ad oggi sono 2.640 i lavoratori dell’indotto in cassa integrazione, una misura che le aziende non hanno potuto evitare a causa dei mancati pagamenti da parte di AdI, che rischiano di mandare sul lastrico le imprese dell’appalto”.

Lo dichiara  Aigi, l’associazione dell’indotto di Taranto di Acciaierie d’Italia, l’ex Ilva. “Aziende - si afferma - che in questi anni hanno garantito produzione e manutenzione degli impianti. Imprese strategiche per il ciclo produttivo e per l’attuazione del piano ambientale che, strette nella morsa della crisi dovuta alla mancata corresponsione dei crediti vantati, non hanno potuto far altro che ricorrere agli ammortizzatori sociali non potendo più garantire il pagamento degli stipendi ai propri dipendenti”.

Aigi condivide “le ragioni della manifestazione indetta dalle sigle sindacali metalmeccaniche in programma lunedì prossimo 29 gennaio. Imprese e sindacati insieme in difesa della produzione ecocompatibile, del lavoro e del territorio tarantino, in difesa della sopravvivenza dello stabilimento siderurgico il cui futuro è fortemente a rischio mentre incombe lo spettro della seconda amministrazione straordinaria nel giro di un decennio. Quella di lunedì - si afferma - sarà una data storica per la città. Per la prima volta a manifestare con le stesse, medesime rivendicazioni, saranno imprenditori e organizzazioni sindacali che scendono per strada in difesa della città. Manifestano per l’ex Ilva, la madre di tutte le vertenze, mentre Taranto si è trasformata nella città delle vertenze”. Intanto continuano a calendarizzarsi azioni di protesta.

 “Nella giornata del 29 gennaio terremo una manifestazione con concentramento davanti alla portineria imprese che proseguirà in corteo attorno al perimetro dello stabilimento, con l’obiettivo, nell’iter di conversione del decreto, di trovare le opportune garanzie a tutela dei lavoratori e dei crediti delle imprese, al fine di garantire la salvaguardia ambientale, occupazionale e industriale”. È la manifestazione che viene promossa dai sindacati Fim, Fiom, Uilm e Usb. La manifestazione partirà dalla portineria imprese del siderurgico. Concentramento alle 7 del 29 gennaio. “In queste ore - dicono i sindacati - apprendiamo che l’unico altoforno attualmente in marcia già ridotta si sta avviando ad un ulteriore abbassamento della carica e si stanno adoperando anche alla fermata delle batterie 7- 8 determinando di fatto la chiusura definitiva della fabbrica”. “È del tutto evidente - proseguono le sigle metalmeccaniche - che avremmo potuto evitare questa situazione di criticità in cui si trova la vertenza ex Ilva e come sindacato abbiamo, in più occasioni, scioperato per chiedere l’estromissione di Arcelor Mittal che aveva già ampiamente dimostrato di non voler investire sia per il rilancio della produzione che per il processo della transizione ecologica”. Per i sindacati, “la gestione della multinazionale ha infatti prodotto soltanto cassa integrazione ed un impoverimento del tessuto produttivo della provincia ionica portando al lastrico molte aziende dell’appalto con conseguenti procedure di licenziamento collettivo per i lavoratori”.

Ultima modifica il Venerdì, 26 Gennaio 2024 18:20