Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto - EX ILVA- AUDIZIONE/ Bernabé: la società si spegne per consunzione ma ai tarantini non possiamo dire abbiamo scherzato
Martedì, 17 Ottobre 2023 18:52

EX ILVA- AUDIZIONE/ Bernabé: la società si spegne per consunzione ma ai tarantini non possiamo dire abbiamo scherzato In evidenza

Scritto da 
Vota questo articolo
(0 Voti)

 

 

“La società si spegne per consunzione”. Lo ha detto oggi alla Camera su Acciaierie d’italia, ex Ilva, il presidente della holding Franco Bernabé. Infatti, ha rammentato il manager, quando ArcelorMittal, azionista di maggioranza di AdI, l’ha deconsolidata dal perimetro della multinazionale, la società, che fattura 3 miliardi ed ha un fabbisogno di circolante minimo di circa 2 miliardi, “e forse anche più”, “ha dovuto provvedere autonomamente” e “lavora senza finanziamento bancario. Lavora - ha sostenuto Bernabé - con la cassa generata dal ciclo di produzione. Ma se gestisce produzione e finanziamento di circolante con un giro di cassa autonomo, ogni volta questo giro perde un pezzo perchè la cassa va agli investimenti, ad altri fabbisogni, e non può essere utilizzata per comprare le materie prime”. Di conseguenza “ogni giro di produzione riduce la produzione”. Senza trascurare che la “crisi energetica ha ridotto la generazione di cassa” e “impedito l’emissione degli ordini per la realizzazione dei nuovi impianti”, ha aggiunto Bernabé. Il negoziato tra Governo e Mittal “non è ancora arrivato ad una conclusione”, ma “la prospettiva è di lungo periodo”, evidenzia il presidente di AdI, mentre la societa deve affrontare “stringenti esigenze finanziarie nel brevissimo periodo”. È necessario perciò che questi interventi “siano compatibili con l’urgenza che la situazione finanziaria della società impone”. “Non abbiamo più tempo - sottolinea Bernabè, ricordando di aver denunciato ripetutamente la crisi anche al Parlamento -. Di più non posso fare e per questo ho messo a disposizione il mio mandato”.  “Credo però che un merito vada dato alla comunità di Taranto che ha sofferto enormemente per i problemi derivanti dall’insediamento dello stabilimento. La comunità di Taranto, il sindaco, la Regione Puglia, hanno accettato l’idea che il piano di decarbonizzazione si sviluppasse su un arco di dieci anni, il minimo richiesto per un progetto così ambizioso. Credo che va dato atto alla comunità locale di aver accettato questo processo, a maggior ragione credo che non possa essere delusa. Non si puó dire, va bene, abbiamo scherzato. Si chiude tutto. Lo stabilimento é un valore, un asset importante per il Paese, va salvaguardato e rilanciato e quindi tutti i tentativi per andare in quella direzione, sono tentativi che vanno sostenuti e apprezzati”. 

Ultima modifica il Martedì, 17 Ottobre 2023 19:27