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Giornale di Taranto - EX ILVA/ Dri d’Italia sceglie Paul Whurt e Midrex per preridotto. Emiliano “col passaggio ai fondi di coesione 160 milioni in meno, scelta scellerata”
Venerdì, 04 Agosto 2023 07:57

EX ILVA/ Dri d’Italia sceglie Paul Whurt e Midrex per preridotto. Emiliano “col passaggio ai fondi di coesione 160 milioni in meno, scelta scellerata” In evidenza

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Dri d’Italia, la società di Invitalia incaricata di costruire l’impianto del preridotto a Taranto, ha scelto Paul Whurt e Midrex, rispetto a Danieli e Denova di Energy Iron, per entrare nel merito del progetto. Il preridotto di ferro è un semiprodotto di ferro che alimenterà i futuri forni elettrici di Acciaierie d’Italia-ex Ilva, e la costruzione di quest’impianto è il primo importante snodo della decarbonizzazione. Finanziato con un miliardo dal Pnrr, l’impianto ora è uscito, su scelta del Governo, dal Pnrr per essere riposizionato sul Fondo sviluppo e coesione.

    A Paul Whurt Italia, specializzata nell’impiantistica e da anni presente nell’ex Ilva, la scelta è stata comunicata attraverso una lettera dall’ad di Dri d’Italia, Stefano Cao (presidente di Dri d’Italia, come anche di Acciaierie d’Italia, è invece Franco Bernabè). Nella lettera Paul Whurt e Midrex vengono definiti “offerente privilegiato”. La loro offerta non è ancora accettata, anzi, su decisione del committente, può essere rifiutata così come la discussione di approfondimento può essere sospesa o interrotta. Si procederà quindi per gradi. Prima un memorandum di intesa, da firmare entro fine agosto, poi il contratto vero e proprio, da sottoscrivere “non oltre la fine del primo periodo di lavori”.

   Primi lavori calcolati in sei mesi, di cui i primi tre saranno dedicati alle “attività di ingegneria previste nel programma di progetto”. Il contratto, “completo e vincolante”, sostituirà il memorandum e assicurerà “una transizione senza soluzione di continuità” tra la prima fase dei lavori e quella complessiva del progetto e stabilirà come integrare l’impianto di preridotto col forno elettrico ad arco sommerso che deve invece costruire AdI. La prima produzione di preridotto resta confermata a giugno 2026 e la quantità per l’ex Ilva dovrebbe restare in 2,5 milioni di tonnellate l’anno anche se quest’aspetto AdI si riserva di precisarlo in seguito. 

 

 “La ripartizione dei fondi FSC assegnati alla Puglia dal Ministro Fitto è inferiore di quasi 160 milioni rispetto alla ripartizione effettuata dal Ministro Carfagna 9 mesi fa. Questo è un segnale chiaro a tutti i pugliesi\". Lo dichiara il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. \"Si aggiunga - spiega il governatore - che le somme assegnate alla Puglia dal Cipess non sono immediatamente disponibili e non possono essere utilizzate - a quanto si comprende - per le spese di welfare, servizi sociali, contrasto alla povertà, cultura, turismo ed altre spese di parte corrente come ricerca e formazione. In questo modo (questo è il rischio) potrebbero non essere impiegabili per le spese di investimento immateriali che nel sud sono il necessario completamento dei fondi europei destinati a colmare il divario di sviluppo rispetto al nord\". E aggiunge: \'Questo divieto di utilizzo per le spese immateriali non era mai stato in precedenza imposto dalle analoghe delibere Cipe degli anni scorsi, anche perché la legge istitutiva dei fondi FSC non prevede affatto questo divieto ed anzi obbligava ad utilizzarle per settori essenziali in modo sinergico rispetto ai finanziamenti europei anche immateriali\". La conseguenza di questa \"scelta scellerata osteggiata da tutte le Regioni italiane, rimaste tutte inascoltate, corrisponderà ad una grave lesione delle politiche di coesione che avevano consentito alle aziende che investivano in Puglia di contare su questo sostegno complementare, ma essenziale, in settori strategici\". In ogni caso, il riparto oggi deliberato \"era stato definito quasi un anno fa dal Ministro Carfagna e se ne può concludere che sono stati inutilmente persi mesi e mesi anche con riferimento al cofinanziamento obbligatorio dei fondi europei anch’essi rimasti inutilmente fermi per mesi\". Emiliano conclude: \"L’arroganza e la prevaricazione sulla autonomia delle Regioni così progettata dal Ministro Fitto deve diventare la battaglia comune di tutte le Regioni italiane e in particolare di quelle del sud. Bisogna impedire che i fondi FSC (per la via del divieto di impiegarli per la spesa di parte corrente) vengano in questo modo utilizzati per il completamento dei cantieri PNRR che il governo non riesce ad accelerare per totale mancanza di capacità organizzativa della struttura amministrativa”.