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Giornale di Taranto - EX ILVA-TARANTO/ Dopo lo sciopero azienda contesta indotto: vi addebiteremo costi e perdite e ci riserviamo la chiusura dei rapporti
Giovedì, 21 Dicembre 2023 09:19

EX ILVA-TARANTO/ Dopo lo sciopero azienda contesta indotto: vi addebiteremo costi e perdite e ci riserviamo la chiusura dei rapporti In evidenza

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Acciaierie d’Italia (ex Ilva) ha contestato con una lettera la prestazione di lavoro offerta dalle imprese appaltatrici del siderurgico di Taranto nella giornata (ieri) in cui i dipendenti delle stesse, su iniziativa del sindacato Usb, hanno scioperato perché in questo mese i datori di lavoro erogheranno solo lo stipendio e non la tredicesima. Ad assumere la decisione del pagamento parziale é stata Aigi, associazione che raggruppa le aziende dell’indotto, le quali attendono i pagamenti da Acciaierie per i lavori eseguiti in fabbrica, fatturati e scaduti, e lamentano il mancato arrivo di nuovi ordini per i prossimi mesi. Nella lettera di Acciaierie, firmata dai dirigenti Domenico Ponzio e Vincenzo Dimastromatteo (quest’ultimo direttore dello stabilimento di Taranto), si afferma tra l’altro che “il grave danno alla nostra produzione cagionato dalla scarsa o, comunque, incompleta presenza dei vostri addetti allo svolgimento delle prestazioni dei servizi appaltati”. Si tratta, recita la contestazione di Acciaierie, di “grave inadempimento della prestazione dovuta, direttamente imputabile alla vostra società” che “ha compromesso irrimediabilmente la produzione odierna del nostro stabilimenti”. L’inadempimento “ha cagionato alla nostra società una rilevante perdita economica. Non esiteremo - dice Acciaierie - ad addebitarvi tutti i costi e le perdite, dirette e indirette conseguenziali alla ridotta prestazione e riserviamo ogni decisione sulla risoluzione dei contratti o sul riaffidamento dei servizi alla relativa scadenza”. Fonti vicine ad Aigi affermano che nelle ultime ore Acciaierie ha comunicato a poco più di una ventina di aziende gli avvisi di bonifico, ma si tratterebbe di una somma pari al 20 per cento dello scaduto maturato (le aziende hanno detto in Prefettura che vantano crediti per una settantina di milioni) e in ogni caso resta per il momento la decisione delle imprese di erogare solo lo stipendio e non la tredicesima.